Manuale per la trasformazione del latte sulle alpi ticinesi - Agroscope
Manuale per la trasformazione del latte sulle alpi ticinesi - Agroscope
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<strong>Manuale</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
<strong>sulle</strong> <strong>alpi</strong> <strong>ticinesi</strong><br />
Un sostegno <strong>per</strong> il casaro, il pastore e il gestore
Prima edizione, giugno 2006<br />
Redazione L. Pillonel, <strong>per</strong> ordine di <strong>Agroscope</strong><br />
Liebefeld-Posieux Stazione<br />
federale di ricerche <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzine<br />
animale e <strong>la</strong>ttiera (ALP)<br />
Con <strong>la</strong> partecipazione di Scuo<strong>la</strong> agraria, Mezzana; SICL,<br />
Bellinzona; STEA, Capra Ticino,<br />
ALP<br />
Ringraziamenti O. Maricelli e S. Albinati <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
correzione <strong>del</strong>l'italiano
Prefazione I<br />
L'attività alpestre <strong>del</strong> nostro Cantone rappresenta una microeconomia che equivale ad una risorsa<br />
inestimabile da mantenere. L'alpe, oltre all'importanza <strong>del</strong> reddito economico <strong>per</strong> l'agricoltura, riveste<br />
un notevole valore ambientale, economico e turistico. I pascoli <strong>alpi</strong>ni rappresentano una gran parte<br />
<strong>del</strong>le nostre bellezze naturali e un grande spazio di svago e di riposo che deve essere mantenuto.<br />
E' quindi un impegno sociale fare in modo che i nostri <strong>alpi</strong> siano ancora sfruttati e curati, <strong>per</strong>ché sono<br />
tracce irripetibili <strong>del</strong> passato, le radici che rappresentano <strong>la</strong> nostra identità culturale.<br />
Il formaggio d'alpe ticinese fiore all'occhiello <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra agricoltura di montagna, ha acquisito un<br />
posto privilegiato in seno al patrimonio gastronomico e culturale <strong>del</strong> nostro Cantone.<br />
Questa reputazione deve essere mantenuta e rispettata, portando ai consumatori le garanzie di<br />
sicurezza e di igiene che hanno il diritto di aspettarsi.<br />
Il presente manuale, con <strong>la</strong> descrizione <strong>del</strong>le Buone pratiche di fabbricazione e di gestione <strong>del</strong>l'alpe,<br />
fornisce al casaro artigianale una documentazione re<strong>la</strong>tiva alle disposizioni essenziali da rispettare<br />
durante tutto il processo, che va dal<strong>la</strong> sanità <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> al<strong>la</strong> mungitura, al<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
fino al prodotto finito.<br />
Questa guida consacra <strong>la</strong> riconoscenza di una professione " di imprenditore artigianale", che conduce<br />
un'attività <strong>la</strong> quale esige <strong>del</strong>le competenze approfondite.<br />
L'attività <strong>del</strong> casaro artigianale alpestre, zoccolo <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra tradizione, è meritevole, in quanto viene<br />
esercitata in regioni fragili dove l'agricoltura è confrontata con gli inconvenienti di natura geografica e<br />
ambientale.<br />
Con questo documento, s<strong>per</strong>iamo di aver soddisfatto le attese degli uni e degli altri, al fine che il<br />
<strong>la</strong>voro sull'alpe possa svolgersi in buone condizioni e <strong>per</strong>mettere al<strong>la</strong> filiera casearia alpestre di avere<br />
pienamente il suo posto nel paesaggio agro-alimentare.<br />
Bisogna ugualmente s<strong>per</strong>are che questa guida non rimanga fine a se stessa, ma che diventi un vero<br />
elemento catalizzatore, che <strong>per</strong>metta al gestore <strong>del</strong>l'alpe e al casaro di mantenersi al passo con i tempi.<br />
Desidero ringraziare calorosamente tutti quanti hanno partecipato all'e<strong>la</strong>borazione di questa guida (e<br />
qui cito in partico<strong>la</strong>re Laurent Pillonell <strong>del</strong><strong>la</strong> Stazione federale ALP di Liebefeld, il quale ne è stato il<br />
coordinatore principale) e ad incoraggiarli ad agire <strong>per</strong> fare in modo che <strong>la</strong> sua diffusione sia<br />
l'occasione di scambi tra i casari, ma anche con tutti gli attori <strong>del</strong><strong>la</strong> filiera casearia e i servizi preposti<br />
al controllo, al<strong>la</strong> consulenza e all'insegnamento.<br />
Siamo sicuri e fiduciosi che questa valida pubblicazione, se ben utilizzata, sarà un notevole supporto<br />
che contribuirà a mantenere e a migliorare ancora <strong>la</strong> qualità e <strong>la</strong> reputazione <strong>del</strong> formaggio prodotto<br />
sugli <strong>alpi</strong> <strong>del</strong> Cantone Ticino.<br />
Bellinzona, 22 agosto 2005<br />
SICL - SERVIZIO ISPEZIONE<br />
E CONSULENZA LATTIERA<br />
Renato Bontognali
Prefazione II<br />
È con piacere che salutiamo <strong>la</strong> pubblicazione <strong>del</strong> manuale <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>sulle</strong> <strong>alpi</strong><br />
<strong>ticinesi</strong>, realizzato dall'<strong>Agroscope</strong> Liebefeld-Posieux (ALP), nell'ambito <strong>del</strong> progetto ProAlp <strong>del</strong><br />
programma di col<strong>la</strong>borazione transfrontaliera tra Svizzera e Italia Interreg III A.<br />
Il progetto Pro-Alp iniziato nel 2004, mira a promuovere l'attività alpestre sull'arco <strong>alpi</strong>no, dal Vallese<br />
al Ticino in col<strong>la</strong>borazione con <strong>la</strong> Regione Piemonte.<br />
Al progetto partecipano <strong>per</strong> <strong>la</strong> parte svizzera il Servizio <strong>del</strong>l’agricoltura <strong>del</strong> Cantone Vallese, come<br />
"capofi<strong>la</strong>", l'<strong>Agroscope</strong> Liebefeld-Posieux - ALP e <strong>la</strong> Società ticinese di economia alpestre - STEA.<br />
Lo scopo di ProAlp è di valorizzare e garantire il mantenimento <strong>del</strong>l'attività alpestre. Le varie misure<br />
previste <strong>per</strong> raggiungere tale scopo spaziano dal censimento degli alpeggi, al monitoraggio dei<br />
prodotti, al<strong>la</strong> gestione <strong>del</strong> territorio e al<strong>la</strong> promozione <strong>del</strong>l'agriturismo di alpeggio.<br />
È in questo contesto che si situa il presente manuale, scaturito dal monitoraggio dei prodotti alpestri,<br />
eseguito da ALP, che ha evidenziato l'interresse <strong>per</strong> il Ticino di avere un documento esaustivo al<br />
servizio dei casari d'alpe, in partico<strong>la</strong>re, e di tutti gli attori <strong>del</strong>l'attività alpestre, in generale.<br />
Il progetto ProAlp ha così <strong>per</strong>messo di unire le sinergie di diversi enti, i due che partecipano a ProAlp,<br />
ALP e STEA, ma anche di altri enti interessati all'attività alpestre <strong>del</strong> Canton Ticino, quali l'Istituto<br />
agrario di Mezzana, il Servizio d'ispezione e consulenza <strong>per</strong> l’economia <strong>la</strong>ttiera e Capra Ticino, attori<br />
importanti nel contesto <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione, <strong>del</strong><strong>la</strong> consulenza, <strong>del</strong> controllo e <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione degli<br />
alpeggi <strong>ticinesi</strong>.<br />
Il presente manuale fornisce una metodologia o<strong>per</strong>ativa ed una base di riferimento <strong>per</strong> gli addetti al<br />
settore che <strong>per</strong>metterà caratterizzare e valorizzare le produzioni di alpeggio e <strong>la</strong> loro qualità.<br />
Il finanziamento <strong>del</strong><strong>la</strong> Confederazione nonché le energie economiche e <strong>la</strong>vorative infuse dai partner<br />
<strong>del</strong> progetto <strong>per</strong> raggiungere questo ottimo risultato <strong>per</strong>metteranno di sostenere le attività alpestri<br />
grazie ad un prodotto di alta qualità competitivo sul mercato dei formaggi svizzeri e, <strong>per</strong>ché no, in<br />
futuro anche europeo.<br />
Per il coordinamento ProAlp Svizzera<br />
Ing. Cristina So<strong>la</strong>ri
Prefazione III<br />
È proprio nelle regioni di montagna che l’agricoltore e l’<strong>alpi</strong>giano svolgono al meglio e in maniera<br />
preponderante i compiti attribuiti al primario dal<strong>la</strong> Costituzione federale, assumendo nel contempo un<br />
ruolo non indifferente nel contesto socio-economico di queste regioni. La loro presenza<br />
numericamente discreta aiuta a garantire una popo<strong>la</strong>zione attiva sufficiente, favorendo quindi <strong>la</strong><br />
decentralizzazione. Con il loro <strong>la</strong>voro contribuiscono inoltre a mantenere il territorio e a salvaguardare<br />
il paesaggio, non solo a vantaggio <strong>del</strong><strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione indigena ma anche dei molti turisti che <strong>sulle</strong><br />
nostre montagne cercano ristoro e svago, sia <strong>per</strong> praticare <strong>del</strong>lo sport, sia <strong>per</strong> trascorrere<br />
semplicemente dei momenti tranquilli, lontano dai traffici cittadini. Non dimentichiamo poi il loro<br />
impegno <strong>per</strong> trasmettere alle giovani generazioni <strong>la</strong> conoscenza <strong>del</strong>le tradizioni rurali e <strong>la</strong> tipicità dei<br />
prodotti agricoli regionali.<br />
Proprio in questo contesto il formaggio d’alpe ticinese è da considerare il principe dei prodotti<br />
tradizionali <strong>del</strong>le regioni <strong>alpi</strong>ne <strong>del</strong> Cantone. È infatti uno dei prodotti di base nell’economia di<br />
montagna che da sempre ha avuto un’importanza determinante nel<strong>la</strong> risorse finanziarie <strong>del</strong><strong>la</strong> maggior<br />
parte degli agricoltori <strong>ticinesi</strong>. Il formaggio, prodotto nelle vaste zone <strong>alpi</strong>ne non contaminate dalle<br />
industrie, può pure trasformarsi in un medium <strong>del</strong> territorio, capace assieme ai luoghi - paesaggi,<br />
ambienti, centri storici - di attirare i turisti sempre più al<strong>la</strong> ricerca <strong>del</strong>le radici <strong>del</strong> proprio passato e a<br />
frugare nel<strong>la</strong> loro memoria storica, fatta anche di profumi, sapori, odori e sa<strong>per</strong>i.<br />
È forse proprio <strong>per</strong> questo che all’economia alpestre negli ultimi decenni è stata riservata<br />
un’attenzione partico<strong>la</strong>re. Sono stati modernizzati gli edifici e le strutture e adottate nuove tecnologie<br />
di fabbricazione. I casari, grazie alle loro conoscenze e capacità, hanno saputo adattarsi alle nuove<br />
condizioni, migliorando <strong>la</strong> qualità dei nostri formaggi d’alpe ma salvaguardando <strong>per</strong>ò i metodi<br />
tradizionali di produzione.<br />
Se i responsabili <strong>del</strong>le aziende agricole montane e di quelle alpestri sapranno valorizzare al meglio i<br />
prodotti <strong>del</strong><strong>la</strong> terra, anche in futuro l’agricoltura di montagna avrà un ruolo forte nel contesto socioeconomico<br />
<strong>del</strong> nostro Cantone. Per questo non sono <strong>per</strong>ò sufficienti <strong>la</strong> passione <strong>per</strong> l’agricoltura e le<br />
conoscenze tramandate dagli avi ma sarà pure opportuno disporre di un’adeguata e valida formazione<br />
professionale.<br />
Quest’o<strong>per</strong>a è un tassello importante a sostegno <strong>del</strong>l’<strong>alpi</strong>giano e rappresenta un valido testo didattico,<br />
non solo <strong>per</strong> coloro che desiderano apprendere l’arte <strong>del</strong> casaro ma anche <strong>per</strong> chi già o<strong>per</strong>a in questo<br />
ambiente. Le indicazioni utili contenute aiutano a meglio valorizzare il <strong>la</strong>tte prodotto <strong>sulle</strong> <strong>alpi</strong> <strong>ticinesi</strong><br />
e a ottenere un formaggio tipico - ovviamente di quelli speciali, frutto di manualità, di tradizione e di<br />
sa<strong>per</strong>e - <strong>la</strong> cui caratteristica è riconducibile sia al<strong>la</strong> partico<strong>la</strong>rità <strong>del</strong><strong>la</strong> flora dei pascoli <strong>alpi</strong>ni, sia al<strong>la</strong><br />
tecnologia che agli usi locali di fabbricazione.<br />
Un grazie partico<strong>la</strong>re all’autore e a tutti coloro che hanno col<strong>la</strong>borato al<strong>la</strong> realizzazione di questo<br />
pratico prontuario ad uso dei casari, pastori e gestori <strong>del</strong>le aziende alpestri <strong>del</strong> Cantone Ticino e<br />
l’augurio che lo stesso possa trovare un’ottima accoglienza.<br />
Sezione <strong>del</strong>l’agricoltura<br />
Giovanni De Giorgi
INDICE<br />
1<br />
INDICE<br />
INTRODUZIONE 6<br />
1. LA SALUTE DEGLI ANIMALI 9<br />
1.1 UNGHIONI 9<br />
1.1.1 IL PANARITIUM (PANARIZIO, “PESCION”) 10<br />
1.1.2 CAMBIARE UNA MEDICAZIONE 11<br />
1.2 MASTITI 11<br />
1.2.1 CAUSE 11<br />
1.2.2 SINTOMI 12<br />
1.2.3 CONSEGUENZE PER IL CASARO 13<br />
1.2.4 CURE 13<br />
1.2.5 PREVENZIONI 14<br />
1.3 L’ASCIUTTA 14<br />
1.4 ABORTO 14<br />
1.5 L’ARTRITE-ENCEFALITE CAPRINA (CAE) 15<br />
1.5.1 SINTOMI 15<br />
1.5.2 TRASMISSIONE 16<br />
1.5.3 LOTTA 16<br />
1.6 ALCUNI DATI TECNICI 16<br />
2. LA MUNGITURA 17<br />
2.1 TECNICA DELLA MUNGITURA 17<br />
2.2 FUNZIONAMENTO E MANUTENZIONE DELLA MUNGITRICE 20<br />
2.2.1 PARTI PRINCIPALI DELLA MUNGITRICE 21<br />
2.2.2 MANUTENZIONE DELLA MUNGITRICE 23<br />
2.2.3 PULIZIA E DISINFEZIONE IMMEDIATA 24<br />
3. IL LATTE 27<br />
3.1 COMPOSIZIONE DEL LATTE 28<br />
3.1.1 GRASSI 28<br />
3.1.2 PROTEINE 29<br />
3.1.3 ZUCCHERI 30<br />
3.1.4 VITAMINE 30<br />
3.1.5 MINERALI 31<br />
3.1.6 ENZIMI 31<br />
3.1.7 COMPONENTI ODORANTI 31<br />
3.2 MICRORGANISMI DEL LATTE 32<br />
3.2.1 COSTITUZIONE E FORMA DEI BATTERI 32<br />
3.2.2 RIPRODUZIONE DEI BATTERI 33<br />
3.2.3 FATTORI CHE INFLUENZANO LO SVILUPPO DEI BATTERI 33<br />
3.2.4 BATTERI PIÙ IMPORTANTI DEL LATTE 34<br />
3.2.5 I BATTERIOFAGI 35<br />
3.3 CELLULE 37
2<br />
INDICE<br />
4. FILTRAZIONE, RAFFREDDAMENTO E STOCCAGGIO DEL LATTE 39<br />
4.1 FILTRAZIONE 39<br />
4.2 RAFFREDDAMENTO DEL LATTE DURANTE LA MUNGITURA 39<br />
4.3 STOCCAGGIO DEL LATTE 40<br />
5. I FERMENTI LATTICI 43<br />
5.1 COLTURA VEGETATIVA 44<br />
5.2 COLTURA LIOFILIZZATA “CHOOZIT MA 400-1 LYO 5 DCU” (EX EZAL) 44<br />
5.2.1 FORMAGGIO E FORMAGGELLA 44<br />
5.2.2 BURRO 45<br />
5.2.3 BÜSCION O FORMAGGINO ALTO 45<br />
5.3 COLTURE LIOFILIZZATE “MICROMILK T” E “MICROMILK ME” 46<br />
(EX CHEMIFERM) 46<br />
5.4 COLTURA LIOFILIZZATA “LB CASEI” 46<br />
6. LA FABBRICAZIONE DI FORMAGGIO D’ALPE TICINESE DOP 47<br />
6.1 PREPARAZIONE DEL LATTE 48<br />
6.1.1 SCREMATURA 48<br />
6.1.2 MATURAZIONE DEL LATTE 49<br />
6.2 COAGULAZIONE 49<br />
6.2.1 MESSA A CAGLIO 49<br />
6.2.2 DURATA DI COAGULAZIONE 50<br />
6.3 TAGLIO DEL COAGULO E SPINATURA 52<br />
6.3.1 TAGLIO DEL COAGULO 52<br />
6.3.2 SPINATURA PRIMA DEL FUOCO 53<br />
6.4 RISCALDAMENTO E SPINATURA FINALE 53<br />
6.4.1 RISCALDAMENTO 53<br />
6.4.2 SPINATURA FINALE 54<br />
6.5 ESTRAZIONE E MESSA IN FORMA 54<br />
6.6 PRESSATURA 56<br />
6.6.1 DIVERSI TIPI DI PRESSA 58<br />
6.7 L’IGIENE IN CASEIFICIO 59<br />
7. LA SALATURA E LA CURA IN CANTINA 61<br />
7.1 SALATURA 61<br />
7.1.1 PREPARAZIONE DELLA SALAMOIA 61<br />
7.1.2 TEMPO DI SALATURA 62<br />
7.2 MATURAZIONE IN CANTINA 62<br />
7.2.1 CLIMA DELLA CANTINA 63<br />
7.2.2 LAVORI IN CANTINA 63
3<br />
INDICE<br />
8. I DIFETTI DEL FORMAGGIO 65<br />
8.1 DIFETTI DI OCCHIATURA 65<br />
8.1.1 GONFIORE PRECOCE (MILLE BUCHI) 65<br />
8.1.2 MILLE BUCHI SENZA GONFIORE 65<br />
8.1.3 SENZA OCCHIATURA 65<br />
8.1.4 OCCHIATURA UNILATERALE 66<br />
8.1.5 FERMENTAZIONE BUTIRRICA (GONFIORE TARDIVO) 66<br />
8.1.6 FERMENTAZIONE PROPIONICA 67<br />
8.2 DIFETTI DI PASTA E DI COLORE 67<br />
8.2.1 PASTA SECCA E DURA 67<br />
8.2.2 PASTA CORTA E SFOGLIATA 67<br />
8.2.3 PASTA COLLANTE, PASTOSA 68<br />
8.3 DIFETTI DI GUSTO E AROMA 68<br />
8.3.1 GUSTO AMARO 68<br />
8.3.2 AROMA RANCIDO 68<br />
8.3.3 AROMA MARCIO, DI ESCREMENTI 68<br />
8.4 DIFETTI DELL’ESTERNO (CROSTA) 68<br />
8.4.1 ROSSO DEI BANCALI 68<br />
8.4.2 PELLE DI ROSPO 69<br />
8.4.3 IL FORMAGGIO TRASUDA 69<br />
8.4.4 IL PELO DI GATTO (MUCOR) 69<br />
8.4.5 IL FORMAGGIO NON ASCIUGA 70<br />
9. LA FABBRICAZIONE DEL BURRO 71<br />
9.1 ESTRAZIONE E STOCCAGGIO DELLA PANNA 71<br />
9.2 MATURAZIONE DELLA PANNA 71<br />
9.3 SCHEDA DI FABBRICAZIONE 72<br />
9.4 DIFETTI DEL BURRO 74<br />
10. LA FABBRICAZIONE DI RICOTTA DI SIERO 75<br />
10.1 PROCEDIMENTO 75<br />
10.2 DIFETTI 76<br />
11. ALTRI PRODOTTI CON LATTE DI MUCCA O MISTO 77<br />
11.1 FORMAGGELLA 77<br />
11.2 FORMAGGINO BASSO O ROBIOLA 79<br />
11.3 FORMAGGINO ALTO O BÜSCION 80<br />
11.4 FORMAGGIO DA SCIOGLIERE 81<br />
11.5 FORMAGGIO FRESCO TIPO “QUARK” 82<br />
11.6 YOGURT 83
4<br />
INDICE<br />
12. PRODOTTI CON LATTE DI CAPRA 85<br />
12.1 FORMAGGELLA 86<br />
12.2 FORMAGGINO BASSO O ROBIOLA 87<br />
12.3 FORMAGGINO ALTO O BÜSCION 88<br />
13. I CONTROLLI DELLA QUALITÀ DEL LATTE SULL’ALPE 89<br />
13.1 ASPETTI GENERALI 89<br />
13.1.1 ESIGENZE RELATIVE AL LATTE DEI SINGOLI ANIMALI 90<br />
13.2 PROVA DI SCHALM 90<br />
13.3 REDUTTASI 90<br />
13.4 REDUTTASI PREINCUBATA 91<br />
13.5 MISURA DELL’ACIDITÀ = TITOLAZIONE 92<br />
13.6 CONTROLLO DELL’ACIDITÀ CON CARTINA INDICATRICE DEL PH 93<br />
13.7 LATTOCOAGULATORE 94<br />
13.8 LATTOFERMENTATORE 94<br />
13.9 LA QUALITÀ DELL’ACQUA 99<br />
14. DIVERSI 101<br />
14.1 PRESTAZIONI DAL SERVIZIO COMPETENTE DELL'ODERR 101<br />
14.1.1 ANALISI 101<br />
14.1.2 CONSULENZA 101<br />
14.1.3 VENDITA MATERIALE DIVERSO 101<br />
14.1.4 FERMENTI LATTICI 101<br />
14.2 INDIRIZZI UTILI 102<br />
14.3 PREPARATIVI PER L’ESTATE 102<br />
14.3.1 PER IL RESPONSABILE DELL’ALPE 102<br />
14.3.2 PER IL CASARO 103<br />
14.4 RASSETTAMENTI PER L’INVERNO 103<br />
14.5 TRASPORTI DI BESTIAME CON LA REGA 044 654 32 70 104<br />
14.6 PROGRAMMI EXCEL PER LA RIPARTIZIONE DEL FORMAGGIO 105<br />
15. GLI OBBLIGHI DEL CASARO 107<br />
15.1 INTRODUZIONE AL CONCETTO DI ASSICURAZIONE QUALITÀ (AQ) 107<br />
15.2 AQ LATTE: VERIFICHE SCRITTE 109<br />
15.3 AQ FORMAGGIO: CONCETTO DI SICUREZZA E REGISTRO DI FABBRICAZIONE 112<br />
15.3.1 CONCETTO DI SICUREZZA 112<br />
15.3.2 REGISTRO DI FABBRICAZIONE 117<br />
15.4 ISPEZIONE 117<br />
15.5 RINTRACCIABILITÀ 117<br />
15.5.1 DEFINIZIONE 117<br />
15.5.2 APPLICAZIONI 118<br />
15.5.3 CONSEGUENZE 118<br />
15.6 PRESCRIZIONI PER LA DICHIARAZIONE DEI PRODOTTI LATTIERI PREIMBALLATI 119<br />
15.7 FORMULARI DA FOTOCOPIARE 121
5<br />
INDICE<br />
16. RIASSUNTO 123<br />
16.1 LA SALUTE DEGLI ANIMALI 123<br />
16.2 LA MUNGITURA 125<br />
16.3 FILTRAZIONE, RAFFREDDAMENTO E STOCCAGGIO DEL LATTE 127<br />
16.4 LA FABBRICAZIONE DI FORMAGGIO D’ALPE TICINESE DOP 128<br />
16.5 LA FABBRICAZIONE DEL BURRO 131<br />
16.6 LA FABBRICAZIONE DI RICOTTA DI SIERO 132<br />
16.7 DOCUMENTI OBBLIGATORI PER L’AUTOCONTROLLO 133<br />
17. ALLEGATI 135
INTRODUZIONE<br />
7<br />
INTRODUZIONE<br />
Il Ticino conta più di 100 <strong>alpi</strong>. La maggior parte di essi sono stati ristrutturati negli ultimi 10<br />
anni e possiedono un’attrezzatura moderna che <strong>per</strong>mette facilmente di <strong>la</strong>vorare nelle<br />
condizioni igieniche richieste. Però una struttura moderna da so<strong>la</strong> non è sufficiente. Ci vuole<br />
anche un <strong>per</strong>sonale qualificato e responsabile. Il sa<strong>per</strong>e centenario trasmesso dai nostri avi<br />
non basta più <strong>per</strong> produrre un formaggio che risponde alle esigenze di un consumatore<br />
moderno.<br />
La Scuo<strong>la</strong> agrico<strong>la</strong> di Mezzana offre un corso di casaro d’alpe <strong>del</strong><strong>la</strong> durata di 28 giorni<br />
effettivi. Questo corso prepara in modo ottimale i futuri casari ad affrontare le difficoltà che<br />
potranno incontrare sull’alpe. Gli studenti hanno l’opportunità di <strong>la</strong>vorare individualmente<br />
al<strong>la</strong> caldaia e di fare <strong>del</strong>le domande a un <strong>per</strong>sonale insegnante qualificato. Però a questo corso<br />
molto pratico mancava una base scritta, con un approccio magari più teorico. Il presente<br />
manuale cerca di completare questa mancanza.<br />
Dall’altra parte vi è ancora un 30% ca. dei casari d’alpe che non hanno seguito nessuna<br />
formazione <strong>del</strong> genere. Siccome <strong>la</strong> legge prevede che il casaro abbia un minimo di<br />
conoscenze nel campo <strong>del</strong>l’igiene, il manuale è stato concepito in modo da <strong>per</strong>mettere un<br />
apprendimento individuale minimo leggendo solo alcuni capitoli. Il riassunto che si trova al<strong>la</strong><br />
fine <strong>del</strong> manuale riprende i punti essenziali <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>, <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura e<br />
<strong>del</strong>lo stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte. È seguito da schede riassuntive <strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione <strong>del</strong> formaggio,<br />
<strong>del</strong> burro e <strong>del</strong><strong>la</strong> ricotta. La lettura dei capitoli 11 e 12 informa sugli altri prodotti tipici<br />
<strong>del</strong>l’alpe. Il capitolo 13 spiega l’utilità e il funzionamento dei diversi controlli che il casaro<br />
può o deve fare durante <strong>la</strong> stagione. Nel capitolo 15, ultimo ad essere essenziale al<strong>la</strong><br />
formazione autonoma, vengono descritti tutti gli obblighi <strong>del</strong> casaro. L’osservazione di questi<br />
obblighi <strong>per</strong>mette al casaro di garantire <strong>la</strong> qualità dei prodotti e all’alpe di essere conforme<br />
alle esigenze <strong>del</strong> servizio d’ispezione.<br />
Il presente manuale serve da:<br />
sopporto didattico <strong>per</strong> il corso di casaro d’alpe di Mezzana<br />
vademecum <strong>per</strong> il casaro all’alpe<br />
formazione autodidattica minima nel campo <strong>del</strong>l’assicurazione qualità<br />
A tutti una buona stagione e tanto successo con il formaggio.
Come leggere il testo<br />
Precisazioni concernenti <strong>la</strong> capra<br />
Descrizione <strong>del</strong>le tappe di <strong>trasformazione</strong><br />
Approfondimento <strong>del</strong><strong>la</strong> materia <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone interessate<br />
Osservazioni importanti<br />
Riassunto o enumerazione di punti importanti:<br />
•<br />
•<br />
8<br />
INTRODUZIONE
Capitolo 1 La salute degli animali<br />
1. La salute degli animali<br />
Il viaggio <strong>del</strong> casaro d’alpe non comincia solo all’arrivo <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte in caldaia, ma dal primo<br />
contatto con il fornitore di <strong>la</strong>tte, cioè il bestiame. Un formaggio di qualità si ottiene solo con<br />
un <strong>la</strong>tte munto da bovidi (mucche, capre, pecore, ecc.) sani. Non solo <strong>la</strong> qualità, ma anche <strong>la</strong><br />
quantità di <strong>la</strong>tte prodotta dipende fortemente dallo stato di salute <strong>del</strong> bestiame. Il primo<br />
compito <strong>del</strong> casaro è quello di produrre un formaggio di alta qualità, e quindi deve assicurarsi<br />
che il bestiame sia trattato con attenzione e curato in modo appropriato. Un modo ideale<br />
potrebbe essere quello di partecipare al<strong>la</strong> mungitura com’è spesso il caso su piccole <strong>alpi</strong>. Su<br />
quelle grandi, il casaro non ha più contatto con gli animali e deve quindi riporre una grande<br />
fiducia nei pastori e nell’ aiuto casaro. Questa necessità illustra l’importanza dei buoni<br />
rapporti tra il <strong>per</strong>sonale d’alpe. L’unione fa <strong>la</strong> forza.<br />
Se si può paragonare un’automobile ad una mucca, non basta solo un buon meccanico <strong>per</strong><br />
funzionare bene, ma necessita anche <strong>del</strong> carburante giusto. Su tante <strong>alpi</strong>, <strong>la</strong> cura dei pascoli,<br />
che spetta di solito ai contadini, non viene più fatta come prima. La diminuzione <strong>del</strong> bestiame<br />
in Ticino e l’evoluzione <strong>del</strong>le priorità nel settore primario <strong>la</strong>sciano che <strong>la</strong> natura, cioè il bosco,<br />
riprenda a poco a poco i suoi diritti. Il pastore è l’ultima <strong>per</strong>sona che può ancora, con una<br />
guida intelligente degli animali, influenzare parzialmente lo sviluppo <strong>del</strong><strong>la</strong> flora.<br />
Quest’aspetto <strong>per</strong>ò non viene trattato in questo manuale.<br />
1.1 Unghioni<br />
600 kg ripartiti su quattro arti, un terreno ciottoloso, grandi distanze da <strong>per</strong>correre <strong>per</strong> trovare<br />
erba, ecco che gli unghioni <strong>del</strong>le mucche sono messi a dura prova. Una mucca che ha un<br />
problema con gli unghioni soffre, zoppica, mangia meno e dà meno <strong>la</strong>tte. È quindi nell’<br />
interesse di tutti curar<strong>la</strong> il più rapidamente possibile.<br />
Un piede di mucca è un apparato locomotorio sensibile. Chi non ha seguito un corso speciale<br />
sul trattamento degli unghioni deve chiamare il proprietario o il veterinario in caso di<br />
problema. Prima di farlo <strong>per</strong>ò, può control<strong>la</strong>re che non si tratti solo di un sasso incastrato sotto<br />
o tra gli unghioni. Quest’o<strong>per</strong>azione è facilitata quando <strong>la</strong> mucca si riposa sdraiata, sia in<br />
stal<strong>la</strong> che sui pascoli.<br />
Lo stato generale degli unghioni dipende dall’eredità genetica, dal foraggiamento, dal tipo<br />
d’allevamento e dalle cure. Il <strong>per</strong>sonale <strong>del</strong>l’alpe ha poca influenza su questi fattori e non<br />
deve esitare ad annunciare una mucca che zoppica. Il problema trova spessissimo le sue<br />
origini nei mesi prima <strong>del</strong><strong>la</strong> stagione alpestre e i contadini che accusano senza riflessione il<br />
pastore o il suo cane sono in ma<strong>la</strong>fede.<br />
Unghioni troppo lunghi provocano un cambiamento <strong>del</strong><strong>la</strong> posizione naturale <strong>del</strong> piede e<br />
favoriscono lo sviluppo di ferite. Per diminuire questo rischio, è dovere morale <strong>del</strong> contadino<br />
tagliare gli unghioni <strong>del</strong>le sue mucche al più tardi due mesi prima di caricare l’alpe. Mucche<br />
con unghioni come quelli illustrati nel<strong>la</strong> figura 1 non sono adatte all’alpe. Se un tal caso si<br />
verifica malgrado tutto, il <strong>per</strong>sonale deve discutere con il proprietario <strong>per</strong> trovare una<br />
soluzione: o il contadino taglia gli unghioni, o paga qualcuno <strong>per</strong> farlo, o <strong>la</strong> mucca torna al<br />
piano.<br />
9
Capitolo 1 La salute degli animali<br />
Gli unghioni <strong>del</strong><strong>la</strong> capra<br />
Gli unghioni <strong>del</strong><strong>la</strong> capra sono più morbidi e crescono più velocemente. Si tagliano 1-<br />
3 volte durante e al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong> <strong>per</strong>iodo di stabu<strong>la</strong>zione invernale. Per il resto <strong>del</strong>l’anno,<br />
l’unghia si consuma da so<strong>la</strong>. Come <strong>per</strong> <strong>la</strong> mucca, <strong>la</strong> capra deve arrivare sull’alpe con<br />
degli unghioni curati. In caso contrario bisogna chiedere al proprietario di farlo il<br />
giorno stesso.<br />
Utilizzare un coltello <strong>per</strong> unghioni oppure <strong>del</strong>le<br />
forbici potatrici e tagliare sia le punte che lo<br />
strato corneo che si è rivoltato sotto il piede (2).<br />
Al<strong>la</strong> fine risulta una su<strong>per</strong>ficie liscia di supporto<br />
(3).<br />
1.1.1 Il panaritium (panarizio, “pescion”)<br />
Il panaritium è un‘infiammazione infettiva <strong>del</strong><strong>la</strong> pelle e dei tessuti sottocutanei che produce<br />
rapidamente <strong>del</strong> pus. L’origine <strong>del</strong>l’infezione è sempre una picco<strong>la</strong> piaga sul piede o tra gli<br />
unghioni da dove entrano dei batteri che provocano <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia. Queste piccole piaghe<br />
appaiono soprattutto <strong>sulle</strong> <strong>alpi</strong> sassose, durante <strong>per</strong>iodi di pioggia (pelle morbida) oppure<br />
durante <strong>per</strong>iodi di siccità (pelle secca). Il pastore deve quindi essere attento al<strong>la</strong> natura <strong>del</strong><br />
terreno e guidare <strong>la</strong> mandria di conseguenza. Ancora una volta, <strong>la</strong> colpa non è tutta <strong>del</strong> pastore<br />
in caso di infezione. Il sistema di difesa naturale <strong>del</strong>l’ animale e <strong>la</strong> robustezza dei suoi piedi<br />
sono fattori che incombono al contadino. Un bestiame sano, che ha ricevuto un’alimentazione<br />
equilibrata durante l’inverno e che è stato abituato al<strong>la</strong> pastura prima di salire sull’alpe sarà in<br />
grado di respingere meglio i germi infettivi rispetto ad una mucca mal curata.<br />
E` importante conoscere <strong>la</strong> differenza tra un panaritium e un problema di unghioni. Se il piede<br />
non è gonfio, non si tratta di un panaritium. I seguenti indici sono tipici <strong>per</strong> quest’ultimo:<br />
gonfiore tra tallone e Afterk<strong>la</strong>uen<br />
grande sensibilità <strong>del</strong><strong>la</strong> zona gonfia<br />
mucca zoppicante<br />
gonfiore <strong>del</strong><strong>la</strong> corona, no<strong>del</strong>lo e/o spazio interdigitale<br />
comportamento apatico, <strong>per</strong>dita di appetito<br />
febbre<br />
Il gonfiore può apparire entro un giorno. Se <strong>la</strong><br />
ma<strong>la</strong>ttia viene trattata subito, le probabilità di una<br />
guarigione veloce sono buone. Siccome l’infezione<br />
è contagiosa, soprattutto in zone umide come<br />
vicino a una fontana, <strong>la</strong> rapidità di reazione <strong>del</strong><br />
pastore è decisiva.<br />
Ci sono due medicamenti comunemente usati <strong>per</strong><br />
curare un panaritium: il sulfonamide e gli<br />
antibiotici. Il sulfonamide ha un’azione<br />
antibatterica e si somministra <strong>per</strong> via orale. Per<br />
combattere l’infezione efficacemente, ci vuole una<br />
certa concentrazione <strong>del</strong> principio attivo nel sangue, <strong>per</strong> cui bisogna seguire le indicazioni in<br />
modo rigoroso. Il sulfonamide non ha influenza sul <strong>la</strong>tte e non richiede l’intervento <strong>del</strong><br />
veterinario <strong>per</strong>ò è meno potente degli antibiotici e funziona solo se <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia non è ancora<br />
10
Capitolo 1 La salute degli animali<br />
troppo avanzata. Il trattamento con antibiotici dura circa 3 giorni e <strong>per</strong>mette quasi sempre una<br />
guarigione veloce. Nonostante i costi legati al veterinario e il divieto di <strong>la</strong>vorare il <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> 8<br />
giorni in totale (verificare sempre il tempo di attesa prescritto dal medicamento), questa<br />
soluzione viene spesso scelta. Spetta ai contadini decidere come curare le loro mucche,<br />
sapendo che il rischio di epidemia non è trascurabile. Di solito, il veterinario viene chiamato e<br />
al<strong>la</strong> fine decide lui come fare.<br />
Anche le capre, come pure i maiali, possono soffrire di questa ma<strong>la</strong>ttia. I sintomi<br />
sono gli stessi come pure <strong>la</strong> terapia.<br />
1.1.2 Cambiare una medicazione<br />
Può capitare che una medicazione fatta dal veterinario debba essere cambiata dopo alcuni<br />
giorni. Per ragioni evidenti di costi, il pastore o il casaro devono essere in grado di effettuare<br />
da soli questo <strong>la</strong>voro. Ecco le diverse tappe:<br />
a) eliminare i residui <strong>del</strong><strong>la</strong> medicazione precedente<br />
b) pulire e disinfettare <strong>la</strong> piaga secondo le indicazioni <strong>del</strong> veterinario<br />
c) coprire <strong>la</strong> piaga con parecchi strati di fascia di garza sterile<br />
d) ricoprire l’unghia ferita di ovatta<br />
e) comprimere l’ovatta con fascia di garza senza arrestare <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> sangue<br />
f) rivestire tutto il pacchetto con banda adesiva<br />
1.2 Mastiti<br />
La mammel<strong>la</strong> è l’unità di produzione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte. Esso è il secreto <strong>del</strong>le numerosissime cellule<br />
costituenti <strong>la</strong> ghiando<strong>la</strong> mammaria. Le cellule, nell’ordine di miliardi, concorrono a formare<br />
<strong>del</strong>le strutture cave denominate alveoli. Sotto l’azione <strong>del</strong>l’ormone oxitocina, le cellule <strong>del</strong>lo<br />
strato esterno si contraggono, producendo lo svuotamento degli alveoli. Dotti <strong>la</strong>ttiferi portano<br />
il <strong>la</strong>tte al<strong>la</strong> cisterna dove il <strong>la</strong>tte viene raccolto durante <strong>la</strong> mungitura. Il capezzolo <strong>per</strong>mette il<br />
deflusso <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> mezzo <strong>del</strong> dotto papil<strong>la</strong>re. Il dotto, normalmente chiuso <strong>per</strong> ritenere il<br />
<strong>la</strong>tte e impedire l’accesso ai batteri esterni, si apre sotto l’azione <strong>del</strong>l’oxitocina.<br />
La mammel<strong>la</strong> è dotata di un sistema immunitario che interviene di fronte ad azioni nocive di<br />
vario genere (fattori batterici e meccanici). Il numero dei globuli bianchi (cellule di difesa) nel<br />
tessuto ghiando<strong>la</strong>re e nel <strong>la</strong>tte aumenta ancora prima che esteriormente si possano avvertire<br />
dei sintomi. L’infiammazione corrispondente si chiama mastite.<br />
1.2.1 Cause<br />
I principali fattori predisponenti sono:<br />
• mungitrice difettosa o mal rego<strong>la</strong>ta<br />
• tecnica di mungitura inadeguata<br />
• mungitura in ambiente sporco e cattiva igiene<br />
• lesioni su<strong>per</strong>ficiali e traumi al<strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> e ai capezzoli<br />
• predisposizione genetica (es. forma <strong>del</strong> capezzolo)<br />
In circa l’80% dei casi, <strong>la</strong> mastite è di origine infettiva. Batteri, in partico<strong>la</strong>re Stafilococchi,<br />
entrano nel<strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> attraverso il dotto papil<strong>la</strong>re e provocano un’infezione. Uno stress<br />
meccanico (mungitrice mal rego<strong>la</strong>ta, lesione, trauma) può causare una mastite non infettiva.<br />
11
Capitolo 1 La salute degli animali<br />
1<br />
1.2.2 Sintomi<br />
3<br />
Tratta da «Tierhaltung B», Landwirtschaftliche Lehrmittelzentrale, 3052 Zollikofen<br />
4<br />
2<br />
Si distingue tra mastite cronica e acuta. In caso di mastite cronica, non ci sono sintomi<br />
facilmente visibili esteriormente. Ma nel <strong>la</strong>tte sono presenti i globuli bianchi in elevate<br />
concentrazioni (oltre 200'000 <strong>per</strong> mL). Essa si può rilevare soltanto con <strong>la</strong> prova di Schalm o<br />
mediante <strong>la</strong> conta <strong>del</strong>le cellule nel <strong>la</strong>boratorio.<br />
Una mastite acuta presenta i seguenti sintomi in forma più o meno accentuata:<br />
mammel<strong>la</strong>: gonfia, dolente, calda, indurita, con eventuale presenza di noduli e quarti<br />
asimmetrici<br />
<strong>la</strong>tte: sieroso, fioccoso, ev. contenente pus o sangue<br />
Nei casi gravi, l’intero organismo può amma<strong>la</strong>rsi e l’animale mostra febbre, inappetenza,<br />
malessere generale.<br />
Prova di Schalm, vedi fascicolo “Latte de qualità”<br />
12<br />
1. cellule <strong>la</strong>ttifere<br />
2. alveoli<br />
3. cisterna<br />
4. dotto papil<strong>la</strong>re<br />
o sfintere <strong>del</strong> capezzolo
Capitolo 1 La salute degli animali<br />
1.2.3 Conseguenze <strong>per</strong> il casaro<br />
• un numero di cellule su<strong>per</strong>iore a 750’000/mL comporta una diminuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione<br />
attorno al 12%<br />
• cagliata poco consistente e fragile, tempo di coagu<strong>la</strong>zione più lungo (scarsità di calcio)<br />
• acidificazione rallentata dovuta al<strong>la</strong> scarsità di <strong>la</strong>ttosio<br />
• diminuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> resa in formaggio<br />
• difetti di gusto (tendenza all’amaro)<br />
• conservazione compromessa (rancidità)<br />
• rischio <strong>per</strong> il consumatore, germi patogeni nel formaggio<br />
Modificazioni <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte in caso di mastite<br />
Costituenti Modificazione<br />
Sostanza secca ↓<br />
Caseina ↓<br />
Immunoglobulina ↑<br />
Grasso → *<br />
Zuccheri ↓<br />
Sale (Na, Cl) ↑<br />
Fosforo, Calcio, Potassio, Magnesio ↓<br />
Cellule ↑<br />
Capacità a cagliare ↓<br />
Vit. C e B2 ↓<br />
→ nessuna modificazione significativa<br />
↑ aumento<br />
↓ diminuzione<br />
* più soggetto al<strong>la</strong> rancidità<br />
1.2.4 Cure<br />
Si può provare a curare una mastite cronica mungendo a fondo <strong>la</strong> mucca e massaggiando una<br />
pomata riscaldante sul<strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> dopo ogni mungitura. Mastiti con prova di Schalm<br />
fortemente positivo (++ e +++) e mastiti acute vengono trattate con antibiotici su prescrizione<br />
veterinaria. In caso di complicazione, un’analisi di <strong>la</strong>boratorio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>per</strong>mette<br />
l’identificazione <strong>del</strong> tipo di microbo patogeno responsabile <strong>del</strong><strong>la</strong> mastite e l’uso di un<br />
antibiotico specifico.<br />
Punti da rispettare <strong>per</strong> <strong>la</strong> cura di mastiti:<br />
• svuotare bene il quarto affetto <strong>per</strong> eliminare i microbi<br />
• pulire e disinfettare bene <strong>la</strong> punta <strong>del</strong> capezzolo prima di applicare una medicazione<br />
intramammaria, <strong>per</strong> evitare di introdurre altri agenti patogeni<br />
• contrassegnare le mucche e mungerle <strong>per</strong> ultime<br />
