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dall'espansione allo sviluppo. una storia economica dell'europa 1 ...

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Dall’espansione <strong>allo</strong> <strong>sviluppo</strong>.<br />

tessile ma anche nella cantieristica, siderurgia, produzione materiale ferroviario ed armeria,<br />

produzione di elettricità (nel 1914 era uguale a quella della Francia), si avviò anche il settore<br />

automobilistico (Fiat 1899) e della gomma (Pirelli 1872). La forza produttiva si concentrava nel<br />

triangolo industriale (Torino, Milano, Genova), in parte del Veneto e del centro Italia, rimanendo<br />

condizionate dai permanenti squilibri regionali.<br />

2.4 LA RIVOLUZIONE NEI TRASPORTI E NELLE COMUNICAZIONI<br />

Strade e canali<br />

Alla fine del 700 il commercio era ancora vincolato alla forza animale o alla navigazione lungo fiumi o<br />

coste. I nuovi mezzi di trasporto (ferrovia, nave a vapore, telegrafo) non determinarono la rivoluzione<br />

industriale iniziata prima del loro avvento, ma la accelerarono ed estesero, oltre che trasformare il<br />

tradizionale rapporto dell’uomo con lo spazio e le dimensioni del pianeta. Il trasporto, ancor più nel<br />

900 con l’automobile e l’aereo, non fu più soltanto uno strumento mercantile di scambio ma divenne<br />

esso stesso parte rilevante dei mezzi di produzione.<br />

Uno dei prerequisiti della rivoluzione industriale inglese fu comunque la costruzione di un fitto<br />

sistema di canali che permetteva di abbattere il costo di trasporti di circa tre quarti rispetto al<br />

trasporto via terra. Sulla costruzione di canali e strade si diressero fin dal 1840 i principali<br />

investimenti, nel 1836 le strade a pedaggio inglesi (turnpikes, a capitali privati curate da trusts,<br />

consorzi locali) raggiungevano le 22 mila miglia, arrivando a raggiungere i più isolati villaggi, mentre<br />

in molte altre parti d’Europa la manutenzione si limitava alle strade maggiori per lo spostamento<br />

delle truppe.<br />

La Francia era il Paese con la migliore rete di comunicazioni: finanziamenti pubblici già dal 1750<br />

favorirono il miglioramento delle già estese reti, nuovi sistemi di costruzione erano dovuti a scuole<br />

specifiche per la formazione di ingegneri e di direttori dei lavori stradali. All’inizio dell’800 ai 33 mila<br />

km di strade maestre se ne aggiunsero altri per gli spostamenti delle truppe in Belgio, Germania e<br />

Nord Italia (per il resto dell’Italia si dovette attendere l’unità per il potenziamento).<br />

Il costo dei trasporti terrestri diminuì di 4 volte grazie a diligenze più leggere, e nonostante l’avvento<br />

della ferrovia fece cadere in dusiso il trasporto a cav<strong>allo</strong> su lunghe distanze, questo si usò sulle brevi<br />

sino al primo 900.<br />

Fiumi e acque rimanevano la via meno onerosa e il trasporto interno venne ulteriormente solleccitato<br />

dalla maggiore domanda dovuta dall’aumento della popolazione, dalla riduzione dei costi di<br />

trasporto e dall’invenzione dei battelli a vapore (1812) che risolvevano le difficoltà del trasporto<br />

controcorrente: in Inghilterra la costruzione di canali venne intensificata per tutti i primi 40 anni<br />

dell’800, in Francia ci si concentrò principalmente sulle aree industriali per unire le regioni<br />

carbonifere ai mercati urbani, in Germania fu tarda e solo tra il 1873 ed il 1914 vennero costruiti 6600<br />

km di canali.<br />

Avvento e <strong>sviluppo</strong> delle ferrovie<br />

La più importante invenzione del XIX secolo: il suo successo non fu dovuto ad un vantaggio tariffario<br />

ma alla migliore organizzazione, rapidità e versatilità del servizio. È il risultato della combinazione di<br />

elementi già esistenti prima dell’800: binari, carrelli e macchina a vapore che grazie all’invenzione<br />

della locomotiva (1825) divenne autonoma e dimostrò empiricamente la sua economicità sia per il<br />

trasporto di merci che di passeggeri (prima linea Liverpool-Manchester,1829). Da <strong>allo</strong>ra l’evoluzione<br />

Una Storia Economica dell’Europa pag. 28

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