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3.4.1 Il riciclo e i prodotti derivati Tra le ragioni che spingono a fare la raccolta differenziata della plastica si può, senz’al- tro, annoverare la sua lenta degradabilità. I contenitori in polietilene o in cloruro di polivinile abbandonati nell’ambiente impiegano dai 100 ai 1000 anni per essere degradati, mentre per oggetti apparentemente più inconsistenti, come le carte tele- foniche ed i sacchetti, il tempo necessario è almeno 1000 anni. Inoltre, dalle fasi del recupero a quelle del riciclo, è possibile non solo ottenere nuovi prodotti, ma anche energia, calore ed elettricità. Bottiglie e flaconi di PET e PE possono diventare fibre tessili e nuovi contenitori, mentre la plastica non raccolta o non riciclata può essere destinata al recupero energetico mediante il processo di termovalorizzazione. Infatti, dopo uno specifico trattamento di selezione e triturazione è possibile ricavare combustibili alternativi (CDR) utilizzati nei processi industriali (per esempio nei ce- mentifici) e per la produzione di energia termoelettrica. La fase della raccolta differenziata è seguita da quella in cui la plastica è trasportata in balle miste agli impianti di selezione e primo trattamento, dove i diversi prodotti vengono separati manualmente o con un sistema automatico mediante detector. Una volta selezionato, il materiale viene confezionato in balle di prodotto omogeneo e avviato al successivo processo di lavorazione, che consente di ottenere nuove risorse da questi rifiuti. Nella maggioranza dei casi, nella fase di selezione dei rifiuti, è possibile suddividere le diverse tipologie in modo omogeneo, ottenendo come risultato del riciclo della “materia prima seconda”, così chiamata per sottolineare che le caratteristiche tecni- che e chimiche del materiale riciclato sono molto simili a quelle iniziali. Riciclando PET, PVC e PE si riescono ad avere nuovi prodotti, per esempio: - Da PET, PVC e PE si ottengono, oltre ai nuovi contenitori, fibre per imbottiture, maglioni e indumenti in pile, moquette, interni per auto o lastre per imballaggi. - Con il PVC riciclato si possono produrre tubi, scarichi per l’acqua piovana, raccordi e molti altri prodotti del settore edile. - Con il PE riciclato si ottengono nuovi contenitori per i detergenti di casa o per uso personale, tappi, pellicole per imballaggi, casalinghi e così via. - Con la plastica riciclata eterogenea vengono prodotte panchine, recinzioni, arredi per la città, cartelloni stradali. Da quanto detto è facile comprendere perché è necessario differenziare non solo le bottiglie e i flaconi, ma allargare la raccolta della plastica anche ad altri oggetti come, ad esempio, gli imballaggi utilizzati per gli alimenti che comprendono sacchetti, scatole, vaschette e pellicole. 5
Il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Im- ballaggi in Plastica, COREPLA, è costituito sia da produttori di materie plastiche ed aziende trasformatrici di imballaggi in plastica che da imprese che svolgono attività di riciclaggio dei rifiuti di imballaggi in plastica. La rete del Consorzio consta di 37 Centri di Selezione di rifiuti di imballaggi in plastica, di cui 17 funzionano con tecnologia automatizzata, in cui lavorano più di 2.000 operatori. Il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi in plastica é stato avviato in oltre 6.900 comuni con una copertura della popolazione pari a circa il 93%.* Fonte: Riciclo la doppia vita delle cose, Supplemento a Tempi, n°41 del 6 ottobre 2005 frisbygiacca sportiva 93% PET riciclato cestino 100% PET riciclato recinzione 100% plastica eterogenea riciclata *Fonte www.corepla.it 5 80% PET riciclato sedia 77% PET riciclato
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ECOGIOCHI ENIGMISTICI. Cruciverba..
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Ogni rifiuto al suo posto. Abbiamo
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per la produzione di casalinghi, gi
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