• rispettare il tempo d’attesa che dipende sempre dall’antibiotico usato<br />
13
Capitolo 1 La salute degli animali<br />
1.2.5 Prevenzioni<br />
La prevenzione <strong>del</strong>le mastiti deve basarsi sull’osservanza <strong>del</strong>le seguenti regole:<br />
• stabu<strong>la</strong>zione in ambiente pulito, asciutto, con buona lettiera<br />
• controllo rego<strong>la</strong>re <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice con <strong>la</strong>ttodotto (2.2.2)<br />
• igiene <strong>per</strong>sonale e <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>, pulizia degli impianti (2.2.3)<br />
• trattamento <strong>del</strong>le mastiti nel<strong>la</strong> fase iniziale <strong>del</strong> decorso, secondo le indicazioni <strong>del</strong><br />
veterinario<br />
1.3 L’asciutta<br />
Il <strong>per</strong>iodo di asciutta di ca. 6-8 settimane prima <strong>del</strong> parto rende possibile:<br />
• <strong>la</strong> ricostruzione <strong>del</strong> tessuto mammel<strong>la</strong>re<br />
• <strong>la</strong> preparazione di sostanze nutritive <strong>per</strong> il vitello<br />
• <strong>la</strong> formazione di riserve <strong>per</strong> lo stress <strong>del</strong> parto e <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong><strong>la</strong> completa produzione di<br />
<strong>la</strong>tte<br />
Dei diversi metodi di messa in asciutta come <strong>per</strong> es.: preparazione all’asciutta durante alcune<br />
settimane, saltare dei turni di mungitura e asciutta improvvisa, quest’ultimo è quello più<br />
diffuso oggigiorno.<br />
Dopo l’ultima mungitura completa e minuziosa i capezzoli vengono disinfettati e non più<br />
toccati. Contemporaneamente viene ridotto l’apporto di concentrati. Si devono asciugare solo<br />
le bovine il cui <strong>la</strong>tte è in ordine (prova di Schalm). Se si riscontra <strong>la</strong> presenza di fiocchi o altre<br />
alterazioni visibili a occhio nudo, o se <strong>la</strong> prova risulta fortemente positiva (++ e +++), bisogna<br />
trattare prima il quarto interessato con un antibiotico a corta durata, e solo dopo asciugarlo.<br />
L’uso di antibiotici specifici <strong>per</strong> l’asciutta non è sistematico, ma raccomandabile <strong>per</strong> le<br />
mucche forti produttrici di <strong>la</strong>tte. Tocca al proprietario decidere <strong>del</strong> loro uso.<br />
1.4 Aborto<br />
Bisogna notificare al veterinario ufficiale ogni caso di aborto di bovine, che sono gravide da<br />
almeno tre mesi, come pure ogni aborto di capra, pecora o suina indipendentemente <strong>del</strong>lo<br />
stato di gravidanza.<br />
Gli annessi fetali devono essere conservati affinché il veterinario possa mandare un campione<br />
in <strong>la</strong>boratorio. Un campione di sangue verrà anche inviato. Entrambi servono a cercare<br />
eventuali agenti patogeni responsabili <strong>del</strong> parto precoce.<br />
Gli animali che hanno abortito o manifestano segni di aborto, devono essere immediatamente<br />
iso<strong>la</strong>ti dal<strong>la</strong> mandria, allontanati dal pascolo e stabu<strong>la</strong>ti separatamente. Ogni precauzione<br />
dev’essere presa <strong>per</strong> evitare il contagio di altri capi attraverso il feto, le p<strong>la</strong>cente e gli scoli<br />
vaginali. Il ritorno al pascolo comune non si fa prima dei risultati <strong>del</strong>le analisi.<br />
14
Capitolo 1 La salute degli animali<br />
1.5 L’artrite-encefalite caprina (CAE)<br />
L’artrite-encefalite caprina è causata da un virus. In Svizzera, in media l’ 83% dei capi sono<br />
positivi, di cui il 32% presenta dei sintomi clinici.<br />
1.5.1 Sintomi<br />
La ma<strong>la</strong>ttia provoca i sintomi seguenti:<br />
a) infiammazione <strong>del</strong>le artico<strong>la</strong>zioni = artrite<br />
b) infiammazione <strong>del</strong> cervello = encefalite<br />
c) infiammazione <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> = mastite<br />
d) infiammazione <strong>del</strong> polmone = polmonite<br />
e) dimagrimento cronico, diminuzione <strong>del</strong>le difese immunitarie<br />
a) Artrite<br />
soprattutto al carpo (“ginocchio”)<br />
generalmente capre di oltre 1 anno, soprattutto terza – quarta <strong>la</strong>ttazione<br />
decorso acuto = rapido, <strong>per</strong> esempio in seguito a stress oppure cronico = lento (forma<br />
più frequente)<br />
conseguenze <strong>del</strong>l’artrite: zoppia (non sempre), dimagrimento, diminuzione <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
produttività, pelo opaco<br />
b) Encefalite<br />
soprattutto capretti di 2-4 mesi<br />
decorso cronico<br />
assenza di febbre<br />
inizialmente debolezza degli arti posteriori, ma appetito e vivacità normali<br />
in seguito paralisi progressiva, incapacità a reggersi in piedi<br />
stadio finale: coricamento su un <strong>la</strong>to, flessione <strong>la</strong>terale <strong>del</strong><strong>la</strong> testa, movimenti rapidi<br />
degli arti<br />
forma tardiva in animali adulti rara<br />
c) Mastite<br />
mastite cronica<br />
assenza di febbre<br />
mammel<strong>la</strong> ingrossata e dura, non dolente, fredda oppure con noduli duri, palpabili<br />
<strong>la</strong>tte apparentemente normale, contenuto in cellule elevato, coagu<strong>la</strong>zione diminuita,<br />
quantità diminuita<br />
ev. presenza contemporanea di infezioni batteriche<br />
d) Polmonite<br />
capre e becchi di oltre 1 anno<br />
spesso in gravidanza avanzata<br />
dimagramento, pelo opaco<br />
diminuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> produttività<br />
difficoltà respiratorie, tosse, ma non sempre<br />
raramente febbre<br />
terapia senza successo<br />
facile da confondere con polmoniti causate da vermi o batteri<br />
15
Capitolo 1 La salute degli animali<br />
1.5.2 Trasmissione<br />
1.5.3 Lotta<br />
colostro, <strong>la</strong>tte → infezione diretta <strong>del</strong> capretto durante l’al<strong>la</strong>ttamento<br />
contatto diretto tra animali: secreti bronchiali, <strong>la</strong>crime, saliva, scolo nasale, feci, urina,<br />
scolo vaginale<br />
fecondazione naturale (s<strong>per</strong>ma)<br />
mani, vestiti, stivali <strong>del</strong> <strong>per</strong>sonale, attrezzi zootecnici, ecc.<br />
nessuna terapia<br />
prevenzione mediante vaccinazione impossibile (virus nascosto nelle cellule e protetto<br />
contro il sistema immunitario)<br />
interruzione <strong>del</strong><strong>la</strong> catena di infezione possibile mediante <strong>la</strong> separazione capra-capretto<br />
subito dopo il parto<br />
1.6 Alcuni dati tecnici<br />
MUCCA<br />
Tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong> Primi giorni di vita fino a 40 °C<br />
CAPRA<br />
corpo (anale) Manza 38.5-39.5 °C<br />
Mucca adulta 37.9-38.5 °C<br />
38.2-39.5 °C<br />
Pulsazioni Vitello 90 – 110 / min<br />
Mucca 65 – 75 / min<br />
70 – 90 / min<br />
Frequenza 10 – 45 aspirazioni / minuto<br />
15 – 25 aspirazioni / minuto<br />
respiratoria Più alta presso i giovani, con tempo<br />
caldo o verso <strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> gravidanza<br />
Acqua 50 – 70 litri / giorno<br />
(acqua <strong>del</strong>le piante inclusa)<br />
Più è calda, meno ne bevono<br />
1 L <strong>la</strong>tte ↔ 4 – 5 L d’acqua<br />
6 – 8 litri / giorno<br />
Ruminazione 40 – 50 50 – 60 movimenti <strong>per</strong> bolo<br />
Latte 300- 400 litri di sangue attraverso le 300- 400 litri di sangue attraverso<br />
cellule <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> <strong>per</strong> 1 litro di le cellule <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> <strong>per</strong> 1<br />
<strong>la</strong>tte<br />
litro di <strong>la</strong>tte<br />
Calori Ciclo 3 settimane (18-23 giorni) Ciclo una volta all’anno (agosto-<br />
Durata ca. 18 ore<br />
ottobre), secondo calore<br />
dopo 21 giorni se non<br />
co<strong>per</strong>ta<br />
Durata 32 – 40 ore<br />
16
Capitolo 2 La mungitura<br />
2. La mungitura<br />
Solo una mungitura corretta <strong>per</strong>mette di ottenere un <strong>la</strong>tte impeccabile da una mammel<strong>la</strong> sana.<br />
Questo capitolo descrive gli aspetti tecnici e igienici <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura e <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice , ai<br />
quali il <strong>per</strong>sonale <strong>del</strong>l’alpe deve essere attento.<br />
2.1 Tecnica <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura<br />
Una cattiva tecnica di mungitura è sicuramente tra le principali cause di infiammazioni<br />
mammel<strong>la</strong>ri <strong>per</strong> il fatto che gli errori che si possono commettere sono molteplici. È dunque di<br />
fondamentale importanza conoscere il <strong>del</strong>icato meccanismo di secrezione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
Il massaggio dei capezzoli di una bovina in <strong>la</strong>ttazione provoca degli impulsi nervosi che<br />
stimo<strong>la</strong>no <strong>la</strong> liberazione di oxitocina, un ormone prodotto da parte di una ghiando<strong>la</strong> situata nei<br />
pressi <strong>del</strong> cervello. L’oxitocina raggiunge le mammelle <strong>per</strong> via sanguigna e agisce <strong>sulle</strong><br />
cellule mioepiteliali che circondano gli alveoli. Le cellule mioepiteliali si contraggono e<br />
spingono il <strong>la</strong>tte fuori dagli alveoli verso il sistema dei dotti. Nello stesso tempo l’oxitocina<br />
provoca un ri<strong>la</strong>ssamento <strong>del</strong> muscolo che chiude il canale papil<strong>la</strong>re. Tale reazione fisiologica<br />
è chiamata discesa o eiezione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
Uno stato di eccitazione, di stress o di dolore provoca l’immissione di adrenalina (un altro<br />
ormone) da parte <strong>del</strong>le ghiandole surrenali. Quest’ultima agisce contro l’oxitocina provocando<br />
una vasocostrizione e si dice così che <strong>la</strong> bovina trattiene il <strong>la</strong>tte.<br />
La premessa essenziale è quindi l’assoluta tranquillità di cui deve godere <strong>la</strong> bovina durante<br />
<strong>la</strong> mungitura. I mungitori devono essere calmi e pazienti; urli e modi bruschi sono totalmente<br />
fuori luogo.<br />
La mungitura <strong>del</strong><strong>la</strong> capra<br />
Lo svolgimento <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura meccanica è quasi uguale sia <strong>per</strong> <strong>la</strong> capra che <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
mucca. L’unica differenze avviene al punto 3 qui sotto. Al contrario <strong>del</strong><strong>la</strong> mucca, <strong>la</strong><br />
capra non necessità di una stimo<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> provocare <strong>la</strong> discesa <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte prima <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
mungitura.<br />
La mungitura a mano si dovrebbe fare solo con <strong>la</strong> presa “a branca” seguendo <strong>la</strong> figura<br />
qui sotto. La presa dove il capezzolo viene premuto tra il pollice piegato e l’indice non è<br />
adatta all’anatomia <strong>del</strong><strong>la</strong> capra.<br />
Durante il <strong>per</strong>iodo di calore, <strong>la</strong> struttura <strong>del</strong> grasso e <strong>del</strong>le proteine <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte cambia<br />
leggermente e si possono formare <strong>del</strong>le pallottoline simili ai grani di grasso durante <strong>la</strong><br />
fabbricazione <strong>del</strong> burro. Esse possono bloccare il canale <strong>del</strong> capezzolo e <strong>la</strong>sciar credere<br />
che <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> sia vuota. Bisogna allora massaggiare <strong>la</strong> punta <strong>del</strong> capezzolo <strong>per</strong><br />
schiacciare <strong>la</strong> pallottolina fin quando non esce. Per evitare una mungitura parziale e<br />
diminuire il rischio di mastite, ci vuole una buona osservazione <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>,<br />
soprattutto in caso di mungitura meccanica.<br />
17
Capitolo 2 La mungitura<br />
Per una mungitura corretta, bisogna seguire minuziosamente i punti enumerati di seguito:<br />
1<br />
Mungere prioritariamente le mammelle sane con reazioni negative al<strong>la</strong> prova di Schalm e in<br />
seguito le mammelle a reazione positiva <strong>per</strong> evitare che batteri provenienti da quarti<br />
infiammati contaminino quarti sani. Le mucche trattate con antibiotici devono essere munte<br />
al<strong>la</strong> fine.Se questo non è possibile <strong>per</strong>ché le stesse non sono legate in stal<strong>la</strong> o <strong>per</strong> altri motivi,<br />
si può usare un secchio apposito <strong>per</strong> mungerle<br />
Contrassegnare le mucche con problema.<br />
Possibili veicoli di infezione:<br />
• mani <strong>del</strong> mungitore<br />
• tettarelle<br />
• materiale di pulizia <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>, se usato <strong>per</strong> più di una mucca<br />
2<br />
Prime spil<strong>la</strong>te<br />
• esame clinico <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> (ferita, zona indurita, ecc.)<br />
• mungere 2-3 spil<strong>la</strong>te di <strong>la</strong>tte nel bicchiere <strong>per</strong> <strong>la</strong> premungitura (il <strong>la</strong>tte che stagna nel<br />
capezzolo è ricco in batteri)<br />
• evitare che il <strong>la</strong>tte rifluisca nel<strong>la</strong> cisterna <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> sotto <strong>la</strong> pressione esercitata<br />
• prestare attenzione a variazioni di colore e al<strong>la</strong> presenza di fiocchi<br />
• non consegnare il <strong>la</strong>tte alterato<br />
• non mungere le prime spil<strong>la</strong>te sul<strong>la</strong> lettiera o <strong>sulle</strong> mani<br />
• effettuare <strong>la</strong> prova di Schalm se lo si ritiene necessario<br />
3<br />
Pulire i capezzoli e preparare le mammelle<br />
• utilizzare l’apposita carta o paglia di legno speciale<br />
• cambiare <strong>la</strong> carta o <strong>la</strong> paglia di legno dopo ogni mucca<br />
• <strong>la</strong>vare precedentemente le mammelle molto sporche con acqua tiepida e asciugare i<br />
capezzoli<br />
• non utilizzare mai stracci o tele<br />
• se necessario, preparare <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> fin quando il <strong>la</strong>tte non scende (soprattutto al<strong>la</strong> fine<br />
stagione, quando le mucche danno poco <strong>la</strong>tte)<br />
18
Capitolo 2 La mungitura<br />
4<br />
Applicazione <strong>del</strong>l’aggregato<br />
• solo quando i capezzoli si sono riempiti di <strong>la</strong>tte, altrimenti continuare <strong>la</strong> preparazione<br />
• evitare tempi d’attesa.<br />
• applicare l’aggregato di mungitura senza aspirare aria<br />
• assicurarsi che l’aggregato sia sospeso correttamente e control<strong>la</strong>re il flusso di <strong>la</strong>tte<br />
• le tettarelle non devono essere contorte<br />
5<br />
Tempo d’attesa<br />
Molta importanza va anche data al<strong>la</strong> rapidità <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura. Se si protrae oltre il limite di<br />
tempo in cui agisce l’oxitocina ossia ca. 6-7 minuti, non si otterrà <strong>la</strong> massima quantità di <strong>la</strong>tte<br />
che <strong>la</strong> vacca può produrre. Quindi <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> si prepara solo pochi secondi prima di<br />
applicare l’aggregato.<br />
Evitare <strong>la</strong> mungitura a secco che può danneggiare <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> e provocare <strong>del</strong>le mastiti. Per<br />
cui il mungitore si deve dedicare unicamente a questo <strong>la</strong>voro.<br />
6<br />
Sgoccio<strong>la</strong>tura meccanica verso <strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> discesa <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
• premere leggermente l’aggregato verso il basso con <strong>la</strong> mano<br />
• fare scendere il <strong>la</strong>tte che è rimasto nel<strong>la</strong> cisterna <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> mediante leggeri<br />
movimenti di pressione (non più di 20-30 secondi)<br />
• quando il <strong>la</strong>tte non scorre più, interrom<strong>per</strong>e il vuoto, aspettare un attimo<br />
• ritirare simultaneamente le 4 tettarelle evitando qualsiasi irruzione di aria<br />
7<br />
Controllo dei capezzoli<br />
• control<strong>la</strong>re che <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> sia vuota<br />
• disinfettare i capezzoli con una soluzione approvata subito dopo aver ritirato l’aggregato.<br />
Essa impedisce <strong>la</strong> penetrazione di batteri nel capezzolo<br />
• applicare una pomata sui capezzoli screpo<strong>la</strong>ti<br />
19
Capitolo 2 La mungitura<br />
Le 5 regole <strong>per</strong> una buona mungitura<br />
Rego<strong>la</strong> 1: evitare qualsiasi disturbo all’animale<br />
Rego<strong>la</strong> 2: stimo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> secrezione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte pochi secondi prima <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura<br />
Rego<strong>la</strong> 3: utilizzare <strong>la</strong> mungitrice meccanica seguendo le prescrizioni, mungere con<br />
<strong>del</strong>icatezza<br />
Rego<strong>la</strong> 4: eseguire <strong>la</strong> sgoccio<strong>la</strong>tura meccanica appena terminato il flusso rego<strong>la</strong>re<br />
<strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
Rego<strong>la</strong> 5: togliere <strong>la</strong> mungitrice immediatamente evitando <strong>la</strong> mungitura a secco<br />
2.2 Funzionamento e manutenzione <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice<br />
È utile rendersi conto che <strong>la</strong> mungitrice è una <strong>del</strong>le poche o forse l’unica macchina agrico<strong>la</strong><br />
che viene utilizzata due volte al giorno e <strong>per</strong> tutti i 365 giorni <strong>del</strong>l’anno. Per mungere<br />
correttamente bisogna innanzitutto avere a disposizione un impianto di mungitura conforme<br />
alle prescrizioni e istal<strong>la</strong>to in modo appropriato. Un controllo e una manutenzione rego<strong>la</strong>re<br />
sono indispensabili <strong>per</strong> <strong>la</strong> protezione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> e <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
Tipicità <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice <strong>per</strong> le capre<br />
Esistono impianti a secchio o a <strong>la</strong>ttodotto come <strong>per</strong> le mucche. Con un secchio si<br />
possono mungere due capre contemporaneamente. L’aggregato è applicato<br />
posteriormente e non <strong>la</strong>teralmente.<br />
La pompa <strong>del</strong> vuoto è rego<strong>la</strong>ta a ca. 40 kPa e il pulsatore esegue ca. 45 doppie<br />
pulsazioni al minuto.<br />
Mungitrice a secchio <strong>per</strong> le capre<br />
20
3<br />
Capitolo 2 La mungitura<br />
2.2.1 Parti principali <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice<br />
All’alpe <strong>la</strong> sa<strong>la</strong> di mungitura può essere fissa o mobile (carro) e di due tipi diversi:<br />
• mungitrice a secchio<br />
• mungitrice con <strong>la</strong>ttodotto<br />
Le parti importanti sono illustrate nelle figure seguenti.<br />
5<br />
2<br />
1<br />
1. Pompa <strong>del</strong> vuoto<br />
2. Manicotto d’iso<strong>la</strong>mento<br />
3. Separatore d’olio<br />
4. Riserva d’olio<br />
5. Condotta <strong>del</strong> vuoto<br />
6. Serbatoio <strong>del</strong> vuoto<br />
7. Rego<strong>la</strong>tore di vuoto<br />
8. Indicatore di vuoto (manometro)<br />
9. Pulsatore<br />
10. Valvo<strong>la</strong><br />
11. Raccoglitore<br />
12. Tettarelle<br />
4<br />
6<br />
16<br />
13<br />
7<br />
15<br />
21<br />
14<br />
17<br />
8<br />
Solo <strong>per</strong> mungitrice con <strong>la</strong>ttodotto:<br />
13. Separatore <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
14. Pompa <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
15. Filtro <strong>per</strong> <strong>la</strong>tte<br />
16. Vaso sanitario<br />
17. Condotta <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
7<br />
9<br />
11<br />
12
3<br />
Capitolo 2 La mungitura<br />
2<br />
1<br />
4<br />
5<br />
6<br />
9<br />
10<br />
7<br />
Pompa <strong>del</strong> vuoto adattata all’altitudine: <strong>la</strong> pompa <strong>per</strong>de 2% di potenza<br />
<strong>per</strong> ogni 100 m di dislivello<br />
Manicotto iso<strong>la</strong>nte protegge l’impianto contro l’elettricità<br />
Riserva d’olio lubrifica <strong>la</strong> pompa<br />
Separatore d’olio ricu<strong>per</strong>a l’olio usato<br />
Condotta <strong>del</strong> vuoto pendenza min. 0.5%. Valvo<strong>la</strong> di drenaggio a tutti i<br />
punti più bassi<br />
Serbatoio <strong>del</strong> vuoto stabilizza il vuoto e protegge <strong>la</strong> pompa dal<strong>la</strong><br />
sporcizia<br />
Rego<strong>la</strong>tore di vuoto rego<strong>la</strong> il livello <strong>del</strong> vuoto<br />
Indicatore di vuoto (manometro) montato in modo che sia ben visibile, valore giusto:<br />
44-46 kPa = 0.44-0.46 bar; <strong>la</strong> <strong>la</strong>ncetta non deve<br />
oscil<strong>la</strong>re<br />
Pulsatore esegue le <strong>del</strong>icate fasi di aspirazione e di massaggio<br />
Valvo<strong>la</strong> di ritenzione chiude l’accesso al secchio quando l’aria<br />
atmosferica entra <strong>per</strong> <strong>la</strong> fase di massaggio<br />
Raccoglitore riceve il <strong>la</strong>tte dalle 4 tettarelle e distribuisce le<br />
pulsazioni. L’entrata d’aria deve essere libera <strong>per</strong><br />
<strong>per</strong>mettere un’evacuazione rapida <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
Un’entrata ostruita può causare un riflusso <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
verso il capezzolo a una velocità di 60 km/h<br />
Tettarelle le gomme devono essere in uno stato ineccepibile<br />
22<br />
8<br />
Figure tratte da «Tierhaltung B», Landwirtschaftliche Lehrmittelzentrale, 3052 Zollikofen<br />
11<br />
12
Capitolo 2 La mungitura<br />
Solo <strong>per</strong> mungitrice con <strong>la</strong>ttodotto:<br />
Separatore <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte volume minimo di 18 L, verificare che non si formi<br />
schiuma<br />
Pompa <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte pompa il <strong>la</strong>tte verso <strong>la</strong> caldaia o i bidoni<br />
Filtro <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte da cambiare dopo ogni mungitura<br />
Vaso sanitario volume minimo di 3 L, sicurezza quando il<br />
separatore <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte trabocca<br />
Condotta <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte pendenza minima di 0.5%<br />
2.2.2 Manutenzione <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice<br />
Lavori giornalieri<br />
• Pulire immediatamente dopo l’uso l’impianto di mungitura e tutto il materiale che viene in<br />
contatto col <strong>la</strong>tte (vedi 2.2.3)<br />
• Control<strong>la</strong>re il livello <strong>del</strong> vuoto<br />
• Control<strong>la</strong>re l’ermeticità <strong>del</strong> sistema sotto vuoto: in caso contrario si osserva <strong>la</strong> formazione<br />
di schiuma nel separatore <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
Lavori settimanali<br />
• Control<strong>la</strong>re l’olio <strong>del</strong><strong>la</strong> pompa, se necessario riempire con olio <strong>per</strong> pompa <strong>del</strong> vuoto,<br />
svuotare il separatore d’olio<br />
• Control<strong>la</strong>re i battiti <strong>del</strong> pulsatore (60 doppie pulsazioni, min. 58, max. 62) - vedi dati<br />
fabbrica<br />
• Verificare lo stato <strong>del</strong>le parti in gomma<br />
Lavori mensili<br />
• Pulire <strong>la</strong> valvo<strong>la</strong> di rego<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> vuoto secondo le indicazioni. Sono sufficienti pochi<br />
grammi di polvere <strong>per</strong> aumentare il livello <strong>del</strong> vuoto<br />
• Pulire e control<strong>la</strong>re i pulsatori secondo le indicazioni<br />
• Pulire <strong>la</strong> condotta <strong>del</strong> vuoto: risciacquare con acqua calda, pulire con prodotto combinato,<br />
risciacquare (cominciare sempre dal<strong>la</strong> valvo<strong>la</strong> più vicina al<strong>la</strong> pompa <strong>per</strong> evitare un<br />
accumulo di sporcizia che potrebbe bloccare il <strong>la</strong>vaggio)<br />
Lavori semestrali<br />
• Cambiare le gomme <strong>del</strong>le tettarelle, oppure dopo due stagioni all’alpe (non su<strong>per</strong>are 2500<br />
mucche munte <strong>per</strong> aggregato)<br />
• Completare <strong>la</strong> riserva di pezzi di ricambio<br />
Lavori annuali<br />
• Fare control<strong>la</strong>re l’impianto di mungitura da un es<strong>per</strong>to qualificato<br />
23
Capitolo 2 La mungitura<br />
2.2.3 Pulizia e disinfezione immediata<br />
Il <strong>la</strong>tte rappresenta uno dei pi<strong>la</strong>stri più importanti <strong>del</strong><br />
reddito agricolo e anzitutto <strong>la</strong> materia prima <strong>del</strong> casaro.<br />
È dunque evidente, <strong>per</strong> un mungitore cosciente, <strong>la</strong><br />
responsabilità di eseguire una scrupolosa pulizia degli<br />
utensili dopo ogni uso. Il mantenimento <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità<br />
costituisce <strong>la</strong> principale condizione <strong>per</strong> garantire il<br />
potere concorrenziale dei prodotti caseari e di<br />
conseguenza il reddito agricolo.<br />
Risciacquo iniziale<br />
Un risciacquo immediato con acqua corrente evita che residui di <strong>la</strong>tte diventino secchi nei<br />
recipienti e nelle condotte.<br />
Pulizia e disinfezione<br />
• Utilizzare solo prodotti autorizzati (ALP Forum 2004, Nr.9). In generale si usa un<br />
prodotto combinato (pulizia e disinfezione in uno)<br />
• Preparare <strong>la</strong> soluzione secondo le prescrizioni d’uso (<strong>per</strong> esempio 10 L allo 0.5% = 50 g)<br />
• Secchio: <strong>la</strong>vaggio 5 min., tem<strong>per</strong>atura finale min. 50 °C<br />
Lattodotto: <strong>la</strong>vaggio 10 min., tem<strong>per</strong>atura finale min. 60 °C (vedi 15.2)<br />
• Pulire l’istal<strong>la</strong>zione da una a tre volte <strong>la</strong> settimana con un prodotto acido <strong>per</strong> eliminare <strong>la</strong><br />
pietra di <strong>la</strong>tte, di preferenza <strong>la</strong> sera; <strong>la</strong> capacità disinfettante <strong>del</strong> prodotto acido è più<br />
debole di quel<strong>la</strong> <strong>del</strong> prodotto combinato<br />
• Usare una spazzo<strong>la</strong> unicamente <strong>per</strong> questo <strong>la</strong>voro<br />
Risciacquo finale<br />
Risciacquare con acqua potabile immediatamente dopo <strong>la</strong> pulizia e <strong>la</strong> disinfezione<br />
Deposito<br />
Depositare il materiale in un luogo pulito, asciutto e senza odori<br />
24<br />
3 condizioni <strong>per</strong> una pulizia e<br />
una disinfezione impeccabili:<br />
• su<strong>per</strong>fici intatte<br />
• o<strong>per</strong>azioni corrette<br />
• prodotti appropriati
Capitolo 2 La mungitura<br />
La pietra <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
Le proteine e gli ioni di calcio contenuti<br />
nel <strong>la</strong>tte formano uno strato poco solubile,<br />
<strong>la</strong> pietra <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, che si attacca alle pareti<br />
degli utensili che vengono in contatto col<br />
<strong>la</strong>tte. La pietra <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte è un materiale<br />
poroso dentro il quale si possono rifugiare<br />
i batteri, al riparo dal disinfettante. Per<br />
eliminar<strong>la</strong>, ci vuole un prodotto acido che<br />
dissolva <strong>la</strong> pietra.<br />
25<br />
Gomma di una tettarel<strong>la</strong> co<strong>per</strong>ta di<br />
pietra <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte all’interno.<br />
Condotta <strong>del</strong> vuoto sporca
Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />
3. Il <strong>la</strong>tte<br />
Il termine “<strong>la</strong>tte” viene definito nell’ordinanza svizzera <strong>sulle</strong> derrate alimentari: «Il <strong>la</strong>tte è<br />
tutto il prodotto <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura di una o più mucche munte rego<strong>la</strong>rmente.»<br />
Il <strong>la</strong>tte rappresenta l’alimento principale <strong>per</strong> <strong>la</strong> vita <strong>del</strong> neonato <strong>per</strong>ché contiene tutti gli<br />
elementi di cui ha bisogno: acqua, proteine, zuccheri, grassi, vitamine, minerali e altre<br />
sostanze essenziali. Benché si presenti sempre più o meno <strong>del</strong>lo stesso colore, il <strong>la</strong>tte si<br />
differenzia a seconda <strong>del</strong>le specie ed è costituito in modo da rispondere ai bisogni specifici.<br />
Un <strong>la</strong>ttante esposto ad un ambiente aggressivo (renne, balene) riceve un <strong>la</strong>tte estremamente<br />
ricco di grasso e di proteine. Il <strong>la</strong>tte di vacca è ricco di proteine in modo da <strong>per</strong>mettere una<br />
rapida crescita <strong>del</strong> vitello; il <strong>la</strong>tte umano, invece, è più ricco di zuccheri che servono a<br />
costituire i tessuti <strong>del</strong> cervello.<br />
Genere di Sostanza Grasso % Zuccheri % Proteine % Caseina % Albumina e Ceneri %<br />
animale secca %<br />
Globulina %<br />
Mucca 12.8 3.9 4.8 3.4 2.7 0.7 0.7<br />
Capra 11.5 3.4 4.5 3.0 2.2 0.8 0.8<br />
Pecora 16.5 6.2 4.3 5.2 4.2 1.0 0.8<br />
Giumenta 9.7 1.1 6.3 2.0 1.3 0.7 0.3<br />
Bufa<strong>la</strong> 18.5 7.8 4.2 5.8 5.3 0.5 0.7<br />
Renna 32.7 18.1 2.6 10.5 8.4 2.1 1.5<br />
Scrofa 17.5 7.0 4.2 5.3 3.8 1.5 1.0<br />
Balena 37.4 22.2 1.7 11.9 8.2 3.7 1.6<br />
Donna 11.9 3.4 6.6 1.7 0.9 0.8 0.2<br />
Il sangue apporta i costituenti necessari al<strong>la</strong> fabbricazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte fino alle cellule <strong>la</strong>ttifere.<br />
Certi componenti passano direttamente dal sangue al <strong>la</strong>tte senza essere trasformati (es. acqua,<br />
enzimi, sali minerali, vitamine, immunoglobuline), mentre altri vengono costituiti nelle<br />
cellule <strong>la</strong>ttifere a partire da materiale fornito dal sangue (es. caseine da aminoacidi, grassi da<br />
acidi grassi e <strong>la</strong>ttosio da glucosio).<br />
Questo capitolo dà una descrizione <strong>del</strong><strong>la</strong> composizione chimica e batteriologica <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
Conoscenze minime di questo alimento appaiono indispensabili <strong>per</strong> capire e dominare i<br />
processi di <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
27
Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />
3.1 Composizione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
I componenti principali <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sono: acqua, zuccheri, grassi, proteine e minerali.<br />
Acqua<br />
87.2%<br />
Inoltre il <strong>la</strong>tte contiene più di 90 componenti secondari, tra i quali vitamine, enzimi e<br />
oligoelementi. La parte biologica <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte viene trattata al punto 3.2.<br />
3.1.1 Grassi<br />
Materia secca<br />
Zuccheri<br />
12.8% 4.8-4.9%<br />
Proteine<br />
3.2-3.4%<br />
I corpi grassi sono composti da una moleco<strong>la</strong> di glicerina e da<br />
diversi acidi grassi (di solito tre). Questo insieme viene<br />
chiamato trigliceride. I diversi grassi si differenziano mediante<br />
il tipo di acido grasso attaccato al<strong>la</strong> glicerina. Un enzima, <strong>la</strong><br />
lipasi (vedi 9.4), è capace di rom<strong>per</strong>e il legame tra <strong>la</strong> glicerina e<br />
gli acidi grassi, liberando questi ultimi nel <strong>la</strong>tte. Essi possono<br />
avere un cattivo odore e così cambiare le proprietà<br />
organolettiche <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte. Ad esempio l’acido butirrico procura il<br />
tipico odore di rancido <strong>del</strong> burro.<br />
Nel <strong>la</strong>tte, il grasso è dis<strong>per</strong>so in globuli, piccole particelle di forma sferica di un diametro da 1<br />
a 10 μm (1 μm = 0.001 mm) o leggermente più piccole <strong>per</strong> il <strong>la</strong>tte di capra. La su<strong>per</strong>ficie di<br />
questi globuli è co<strong>per</strong>ta da componenti, tra l’altro proteine, che formano una membrana<br />
protettrice che impedisce ai globuli stessi di sciogliersi e li protegge dall’azione <strong>del</strong><strong>la</strong> lipasi.<br />
Nel <strong>la</strong>tte fresco si formano dei grappoli di globuli che subiscono una spinta verticale più forte<br />
dei globuli individuali. I grappoli salgono al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e formano lo strato di panna.<br />
Questo fenomeno è indesiderabile <strong>per</strong> prodotti confezionati come lo yogurt o il <strong>la</strong>tte<br />
28<br />
Grasso<br />
3.9-4.0%<br />
Minerali<br />
0.7%<br />
Il <strong>la</strong>tte di capra si differenzia leggermente da quello di mucca. I componenti sono<br />
nel<strong>la</strong> maggior parte gli stessi, ma il rapporto tra di loro cambia, con conseguenze <strong>per</strong><br />
<strong>la</strong> tecnica di <strong>trasformazione</strong>.<br />
Se non precisato in altro modo, <strong>la</strong> descrizione dei vari componenti vale <strong>per</strong> entrambi.<br />
Glicerina<br />
Acido grasso 1<br />
Acido grasso 2<br />
Acido grasso 3<br />
Lipasi
Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />
pastorizzato. Il procedimento di omogeneizzazione rimedia al problema, distruggendo i<br />
grappoli e riducendo i globuli a una dimensione così picco<strong>la</strong>, da non riuscire più a risalire in<br />
su<strong>per</strong>ficie. Il grasso di tale <strong>la</strong>tte <strong>per</strong>ò, non è più protetto dal<strong>la</strong> sua membrana. Un <strong>la</strong>tte<br />
omogeneizzato deve allora <strong>per</strong> forza essere pastorizzato (trattamento termico di 72-75 °C <strong>per</strong><br />
20 secondi) <strong>per</strong> sopprimere l’attività <strong>del</strong><strong>la</strong> lipasi.<br />
La piccolezza dei globuli di grasso nel <strong>la</strong>tte caprino ha alcune conseguenze<br />
tecnologiche:<br />
• affioramento più debole <strong>del</strong> grasso<br />
• i globuli di grasso restano più difficilmente inglobati nel reticolo caseinico e<br />
sfuggono più facilmente nel siero di caseificazione (che è più bianco e più<br />
grasso)<br />
• <strong>la</strong> maggiore su<strong>per</strong>ficie dei globuli più piccoli li rendono più pronti all’attacco<br />
lipolitico con rapidi e facili irrancidimenti. (conduce anche allo sviluppo più<br />
rapido <strong>del</strong> sapore dei formaggi caprini).<br />
3.1.2 Proteine<br />
Le proteine sono <strong>del</strong>le lunghe catene formate da tanti piccoli “mattoni” legati tra loro,<br />
denominati amminoacidi. Di solito le proteine sono costituite da almeno 100 amminoacidi. Ci<br />
sono solo 20 diversi amminoacidi che si ripetono lungo <strong>la</strong> catena. Con questi soli 20 mattoni<br />
si possono formare una grandissima quantità di proteine diverse <strong>per</strong>ché l’ordine nel<strong>la</strong> quale<br />
sono legati tra di loro ha un’influenza primordiale <strong>sulle</strong> proprietà <strong>del</strong>le proteine.<br />
Alcuni amminoacidi trovati nelle proteine <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sono definiti essenziali, <strong>per</strong>ché<br />
indispensabili al<strong>la</strong> salute <strong>del</strong>l’uomo e <strong>per</strong>ché possono essere assunti solo con il cibo. Ciò vuol<br />
dire che il nostro corpo non è capace di produrre questi amminoacidi a partire da elementi di<br />
base. Siamo costretti a mangiare degli alimenti con <strong>del</strong>le proteine contenenti questo tipo di<br />
amminoacido. Perciò le proteine <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte hanno un alto valore biologico.<br />
Durante <strong>la</strong> stagionatura, certi microrganismi producono diversi enzimi che tagliano le proteine<br />
in catene più piccole. Questo processo, che si chiama proteolisi, è d’importanza fondamentale<br />
<strong>per</strong> lo sviluppo <strong>del</strong>l’aroma dei formaggi stagionati. Durante <strong>la</strong> proteolisi, alcuni amminoacidi<br />
vengono liberati e trasformati in composti che influenzano il sapore <strong>del</strong> formaggio.<br />
Ci sono tre gruppi di proteine <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte:<br />
• Caseina o proteina <strong>del</strong> formaggio (ca. 80%)<br />
• Albumina o proteina <strong>del</strong><strong>la</strong> ricotta (ca. 15%)<br />
• Globulina o proteina <strong>del</strong> sistema immunitario (ca. 5%)<br />
La caseina<br />
Questa proteina si trova nel <strong>la</strong>tte sottoforma di<br />
particelle sferiche di un diametro da 30 a 300 μm.<br />
L’acidificazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte o l’aggiunta di caglio<br />
provocano <strong>la</strong> floccu<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><strong>la</strong> caseina e il <strong>la</strong>tte<br />
passa dallo stato liquido allo stato ge<strong>la</strong>tinoso<br />
(cagliata). La caseina è costituita dalle frazioni α (60-<br />
75% <strong>del</strong> totale), β (22-25% <strong>del</strong> totale) e γ. La frazione<br />
29<br />
sieroproteine<br />
La chimosina<br />
La chimosina è l’enzima attivo <strong>del</strong><br />
caglio. Essa taglia <strong>la</strong> caseina in due<br />
pezzi cambiandone <strong>la</strong> struttura. Se<br />
combinata con un’acidificazione <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>tte, un nuovo complesso si forma<br />
tra gli ioni calcio e <strong>la</strong> caseina<br />
cambiata. Il <strong>la</strong>tte diventa ge<strong>la</strong>tinoso.
Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />
γ-caseinica si dis<strong>per</strong>de nel siero a seguito <strong>del</strong><strong>la</strong> messa a caglio. Poiché tale frazione sembra<br />
più elevata nei diversi tipi di <strong>la</strong>tte mastitici, <strong>la</strong> resa di formaggio può ridursi anche <strong>per</strong> questo<br />
motivo.<br />
L’albumina<br />
Le particelle <strong>del</strong>l’ albumina sono molto più piccole di quelle <strong>del</strong><strong>la</strong> caseina e non precipitano<br />
sotto l’azione <strong>del</strong> caglio. Rimangono quindi nel siero.<br />
Con aggiunta di acido e forte riscaldamento <strong>del</strong> siero, l’albumina precipita in fiocchi bianchi:<br />
<strong>la</strong> ricotta.<br />
La globulina<br />
La globulina (o immunoglobulina) è soprattutto importante <strong>per</strong> il vitello. La sua<br />
concentrazione aumenta drasticamente nel <strong>la</strong>tte dei primi giorni (colostro). La globulina<br />
fornisce anticorpi al vitello appena nato che di natura non possiede nessuna difesa<br />
immunitaria.<br />
3.1.3 Zuccheri<br />
Lo zucchero tipico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte è il <strong>la</strong>ttosio, diverso da quello comunemente impiegato in cucina<br />
(saccarosio). Il <strong>la</strong>ttosio è 4-5 volte meno dolce <strong>del</strong> saccarosio anche se altrettanto ricco di<br />
energia. Serve da alimento ai batteri <strong>la</strong>ttici che lo trasformano in acido <strong>la</strong>ttico (fermentazione).<br />
L’acidità scaturita dal<strong>la</strong> fermentazione fa aggregare le caseine (es. yogurt, <strong>la</strong>tte acidulo, alcuni<br />
formaggi) e facilita l’azione <strong>del</strong> caglio durante il processo di coagu<strong>la</strong>zione.<br />
Il <strong>la</strong>ttosio può anche essere convertito in acido propionico con sviluppo di gas carbonico<br />
(fermentazione propionica, formaggio tipo Emmental) oppure in acido butirrico con sviluppo<br />
di gas carbonico e idrogeno (fermentazione ,butirrica formaggio non idoneo al consumo).<br />
3.1.4 Vitamine<br />
Le vitamine sono essenziali al<strong>la</strong> crescita e al buon funzionamento <strong>del</strong> corpo umano e animale.<br />
Il <strong>la</strong>tte contiene <strong>la</strong> maggior parte <strong>del</strong>le vitamine conosciute finora in quantità variabile.<br />
Re<strong>la</strong>tivamente abbondante sono le vitamine A, B1, B2 e B12. Invece il bisogno di vitamine C e<br />
D non può essere co<strong>per</strong>to anche con grande consumo di prodotti <strong>la</strong>ttieri.<br />
Alcuni coloranti <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sono vitamine o derivati di vitamine. Il carotene (un precursore <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
vitamine A) dà il colore giallo al formaggio e al burro. Il carotene contenuto nell’erba viene<br />
distrutto facendo fieno, <strong>per</strong> cui il formaggio fatto in inverno appare più bianco.<br />
Il colore verdastro <strong>del</strong> siero viene dal<strong>la</strong> <strong>la</strong>ttof<strong>la</strong>vina, un derivato <strong>del</strong><strong>la</strong> vitamine B2.<br />
Il <strong>la</strong>tte di capra non contiene carotenoidi, ma direttamente <strong>la</strong> vitamine A, che è<br />
incolore. Quindi i prodotti a base di <strong>la</strong>tte di capra sono più bianchi.<br />
30
Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />
3.1.5 Minerali<br />
Il <strong>la</strong>tte contiene tutti i minerali di cui hanno bisogno uomo e animali. Ci sono <strong>per</strong>ò <strong>del</strong>le<br />
grandi differenze nelle loro concentrazioni. Calcio, fosforo, potassio, magnesio, cloro, zinco,<br />
iodio e sodio sono in quantità re<strong>la</strong>tivamente alta mentre c’è poco ferro, rame, manganese e<br />
fluoro. Un vitello, allevato con solo <strong>la</strong>tte, dà una carne bianca <strong>per</strong>ché gli manca il ferro che<br />
forma un complesso di colore rosso (emoglobina).<br />
Il calcio è l’elemento che più di ogni altro sale minerale interviene nel processo di<br />
coagu<strong>la</strong>zione: esso rappresenta l’elemento che salda le micelle di caseina tra di loro. Il calcio<br />
ionico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte si presenta <strong>per</strong> ca.il 35% sotto forma solubile, in equilibrio con il 65% <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
forma insolubile, cioè inclusa nel<strong>la</strong> micel<strong>la</strong> di caseina. L’equilibrio può essere spostato<br />
riscaldando, raffreddando oppure acidificando il <strong>la</strong>tte.<br />
Un <strong>la</strong>tte con una <strong>per</strong>centuale elevata di calcio solubile avrà una <strong>per</strong>centuale maggiore di<br />
proteine legate agli ioni calcio e trasportate con essi nel<strong>la</strong> fase acquosa, cioè il siero.<br />
Ad esempio, <strong>la</strong> conservazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte a 4 °C <strong>per</strong> 48 ore causa uno spostamento<br />
<strong>del</strong>l’equilibrio in modo irreversibile a sfavore <strong>del</strong><strong>la</strong> frazione insolubile e quindi<br />
compromettendo <strong>la</strong> resa.<br />
3.1.6 Enzimi<br />
Gli enzimi hanno un ruolo importante nel<strong>la</strong> maggior parte <strong>del</strong>le reazioni biochimiche. Sono<br />
degli agenti catalitici (biocatalizzatori), e<strong>la</strong>borati da cellule viventi, che sono insostituibili nel<br />
metabolismo positivo o distruttivo degli esseri viventi. Anche in bassissime concentrazioni gli<br />
enzimi risultano molto efficienti. È così che ad esempio un’unità di chimosina, l’enzima <strong>del</strong><br />
caglio, può reagire con 250'000 unità di caseina prima di essere danneggiata. Alcuni enzimi<br />
<strong>del</strong> <strong>la</strong>tte vengono secreti negli alveoli <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> mentre altri sono prodotti da batteri.<br />
3.1.7 Componenti odoranti<br />
Poche materie possono passare dal foraggio al <strong>la</strong>tte attraverso il sistema di digestione <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
mucca. Ad esempio <strong>la</strong> cipollina selvatica è una pianta che contiene dei prodotti odoranti che<br />
passano direttamente nel <strong>la</strong>tte. La lista degli alimenti vietati si trova nell’allegato 2<br />
<strong>del</strong>l’ordinanza concernente l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> produzione <strong>la</strong>ttiera.<br />
Oltre a quest’aspetto, il grasso <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte ha una grande capacità di assorbire odori dall’ aria<br />
ambientale. Chi ha già conservato il burro in frigorifero vicino a un sa<strong>la</strong>me o a <strong>del</strong>le cipolle è<br />
già stato confrontato col problema. Un formaggio trasportato nel baule di una macchina<br />
accanto a un bidone di nafta diventa inadatto al consumo entro pochi minuti. Anche il<br />
contadino che foraggia silo deve essere attento a non <strong>la</strong>sciare il <strong>la</strong>tte a contatto con l’aria.<br />
31
Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />
3.2 Microrganismi <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
Il <strong>la</strong>tte fresco non è mai sterile, ma contiene sempre una quantità molto variabile di<br />
microrganismi. Essi sono organismi di dimensioni microscopiche, come virus, batteri, lieviti e<br />
muffe. Di batteri se ne possono iso<strong>la</strong>re un po’ovunque: dall’aria, dall’acqua, dal suolo, dal<strong>la</strong><br />
pelle, dal tratto intestinale di uomini ed animali, anche da quasi qualsiasi su<strong>per</strong>ficie che non<br />
sia stata disinfettata. Essi svolgono ruoli fondamentali nel<strong>la</strong> vita terrestre contribuendo al<strong>la</strong><br />
fertilità <strong>del</strong> suolo o al benessere di uomini ed animali grazie al<strong>la</strong> loro azione nel tratto<br />
digestivo. Dall’antichità, l’uomo ha imparato a control<strong>la</strong>rli a fini domestici. Il vino, <strong>la</strong> birra,<br />
l’aceto, i crauti e il formaggio non esisterebbero senza il <strong>la</strong>voro dei microrganismi. Oggi<br />
quest’attività è diventata una scienza che porta il nome di biotecnologia. Diversi procedimenti<br />
industriali si basano sul<strong>la</strong> biotecnologia, ad esempio <strong>la</strong> purificazione <strong>del</strong>l’acqua nelle stazioni<br />
di depurazione, <strong>la</strong> produzione di biogas da rifiuti organici o <strong>la</strong> sintesi di p<strong>la</strong>stica<br />
biodegradabile.<br />
Purtroppo non tutti i microrganismi sono “utili”. Ve ne sono in grado di causare in animali e<br />
uomini ma<strong>la</strong>ttie, trasmesse o veico<strong>la</strong>te anche attraverso derrate alimentari. Essi vengono<br />
chiamati patogeni.<br />
Tra i microrganismi vi sono batteri che hanno enorme importanza nel<strong>la</strong> produzione e<br />
<strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, <strong>per</strong> cui è importante avere una più approfondita conoscenza di questi<br />
partico<strong>la</strong>ri esseri viventi.<br />
3.2.1 Costituzione e forma dei batteri<br />
I batteri sono organismi unicellu<strong>la</strong>ri che misurano alcuni millesimi di millimetro. Sono visibili<br />
solo con il microscopio. Si differenziano due forme di batteri d’importanza <strong>la</strong>ttiera:<br />
Bacilli a forme di bastoncino<br />
Cocchi o cellule sferiche<br />
diplococchi se appaiati, stafilococchi se uniti tra loro in ammassi<br />
disordinati, streptococchi se uniti tra loro a formare una catena<br />
Alcuni bacilli, quando incontrano <strong>del</strong>le condizioni<br />
sfavorevoli, formano all’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> una spora. Essa è una capsu<strong>la</strong> che contiene il<br />
materiale genetico <strong>del</strong> batterio e che è molto più resistente al calore, al freddo, al<strong>la</strong> siccità e ai<br />
prodotti chimici. Possono resistere a tem<strong>per</strong>ature sopra i 100 °C. Dis<strong>per</strong>si nell’ambiente,<br />
possono aspettare mesi fin quando non sono tornate le condizioni favorevoli allo sviluppo<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> forma vegetativa.<br />
32
Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />
3.2.2 Riproduzione dei batteri<br />
I batteri sono caratterizzati da una frenetica attività cellu<strong>la</strong>re, che li porta a moltiplicarsi molto<br />
velocemente. La moltiplicazione avviene <strong>per</strong> divisione: <strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> cresce, allungandosi, e si<br />
divide in due. Le nuove cellule possono staccarsi e rimanere libere oppure, pur essendo unità<br />
cellu<strong>la</strong>ri indipendenti, rimanere unite (streptococchi, stafilococchi).<br />
In condizioni ottimali certi batteri si possono dividere, cioè raddoppiare, ogni 20 minuti. In 10<br />
ore, una singo<strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> può generare più di un miliardo (mille milioni) di discendenti.<br />
Ordine di grandezza <strong>per</strong> lo sviluppo di batteri tipici<br />
Divisione ogni All’inizio Dopo 6 ore Dopo 24 ore<br />
Batteri <strong>la</strong>ttici 1 ora 100 6400 > 1 miliardo<br />
Batteri propionici 6 ore 100 200 1600<br />
Questa capacità di moltiplicarsi condiziona anche l’effettivo rischio legato al<strong>la</strong> presenza di<br />
patogeni in prodotti caseari. Prima, durante e dopo <strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte bisogna creare un<br />
ambiente il più ostile ed inadatto possibile al<strong>la</strong> moltiplicazione di eventuali patogeni.<br />
3.2.3 Fattori che influenzano lo sviluppo dei batteri<br />
Il <strong>la</strong>tte, all’uscita da una mammel<strong>la</strong> sana di un animale sano, contiene batteri in quantità<br />
limitata. A questi vanno subito ad aggiungersi quelli provenienti dal contatto con l’ambiente.<br />
Se gli o<strong>per</strong>atori nel<strong>la</strong> catena di processo, che va dal<strong>la</strong> mungitura al<strong>la</strong> cura <strong>del</strong> formaggio in<br />
cantina, agiscono attenendosi alle più elementari norme igieniche, tale numero rimarrà<br />
contenuto. Tenderà invece ad aumentare paralle<strong>la</strong>mente al<strong>la</strong> mancanza di igiene durante <strong>la</strong><br />
raccolta, <strong>la</strong> conservazione e <strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
A parte l’igiene che <strong>per</strong>mette di limitare l’infezione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte con batteri provenienti da<br />
contaminazioni esterne, ci sono diversi fattori che influenzano lo sviluppo dei batteri ormai<br />
presenti nel <strong>la</strong>tte. Il ruolo <strong>del</strong> casaro è di favorire <strong>la</strong> moltiplicazione control<strong>la</strong>ta dei batteri utili<br />
e di inibire quel<strong>la</strong> degli indesiderati, modificando i parametri adeguati. La pulizia, <strong>la</strong><br />
tem<strong>per</strong>atura e l’acidità sono i più importanti.<br />
L’alimentazione<br />
Come tutti gli esseri vivi, i batteri hanno bisogno d’acqua e di cibo (proteine, zuccheri, grassi,<br />
minerali, vitamine) <strong>per</strong> vivere. In assenza di questi elementi (su<strong>per</strong>fici pulite, asciutte) non si<br />
sviluppano più e dopo un po’ muoiono. Le spore di alcuni batteri possono <strong>per</strong>ò sopravvivere<br />
anni senza acqua.<br />
La tem<strong>per</strong>atura<br />
I batteri possono svilupparsi entro definiti limiti di tem<strong>per</strong>atura, variabili da una specie<br />
all’altra. Per ognuna di queste esiste una tem<strong>per</strong>atura ottimale, una tem<strong>per</strong>atura minima ed<br />
una massima <strong>per</strong> <strong>la</strong> moltiplicazione. In più esiste una tem<strong>per</strong>atura letale oltre <strong>la</strong> quale i batteri<br />
muoiono.<br />
33
Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />
Tem<strong>per</strong>ature <strong>per</strong> uno sviluppo osservabile<br />
Gruppo Ottimale Minima Massima<br />
Psicrotrofi 20-30 °C Sotto 7 °C 35-45 °C<br />
Mesofili 20-30 °C 10-20 °C 35-45 °C<br />
Termofili 37-45 °C 20-30 °C 50-60 °C<br />
Il pH<br />
Il pH è una misura <strong>del</strong>l’acidità di una soluzione acquosa. Una soluzione con pH 7 è neutra,<br />
una con pH più basso è acida e un pH più alto indica una soluzione basica. Molti patogeni non<br />
crescono a pH basso mentre i batteri <strong>la</strong>ttici privilegiano un ambiente acido. Nel formaggio ad<br />
esempio <strong>la</strong> moltiplicazione di Salmonel<strong>la</strong> si arresta al di sotto di un valore di pH pari a 5.5.<br />
L’ossigeno<br />
I batteri che hanno bisogno d’ossigeno <strong>per</strong> crescere si chiamano aerobi. Altri possono<br />
crescere solo se non c’è ossigeno e si dicono anaerobi. Ad esempio, <strong>la</strong> fermentazione corretta<br />
di insi<strong>la</strong>to si ottiene solo se non vi è contaminazione da ossigeno. Microbi anaerobi facoltativi<br />
possono svilupparsi in presenza d’ossigeno, anche se non ne hanno bisogno.<br />
Inibizione, concorrenza<br />
I batteri possono interferire tra di loro producendo sostanze naturali inibenti. Queste sostanze<br />
possono rallentare o fermare dei processi vitali di altri batteri. Tra quelli che rivestono<br />
un’importanza <strong>per</strong> il caseificio ci sono le specie di <strong>la</strong>ttici Streptococcus <strong>la</strong>ctis e Streptococcus<br />
cremoris che producono <strong>del</strong>le sostanze attive contro Staphylococcus aureus.<br />
La concorrenza <strong>per</strong> il cibo offre anche una possibilità di selezione dei batteri. Con l’uso di<br />
fermenti ben definiti, il casaro aumenta drasticamente <strong>la</strong> concentrazione di germi utili, non<br />
<strong>la</strong>sciando spazio vitale e cibo <strong>per</strong> microrganismi indesiderati.<br />
3.2.4 Batteri più importanti <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
I batteri <strong>la</strong>ttici<br />
Essi trasformano il <strong>la</strong>ttosio in acido <strong>la</strong>ttico, acidificando il <strong>la</strong>tte. In questo gruppo ci sono sia<br />
dei cocchi che dei bacilli. La tem<strong>per</strong>atura ideale di sviluppo è tra 25 e 50 °C. Tutti i batteri<br />
<strong>la</strong>ttici sono anaerobi o anaerobi facoltativi.<br />
I fermenti usati <strong>per</strong> iniziare <strong>la</strong> fabbricazione di formaggio, anche chiamati starter, sono<br />
costituiti da batteri <strong>la</strong>ttici.<br />
Origine: mammel<strong>la</strong>, mungitrice, lettiera, fermenti<br />
I batteri propionici<br />
Essi sono responsabili <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione <strong>del</strong>l’occhio e parzialmente <strong>del</strong>l’aroma <strong>del</strong>l’<br />
Emmental. Trasformano l’acido <strong>la</strong>ttico in acido propionico (→ aroma), acido acetico e<br />
diossido di carbonio (→ occhi). Il casaro aggiunge alcune gocce di una coltura speciale nel<br />
<strong>la</strong>tte di caldaia.<br />
Origine: terra, fermenti (usati nel<strong>la</strong> fabbricazione di Emmental)<br />
I batteri butirrici<br />
Essi provocano un gonfiore tardivo <strong>del</strong> formaggio e lo rendono inadatto al consumo.<br />
Trasformano l’acido <strong>la</strong>ttico in acido butirrico (→ cattivo odore di burro rancido), diossido di<br />
carbonio e idrogeno (→ gonfiore). Anche se tale formaggio non rappresenta nessun <strong>per</strong>icolo<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> salute, non ha più alcun valore commerciale. Siccome questa fermentazione appare solo<br />
34
Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />
dopo ca. 6 settimane in cantina, un casaro può <strong>per</strong>dere una notevole quantità di formaggio<br />
prima di accorgersi <strong>del</strong> problema e reagire di conseguenza.<br />
I butirrici si trovano nel<strong>la</strong> terra e nei foraggi acidificati (silo, avanzi di foraggio nel<strong>la</strong><br />
mangiatoia). Le spore che formano e che resistono a tutti i trattamenti usuali <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte all’alpe<br />
ne fanno un nemico temuto che fortunatamente si incontra raramente dove il foraggio insi<strong>la</strong>to<br />
è proibito.<br />
Origine: terra, insi<strong>la</strong>to, foraggio che fermenta in mangiatoia, pozzanghere di siero sul pascolo<br />
La somministrazione di insi<strong>la</strong>ti deve essere interrotta al più tardi 10 giorni prima <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
<strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte in formaggio<br />
I batteri putrefattivi<br />
Essi decompongono le proteine e provocano un cattivo odore di escrementi.<br />
Origine: terra, acqua sporca<br />
Escherichia coli<br />
Loro si nutrono di <strong>la</strong>ttosio e producono acido acetico, acido formico, acido <strong>la</strong>ttico, diossido di<br />
carbonio e idrogeno. Provocano il gonfiore <strong>del</strong> formaggio durante le prime ore. I coli<br />
provocano dei disturbi intestinali all’uomo e <strong>del</strong>le mastiti alle mucche.<br />
Origine: escrementi , terra, foraggio marcio, utensili sporchi<br />
Staphylococcus aureus<br />
La loro tem<strong>per</strong>atura ideale di crescita è 35-37 °C. Le tem<strong>per</strong>ature incontrate in caseificio sono<br />
<strong>per</strong>tanto favorevoli al<strong>la</strong> sua moltiplicazione. La sua patogenesi è essenzialmente dovuta al<strong>la</strong><br />
produzione di tossine che provocano dei disturbi <strong>del</strong> tratto intestinale.<br />
Origine: mastite, fosse nasali e go<strong>la</strong> di uomini amma<strong>la</strong>ti, infezioni cutanee<br />
3.2.5 I batteriofagi<br />
I batteriofagi sono i virus dei batteri. Sono 100 volte più piccoli e si riproducono all’interno<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> batterica, provocando <strong>la</strong> sua morte. Nel <strong>la</strong>tte <strong>la</strong> presenza di un batteriofago causa<br />
un rallentamento evidente nel processo di acidificazione.<br />
Attraverso un semplice test si può verificare <strong>la</strong> presenza <strong>del</strong> virus nel <strong>la</strong>tte.<br />
Procedura di analisi<br />
Introdurre 100 mL di <strong>la</strong>tte sterilizzato in due provette sterili (A e B). In esse si innestano i<br />
fermenti abituali in <strong>per</strong>centuale nota e determinata. Nel<strong>la</strong> provetta B si aggiunge inoltre l’1%<br />
<strong>del</strong> siero <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione che si sospetta essere inquinata dal fago. Le provette vengono<br />
poste in incubazione <strong>per</strong> 5 ore a 30 °C.<br />
Interpretazione<br />
Se il <strong>la</strong>tte <strong>del</strong><strong>la</strong> provetta B risulta essere più acido di quello <strong>del</strong><strong>la</strong> provetta A, i fermenti hanno<br />
<strong>la</strong>vorato correttamente e si può escludere <strong>la</strong> presenza di batteriofagi. Se l’acidità misurata<br />
nel<strong>la</strong> provetta A è almeno <strong>del</strong> 10% su<strong>per</strong>iore a quel<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> provetta B, è probabile <strong>la</strong> presenza<br />
di fagi nel siero.<br />
In questo caso occorre cambiare il ceppo di fermenti e disinfettare tutto il materiale e gli<br />
strumenti utilizzati nel caseificio.<br />
35
Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />
Staphylococcus aureus – un caso partico<strong>la</strong>re<br />
Di tutti quei microrganismi patogeni re<strong>per</strong>ibili nel <strong>la</strong>tte e nei <strong>la</strong>tticini, lo Staphylococcus<br />
aureus è il più significativo <strong>per</strong> il Ticino <strong>per</strong>ché è stato implicato in innumerevoli episodi<br />
di intossicazione. Altre specie come le Salmonel<strong>la</strong>, i Campilobatteri e le Listerie (pensa al<br />
“Vacherin Mont d’Or”) sono pure di notevole importanza, ma fortunatamente finora non si<br />
sono verificati in Ticino casi di infezioni alimentari dovuti a questi batteri. Le misure da<br />
mettere in atto <strong>per</strong> prevenire lo sviluppo e <strong>la</strong> produzione di tossine da parte di St. aureus,<br />
sono <strong>per</strong>altro efficaci anche contro le altre specie di patogeni.<br />
La contaminazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte può essere interna o esterna. Capi di bestiame, soprattutto<br />
caprini e bovini, affetti da mastiti da St. aureus possono evidentemente dare un <strong>la</strong>tte<br />
fortemente contaminato. In Ticino, nel 1988, ben 496 <strong>del</strong>le 1526 bovine (32%) affette da<br />
mastite, lo erano con St. aureus. Tassi di infezione così elevati, <strong>per</strong> evitare un ulteriore<br />
propagarsi <strong>del</strong>le infezioni, implicano una notevole disciplina di stal<strong>la</strong> durante <strong>la</strong> mungitura<br />
stessa e nell’attuazione dei <strong>la</strong>vori di pulizia, <strong>per</strong> esempio <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice.<br />
D’altra parte non bisogna dimenticare che lo St. aureus è presente nelle fosse nasali e nel<strong>la</strong><br />
go<strong>la</strong> di uomini amma<strong>la</strong>ti. È veico<strong>la</strong>to da tosse, starnuti, in generale da aerosol aria-saliva. È<br />
inoltre presente in un buon numero di infezioni cutanee, soprattutto <strong>sulle</strong> mani,<br />
nell’orecchio e nell’occhio, ed è veico<strong>la</strong>to dal contatto diretto con queste parti <strong>del</strong> corpo<br />
coinvolte e non adeguatamente protette.<br />
La crescita di St. aureus avviene fra i 15 e i 45 °C, con 35-37 °C come tem<strong>per</strong>atura<br />
ottimale. Le tem<strong>per</strong>ature abituali di “casata” fabbricazione di prodotti <strong>la</strong>ttieri sono <strong>per</strong>tanto<br />
molto favorevoli al<strong>la</strong> sua moltiplicazione. La sua patogenesi è essenzialmente dovuta al<strong>la</strong><br />
produzione di tossine, denominate enterotossine <strong>per</strong>ché attive a livello <strong>del</strong>l’intestino<br />
umano. È stato s<strong>per</strong>imentalmente appurato che <strong>la</strong> produzione e secrezione di tossine da<br />
parte di St. aureus avviene quando <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione cellu<strong>la</strong>re ha raggiunto <strong>la</strong> concentrazione<br />
tra 100'000 e 500'000 cellule <strong>per</strong> mL; quindi se le cellule di St. aureus inizialmente<br />
presente non possono moltiplicarsi <strong>per</strong>ché le condizioni sono sfavorevoli non vi potrà<br />
nemmeno essere accumulo di tossine. Poiché entrambi i processi di moltiplicazione<br />
cellu<strong>la</strong>re e di produzione di tossine sono inibiti a pH fra 5 e 5.5 e bloccati a pH inferiore a<br />
5.0, risulta evidente che <strong>la</strong> prima misura da adottare è quel<strong>la</strong> di raggiungere il più<br />
velocemente possibile questi valori di acidità.<br />
5 regole <strong>per</strong> combattere lo St. aureus<br />
• Un bestiame sano, prova di Schalm (vedi 13.2)<br />
• Igiene <strong>per</strong>sonale, <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura, <strong>del</strong><strong>la</strong> raccolta e <strong>del</strong><strong>la</strong> conservazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
• Raffreddamento immediato <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (minimo sotto 15 °C, idealmente sotto 10 °C)<br />
• Acidificazione rapida all’inizio <strong>del</strong><strong>la</strong> fabbricazione<br />
• Termizzazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> i formaggi freschi<br />
!<br />
Ognuno ha <strong>la</strong> possibilità di far control<strong>la</strong>re il <strong>la</strong>tte in <strong>la</strong>boratorio all’inizio <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
stagione. L’investimento si ripaga 100 volte se <strong>per</strong>mette di evitare brutte sorprese<br />
più tardi, quando <strong>la</strong> cantina è già a metà piena di formaggio.<br />
36
Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />
3.3 Cellule<br />
Il <strong>la</strong>tte contiene sempre un certo numero di cellule. Si tratta di cellule <strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>tte ormai morte provenienti dal tessuto ghiando<strong>la</strong>re e di cellule difensive provenienti dal<br />
sangue (globuli bianchi). Durante una mastite il corpo invia una grande quantità di globuli<br />
bianchi negli alveoli <strong>per</strong> combattere i microrganismi estranei. Il numero di cellule eliminate<br />
aumenta anche rapidamente in caso di irritazione o lesioni <strong>del</strong> tessuto mammario (mungitrice<br />
difettosa, tecnica di mungitura errata, ferita dovuta a un colpo).<br />
Una vacca sana presenta un tenore in cellule decisamente inferiore a 200'000 cellule/mL <strong>per</strong><br />
ogni quarto.<br />
La mammel<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> capra è un organo molto efficace <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione di <strong>la</strong>tte. Basti<br />
pensare che una capra produce 20 volte il suo peso in <strong>la</strong>tte mentre una vacca arriva<br />
solo a sette volte il suo peso. Quindi <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> capra è molto più sollecitata.<br />
Contrariamente a quanto avviene nel<strong>la</strong> vacca, <strong>la</strong> quale secreta il <strong>la</strong>tte attraverso <strong>la</strong><br />
parete alveo<strong>la</strong>re <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>, <strong>la</strong> secrezione di <strong>la</strong>tte di capra avviene <strong>per</strong> rottura<br />
<strong>del</strong>le cellule <strong>del</strong><strong>la</strong> ghiando<strong>la</strong> mammaria. Questa differenza spiega in parte <strong>per</strong>ché il<br />
<strong>la</strong>tte di capra contiene un numero di cellule su<strong>per</strong>iore al <strong>la</strong>tte di vacca. La soglia <strong>per</strong><br />
<strong>la</strong> capra è di ca. 600'000 cellule contro 350'000 <strong>per</strong> <strong>la</strong> mucca. In modo generale si<br />
può dire che uno può togliere un + dal risultato <strong>del</strong><strong>la</strong> prova di Schalm prima di<br />
compararlo al<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> utilizzata <strong>per</strong> <strong>la</strong> mucca.<br />
Verso <strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>la</strong>ttazione le cellule nel <strong>la</strong>tte di capra aumentano in modo ancora<br />
più marcato che nel <strong>la</strong>tte di mucca.<br />
37
Capitolo 4 Filtrazione, raffreddamento e stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
4. Filtrazione, raffreddamento e stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
4.1 Filtrazione<br />
Il <strong>la</strong>tte deve essere filtrato durante o subito dopo <strong>la</strong><br />
mungitura con un filtro monouso. La filtrazione elimina<br />
le impurità (mosche, letame, grumi) che si trovano nel<br />
<strong>la</strong>tte. Gli elementi dissolti e i batteri passano attraverso il<br />
filtro.<br />
4.2 Raffreddamento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte durante <strong>la</strong> mungitura<br />
39<br />
Filtro <strong>per</strong> mungitrice con <strong>la</strong>ttodotto<br />
Il <strong>la</strong>tte <strong>del</strong><strong>la</strong> sera deve essere, se possibile, raffreddato già durante <strong>la</strong> mungitura. Diversi<br />
sistemi si incontrano <strong>sulle</strong> <strong>alpi</strong>:<br />
• scambiatore di calore (solo <strong>per</strong> mungitrice con <strong>la</strong>ttodotto)<br />
Il <strong>la</strong>tte viene pompato attraverso uno scambiatore di calore raffreddato con acqua corrente<br />
scambiatore di calore
Capitolo 4 Filtrazione, raffreddamento e stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
• Raffreddatore a scorrimento<br />
Il <strong>la</strong>tte scorre sul raffreddatore e si<br />
raffredda a una tem<strong>per</strong>atura di ca. 3 °C<br />
su<strong>per</strong>iore a quel<strong>la</strong> <strong>del</strong>l’acqua.<br />
raffreddatore a scorrimento<br />
• Raffreddatore a immersione<br />
Il <strong>la</strong>tte viene versato in un contenitore dove è instal<strong>la</strong>to un<br />
raffreddatore a immersione (circo<strong>la</strong>zione d’acqua fredda o<br />
elettrico).<br />
4.3 Stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
Il <strong>la</strong>tte deve essere mantenuto a tem<strong>per</strong>atura bassa durante <strong>la</strong> notte, idealmente sotto i 10 °C.<br />
Diversi sistemi sono possibili:<br />
Nelle conche:<br />
• Depositare le conche in acqua corrente fredda<br />
40<br />
Conche <strong>per</strong> lo stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte
Capitolo 4 Filtrazione, raffreddamento e stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
Nei bidoni:<br />
• Mettere i bidoni di <strong>la</strong>tte in una fontana con acqua<br />
corrente<br />
• Lasciar scorrere acqua lungo i bidoni mediante anelli<br />
bucati<br />
Nel<strong>la</strong> caldaia:<br />
• Utilizzare un raffreddatore elettrico con<br />
termostato. La tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte non<br />
deve scendere sotto i 6 °C.<br />
• Utilizzare una serpentina di rame collegata al<strong>la</strong> canna <strong>del</strong>l’acqua.<br />
• Per caldaie a doppio mantello, aprire il circuito <strong>del</strong>l’acqua fredda.<br />
!<br />
41<br />
Anello da raffreddamento<br />
I sistemi che usano acqua corrente funzionano solo se l’acqua esce con una tem<strong>per</strong>atura<br />
sufficientemente bassa. Se il <strong>la</strong>tte non può essere raffreddato abbastanza, occorre<br />
“casare” due volte al giorno.<br />
Vantaggi e svantaggi dei diversi sistemi di stoccaggio<br />
Vantaggio Svantaggio<br />
Bidoni - Buon mercato - Scrematura scomoda<br />
- Poco materiale - Acqua calda <strong>per</strong> <strong>la</strong> pulizia<br />
Conche - Buona scrematura - Spazio necessario<br />
- Acqua calda <strong>per</strong> <strong>la</strong> pulizia<br />
- Impegnativo<br />
Caldaia - Non necessita spazio<br />
supplementare<br />
- Scrematura facile<br />
- Nessuna pulizia in più<br />
Una tem<strong>per</strong>atura sotto 6 °C provoca:<br />
• Cattiva predisposizione a cagliare<br />
• Ev. dei danni ai globuli di grasso<br />
→ rancidità<br />
• Selezionedipsychrofili<br />
- Conservazione ridotta <strong>del</strong> burro<br />
(ossidazione <strong>del</strong> grasso dovuta<br />
al<strong>la</strong> presenza di rame)
Capitolo 4 Filtrazione, raffreddamento e stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
Il <strong>la</strong>tte <strong>del</strong><strong>la</strong> sera deve essere raffreddato a una tem<strong>per</strong>atura sotto i 10 °C il più<br />
velocemente possibile affinché non si sviluppino dei germi indesiderati. Se<br />
questa tem<strong>per</strong>atura non può essere raggiunta <strong>per</strong> ragioni tecniche, bisogna<br />
mettersi in contatto con il servizio competente <strong>del</strong>l'ODerr (SICL fino a fine<br />
2006) <strong>per</strong> valutare il rischio globale di contaminazione.<br />
Per maggiori dettagli sul<strong>la</strong> produzione e sullo stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, vedi il fascicolo “Latte di<br />
qualità – ne vale <strong>la</strong> pena”.<br />
42
Capitolo 5 I fermenti <strong>la</strong>ttici<br />
5. I fermenti <strong>la</strong>ttici<br />
Le colture o fermenti <strong>la</strong>ttici, chiamati anche starter, sono composti da batteri selezionati, i<br />
quali portano nel <strong>la</strong>tte <strong>la</strong> flora indispensabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> fermentazione e <strong>per</strong> <strong>la</strong> buona riuscita <strong>del</strong><br />
formaggio. Queste flore batteriche sono venute a mancare con l’introduzione dei cagli<br />
moderni, i quali contengono unicamente l’enzima coagu<strong>la</strong>nte, mentre anni fa con il sistema<br />
usato dai nostri avi, cioè mettendo a macerare nel<strong>la</strong> scotta <strong>del</strong>le porzioni di stomaci di vitello<br />
o capretto, oltre al presame, si otteneva anche una flora batterica.<br />
Quindi al giorno d’oggi è diventato indispensabile far capo a queste colture appositamente<br />
selezionate, le quali provocano una repentina acidificazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte impedendo e inibendo lo<br />
sviluppo di flore nocive come ad esempio degli Stafilococchi.<br />
Pure l’avvento <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura meccanica (dove <strong>la</strong> pulizia è scrupolosa) ha fatto sì che il <strong>la</strong>tte<br />
sia povero di batteri e quindi non adatto al<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione.<br />
Un <strong>la</strong>tte povero di batteri <strong>la</strong>ttici diventa facilmente terreno ideale <strong>per</strong> flore non desiderate, le<br />
quali non trovando concorrenza proliferano velocemente.<br />
!<br />
La produzione di formaggio senza l’uso di fermenti adeguati è irresponsabile. Nessuno<br />
può più <strong>per</strong>mettersi uno scandalo d’intossicazione alimentare. Recherebbe danno non<br />
solo al casaro responsabile, ma anche a tutto il settore <strong>del</strong>l’economia alpestre.<br />
I batteri <strong>la</strong>ttici hanno il compito di trasformare il <strong>la</strong>ttosio in acido <strong>la</strong>ttico, provocando un<br />
abbassamento <strong>del</strong> pH. Quest’aumento <strong>del</strong>l’acidità protegge il formaggio contro diversi germi<br />
non desiderati. I fermenti sono composti generalmente da streptococchi e da <strong>la</strong>ttobacilli. Gli<br />
streptococchi si sviluppano rapidamente e producono poca acidità. Preparano il terreno <strong>per</strong> i<br />
<strong>la</strong>ttobacilli che <strong>la</strong>vorano di preferenza ad un pH più basso. Ca. 1/3 <strong>del</strong> <strong>la</strong>ttosio viene<br />
trasformato dagli streptococchi, i 2/3 restanti dai <strong>la</strong>ttobacilli.<br />
I batteri <strong>la</strong>ttici più importanti <strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione di formaggio<br />
Sc. <strong>la</strong>ctis Sc. thermophilus Lb. helveticus Lb. <strong>la</strong>ctis<br />
Riproduzione (min) 15 – 20 15 – 20 35 – 45 35 – 45<br />
Tem<strong>per</strong>atura ottimale (°C) 28 – 30 42 42 – 45 42 – 45<br />
pH ottimale 6.0 6.0 – 6.8 5.2 – 5.5 5.1 – 5.3<br />
Fase ottimale: maturazione, coagu<strong>la</strong>zione cottura, pressa<br />
43
Capitolo 5 I fermenti <strong>la</strong>ttici<br />
5.1 Coltura vegetativa<br />
<strong>per</strong> formaggio<br />
La coltura vegetativa è una misce<strong>la</strong> di fermenti <strong>la</strong>ttici termofili<br />
ottenuti presso l’ALP (<strong>Agroscope</strong> Liebefeld-Posieux, ex-<br />
FAM). È stata messa a punto con l’es<strong>per</strong>ienza di diversi anni.<br />
Per il formaggio d’alpe è sicuramente <strong>la</strong> più adatta e<br />
affidabile.<br />
Modo d’uso<br />
1. Agitare bene <strong>la</strong> bottiglia prima di aprir<strong>la</strong> (senza formare<br />
schiuma).<br />
2. Aprire <strong>la</strong> bottiglia, prelevare il quantitativo necessario e<br />
richiuder<strong>la</strong> immediatamente.<br />
3. Usare 20-30 mL <strong>per</strong> ogni 100 litri di <strong>la</strong>tte.<br />
4. Misurare il quantitativo necessario utilizzando un misurino<br />
graduato <strong>per</strong> evitare errori.<br />
Raccomandazioni<br />
• È molto importante conservare <strong>la</strong> coltura a una tem<strong>per</strong>atura inferiore a 10 °C.<br />
• Aggiungere <strong>la</strong> coltura con il primo <strong>la</strong>tte versato in caldaia <strong>la</strong> mattina <strong>per</strong>ché i fermenti<br />
hanno bisogno di un certo tempo di adattamento prima di potersi sviluppare e <strong>la</strong>vorare.<br />
• Le scatole vuote in buono stato devono essere ritornate rego<strong>la</strong>rmente, almeno una volta al<br />
mese, mentre le bottiglie devono essere gettate.<br />
• Per <strong>la</strong> maturazione, vedi 6.1.2<br />
5.2 Coltura liofilizzata “CHOOZIT MA 400-1 LYO 5 DCU” (ex EZAL)<br />
<strong>per</strong> formaggio, formaggel<strong>la</strong>, büscion e burro<br />
La coltura CHOOZIT è una misce<strong>la</strong> di batteri mesofili.<br />
Quindi evitare tem<strong>per</strong>ature di riscaldamento <strong>del</strong><strong>la</strong> grana<br />
su<strong>per</strong>iori ai 42 °C.<br />
La ditta produttrice di questa coltura, allo scopo di<br />
garantire un’ottima acidificazione e <strong>per</strong> escludere<br />
eventuali batteriofagi (microrganismi capaci di uccidere<br />
i batteri <strong>la</strong>ttici), d’ora in avanti fornisce queste colture<br />
con due numerazioni da usare a giorni alterni ossia un<br />
giorno <strong>la</strong> MA 400-1 e l’altro <strong>la</strong> MA 400-2.<br />
5.2.1 Formaggio e formaggel<strong>la</strong><br />
Modo d’uso<br />
1. 1 bustina <strong>per</strong> 100 l (maturazione 30-35 minuti) oppure <strong>per</strong> 200 l (maturazione 45-60<br />
minuti).<br />
Nel caso di fabbricazione a partire da <strong>la</strong>tte fresco (una mungitura), versare <strong>la</strong> coltura nel<br />
primo bidone appena si è versato un po’ di <strong>la</strong>tte, in modo che i batteri <strong>la</strong>ttici possano<br />
iniziare a svilupparsi ed assicurare una buona partenza <strong>del</strong>l’acidificazione.<br />
44
Capitolo 5 I fermenti <strong>la</strong>ttici<br />
Se invece si fabbrica una volta al giorno, il mattino, bisognerà dapprima riscaldare il <strong>la</strong>tte<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> sera nel<strong>la</strong> caldaia fino a 30-33 °C poi aggiungere <strong>la</strong> coltura ed eseguire una<br />
maturazione.<br />
2. Aprire le bustine con <strong>del</strong>le forbici disinfettate, ma non prima di avere <strong>la</strong>vato le mani.<br />
3. Non versare il contenuto <strong>del</strong><strong>la</strong> bustina in un solo colpo; questo modo di procedere può<br />
favorire <strong>la</strong> formazione di grumi; bisogna spargere <strong>la</strong> polvere rapidamente sopra il <strong>la</strong>tte<br />
evitando <strong>la</strong> schiuma e l’elica di rimesco<strong>la</strong>mento.<br />
Raccomandazioni<br />
• Conservare <strong>la</strong> coltura a una tem<strong>per</strong>atura di + 4 °C.<br />
• Prima <strong>del</strong>l’utilizzazione verificare che <strong>la</strong> coltura si presenti sotto forma di polvere<br />
(scuotere leggermente <strong>la</strong> bustina prima di aprir<strong>la</strong>). Nel caso in cui <strong>la</strong> coltura, anziché<br />
essere in polvere fosse un blocco compatto, non deve essere utilizzata.<br />
• La tem<strong>per</strong>atura ideale <strong>per</strong> sciogliere <strong>la</strong> coltura è di 20-25 °C; il <strong>la</strong>tte troppo freddo<br />
aumenta <strong>la</strong> fase di <strong>la</strong>tenza a scapito di uno sviluppo rapido dei batteri acidificanti.<br />
• Non bisogna assolutamente diluire questa coltura con acqua.<br />
• Se una bustina viene usata più di una volta, conservar<strong>la</strong> in un sacchetto di p<strong>la</strong>stica a<br />
chiusura ermetica (tipo minigrip ® ). Al fine di evitare che si formi <strong>del</strong><strong>la</strong> condensazione<br />
all’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> bustina, <strong>la</strong> coltura deve essere tolta dal frigorifero ca. mezz’ora prima<br />
<strong>del</strong>l’utilizzazione<br />
5.2.2 Burro<br />
Modo d’uso<br />
1. Aggiungere 1 bustina ogni 20 litri di panna e mesco<strong>la</strong>re bene<br />
2. Se il burro è fabbricato 24 ore dopo l’aggiunta <strong>del</strong><strong>la</strong> coltura, <strong>la</strong> panna deve essere<br />
conservata a 15 °C. Abbassare <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura a 12 °C <strong>per</strong> un tempo di 48 ore.<br />
5.2.3 Büscion o formaggino alto<br />
In forma liofilizzata, <strong>la</strong> coltura si usa come <strong>per</strong> il formaggio (5.2.1). Solo il tempo di<br />
maturazione cambia a 1 ora.<br />
È pure possibile preparare una coltura vegetativa all’alpe.<br />
Modo d’uso<br />
1. Prendere i litro di <strong>la</strong>tte UHT (magro o parzialmente scremato), depositarlo a tem<strong>per</strong>atura<br />
ambiente (20-25 °C) <strong>per</strong> ca. 24 ore.<br />
2. Aprire il pacchetto di <strong>la</strong>tte e aggiungere 1 bustina di coltura, mesco<strong>la</strong>re capovolgendo più<br />
volte il cartone <strong>per</strong> ottenere una buona misce<strong>la</strong>zione.<br />
3. Lasciar riposare <strong>la</strong> misce<strong>la</strong> preparata 1 ora a tem<strong>per</strong>atura ambiente (20-25 °C).<br />
4. Mettere nel frigorifero a 3-4 °C.<br />
5. Aggiungere 1 dl di coltura <strong>per</strong> ogni 10 litri di <strong>la</strong>tte (maturazione 15 minuti)<br />
Raccomandazioni<br />
La coltura così riprodotta può essere conservata nel frigorifero <strong>per</strong> 3-4 giorni.<br />
45
Capitolo 5 I fermenti <strong>la</strong>ttici<br />
5.3 Colture liofilizzate “Micromilk T” e “Micromilk Me”<br />
(ex ChemiFerm)<br />
Termofile (T) <strong>per</strong> formaggelle e mesofile (Me) <strong>per</strong> büscion<br />
1 bustina <strong>per</strong> 250 litri di <strong>la</strong>tte.<br />
Maturazione <strong>per</strong> 40 minuti a 35 °C.<br />
Modo d’uso e raccomandazioni vedi 5.2.1<br />
5.4 Coltura liofilizzata “LB CASEI”<br />
Per <strong>la</strong> maturazione<br />
La coltura “LB CASEI” è una misce<strong>la</strong> di batteri e muffe che facilitano <strong>la</strong> maturazione interna<br />
ed esterna <strong>del</strong> prodotto.<br />
E’ adatta <strong>per</strong> formaggini tipo büscion, robiole e formaggel<strong>la</strong>, soprattutto all’inizio <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
stagione, <strong>per</strong>iodo più difficile <strong>per</strong>ché le cantine e il materiale non sono ancora contaminati da<br />
questi utili microrganismi.<br />
La muffa contenuta in questi fermenti rallenta <strong>la</strong> crescita <strong>del</strong> mucor e altre muffe colorate<br />
indesiderate.<br />
Modo d’uso<br />
1. 1 dose (provetta) è <strong>per</strong> 400 litri di <strong>la</strong>tte<br />
2. La coltura “LB CASEI” deve essere aggiunta direttamente nel <strong>la</strong>tte, senza creare grumi,<br />
nello stesso momento in cui vengono aggiunti gli altri fermenti.<br />
Raccomandazioni vedi 5.2.1.<br />
46
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
6. La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
Latte di vacca oppure misto fino a 30% di capra<br />
Il formaggio si ottiene dal<strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><strong>la</strong> caseina, principalmente mediante l’aggiunta di<br />
caglio, seguita da diverse o<strong>per</strong>azioni che hanno tutte lo scopo di eliminare il siero dal<strong>la</strong><br />
cagliata. Si può definire uno schema generale di fabbricazione di formaggio con tutte le tappe<br />
essenziali.<br />
L’idea di questo capitolo non è solo di presentare <strong>la</strong> fabbricazione <strong>del</strong> formaggio d’alpe<br />
ticinese DOP, ma anche di approfondire tutti gli aspetti pratici e teorici <strong>del</strong>le singole fasi.<br />
