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dall'espansione allo sviluppo. una storia economica dell'europa 1 ...

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Dall’espansione <strong>allo</strong> <strong>sviluppo</strong>.<br />

intercambiabili che si adattavano ed interagivano tra loro con precisione. Si otteneva maggiore<br />

velocità operativa e di movimentazione dei materiali. Inizialmente era applicato alla produzione di<br />

armi ma si allargò poi alle macchine agricole, da cucire, nelle pentole e serrature.<br />

La diffusione in Europa di metodi di produzione di massa fu ritardata fino alla prima guerra<br />

mondiale dalla propensione degli europei alla qualità, la loro sofisticazione dei consumi e la<br />

resistenza operaia (comportava l’eliminazione di operai specializzati).<br />

La collaborazione tra francesi, inglesi e tedeschi portò all’illuminazione a gas, sollecitata dalle<br />

esigenze della vita urbana e dalla necessità di illuminare le fabbriche per il lavoro notturno. I francesi<br />

inventarono il p<strong>allo</strong>ne aerostatico (fratelli Mongolfier, 1783).<br />

LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: ACCIAIO, CHIMICA ED ELETTRICITA’<br />

Scienza e industria: l’acciaio<br />

Fino alla metà dell’800 le invenzioni erano opera di tecnici o artigiani privi di cultura scientifica<br />

approfondita, dal 1850 (seconda rivoluzione industriale) il ruolo della scienza divenne invece sempre<br />

più importante nella genesi delle innovazioni, i progressi tecnici dell’era che si usa chiamare<br />

dell’acciaio, dell’elettricità e della chimica furono sempre più dovuti a scoperte di laboratorio.<br />

Di tutti i prodotti nuovi del XIX secolo nessuno fu più importante dell’acciaio, che assommava i<br />

vantaggi del ferro e della ghisa (plasticità, elasticità, durezza) e divenne il prodotto base dell’industria<br />

pesante di beni strumentali (macchine, navi, rotaie, armi, ponti) e di beni di consumo. Era ormai<br />

necessario costruire macchine che non avessero i difetti di robustezza ed elasticità del ferro e che<br />

costassero meno (solo nel 1880 il costo della produzione di acciaio diventò concorrenziale con quella<br />

del ferro dolce grazie a diverse innovazioni tecniche).<br />

Chimica ed energia elettrica (campi di maggiore correlazione tra scienza e industria)<br />

I prodotti si moltiplicavano man mano che le ricerche di laboratorio progredivano, prima nella<br />

chimica di base (acido solforico, 1861), poi nella chimica organica (coloranti artificiali, fertilizzanti,<br />

ecc). Il centro propulsore fu in Germania, paese che aveva la più antica tradizione di ricerca<br />

sistematica, diventando il leader incontrastato in tutte le produzioni sintetiche come quella di<br />

ammoniaca (1904) e dei nitrati (1913).<br />

Nell’elettricità gli esperimenti a fini commerciali erano iniziati fin dai primi dell’800: 1808<br />

dimostrazione dell’illuminazione elettrica di Davy, 1821 dinamo di Faraday, 1860 principio<br />

dell’autoeccitazione, 1880 prime lampadine di Thomas Edison. L’uso principale rimase nel campo<br />

della telegrafia e perché l’energia elettrica diventasse di uso comune fu necessario risolvere problemi<br />

di coerenza esistenti tra le parti del sistema (produzione, trasmissione, utilizzo). L’energia elettrica<br />

trasformò la vita quotidiana degli abitanti delle città e fece apparire nuovi prodotti come l’alluminio.<br />

La prima città ad essere illuminata fu NYC, i trasporti urbani divennero più rapidi (tram, metro) e<br />

permisero l’estensione di grandi agglomerati. L’industria e l’installazione di impianti elettrici divenne<br />

uno dei settori di punta del mondo indutriale.<br />

Gran parte delle innovazioni caratterizzanti il periodo tra il 1830 ed il 1914 vennero dalla<br />

ricombinazione di conoscenze precedenti (esemplare l’esperienza nel settore trasporti).<br />

Una Storia Economica dell’Europa pag. 22

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