Ambientarsi - Superiori - Regione Calabria

diossina. L’energia producibile raggiunge livelli potenziali assolutamente interessanti:
1 tonnellata di rifiuti urbani consente di produrre 750 kWh di elettricità, equivalenti a
5 mq di pannelli fotovoltaici o a 500 mq di superficie coltivata per produrre biomassa
(sostanze di origine animale e vegetale, non fossili, che possono essere usate come
combustibili per la produzione di energia). La potenzialità di produzione elettrica da
rifiuti urbani e rifiuti speciali in Italia copre il 5% del fabbisogno nazionale di elettricità,
equivale a 10.000 kmq di superficie coltivata a biomassa per energia e a 100 kmq di
pannelli fotovoltaici, comportando un risparmio di 3,15 miliardi di metri cubi all’anno
di metano.
4.3 Il Combustibile Derivato dai Rifiuti
I rifiuti, se sottoposti ad opportuni processi di trattamento, possono essere utilizzati
come combustibile alternativo, il cosiddetto CDR o combustibile derivato dai rifiuti.
Il CDR è un combustibile con un forte potere calorifico, basti pensare che 1 kg di
CDR produce un’energia tale da tenere accesa una lampadina da 60 watt per 70
ore. Il CDR comprende quasi esclusivamente la frazione secca dei rifiuti urbani ed,
in particolare, la carta e la plastica, tanto che la sua produzione necessita che i rifiuti
vengano sottoposti ad un processo di selezione e separazione finalizzato ad elimina-
re le frazioni merceologiche non utili. In particolare sono scartati:
- la frazione organica perché ricca di umidità;
- i materiali che contengono un’elevata quantità di agenti inquinanti come, per esempio,
i pneumatici in quanto assai ricchi di zolfo;
- gli inerti che contengono una discreta presenza di metalli pesanti;
- i materiali ferrosi;
CDR in pellet
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