Queste riflessioni valgono poi <strong>per</strong> gli altri tipi di formaggio presentati in questo manuale.<br />
Formaggi freschi<br />
PREPARAZIONE DEL LATTE<br />
(scrematura, maturazione, aggiunta di fermenti ed eventualmente di muffe)<br />
COAGULAZIONE<br />
ROTTURA DELLA CAGLIATA<br />
SPINATURA E EVENTUALE COTTURA DELLA CAGLIATA<br />
ESTRAZIONE DELLA CAGLIATA siero<br />
MESSA IN FORMA<br />
EVENTUALE PRESSATURA<br />
SALATURA<br />
MATURAZIONE Formaggi stagionati<br />
N.B.: I procedimenti di fabbricazione <strong>del</strong> formaggio d’alpe ticinese sono ben definiti<br />
nell’elenco degli obblighi <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP (vedi gli allegati). Non ci sono differenze significative<br />
tra <strong>la</strong> fabbricazione con <strong>la</strong>tte misto e <strong>la</strong>tte di vacca. Per cui le seguenti descrizioni si rivolgono<br />
a entrambi.<br />
47<br />
Ricotta
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
6.1 Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
6.1.1 Scrematura<br />
SCOPO<br />
Il <strong>la</strong>tte di fabbricazione si screma <strong>per</strong> rego<strong>la</strong>re il contenuto in materia grassa <strong>del</strong> formaggio e<br />
soprattutto <strong>per</strong> depurare il <strong>la</strong>tte.<br />
Togliere <strong>la</strong> panna d’affioramento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di sera con una spannaro<strong>la</strong>. Se il <strong>la</strong>tte<br />
è stoccato in conche, prima staccare <strong>la</strong> panna dal<strong>la</strong> conca passando un dito<br />
lungo <strong>la</strong> parete.<br />
Un <strong>la</strong>tte troppo grasso può portare a dei difetti di gusto o di pasta. Con una scrematura di<br />
su<strong>per</strong>ficie d’un <strong>la</strong>tte raffreddato, si ottiene un tasso di materia grassa conforme <strong>per</strong> il<br />
formaggio d’alpe ticinese. Il quaderno degli obblighi richiede un minimo di 45% di grasso in<br />
materia secca, ciò che corrisponde a un tenore di ca. 3% di materia grassa in caldaia.<br />
Denominazione Tenore di grasso nel<strong>la</strong> % grasso<br />
sostanza secca (g/kg) nel <strong>la</strong>tte di caldaia<br />
Formaggio doppia panna Almeno 650 4.5 – 5-0<br />
Formaggio al<strong>la</strong> panna 550 – 649 3.8 – 4.0<br />
Formaggio grasso 450 – 549 2.9 – 3.1<br />
Formaggio ¾ grasso 350 - 449 2.1 – 2.2<br />
Formaggio ½ grasso 250 - 349 1.4 – 1.5<br />
Formaggio ¼ grasso 150 - 249 0.8 – 0.9<br />
Formaggio magro Meno di 150 < 0.8<br />
In generale, <strong>la</strong> separazione <strong>del</strong> grasso nel <strong>la</strong>tte aumenta con:<br />
• <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
• il rapporto tra su<strong>per</strong>ficie e quantità di <strong>la</strong>tte (conche o caldaia versus bidoni)<br />
• il tenore di grasso nel <strong>la</strong>tte<br />
• <strong>la</strong> dimensione dei globuli grassi<br />
I primi due punti sono i fattori influenzabili dal casaro. Una scrematura meccanica <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
mediante una centrifuga non è <strong>per</strong>messa dall’elenco degli obblighi DOP.<br />
L’altro scopo <strong>del</strong><strong>la</strong> scrematura è di fare un’epurazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte. Siccome i germi si<br />
concentrano nel<strong>la</strong> fase grassa <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, scremando si diminuisce in modo drastico <strong>la</strong> carica<br />
batterica <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di caldaia.<br />
Ripartizione dei germi in un cilindro di vetro con <strong>la</strong>tte <strong>la</strong>sciato riposare 15 ore a 15 °C<br />
strato di crema 96'500 germi/mL<br />
fase intermedia 2’800 germi/mL<br />
<strong>la</strong>tte magro 1'400 germi/mL<br />
48
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
6.1.2 Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
SCOPO<br />
- arricchire il <strong>la</strong>tte in batteri <strong>la</strong>ttici (occupazione <strong>del</strong> terreno)<br />
- abbassare il pH il più velocemente possibile (pH basso sfavorevole al<strong>la</strong> maggior parte dei<br />
germi indesiderati)<br />
- migliorare <strong>la</strong> sineresi (spurgo <strong>del</strong> grano) durante <strong>la</strong> fabbricazione<br />
- ristabilire l’equilibrio fisico-chimico eventualmente <strong>per</strong>turbato dallo stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte al<br />
freddo<br />
Un <strong>la</strong>tte a maturazione troppo elevata provoca un rassodamento <strong>del</strong> grano e una sineresi<br />
troppo forti; il formaggio appiccica alle tele, i grani non si saldano bene e <strong>la</strong> pasta diventa più<br />
corta.<br />
Riscaldare il <strong>la</strong>tte a tem<strong>per</strong>atura di messa a caglio (31-33 °C). Bisogna<br />
riscaldare adagio e sempre mesco<strong>la</strong>ndo <strong>per</strong>ché un <strong>la</strong>tte surriscaldato<br />
caglierebbe male.<br />
All’inizio <strong>del</strong> riscaldamento aggiungere tutta o parte <strong>del</strong><strong>la</strong> coltura. Se il <strong>la</strong>tte di<br />
sera è stato raffreddato bene (sotto 10 °C), è anche possibile mettere una parte<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> coltura già <strong>la</strong> sera.<br />
Rimestare <strong>per</strong> 15-45 minuti. Più <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte è bassa,<br />
più lungo sarà il tempo di maturazione.<br />
Appena prima <strong>del</strong><strong>la</strong> messa a caglio, aggiungere, se necessario, il resto di<br />
coltura (in totale 20-40 mL / 100 L).<br />
N.B.: è consigliabile usare <strong>la</strong> dose massima i primi giorni <strong>del</strong><strong>la</strong> stagione <strong>per</strong><br />
assicurarsi un buon insediamento <strong>del</strong><strong>la</strong> flora batterica in caseificio.<br />
La quantità di coltura e il momento <strong>del</strong>l’aggiunta, il grado di coagu<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata e i<br />
tempi di spinatura sono fattori interdipendenti. Se si ottiene un formaggio di buona qualità,<br />
non bisogna cambiare abitudine, soprattutto <strong>per</strong> quanto riguarda l’aggiunta di coltura.<br />
6.2 Coagu<strong>la</strong>zione<br />
6.2.1 Messa a caglio<br />
SCOPO<br />
Il caglio provoca <strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, passo indispensabile all’eliminazione <strong>del</strong> siero.<br />
Le indicazioni di tem<strong>per</strong>atura valgono <strong>per</strong> <strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione. Un <strong>la</strong>tte<br />
poco maturo richiede una tem<strong>per</strong>atura di coagu<strong>la</strong>zione più alta (32-33 °C) di un<br />
<strong>la</strong>tte maturo (31-32 °C). Se <strong>la</strong> caldaia è esposta a tem<strong>per</strong>ature basse (caldaia a<br />
parete semplice, caseificio freddo) bisogna adattare <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura al momento<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> messa a caglio.<br />
Diluire il caglio in acqua potabile (10-20 volte il suo volume). Ci sono cagli di<br />
diversi tipi (polvere o liquidi) e forza. Il più comunemente usato è quello<br />
49
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
liquido di forza 1:9’000. Con questo caglio prevedere 11-12 mL <strong>per</strong> 100 L di<br />
<strong>la</strong>tte. Per gli altri cagli, conformarsi alle istruzioni.<br />
Sempre col <strong>la</strong>tte tenuto in movimento, aggiungere lentamente <strong>la</strong> soluzione di<br />
caglio ripartendo<strong>la</strong> al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia.<br />
Fermare rapidamente e completamente <strong>la</strong> turbolenza <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte con una o due<br />
spannarole.<br />
Bisogna assolutamente coprire <strong>la</strong> caldaia ed evitare le correnti d’aria.<br />
Proteggere <strong>la</strong> caldaia dal calore <strong>del</strong> fuoco <strong>per</strong> evitare una coagu<strong>la</strong>zione<br />
irrego<strong>la</strong>re.<br />
Sulle <strong>alpi</strong> senza frigorifero o locale freddo, conviene utilizzare il caglio in polvere. Bisogna<br />
conservarlo in un posto fresco e secco. Per piccole quantità di <strong>la</strong>tte si consiglia di usare un<br />
caglio a debole forza. Le dosi si <strong>la</strong>sciano misurare più facilmente. Bisogna anche sa<strong>per</strong>e che <strong>la</strong><br />
forza <strong>del</strong><strong>la</strong> polvere diminuisce con l’età. Esiste un rischio di contaminazione se si formano dei<br />
grumi (umidità).<br />
Il caglio liquido è più comodo da misurare, <strong>per</strong>ò richiede un posto freddo e al riparo dal<strong>la</strong><br />
luce <strong>per</strong> il suo stoccaggio, idealmente un frigorifero. Una volta a<strong>per</strong>to, si conserva al massimo<br />
6 mesi in frigo.<br />
Il caglio e il suo titolo<br />
Il caglio è un sostanza che viene ricavata dal quarto stomaco <strong>del</strong> vitello, oppure <strong>del</strong>l’agnello o <strong>del</strong><br />
capretto. Il principio attivo <strong>del</strong> caglio è un enzima chiamato chimosina. Da alcuni anni, <strong>la</strong><br />
chimosina si ottiene anche da microrganismi modificati geneticamente. Per <strong>la</strong> fabbricazione di<br />
formaggio d’alpe <strong>per</strong>ò, si usa esclusivamente un presame a base di caglio animale.<br />
Il titolo rappresenta <strong>la</strong> quantità di <strong>la</strong>tte che viene coagu<strong>la</strong>ta da caglio al<strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di 35 °C, nel<br />
tempo di 40 minuti. Una forza di 1:9’000 significa che 1 parte (mL o g) di caglio coagu<strong>la</strong> 9'000<br />
parti (mL o g) di <strong>la</strong>tte (definizione secondo l’unità Soxhlet SU).<br />
6.2.2 Durata di coagu<strong>la</strong>zione<br />
SCOPO<br />
È il tempo necessario al caglio <strong>per</strong> far coagu<strong>la</strong>re il <strong>la</strong>tte. Nel frattempo, i fermenti <strong>la</strong>ttici<br />
continuano ad acidificare il <strong>la</strong>tte.<br />
La consistenza <strong>del</strong> coagulo al momento <strong>del</strong> taglio ha un’influenza decisiva sul<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><br />
formaggio. Errori di tipo sfoglia sono spesso dovuti a un tempo di coagu<strong>la</strong>zione troppo<br />
lungo (coagulo troppo duro).<br />
È molto importante prendere l’abitudine di tagliare il coagulo al momento giusto. Il quadro<br />
seguente descrive un modo semplice <strong>per</strong> trovare il momento ideale. Basta metterlo in pratica<br />
alcune volte all’inizio <strong>del</strong><strong>la</strong> stagione.<br />
50
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
Con l’abitudine, il punto esatto <strong>del</strong><strong>la</strong> fine di coagu<strong>la</strong>zione si valuta con l’occhio e il dito. Per<br />
esempio sollevando <strong>la</strong> cagliata con un dito, essa deve spaccarsi in due pezzi lisci sopra di<br />
esso.<br />
Il tempo di coagu<strong>la</strong>zione è composto dal tempo di presa e dal tempo di rassodamento.<br />
Aggiunta di caglio Presa <strong>per</strong>cettibile<br />
tagliare<br />
Tempo di presa (P) Tempo di rassodamento<br />
Tempo di coagu<strong>la</strong>zione<br />
Fine <strong>del</strong><strong>la</strong> presa (P) Dopo ca. 22-25 minuti, mettere un dito nel <strong>la</strong>tte quando è<br />
ancora assolutamente liquido e aspettare fino a quando si<br />
sente una <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> struttura. Il <strong>la</strong>tte comincia<br />
a prendere.<br />
Fine <strong>del</strong><strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione Il momento <strong>del</strong> taglio dipende <strong>del</strong> grado di rassodamento<br />
<strong>del</strong> coagulo. La durata di coagu<strong>la</strong>zione si calco<strong>la</strong><br />
moltiplicando il tempo di presa con un fattore costante.<br />
Per il formaggio d’alpe ticinese, usare un fattore tra 1.2 e<br />
1.5.<br />
Più il tenore in acqua <strong>del</strong> prodotto desiderato deve essere basso, più<br />
lungo sarà il tempo di presa e corto il tempo di rassodamento.<br />
Esempio: tempo di presa = 26 minuti → tempo di coagu<strong>la</strong>zione = 26 x 1.2 = 31 minuti<br />
La quantità di caglio, <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura e <strong>la</strong> maturazione<br />
<strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sono da rego<strong>la</strong>re in modo da avere una durata di<br />
coagu<strong>la</strong>zione di 30-35 minuti. La fermezza <strong>del</strong> coagulo<br />
al punto <strong>del</strong> taglio è determinante <strong>per</strong> il tenore in acqua<br />
e <strong>la</strong> struttura <strong>del</strong><strong>la</strong> pasta <strong>del</strong> formaggio.<br />
Un rassodamento debole <strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata è provocato da:<br />
• maturazione insufficiente: grado d’acidità basso<br />
• <strong>la</strong>tte con cattiva reazione al caglio: mastite, fine <strong>la</strong>ttazione, <strong>la</strong>tte surriscaldato o troppo<br />
raffreddato<br />
• non abbastanza caglio, caglio vecchio, conservato al<strong>la</strong> luce<br />
• termometro impreciso, confusione tra Réaumur e Celsius<br />
51<br />
L’azione <strong>del</strong> caglio aumenta con:<br />
• <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura<br />
• l’acidità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
• <strong>la</strong> forza <strong>del</strong> caglio
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
6.3 Taglio <strong>del</strong> coagulo e spinatura<br />
6.3.1 Taglio <strong>del</strong> coagulo<br />
SCOPO<br />
La formazione di grani è necessaria <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere l’eliminazione di siero dal<strong>la</strong> massa<br />
caseosa.<br />
Introdurre <strong>la</strong> lira nel coagulo e tirare verso di sé con caute<strong>la</strong>. Arrivato al bordo,<br />
far girare <strong>la</strong> lira sull’asse <strong>del</strong> filo esterno e spingere fino al bordo opposto.<br />
Ripetere l’o<strong>per</strong>azione fin quando l’intera su<strong>per</strong>ficie è stata tagliata. La figura<br />
mostra un esempio di come si può fare (taglio in croce).<br />
N.B.: nei caseifici ristrutturati (iso<strong>la</strong>mento <strong>del</strong> locale, caldaia a doppia parete),<br />
il rivoltamento <strong>del</strong><strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata prima <strong>del</strong> taglio è diventato<br />
su<strong>per</strong>fluo. Questa tecnica si può ado<strong>per</strong>are se si nota un raffreddamento<br />
notevole <strong>del</strong><strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata.<br />
1 2 3<br />
4<br />
Rivoltare tutto il coagulo con due spannarole, tirando verso di sé. Allo stesso<br />
tempo, ridurre i grossi pezzi con <strong>la</strong> spannaro<strong>la</strong>. Questo <strong>la</strong>voro dovrebbe durare<br />
3 – 5 minuti.<br />
Formare i grani <strong>del</strong><strong>la</strong> taglia desiderata (grani di riso) con <strong>la</strong> lira. Affinché i<br />
grani siano di grandezza rego<strong>la</strong>re, è consigliabile avere una seconda <strong>per</strong>sona<br />
che contrasti, mediante una spannaro<strong>la</strong>, il movimento rotatorio impresso dallo<br />
spino al<strong>la</strong> massa caseosa oppure instal<strong>la</strong>re un frangicagliata (paletta di acciaio<br />
inox immersa in prossimità <strong>del</strong><strong>la</strong> parete <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia). Cominciare adagio <strong>per</strong><br />
poi aumentare <strong>la</strong> velocità dei movimenti a misura che i grani si rassodano –<br />
durata ca. 8-10 minuti.<br />
Se il coagulo è troppo molle, c’è formazione di polvere. Essa provoca una cattiva uscita <strong>del</strong><br />
siero nel<strong>la</strong> forma di formaggio. La pasta diventa localmente acida. Per di più, <strong>la</strong> resa<br />
diminuisce (aumento di grasso e proteine nel siero).<br />
Se il coagulo è troppo duro, c’è rischio di rivestimento <strong>del</strong> grano (formazione di una pellico<strong>la</strong><br />
attorno al grano), ciò conduce a una cattiva sineresi e a una pasta acida.<br />
È meglio cominciare con un coagulo abbastanza molle. Così, <strong>la</strong>vorando lentamente, è<br />
possibile formare dei grani molto rego<strong>la</strong>ri. Se <strong>per</strong> qualche ragione il coagulo è già troppo<br />
duro, bisogna <strong>la</strong>vorare più velocemente.<br />
52<br />
10<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
Il siero deve essere giallo-verdastro. Un siero bianco significa:<br />
- <strong>la</strong>tte non abbastanza maturo<br />
- tem<strong>per</strong>atura di messa a caglio troppo bassa<br />
- <strong>la</strong>tte di mammel<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ta<br />
- tenore in grasso alto<br />
- taglio grosso<strong>la</strong>no, troppa polvere<br />
6.3.2 Spinatura prima <strong>del</strong> fuoco<br />
SCOPO<br />
Durante <strong>la</strong> spinatura, il siero esce dai grani (sineresi), i grani si rassodano e i batteri<br />
(soprattutto i mesofili) continuano a svilupparsi e ad acidificare <strong>la</strong> massa caseosa.<br />
Una volta che i grani hanno raggiunto <strong>la</strong> taglia desiderata, rimestare con l’elica<br />
elettrica o a mano <strong>per</strong> 5-15 minuti. Con lo spino meccanico, bisogna<br />
assolutamente istal<strong>la</strong>re un frangicagliata.<br />
Esiste anche una prova <strong>per</strong> determinare se <strong>la</strong> cagliata è pronta <strong>per</strong> il<br />
riscaldamento. Immergere <strong>la</strong> mano tesa nel<strong>la</strong> caldaia e tirare fuori un po’ di<br />
cagliata. Lasciar sgoccio<strong>la</strong>re un attimo e girare <strong>la</strong> mano con il palmo verso il<br />
basso. Se i grani rimangono attaccati al palmo, si può proseguire con il<br />
riscaldamento. Questa prova <strong>per</strong>ò dipende molto da come si sgoccio<strong>la</strong> <strong>la</strong><br />
cagliata prima di girare <strong>la</strong> mano e richiede parecchia es<strong>per</strong>ienza pratica.<br />
Se il <strong>la</strong>tte è maturo, ridurre il tempo di spinatura <strong>per</strong> evitare che <strong>la</strong> grana si asciughi troppo e<br />
diventi troppo acida (formazione di crepe). Con un <strong>la</strong>tte poco maturo bisogna fare il contrario,<br />
altrimenti il formaggio avrà poco sapore e il rischio di gusto amaro aumenta.<br />
Se <strong>la</strong> spinatura si fa a mano, si può anche <strong>la</strong>sciar riposare <strong>la</strong> cagliata 1-2 volte poco prima di<br />
cominciare <strong>la</strong> cottura. Al massimo dopo 2 a 3 minuti riprendere <strong>la</strong> spinatura con vigore, in<br />
caso contrario si formano degli ammassi dai quali il siero non esce bene. Il riposo promuove il<br />
rassodamento dei grani; col peso stesso dei grani, il siero viene pressato fuori. Mai <strong>la</strong>sciar<br />
riposare con lo spino meccanico. L’elica non ha abbastanza forza <strong>per</strong> disfare gli ammassi di<br />
grani.<br />
6.4 Riscaldamento e spinatura finale<br />
6.4.1 Riscaldamento<br />
SCOPO<br />
La cottura promuove l’asciugatura <strong>del</strong> grano. Inoltre i batteri termofili trovano condizioni<br />
ideali e portano avanti <strong>la</strong> fermentazione <strong>la</strong>ttica, mentre diversi germi patogeni vengono<br />
distrutti.<br />
Riscaldare <strong>la</strong> cagliata fino a 45-50 °C in 40-50 minuti. Bisogna cominciare<br />
lentamente, al massimo 2 °C ogni 5 minuti fino ai 40 °C <strong>per</strong> evitare un<br />
rivestimento <strong>del</strong> grano. Poi si può anche aumentare <strong>la</strong> velocità <strong>del</strong><br />
riscaldamento e <strong>del</strong><strong>la</strong> spinatura poiché i grani sono più resistenti e cominciano<br />
ad attaccare.<br />
53
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
La tem<strong>per</strong>atura di cottura è da aumentare col peso <strong>del</strong>le forme di formaggio e col tenore in<br />
grasso. Naturalmente dipende anche <strong>del</strong>le abitudini <strong>del</strong>l’alpe. Inoltre si può riscaldare<br />
leggermente di più all’inizio stagione quando l’erba è giovane (mucche con diarrea, rischio di<br />
contaminazione a E. coli più alto).<br />
6.4.2 Spinatura finale<br />
SCOPO<br />
La spinatura finale porta a termine <strong>la</strong> sineresi e <strong>la</strong> selezione <strong>del</strong>le flore batteriche.<br />
Continuare a rimestare finché i grani sono asciutti in modo tale che, quando<br />
vengono pressati nel<strong>la</strong> mano, scorrono completamente se soffregati tra i palmi.<br />
Oppure quando <strong>la</strong> salsiccia formata dal<strong>la</strong> cagliata pressata nel<strong>la</strong> mano si rompe<br />
in due scuotendo<strong>la</strong>. Questi metodi dipendono naturalmente dal<strong>la</strong> pressione<br />
esercitata con <strong>la</strong> mano. Richiedono un po’ d’allenamento sotto <strong>la</strong> su<strong>per</strong>visione<br />
di una <strong>per</strong>sona es<strong>per</strong>ta.<br />
L’intera fabbricazione è da adattare in modo da avere un tempo di spinatura<br />
finale da 5 a 20 minuti.<br />
Se <strong>la</strong> spinatura dura troppo a lungo, i grani si asciugheranno troppo e non si salderanno bene<br />
sotto <strong>la</strong> pressa. La pasta sarà dura e asciutta.<br />
Se il tempo di spinatura è troppo corto, i grani conterranno ancora troppa acqua, ciò che porta<br />
ad un’i<strong>per</strong>acidificazione <strong>del</strong><strong>la</strong> pasta. Il formaggio asciugherà male, <strong>la</strong> sua su<strong>per</strong>ficie rimarrà<br />
bagnata. La pasta sarà acida e corta.<br />
6.5 Estrazione e messa in forma<br />
Estrazione dei formaggi uno a uno<br />
Togliere l’elica appena spento il motore. Aspettare fin quando <strong>la</strong> cagliata non<br />
si è depositata sul fondo <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia.<br />
Estrarre <strong>la</strong> cagliata con l'asticel<strong>la</strong> metallica e <strong>la</strong> te<strong>la</strong>, conservando, nel<strong>la</strong> te<strong>la</strong>, <strong>la</strong><br />
stessa posizione che aveva sul fondo <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia (non rivoltare <strong>la</strong> cagliata).<br />
Estrarre il formaggio dal siero, chiudere <strong>la</strong> te<strong>la</strong> con una mano e <strong>la</strong>sciar<br />
sgoccio<strong>la</strong>re un attimo.<br />
Comprimere il formaggio con il palmo <strong>del</strong><strong>la</strong> mano nelle forme apposite<br />
tenendo ancora <strong>la</strong> te<strong>la</strong> chiusa con l’altra mano. La massa di formaggio non<br />
deve spaccarsi o contenere vuoti. Ciò avrebbe come conseguenze inclusioni<br />
d’aria, cattiva coesione, formazione di nidi (buchi nel<strong>la</strong> pasta causati ad<br />
esempio dal siero rimasto). Far assumere al centro un maggior rilievo, <strong>per</strong><br />
consentire l’uniforme distribuzione <strong>del</strong> carico durante <strong>la</strong> pressatura.<br />
54
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
Inserire il “resto”, cioè <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> massa di grumi che sfugge all’ultima<br />
estrazione, nell’ultima forma. Versare sopra un po’ di siero e ricoprire con <strong>la</strong><br />
te<strong>la</strong>.<br />
Lavorare celermente ma accuratamente <strong>per</strong> evitare che l’ultimo formaggio<br />
diventi troppo asciutto.<br />
Estrazione <strong>del</strong>l’intera massa di formaggio in una volta<br />
Togliere l’elica appena spento il motore. Aspettare fin quando <strong>la</strong> cagliata non si<br />
è depositata sul fondo <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia.<br />
Estrarre <strong>la</strong> cagliata con l’apparecchio <strong>per</strong> l'estrazione <strong>del</strong> formaggio,<br />
conservando, nel<strong>la</strong> te<strong>la</strong>, <strong>la</strong> stessa posizione che aveva sul fondo <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia<br />
(non rivoltare <strong>la</strong> cagliata).<br />
Annodare i capi <strong>del</strong><strong>la</strong> te<strong>la</strong> diagonalmente e tirare su con il paranco. Lasciar<br />
sgoccio<strong>la</strong>re il fagotto <strong>per</strong> un attimo.<br />
Premere e ripartire nel<strong>la</strong> prepressa prima di comprimere con un peso di ca. 1-2<br />
kg <strong>per</strong> chilo di formaggio.<br />
Dopo 5-10 minuti tagliare in cubi e mettere nelle forme apposite. Schiacciare<br />
leggermente i cubi nelle forme con il palmo <strong>del</strong><strong>la</strong> mano.<br />
Vantaggi <strong>del</strong><strong>la</strong> prepressa<br />
• Estrazione al momento giusto <strong>per</strong> tutte le forme<br />
• Uniformità <strong>del</strong> peso <strong>del</strong>le forme<br />
• Natura <strong>del</strong><strong>la</strong> pasta più rego<strong>la</strong>re<br />
• Raffreddamento <strong>del</strong> formaggio attenuato<br />
• Meno sforzo fisico<br />
• Meno scarti di formaggio<br />
Durante tutta <strong>la</strong> fase di messa in forma, non <strong>per</strong>dere tempo e impedire qualsiasi corrente<br />
d’aria (chiudere le porte) affinché <strong>la</strong> massa non si raffreddi. La tem<strong>per</strong>atura all’estrazione e<br />
durante i primi minuti in pressa hanno una grande influenza sul<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> formaggio.<br />
Estrazione con una pompa<br />
Per questa tecnica poco corrente all'alpe, vedi le istruzioni <strong>del</strong> fabbricante.<br />
55
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
6.6 Pressatura<br />
SCOPO<br />
I grani si saldano tra di loro e le eventuali cavità si chiudono. Al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong> formaggio si<br />
forma una crosta. Grazie al<strong>la</strong> rivoltatura, l’acqua si riparte all’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> forma e <strong>la</strong> pasta<br />
diventa compatta.<br />
Tendere bene le tele <strong>per</strong> evitare <strong>del</strong>le pieghe che <strong>la</strong>scerebbero dei segni sul<br />
formaggio.<br />
Lasciare un dito di spazio tra <strong>la</strong> fascera e l’asse. Uno spazio troppo grande<br />
causa più scarti e promuove una pressatura storta. Se invece è troppo piccolo o<br />
assente, il siero si ingorga ed eventualmente il formaggio non viene pressato<br />
abbastanza. La crosta non si forma bene e <strong>la</strong> pasta potrà presentare tantissimi<br />
piccoli buchi.<br />
Cominciare con una pressione bassa, 1-2 kg <strong>per</strong> kg di formaggio, così che <strong>la</strong><br />
su<strong>per</strong>ficie non si asciughi troppo velocemente e impedisca l’ulteriore<br />
fuoriuscita <strong>del</strong> siero.<br />
Rivoltare il formaggio secondo <strong>la</strong> scheda seguente:<br />
Lavoro Tempo senza prepressa Tempo con prepressa<br />
1° rivoltatura 5 – 10 minuti 10 – 15 minuti<br />
2° rivoltatura 45 minuti - 1 ora 4 – 6 ore<br />
3° rivoltatura 4 – 6 ore ------<br />
Piazzare le presse nell’angolo più caldo <strong>del</strong> caseificio. Se il locale è troppo<br />
freddo, coprire <strong>la</strong> pressa con una p<strong>la</strong>stica e/o una co<strong>per</strong>ta. L’o<strong>per</strong>azione di<br />
rivoltatura deve farsi velocemente affinché il formaggio non raffreddi troppo.<br />
All’ultima rivoltatura, contrassegnare le forme con le marche <strong>del</strong> nome e <strong>del</strong><br />
numero <strong>del</strong>l’alpe come anche <strong>del</strong><strong>la</strong> data (o numero di casata). Quest'ultima<br />
deve <strong>per</strong>mettere <strong>la</strong> rintracciabilità <strong>del</strong> formaggio anche a distanza di mesi.<br />
Perciò, se si fabbrica più di una volta al giorno, bisogna completare <strong>la</strong> data con<br />
il numero di lotto.<br />
Per l’ultima pressatura, usare <strong>del</strong>le tele fresche e asciutte che vengono messe<br />
solo <strong>sulle</strong> facce <strong>del</strong><strong>la</strong> forma. Il bordo rimane in contatto diretto con <strong>la</strong> fascera,<br />
così che diventa liscio.<br />
Una buona tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong> formaggio sotto pressa è fondamentale. Essa <strong>per</strong>mette una<br />
rapida acidificazione e una buona sgoccio<strong>la</strong>tura. Un formaggio umido <strong>la</strong> mattina è un segno<br />
d’acidificazione insufficiente. Se <strong>la</strong> fermentazione è buona, non esce quasi più siero durante <strong>la</strong><br />
notte. Dopo 20-24 ore, il pH <strong>del</strong> formaggio deve scendere sotto un valore di 5.40. Il controllo<br />
si o<strong>per</strong>a con <strong>la</strong> cartina indicatrice dopo l’estrazione dalle fascere (13.6). Se il pH è troppo alto,<br />
<strong>la</strong>sciare le forme ancora <strong>per</strong> almeno 6 ore al caldo e ripetere <strong>la</strong> misura.<br />
56
!<br />
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
Se il pH è ancora troppo alto, si possono cercare le cause nei seguenti punti:<br />
• <strong>la</strong>tte contaminato con germi non <strong>la</strong>ttici<br />
• coltura non abbastanza attiva<br />
• tempo di maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte insufficiente<br />
• residui di sostanze inibitrici (disinfettanti o antibiotici)<br />
In questo caso, far analizzare il formaggio prima di metterlo sul mercato (vedi 15.3.1).<br />
Se il formaggio incol<strong>la</strong>, grattare l’esterno <strong>del</strong><strong>la</strong> te<strong>la</strong> con un cucchiaio. Le cause di questo<br />
problema possono essere diverse:<br />
• <strong>la</strong>tte troppo maturo<br />
• troppi fermenti<br />
• rivestimento eccessivo <strong>del</strong> grano (riscaldamento troppo veloce <strong>del</strong> grano)<br />
• peso di pressatura troppo elevato<br />
• attesa troppa lunga prima <strong>del</strong><strong>la</strong> successiva rivoltatura<br />
• tele o grate mal pulite<br />
• calore troppo elevato sotto pressa<br />
Più le tele sono sciupate, più incol<strong>la</strong>no, più si deve grattare, più si sciupano,… È quindi<br />
importante pulirle bene fin dal<strong>la</strong> prima utilizzazione. Purtroppo non esiste un prodotto<br />
miracoloso che <strong>la</strong>va le tele senza sciuparle. Lo schema seguente vale come possibile metodo:<br />
1. acqua fredda: elimina il siero; togliere il grosso <strong>del</strong> formaggio<br />
2. acqua calda: disinfetta; grattare via il formaggio sfregando le tele<br />
3. acqua fredda: risciacquare <strong>la</strong> te<strong>la</strong><br />
Quando si fa troppa fatica ad eliminare tutte le incrostazioni, utilizzare un prodotto apposito<br />
<strong>per</strong> le tele di formaggio (p.e. P3 synkovite).<br />
Al posto di fascere e tele si possono<br />
anche usare <strong>del</strong>le forme di p<strong>la</strong>stica<br />
con grate e <strong>la</strong>stre che si incastrano<br />
una dentro l’altra.<br />
I vantaggi <strong>del</strong> sistema sono:<br />
• meno scarti<br />
• pulizia notevolmente facilitata<br />
• rivoltatura più veloce<br />
Gli svantaggi sono:<br />
• altezza <strong>del</strong>le forme variabile<br />
(contare ca. 60 L di <strong>la</strong>tte/forma)<br />
• cattiva aggregazione dei grani<br />
sul bordo <strong>del</strong><strong>la</strong> forma<br />
• formaggio più umido<br />
formaggio<br />
57<br />
grate<br />
Forma di p<strong>la</strong>stica<br />
<strong>la</strong>stre<br />
Le grate si <strong>la</strong>sciano pulire molto facilmente mediante acqua ben calda (> 60 °C) e un prodotto<br />
a base di acido fosforico <strong>del</strong> tipo “Ha<strong>la</strong>cid P” (seguire le indicazioni sull’imbal<strong>la</strong>ggio).<br />
Lasciar agire nel<strong>la</strong> soluzione <strong>per</strong> 15 minuti e poi eliminare gli avanzi di formaggio con una<br />
spazzo<strong>la</strong>.
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
6.6.1 Diversi tipi di pressa<br />
Pressa ad aria con forme di p<strong>la</strong>stica<br />
Pressa ad aria con fascere<br />
58
Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
6.7 L’igiene in caseificio<br />
Non è il caso di spiegare dettagliatamente come pulire tutti gli attrezzi usati in caseificio. Si<br />
tratta qui di dare <strong>del</strong>le linee generali di comportamento sul posto di <strong>la</strong>voro.<br />
Lavarsi le mani con un prodotto disinfettante, ogni volta dopo aver toccato qualsiasi<br />
oggetto possibilmente contaminante (animale, cantina, naso, carta igienica, ecc).<br />
Risciacquare ogni oggetto con acqua fresca subito dopo l’uso <strong>per</strong> togliere residui di<br />
<strong>la</strong>tte che potrebbero seccare e parte <strong>del</strong>le impurità prima <strong>del</strong> <strong>la</strong>vaggio con il prodotto<br />
combinato.<br />
Eliminare con caute<strong>la</strong> tutti i pezzettini di cagliata bloccati nei buchi al<strong>la</strong> base <strong>del</strong><strong>la</strong> lira<br />
Risciacquare con acqua pulita dopo il <strong>la</strong>vaggio con il prodotto combinato<br />
In caseificio, come anche <strong>per</strong> <strong>la</strong> mungitrice, usare 1-2 volte <strong>la</strong> settimana un prodotto<br />
acido <strong>per</strong> eliminare eventuali problemi di pietra <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
Pulire il pavimento almeno una volta al<strong>la</strong> settimana con un prodotto combinato; nei<br />
posti <strong>del</strong>icati come sotto <strong>la</strong> pressa anche tutti i giorni.<br />
Pulire i muri almeno una volta al mese con un prodotto combinato; nei luoghi più<br />
esposti come dietro <strong>la</strong> pressa anche più spesso.<br />
I batteri non si vedono, ma sono onnipresenti. Un’igiene rigorosa è una condizione<br />
incontestabile <strong>per</strong> assicurare un formaggio di qualità.<br />
CAPELLI<br />
ca. 1 milione di batteri/cm 2<br />
MANI E UNGHIE<br />
da 100 a 1000 batteri/cm 2<br />
(variabile a seconda<br />
<strong>del</strong> tipo di attività<br />
PELLE<br />
ferite, brufoli, ecc.<br />
59<br />
NASO / BOCCA<br />
starnuto, tosse (quantità a seconda<br />
<strong>del</strong>lo stato di salute)<br />
ORECCHIE<br />
quantità secondo lo stato di salute<br />
ASCELLE<br />
1-10 milioni di batteri/cm 2<br />
REGIONE INTIMA<br />
le feci contengono un numero<br />
molto elevato di batteri (miliardi)<br />
PIEDI / STIVALI<br />
batteri e funghi secondo l’igiene
Capitolo 7 La sa<strong>la</strong>tura e <strong>la</strong> cura in cantina<br />
7.1 Sa<strong>la</strong>tura<br />
7. La sa<strong>la</strong>tura e <strong>la</strong> cura in cantina<br />
SCOPO<br />
- migliorare il gusto<br />
- selezionare <strong>la</strong> flora microbica<br />
- migliorare <strong>la</strong> conservazione<br />
- contribuire al<strong>la</strong> formazione <strong>del</strong><strong>la</strong> crosta<br />
- spurgare il siero vicino al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie<br />
Effetto <strong>del</strong> tenore in sale sull’occhiatura (<strong>la</strong><br />
concentrazione in sale aumenta dall’alto verso il<br />
basso):<br />
Dopo l’estrazione dalle fascere, <strong>la</strong>sciare le forme in cantina <strong>per</strong> 12-24 ore.<br />
Questo tempo d’attesa serve al raffreddamento <strong>del</strong> formaggio. La crosta non<br />
deve assolutamente diventare secca o cornea.<br />
Immergere le forme di formaggio nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia. Sa<strong>la</strong>re <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie con un<br />
pugno di sale e rivoltare le forme dopo <strong>la</strong> metà <strong>del</strong> tempo.<br />
Dopo <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>tura è consigliato <strong>la</strong>sciar sgoccio<strong>la</strong>re il formaggio sempre sugli<br />
stessi assi <strong>per</strong> un giorno. Così si evita <strong>la</strong> formazione di pietra di sale su tutti gli<br />
assi.<br />
7.1.1 Preparazione <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia<br />
Contenitore Utilizzare un contenitore di poliestere o di cemento. Il volume <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
sa<strong>la</strong>moia deve essere su<strong>per</strong>iore di 2-3 volte quello <strong>del</strong> formaggio di un<br />
giorno.<br />
Tenore in sale La concentrazione di una sa<strong>la</strong>moia deve essere di 20-22 °Bé. Aggiungere<br />
27-28 kg di sale da cucina <strong>per</strong> ogni 100 litri d’acqua (22 °Bé). È meglio<br />
pastorizzare l’acqua prima. Il sale si dissolverà più facilmente in acqua<br />
calda.<br />
Sotto i 16 °Bé, il formaggio comincia ad assorbire acqua al posto di <strong>per</strong>der<strong>la</strong><br />
e di conseguenza ci saranno dei difetti al<strong>la</strong> crosta.<br />
Preparare <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia almeno due giorni prima <strong>del</strong>l’utilizzo e rimestare ogni<br />
tanto <strong>per</strong> facilitare lo scioglimento <strong>del</strong> sale.<br />
Tem<strong>per</strong>atura La tem<strong>per</strong>atura ideale di una sa<strong>la</strong>moia e di 12-15 °C. Sotto questa<br />
tem<strong>per</strong>atura, l’assorbimento di sale e l’uscita di siero saranno rallentati,<br />
mentre con tem<strong>per</strong>ature su<strong>per</strong>iori ai 16 °C, <strong>la</strong> qualità batteriologica <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
sa<strong>la</strong>moia sarà presto mediocre.<br />
61
Capitolo 7 La sa<strong>la</strong>tura e <strong>la</strong> cura in cantina<br />
Acidità L’acidità ideale è di 12-15 °SH o pH 5-5.2. Se su<strong>per</strong>a i 25 °SH, <strong>la</strong> solubilità<br />
<strong>del</strong> sale diminuisce e <strong>la</strong> concentrazione diventa troppo debole. L’acidità si<br />
misura con <strong>la</strong> fenolftaleina (vedi 13.5). L’acidità di una sa<strong>la</strong>moia fresca si<br />
può correggere con l’aggiunta di acido <strong>la</strong>ttico, acetico o citrico.<br />
Colore limpido e verdastro<br />
7.1.2 Tempo di sa<strong>la</strong>tura<br />
Il tempo che il formaggio deve rimanere in sa<strong>la</strong>moia <strong>per</strong> poter assimi<strong>la</strong>re il giusto quantitativo<br />
di sale varia da una qualità all’altra e dai seguenti punti:<br />
• concentrazione <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia in sale da cucina<br />
• tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia<br />
• turbolenza <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia<br />
• grandezza <strong>del</strong>le forme di formaggio<br />
• rapporto su<strong>per</strong>ficie/peso (cm 2 /g) <strong>del</strong> formaggio<br />
• contenuto in acqua <strong>del</strong> formaggio<br />
La grandezza <strong>del</strong><strong>la</strong> forma e <strong>la</strong> concentrazione <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia sono i fattori che più influenzano<br />
<strong>la</strong> durata <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>tura.<br />
Per una sa<strong>la</strong>tura con una sa<strong>la</strong>moia di 20-21 °Bé sono consigliate le seguenti durate:<br />
Peso <strong>del</strong> formaggio (kg) Durata <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza (ore)<br />
0.2 1<br />
0.5 1.5 – 2<br />
1.0 2 – 3<br />
2.0 5 – 8<br />
5.0 12 – 18<br />
7.0 24<br />
7.2 Maturazione in cantina<br />
La cantina è il <strong>la</strong>boratorio nascosto <strong>del</strong> casaro. I cambiamenti biochimici più importanti<br />
avvengono durante <strong>la</strong> maturazione. Il formaggio fresco si trasforma in formaggio stagionato<br />
caratterizzato da un sapore e da una struttura specifica. Durante questa fase, i grassi e le<br />
proteine vengono modificate da enzimi. Solo mediante una concordanza ottimale <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
fabbricazione, <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia, <strong>del</strong> clima <strong>del</strong><strong>la</strong> cantina e <strong>del</strong><strong>la</strong> cura <strong>del</strong> formaggio si ottiene un<br />
formaggio con gusto e apparenza irreprensibile. Una crosta sana non influenza solo l’aspetto<br />
esteriore ma anche il gusto e <strong>la</strong> natura <strong>del</strong><strong>la</strong> pasta. Alcuni enzimi passano attraverso <strong>la</strong> crosta e<br />
agiscono all’interno <strong>del</strong> formaggio, specialmente nelle zone vicine al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie.<br />
Le cure in cantina sono importanti almeno come il <strong>la</strong>voro in caseificio<br />
62
Capitolo 7 La sa<strong>la</strong>tura e <strong>la</strong> cura in cantina<br />
7.2.1 Clima <strong>del</strong><strong>la</strong> cantina<br />
Umidità<br />
Il grado ideale è di 90-95 % di umidità re<strong>la</strong>tiva.<br />
Le conseguenze di un’umidità rel. sono:<br />
Sotto l’ 80 % :<br />
- <strong>per</strong>dita di peso<br />
- crosta più spessa<br />
- sgrassatura<br />
Sopra il 97 %:<br />
- crosta bagnata, col<strong>la</strong>nte, puzzolente<br />
- colorazione sotto <strong>la</strong> crosta<br />
- crosta rugosa<br />
- degradazione <strong>del</strong>l’aroma<br />
Tem<strong>per</strong>atura<br />
La tem<strong>per</strong>atura in cantina deve rimanere il più constante possibile, idealmente tra i 12 e i 15<br />
°C.<br />
Se <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura è troppo bassa:<br />
- <strong>la</strong> maturazione <strong>del</strong> formaggio è frenata<br />
- il gusto è impuro<br />
- <strong>la</strong> muffa non cresce bene<br />
In caso di tem<strong>per</strong>atura troppo alta:<br />
- <strong>la</strong> fermentazione propionica viene favorita<br />
- <strong>la</strong> pasta è molle<br />
7.2.2 Lavori in cantina<br />
Non esiste un metodo universale di <strong>la</strong>voro in cantina. Ognuno ha le sue abitudini, che sono<br />
conseguenza <strong>del</strong>le condizioni di <strong>la</strong>voro e <strong>del</strong> clima <strong>del</strong><strong>la</strong> cantina. Le prime due o<strong>per</strong>azioni<br />
vengono proposte a titolo indicativo. Per le altre, si tratta di regole d’igiene da rispettare.<br />
Lasciare stare il formaggio fin quando non comincia ad appiccicarsi all’asse.<br />
Pulire tutta <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong> formaggio con un panno secco o appena umido e<br />
capovolgere <strong>la</strong> forma. Non bagnare <strong>la</strong> faccia che poi va a contatto con l’asse.<br />
All’inizio farlo un giorno sì e un giorno no. Quando <strong>la</strong> muffa si è ben formata,<br />
pulire 1-2 volte <strong>la</strong> settimana.<br />
Curare prima i formaggi più freschi <strong>per</strong> evitare eventuali infezioni.<br />
Girare poi cambiare gli assi quando sono sporchi, soprattutto quando il<br />
formaggio incol<strong>la</strong>.<br />
63<br />
bagnare il pavimento<br />
aerare senza fare corrente d’aria<br />
Instal<strong>la</strong>re un<br />
riscaldamento<br />
Aprire una<br />
finestra <strong>la</strong> mattina
Capitolo 7 La sa<strong>la</strong>tura e <strong>la</strong> cura in cantina<br />
Gli assi devono essere di abete rosso. Con abete bianco o <strong>la</strong>rice c’è il rischio di<br />
sviluppare il difetto rosso dei bancali. Una su<strong>per</strong>ficie non liscia <strong>del</strong> legno è<br />
vantaggiosa così che <strong>la</strong> faccia sull’asse può respirare.<br />
Se il clima <strong>del</strong><strong>la</strong> cantina è irrego<strong>la</strong>re, spostare rego<strong>la</strong>rmente le forme di<br />
formaggio.<br />
Utilizzare un materiale diverso da quello <strong>del</strong> caseificio (spazzole, recipienti,<br />
grembiuli). La cantina è una sorgente quasi infinita di muffe, batteri e lieviti<br />
che non devono contaminare il caseificio. Lavarsi mani e braccia prima di<br />
tornare nel caseificio.<br />
Tenere <strong>la</strong> cantina pulita, specialmente il pavimento e il tavolo di <strong>la</strong>voro.<br />
64
Capitolo 8 I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />
8. I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />
Come difetti vengono definiti tutti i fenomeni che diminuiscono il valore <strong>del</strong> formaggio.<br />
8.1 Difetti di occhiatura<br />
8.1.1 Gonfiore precoce (mille buchi)<br />
Caratteristiche <strong>del</strong> difetto<br />
Il formaggio gonfia già durante <strong>la</strong> pressatura o <strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza in sa<strong>la</strong>moia. Nel formaggio si<br />
formano tantissimi piccoli buchi dovuti al<strong>la</strong> produzione di gas carbonico da parte di<br />
microrganismi, specialmente E. coli.<br />
Origine e cause<br />
Sostanze inibitrici: antibiotici o detergenti nel <strong>la</strong>tte<br />
Latte: colostro o mastite da coli, raffreddamento insufficiente<br />
Diarrea: foraggio bagnato, erba giovane<br />
Disinfezione insufficiente: mungitrice, utensili<br />
Fermenti: fermenti deboli, presenza di batteriofagi<br />
Pressatura: raffreddamento troppo veloce sotto <strong>la</strong> pressa<br />
Acqua: qualità insufficiente<br />
8.1.2 Mille buchi senza gonfiore<br />
Caratteristiche <strong>del</strong> difetto<br />
Il formaggio presenta un’occhiatura identica al<br />
caso descritto sopra, ma senza gonfiore.<br />
La forma di sopra è normale mentre il <strong>la</strong>tte<br />
utilizzato <strong>per</strong> quel<strong>la</strong> sotto conteneva molta<br />
aria.<br />
Origine e cause<br />
Pressa: pressione insufficiente nelle prime ore<br />
Aria nel <strong>la</strong>tte: sistema <strong>del</strong> vuoto non<br />
ermetico, <strong>la</strong>tte fortemente sbattuto durante il<br />
trasporto, schiuma<br />
Aria nel formaggio: estrazione e messa in forma <strong>del</strong> formaggio non curate<br />
8.1.3 Senza occhiatura<br />
Caratteristiche <strong>del</strong> difetto<br />
Il formaggio non ha buchi. I ceppi di batteri che formano gas mancano oppure il formaggio<br />
non matura in condizioni ideali.<br />
Origine e cause<br />
Formaggio: troppo acido, cattiva sineresi durante <strong>la</strong> fabbricazione o <strong>la</strong> pressatura<br />
Coltura: troppo acida, troppi <strong>la</strong>ttobacilli<br />
cantina: troppo fredda<br />
65
Capitolo 8 I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />
8.1.4 Occhiatura uni<strong>la</strong>terale<br />
Caratteristiche <strong>del</strong> difetto<br />
I buchi sono distribuiti in modo uni<strong>la</strong>terale<br />
<strong>per</strong>ché <strong>la</strong> distribuzione <strong>del</strong>l’acqua nel<strong>la</strong> forma<br />
di formaggi è irrego<strong>la</strong>re.<br />
Origine e cause<br />
Fabbricazione: rassodamento irrego<strong>la</strong>re durante <strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione (gradiente di tem<strong>per</strong>atura<br />
nel<strong>la</strong> caldaia), grani di taglia irrego<strong>la</strong>re<br />
Pressatura: troppo tardiva, inclusione d’aria, rivoltatura non abbastanza frequente<br />
Sa<strong>la</strong>moia: forme appiccicate nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia, concentrazione <strong>del</strong> sale non uniforme (rimestare)<br />
8.1.5 Fermentazione butirrica (gonfiore tardivo)<br />
Caratteristiche <strong>del</strong> difetto<br />
I batteri butirrici provocano una<br />
fermentazione con produzione di acido<br />
butirrico, diossido di carbonio e idrogeno. Il<br />
formaggio ha un gusto sgradevole ed è<br />
fortemente gonfiato. I buchi sono di taglia e<br />
forma irrego<strong>la</strong>re e possono addirittura formare<br />
<strong>del</strong>le reti cavernose.<br />
Il gonfiore non appare prima di 5 settimane<br />
dopo <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia.<br />
100 spore di batteri butirrici <strong>per</strong> litro di <strong>la</strong>tte bastano già a provocare un gonfiore.<br />
Origine e cause<br />
Insi<strong>la</strong>to: oppure avanzi umidi di foraggio che fermentano<br />
Attesa: cessare il foraggiamento di insi<strong>la</strong>to almeno 10 giorni prima <strong>del</strong> carico<br />
Terra: foraggio sporco, patate, ecc., polvere nel <strong>la</strong>tte (tempo secco e ventoso)<br />
Escrementi: <strong>la</strong>tte sporco<br />
Disinfezione <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice: attenzione alle parti in gomma<br />
Igiene <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura: mani o mammelle sporche<br />
Igiene in caseificio: ovunque dove lo sporco o pezzettini di formaggio rimangono appiccicati<br />
(sotto <strong>la</strong> pressa, giunti di gomma, tombino, crepe <strong>del</strong> pavimento, ecc.)<br />
Qualità <strong>del</strong>l’acqua<br />
Siero: pozzanghere di siero rappresentano un grande rischio se entrano in contatto con le<br />
mucche. Queste ultime non devono assolutamente avere accesso al<strong>la</strong> mangiatoia dei maiali e<br />
ai suoi immediati dintorni.<br />
Fermenti: deboli, presenza di batteriofagi o di sostanze inibitrici<br />
66
Capitolo 8 I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />
8.1.6 Fermentazione propionica<br />
Caratteristiche <strong>del</strong> difetto<br />
I batteri propionici provocano una<br />
fermentazione con produzione di acido<br />
propionico e diossido di carbonio. Spesso si<br />
formano dei buchi grandi di bel<strong>la</strong> forma<br />
accompagnati da crepe importanti.<br />
Origine e cause<br />
Terra e escrementi: come 8.1.5<br />
Tem<strong>per</strong>atura di <strong>la</strong>vaggio: mungitrice,<br />
tem<strong>per</strong>ature finale inferiore a 55 °C<br />
Igiene e disinfezione: come 8.1.5<br />
8.2 Difetti di pasta e di colore<br />
8.2.1 Pasta secca e dura<br />
Un tenore basso in acqua e grasso e un’intensiva sineresi provocano una pasta secca e dura.<br />
Origine e cause<br />
Qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte: carica batterica elevata, maturazione eccessiva, troppi fermenti<br />
Fabbricazione: spinatura troppo lunga, tem<strong>per</strong>atura di cottura troppo elevata<br />
Cantina: troppo secca<br />
8.2.2 Pasta corta e sfogliata<br />
L’interno <strong>del</strong> formaggio si screpo<strong>la</strong> (crepe,<br />
sfoglie)<br />
Origine tecnologiche<br />
Coagulo: troppo duro<br />
Fabbricazione: troppo corta, sineresi<br />
insufficiente<br />
Pressa: cattiva uscita <strong>del</strong> siero, tem<strong>per</strong>atura<br />
troppo bassa<br />
Le crepe possono avere anche origini batteriologiche<br />
Latte: sporco, igiene <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura<br />
Fermenti: deboli<br />
Vedi anche il difetto di fermentazione propionica<br />
67
Capitolo 8 I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />
8.2.3 Pasta col<strong>la</strong>nte, pastosa<br />
Formaggi con un tenore alto in acqua e grasso sono più predisposti a questo difetto.<br />
Origine e cause<br />
Qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte: <strong>la</strong>tte mastitico, di fine <strong>la</strong>ttazione, non maturo, fermenti deboli<br />
Fabbricazione: cagliata tagliata troppo grossa o troppo fine (polvere), spinatura troppo corta,<br />
tem<strong>per</strong>atura di cottura troppo bassa, raffreddamento <strong>del</strong> formaggio sotto <strong>la</strong> pressa<br />
Cantina: troppo calda e umida<br />
8.3 Difetti di gusto e aroma<br />
8.3.1 Gusto amaro<br />
Il gusto amaro deriva da una certa decomposizione di proteine sotto l’azione di enzimi<br />
d’origine batteriologica. Una composizione sbagliata di fermenti e un tenore elevato in acqua<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata al momento <strong>del</strong>l'estrazione possono essere all’origine <strong>del</strong> problema. Bisogna<br />
sa<strong>per</strong>e che <strong>la</strong> ricerca non ha ancora chiarito tutti i segreti <strong>del</strong> difetto “amaro”.<br />
8.3.2 Aroma rancido<br />
La rancidità è provocata dall’enzima lipasi che rompe le molecole di grasso. Le origine <strong>del</strong><br />
difetto sono identiche a quelle <strong>per</strong> il burro (9.4).<br />
8.3.3 Aroma marcio, di escrementi<br />
I batteri <strong>del</strong><strong>la</strong> putrefazione provocano una forte decomposizione di proteine e un odore di<br />
marcio. Sono resistenti alle tem<strong>per</strong>ature alte e provengono da un’acqua di qualità<br />
insufficiente.<br />
8.4 Difetti <strong>del</strong>l’esterno (crosta)<br />
8.4.1 Rosso dei bancali<br />
Colorazione rossa dal<strong>la</strong> crosta verso l’interno<br />
<strong>del</strong> formaggio provocata da batteri che<br />
trasformano l’ammoniaca in nitrati, nitriti e<br />
azoto. A parte il difetto estetico, i nitrati e i<br />
nitriti possiedono pure una certa tossicità.<br />
Origine e cause<br />
Cantina: umida, gocce d’acqua sul<br />
formaggio, produzione di ammoniaca<br />
Assi: bagnate, di abete bianco, assi puliti con un prodotto contenente <strong>del</strong>l’acido nitrico<br />
Sa<strong>la</strong>moia: debole, sporca<br />
Le assi <strong>per</strong> il formaggio devono essere di abete rosso con un minimo di nodi.<br />
68
Capitolo 8 I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />
8.4.2 Pelle di rospo<br />
La crosta non è liscia, ma tutta rugosa, come<br />
una pelle di rospo.<br />
Origine e cause<br />
Formaggio: tenore in acqua troppo alto, pasta<br />
troppo acida<br />
Cantina: troppo umida e calda,<br />
rimesco<strong>la</strong>mento <strong>del</strong>l’aria insufficiente<br />
Sa<strong>la</strong>moia: troppo debole<br />
8.4.3 Il formaggio trasuda<br />
Il formaggio trasuda in su<strong>per</strong>ficie. Lo sviluppo<br />
<strong>del</strong>le muffe è rallentato e il formaggio diventa<br />
giallo.<br />
Origine e cause<br />
Formaggio: tenore in acqua basso e tenore in<br />
grasso alto<br />
Locale di pressatura: troppo secco, min. 60%<br />
rel. umidità<br />
Cantina: min. 90% rel. umidità<br />
Su<strong>per</strong>ficie: un formaggio a su<strong>per</strong>ficie liscia<br />
sgrassa più facilmente<br />
Tra il momento <strong>del</strong><strong>la</strong> pressatura e <strong>del</strong><strong>la</strong> messa in sa<strong>la</strong>moia, il formaggio non deve<br />
assolutamente asciugare. Misure: umidificare il formaggio con acqua e sale.<br />
8.4.4 Il pelo di gatto (Mucor)<br />
Gruppi di funghi dall’aspetto bianco ed<br />
esuberante con <strong>del</strong>le bollicine nere<br />
all’estremità di ogni fi<strong>la</strong>mento appaiono sul<strong>la</strong><br />
su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong> formaggio. Se si tratta di una<br />
forma passeggera, durerà una quindicina di<br />
giorni senza portare pregiudizio all’insieme<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> fabbricazione. La forma cronica,<br />
invece, è molto più preoccupante <strong>per</strong>ché può<br />
instal<strong>la</strong>rsi <strong>per</strong> due o tre anni. I formaggi<br />
infettati possono avere gusti cattivi, dovuti al<strong>la</strong><br />
presenza di sostanze e<strong>la</strong>borate nel corso <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
moltiplicazione di queste muffe.<br />
Ogni bollicina all’estremità di un fi<strong>la</strong>mento<br />
contiene dalle 10'000 alle 30'000 spore capaci di contaminare i prodotti alimentari. Queste<br />
spore sono in <strong>per</strong>manenza presenti nell’atmosfera, quasi ovunque.<br />
Bisogna tuttavia rassicurare i consumatori sull’innocuità dei formaggi contaminati dal Mucor.<br />
69
Capitolo 8 I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />
Origine e cause<br />
Cantina: variazione climatiche favoriscono uno squilibrio <strong>del</strong>le flora di su<strong>per</strong>ficie,<br />
specialmente quando <strong>la</strong> cantina è troppo fredda (< 10 °C)<br />
Sa<strong>la</strong>moia: contaminata, bisogna pastorizzare l’acqua <strong>del</strong><strong>la</strong> nuova sa<strong>la</strong>moia<br />
Acqua: captazione sporca<br />
Formaggio: cattiva acidificazione, crosta mal asciutta<br />
8.4.5 Il formaggio non asciuga<br />
La crosta rimane rossa e <strong>la</strong> muffa fa fatica a<br />
crescere. Il formaggio si appiccica all’asse e<br />
alle mani. Il problema riguarda più <strong>la</strong><br />
formaggel<strong>la</strong> che il formaggio.<br />
Origine e cause<br />
Maturazione: troppo corta, soprattutto con<br />
l’uso di fermenti liofilizzati<br />
Locale di pressatura: troppo freddo, <strong>la</strong><br />
fermentazione si ferma troppo presto<br />
Cura in cantina: uso di acqua troppo sa<strong>la</strong>ta<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> sfregatura<br />
70
Capitolo 9 La fabbricazione <strong>del</strong> burro<br />
9. La fabbricazione <strong>del</strong> burro<br />
9.1 Estrazione e stoccaggio <strong>del</strong><strong>la</strong> panna<br />
La panna si ottiene dall’affioramento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte nelle conche o in caldaia (vedi 6.1.1) e, su<br />
alcune <strong>alpi</strong>, dal<strong>la</strong> centrifugazione <strong>del</strong> siero. La scrematrice è da rego<strong>la</strong>re in modo da produrre<br />
1-1.5 litri di panna <strong>per</strong> 100 litri di siero. La panna ha allora un tenore ideale di grasso (30%)<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione di burro.<br />
Siccome i batteri sono concentrati nel<strong>la</strong> panna (fino a 80 volte), è estremamente importante<br />
raffreddar<strong>la</strong> il più velocemente possibile (bidone sotto acqua fredda o in frigorifero). Non<br />
raffreddare mai in cantina a causa <strong>del</strong><strong>la</strong> presenza di muffe. Bisogna applicare una meticolosa<br />
igiene durante tutte le tappe di stoccaggio e fabbricazione <strong>del</strong><strong>la</strong> panna, e rispettivamente <strong>del</strong><br />
burro. Si farà specialmente attenzione al<strong>la</strong> pulizia <strong>del</strong>le unghie.<br />
La luce provoca l’ossidazione <strong>del</strong> grasso: <strong>la</strong> panna prende un gusto metallico. Il recipiente che<br />
contiene <strong>la</strong> panna deve quindi essere co<strong>per</strong>to o tenuto in un posto scuro (N.B.: anche l’olio di<br />
cucina è sensibile al<strong>la</strong> luce e dovrebbe essere conservato in un posto scuro).<br />
Per sicurezza, <strong>la</strong> panna può anche essere pastorizzata. Si<br />
riscalda <strong>la</strong> panna a 75 °C <strong>per</strong> 30 secondi in un bagnomaria<br />
e si raffredda immediatamente dopo.<br />
9.2 Maturazione <strong>del</strong><strong>la</strong> panna<br />
Dal<strong>la</strong> panna fresca oppure pastorizzata si<br />
ottiene un burro di panna dolce. Con<br />
l’acidificazione <strong>del</strong><strong>la</strong> panna mediante dei<br />
fermenti adeguati si fabbrica un burro di<br />
panna acida, che è quello trovato di solito<br />
sul mercato. L’acidificazione si fa anche in<br />
modo naturale, soprattutto se viene aggiunta panna di siero che è arricchita in batteri <strong>la</strong>ttici.<br />
71<br />
Effetti <strong>del</strong><strong>la</strong> pastorizzazione:<br />
• Elimina i batteri patogeni<br />
• Distrugge <strong>la</strong> lipasi<br />
• Prolunga <strong>la</strong> conservazione<br />
• Migliora <strong>la</strong> qualità<br />
Panna di <strong>la</strong>tte di capra<br />
Siccome i globuli di grasso <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di capra sono più piccoli, <strong>la</strong> salita <strong>del</strong><strong>la</strong> panna è<br />
molto più debole. L’affioramento in caldaia non funziona più, bisogna utilizzare<br />
<strong>del</strong>le conche oppure una scrematrice.<br />
I formaggi d’alpe <strong>ticinesi</strong> di <strong>la</strong>tte di capra sono prodotti con <strong>la</strong>tte non scremato,<br />
quindi non si fabbrica il burro.<br />
Vantaggi <strong>del</strong> burro di panna acida:<br />
• Diminuisce il rischio di batteri indesiderati<br />
• Prolunga <strong>la</strong> conservazione <strong>del</strong> burro<br />
• Migliora <strong>la</strong> qualità organolettica<br />
• Aumenta <strong>la</strong> resa
Capitolo 9 La fabbricazione <strong>del</strong> burro<br />
Acidificazione <strong>del</strong><strong>la</strong> panna<br />
Fermenti Quantità Incubazione<br />
CHOOZIT MA 400 1 bustina <strong>per</strong> 20 L di panna 10 ore a 35 °C<br />
Yogurt 1 cucchiaino <strong>per</strong> 1 L di panna 3 ore a 42 °C<br />
Aggiungere <strong>la</strong> coltura subito, al<strong>la</strong> prima panna ottenuta oppure dopo <strong>la</strong> pastorizzazione e<br />
rimesco<strong>la</strong>re bene.<br />
Subito dopo l’incubazione raffreddare <strong>la</strong> panna e proseguire come al solito. Con l’aggiunta di<br />
CHOOZIT, <strong>la</strong> panna sarà anche acidificata dopo 24 ore a 15 °C o 48 ore a 12 °C.<br />
9.3 Scheda di fabbricazione<br />
Panna La panna non si deve conservare più di 48h. Di solito il burro si<br />
fabbrica un giorno sì un giorno no all’alpe. Così una parte <strong>del</strong><strong>la</strong> panna è<br />
acidificata mentre l’altra è fresca <strong>del</strong> giorno.<br />
Tem<strong>per</strong>atura La tem<strong>per</strong>atura ideale dipende dal tipo di zango<strong>la</strong> e dal<strong>la</strong> densità <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
panna. Ci si trova di solito tra gli 8 e i 12 °C (più alta d’inverno, più<br />
bassa d’estate).<br />
Sbattimento Risciacquare <strong>la</strong> zango<strong>la</strong> con acqua fredda. Riempir<strong>la</strong> con panna fino a<br />
un massimo <strong>del</strong> 35% <strong>del</strong> volume totale (zango<strong>la</strong> cilindrica) oppure fino<br />
al<strong>la</strong> metà (zango<strong>la</strong> conica). Il vetro di spia <strong>del</strong><strong>la</strong> zango<strong>la</strong> diventa chiaro<br />
e <strong>la</strong> schiuma diminuisce notevolmente quando appaiono i primi grumi<br />
di burro. Fermare <strong>la</strong> zango<strong>la</strong> quando i pezzi di burro hanno raggiunto<br />
ca. <strong>la</strong> taglia di grani di riso. Il burro non si <strong>la</strong>scia più <strong>la</strong>vare bene se i<br />
grani si sono già saldati insieme.<br />
Il tempo di <strong>la</strong>vorazione ideale è di 40-50 minuti. Se dura meno di 30<br />
minuti, <strong>la</strong> resa diminuisce.<br />
Durata troppo corta di burrificazione<br />
• Panna troppo ricca di grasso<br />
• Acidità <strong>del</strong><strong>la</strong> panna troppo elevata<br />
• Tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong><strong>la</strong> panna troppo alta<br />
• Poca panna nel<strong>la</strong> zango<strong>la</strong><br />
• Alta velocità di rotazione<br />
Lavare Lasciar sco<strong>la</strong>re il <strong>la</strong>tticello attraverso un colino e risciacquare con acqua<br />
fredda <strong>per</strong> eliminare tutti gli avanzi di <strong>la</strong>tticello. Aggiungere una<br />
quantità di acqua equivalente al <strong>la</strong>tticello eliminato e girare <strong>la</strong> zango<strong>la</strong> a<br />
mano alcuni giri. Lasciar sco<strong>la</strong>re l’acqua e ripetere l’o<strong>per</strong>azione fin<br />
quando l’acqua esce limpida (da. 2 a 3 volte). La malleabilità <strong>del</strong> burro<br />
si <strong>la</strong>scia correggere con <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong>l’acqua (di solito 6-10 °C<br />
d’estate).<br />
72
Capitolo 9 La fabbricazione <strong>del</strong> burro<br />
Impastare a mano: impastare ca. 500g di burro <strong>per</strong> volta su una su<strong>per</strong>ficie<br />
disinfettata (legno o acciaio inox). Il burro deve diventare una massa<br />
compatta liscia e non ci devono più essere gocce d’acqua visibili.<br />
Con <strong>la</strong> zango<strong>la</strong>: impastare a giri lenti<br />
Mo<strong>del</strong><strong>la</strong>re Disinfettare le forme di legno con acqua bollente e poi riempirle con<br />
acqua fredda <strong>per</strong> alcuni minuti (diminuisce l’adesione <strong>del</strong> burro sul<br />
legno). Formare i panetti e impacchettarli in carta speciale <strong>per</strong> burro. Se<br />
le forme sono troppo molli, <strong>la</strong>sciarle riposare in acqua fredda e poi<br />
incartare.<br />
Se i pani vengono portati al<strong>la</strong> LATI, formare blocchi lisci con gli angoli<br />
ben sagomati di dimensioni ideali 22.5 x 25.5 x 17.5 cm (peso ca. 10<br />
kg). Per ogni panetto, indicare: tipo di burro, numero d’azienda o alpe,<br />
data di fabbricazione e peso.<br />
Stoccaggio Imbal<strong>la</strong>re il burro immediatamente con il materiale adeguato. Stoccarlo<br />
in un posto freddo, scuro e senza odori. La cantina non è adatta <strong>per</strong>ché<br />
il burro si contamina con le muffe. Il burro deve essere conservato al<br />
massimo a 2 °C. Se non è possibile, consegnarlo in valle il più spesso<br />
possibile (almeno una volta al<strong>la</strong> settimana).<br />
!<br />
È proibito mesco<strong>la</strong>re il burro di più fabbricazioni<br />
Pulizia Risciacquare tutti gli utensili con acqua calda subito dopo l’uso. Poi<br />
<strong>la</strong>vare con acqua calda addizionata di prodotto combinato e al<strong>la</strong> fine<br />
risciacquare bene con acqua fredda. Lasciar asciugare in un posto pulito<br />
e secco.<br />
Smontare e pulire <strong>la</strong> scrematrice dopo ogni uso.<br />
73<br />
Zango<strong>la</strong> cilindrica, <strong>la</strong> più commune all’alpe
Capitolo 9 La fabbricazione <strong>del</strong> burro<br />
9.4 Difetti <strong>del</strong> burro<br />
Gusto rancido<br />
La rancidità <strong>del</strong> burro è dovuta all’azione <strong>del</strong>l’enzima lipasi che rompe le molecole di grasso e<br />
libera degli acidi grassi (vedi 3.1.1).<br />
• Il tenore in lipasi <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte aumenta con mucche in calore oppure con disturbi ormonali.<br />
• Ci sono anche microrganismi che producono lipasi. Essi sono maggiormente psicrotrofi e<br />
si sviluppano sugli utensili mal puliti. Soprattutto il materiale di legno deve essere<br />
sterilizzato con acqua bollente.<br />
• I globuli di grasso sono protetti contro <strong>la</strong> lipasi da una membrana. Quest’ultima è più<br />
debole nel <strong>la</strong>tte di mucche in fine <strong>la</strong>ttazione oppure con mastite.<br />
• Anche una pompa mal rego<strong>la</strong>ta o troppo violenta (formazione di schiuma) può<br />
danneggiare questa membrana. L’uso <strong>del</strong><strong>la</strong> pompa è da limitare al minimo possibile.<br />
Se non bastano queste misure, <strong>la</strong> panna può venire pastorizzata <strong>per</strong> distruggere le lipasi.<br />
Gusto metallico o di sego<br />
Ossidazione <strong>del</strong> grasso mediante luce, aria, acqua o metalli pesanti (utensili). Mai aggiungere<br />
acqua nel<strong>la</strong> panna e conservar<strong>la</strong> sempre al riparo dal<strong>la</strong> luce. Usare esclusivamente utensili di<br />
legno o di acciaio inossidabile.<br />
Cattiva conservazione<br />
• I grani di burro non sono stati <strong>la</strong>vati abbastanza. Il risciacquo serve a eliminare il <strong>la</strong>tticello<br />
e a ridurre <strong>la</strong> concentrazione di proteine e <strong>la</strong>ttosio che potrebbero nutrire dei batteri.<br />
• Tem<strong>per</strong>atura di stoccaggio <strong>del</strong><strong>la</strong> panna e/o <strong>del</strong> burro troppo alta.<br />
Burro molle<br />
• Tem<strong>per</strong>atura di sbattimento troppo elevata<br />
• Quantità d’acqua eccessiva nel burro dovuta ad uno sbattimento oltre <strong>la</strong> taglia di grani di<br />
riso<br />
• Tem<strong>per</strong>atura di stoccaggio <strong>del</strong> burro troppo elevata<br />
74
Capitolo 10 La fabbricazione di ricotta di siero<br />
10. La fabbricazione di ricotta di siero<br />
Dopo l’estrazione <strong>del</strong><strong>la</strong> caseina, il siero contiene ancora <strong>la</strong> preziosa proteina albumina. La<br />
precipitazione di quest’ultima, insieme a una buona parte <strong>del</strong> grasso rimasto nel siero,<br />
fornisce <strong>la</strong> ricotta. Il rendimento è di ca. 4-6%.<br />
La ricotta, sebbene sia un prodotto secondario di valore economico minore, ha una grande<br />
tradizione su tutte le <strong>alpi</strong> Svizzere. Il principio di produzione è uguale ovunque: riscaldare il<br />
siero e aggiungere acido. La fabbricazione di ricotta, che a livello di manipo<strong>la</strong>zioni è assai più<br />
semplice di quel<strong>la</strong> <strong>del</strong> formaggio, rimane tuttavia piuttosto enigmatica. Parecchi parametri,<br />
conosciuti e sconosciuti, influenzano <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> prodotto: <strong>per</strong>ciò ci sono dei giorni dove <strong>la</strong><br />
ricotta non riesce bene, e non si capisce <strong>per</strong>ché. Ad esempio, nell’estate 2004, diverse <strong>alpi</strong><br />
<strong>ticinesi</strong> hanno smesso di produrre ricotta da agosto in poi, <strong>per</strong>ché non veniva più. Nessuno ha<br />
potuto spiegare il fenomeno. Con questo prodotto, si offre al casaro un’occasione unica <strong>per</strong><br />
giocare con i parametri e trovare “<strong>la</strong> sua” ricotta, adatta al suo siero e ai gusti dei consumatori:<br />
quando ritirare <strong>la</strong> caldaia dal fuoco, quando aggiungere l’acido, quando estrarre <strong>la</strong> ricotta, ecc.<br />
La ricetta data qui sotto ha solo un valore indicativo.<br />
10.1 Procedimento<br />
Bisogna riscaldare il siero subito dopo l’uscita <strong>del</strong> formaggio e il più velocemente possibile<br />
(coprire <strong>la</strong> caldaia). Sulle <strong>alpi</strong> grandi munite di una caldaia a vapore, <strong>la</strong> ricotta si fa di solito in<br />
una caldaia a gas più picco<strong>la</strong>. In questo caso si può anche usare <strong>la</strong> canna <strong>del</strong> vapore come<br />
complemento al gas (fino a ca. 80 °C).<br />
A ca. 75 °C si può aggiungere un 2-3% di <strong>la</strong>tte o <strong>la</strong>tticello di panna di <strong>la</strong>tte non acidificata <strong>per</strong><br />
affinare <strong>la</strong> struttura <strong>del</strong><strong>la</strong> ricotta (facoltativo).<br />
Togliere <strong>la</strong> schiuma ed eventualmente i residui di<br />
caseina che precipitano prima. Riscaldare fino a 90-94<br />
°C e aggiungere in un colpo solo l’acido diluito in<br />
acqua fredda.<br />
Lasciare salire <strong>la</strong> ricotta e ritirare dal fuoco dopo 2-3 minuti. Più lunga è <strong>la</strong> cottura, più<br />
asciutta e secca sarà <strong>la</strong> ricotta.<br />
Ritirare <strong>la</strong> ricotta a strati con <strong>la</strong> spannaro<strong>la</strong>, riempire nelle apposite forme e <strong>la</strong>sciar sgoccio<strong>la</strong>re<br />
ca. 12-24 ore.<br />
Se <strong>la</strong> ricotta è da sa<strong>la</strong>re <strong>per</strong> <strong>la</strong> conservazione, aspettare più a lungo prima di ritirar<strong>la</strong> con una<br />
te<strong>la</strong>. Appendere <strong>la</strong> ricotta <strong>per</strong> asciugare 1-2 giorni. La conservazione non sarà ottimale se <strong>la</strong><br />
ricotta è troppo umida. Impastare <strong>la</strong> ricotta con sale e pepe, riempire un secchio senza <strong>la</strong>sciare<br />
dei buchi d’aria, coprire <strong>la</strong> ricotta generosamente di pepe e chiudere ermeticamente.<br />
75<br />
Gli acidi più comunemente usati sono:<br />
acido acetico → 0.5 dL<br />
acido citrico → 2 cucchiai<br />
In 2-3 litri d’acqua <strong>per</strong> ogni 100 L di siero<br />
La ricotta di siero di capra è più fine. Prevedere <strong>del</strong>le tele o <strong>del</strong>le forme apposite con<br />
dei buchi più piccoli.
Capitolo 10 La fabbricazione di ricotta di siero<br />
10.2 Difetti<br />
Malgrado il <strong>la</strong>to misterioso <strong>del</strong><strong>la</strong> sua produzione, si possono citare alcuni punti di riferimento<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> ricotta.<br />
Non affiora<br />
• <strong>la</strong>tte troppo maturo<br />
• siero rimasto troppo a lungo a tem<strong>per</strong>atura di cottura al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> fabbricazione<br />
• <strong>la</strong>tticello troppo acido<br />
• tem<strong>per</strong>atura di precipitazione sotto i 90 °C<br />
• aggiunta troppo debole di acido<br />
A due colori<br />
• residui di rame nel siero<br />
• <strong>la</strong> schiuma non è stata tolta prima di mettere l’acido<br />
76
Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />
11. Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />
Le diverse fasi di fabbricazione sono state spiegate in dettaglio nei capitoli 6-8. Sul principio,<br />
le tappe di base sono uguali <strong>per</strong> tutti i formaggi, <strong>per</strong>ciò le ricette qui sotto descrivono alcuni<br />
punti specifici.<br />
11.1 Formaggel<strong>la</strong><br />
Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte È raccomandabile un trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
Il trattamento termico<br />
Il trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>per</strong>mette un controllo <strong>del</strong><strong>la</strong> carica batterica. Si differenzia<br />
tra <strong>la</strong> termizzazione e <strong>la</strong> pastorizzazione. Mentre <strong>la</strong> prima provoca solo una riduzione<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> carica batterica, <strong>la</strong> seconda distrugge <strong>la</strong> quasi totalità dei batteri e degli enzimi.<br />
La legge non definisce chiaramente come applicare una termizzazione. Il trattamento<br />
termico consigliato qui sotto assicura una termizzazione completa senza raggiungere il<br />
punto di pastorizzazione.<br />
• Portare il <strong>la</strong>tte ad una tem<strong>per</strong>atura su<strong>per</strong>iore a 60 °C <strong>per</strong> almeno 5 minuti e raffreddare<br />
subito.<br />
• Riscaldare e raffreddare il <strong>la</strong>tte velocemente<br />
• Non su<strong>per</strong>are i 65 °C<br />
Se il trattamento avviene in bidoni, utilizzare anelli di raffreddamento<br />
Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Aggiungere <strong>la</strong> coltura secondo le indicazioni <strong>del</strong> fabbricante<br />
(vedi anche 5.2 e 5.3).<br />
Tempo di maturazione 30-40 minuti a 35 °C.<br />
Messa a caglio 35 °C<br />
Dose di caglio 25 mL/100 litri<br />
Tempo di presa 10 minuti<br />
Tempo di rassodamento 20-25 minuti<br />
Tempo di coagu<strong>la</strong>zione totale 30-35 minuti<br />
Taglio In cubi di 1 cm di <strong>la</strong>to (noccio<strong>la</strong>).<br />
Rimesco<strong>la</strong>re <strong>per</strong> 10 minuti, interca<strong>la</strong>ndo 1-2 riposi di 2-3 minuti<br />
Lavaggio cagliata: togliere un 15-20% di siero e aggiungere un<br />
15-20% d’acqua a 38 °C.<br />
77
Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />
Cottura Riscaldare a 37-38 °C in 5-10 minuti. Al posto di accendere il<br />
gas, il riscaldamento si può anche o<strong>per</strong>are durante il <strong>la</strong>vaggio<br />
con l’aggiunta di acqua più calda (50-60 °C).<br />
Messa in forme Togliere il 30% di siero e procedere al<strong>la</strong> messa in forma<br />
rapidamente e in un locale caldo senza corrente d’aria. Bisogna<br />
assolutamente prevenire un raffreddamento troppo veloce <strong>del</strong><br />
formaggio (coprire, vicino al<strong>la</strong> caldaia,…). Riempire i cestini in<br />
più volte fino al massimo <strong>per</strong> ottenere al<strong>la</strong> fine una formaggel<strong>la</strong><br />
di altezza adeguata.<br />
Il “dé<strong>la</strong>ctosage” <strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata (aggiunta di acqua)<br />
Per i formaggi a pasta molle, <strong>la</strong> cagliata si riscalda poco o niente e <strong>la</strong> fabbricazione è assai<br />
più corta. La sineresi è allora debole e <strong>la</strong> pasta <strong>del</strong> formaggio contiene ancora tanto <strong>la</strong>ttosio<br />
e rimane troppo acida dopo <strong>la</strong> fermentazione. Per rimediare a questo problema, si aggiunge<br />
acqua al<strong>la</strong> cagliata, diminuendo così <strong>la</strong> concentrazione di <strong>la</strong>ttosio.<br />
Rivoltatura 1° giro appena possibile<br />
2° giro 20 minuti dopo<br />
3° giro al<strong>la</strong> sera<br />
La mattina dopo, control<strong>la</strong>re il pH con <strong>la</strong> cartina indicatrice.<br />
pH dopo 24 ore 5.20-5.30.<br />
Lasciare <strong>la</strong> formaggel<strong>la</strong> almeno 24 ore in caseificio.<br />
Sa<strong>la</strong>moia 4-5 ore <strong>per</strong> forme di ca. 2 kg<br />
Maturazione Uguale al formaggio d’alpe. Consumo dopo 3 settimane.<br />
78
Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />
11.2 Formaggino basso o robio<strong>la</strong><br />
La produzione di robiole, trattandosi di una<br />
fabbricazione che parte da <strong>la</strong>tte trattato termicamente<br />
e di un prodotto non acidificato, necessita di<br />
un’assoluta igiene sia nelle attrezzature sia nel<strong>la</strong><br />
manipo<strong>la</strong>zione e nello stoccaggio <strong>del</strong> prodotto.<br />
Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte È molto raccomandabile un trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (11.1).<br />
Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte raggiunta <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di 40 °C, aggiungere 20 cc di yogurt (2<br />
cucchiai da tavo<strong>la</strong>) ogni 10 litri di <strong>la</strong>tte e <strong>la</strong>sciar maturare a<br />
questa tem<strong>per</strong>atura <strong>per</strong> almeno 20 minuti.<br />
Messa a caglio 32-35 °C<br />
Dose caglio 15-20 mL/100 litri<br />
Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 30-50 minuti<br />
Taglio Da noccio<strong>la</strong> a noce. Dopo il taglio a croce con <strong>la</strong> lira, finire lo<br />
sminuzzamento con <strong>la</strong> spannaro<strong>la</strong>. Rimestare 5-10 minuti<br />
interca<strong>la</strong>ndo dei <strong>per</strong>iodi di riposo di 5-10 minuti in totale.<br />
Messa in forma Togliere il più siero possibile e riempire le forme apposite.<br />
Forme a robio<strong>la</strong><br />
Esistono diversi tipi di forme apposite <strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione di robio<strong>la</strong>. Per diminuire i<br />
costi, è anche possibile farle <strong>per</strong> conto proprio. Basta comprare da un montatore sanitario<br />
dei tubi in materiale di qualità alimentare con i tappi (lunghezza: 40-50 cm, diametro 70-<br />
80 mm) e bucarli. Fare ca. 6 buchi sul<strong>la</strong> circonferenza ogni 3-4 cm lungo il tubo.<br />
Forme comprate Forme fatte in casa<br />
Rivoltatura 1° giro subito finita <strong>la</strong> messa in forma<br />
2° giro dopo ca. 30 minuti<br />
3° giro al<strong>la</strong> sera<br />
Dopo 24 ore Sa<strong>la</strong>re a piacimento e confezionare. È consigliabile l’uso di<br />
guanti monouso <strong>per</strong> questa fase.<br />
Conservazione Mantenere <strong>la</strong> catena <strong>del</strong> freddo di 4 °C (mas. 7 giorni).<br />
79
Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />
11.3 Formaggino alto o büscion<br />
Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte È raccomandabile un trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (11.1).<br />
Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Aggiungere coltura CHOOZIT secondo le indicazioni <strong>del</strong><br />
fabbricante oppure 1-1.5% di coltura vegetativa mesofi<strong>la</strong> (5.2.3).<br />
Tempo di maturazione 1 ora a 20-26 °C<br />
Messa a caglio 20-26 °C<br />
Dose caglio 2-4 mL/100 litri<br />
Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 4-8 ore<br />
Taglio Dopo 12 ore tagliare il coagulo a croce.<br />
Messa in forma Dopo 24 ore, appendere <strong>la</strong> pasta in sacchetto a sgoccio<strong>la</strong>re in un<br />
locale con una tem<strong>per</strong>atura di 20-22 °C. Il pH deve essere di<br />
4.3-4.5.<br />
Dopo 48 o 60 ore Impastare, aggiungere 0.8-1.0% di sale da cucina e imbal<strong>la</strong>re.<br />
Conservazione Mantenere <strong>la</strong> catena <strong>del</strong> freddo di 4 °C (mas. 20 giorni)<br />
80
Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />
11.4 Formaggio da sciogliere<br />
Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Aggiungere coltura CHOOZIT. Maturazione secondo le<br />
indicazioni in 5.2.1.<br />
Messa a caglio 32 °C<br />
Dose caglio 13-15 mL/100 litri<br />
Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 30-35 minuti<br />
Taglio Del<strong>la</strong> taglia di chicchi di mais.<br />
È importante cominciare il taglio con un coagulo piuttosto<br />
morbido. Il processo di taglio dura 10 minuti, seguito da una<br />
spinatura di 20 minuti.<br />
Se il formaggio presenta <strong>del</strong>le sfoglie, togliere il 10% di siero e<br />
aggiungere il 10% d’acqua potabile a 32 °C (<strong>la</strong>vaggio <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
cagliata).<br />
Cottura Riscaldare fino a 40 °C in 30 minuti. Rimestare ancora fuori dal<br />
fuoco fino a raggiungere il grado di asciugamento giusto (da 10<br />
a 20 minuti).<br />
Messa in forme Identico al formaggio (vedi 6.5)<br />
Pressatura Identico al formaggio (vedi 6.6)<br />
Rivoltatura dopo utilizzazione <strong>del</strong><strong>la</strong> prepressa<br />
1° giro dopo 5-10 minuti<br />
2° giro dopo 1-2 ore<br />
3° giro dopo 6-8 ore<br />
Sa<strong>la</strong>moia Identico al formaggio (vedi 7.1)<br />
Maturazione Rivoltare <strong>la</strong> forma e sfregare con una spazzo<strong>la</strong> morbida e acqua<br />
sa<strong>la</strong>ta. Tutta <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie, a parte il sotto, deve essere bagnata.<br />
L’umidità e il sale impediscono alle muffe di crescere. Dopo ca.<br />
10 giorni comincia ad apparire una crosta rossa.<br />
Frequenza <strong>del</strong><strong>la</strong> pulizia:<br />
dal 1° al 10° giorno: ogni giorno<br />
dal 11° al 30° giorno: 3 volte <strong>la</strong> settimana<br />
dal 31° giorno circa: 2 volte <strong>la</strong> settimana<br />
Il formaggio è pronto al consumo dopo un minimo di 2 mesi.<br />
81
Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />
11.5 Formaggio fresco tipo “quark”<br />
Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Pastorizzare il <strong>la</strong>tte a 72 °C <strong>per</strong> 15-20 secondi, oppure a 65 °C<br />
<strong>per</strong> 30 minuti.<br />
Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Nessuna<br />
Messa a caglio<br />
Acidificazione Acidificazione<br />
a freddo (lenta) a caldo (rapida)<br />
Tem<strong>per</strong>atura 18 – 22 °C 22 – 28 °C<br />
Dose di fermenti (mesofili) 0.5 – 1.0 % 3.0 – 4.0 %<br />
CHOOZIT<br />
1 busta <strong>per</strong> 50 L 1 busta <strong>per</strong> 50 L<br />
Dose di caglio 5 mL/1000 litri 10 mL/1000 litri<br />
Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 14 – 24 ore 8 – 13 ore<br />
Taglio Tagliare a croce<br />
Messa in forma Mettere <strong>la</strong> cagliata in un sacco di te<strong>la</strong> molto fine e <strong>la</strong>sciar<br />
sgoccio<strong>la</strong>re <strong>per</strong> 2-3 ore. Si può consumare al naturale o con<br />
aggiunta di frutta sotto forma di marmel<strong>la</strong>ta in ragione <strong>del</strong> 10%.<br />
Conservazione Mantenere <strong>la</strong> catena <strong>del</strong> freddo di 4 °C (max. 7 giorni).<br />
82
Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />
11.6 Yogurt<br />
Procedimento<br />
Far bollire il <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> 5-10 minuti e raffreddare subito a 45 °C. Aggiungere 1-3% di yogurt<br />
nature e mesco<strong>la</strong>re bene con il frullino. Versare in un thermos precedentemente disinfettato<br />
con acqua bollente. Dopo ca. 3 ore, estrarre lo yogurt e depositare subito al fresco (4 °C).<br />
Tutti gli utensili devono essere disinfettati con acqua bollente prima di entrare in contatto con<br />
il <strong>la</strong>tte.<br />
Difetti <strong>del</strong>lo yogurt<br />
Liquido - troppo poca sostanza secca (cuocere più a lungo)<br />
- tem<strong>per</strong>atura di maturazione troppo alta o bassa<br />
- maturazione troppo corta<br />
Fa fili - infezione con cocchi che fanno fili<br />
- yogurt di cattiva qualità<br />
Granuloso - tem<strong>per</strong>atura di maturazione troppo bassa<br />
Acido, amaro - maturazione troppo lunga<br />
- aggiunta di yogurt troppo elevata<br />
- tem<strong>per</strong>atura di maturazione troppo alta<br />
83
Capitolo 12 Prodotti con <strong>la</strong>tte di capra<br />
12. Prodotti con <strong>la</strong>tte di capra<br />
Il rapporto tra i diversi componenti <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di capra è leggermente diverso da quello di<br />
mucca. Queste differenze hanno un’influenza diretta sul<strong>la</strong> tecnica di <strong>trasformazione</strong>. Inoltre le<br />
differenze tra razze sono assai importanti, quindi i valori <strong>del</strong><strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> sono solo indicativi.<br />
Capra Mucca<br />
Grasso 3.4 % 3.9 %<br />
Proteine 3.0 % 3.3 %<br />
- da cui caseine 2.2 % 2.6 %<br />
- da cui albumine 0.8 % 0.7 %<br />
Zuccheri 4.5 % 4.8 %<br />
Minerali 0.8 % 0.8 %<br />
Sostanza secca 11.5 % 12.8 %<br />
Acidità 5.5 °SH 7.0 °SH<br />
Specificità e conseguenze tecniche <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di capra<br />
Le differenze di composizione tra il <strong>la</strong>tte di mucca e quello di capra portano a differenze<br />
tecnologiche fondamentali:<br />
• i coaguli <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di capra sono generalmente meno consistenti<br />
• il coagulo si forma più rapidamente, ma i tempi di rassodamento sono su<strong>per</strong>iori<br />
• <strong>la</strong> cagliata ha quindi una debole consistenza ed è meno resistente ai trattamenti meccanici<br />
• <strong>la</strong> cagliata non sopporta alti riscaldamenti<br />
• <strong>la</strong> sineresi è più veloce (tem<strong>per</strong>atura di cottura più bassa, tempo di fabbricazione più<br />
corto)<br />
• le rese sono inferiori <strong>del</strong> 10-15%<br />
• il trattamento termico o <strong>la</strong> pastorizzazione sono molto raccomandabili <strong>per</strong> i formaggi di<br />
capra<br />
Il cambiamento di regime tra il foraggiamento secco e quello verde è estremamente <strong>del</strong>icato<br />
da rego<strong>la</strong>re nel<strong>la</strong> capra. Il rapporto in materia azotata/energia è più debole <strong>per</strong> <strong>la</strong> capra che <strong>per</strong><br />
<strong>la</strong> vacca. Quando si passa al foraggiamento verde, se certe precauzioni non vengono prese, <strong>la</strong><br />
razione è squilibrata in favore <strong>del</strong><strong>la</strong> materia azotata e quindi con carenza di energia. Questo<br />
squilibrio provoca un eccesso di urea nel <strong>la</strong>tte, con una ri<strong>per</strong>cussione sull'attitudine <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
al<strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione diminuito e di conseguenza una cagliata che risulta più molle e fragile, e un<br />
siero biancastro. Quindi una buona rego<strong>la</strong> <strong>per</strong> il passaggio all'erba è di dare anche <strong>del</strong> fieno di<br />
ottima qualità <strong>per</strong> fare in modo che <strong>la</strong> capra mangi meno erba e inoltre quale complemento<br />
al<strong>la</strong> razione di base, somministrare 500 g/giorno di orzo o mais <strong>per</strong> riequilibrare l'energia.<br />
In caso di problemi, aumentare leggermente <strong>la</strong> dose di caglio, oppure <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura e il<br />
tempo di coagu<strong>la</strong>zione.<br />
85
Capitolo 12 Prodotti con <strong>la</strong>tte di capra<br />
12.1 Formaggel<strong>la</strong><br />
Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte È raccomandabile un trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (11.1).<br />
Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Aggiungere <strong>la</strong> coltura secondo le indicazioni <strong>del</strong> fabbricante<br />
(vedi anche 5.2 e 5.3).<br />
Tempo di maturazione 30-40 minuti a 34-38 °C.<br />
Messa a caglio 34-38 °C<br />
Dose caglio 15-25 mL/100 litri<br />
Tempo coagu<strong>la</strong>zione totale 35-40 minuti<br />
Taglio In cubi di 1 cm di <strong>la</strong>to (nocciole).<br />
Rimesco<strong>la</strong>re <strong>per</strong> 10 minuti, interca<strong>la</strong>ndo 1-2 riposi di 2-3 minuti.<br />
Cottura Portare a 35-38 °C in 5-10 minuti.<br />
Messa in forme Togliere il 30% di siero e procedere al<strong>la</strong> messa in forma<br />
rapidamente e in un locale caldo senza corrente d’aria. Bisogna<br />
assolutamente prevenire un raffreddamento troppo veloce <strong>del</strong><br />
formaggio (coprire, vicino al<strong>la</strong> caldaia,…). Riempire i cestini in<br />
più volte fino al massimo <strong>per</strong> ottenere al<strong>la</strong> fine una formaggel<strong>la</strong><br />
di altezza adeguata.<br />
Rivoltatura 1° giro appena possibile<br />
2° giro 20 minuti dopo<br />
3° giro al<strong>la</strong> sera<br />
La mattina dopo, control<strong>la</strong>re il pH con <strong>la</strong> cartina indicatrice.<br />
pH dopo 24 ore 5.20-5.30.<br />
Lasciare <strong>la</strong> formaggel<strong>la</strong> almeno 24 ore in caseificio.<br />
Sa<strong>la</strong>moia 4-5 ore <strong>per</strong> forme di ca. 2 kg<br />
Maturazione Uguale al<strong>la</strong> formaggel<strong>la</strong> di <strong>la</strong>tte di mucca<br />
86
Capitolo 12 Prodotti con <strong>la</strong>tte di capra<br />
12.2 Formaggino basso o robio<strong>la</strong><br />
La produzione di robiole, trattandosi di una fabbricazione che parte da <strong>la</strong>tte termizzato e di un<br />
prodotto non acidificato, necessita di un’assoluta igiene sia nelle attrezzature che nel<strong>la</strong><br />
manipo<strong>la</strong>zione e nello stoccaggio <strong>del</strong> prodotto.<br />
Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte È molto raccomandabile un trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (11.1).<br />
Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte raggiunta <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di 32-34 °C, aggiungere 20 cc di yogurt<br />
(2 cucchiai da tavo<strong>la</strong>) ogni 10 litri di <strong>la</strong>tte e <strong>la</strong>sciar maturare <strong>per</strong><br />
10 minuti.<br />
Messa a caglio 32-35 °C<br />
Dose di caglio 12-13 mL/100 litri<br />
Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 35-40 minuti<br />
Taglio Da noccio<strong>la</strong> a noce. Dopo il taglio a croce con <strong>la</strong> lira, finire lo<br />
sminuzzamento con <strong>la</strong> spannaro<strong>la</strong>. Rimestare 5-10 minuti<br />
interca<strong>la</strong>ndo dei <strong>per</strong>iodi di riposo di 5-10 minuti in totale.<br />
Messa in forma Togliere il più siero possibile e riempire le forme apposite.<br />
Rivoltatura 1° giro subito finita <strong>la</strong> messa in forma<br />
2° giro dopo ca. 30 minuti<br />
3° giro al<strong>la</strong> sera<br />
Dopo 24 ore Sa<strong>la</strong>re a piacimento e confezionare. È consigliabile l’uso di<br />
guanti monouso <strong>per</strong> questa fase.<br />
Conservazione Mantenere <strong>la</strong> catena <strong>del</strong> freddo di 4 °C (mas. 7 giorni).<br />
87
Capitolo 12 Prodotti con <strong>la</strong>tte di capra<br />
12.3 Formaggino alto o büscion<br />
Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte È raccomandabile un trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (11.1).<br />
Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Aggiungere coltura CHOOZIT secondo le indicazioni <strong>del</strong><br />
fabbricante oppure 1-1.5% di coltura vegetativa mesofi<strong>la</strong> (5.2.3).<br />
Tempo di maturazione: 0 - 180 minuti a 20-26 °C<br />
Messa a caglio 20-26 °C<br />
Dose caglio 2-4 mL/100 litri<br />
Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 4-8 ore<br />
Taglio Dopo 12 ore tagliare il coagulo a croce.<br />
Messa in forma Dopo 24 ore, appendere <strong>la</strong> pasta in sacchetto a sgoccio<strong>la</strong>re in un<br />
locale con una tem<strong>per</strong>atura di 20-22 °C. Il pH deve essere di<br />
4.3-4.5.<br />
Dopo 48 o 60 ore Impastare, aggiungere 0.8-1.0% di sale da cucina e imbal<strong>la</strong>re.<br />
Conservazione Mantenere <strong>la</strong> catena <strong>del</strong> freddo di 4 °C (mas. 20 giorni).<br />
88
Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />
13.1 Aspetti generali<br />
13. I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />
Per assicurare <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e <strong>del</strong> formaggio, il casaro d’alpe ha diversi strumenti<br />
d’analisi a sua disposizione. Essi fanno parte di un sistema d’autocontrollo che verrà definito<br />
nel capitolo 15. La figura seguente dà una visione d’insieme <strong>del</strong>le analisi più correnti. Il testo<br />
evidenziato indica le analisi utilizzate all’alpe e presentate nei prossimi sotto-capitoli.<br />
Cellule<br />
Prova di Schalm<br />
Prime spil<strong>la</strong>te nel recipiente<br />
* Conteggio in <strong>la</strong>boratorio<br />
Conduttività elettrica<br />
Sostanze estranee<br />
* Antibiotici<br />
Detergenti<br />
Metalli pesanti (cadmio, piombo, ecc.)<br />
Tossine (mediante batteri o funghi)<br />
Inquinamento (diossine, pesticidi, ecc.)<br />
FORMAGGIO<br />
SALAMOIA<br />
* controlli fatti 14 volte all’anno dal servizio competente <strong>del</strong>l'ODerr<br />
89<br />
LATTE<br />
Carica batterica<br />
Reduttasi<br />
Reduttasi preincubata<br />
Acidità<br />
Lattocoagu<strong>la</strong>tore<br />
Lattofermentatore<br />
* Impulsi<br />
Prova <strong>del</strong>le spore<br />
Aggiunta di acqua<br />
* Punto di conge<strong>la</strong>zione<br />
Controllo <strong>del</strong>l’acidità<br />
Cartina indicatrice <strong>del</strong> pH<br />
Tito<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> siero con soda caustica<br />
Apparecchio di misura <strong>del</strong> pH<br />
Controllo <strong>del</strong>l’acidità<br />
Tito<strong>la</strong>zione con soda caustica<br />
Apparecchio di misura <strong>del</strong> pH
Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />
13.1.1 Esigenze re<strong>la</strong>tive al <strong>la</strong>tte dei singoli animali<br />
Ancora prima di ricorrere ad analisi, il produttore di <strong>la</strong>tte deve rispettare le esigenze di base<br />
<strong>del</strong>l’ordinanza concernente l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> produzione <strong>la</strong>ttiera, articolo 18.<br />
E vietata in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> messa in commercio di:<br />
a. <strong>la</strong>tte di vacche che presentano sintomi di una ma<strong>la</strong>ttia trasmissibile all’uomo;<br />
b. <strong>la</strong>tte proveniente da quarti curati con medicamenti che richiedono un <strong>per</strong>iodo<br />
d’attesa <strong>per</strong> <strong>la</strong> fornitura <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte o che possono pregiudicare <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
durante il trattamento e il <strong>per</strong>iodo d’attesa prescritto;<br />
c. <strong>la</strong>tte proveniente da quarti visibilmente infiammati o che hanno reagito<br />
positivamente al<strong>la</strong> prova di Schalm (++, +++);<br />
d. <strong>la</strong>tte di vacche colpite da una ma<strong>la</strong>ttia che può alterare <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte come<br />
infezioni o diarrea con febbre, acetonemia, cisti ovariche, infezioni <strong>del</strong>l’apparato<br />
genitale con <strong>per</strong>dite, ferite a<strong>per</strong>te o purulente alle mammelle o nel<strong>la</strong> zona<br />
circostante;<br />
e. <strong>la</strong>tte di vacche prodotto nei primi otto giorni dopo il parto;<br />
f. <strong>la</strong>tte di vacche che vengono munte meno di due volte al giorno;<br />
g. <strong>la</strong>tte di mucche che producono meno di due litri di <strong>la</strong>tte al giorno;<br />
h. <strong>la</strong>tte non idoneo <strong>per</strong> l’utilizzazione prevista;<br />
i. <strong>la</strong>tte <strong>del</strong><strong>la</strong> premungitura<br />
13.2 Prova di Schalm<br />
Solo mammelle sane consentono una buona produttività <strong>la</strong>ttiera. Solo un controllo eseguito<br />
<strong>per</strong>iodicamente <strong>per</strong>mette di seguire il tenore in cellule e indirettamente <strong>la</strong> salute <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
mammel<strong>la</strong>.<br />
Le mucche appena arrivate sull’alpe mostrano una concentrazione di cellule più elevata. Ciò è<br />
dovuto allo stress <strong>del</strong> viaggio e <strong>del</strong> nuovo ambiente (altitudine, erba, combattimenti di rango,<br />
ecc.). Sull’alpe, <strong>la</strong> prova di Schalm si fa quindi:<br />
• 3-4 giorni dopo il carico, al più tardi dopo 7 giorni<br />
• 1 volta al mese<br />
• ogni volta che il numero di cellule su<strong>per</strong>a 150'000 / mL<br />
Su <strong>alpi</strong> con grande numero di capi, bisogna segnare solo le mucche con un risultato positivo.<br />
Le altre vengono considerate come negative.<br />
Per il materiale, procedura d’analisi e interpretazione dei risultati vedi da pagina 15 a 17<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> brochure “Qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, vale <strong>la</strong> pena”. La prova si fa prima <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura oppure al<br />
minimo due ore dopo.<br />
13.3 Reduttasi<br />
La prova <strong>del</strong><strong>la</strong> reduttasi è un indicatore <strong>del</strong>l’attività dei batteri. Misura <strong>la</strong> capacità di ridurre il<br />
Blu di Metylene che diventa allora incolore. Più <strong>la</strong> carica batterica <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte è elevata più<br />
rapida sarà <strong>la</strong> decolorazione <strong>del</strong> campione. I batteri che hanno una buona capacità di riduzione<br />
sono <strong>per</strong> esempio: batteri <strong>la</strong>ttici termofili, E. coli e stafilococchi.<br />
90
!<br />
Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />
Materiale<br />
1 provetta marcata a 40 mL<br />
1 pipetta graduata a 1 mL<br />
Blu di Metylene<br />
Termostato a 38 °C<br />
Procedura d’analisi<br />
Riscaldare 40 mL di <strong>la</strong>tte a 38 °C, aggiungere 1 mL di Blu di Metylene e mettere nel<br />
termostato a 38 °C.<br />
Tempo di Quantità appros-<br />
decolorazione simativa di germi<br />
> 7 ore < 100’000<br />
5.5 – 7 ore < 1 mio.<br />
2 – 5.5 ore 0.5 – 4 mio.<br />
20 min. – 2 ore 4 – 20 mio.<br />
< 20 min. > 20 mio.<br />
Interpretazione dei risultati<br />
Il <strong>la</strong>tte di buona qualità resta blu più di 6 ore, il <strong>la</strong>tte di caldaia più coltura ca. 3 ore.<br />
Nel caso in cui il <strong>la</strong>tte restasse blu <strong>per</strong> più di 12 ore, ciò indicherebbe una presenza di sostanze<br />
inibitrici (antibiotici, detergenti, ecc.).<br />
13.4 Reduttasi preincubata<br />
Il principio d’analisi di questa prova è uguale al<strong>la</strong> reduttasi. Il risultato <strong>del</strong><strong>la</strong> reduttasi<br />
preincubata è <strong>per</strong>ò molto utile al casaro <strong>per</strong>ché <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di 32 °C (tem<strong>per</strong>atura di<br />
preincubazione) ha una grande importanza nel processo di fabbricazione (tem<strong>per</strong>atura di<br />
maturazione, coagu<strong>la</strong>zione, taglio cagliata, spinatura).<br />
La reduttasi preincubata informa sull’attività <strong>del</strong><strong>la</strong> flora batterica, soprattutto di batteri<br />
mesofili, stafilococchi, mesococchi e E. coli. Sono batteri che causano difetti di gusto e di<br />
pasta nel formaggio.<br />
Materiale<br />
Come <strong>per</strong> <strong>la</strong> reduttasi, più un secondo termostato a 32 °C<br />
Il termostato<br />
Come termostato può servire sia un armadio<br />
apposito sia un scaldabiberon. Entrambi<br />
richiedono una sorgente d’elettricità.<br />
Procedura d’analisi<br />
Riscaldare 40 mL di <strong>la</strong>tte a bagnomaria a 32 °C e incubare nel termostato a 32 °C <strong>per</strong> 10 ore.<br />
Riscaldare il campione a 38 °C (bagnomaria), aggiungere 1 mL di Blu di Metylene e incubare<br />
a quest’ultima tem<strong>per</strong>atura.<br />
Interpretazione dei risultati<br />
I campioni di <strong>la</strong>tte che hanno una durata di decolorazione inferiore a 15 minuti sono<br />
considerati insufficienti. I risultati devono essere iscritti nel registro di fabbricazione.<br />
Per avere dei risultati attendibili bisogna eseguire questa prova rispettando scrupolosamente i<br />
tempi e le tem<strong>per</strong>ature. Quest’analisi è funzionale solo se si possono utilizzare due incubatrici<br />
senza dovere cambiare il rego<strong>la</strong>mento <strong>del</strong><strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura.<br />
91
Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />
13.5 Misura <strong>del</strong>l’acidità = tito<strong>la</strong>zione<br />
Questa prova <strong>per</strong>mette di misurare il livello d’acidità d’un campione liquido (<strong>la</strong>tte, siero,<br />
sa<strong>la</strong>moia). Si misura <strong>la</strong> quantità di soda caustica aggiunta <strong>per</strong> neutralizzare il campione. Il<br />
punto di neutralizzazione viene rive<strong>la</strong>to dal cambiamento di colore (da incolore a rosa) d’un<br />
indicatore che si chiama Fenolftaleina. I risultati vengono espressi in grado °SH (Soxhlet-<br />
Henkel).<br />
Tito<strong>la</strong>zione di 10 mL di campione con soda caustica 0.25N<br />
1/10 mL di soda = 1 grado °SH<br />
Materiale<br />
1 provetta marcata a 10 mL<br />
1 pipetta apposita graduata a 4 mL<br />
0.25N soda caustica (da cambiare ogni anno)<br />
Fenolftaleina 2%<br />
Procedura d’analisi<br />
Versare 10 mL di campione nel<strong>la</strong> provetta e aggiungere 4-5 gocce di fenolftaleina. Aspirare <strong>la</strong><br />
soda caustica nel<strong>la</strong> pipetta e calibrare a 0 mL (in caso di contatto con gli occhi o <strong>la</strong> bocca,<br />
risciacquare abbondantemente con acqua fresca). Aggiungere poco a poco <strong>la</strong> soda al<br />
campione mesco<strong>la</strong>ndo spesso, fino all’inizio <strong>del</strong> cambiamento definitivo di colore (rosa).<br />
Interpretazione dei risultati<br />
I risultati più importanti sono riassunti nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong>.<br />
Le misurazioni <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte si fanno idealmente con dei campioni separati dei quarti <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
mammel<strong>la</strong>. Questa prova <strong>per</strong>ò non si usa molto all’alpe.<br />
Invece <strong>la</strong> prova <strong>del</strong> siero dà un’informazione indiretta sul<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong>l’acidificazione <strong>del</strong><br />
formaggio. Può essere utile <strong>per</strong> localizzare l’origine di una cattiva acidificazione <strong>del</strong><br />
formaggio (infezione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte in caldaia oppure <strong>del</strong> materiale <strong>per</strong> <strong>la</strong> pressatura).<br />
L’acidità <strong>del</strong> siero dipende da un caseificio all’altro: ciò è dovuto a molteplici fattori legati<br />
al<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e al<strong>la</strong> tecnica di fabbricazione. Eseguendo rego<strong>la</strong>rmente le prove di<br />
acidità è comunque possibile fissare dei parametri <strong>per</strong> il proprio caseificio.<br />
L’acidità <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia deve essere control<strong>la</strong>ta rego<strong>la</strong>rmente.<br />
92
Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />
Il grado d’acidità di diversi prodotti<br />
Acidità °SH<br />
1 – 6<br />
Latte<br />
Mastite, cattiva coagu<strong>la</strong>zione<br />
6 – 7 Fine <strong>la</strong>ttazione, coagu<strong>la</strong>zione debole<br />
7 – 8 Latte normale<br />
9 – 10 Colostro<br />
Formaggio e yogurt<br />
16 – 18 Siero incubato 8 ore a 38 °C<br />
45 – 60 Yogurt<br />
Sa<strong>la</strong>moia<br />
10 – 20 Acqua <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia<br />
13.6 Controllo <strong>del</strong>l’acidità con cartina indicatrice <strong>del</strong> pH<br />
Il valore <strong>del</strong> pH costituisce un’altra sca<strong>la</strong> di rappresentazione <strong>del</strong>l’acidità. Un pH di 7<br />
significa neutro, tra 1 e 7 acido e tra 7 e 14 basico. La misurazione con le cartine indicatrici è<br />
basata sul cambiamento di colore a contatto con <strong>la</strong>tte, siero, formaggio, sa<strong>la</strong>moia, ecc. La<br />
colorazione ottenuta deve essere comparata con <strong>la</strong> lettura <strong>del</strong><strong>la</strong> gamma di colori riportata<br />
sull’imbal<strong>la</strong>ggio.<br />
Materiale<br />
Cartina indicatrice (da conservare in un luogo asciutto)<br />
Procedura d’analisi<br />
Per i prodotti liquidi immergere <strong>la</strong> cartina <strong>per</strong> alcuni secondi.<br />
Per il formaggio, il pH si misura dopo 20 ore. È uno dei punti critici più importanti da<br />
sorvegliare ed annotare <strong>per</strong> l’assicurazione qualità come richiede <strong>la</strong> legge. Inserire <strong>la</strong> cartina<br />
ca. 2 cm nel<strong>la</strong> forma <strong>per</strong> ca. 30 secondi. Più il formaggio è asciutto, più lungo dovrà essere il<br />
tempo di contatto.<br />
Interpretazione dei risultati<br />
La tabel<strong>la</strong> presenta i risultati più importanti.<br />
Prodotto pH<br />
Latte fresco 6.6 – 6.7<br />
Latte maturo 6.2 – 6.4<br />
Formaggio a 20 ore 5.0 – 5.4<br />
Büscion a 20 ore 4.2 – 4.6<br />
Sa<strong>la</strong>moia 5.0 – 5.2<br />
Succo di limone 1.9<br />
Aceto 2.4 – 3.4<br />
Soda caustica 0.25N 13.4<br />
93
Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />
13.7 Lattocoagu<strong>la</strong>tore<br />
Questa prova ci informa sull'attitudine <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e <strong>del</strong>le colture al<strong>la</strong> fabbricazione come pure<br />
sul<strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>bilità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
Materiale<br />
1 provetta<br />
termostato a 38 °C<br />
Procedura d’analisi<br />
Dopo l’aggiunta di coltura e di caglio prelevare una provetta di 40 mL di <strong>la</strong>tte di caldaia,<br />
quindi depositar<strong>la</strong> nel termostato a 38 °C <strong>per</strong> 24 ore leggermente inclinata.<br />
Interpretazione dei risultati<br />
Il bastoncino deve essere uniforme, esente da buchi e da bolle di gas.<br />
Il sapore <strong>del</strong> siero deve essere acidulo e non dolciastro. Acidità a 22 ore: 45-50 °SH.<br />
L'importante è che i valori non varino troppo da un giorno all'altro (2-3°SH).<br />
13.8 Lattofermentatore<br />
Questa prova serve a determinare i tipi di batteri dominanti e <strong>la</strong> loro attività nel <strong>la</strong>tte.<br />
Materiale<br />
1 provetta<br />
termostato a 38 °C<br />
Procedura d’analisi<br />
Prelevare una provetta di 40 mL di <strong>la</strong>tte e depositar<strong>la</strong> nel termostato a 38 °C <strong>per</strong> 24 ore.<br />
Interpretazione dei risultati<br />
I campioni vengono valutati sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong><strong>la</strong> loro apparenza e consistenza dopo l’incubazione,<br />
ciò <strong>per</strong>mette di definire un tipo di fermentazione.<br />
Inoltre i campioni che raggiungono un grado di acidità su<strong>per</strong>iore a 15°SH sono da contestare.<br />
94
Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />
Descrizione <strong>del</strong> tipo Natura <strong>del</strong><strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione dopo 24 ore<br />
Cause che hanno provocato una determinata coagu<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>tte<br />
l 1 Ancora completamente liquido; <strong>la</strong>tte contenente pochi<br />
<strong>la</strong>ttobacilli. In certi casi speciali <strong>la</strong>tte contenente antibiotici o<br />
proveniente da una vacca vicina all’asciutta.<br />
l 2 Percettibile solo un leggero coagulo; pochi <strong>la</strong>ttobacilli.<br />
l 3 Inizio di coagu<strong>la</strong>zione nettamente <strong>per</strong>cettibile. Il numero e il<br />
potere acidificante dei batteri non è sufficiente a provocare una<br />
coagu<strong>la</strong>zione completa.<br />
g 1 Il <strong>la</strong>tte è coagu<strong>la</strong>to uniformemente sotto forma ge<strong>la</strong>tinosa.<br />
Fermentazione <strong>la</strong>ttica ideale.<br />
g 2 Coagu<strong>la</strong>zione completa con qualche bollicina o striatura nel<br />
coagulo ge<strong>la</strong>tinoso. Prevalenza di una fermentazione <strong>la</strong>ttica.<br />
g 3 Coagu<strong>la</strong>zione completa con molte crepe, bollicine o striature.<br />
Fermentazione <strong>la</strong>ttica con sprigionamento di gas, il <strong>la</strong>tte è stato<br />
leggermente infettato da agenti di gonfiore.<br />
s 1 Coagulo leggermente fioccoso. Fermentazione <strong>la</strong>ttica impura.<br />
s 2 Coagulo in grossi fiocchi, leggera separazione di siero<br />
biancastro o verdastro. Fermentazione <strong>la</strong>ttica impura.<br />
s 3 Coagulo in grossi fiocchi e strappato, molto siero verdastro o<br />
<strong>la</strong>ttiginoso. Fermentazione impura, <strong>la</strong>tte infetto da agenti di<br />
gonfiore, infezione causata da utensili <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte mal puliti,<br />
stal<strong>la</strong>, mungitura o alimenti inadatti al foraggiamento di<br />
bestiame <strong>la</strong>ttifero.<br />
c 1 Il coagulo ge<strong>la</strong>tinoso inizia a contrarsi, con separazione <strong>del</strong><br />
siero. Leggera infezione dovuta a microbi produttori di enzima<br />
coagu<strong>la</strong>nte.<br />
c 2 Il coagulo si contrae fortemente. La metà <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione<br />
traversale <strong>del</strong><strong>la</strong> provetta è riempita da siero biancastro o<br />
verdastro. Numerosi microrganismi produttori di enzima<br />
coagu<strong>la</strong>nte provenienti da utensili mal puliti.<br />
c 3 Coagulo contratto in un bastoncino, molto siero che si separa.<br />
Latte fortemente infetto da utensili o mungitrici meccaniche<br />
insufficientemente puliti, impiego di spazzole mal pulite o uso<br />
di stracci <strong>per</strong> <strong>la</strong> pulizia di recipienti. Eccezionalmente<br />
provocato da microrganismi provenienti dal<strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>.<br />
95
Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />
gfl 1 Bollicine di gas nel<strong>la</strong> panna, dove lo strato si solleva o si<br />
increspa. Sprigionamento di gas in seguito a leggera infezione<br />
provocata da agenti di gonfiore provenienti dal<strong>la</strong> stal<strong>la</strong>.<br />
gfl 2 Forte sprigionamento di gas. Separazione <strong>del</strong><strong>la</strong> caseina in parte<br />
spinta verso l’alto. Il coagulo è attraversato da siero che si è<br />
separato in grande quantità.<br />
Latte fortemente infettato da agenti di gonfiore a causa di<br />
diarrea <strong>del</strong>le vacche, <strong>del</strong>l’aria <strong>del</strong><strong>la</strong> stal<strong>la</strong> troppo calda e umida,<br />
di erba surriscaldata, di alimenti in decomposizione, <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
pulizia <strong>del</strong>le mammelle con degli stracci sporchi, <strong>del</strong>lo stato<br />
degli utensili <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice.<br />
gfl 3 Tutto il coagulo è gonfiato come una spugna. Fuoriesce pure<br />
dal<strong>la</strong> provetta. Forte infezione da agenti di gonfiore. Stesse<br />
cause che <strong>per</strong> il gfl 2, eventualmente pure causato da <strong>la</strong>tte<br />
contenente antibiotici.<br />
Latte proveniente dai seguenti campioni sono indesiderabili e addirittura <strong>per</strong>icolosi:<br />
l1, g3, s3, c2, c3, gfl 1-3.<br />
L’apprezzamento deve anche basarsi sui risultati ottenuti dopo 12 ore. Latte che presenta una<br />
coagu<strong>la</strong>zione netta o gonfiore dopo questo <strong>la</strong>sso di tempo deve essere considerato come<br />
assolutamente inadatto al<strong>la</strong> fabbricazione di formaggio.<br />
!<br />
Per risparmiare tempo e materiale, <strong>la</strong> prova <strong>del</strong><strong>la</strong> reduttasi e il <strong>la</strong>ttofermentatore possono<br />
essere fatti con lo stesso campione di <strong>la</strong>tte.<br />
96
Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />
97<br />
g1 g2 g3 c1 c2 c3
Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />
s1 s2 s3 gfl1 gfl2 gfl3<br />
98
Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />
13.9 La qualità <strong>del</strong>l’acqua<br />
L’acqua utilizzata in caseificio deve soddisfare i requisiti batteriologici <strong>del</strong><strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione <strong>sulle</strong><br />
derrate alimentari. Questo vale in modo vinco<strong>la</strong>nte <strong>per</strong> l’acqua utilizzata <strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione<br />
di <strong>la</strong>tticini e <strong>per</strong> il risciacquo finale al momento <strong>del</strong><strong>la</strong> pulizia degli utensili che entrano in<br />
contatto diretto con il <strong>la</strong>tte e i <strong>la</strong>tticini.<br />
L’acqua proveniente dalle condutture deve essere sottoposta ad analisi batteriologica<br />
<strong>per</strong>lomeno una volta ogni tre anni. Nel<strong>la</strong> produzione di formaggi a pasta dura si devono<br />
inoltre analizzare i campioni di sporipari anaerobici.<br />
Se i requisiti batteriologici non sono soddisfatti, si può utilizzare solo acqua disinfettata<br />
mediante bollitura o altro metodo adeguato.<br />
Punti da rispettare <strong>per</strong> garantire una fornitura d’acqua sufficiente dal profilo quantitativo e<br />
qualitativo:<br />
1. sorgenti ben individuate, che scaturiscono da un terreno pulito, im<strong>per</strong>meabile e<br />
stabile;<br />
2. captazione circondata da una zona di recinzione sufficientemente protettiva;<br />
3. impianti di captazione e di distribuzione <strong>del</strong>l’acqua atti ad impedire ogni<br />
infiltrazione esterna, come pure ogni altra possibilità di inquinamento;<br />
4. se necessario camere di presa, raccolta, interruzione di pressione ed eventuali<br />
serbatoi accessibili <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>azioni di pulizia;<br />
5. tubazioni in materiale idoneo<br />
99
Capitolo 14 Diversi<br />
14. Diversi<br />
14.1 Prestazioni dal servizio competente <strong>del</strong>l'ODerr<br />
14.1.1 Analisi<br />
Analisi batteriologiche<br />
- carico di germi (impulsi)<br />
- numero di cellule<br />
- <strong>del</strong>votest (contenuto sostanze inibitrici)<br />
- germi tolleranti il sale<br />
- batteri propionici<br />
- batteri butirrici<br />
- lieviti<br />
- listeria<br />
- potabilità <strong>del</strong>l’acqua<br />
Analisi chimiche<br />
- contenuto in materia grassa <strong>del</strong> formaggio<br />
- contenuto in acqua <strong>del</strong> formaggio<br />
- misurazione <strong>del</strong> pH <strong>del</strong> formaggio<br />
Analisi fisiche<br />
- punto di conge<strong>la</strong>mento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
14.1.2 Consulenza<br />
- visita di consulenza su richiesta<br />
(tariffa cantonale Fr. 40.-- + trasferta forfetaria Fr. 20.--)<br />
14.1.3 Vendita materiale diverso<br />
- soluzione Schalm<br />
- soluzione Schalm concentrato<br />
- spritzer <strong>per</strong> soluzione Schalm<br />
- paletta <strong>per</strong> prova Schalm<br />
- fasce blu e rosse <strong>per</strong> contrassegnare le bovine<br />
- cartine <strong>per</strong> misurazione <strong>del</strong> pH<br />
- caglio liquido<br />
14.1.4 Fermenti <strong>la</strong>ttici<br />
- coltura vegetativa (<strong>per</strong> formaggio)<br />
- coltura liofilizzata mesofi<strong>la</strong> (<strong>per</strong> büscion)<br />
- coltura liofilizzata termofi<strong>la</strong><br />
- coltura liofilizzata LB CASEI (muffa)<br />
101
Capitolo 14 Diversi<br />
14.2 Indirizzi utili<br />
Servizio d’ispezione e di consulenza <strong>la</strong>ttiera<br />
SICL, Via Mirasole 22, 6500 Bellinzona 091 814 61 91<br />
Laboratorio <strong>per</strong> analisi <strong>del</strong> formaggio<br />
Anamedica SA, P. Grande 55d, 6512 Giubiasco 091 850 40 90<br />
Gife SA, Via Campagna 2E, 6934 Bioggio 091 604 64 84<br />
Materiale <strong>per</strong> il caseificio e diverse colture liofilizzate<br />
Bichsel AG, Kirchstutz 2, 3506 Grosshöchstetten 031 711 11 11<br />
Winkler AG, Thunstr. 18, 3510 Konolfingen 031 790 90 90<br />
Pacovis Amrein AG, Hühnerhubelstr. 95, 3123 Belp 031 818 51 11<br />
REGA <strong>per</strong> il bestiame 044 654 32 70<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> gente 1414<br />
14.3 Preparativi <strong>per</strong> l’estate<br />
14.3.1 Per il responsabile <strong>del</strong>l’alpe<br />
I <strong>la</strong>vori preparativi che secondo l’autore competono al responsabile <strong>del</strong>l’alpe sono descritti in<br />
questo sotto-capitolo (lista non esaustiva). Il pastore o il casaro devono control<strong>la</strong>re che questi<br />
punti siano stati rispettati.<br />
Il bestiame<br />
Contrassegnare le mucche asciutte o trattate con antibiotici.<br />
Sopprimere il foraggiamento di insi<strong>la</strong>ti almeno 10 giorni prima <strong>del</strong> carico.<br />
Tagliare gli unghioni al più tardi due mesi prima <strong>del</strong> carico.<br />
Portare il bestiame al pascolo almeno 3 settimane prima <strong>del</strong> carico.<br />
Preparare una farmacia <strong>per</strong> il bestiame.<br />
Mettere a disposizione una lista degli animali (numero progressivo, numero<br />
<strong>del</strong>l’orecchio) con il numero di telefono dei proprietari e informazioni utili (termine di<br />
gravidanza, ma<strong>la</strong>ttie,…).<br />
Verificare lo stato <strong>del</strong><strong>la</strong> gabbia <strong>per</strong> <strong>la</strong> cura degli unghioni.<br />
Rispondere alle esigenze <strong>del</strong>l’ufficio veterinario cantonale concernente l’alpeggio<br />
(certificato d’accompagnamento <strong>per</strong> animali ad unghia fessa,…).<br />
La mungitrice<br />
Fare il servizio annuale pochi giorni prima <strong>del</strong><strong>la</strong> stagione.<br />
Verificare e se necessario cambiare le gomme <strong>del</strong>le tettarelle.<br />
Lavare <strong>la</strong> condotta <strong>del</strong> vuoto e pulire i pulsatori.<br />
Preparare il carburante e le batterie <strong>per</strong> il generatore.<br />
102
Capitolo 14 Diversi<br />
Comprare filtri, carta <strong>per</strong> pulire <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>, liquido di Schalm, disinfettante <strong>per</strong> i<br />
capezzoli, prodotto acido e combinato <strong>per</strong> <strong>la</strong> pulizia.<br />
Il caseificio<br />
Verificare l’approvvigionamento in acqua, control<strong>la</strong>re e pulire le captazioni e le fontane.<br />
Eseguire <strong>la</strong> pulizia <strong>del</strong> camino.<br />
Organizzare le bombole di gas.<br />
Preparare una farmacia <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale.<br />
Comprare il sale <strong>per</strong> <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia, sapone e carta <strong>per</strong> le mani, guanti.<br />
Inoltre il gestore deve fornire una quantità sufficiente di fotocopie di tutti i documenti <strong>del</strong><br />
capitolo 15.7.<br />
14.3.2 Per il casaro<br />
Il bestiame<br />
Dopo 3-4 giorni dall'arrivo sull'alpe, control<strong>la</strong>re tutte le mucche con <strong>la</strong> prova di Schalm. Le<br />
mucche con <strong>la</strong>tte a reazione fortemente positiva (++ e +++) devono essere trattate dopo<br />
discussione con il proprietario. Mungere a fondo le mucche con reazione leggermente<br />
positiva.<br />
Il caseificio<br />
Pulire il caseificio (pressa, utensili, caldaia,…).<br />
Preparare <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia. Se si utilizza ancora <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia <strong>del</strong>l’anno precedente, togliere il<br />
deposito di fondo ed eliminare lo sporco in su<strong>per</strong>ficie.<br />
Ordinare le colture presso il servizio competente.<br />
Control<strong>la</strong>re e ordinare il materiale che manca (caglio, tele, fili <strong>per</strong> <strong>la</strong> lira, prodotto acido e<br />
combinato, spazzole, materiale <strong>per</strong> le diverse analisi di controllo, numeri <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
fabbricazione, ecc.).<br />
Verificare che ci sia un termometro di riserva.<br />
14.4 Rassettamenti <strong>per</strong> l’inverno<br />
Visto l’investimento economico assai importante sul<strong>la</strong> maggior parte <strong>del</strong>le <strong>alpi</strong>, il casaro e il<br />
responsabile <strong>del</strong>l’alpe devono prendere tutte le misure <strong>per</strong> mantenere il materiale e i locali in<br />
uno stato irreprensibile ed evitare dei danni durante l’inverno.<br />
Edifici e mungitrice<br />
Pulire i locali, idealmente con una macchina a pressione. Aerare bene <strong>per</strong> evitare lo<br />
sviluppo di muffe.<br />
Se necessario, decalcificare il serbatoio <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia secondo le indicazioni d’uso.<br />
Svuotare le condotte d’acqua e il boiler, aprire i rubinetti.<br />
Portare le batterie in valle.<br />
Lavare <strong>la</strong> condotta <strong>del</strong> vuoto <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice.<br />
Preparare <strong>la</strong> legna <strong>per</strong> <strong>la</strong> stagione successiva.<br />
103
Capitolo 14 Diversi<br />
Utensili<br />
Pulire tutti gli utensili di caseificio e immagazzinarli in un posto secco. Utilizzare un<br />
prodotto acido il penultimo giorno e un prodotto combinato l’ultimo giorno.<br />
Cambiare l’olio <strong>del</strong><strong>la</strong> centrifuga. L’olio vecchio contiene <strong>del</strong>l’acqua di condensazione che<br />
fa arrugginire <strong>la</strong> centrifuga. Dopo il cambio, far girare il motore a vuoto <strong>per</strong> alcuni minuti<br />
(ripartizione <strong>del</strong>l’olio).<br />
Distendere i fili <strong>del</strong><strong>la</strong> lira.<br />
Pulire le tele <strong>per</strong> formaggio e conservarle al riparo dai roditori.<br />
Svuotare e <strong>la</strong>vare il recipiente <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia. Se non è troppo sporca, <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia può<br />
servire <strong>per</strong> due stagioni. In questo caso bisogna coprir<strong>la</strong> <strong>per</strong> l’inverno.<br />
Pulire le assi a formaggio con <strong>la</strong> macchina a pressione. Lasciar asciugare bene e<br />
immagazzinare in un posto secco e aerato.<br />
14.5 Trasporti di bestiame con <strong>la</strong> REGA 044 654 32 70<br />
Per poter usufruire dei servizi <strong>del</strong><strong>la</strong> REGA, ogni proprietario di mucca, anche se è celibe,<br />
deve essere tito<strong>la</strong>re di una tessera di sostenitore <strong>per</strong> famiglie.<br />
Le informazioni <strong>sulle</strong> condizioni di trasporto sono riprodotte qui sotto:<br />
104
Capitolo 14 Diversi<br />
14.6 Programmi Excel <strong>per</strong> <strong>la</strong> ripartizione <strong>del</strong> formaggio<br />
Il CD-ROM allegato contiene un programma Excel che <strong>per</strong>mette di calco<strong>la</strong>re <strong>la</strong> ripartizione<br />
dei prodotti <strong>del</strong>l’alpe secondo <strong>la</strong> produzione di <strong>la</strong>tte <strong>del</strong>le mucche di un proprietario (<strong>per</strong> le<br />
bogge). Esso prende in considerazione se una mucca viene asciugata prima <strong>del</strong><strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
stagione o se il <strong>la</strong>tte non viene trasformato (antibiotici) <strong>per</strong> un certo <strong>per</strong>iodo.<br />
Il programma offre anche un sostegno molto pratico <strong>per</strong> <strong>la</strong> distribuzione <strong>del</strong> formaggio a ogni<br />
contadino.<br />
105
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
15. Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
15.1 Introduzione al concetto di assicurazione qualità (AQ)<br />
I consumatori si aspettano, giustamente, che le derrate alimentari in vendita siano<br />
igienicamente sicure e idonee ad essere consumate. La qualità è sempre stata e rimane una<br />
nozione centrale nel<strong>la</strong> produzione casearia. La fabbricazione di prodotti di qualità è l’unica<br />
possibilità <strong>per</strong> affermarsi sui mercati <strong>del</strong> futuro, visto l’elevato livello dei costi nel nostro<br />
paese e <strong>la</strong> facilità <strong>del</strong>le importazioni sul nostro mercato.<br />
Assicurare <strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> produzione casearia significa che lo svolgimento <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione<br />
è control<strong>la</strong>to ad ogni punto critico e che vengono prese <strong>del</strong>le misure atte a prevenire o<br />
correggere rapidamente gli errori. Applicando correttamente l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità il<br />
produttore assume una maggiore responsabilità nel campo <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità e dimostra al<br />
consumatore che assume il suo dovere di diligenza e che rispetta le esigenze legali.<br />
SCOPO<br />
Protezione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute Sopprimere o diminuire a un livello accettabile il rischio di<br />
ordine biologico, chimico o fisico <strong>per</strong> <strong>la</strong> salute.<br />
Qualità ineccepibile Formaggio di qualità rego<strong>la</strong>re, che corrisponde alle esigenze<br />
dei consumatori.<br />
Fiducia dei consumatori<br />
L’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità è organizzata su diversi livelli, partendo dalle basi legali <strong>per</strong><br />
arrivare ai documenti che descrivono concretamente i punti critici da osservare.<br />
Leggi, ordinanze, disposizioni<br />
Consulenza<br />
Autocontrollo e ispezione<br />
Le basi legali<br />
• Legge federale <strong>sulle</strong> derrate alimentari e oggetti d’uso e ordinanza <strong>sulle</strong> derrate alimentari<br />
• Ordinanza concernente l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> produzione <strong>la</strong>ttiera<br />
(916.351.021.1)<br />
• Ordinanza concernente l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> artigianale <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>tte (916.351.021.3)<br />
• Disposizioni concernenti l’alpeggio e il pascolo comune <strong>del</strong> bestiame nel cantone Ticino<br />
107
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
La consulenza<br />
Dei documenti di consulenza sono stati e<strong>la</strong>borati sul<strong>la</strong> base dei testi di legge. Sono soprattutto<br />
due che hanno un valore assai importante:<br />
Latte di qualità<br />
Produzione <strong>la</strong>ttiera<br />
ne vale <strong>la</strong> pena<br />
Vedi allegato<br />
Trasformazione artigianale <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
Il documento “Latte di qualità” presenta in modo molto illustrativo e comprensibile i diversi<br />
aspetti <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione riguardanti <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione. Il capitolo II è stato redatto sul<strong>la</strong><br />
base di questo fascicolo.<br />
Il documento “Autocontrollo nell’AQ” va già un passo avanti e trasforma l’ordinanza in uno<br />
strumento di controllo <strong>per</strong> <strong>la</strong> gestione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità. Esso è ancora abbastanza generale e deve<br />
essere adatto ad ogni tipo di prodotto. Si basa sul<strong>la</strong> definizione di punti di controllo che sono<br />
<strong>del</strong>le tappe <strong>del</strong>icate <strong>del</strong><strong>la</strong> fabbricazione che possono avere un’influenza decisiva sul<strong>la</strong> qualità<br />
<strong>del</strong> prodotto finito. Le raccomandazioni inerenti a questi punti di controllo sono presentate al<br />
capitolo 15.3.1 <strong>per</strong> i diversi prodotti d'alpe <strong>ticinesi</strong>.<br />
Autocontrollo e ispezione<br />
Al terzo livello troviamo i documenti con i quali deve <strong>la</strong>vorare il casaro e i quali <strong>per</strong>mettono<br />
da una parte un autocontrollo (verifiche scritte) e dall’altra un controllo esterno mediante un<br />
servizio di ispezione (rapporto d’ispezione nelle aziende di estivazione).<br />
108<br />
Autocontrollo nell’AQ<br />
<strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
nell’azienda agrico<strong>la</strong>
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
15.2 AQ <strong>la</strong>tte: verifiche scritte<br />
Su ogni alpe, ad ogni momento devono esserci i documenti seguenti (da conservare<br />
due anni):<br />
Registro <strong>del</strong> controllo mensile sul<strong>la</strong> sanità <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> (AQ 1)<br />
Registro dei medicinali <strong>per</strong> le vacche da <strong>la</strong>tte (AQ 2)<br />
Inventario dei medicamenti veterinari<br />
Registro <strong>del</strong> controllo <strong>del</strong> processo di pulizia di impianti di mungitura <strong>per</strong><br />
aspirazione diretta (AQ 3)<br />
Registro di fabbricazione<br />
Certificato d’analisi <strong>del</strong> formaggio, se commercializzato prima di 60 giorni<br />
Certificato <strong>del</strong> servizio <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice (almeno una volta ogni due anni)<br />
Documenti da riempire dal casaro; Documenti registrati da conservare<br />
Gli originali da fotocopiare si trovano al capitolo 15.7.<br />
109
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
110
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
111
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
15.3 AQ formaggio: concetto di sicurezza e registro di fabbricazione<br />
15.3.1 Concetto di sicurezza<br />
Sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong> documento “Autocontrollo nell’AQ” sono state definite <strong>del</strong>le raccomandazioni<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione di formaggio, formaggel<strong>la</strong>, robio<strong>la</strong> e büscion.<br />
È il casaro ad avere <strong>la</strong> responsabilità di produrre un formaggio di qualità ineccepibile. Se<br />
nell’ambito <strong>del</strong><strong>la</strong> sorveglianza <strong>del</strong> processo di produzione si dovesse costatare che una <strong>del</strong>le<br />
raccomandazioni non è stata rispettata, è fortemente consigliato di prendere le misure<br />
seguenti:<br />
1. controllo batteriologico (Staphilococcus Aureus, Escherichia coli) <strong>del</strong> prodotto finito<br />
prima <strong>del</strong><strong>la</strong> commercializzazione;<br />
2. un prodotto non conforme, che dunque mette in <strong>per</strong>icolo <strong>la</strong> salute <strong>del</strong> consumatore, non<br />
deve essere commercializzato;<br />
3. le cause devono essere determinate e le misure di correzione e altre modifiche al<br />
processo di produzione registrate e archiviate <strong>per</strong> due anni (vedi 'registrazione in caso<br />
di problema maggiore', capitolo 15.7)<br />
112
!<br />
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
CONCETTO DI SICUREZZA PER FORMAGGIO A PASTA SEMI<br />
DURA (durata di stagionatura su<strong>per</strong>iore a 60 giorni)<br />
Punti di controllo<br />
1) Filtrazione <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>tte<br />
2) Stoccaggio <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>tte<br />
.<br />
Raccomandazioni<br />
113<br />
Frequenza<br />
Correzione (C); Prevenzione (P);<br />
Misure (M)<br />
Tutto il <strong>la</strong>tte è filtrato A ogni fabbricazione C: Filtrare di nuovo<br />
P: Adattare o riadattare il materiale<br />
Sotto i 10°C *<br />
La tem<strong>per</strong>atura è control<strong>la</strong>ta<br />
al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong>lo stoccaggio<br />
Ogni giorno<br />
C: Raccorciare le durate di maturazione<br />
e di fabbricazione<br />
P: Rafforzare il raffreddamento,<br />
3) Riscaldamento<br />
4) Acidificazione<br />
Almeno 39°C A ogni fabbricazione<br />
migliorare <strong>la</strong> venti<strong>la</strong>zione dei locali<br />
P: assicurare l'approvvigionamento in<br />
energia; control<strong>la</strong>re i termometri;<br />
assicurare <strong>la</strong> messa a disposizione di<br />
un termometro di riserva<br />
Colture Test organolettico Ogni giorno P: Control<strong>la</strong>re <strong>la</strong> conservazione <strong>del</strong>le<br />
colture < 5° C<br />
Acidificazione<br />
finale<br />
Valori ideali:<br />
pH 24 ore:
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
CONCETTO DI SICUREZZA PER FORMAGGELLA<br />
Punti di controllo<br />
1) Filtrazione <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>tte<br />
2) Stoccaggio <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>tte<br />
3) Trattamento<br />
termico<br />
.<br />
Raccomandazioni<br />
Frequenza<br />
114<br />
Correzione (C); Prevenzione (P);<br />
Misure (M)<br />
Tutto il <strong>la</strong>tte è filtrato A ogni fabbricazione C: Filtrare di nuovo<br />
P: Adattare o riadattare il materiale<br />
Sotto i 10°C *<br />
La tem<strong>per</strong>atura è<br />
control<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong>lo<br />
stoccaggio<br />
Almeno 5 minuti<br />
sopra i 60 °C<br />
4) Acidificazione<br />
Colture Test organolettico o colture<br />
liofilizzate<br />
Acidificazione<br />
finale<br />
Valori ideali:<br />
pH 24 ore:
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
CONCETTO DI SICUREZZA PER FORMAGGINO TIPO BUSCION<br />
Punti di controllo<br />
1) Filtrazione <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>tte<br />
2) Stoccaggio <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>tte<br />
3) Trattamento<br />
termico<br />
.<br />
Raccomandazioni<br />
115<br />
Frequenza<br />
Tutto il <strong>la</strong>tte è filtrato A ogni<br />
fabbricazione<br />
Se fabbricato con <strong>la</strong>tte crudo<br />
non è ammesso nessuno<br />
stoccaggio, altrimenti sotto i<br />
10 °C<br />
Almeno 5 minuti<br />
sopra i 60 °C<br />
4) Fermenti <strong>la</strong>ttici Mesofi<strong>la</strong> o mesofi<strong>la</strong> +<br />
termofi<strong>la</strong>. Liofilizzate o se<br />
vegetative almeno 0.5-1.0 %<br />
5) Acidificazione Mantenere a una tem<strong>per</strong>atura<br />
non inferiore a 22° C<br />
<strong>per</strong> 48-60 ore pH < 4.8<br />
6) Sa<strong>la</strong>tura Da 0.5 a 1.0 % di sale da<br />
cucina<br />
7) Manipo<strong>la</strong>zioni Prestare partico<strong>la</strong>re<br />
attenzione al<strong>la</strong> pulizia <strong>del</strong>le<br />
mani e dei materiali e <strong>del</strong>le<br />
su<strong>per</strong>fici che vanno a<br />
contatto con il prodotto<br />
finito<br />
(evitare d'indossare maglioni<br />
di <strong>la</strong>na)<br />
8) Conservazione<br />
9) Controllo <strong>del</strong><br />
prodotto finito<br />
Catena <strong>del</strong> freddo 3-5° C<br />
Analisi batteriologica<br />
Ogni giorno<br />
A ogni<br />
fabbricazione<br />
Correzione (C); Prevenzione (P);<br />
Misure (M)<br />
C: Filtrare di nuovo<br />
P: Adattare o riadattare il materiale<br />
P: Rafforzare il raffreddamento,<br />
migliorare <strong>la</strong> venti<strong>la</strong>zione dei locali<br />
P: Riparare le istal<strong>la</strong>zioni; assicurare<br />
l'approvvigionamento in energia;<br />
control<strong>la</strong>re i termometri; assicurare <strong>la</strong><br />
messa a disposizione di un<br />
termometro di riserva<br />
Ad ogni uso P: Usare coltura secondo indicazioni<br />
<strong>del</strong> fabbricante<br />
Vegetativa test organolettico<br />
Conservazione < 5° C<br />
Control<strong>la</strong>re data di scadenza<br />
Ad ogni<br />
fabbricazione<br />
Ad ogni<br />
fabbricazione<br />
Ad ogni<br />
fabbricazione<br />
Una volta al<strong>la</strong><br />
settimana<br />
- ogni 2 mesi se<br />
prodotto con <strong>la</strong>tte<br />
crudo<br />
- ogni 4 mesi se<br />
prodotto con <strong>la</strong>tte<br />
trattato<br />
termicamente<br />
P: control<strong>la</strong>re pH o acidità prima <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
sa<strong>la</strong>tura<br />
P: aumentare o diminuire <strong>la</strong> dose<br />
P: Eliminare tutti i materiali logori e<br />
porosi<br />
Lavare tutto con un prodotto<br />
combinato rispettando le<br />
concentrazioni indicate dal<br />
fabbricante<br />
P: Control<strong>la</strong>re tem<strong>per</strong>atura frigo<br />
C: Riparare istal<strong>la</strong>zione<br />
M: Prodotti che su<strong>per</strong>ano le norme di<br />
qualità non devono essere<br />
commercializzati
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
CONCETTO DI SICUREZZA PER FORMAGGINO TIPO ROBIOLA<br />
Punti di controllo<br />
1) Filtrazione <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>tte<br />
2) Stoccaggio <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>tte<br />
3) Trattamento<br />
termico<br />
.<br />
Raccomandazioni<br />
116<br />
Frequenza<br />
Correzione (C); Prevenzione (P);<br />
Misure (M)<br />
Tutto il <strong>la</strong>tte è filtrato A ogni fabbricazione C: Filtrare di nuovo<br />
P: Adattare o riadattare il materiale<br />
Se fabbricato con <strong>la</strong>tte crudo<br />
non è ammesso nessuno<br />
stoccaggio, altrimenti<br />
sotto i 10 °C.<br />
Almeno 5 minuti<br />
sopra i 60 °C<br />
4) Fermenti <strong>la</strong>ttici Test organolettico <strong>del</strong>lo<br />
yogurt, oppure usare uno<br />
yogurt ancora chiuso nel suo<br />
imbal<strong>la</strong>ggio<br />
5) Sa<strong>la</strong>tura Da eseguire manualmente<br />
con sale da cucina<br />
6) Manipo<strong>la</strong>zioni Prestare partico<strong>la</strong>re<br />
attenzione al<strong>la</strong> pulizia <strong>del</strong>le<br />
mani e dei materiali e <strong>del</strong>le<br />
su<strong>per</strong>fici che vanno a<br />
contatto con il prodotto<br />
all’inizio <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro e dopo<br />
ogni manipo<strong>la</strong>zione<br />
7) Conservazione Catena <strong>del</strong> freddo 3-5° C<br />
8) Controllo <strong>del</strong><br />
prodotto finito<br />
Analisi batteriologica<br />
Ogni giorno<br />
A ogni fabbricazione<br />
P: Rafforzare il raffreddamento,<br />
migliorare <strong>la</strong> venti<strong>la</strong>zione dei locali<br />
P: Riparare le istal<strong>la</strong>zioni; assicurare<br />
l'approvvigionamento in energia;<br />
control<strong>la</strong>re i termometri; assicurare <strong>la</strong><br />
messa a disposizione di un<br />
termometro di riserva<br />
Ad ogni uso P: Usare coltura secondo indicazioni<br />
<strong>del</strong> fabbricante<br />
Vegetativa test organolettico<br />
Conservazione < 5° C<br />
Control<strong>la</strong>re data di scadenza<br />
Ad ogni<br />
fabbricazione<br />
Ad ogni<br />
fabbricazione<br />
Una volta al<strong>la</strong><br />
settimana<br />
- ogni 2 mesi se<br />
prodotto con <strong>la</strong>tte<br />
crudo<br />
- ogni 4 mesi se<br />
prodotto con <strong>la</strong>tte<br />
trattato<br />
termicamente<br />
P: aumentare o diminuire <strong>la</strong> dose<br />
P: Eliminare tutti i materiali logori e<br />
porosi<br />
Lavare tutto con un prodotto<br />
combinato rispettando le<br />
concentrazioni indicate dal<br />
fabbricante<br />
P: Control<strong>la</strong>re tem<strong>per</strong>atura frigo<br />
C: Riparare istal<strong>la</strong>zione<br />
M: Prodotti che su<strong>per</strong>ano le norme di<br />
qualità non devono essere<br />
commercializzati
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
15.3.2 Registro di fabbricazione<br />
La tenuta esatta di un controllo di fabbricazione è il solo modo di seguire, <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo di<br />
tempo prolungato, l’evoluzione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità di una produzione di formaggio. Esso <strong>per</strong>mette<br />
in <strong>la</strong>rga misura di poter determinare eventuali cause di difetti e partico<strong>la</strong>rità che presentano i<br />
formaggi in cantina o al momento di un rec<strong>la</strong>mo da parte <strong>del</strong> consumatore. Anche i punti di<br />
controllo vengono registrati su questo documento.<br />
Un registro di fabbricazione <strong>per</strong>mette pure al consulente d’avere una visione d’assieme<br />
sull’andamento <strong>del</strong><strong>la</strong> fabbricazione, con dei dati precisi e affidabili che <strong>per</strong>mettano di trarre<br />
<strong>del</strong>le conclusioni.<br />
Importante:<br />
contrassegnare il formaggio in modo da poter differenziare i diversi lotti fabbricati lo<br />
stesso giorno (numero di casata oppure data + n° di lotto)<br />
annotare immediatamente le osservazioni <strong>per</strong> non dimenticarle<br />
evitare di scrivere dati costanti, ma solo le modifiche<br />
annotare anche gli errori commessi e i contrattempi<br />
Gli originali da fotocopiare si trovano al capitolo 15.7.<br />
15.4 Ispezione<br />
Un'azienda che trasforma meno di 100'000 kg di <strong>la</strong>tte all'anno riceve una notifica. L'ispezione<br />
organizzata dal servizio competente <strong>del</strong>l'ODerr viene fatta in base al rischio legato alle<br />
specificità <strong>del</strong>l'azienda. La <strong>trasformazione</strong> di più di 100'000 kg di <strong>la</strong>tte all'anno richiede in più<br />
un'autorizzazione che deve essere rinnovata ogni anno mediante un'ispezione. Le strutture, i<br />
processi di fabbricazione e i diversi obblighi <strong>del</strong> casaro vanno control<strong>la</strong>ti. L’ispettore registra<br />
le sue osservazione in un rapporto che serve da base <strong>per</strong> l’ottenimento di un numero<br />
d’ammissione (CH xxxx) <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
Un rapporto vergine è riprodotto negli allegati.<br />
15.5 Rintracciabilità<br />
15.5.1 Definizione<br />
L'ordinanza <strong>sulle</strong> derrate alimentari e gli oggetti d'uso definisce <strong>la</strong> necessità <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
rintracciabilità (Cap. 5, Art. 50):<br />
«Le derrate alimentari, gli animali da reddito destinati al<strong>la</strong> produzione di derrate alimentari,<br />
nonché tutte le sostanze suscettibili di essere trasformate in derrate alimentari devono poter<br />
essere rintracciabili in tutte le fasi <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione, <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> e <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
distribuzione.»<br />
La "rintracciabilità" può essere definita come <strong>la</strong> possibilità di ricostruire e di seguire il<br />
<strong>per</strong>corso di un alimento […] o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un<br />
alimento, attraverso tutte le fasi <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione, <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> e <strong>del</strong><strong>la</strong> distribuzione<br />
mediante <strong>del</strong>le identificazioni registrate.<br />
117
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
15.5.2 Applicazioni<br />
È importante poter identificare ogni prodotto attraverso le registrazione scritte (registro di<br />
fabbricazione, documenti AQ), dal<strong>la</strong> loro fabbricazione fino al<strong>la</strong> distribuzione al consumatore,<br />
se no <strong>la</strong> rintracciabilità non è assicurata. Quindi, anche al momento <strong>del</strong><strong>la</strong> vendita, bisogna<br />
notare a chi è stato venduto ogni lotto. Per i piccoli clienti e <strong>per</strong> semplificare <strong>la</strong> procedura, si<br />
potrebbe ad esempio vendere prodotti appartenenti ad un unico lotto, durante un unico giorno.<br />
Per il formaggio<br />
Contrassegnare le forme come spiegato al capitolo 15.3.2.<br />
Per <strong>la</strong> formaggel<strong>la</strong><br />
Segnare le assi in cantina in modo da poter riconoscere ogni lotto.<br />
Per i formaggini<br />
Seguire le prescrizioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> dichiarazione dei prodotti preimbal<strong>la</strong>ti al capitolo 15.6.<br />
15.5.3 Conseguenze<br />
La rintracciabilità può a prima vista sembrare un impegno amministrativo pesante e poco<br />
pratico. Invece il casaro deve rendersi conto che essa serve soprattutto ai suoi interessi. In<br />
caso di intossicazione alimentare, <strong>la</strong> rintracciabilità <strong>per</strong>mette di identificare velocemente il<br />
lotto responsabile e di definire una zona temporale di rischio attorno al giorno di produzione<br />
di questo lotto. I costi d'investigazione rimangono cosi sotto controllo e un'eventuale<br />
distruzione <strong>del</strong><strong>la</strong> merce a grande sca<strong>la</strong> può essere evitata.<br />
È il dovere civile e morale <strong>del</strong> casaro di assicurare <strong>la</strong> rintracciabilità dei suoi prodotti !<br />
118
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
15.6 Prescrizioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> dichiarazione dei prodotti <strong>la</strong>ttieri preimbal<strong>la</strong>ti<br />
La dichiarazione dei prodotti <strong>la</strong>ttieri preimbal<strong>la</strong>ti è obbligatoria.<br />
ESEMPIO DI ETICHETTA<br />
Denominazione tradizionale e nome fantasia<br />
(facoltativo)<br />
Denominazione specifica<br />
Elenco degli ingredienti<br />
Datazione (+ n° di lotto se più di<br />
una fabbricazione al giorno)<br />
Modo di conservazione<br />
Peso netto<br />
Dati <strong>del</strong> prodottore<br />
Paese di produzione<br />
Formaggio fresco 1 , grasso 2 , al <strong>la</strong>tte di mucca e capra 3 termizzato 4 , all’aglio e pepe 5<br />
1 Consistenza<br />
Formaggio maturato Tenore di acqua nel formaggio<br />
sgrassato (tafs)<br />
extra duro fino a 500 g/kg<br />
duro fino a 540 g/kg<br />
semi-duro fino a 650 g/kg<br />
molle da 630 a 730 g/kg<br />
Formaggio fresco<br />
fresco<br />
Zincarlin<br />
„Il pascolo“<br />
FORMAGGIO FRESCO, GRASSO, AL LATTE<br />
DI MUCCA E CAPRA TERMIZZATO<br />
all’aglio e pepe<br />
Composizione: <strong>la</strong>tte di mucca e capra, sale,<br />
caglio, aglio, pepe<br />
DATA DI FABBRICAZIONE 15.07.05<br />
Da consumare entro il …………..<br />
CONSERVARE A 5 °C<br />
200 g<br />
Ninetto Vacalli<br />
Alpe Giornasco, 6998 Naido<br />
PRODOTTO IN VAL PIATTA - SVIZZERA<br />
1 - Denominazione specifica<br />
119
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
2 Tenore in grasso<br />
Tenore di grasso nel<strong>la</strong><br />
sostanza secca (g/kg)<br />
al<strong>la</strong> doppia panna Almeno 650<br />
al<strong>la</strong> panna 550 – 649<br />
grasso 450 – 549<br />
¾ grasso 350 - 449<br />
mezzo grasso 250 - 349<br />
¼ grasso 150 - 249<br />
magro Meno di 150<br />
3 Specie d’animale che ha(nno) prodotto il (i) <strong>la</strong>tte(i): …al <strong>la</strong>tte di mucca, capra, pecora.<br />
4 Trattamento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte: …<strong>la</strong>tte pastorizzato, termizzato, crudo<br />
(quest’ultimo solo se nel<strong>la</strong> fabbricazione è stato impiegato esclusivamente <strong>la</strong>tte crudo)<br />
5 Precisioni su un’eventuale aromatizzazione<br />
2<br />
3<br />
-<br />
Elenco<br />
Datazione<br />
degli ingredienti<br />
Tutti gli ingredienti e gli additivi devono essere dichiarati con <strong>la</strong> loro denominazione, in<br />
ordine di peso decrescente.<br />
La datazione deve dare informazioni sul<strong>la</strong> partita (data + n° di lotto se fabbricato più di una<br />
volta al giorno) e sul<strong>la</strong> data di consumo (data entro <strong>la</strong> quale una derrata alimentare deve essere<br />
consumata: dopo tale data è vietata <strong>la</strong> vendita ai consumatori).<br />
4 - Modo di conservazione<br />
Per i formaggi freschi<br />
Da conservare a 5 °C<br />
5 - Peso netto<br />
6 – Dati <strong>del</strong> prodottore<br />
7 - Paese di produzione<br />
120
Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />
15.7 Formu<strong>la</strong>ri da fotocopiare<br />
Questo capitolo contiene i documenti seguenti:<br />
• Controllo giornaliero <strong>del</strong>le fabbricazioni<br />
• Criteri da control<strong>la</strong>re una volta al<strong>la</strong> settimana<br />
• Registro <strong>per</strong> formaggel<strong>la</strong> e formaggini<br />
• Registrazioni in caso di problema maggiore<br />
• Controllo mensile <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong>le mammelle (AQ 1)<br />
• Giornale dei trattamenti (AQ 2)<br />
• Inventario dei medicamenti veterinari (AQ3)<br />
• Controllo <strong>del</strong> procedimento di pulizia <strong>del</strong>le sale di mungitura e degli impianti di<br />
mungitura con <strong>la</strong>ttedotto (AQ 4)<br />
• Contratto di <strong>la</strong>voro <strong>per</strong> l’alpe<br />
121
CONTROLLO GIORNALIERO DELLE FABBRICAZIONI dal ........………… al ……………………..<br />
Data No.Fab Latte Fermenti Fabbricazione Analisi Osservazioni**<br />
Caglio<br />
Spin.<br />
Latto-<br />
Latte Di cui Quantità<br />
Dose Matura-<br />
Coagu<strong>la</strong>-<br />
Riscalda Spin. Redut-<br />
PH a<br />
Stoc-caggio Forza:<br />
Taglio prima<br />
ferme<br />
da iscrive<br />
caldaia capra Formaggio coltura zione<br />
zione<br />
mento finale tasi<br />
20 ore<br />
………….<br />
fuoco<br />
tatore<br />
al verso<br />
<strong>del</strong> foglio<br />
l l Forme/kg Ore °C* dl Min. °C ml Min. °C Min. Min. Min. °C Min. Ore<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
10<br />
11<br />
12<br />
13<br />
14<br />
* misurata <strong>la</strong> mattina; ** apparenza <strong>del</strong> formaggio sul<strong>la</strong> pressa, meteo, ecc.<br />
firma <strong>del</strong> responsabile AQ:
CRITERI DA CONTROLLARE UNA VOLTA ALLA SETTIMANA<br />
Sa<strong>la</strong>moia Cantina Frigorifero*<br />
Data<br />
Osservazioni<br />
Tem<strong>per</strong>atura Concentrazione Tem<strong>per</strong>atura Tem<strong>per</strong>atura<br />
°C °B °C °C<br />
Durata<br />
d’immersione<br />
ore<br />
*<strong>per</strong> <strong>la</strong> conservazione dei formaggini<br />
firma <strong>del</strong> responsabile AQ:
REGISTRO PER FORMAGGELLA E FORMAGGINI dal ……………….. al …………………..<br />
Prodotto* Latte Stoccaggio Coltura Termizzazione pH*** Osservazioni<br />
l ore °C** Tipo/Quantità Min. °C<br />
Data<br />
* F = Formaggel<strong>la</strong>, B = Büscion, R = Robio<strong>la</strong>; ** misurata <strong>la</strong> mattina; *** dopo 48 ore <strong>per</strong> Büscion; dopo 20 ore <strong>per</strong> formaggel<strong>la</strong><br />
firma <strong>del</strong> responsabile AQ:
Registrazioni in caso di problema maggiore<br />
Firma<br />
Idoneo al<strong>la</strong><br />
commercializzazione<br />
Misure di correzione Risultato <strong>del</strong><br />
controllo<br />
batteriologico<br />
Descrizione <strong>del</strong> problema<br />
Data Identificazione<br />
<strong>del</strong> lotto<br />
Numero di forme
Controllo mensile <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong>le mammelle<br />
Salute <strong>del</strong>le mammelle: le mammelle di tutte le vacche il cui <strong>la</strong>tte è commercializzato devono essere control<strong>la</strong>te con <strong>la</strong> prova di<br />
Schalm almeno una volta al mese.I risultati <strong>del</strong><strong>la</strong> prova di Schalm vanno annotati <strong>per</strong> scritto. La prova di Schalm può essere sostituita<br />
dal<strong>la</strong> determinazione, <strong>per</strong> ogni vacca, <strong>del</strong> numero di cellule in campioni di mungitura quotidiana eseguita dalle federazioni d’allevamento,<br />
oppure dal<strong>la</strong> misurazione <strong>per</strong>manente <strong>del</strong><strong>la</strong> conduttività <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di ogni quarto. Se il numero di cellule è su<strong>per</strong>iore a 150’000 o <strong>la</strong><br />
conduttività <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di un quarto diverge dal<strong>la</strong> norma nel<strong>la</strong> misura <strong>del</strong> 50 %, occorre sottoporre <strong>la</strong> vacca al<strong>la</strong> prova di Schalm e i risultati<br />
dei controlli devono essere annotati (art.12 e 13). Questo formu<strong>la</strong>rio deve essere conservato <strong>per</strong> almeno 3 anni.<br />
Anno N° <strong>del</strong>l’azienda Indirizzo <strong>del</strong>l’azienda Cantone Foglio<br />
Nome <strong>del</strong>l’animale o<br />
N° <strong>del</strong>l’animale<br />
© LBL, 2005<br />
Prova di Schalm<br />
Data<br />
a-sin. a-dest.<br />
p-sin. p-dest.<br />
negativa (–)<br />
/ legg. positiva (+)<br />
X positiva (++, +++)<br />
Esempio: ✗<br />
/<br />
12.08
Controllo mensile <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong>le mammelle (continua)<br />
Nome <strong>del</strong>l’animale o<br />
N° <strong>del</strong>l’animale<br />
© LBL, 2005<br />
Prova di Schalm<br />
Data<br />
a-sin. a-dest.<br />
p-sin. p-dest.<br />
negativa (–)<br />
/ legg. positiva (+)<br />
X positiva (++, +++)<br />
Esempio: ✗<br />
/<br />
12.08
Foglio<br />
Timbro BDTA o vignetta <strong>del</strong> marchio (facoltativo)<br />
Giornale dei trattamenti<br />
Questo giornale dei trattamenti può essere utilizzato <strong>per</strong> tutte le specie animali. Utilizzare un foglio <strong>per</strong> specie animale. È pure possibile riempire un foglio <strong>per</strong><br />
box o <strong>per</strong> animale. Giusta l’Ordinanza sui medicamenti veterinari (OMVet), ogni utilizzazione di medicamenti veterinari deve essere annotata nel giornale dei<br />
trattamenti. Questo formu<strong>la</strong>rio deve essere conservato <strong>per</strong> almeno 3 anni.<br />
Nome e indirizzo <strong>del</strong> gestore Animale / Specie<br />
Anno N° BDTA /<br />
N° <strong>del</strong>l’ azienda<br />
•<br />
Ripresa <strong>del</strong>lo<br />
smercio✱) Origine<br />
<strong>per</strong> il <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>del</strong> medicamento<br />
<strong>la</strong>tte (L) carne (C)<br />
Termini d’attesa<br />
in giorni✱)<br />
Medicamento veterinario<br />
Motivo <strong>del</strong> trattamento<br />
Ma<strong>la</strong>ttia<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
carne (C)<br />
<strong>per</strong> il<br />
<strong>la</strong>tte (L)<br />
dose<br />
denominazione<br />
commerciale<br />
Data <strong>del</strong> trattamento N° <strong>del</strong>l’animale /<br />
Nome <strong>del</strong>l’animale<br />
primo ultimo Figliata n° / Box n°<br />
Artico<strong>la</strong>zioni gonfie, febbre Mustermycin 5 ml 5 16.6. Dr. B. Meier<br />
Box 3<br />
<strong>la</strong>ttonzoli<br />
5.6. 10.6.<br />
✱ ) rispettare i termini d’attesa che possono variare a seconda degli organi o <strong>del</strong><strong>la</strong> localizzazione <strong>del</strong>l’iniezione e notificare nel giornale dei trattamenti<br />
se <strong>la</strong> macel<strong>la</strong>zione avviene prima <strong>del</strong><strong>la</strong> scadenza dei termini d’attesa.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Questo giornale dei trattamenti è ricosciuto da: OMVet, AQ-Latte, AQ-Carne svizzera, IP-Suisse, Sevice-M7, Coop Naturap<strong>la</strong>n,<br />
© LBL, 2005/II<br />
ASVNM, Agri Natura, Carne di manzo SwissPremium
Giornale dei trattamenti (continua)<br />
Ripresa <strong>del</strong>lo<br />
smercio✱) Origine<br />
<strong>per</strong> il <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>del</strong> medicamento<br />
<strong>la</strong>tte (L) carne (C)<br />
Termini d’attesa<br />
in giorni✱)<br />
Medicamento veterinario<br />
Motivo <strong>del</strong> trattamento<br />
Ma<strong>la</strong>ttia<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
carne (C)<br />
<strong>per</strong> il<br />
<strong>la</strong>tte (L)<br />
dose<br />
denominazione<br />
commerciale<br />
Data <strong>del</strong> trattamento N° <strong>del</strong>l’animale /<br />
Nome <strong>del</strong>l’animale<br />
primo ultimo Figliata n° / Box n°<br />
✱ ) rispettare i termini d’attesa che possono variare a seconda degli organi o <strong>del</strong><strong>la</strong> localizzazione <strong>del</strong>l’iniezione e notificare nel giornale dei trattamenti se <strong>la</strong> macel<strong>la</strong>zione avviene prima <strong>del</strong><strong>la</strong> scadenza dei termini d’attesa.<br />
© LBL, 2005/II
Foglio<br />
Inventario dei medicamenti veterinari<br />
Timbro BDTA o vignetta <strong>del</strong> marchio (facoltativo)<br />
Giusta l’ordinanza sui medicamenti veterinari (OMVet), <strong>la</strong> consegna di medicamenti veterinari <strong>per</strong> costituire una scorta è possibile solo con una convenzione<br />
Mvet fra il veterinario ed il detentore di animali. Per ogni specie animale (distinta convenzione Mvet), utilizzare un inventario. Questo formu<strong>la</strong>rio deve essere<br />
conservato <strong>per</strong> almeno 3 anni. Inoltre, ogni medicamento nell’azienda deve possedere un’indicazione d’utilizzazione.<br />
Nome e indirizzo <strong>del</strong> gestore Specie<br />
Anno N° BDTA /<br />
N° <strong>del</strong>l’azienda<br />
•<br />
Eliminazione / Distruzione o restituzione <strong>del</strong> medicamento<br />
Medicamento consegnato da:<br />
il (data) a (<strong>per</strong>sona) quantità<br />
Quantità<br />
consegnata<br />
Medicamento veterinario<br />
(denominazione commerciale)<br />
Data <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
consegna<br />
3.4. Ampi-Kur, iniettore antibiotico 4 iniez. Dr. B. Meier 18.6. Dr. B. Meier 1 iniez.<br />
Questo inventario dei medicamenti veterinari è riconosciuto da: OMVet, AQ-Latte, AQ-Carne svizzera, IP-SUISSE, Service-M7, Coop Naturap<strong>la</strong>n,<br />
ASVNM, Agri Natura, carne di manzo SwissPremium<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
© LBL, 2005/II
Inventario dei medicamenti veterinari (continua)<br />
Eliminazione / Distruzione o restituzione <strong>del</strong> medicamento<br />
il (data) a (<strong>per</strong>sona) quantità<br />
Medicamento consegnato da:<br />
Quantità<br />
consegnata<br />
Medicamento veterinario<br />
(denominazione commerciale)<br />
Data <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
consegna<br />
© LBL, 2005/II
Controllo <strong>del</strong> procedimento di pulizia <strong>del</strong>le sale di<br />
mungitura e degli impianti di mungitura con <strong>la</strong>ttedotto<br />
Procedimento di pulizia <strong>del</strong>le sale di mungitura e degli impianti di mungitura con <strong>la</strong>ttedotto: <strong>la</strong> durata di pulizia, <strong>la</strong><br />
tem<strong>per</strong>atura all’inizio ed al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>azione come pure <strong>la</strong> quantità di detergente usato devono essere<br />
control<strong>la</strong>ti rego<strong>la</strong>rmente e registrati almeno una volta al mese (art.25, cpv.4).Questo formu<strong>la</strong>rio deve essere<br />
conservato <strong>per</strong> almeno 3 anni.<br />
Anno N° <strong>del</strong>l’azienda Indirizzo <strong>del</strong>l’azienda Cantone Foglio<br />
Data<br />
© LBL, 2005<br />
Durata di pulizia<br />
in minuti<br />
Tem<strong>per</strong>atura di pulizia Quantità di<br />
°C inizio °C fine<br />
detergente<br />
(g, ml)<br />
Osservazioni
Controllo <strong>del</strong> procedimento di pulizia <strong>del</strong>le sale di mungitura e degli impianti di mungitura con <strong>la</strong>ttedotto (continua)<br />
Data<br />
© LBL, 2005<br />
Durata di pulizia<br />
in minuti<br />
Tem<strong>per</strong>atura di pulizia Quantità di<br />
°C inizio °C fine<br />
detergente<br />
(g, ml)<br />
Osservazioni
CONTRATTO DI LAVORO PER L’ALPE<br />
Tra il datore di <strong>la</strong>voro …………………………………………………………………………..………..<br />
E il <strong>la</strong>voratore: Cognome: ………………………………. Nome: ………………………………<br />
Stato civile: celibe coniugato/a divorziato/a vedovo/a<br />
Indirizzo: ……………………………………………….. Luogo di origine: …………………..<br />
Data di nascita: ……………………….. No AVS: ……………………………………………<br />
Permesso di <strong>la</strong>voro: domicilio dimora stagionale confinante altro<br />
I. ASSUNZIONE E TERMINI DI DISDETTA<br />
Il <strong>la</strong>voratore inizia il suo <strong>la</strong>voro verso il giorno …………….………… in qualità di<br />
casaro aiuto casaro pastore<br />
Il contratto è concluso a tempo determinato. Salvo accordo <strong>del</strong>le parti non esiste alcun <strong>per</strong>iodo di<br />
prova. Il contratto dura fino al<strong>la</strong> fine stagione e non è suscettibile di rescissione.<br />
II. PARTE CONCERNENTE IL CASARO<br />
Formazione professionale <strong>del</strong> casaro (specificare <strong>la</strong> formazione di base acquista ed eventuali altre<br />
formazioni):<br />
……………………………………………………………………………………………………………<br />
……………………………………………………………………………………………………………<br />
Formazione specifica nel settore <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione e/o <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (specificare <strong>la</strong><br />
formazione o i corsi seguiti in questo settore):<br />
……………………………………………………………………………………………………………<br />
……………………………………………………………………………………………………………<br />
Nel<strong>la</strong> sua qualità di casaro, il <strong>la</strong>voratore si impegna ad applicare ed utilizzare il documento:<br />
“Trasformazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>sulle</strong> <strong>alpi</strong> <strong>ticinesi</strong>: manuale <strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione e vademecum <strong>per</strong> l’alpe. Un<br />
sostegno <strong>per</strong> il casaro, il pastore ed il gestore”.<br />
Questa disposizione è parte integrante <strong>del</strong> presente contratto di <strong>la</strong>voro.<br />
III. ACCORDI PARTICOLARI<br />
……………………………………………………………………………………………………………<br />
……………………………………………………………………………………………………………<br />
Data e luogo: …………………………………. Firma <strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro: ……………………….<br />
Data e luogo: …………………………………. Firma <strong>del</strong> <strong>la</strong>voratore: ……………………………..
Capitolo 16 Riassunto<br />
16.1 La salute degli animali<br />
16. Riassunto<br />
La mastite è un’infiammazione <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> dovuta a<br />
• mungitrice difettosa o mal rego<strong>la</strong>ta<br />
• tecnica di mungitura inadeguata<br />
• mungitura in ambiente sporco e cattiva igiene<br />
• lesioni su<strong>per</strong>ficiali e traumi al<strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> e ai capezzoli<br />
• predisposizione genetica (es. forma <strong>del</strong> capezzolo)<br />
Le conseguenze <strong>per</strong> il casaro sono notevoli:<br />
• fino al 35% in meno di <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> quarto infiammato<br />
• cagliata poco consistente, tempo di coagu<strong>la</strong>zione più lungo (scarsità di calcio)<br />
• acidificazione rallentata (scarsità di <strong>la</strong>ttosio)<br />
• diminuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> resa in formaggio<br />
• difetti di gusto (tendenza all’amaro)<br />
• conservazione compromessa (rancidità)<br />
• rischio <strong>per</strong> il consumatore, germi patogeni nel formaggio<br />
Una mastite si rive<strong>la</strong> grazie al<strong>la</strong> prova di Schalm. Mungere a fondo le mucche leggermente<br />
positive e massaggiare con una pomata riscaldante dopo ogni mungitura. Mastiti con prova di<br />
Schalm fortemente positiva (++ e +++) vengono trattate con antibiotici su prescrizione<br />
veterinaria. Il <strong>la</strong>tte di queste mucche non è più adeguato né al consumo, né al<strong>la</strong> fabbricazione.<br />
Punti da rispettare <strong>per</strong> <strong>la</strong> cura di mastiti:<br />
• svuotare bene il quarto affetto <strong>per</strong> eliminare i microbi<br />
• pulire e disinfettare bene <strong>la</strong> punta <strong>del</strong> capezzolo prima di applicare una medicazione<br />
intramammaria, <strong>per</strong> evitare di introdurre altri agenti patogeni<br />
• contrassegnare le mucche e mungerle <strong>per</strong> ultime<br />
• rispettare il tempo d’attesa che dipende sempre dall’antibiotico usato<br />
123
Capitolo 16 Riassunto<br />
124
Capitolo 16 Riassunto<br />
16.2 La mungitura<br />
Le 6 regole <strong>per</strong> una buona mungitura<br />
Rego<strong>la</strong> 1: evitare qualsiasi disturbo all’animale<br />
Rego<strong>la</strong> 2: stimo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> secrezione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte pochi secondi prima <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura<br />
Rego<strong>la</strong> 3: utilizzare <strong>la</strong> mungitrice meccanica seguendo le prescrizioni, mungere con<br />
<strong>del</strong>icatezza<br />
Rego<strong>la</strong> 4: eseguire <strong>la</strong> sgoccio<strong>la</strong>tura meccanica appena terminato il flusso rego<strong>la</strong>re<br />
<strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
Rego<strong>la</strong> 5: togliere <strong>la</strong> mungitrice immediatamente evitando <strong>la</strong> mungitura a secco<br />
Rego<strong>la</strong> 6: seguire scrupolosamente le indicazioni <strong>del</strong> foglio allegato <strong>per</strong> assicurare<br />
un’igiene irreprensibile.<br />
Lavare l’impianto appena finita <strong>la</strong> mungitura.<br />
1. risciacquare bene.<br />
2. <strong>la</strong>vaggio automatico: acqua a ≥ 60 °C al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong> <strong>la</strong>vaggio, concentrazione <strong>del</strong><br />
prodotto combinato 50 g/10 L d’acqua, durata <strong>del</strong>l’azione 10 minuti, 1-3 volte <strong>la</strong><br />
settimana con prodotto acido.<br />
3. Al<strong>la</strong> fine risciacquare <strong>per</strong> 10 minuti con acqua potabile.<br />
Control<strong>la</strong>re il livello <strong>del</strong> vuoto (44-46 kPa oppure 0.44-0.46 bar) e l’ermeticità <strong>del</strong>l’impianto<br />
<strong>per</strong> evitare <strong>la</strong> formazione di schiuma nel <strong>la</strong>tte.<br />
125
Capitolo 16 Riassunto<br />
126
Capitolo 16 Riassunto<br />
16.3 Filtrazione, raffreddamento e stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
Filtrare il <strong>la</strong>tte durante o subito dopo <strong>la</strong> mungitura con un filtro monouso<br />
Raffreddare il <strong>la</strong>tte già durante <strong>la</strong> mungitura. Con una fabbricazione so<strong>la</strong> al giorno, il <strong>la</strong>tte<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> sera deve essere raffreddato ad una tem<strong>per</strong>atura inferiore a 10 °C il più presto possibile.<br />
È importante anche mantenere una tem<strong>per</strong>atura bassa durante tutto il <strong>per</strong>iodo di stoccaggio.<br />
L’importanza <strong>del</strong> raffreddamento è dovuta al<strong>la</strong> presenza di batteri nel <strong>la</strong>tte. All’uscita da una<br />
mammel<strong>la</strong> sana di un animale sano, il <strong>la</strong>tte contiene batteri in quantità limitata. A questi<br />
vanno subito ad aggiungersi quelli provenienti dal contatto con l’ambiente. Se gli o<strong>per</strong>atori<br />
nel<strong>la</strong> catena di processo, che va dal<strong>la</strong> mungitura al<strong>la</strong> cura <strong>del</strong> formaggio in cantina, agiscono<br />
attenendosi alle più elementari norme igieniche, tale numero rimarrà contenuto.<br />
I batteri sono caratterizzati da una incredibile capacità a moltiplicarsi. In condizioni ottimali<br />
certi batteri si possono dividere, cioè raddoppiare, ogni 20 minuti. In 10 ore, una singo<strong>la</strong><br />
cellu<strong>la</strong> può generare più di un miliardo (mille milioni) di discendenti.<br />
I batteri hanno un’influenza decisiva sul<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> formaggio, <strong>per</strong> cui bisogna rispettare<br />
l’ordine e <strong>la</strong> pulizia durante tutte le tappe di produzione e di <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
127
Capitolo 16 Riassunto<br />
16.4 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Scremare il <strong>la</strong>tte <strong>del</strong><strong>la</strong> sera togliendo <strong>la</strong> panna di su<strong>per</strong>ficie.<br />
- Rego<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> contenuto in grasso<br />
- Eliminazione dei germi concentrati nel<strong>la</strong> panna<br />
Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Aggiungere <strong>la</strong> coltura vegetativa (20-30 mL/100 litri) e<br />
riscaldare a 32 °C. Sempre rimestando, <strong>la</strong>sciar maturare <strong>per</strong> 15-<br />
45 minuti. Più <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di stoccaggio è bassa, più <strong>la</strong> durata<br />
di maturazione deve essere lunga.<br />
Messa a caglio Control<strong>la</strong>re che il <strong>la</strong>tte sia ancora a 32 °C e aggiungere,<br />
rimestando bene, 11-12 mL di caglio diluito in acqua fredda <strong>per</strong><br />
ogni 100 litri di <strong>la</strong>tte.<br />
Fermare subito tutta <strong>la</strong> massa di <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere una<br />
coagu<strong>la</strong>zione uniforme.<br />
Coprire <strong>la</strong> caldaia ed evitare le correnti d’aria.<br />
Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 30-35 minuti<br />
Un rassodamento debole <strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata è provocato da:<br />
• maturazione insufficiente: grado d’acidità basso<br />
• <strong>la</strong>tte con cattiva reazione al caglio: mastite, fine <strong>la</strong>ttazione, <strong>la</strong>tte surriscaldato o troppo<br />
raffreddato<br />
• non abbastanza caglio, caglio vecchio, conservato al<strong>la</strong> luce<br />
• termometro impreciso, confusione tra Réaumur e Celsius<br />
Taglio Prendere il coagulo quando è ancora abbastanza molle e <strong>la</strong>vorare<br />
lentamente <strong>per</strong> formare dei grani rego<strong>la</strong>ri dal<strong>la</strong> taglia di grani di<br />
riso.<br />
Tagliare in croce con <strong>la</strong> lira, rivoltare il coagulo con due<br />
spannarole e sminuzzare con <strong>la</strong> lira fino a raggiunger <strong>la</strong> taglia<br />
desiderata. Le tre o<strong>per</strong>azioni devono durare almeno 10 minuti.<br />
Rimestare <strong>per</strong> 20-30 minuti, instal<strong>la</strong>ndo un frangicagliata.<br />
Se il <strong>la</strong>tte è maturo, fare i grani più piccoli e ridurre il tempo di<br />
spinatura. Fare il contrario in caso di <strong>la</strong>tte poco maturo.<br />
128
Capitolo 16 Riassunto<br />
Un siero bianco significa:<br />
• <strong>la</strong>tte non abbastanza maturo<br />
• tem<strong>per</strong>atura di messa a caglio troppo bassa<br />
• <strong>la</strong>tte di mammel<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ta<br />
• tenore in grasso alto<br />
• rottura grosso<strong>la</strong>na, troppa polvere<br />
Cottura Riscaldare <strong>la</strong> cagliata fino a 45-50 °C in 40-50 minuti. Bisogna<br />
cominciare lentamente, non su<strong>per</strong>are i 40 °C nei primi 15 minuti<br />
<strong>per</strong> evitare un rivestimento <strong>del</strong> grano (cattiva uscita <strong>del</strong> siero).<br />
Una volta raggiunta <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di cottura, continuare a<br />
rimestare finché i grani non sono asciutti in modo tale che,<br />
quando vengono pressati nel<strong>la</strong> mano, scorrono completamente<br />
se soffregati tra le mani (5-20 minuti).<br />
Se <strong>la</strong> spinatura dura troppo a lungo, i grani si asciugano troppo e non si saldano bene sotto<br />
<strong>la</strong> pressa. La pasta sarà corta e asciutta.<br />
Se il tempo di spinatura è troppo corto, i grani contengono ancora troppa acqua, ciò<br />
comporta un’i<strong>per</strong>acidificazione <strong>del</strong><strong>la</strong> pasta. Il formaggio asciuga male, <strong>la</strong> sua su<strong>per</strong>ficie<br />
rimane bagnata.<br />
Messa in forma Se risultano più di 3 forme, estrarre il formaggio dal<strong>la</strong> caldaia in<br />
una volta e utilizzare una prepressa. Tagliare <strong>la</strong> massa<br />
prepressata in cubi e distribuirli nelle fascere apposite.<br />
Bisogna assolutamente prevenire un raffreddamento troppo<br />
veloce <strong>del</strong> formaggio: coprire <strong>la</strong> pressa, impedire le correnti<br />
d’aria, piazzare <strong>la</strong> pressa al posto più caldo <strong>del</strong> caseificio,<br />
<strong>la</strong>vorare senza <strong>per</strong>dere tempo.<br />
Rivoltatura 1° giro dopo 10-15 minuti<br />
2° giro 4-6 ore dopo, contrassegnare le forme (numero<br />
progressivo o data, numero di ammissione <strong>del</strong> caseificio CH<br />
xxxx)<br />
La mattina dopo, control<strong>la</strong>re il pH con <strong>la</strong> cartina indicatrice.<br />
pH dopo 20 ore 5.00-5.39.<br />
Sa<strong>la</strong>moia Prima <strong>la</strong>sciare le forme in cantina <strong>per</strong> 12-24 ore. La crosta non<br />
deve assolutamente diventare secca o cornea.<br />
Immergere le forme di formaggio nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia. Sa<strong>la</strong>re <strong>la</strong><br />
su<strong>per</strong>ficie con un pugno di sale e rivoltare le forme dopo <strong>la</strong> metà<br />
<strong>del</strong> tempo.<br />
24 ore <strong>per</strong> una forma di 6-7 kg<br />
129
Capitolo 16 Riassunto<br />
Concentrazione in sale: 20 – 22 °Bé (27 kg di sale ogni 100 litri d’acqua)<br />
Min. 18 °Bé: se no cattivo assorbimento di sale<br />
Max. 22 °Bé: se no formaggio troppo sa<strong>la</strong>to<br />
Acidità: 15 – 20 °SH<br />
Tem<strong>per</strong>atura: 12 – 15 °C<br />
Volume: 2 – 3 volte il volume di formaggio di un giorno<br />
Maturazione cantina: 90 – 95 % umidità re<strong>la</strong>tiva, 12 – 15 °C<br />
Quando le forme cominciano ad appiccicare alle assi,<br />
capovolgere le forme un giorno sì e un giorno no e pulirle con<br />
uno straccio secco o appena umido oppure con una spazzo<strong>la</strong>.<br />
Cominciare con i formaggi più freschi.<br />
Non utilizzare lo stesso materiale <strong>per</strong> il caseificio e <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
cantina (contaminazione con muffe).<br />
Lavarsi le mani e le braccia prima di tornare nel caseificio<br />
Cantina<br />
Troppo umida → crosta col<strong>la</strong>nte → aerare senza fare<br />
degradazione <strong>del</strong>l’aroma corrente d’aria<br />
Troppo asciutta → <strong>per</strong>dita di peso, sgrassamento → bagnare il pavimento<br />
crosta più spessa<br />
Troppo calda → ferment. propionica favorita → aprire una finestra <strong>la</strong><br />
pasta molle mattina<br />
Troppo fredda → maturazione frenata → instal<strong>la</strong>re un<br />
gusto impuro riscaldamento<br />
muffa sviluppata male<br />
130
Capitolo 16 Riassunto<br />
16.5 La fabbricazione <strong>del</strong> burro<br />
Panna Da 100 litri di siero si ottengono 1-1.5 litri di panna. Conservare <strong>la</strong><br />
panna al riparo <strong>del</strong><strong>la</strong> luce, al massimo 48 ore prima di farne burro, di<br />
solito un giorno sì e un giorno no.<br />
Tem<strong>per</strong>atura La tem<strong>per</strong>atura ideale dipende dal tipo di zango<strong>la</strong> e dal<strong>la</strong> densità <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
panna. Si trova di solito tra gli 8 e i 12 °C.<br />
Sbattimento Risciacquare <strong>la</strong> zango<strong>la</strong> con acqua fredda. Riempir<strong>la</strong> con panna fino a<br />
un massimo <strong>del</strong> 35% <strong>del</strong> volume totale (zango<strong>la</strong> cilindrica) oppure fino<br />
al<strong>la</strong> metà (zango<strong>la</strong> conica). Il vetro di spia <strong>del</strong><strong>la</strong> zango<strong>la</strong> diventa chiaro<br />
e <strong>la</strong> schiuma diminuisce notevolmente quando appaiono i primi grumi<br />
di burro. Fermare <strong>la</strong> zango<strong>la</strong> quando i pezzi di burro hanno raggiunto <strong>la</strong><br />
taglia di grani di riso<br />
Il tempo di <strong>la</strong>vorazione ideale è di 40-50 minuti. Se dura meno di 30<br />
minuti, <strong>la</strong> resa diminuisce.<br />
Lavare Lasciar sco<strong>la</strong>re il <strong>la</strong>tticello attraverso un colino e risciacquare con acqua<br />
fredda <strong>per</strong> eliminare tutti gli avanzi di <strong>la</strong>tticello. Aggiungere una<br />
quantità di acqua equivalente al <strong>la</strong>tticello eliminato e girare <strong>la</strong> zango<strong>la</strong> a<br />
mano alcuni giri. Lasciar sco<strong>la</strong>re l’acqua e ripetere l’o<strong>per</strong>azione fin<br />
quando l’acqua esce limpida (ca. 2 a 3 volte). La malleabilità <strong>del</strong> burro<br />
si <strong>la</strong>scia correggere con <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong>l’acqua (6-10 °C).<br />
Impastare Impastare ca. 500g di burro a volta su una su<strong>per</strong>ficie disinfettata (legno<br />
o acciaio inox). Il burro deve diventare una massa compatta e liscia e<br />
non ci devono più essere gocce d’acqua visibili.<br />
Mo<strong>del</strong><strong>la</strong>re Disinfettare le forme di legno con acqua bollente e poi riempirle con<br />
acqua fredda <strong>per</strong> alcuni minuti. Formare i panetti e impacchettarli in<br />
carta speciale <strong>per</strong> burro. Se le forme sono troppo molli, <strong>la</strong>sciarle<br />
riposare in acqua fredda <strong>per</strong> 1 ora e poi incartare.<br />
Stoccaggio Imbal<strong>la</strong>re il burro immediatamente con il materiale adeguato. Stoccarlo<br />
in un posto freddo, scuro e senza odori. La cantina non è adatta <strong>per</strong>ché<br />
il burro si contamina con muffe. Il burro deve essere conservato al<br />
massimo a 2 °C. Se non è possibile, consegnarlo in valle il più spesso<br />
possibile (almeno una volta al<strong>la</strong> settimana).<br />
!<br />
Tempo troppo corto di burrificazione<br />
• Panna troppo ricca di grasso<br />
• Acidità <strong>del</strong><strong>la</strong> panna troppo elevata<br />
• Tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong><strong>la</strong> panna troppo alta<br />
• Poca panna nel<strong>la</strong> zango<strong>la</strong><br />
• Alta velocità di rotazione<br />
È proibito mesco<strong>la</strong>re il burro di più fabbricazioni<br />
131
Capitolo 16 Riassunto<br />
16.6 La fabbricazione di ricotta di siero<br />
Bisogna riscaldare il siero subito dopo l’uscita <strong>del</strong> formaggio e il più velocemente possibile<br />
(coprire <strong>la</strong> caldaia). Sulle <strong>alpi</strong> grandi munite di una caldaia a vapore, <strong>la</strong> ricotta si fa di solito in<br />
una caldaia a gas più picco<strong>la</strong>. In questo caso si può anche usare <strong>la</strong> canna <strong>del</strong> vapore come<br />
complemento al gas (fino a ca. 80 °C).<br />
A ca. 75 °C si può aggiungere il 2-3% di <strong>la</strong>tticello <strong>per</strong> affinare <strong>la</strong> struttura <strong>del</strong><strong>la</strong> ricotta<br />
(facoltativo).<br />
Togliere <strong>la</strong> schiuma ed eventualmente i residui di<br />
caseina che precipitano prima. Riscaldare fino a<br />
90-94 °C e aggiungere in un colpo l’acido diluito<br />
in acqua fredda.<br />
Lasciare salire <strong>la</strong> ricotta e ritirare dal fuoco dopo 2-3 minuti. Più dura <strong>la</strong> cottura, più asciutta e<br />
secca sarà <strong>la</strong> ricotta.<br />
Ritirare <strong>la</strong> ricotta a strati con <strong>la</strong> spannaro<strong>la</strong>, riempire nelle apposite forme e <strong>la</strong>sciar sgoccio<strong>la</strong>re<br />
ca. 24 ore.<br />
Se <strong>la</strong> ricotta è da sa<strong>la</strong>re <strong>per</strong> <strong>la</strong> conservazione, aspettare più a lungo prima di ritirar<strong>la</strong> con una<br />
te<strong>la</strong>. Appendere <strong>la</strong> ricotta <strong>per</strong> asciugare 1-2 giorni. La conservazione non sarà ottimale se <strong>la</strong><br />
ricotta è troppo umida. Impastare <strong>la</strong> ricotta con sale e pepe, riempire un secchio senza <strong>la</strong>sciare<br />
dei buchi d’aria, coprire <strong>la</strong> ricotta generosamente di pepe e chiudere ermeticamente.<br />
132<br />
Gli acidi più comunemente usati sono:<br />
acido acetico → 0.5 dL<br />
acido citrico → 2-3 cucchiai<br />
In 2-3 litri d’acqua <strong>per</strong> ogni 100 L di siero
Capitolo 16 Riassunto<br />
16.7 Documenti obbligatori <strong>per</strong> l’autocontrollo<br />
Su ogni alpe, in ogni momento devono esserci i documenti seguenti:<br />
Registro <strong>del</strong> controllo mensile sul<strong>la</strong> sanità <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> (AQ 1)<br />
Registro dei medicinali <strong>per</strong> le vacche da <strong>la</strong>tte (AQ 2)<br />
Inventario dei medicamenti veterinari (AQ 3)<br />
Registro <strong>del</strong> controllo <strong>del</strong> processo di pulizia di impianti di mungitura <strong>per</strong><br />
aspirazione diretta (AQ 4)<br />
Registro di fabbricazione<br />
Certificato d’analisi <strong>del</strong> formaggio, se commercializzato prima di 60 giorni<br />
Certificato <strong>del</strong> servizio <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice (ogni anno)<br />
Documenti da riempire dal casaro; Documenti registrati da conservare<br />
133
Capitolo 17 Allegati<br />
17. Allegati<br />
• Lista di controllo <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte nelle aziende di estivazione<br />
• Elenco degli obblighi <strong>per</strong> <strong>la</strong> DOP<br />
• <strong>Manuale</strong> di controllo <strong>per</strong> <strong>la</strong> DOP<br />
• Latte di qualità – ne vale <strong>la</strong> pena<br />
• Mungere correttamente<br />
135
Assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> artigianale <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
Lista di controllo <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte nelle aziende di<br />
estivazione<br />
Ubicazione <strong>del</strong>l'azienda:<br />
………………………………………………. no. di ammissione: .............<br />
……………………………………………….<br />
Quantità di <strong>la</strong>tte trasformato nel <strong>per</strong>iodo di estivazione: …………………Kg<br />
Data <strong>del</strong>l'ispezione: ………………………………………………………<br />
Assortimento di prodotti:<br />
Abbreviazioni: S Spiegazioni<br />
OAQTAL Ordinanza sull'assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
<strong>trasformazione</strong> artigianale <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>del</strong> 13 aprile 1999<br />
(RS 916.351.021.3)<br />
➪ Le spiegazioni sono indicate con una freccia<br />
Osservazioni:<br />
Le celle su fondo grigio concernono le esigenze re<strong>la</strong>tive alle aziende munite di un numero di<br />
ammissione che autorizza ugualmente l'esportazione. Come pure, <strong>del</strong>le esigenze supplementari<br />
indicate in modo corrispondente sono valevoli <strong>per</strong> le aziende che trasformano più di 500'000 Kg<br />
di <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> <strong>per</strong>iodo di estivazione.<br />
Apprezzamento <strong>del</strong>l'azienda<br />
1. Locali<br />
no.<br />
1.1<br />
Criteri / controlli<br />
Principi di base:<br />
• Dimensione degli spazi di <strong>la</strong>voro (<strong>la</strong>voro possibile<br />
in condizioni igieniche ineccepibile);<br />
• Possibilità di contaminazioni ridotte al minimo<br />
(disposizione <strong>del</strong>le su<strong>per</strong>fici di <strong>la</strong>voro; flusso dei<br />
prodotti; separazione <strong>del</strong> settore riservato al<strong>la</strong><br />
fabbricazione da quello utilizzato <strong>per</strong> cucinare nel<br />
locale dove è trasformato il <strong>la</strong>tte);<br />
• Se più di 500'000 Kg trasformati: locale separato<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />
Adem-piute costatazioni<br />
osservazioni<br />
si no<br />
art.<br />
OAQTAL<br />
1 Le aziende di estivazione devono avere il numero di ammissione unicamente se trasformano più di 3'000 Kg di <strong>la</strong>tte e<br />
ne commercializzano i prodotti.<br />
SICL Visto: ……….. data: ……………………… pag. 1 di 6<br />
59
no.<br />
1.2<br />
1.3<br />
Criteri / controlli<br />
Esigenze in materia di costruzione:<br />
• Le porte, il pavimento e le pareti <strong>del</strong> locale di<br />
<strong>trasformazione</strong> sono di un materiale facilmente<br />
<strong>la</strong>vabile. (Se il pavimento, le pareti, il p<strong>la</strong>fone sono<br />
in legno, devono essere in buono stato);<br />
• Eliminazione igienica dei resti di acqua nei locali<br />
dove sono depositati i <strong>la</strong>tticini;<br />
• Pareti e p<strong>la</strong>foni esenti da muffa;<br />
• I locali di produzione sono sufficientemente<br />
arieggiati e illuminati in modo naturale o artificiale.<br />
➪ l'illuminazione è considerata sufficiente se i<br />
<strong>la</strong>vori possono essere effettuati in modo sicuro e se<br />
<strong>la</strong> pulizia può essere control<strong>la</strong>ta.<br />
Protezione contro gli animali:<br />
• Nessun accesso <strong>per</strong> gli animali ai locali di<br />
immagazzinamento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e i <strong>la</strong>tticini come pure<br />
al settore di <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte durante <strong>la</strong><br />
fabbricazione;<br />
• Se più di 500'000 Kg trasformati: nessun accesso di<br />
animali al locale di <strong>trasformazione</strong>;<br />
• Nessun roditore, insetti o altri parassiti nei locali di<br />
produzione.<br />
2. Istal<strong>la</strong>zioni e apparecchi<br />
no.<br />
2.1<br />
2.2<br />
Criteri / controlli<br />
Principi di base:<br />
• Istal<strong>la</strong>zioni e attrezzature necessarie a disposizione<br />
<strong>per</strong> l'immagazzinamento, raffreddamento e<br />
trasformazioni adeguate <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte come pure <strong>per</strong><br />
l'immagazzinamento dei prodotti;<br />
• Utilizzati unicamente <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> e<br />
l'immagazzinamento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e dei <strong>la</strong>tticini;<br />
• Dispositivo appropriato <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione di acqua<br />
calda;<br />
• Istal<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> il <strong>la</strong>vaggio <strong>del</strong>le mani (sapone e<br />
materiale usa e getta <strong>per</strong> asciugarsi).<br />
Esigenze tecniche:<br />
• Materiale adatto agli alimenti (resistenti al<strong>la</strong><br />
corrosione facile da pulire e disinfettare);<br />
➪ le istal<strong>la</strong>zioni e le attrezzature tradizionali in<br />
legno sono autorizzate unicamente se in buono<br />
stato.<br />
• Lubrificanti adatti agli alimenti nel caso una<br />
contaminazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte o dei <strong>la</strong>tticini è possibile.<br />
➪ Il grasso <strong>per</strong> <strong>la</strong> mungitura non è un<br />
lubrificante adatto agli alimenti.<br />
data <strong>del</strong>l'ispezione …………………………………<br />
Adem-piute costatazioni<br />
osservazioni<br />
si no<br />
Adem-piute costatazioni<br />
osservazioni<br />
si no<br />
art.<br />
OAQTAL<br />
60, 61<br />
SICL Visto: ……….. data: ……………………… pag. 2 di 6<br />
62<br />
art.<br />
OAQTAL<br />
56,57<br />
58
no.<br />
2.2<br />
Criteri / controlli<br />
• Se un istal<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> <strong>la</strong> pastorizzazione in continuo<br />
a disposizione:<br />
- esigenze in materia di omologazione<br />
- controllo abituale<br />
➪ consultare <strong>la</strong> lista di controllo <strong>per</strong> i caseifici e<br />
le <strong>la</strong>tterie<br />
• Unicamente termometri elettronici o di sicurezza,<br />
<strong>la</strong>ddove entrano in contatto con il <strong>la</strong>tte o i <strong>la</strong>tticini.<br />
3. Pulizia e disinfezione<br />
no.<br />
3.1<br />
3.2<br />
Criteri / controlli<br />
Principi di base:<br />
• Pulizia <strong>del</strong>le istal<strong>la</strong>zioni degli utensili dei locali di<br />
produzione;<br />
• Dopo <strong>la</strong> pulizia e <strong>la</strong> disinfezione chimica le<br />
istal<strong>la</strong>zioni e gli utensili sono risciacquati con<br />
acqua potabile;<br />
• I rifiuti sono conservati in un recipiente chiuso e<br />
evacuati giornalmente.<br />
Dispositivi e prodotti di pulizia e disinfezione:<br />
• Unicamente detergenti riconosciuti dal<strong>la</strong> FAM <strong>per</strong><br />
<strong>la</strong> pulizia <strong>del</strong>le su<strong>per</strong>fici che entrano in contatto con<br />
il <strong>la</strong>tte e i <strong>la</strong>tticini;<br />
• Dispositivi appropriati <strong>per</strong> <strong>la</strong> pulizia e <strong>la</strong><br />
disinfezione;<br />
• Utensili di pulizia in stato ineccepibile dal punto di<br />
vista igienico.<br />
data <strong>del</strong>l'ispezione …………………………………<br />
Adem-piute costatazioni<br />
osservazioni<br />
si no<br />
Adem-piute costatazioni<br />
osservazioni<br />
si no<br />
4. Materie ausiliarie, additivi e materiale di fabbricazione<br />
no.<br />
4.1<br />
4.2<br />
Criteri / controlli<br />
Prodotti tossici, prodotti di pulizia e di<br />
disinfezione:<br />
• Immagazzinamento in un locale o armadio<br />
separato;<br />
• Prodotti <strong>del</strong><strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse di tossicità 1 e 2 tenuti sotto<br />
chiave;<br />
• Contaminazione esclusa <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e dei <strong>la</strong>tticini<br />
tramite questi prodotti.<br />
Materie ausiliarie:<br />
• Sale commestibile secondo l'ODerr;<br />
• Utilizzazione di colture di batteri <strong>la</strong>ttici attivi <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
fabbricazione di prodotti a fermentazione <strong>la</strong>ttica.<br />
Adem-piute costatazioni<br />
osservazioni<br />
si no<br />
art.<br />
OAQTAL<br />
art.<br />
OAQTAL<br />
63, 65<br />
SICL Visto: ……….. data: ……………………… pag. 3 di 6<br />
64<br />
art.<br />
OAQTAL<br />
51<br />
53, 54
no.<br />
4.3<br />
Criteri / controlli<br />
Materiale d'imbal<strong>la</strong>ggio:<br />
• Impeccabile dal punto di vista igienico e protezione<br />
sufficiente dei <strong>la</strong>tticini;<br />
• Stoccaggio appropriato;<br />
• Imbal<strong>la</strong>ggio riutilizzabile pulito e disinfettato prima<br />
di essere reimpiegato;<br />
• Gli involucri e gli imbal<strong>la</strong>ggi monouso non devono<br />
essere riutilizzati.<br />
5. Etichettatura, raffreddamento e trasporto dei <strong>la</strong>tticini<br />
no.<br />
5.1<br />
5.2<br />
5.3<br />
Criteri / controlli<br />
Etichettatura:<br />
• Ogni unità di produzione deve essere identificata<br />
tramite una numerazione progressiva o <strong>la</strong> data di<br />
fabbricazione;<br />
• I prodotti sono muniti <strong>del</strong> numero di ammissione<br />
<strong>del</strong>l'azienda conformemente alle prescrizioni.<br />
Panna di <strong>la</strong>tte:<br />
• Tem<strong>per</strong>atura di immagazzinamento <strong>del</strong><strong>la</strong> panna<br />
destinata al<strong>la</strong> fornitura:<br />
10° C al massimo in caso di fornitura giornaliera<br />
8° C al massimo in caso di consegna non<br />
giornaliera.<br />
Trasporto di <strong>la</strong>tticini:<br />
• Per mezzo di veicoli e istal<strong>la</strong>zioni ineccepibili dal<br />
punto di vista igienico.<br />
data <strong>del</strong>l'ispezione …………………………………<br />
Adem-piute costatazioni<br />
osservazioni<br />
si no<br />
Adem-piute costatazioni<br />
osservazioni<br />
si no<br />
art.<br />
OAQTAL<br />
SICL Visto: ……….. data: ……………………… pag. 4 di 6<br />
55<br />
art.<br />
OAQTAL<br />
71<br />
69<br />
70
Assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità<br />
6. Personale<br />
no.<br />
6.1<br />
6.2<br />
6.3<br />
Criteri / controlli<br />
Responsabilità:<br />
• La <strong>per</strong>sona responsabile a seguito una formazione<br />
in materia d'igiene o un corso di casaro d'alpe;<br />
• Conoscenze dei provvedimenti in caso di <strong>per</strong>icolo<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> salute umana dovuti ai <strong>la</strong>tticini (obbligo di<br />
informazione, identificazione dei lotti);<br />
• Conservazione <strong>del</strong>le registrazioni AQ e dei risultati<br />
di analisi durante un <strong>per</strong>iodo di almeno due anni.<br />
Stato di salute:<br />
• Il <strong>per</strong>sonale conosce le misure da adottare <strong>per</strong><br />
impedire <strong>la</strong> contaminazione dovuta agli agenti<br />
infettivi (obbligo di informazione, trasmissione di<br />
agenti patogeni, ferite <strong>del</strong><strong>la</strong> pelle);<br />
Igiene:<br />
• Conoscenze dei principi di base in materia di igiene<br />
(<strong>la</strong>vaggio <strong>del</strong>le mani; proibizione di fumare, di<br />
mangiare e bere durante <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />
e nei locali dove sono immagazzinati il <strong>la</strong>tte e i<br />
<strong>la</strong>tticini);<br />
• Abiti da <strong>la</strong>voro adeguati e puliti;<br />
• Se più di 500'000 Kg trasformati: copricapo idoneo<br />
e pulito;<br />
• Conoscenze <strong>del</strong>le istruzioni in materia di<br />
comportamento <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone estranee all'azienda.<br />
7. Latte e acqua<br />
no.<br />
7.1<br />
7.2<br />
Criteri / controlli<br />
Latte:<br />
• Latte proveniente unicamente da aziende di<br />
estivazione;<br />
• La durata di immagazzinamento e <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura<br />
massima sono rispettate;<br />
• Se <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di capra, di pecora o di bufa<strong>la</strong> è<br />
trasformato, le esigenze riguardanti il numero di<br />
germi, re<strong>la</strong>tive al <strong>la</strong>tte di fabbricazione sono<br />
adempiute.<br />
• Nel caso di formaggio a base di <strong>la</strong>tte non<br />
pastorizzato con una durata di stagionatura<br />
inferiore a 60 giorni: il <strong>la</strong>tte di fabbricazione deve<br />
soddisfare alle esigenze concernenti Staf. a<br />
coagu<strong>la</strong>si positiva.<br />
Acqua:<br />
• Analisi batteriologica (almeno ogni 3 anni). Nel<br />
caso di fabbricazione di formaggio a pasta dura e<br />
semidura, analisi di sporigeni anaerobi.<br />
data <strong>del</strong>l'ispezione …………………………………<br />
Adem-piute costatazioni<br />
osservazioni<br />
si no<br />
Adem-piute costatazioni<br />
osservazioni<br />
si no<br />
art.<br />
OAQTAL<br />
44,46<br />
SICL Visto: ……….. data: ……………………… pag. 5 di 6<br />
66<br />
67, 68<br />
art.<br />
OAQTAL<br />
48, 49, 50<br />
52
no.<br />
7.2<br />
Criteri / controlli<br />
• L'acqua <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione e il risciacquo dopo <strong>la</strong><br />
pulizia deve adempiere alle esigenze<br />
batteriologiche (risultati di analisi o misure<br />
corrispondenti)<br />
8. Sorveglianza <strong>del</strong> processo di produzione<br />
no.<br />
8.1<br />
8.2<br />
Criteri / controlli<br />
Concetti re<strong>la</strong>tivi all'assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità:<br />
• Concetti re<strong>la</strong>tivi all'assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità<br />
esistenti <strong>per</strong> ogni prodotto fabbricato;<br />
• I punti critici di ogni unità di produzione sono<br />
sorvegliati e registrati<br />
➪ L'efficacia dei concetti deve essere provata<br />
tramite i risultati d'analisi se,<br />
a) Per i formaggi a pasta dura e semidura o <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
ricotta, <strong>del</strong>le esigenze minori sono state fissate <strong>per</strong><br />
certi punti critici <strong>per</strong> rapporto ai concetti che<br />
figurano nell'ordinanza;<br />
b) altri prodotti sono fabbricati<br />
Conoscenze esatte <strong>del</strong>le misure da intraprendere<br />
allorquando un punto critico si allontana dal<br />
margine di tolleranza <strong>del</strong> valore prescritto:<br />
• Il prodotto in questione è contrassegnato e ritirato<br />
dal<strong>la</strong> vendita;<br />
• Le verifiche complementari o i controlli analitici<br />
dei prodotti finiti sono effettuati e documentati;<br />
• Nessun prodotto che possa mettere in <strong>per</strong>icolo <strong>la</strong><br />
salute dei consumatori è messo in vendita;<br />
• Le misure correttive necesarie sono applicate e<br />
documentate;<br />
• Nessun prodotto a base di <strong>la</strong>tte contenente sostanze<br />
inibitrici è messo in vendita.<br />
data <strong>del</strong>l'ispezione …………………………………<br />
Adem-piute costatazioni<br />
osservazioni<br />
si no<br />
Adem-piute costatazioni<br />
osservazioni<br />
si no<br />
art.<br />
OAQTAL<br />
art.<br />
OAQTAL<br />
45, 71<br />
72, 73<br />
SICL Visto: ……….. data: ……………………… pag. 6 di 6
Formaggio d’alpe ticinese<br />
Registrata quale denominazione di origine protetta<br />
Ein Amt des Eidgenössischen Volkswirtschaftsdepartements<br />
Un Office du Département fédéral de l’économie<br />
Un Ufficio <strong>del</strong> Dipartimento federale <strong>del</strong>l’economia<br />
In Uffizi dal Departament federal d‘economia<br />
Elenco degli obblighi<br />
in virtù <strong>del</strong><strong>la</strong> decisione <strong>del</strong> 15 febbraio 2002 <strong>del</strong>l’Ufficio federale <strong>del</strong>l’agricoltura, modificato sul<strong>la</strong><br />
base <strong>del</strong><strong>la</strong> decisione <strong>del</strong> 14 luglio 2005.<br />
Sezione 1 Disposizioni generali<br />
Art. 1 Nome e protezione<br />
1 Formaggio d’alpe ticinese, denominazione di origine protetta (DOP).<br />
2<br />
Al<strong>la</strong> denominazione è aggiunto il nome <strong>del</strong>l’alpe (dicitura sullo scalzo) dove il formaggio è prodotto.<br />
3 Elenco degli <strong>alpi</strong> ammessi, con <strong>la</strong> dicitura sullo scalzo ed il comune d’appartenenza. Sono<br />
ammesse in aggiunta le diciture sullo scalzo antecedenti <strong>la</strong> DOP:<br />
AZIENDE D’ESTIVAZIONE COMUNE<br />
N° Toponimo Dicitura scalzo<br />
1 Arena Arena Vergeletto<br />
2 Bol<strong>la</strong> e Carassina Carassina Olivone<br />
3 Bol<strong>la</strong> e Froda Bol<strong>la</strong> e Froda Peccia<br />
4 Bresciana Bresciana Aqui<strong>la</strong><br />
5 Brunescio Brunescio Broglio<br />
6 Cadonigo Cadoni Prato Lev.<br />
7 Camadra Camadra Ghirone<br />
8 Campo La Torba Campo La Torba Fusio<br />
9 Caneggio Caneggio Medeglia / Robasacco<br />
10 Cari Carì Campello / C<strong>alpi</strong>ogna<br />
11 Cattogno Cattogno Vergeletto<br />
12 Cava / Sceng Cava Biasca<br />
13 Cava<strong>la</strong>sca Cava<strong>la</strong>sca Ghirone<br />
14 Cè Cè Airolo<br />
15 Cedullo Cedullo San Nazzaro<br />
16 Cioss prato / Cruina / Corno Cioss-prato Bedretto<br />
17 Cottino Cottino Bogno<br />
18 Crestumo / Angone Crestumo Anzonico<br />
19 Cristallina Cristallina Bedretto<br />
20 Croce Gualdo e Tarco Croce Leontica<br />
21 Cruina di Osco Cruina Bedretto<br />
22 Davrosio Davrosio Capriasca<br />
23 Duragno Duragno Mezzovico<br />
24 Fieud Fieud Airolo
Elenco degli obblighi <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese 15 febbraio 2002, stato 14 luglio 2005<br />
25 Foppa Foppa Rivera<br />
26 Formazzora Formazzora Bedretto<br />
27 Fortunei / San Gottardo Fortunei Airolo<br />
28 Fümegna Fümegna Lavertezzo<br />
29 Garina / Püsced Garina / Püsced Corzoneso / Ludiano<br />
30 Garzotto / Motterascio Garzotto /Greina Aqui<strong>la</strong><br />
31 Gera e Lambro Geira Dalpe<br />
32 Gesero Gesero Arbedo<br />
33 Giumello Giumello S. Antonio<br />
34 Gorda Gorda Aqui<strong>la</strong><br />
35 Grossalp Grossalp Bosco Gurin<br />
36 Lucomagno Pian Segno Lucomagno Segno Olivone<br />
(Casaccia)<br />
37 Màgeno Màgeno Breno<br />
38 Magnello Magnello Campo Vallemaggia<br />
39 Manegorio Manegorio Bedretto<br />
40 Mognora / Rüscada Mognora / Rüscada Vogorno / Cugnasco<br />
41 Monda Monda Bellinzona<br />
42 Mornera Mornera / Piè Moretti Monte Carasso<br />
43 Mügaia Mügaia Sonogno<br />
44 Nara Nara Rossura<br />
45 Neggia Neggia Indemini /<br />
Vira Gambarogno<br />
46 Pairolo Piancabel<strong>la</strong> Pairolo Piancabel<strong>la</strong> Sonvico / Cimadera<br />
47 Pertusio Pertusio Olivone<br />
48 Pescedo Salei Salei Comologno<br />
49 Pesciüm Pesciüm Airolo<br />
50 Pian Beccaro (Pian Bachei) Pian Beccaro Vergeletto<br />
51 Pian Daioss / Sorda / Laveggia Piandaios Ponto / Valentino<br />
52 Pian Laghetto Pian Laghetto Castro<br />
54 Pietrarossa Pietrarossa Valcol<strong>la</strong><br />
55 Piora Piora Quinto<br />
56 Piotta e Croslina Piotta / Croslina Chironico<br />
57 Pontino Pontino Airolo<br />
58 Porcareccio Porcareccio Vergeletto<br />
59 Prato Garzonera P Prato / G Prato / L Prato Quinto<br />
60 Predasca Predasca Campo Blenio<br />
61 Quarnei(Cusie, Pozzo Vipeira) Quarnei Malvaglia<br />
62 Ravina Ravina Airolo<br />
63 Redorta (Püscen Negro / Redorta Sonogno<br />
Fornaa)<br />
64 Rideigra Rideigra Olivone<br />
65 Robiei / Lielp Robiei / Lielp Bignasco / Cavergno<br />
66 Rompiago Rompiago Capriasca<br />
67 Santa Maria - Di Go<strong>la</strong> di Lago / Santa Maria Camignolo / Capriasca<br />
Moschera<br />
68 Serodano Serodano Peccia<br />
69 Sfille Sfille Campo Vallemaggia<br />
70 Sorescia Sorescia Airolo<br />
71 Stabiello Stabiello Bedretto<br />
72 Vacarisc / Mogno<strong>la</strong> Vacarisc Fusio<br />
73 Valdo (Veld) / Conscina Er Marcia Gerra Verzasca<br />
Registro <strong>del</strong>le denominazioni di origine e <strong>del</strong>le indicazioni geografiche 2<br />
Ufficio federale <strong>del</strong>l’agricoltura, CH – 3003 Berna
Elenco degli obblighi <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese 15 febbraio 2002, stato 14 luglio 2005<br />
74 Valleggia Valleggia Bedretto<br />
75 Vogornesso / Cabione Vegorness Sonogno<br />
76 Zalto Zalto Capriasca<br />
77 Zaria Zaria Fusio<br />
Art. 2 Area geografica<br />
1 La zona di produzione e di <strong>trasformazione</strong> comprende le aziende d’estivazione ubicate nei<br />
comuni <strong>del</strong> Cantone Ticino elencati all’articolo 1.<br />
2 La stagionatura avviene nel Cantone Ticino.<br />
Sezione 2 Descrizione <strong>del</strong> prodotto<br />
Art. 3 Caratteristiche fisiche<br />
Il Formaggio d’alpe ticinese è un formaggio grasso a pasta semidura con crosta naturale. È<br />
fabbricato con <strong>la</strong>tte di vacca o con una misce<strong>la</strong> sino al 30 <strong>per</strong> cento di <strong>la</strong>tte di capra. Esso si<br />
presenta come una forma ben proporzionata di colore uniformemente marrone-grigio con un<br />
peso da 3 a 10 kg, un diametro da 25 a 50 cm e un’altezza da 6 a 10 cm.<br />
Art. 4 Caratteristiche chimiche<br />
Contenuto di materia grassa: dopo 2 mesi da 315 a 355 g/kg<br />
dopo 8 mesi da 334 a 375 g/kg<br />
Contenuto d’acqua: dopo 2 mesi da 340 a 380 g/kg 1<br />
dopo 8 mesi da 321 a 353 g/kg<br />
Contenuto di sale: dopo 2 mesi da 8.0 a 16.0 g/kg<br />
dopo 8 mesi da 8.0 a 18.0 g/kg<br />
Contenuto di grasso nel<strong>la</strong> sostanza secca: da 492 a 549 g/kg.<br />
Art. 5 Caratteristiche organolettiche<br />
Occhiatura: ben ripartita e ridotta<br />
Pasta: fine, consistente e compatta, di colore dal giallo chiaro (con <strong>la</strong>tte di capra) al<br />
paglierino (puro vaccino)<br />
Gusto: formaggio giovane gusto dolce, franco e aromatico<br />
formaggio stagionato gusto pronunciato e saporito<br />
1 Il contenuto d’acqua dopo 2 mesi si riferisce al<strong>la</strong> <strong>per</strong>centuale sul peso totale <strong>del</strong> formaggio.<br />
Registro <strong>del</strong>le denominazioni di origine e <strong>del</strong>le indicazioni geografiche 3<br />
Ufficio federale <strong>del</strong>l’agricoltura, CH – 3003 Berna
Elenco degli obblighi <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese 15 febbraio 2002, stato 14 luglio 2005<br />
Sezione 3 Descrizione <strong>del</strong> metodo di fabbricazione<br />
Art. 6 Foraggio grezzo<br />
1 Il foraggio grezzo fresco proviene esclusivamente dai pascoli naturali <strong>del</strong>l’alpe.<br />
2 In via eccezionale è autorizzato l’uso di foraggi conservati (fieno) non prodotti direttamente<br />
nell’azienda d’estivazione. Questo uso deve essere giustificato da condizioni climatiche (siccità<br />
o nevicate o eccessive piogge) e sanitarie eccezionali e deve essere limitato nel tempo. In ogni<br />
caso <strong>la</strong> qualità dei foraggi conservati deve essere ineccepibile. È vietato l’uso di foraggi conservati<br />
<strong>per</strong> anticipare o prolungare <strong>la</strong> stagione alpestre.<br />
3 L’utilizzo di foraggi insi<strong>la</strong>ti (erba o mais) è vietato. Da almeno 10 giorni prima <strong>del</strong> carico<br />
<strong>del</strong>l’alpe gli animali devono essere afforaggiati senza l’utilizzo di insi<strong>la</strong>ti.<br />
Art. 7 Alimenti complementari<br />
A complemento <strong>del</strong><strong>la</strong> razione foraggiera è ammessa <strong>la</strong> somministrazione di foraggi concentrati<br />
composti esclusivamente da una misce<strong>la</strong> di cereali o contenenti anche una misce<strong>la</strong> di sali minerali<br />
e vitamine. Essa non deve su<strong>per</strong>are il 10 <strong>per</strong> cento <strong>del</strong><strong>la</strong> sostanza secca assunta, ma al<br />
massimo 2 kg/giorno.<br />
Art. 8 Gestione dei pascoli<br />
1 Per <strong>la</strong> concimazione dei pascoli, che producono i foraggi grezzi freschi, devono essere utilizzati<br />
in primo luogo i concimi prodotti sull’alpe, con un’adeguata distribuzione <strong>del</strong> letame e <strong>del</strong><br />
co<strong>la</strong>ticcio. L’utilizzazione di concimi minerali non di sintesi è ammessa sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong>le norme<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione biologica.<br />
2 Previa <strong>la</strong> consulenza e <strong>la</strong> valutazione <strong>del</strong> servizio cantonale competente nel<strong>la</strong> lotta alle malerbe<br />
è ammesso l’utilizzo di prodotti chimici unicamente <strong>per</strong> interventi puntuali (pianta <strong>per</strong> pianta)<br />
contro le infestanti come romici, rododendri, felci.<br />
Art. 9 Bestiame<br />
1 I bovini presenti nelle aziende d’estivazione devono appartenere almeno <strong>per</strong> il 70 <strong>per</strong> cento al<strong>la</strong><br />
razza bruna. Per i caprini sono ammesse tutte le razze.<br />
2 Un primo controllo <strong>del</strong>le mammelle deve essere eseguito entro 7 giorni dal carico <strong>del</strong>l’alpe. In<br />
seguito questi controlli devono avvenire almeno ogni 30 giorni.<br />
Art. 10 Latte<br />
1 Gli animali devono essere munti due volte al giorno nell’azienda d’estivazione dove il <strong>la</strong>tte viene<br />
trasformato in formaggio. È possibile utilizzare dei carri di mungitura mobili.<br />
2 Il trasporto <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte è possibile soltanto nel quadro <strong>del</strong>l’azienda d’estivazione.<br />
Art. 11 Condizioni generali di fabbricazione<br />
1 La fabbricazione <strong>del</strong> Formaggio d’alpe ticinese è autorizzata tra il 1° giugno e il 30 settembre.<br />
Per gli <strong>alpi</strong> al sud <strong>del</strong> Monte Ceneri (Sottoceneri) il carico è ammesso dal 15 maggio.<br />
Registro <strong>del</strong>le denominazioni di origine e <strong>del</strong>le indicazioni geografiche 4<br />
Ufficio federale <strong>del</strong>l’agricoltura, CH – 3003 Berna
Elenco degli obblighi <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese 15 febbraio 2002, stato 14 luglio 2005<br />
2 Per <strong>la</strong> fabbricazione viene utilizzato <strong>la</strong>tte crudo. La materia prima può variare nel<strong>la</strong> sua composizione<br />
dal 100 <strong>per</strong> cento al 70 <strong>per</strong> cento di <strong>la</strong>tte di vacca e dallo 0 <strong>per</strong> cento al 30 <strong>per</strong> cento<br />
di <strong>la</strong>tte di capra.<br />
3 L’unico intervento ammesso sul <strong>la</strong>tte, prima <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione, è <strong>la</strong> scrematura di un’unica<br />
mungitura, <strong>per</strong> affioramento, al fine di diminuire <strong>la</strong> <strong>per</strong>centuale di grasso e nello stesso tempo <strong>la</strong><br />
carica batterica.<br />
4 La fabbricazione <strong>del</strong> formaggio avviene al più tardi 18 ore dopo <strong>la</strong> prima mungitura, in caldaie<br />
di rame. Nel<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione vanno rispettate le norme sull’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> produzione<br />
<strong>la</strong>ttiera e <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> artigianale <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e l’ordinanza concernente<br />
l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> artigianale <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, aziende d’estivazione.<br />
Art. 12 Presami, colture e additivi<br />
1<br />
È autorizzato soltanto il presame a base di caglio naturale, animale, in polvere o liquido, non di<br />
organismi geneticamente modificati.<br />
2 L’inocu<strong>la</strong>zione viene effettuata con una misce<strong>la</strong> di fermenti <strong>la</strong>ttici specifica <strong>per</strong> il formaggio<br />
d’alpe in dosi consigliate dal Servizio ispezione e consulenza <strong>la</strong>ttiera (SICL). I fermenti <strong>la</strong>ttici<br />
devono essere approvati e control<strong>la</strong>ti dal SICL.<br />
3 Non è autorizzato nessun altro additivo o coadiuvante.<br />
Art. 13 Metodo di fabbricazione<br />
La coagu<strong>la</strong>zione avviene ad una tem<strong>per</strong>atura tra i 30 - 35°C <strong>per</strong> 25 – 45 minuti. Il taglio <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
cagliata è realizzato con <strong>la</strong> lira.<br />
Lavorazione nel<strong>la</strong> caldaia: tem<strong>per</strong>atura tra i 41 - 50°C, <strong>per</strong> 20 – 50 minuti<br />
Spinatura fuori fuoco: <strong>la</strong>vorazione effettuata con lo spino (rimesco<strong>la</strong>tore)<br />
Prelievo: con il telo. Per caldaie di capacità su<strong>per</strong>iore ai 2'000 litri è<br />
<strong>per</strong>messo il prelievo <strong>per</strong> caduta o con <strong>la</strong> pompa.<br />
Messa in forma: manuale<br />
Pressatura: in presse meccaniche, rivoltando il formaggio dopo 20 minuti<br />
nonché 4 e 8 ore. La durata <strong>del</strong><strong>la</strong> pressatura è di circa 12<br />
ore.<br />
Spurgo: naturale<br />
Sa<strong>la</strong>tura: a secco o in sa<strong>la</strong>moia (immersione in soluzione salina satura<br />
dal 18 al 24 <strong>per</strong> cento) <strong>per</strong> circa 24 ore a seconda <strong>del</strong>le dimensioni<br />
<strong>del</strong> formaggio, acidità: pH < 5,4; tem<strong>per</strong>atura tra 10<br />
– 16°C.<br />
Registro <strong>del</strong>le denominazioni di origine e <strong>del</strong>le indicazioni geografiche 5<br />
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Elenco degli obblighi <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese 15 febbraio 2002, stato 14 luglio 2005<br />
Art. 14 Metodo di stagionatura<br />
Durata minima: fino al 60° giorno di vita <strong>del</strong> formaggio.<br />
Tem<strong>per</strong>atura: da 10 a 16°C<br />
Umidità: 85 – 95 <strong>per</strong> cento<br />
O<strong>per</strong>azioni: il formaggio viene trattato (voltato, pulito) mediamente<br />
una volta al<strong>la</strong> settimana. Pulizia a secco o umida con sale.<br />
Stoccaggio: su assi d’abete o di <strong>la</strong>rice<br />
Sezione 4 Esame <strong>del</strong> prodotto finito<br />
Art. 15 Tassazione<br />
1 La tassazione è effettuata a partire dal 60 o giorno dall’organo di controllo designato. La stessa<br />
può essere eccezionalmente anticipata, a partire dal 45° giorno, previa presentazione <strong>del</strong>le analisi<br />
previste dall’ordinanza concernente l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> artigianale<br />
<strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, aziende d’estivazione.<br />
2<br />
Una seconda tassazione può essere effettuata dopo lo scarico dall’alpe, prima <strong>del</strong><strong>la</strong> commercializzazione.<br />
Art. 16 Criteri di tassazione<br />
1 Occhi<br />
La nota massima di 4 punti corrisponde ad un’occhiatura <strong>per</strong>fetta, ben ripartita e ridotta. Vengono<br />
assegnati da 3 a 2 punti se sono presenti piccoli difetti fino al limite <strong>del</strong>l’ammissibile.<br />
2 Pasta<br />
La nota massima di 6 punti corrisponde ad una pasta di <strong>per</strong>fetta consistenza, cremosa, e<strong>la</strong>stica<br />
e con una struttura normale. Vengono assegnati da 5 a 3 punti se sono presenti piccoli difetti<br />
fino al limite <strong>del</strong>l’ammissibile.<br />
3 Gusto e aroma<br />
La nota massima di 6 punti corrisponde ad un gusto dolce, franco e aromatico (formaggio fresco)<br />
e gusto pronunciato e saporito (formaggio maturo). Vengono assegnati da 5 a 2 punti se<br />
sono presenti piccoli difetti fino al limite <strong>del</strong>l’ammissibile (leggermente amaro, sa<strong>la</strong>to, acido, piccante)<br />
4 Aspetto esteriore, forma e idoneità al<strong>la</strong> conservazione<br />
La nota massima di 4 punti corrisponde ad una forma <strong>per</strong>fetta e ad un’idoneità al<strong>la</strong> conservazione<br />
ottima. Vengono assegnati da 3 a 2 punti se sono presenti piccoli difetti (poco curato,...).<br />
5 I criteri di tassazione saranno ulteriormente precisati nel manuale di controllo.<br />
Registro <strong>del</strong>le denominazioni di origine e <strong>del</strong>le indicazioni geografiche 6<br />
Ufficio federale <strong>del</strong>l’agricoltura, CH – 3003 Berna
Elenco degli obblighi <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese 15 febbraio 2002, stato 14 luglio 2005<br />
Art. 17 C<strong>la</strong>ssificazione<br />
Hanno diritto al<strong>la</strong> denominazione d’origine protetta “Formaggio d’alpe ticinese” i formaggi che<br />
ottengono una nota minima di 16.5, una nota minima di 4 punti <strong>per</strong> il gusto e aroma e adempiono<br />
le condizioni <strong>del</strong> presente elenco degli obblighi.<br />
Sezione 5 Etichettatura e certificazione<br />
Art. 18 Rintracciabilità<br />
Immediatamente dopo <strong>la</strong> fabbricazione ogni forma di formaggio deve essere identificata in modo<br />
in<strong>del</strong>ebile con il nome <strong>del</strong>l’alpe posto sullo scalzo, il numero di ammissione <strong>del</strong>l’azienda e un<br />
numero di produzione cronologico.<br />
Art. 19 Marchiatura<br />
1 Ogni partita di formaggio che soddisfi i requisiti <strong>del</strong> presente elenco degli obblighi è etichettata<br />
con il logo <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP. L’etichettatura è eseguita prima <strong>del</strong><strong>la</strong> messa in commercio.<br />
Logo <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP:<br />
2 Oltre al logo <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP e al nome <strong>del</strong>l’alpe è consentito l’utilizzo di altri marchi.<br />
Art. 20 Organismo di certificazione<br />
1<br />
L’organismo di certificazione è: Organisme Intercantonale de Certification (OIC), Jordils 1, CP<br />
128, 1000 Lausanne 6, SCS 054.<br />
2 Le esigenze minime <strong>per</strong> il controllo figurano nel manuale di controllo <strong>del</strong> “Formaggio d’alpe<br />
ticinese” approntato dall’organismo di certificazione nonché dal raggruppamento richiedente e<br />
sono applicabili a tutte le imprese <strong>del</strong> settore.<br />
Registro <strong>del</strong>le denominazioni di origine e <strong>del</strong>le indicazioni geografiche 7<br />
Ufficio federale <strong>del</strong>l’agricoltura, CH – 3003 Berna
<strong>Manuale</strong> di controllo<br />
<strong>Manuale</strong> di controllo<br />
Formaggio d'alpe ticinese<br />
DOP<br />
Accepté par <strong>la</strong> STEA le 30 mars 2005<br />
Accepté par l’OIC le 11 mai 2005<br />
17-05-05<br />
MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 1 di 7
<strong>Manuale</strong> di controllo<br />
Piano di controllo <strong>del</strong> Formaggio d'alpe ticinese DOP<br />
Art. 1<br />
Alpi ammessi<br />
Base: (Elenco degli obblighi)<br />
Art. 2 :<br />
Area geografica, controllo dei flussi, tracciabilità<br />
Art. 3:<br />
Caratteristiche fisiche<br />
Art. 4 :<br />
Caratteristiche chimiche<br />
Art. 5:<br />
Caratteristiche organolettiche<br />
Art. da 6 a 9 :<br />
Condizioni generali di produzione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, gestione dei<br />
pascoli e degli animali<br />
Art. 6.3 :<br />
<strong>la</strong>ttifere: cessazione foraggiamento insi<strong>la</strong>ti 10 gg. prima<br />
<strong>del</strong> carico<br />
Art. 7:<br />
Alimenti complementari<br />
Art. 8:<br />
Gestione dei pascoli, concimazione<br />
Art. 9.1:<br />
% razza bruna<br />
Art. da 10 a 12:<br />
Condizioni generali di fabbricazione <strong>del</strong> Formaggio<br />
d’Alpe Ticinese<br />
Art. 11 :<br />
Periodo di fabbricazione <strong>del</strong> Formaggio d'alpe ticinese<br />
Art. 13 :<br />
Metodo di fabbricazione <strong>del</strong> Formaggio d'alpe ticinese<br />
Art. 14:<br />
Stagionatura di 60 gg. min.<br />
Art. 14 :<br />
Metodi di stagionatura, stoccaggio , tem<strong>per</strong>atura,<br />
umidità o<strong>per</strong>azioni<br />
Art. 15 :<br />
Tassazione<br />
Art. 3, 5, 16 e 17:<br />
Caratteristiche organolettiche, tassazione<br />
Art. 18:<br />
Presenza <strong>del</strong> marchio di rintracciabilità<br />
Art. 19:<br />
Marchiatura<br />
Tipo di controllo<br />
codice<br />
MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 2 di 7<br />
1, 11<br />
8, 11<br />
2, 11, 19<br />
12<br />
19<br />
3, 8<br />
3, 8, 13<br />
3, 8, 14<br />
3, 8, 15<br />
16<br />
4, 5, 8, 11<br />
5, 8, 11<br />
6, 8<br />
8, 11<br />
9<br />
19<br />
19<br />
10, 11, 17<br />
18
<strong>Manuale</strong> di controllo<br />
Controlli <strong>sulle</strong> aziende d’estivazione<br />
I documenti si applicano alle aziende di estivazione aderenti al<strong>la</strong> DOP:<br />
♦ Elenco degli obblighi <strong>del</strong> Formaggio d'alpe ticinese, in partico<strong>la</strong>re da Art. 6 a 12.<br />
1. Ispezione sul posto <strong>del</strong> processo e <strong>del</strong>le instal<strong>la</strong>zioni<br />
Codice Punti da control<strong>la</strong>re Aziende interessate Frequenza Esecuzione Documenti emessi Su<strong>per</strong>visione OIC<br />
codice<br />
1<br />
codice<br />
2<br />
codice<br />
3<br />
codice<br />
4<br />
codice<br />
5<br />
codice<br />
6<br />
codice<br />
7<br />
codice<br />
8<br />
codice<br />
9<br />
codice<br />
10<br />
Art. 1<br />
Alpi ammessi<br />
Art. 3:<br />
Caratteristiche fisiche<br />
Controllo in cantina<br />
Art. 6 – 9<br />
Foraggio grezzo, alimenti<br />
complementari, gestione<br />
pascoli e bestiame.<br />
Controllo sul posto<br />
Tutte<br />
Tutte<br />
Tutte<br />
Art. 10 – 12<br />
Latte, condizioni generali di<br />
fabbricazione, presami,<br />
Tutte<br />
colture e additivi.<br />
Controllo sul posto<br />
Art. 11.1:<br />
Periodo di fabbricazione<br />
Tutte<br />
Registro di fabbricazione<br />
Art. 13:<br />
Metodo di fabbricazione:<br />
<strong>la</strong>vorazione nel<strong>la</strong> caldaia,<br />
Tutte<br />
prelievo, messa in forma,<br />
pressaggio, sa<strong>la</strong>tura.<br />
Controllo sul posto<br />
Art. 6 a 13: Aziende d’estivazione<br />
non conformi<br />
nell’anno precedente<br />
Art. 2 e 14:<br />
Luogo e durata <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
stagionatura: (60 giorni<br />
minimo, in Ticino)<br />
Constatazione sul posto<br />
Registro di cantina<br />
Art. 14:<br />
Metodo di stagionatura,<br />
stoccaggio, tem<strong>per</strong>atura,<br />
umidità, o<strong>per</strong>azioni<br />
Controllo sul posto<br />
Art. 18:<br />
Presenza <strong>del</strong> marchio di<br />
rintracciabilità<br />
Tutte<br />
Tutte<br />
Tutte<br />
Almeno 1volta<br />
ogni 2 anni<br />
Almeno 1volta<br />
ogni 2 anni<br />
Almeno 1volta<br />
ogni 2 anni<br />
Almeno 1volta<br />
ogni 2 anni<br />
Almeno 1volta<br />
ogni 2 anni<br />
Almeno 1volta<br />
ogni 2 anni<br />
Sistematico anno<br />
successivo<br />
Almeno 1volta<br />
ogni 2 anni<br />
Almeno 1volta<br />
ogni 2 anni<br />
Almeno 1volta<br />
ogni 2 anni<br />
2. Controllo dei flussi - Provenienza<br />
Codice Punti da control<strong>la</strong>re<br />
codice<br />
11<br />
Art. 1, 2, 3, 10.2, 11.1, 14, 18:<br />
Controllo dei flussi, tracciabilità:<br />
Rapporto TSM8<br />
Registro di cantina<br />
Aziende<br />
interessate<br />
SICL TI<br />
SICL TI<br />
SICL TI<br />
SICL TI<br />
SICL TI<br />
SICL TI<br />
SICL TI<br />
SICL TI<br />
SICL TI<br />
SICL TI<br />
Frequenza Esecuzione<br />
Tutte 1 volta all'anno Commissione DOP<br />
Rapporto<br />
d’ispezione<br />
Rapporto<br />
d’ispezione<br />
Rapporto<br />
d’ispezione<br />
Rapporto<br />
d’ispezione<br />
Rapporto<br />
d’ispezione<br />
Rapporto<br />
d’ispezione<br />
Rapporto<br />
d’ispezione<br />
Rapporto<br />
d’ispezione<br />
Rapporto<br />
d’ispezione<br />
Rapporto<br />
d'ispezione<br />
Documenti<br />
emessi<br />
Documenti e<br />
commento<br />
commissione<br />
DOP<br />
Esame dei<br />
rapporti<br />
Esame dei<br />
rapporti<br />
Esame dei<br />
rapporti<br />
Esame dei<br />
rapporti<br />
Esame dei<br />
rapporti<br />
Esame dei<br />
rapporti<br />
Esame dei<br />
rapporti<br />
Esame dei<br />
rapporti<br />
Esame dei<br />
rapporti<br />
Esame dei<br />
rapporti<br />
Su<strong>per</strong>visione OIC<br />
Esami dei rapporti<br />
MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 3 di 7
<strong>Manuale</strong> di controllo<br />
3. Analisi<br />
Codice Punti da control<strong>la</strong>re<br />
codice<br />
12<br />
Art. 4 :<br />
Contenuto di materia grassa nel<strong>la</strong><br />
sostanza secca e di acqua e sale<br />
nel fresco<br />
Contenuto di materia grassa:<br />
dopo 2 mesi da 308.7 a 362.1<br />
g/kg<br />
Contenuto d’acqua dopo 2 mesi<br />
da 333.2 a 387.6 g/kg<br />
Contenuto di sale dopo 2 mesi da<br />
7.84 a 16.32 g/kg<br />
Contenuto di grasso nel<strong>la</strong><br />
sostanza secca da 450 a 549<br />
g/kg<br />
Aziende<br />
interessate<br />
Tutte<br />
4. Controlli complementari<br />
Frequenza Esecuzione<br />
Almeno ogni 5<br />
anni<br />
Commissone<br />
DOP<br />
Codice Punti da control<strong>la</strong>re Aziende interessate Frequenza Esecuzione<br />
codice<br />
13<br />
codice<br />
14<br />
codice<br />
15<br />
codice<br />
16<br />
Art. 6.3:<br />
Cessazione foraggiamento<br />
con insi<strong>la</strong>ti 10 gg. prima <strong>del</strong><br />
carico<br />
Dichiarazione <strong>del</strong> gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Art. 7:<br />
Alimenti complementari<br />
Foraggi concentrati e una<br />
misce<strong>la</strong> di cereali e<br />
me<strong>la</strong>ssa < 5 %<br />
Dichiarazione <strong>del</strong> gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Art. 8:<br />
Gestione dei pascoli,<br />
concimazione<br />
Dichiarazione <strong>del</strong> gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Art. 9.1:<br />
Verifica <strong>del</strong><strong>la</strong> % <strong>del</strong><strong>la</strong> razza<br />
Dichiarazione <strong>del</strong> gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
5. Rintracciabilità<br />
Tutte Annualmente<br />
Tutte Annualmente<br />
Tutte Annualmente<br />
Tutte Annualmente<br />
Commissione<br />
DOP<br />
Commissione<br />
DOP<br />
Commissione<br />
DOP<br />
Commissione<br />
DOP<br />
Codice Punti da control<strong>la</strong>re Aziende interessate Frequenza Esecuzione<br />
codice<br />
17<br />
codice<br />
18<br />
Art. 18:<br />
Presenza <strong>del</strong> marchio di<br />
rintracciabilità<br />
Tutte 1 volta l'anno Commissione DOP<br />
Art. 19:<br />
Marchiatura Tutte 1 volta l'anno Commissione DOP<br />
6. Test <strong>del</strong> prodotto finale<br />
Documenti<br />
emessi<br />
Rapporto<br />
d’analisi<br />
Documenti<br />
emessi<br />
Dichiarazione<br />
gestore d’alpe<br />
Dichiarazione<br />
gestore d’alpe<br />
Dichiarazione<br />
gestore d’alpe<br />
Dichiarazione<br />
gestore d’alpe<br />
Documenti<br />
emessi<br />
Rapporto<br />
commissione<br />
DOP<br />
Rapporto<br />
commissione<br />
DOP<br />
Su<strong>per</strong>visione OIC<br />
Esame dei<br />
rapporti<br />
Su<strong>per</strong>visione OIC<br />
Esame dei rapporti<br />
Esame dei rapporti<br />
Esame dei rapporti<br />
Esame dei rapporti<br />
Su<strong>per</strong>visione OIC<br />
Esame dei rapporti<br />
Esame dei rapporti<br />
La tassazione <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP è il test organolettico finale <strong>del</strong> prodotto, ai sensi <strong>del</strong>l’ordinanza<br />
<strong>del</strong>l’11 giugno 1999 sul controllo <strong>del</strong>le DOP e IGP.<br />
MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 4 di 7
<strong>Manuale</strong> di controllo<br />
6.1 Tassazione<br />
I lotti di ogni produttore (almeno 1 controllo annuale) di Formaggio d'alpe ticinese DOP sono<br />
sottoposti a una tassazione che attribuisce il diritto al<strong>la</strong> denominazione Formaggio d'alpe ticinese<br />
DOP, se:<br />
• il totale dei punti ottenuti non è inferiore a 16.5 e<br />
• <strong>la</strong> nota minima <strong>per</strong> il “gusto e aroma” raggiunge i 4 punti.<br />
Codice Punti da control<strong>la</strong>re Aziende interessate Frequenza Esecuzione Documenti emessi Su<strong>per</strong>visione OIC<br />
codice<br />
19<br />
Art. 3, 5, 15, 16 e 17:<br />
Tassazione e caratteristiche<br />
fisiche<br />
Rego<strong>la</strong>mento di tassazione<br />
I lotti di ogni<br />
produttore sono<br />
tassati<br />
1 volta<br />
all’anno<br />
Commissione<br />
di tassazione<br />
Rapporto di<br />
tassazione<br />
Eventuale<br />
Rappresentante<br />
<strong>del</strong>l’OIC<br />
La Commissione di tassazione è composta giusta il rego<strong>la</strong>mento <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione di<br />
tassazione <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese DOP<br />
MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 5 di 7
<strong>Manuale</strong> di controllo<br />
Gestione <strong>del</strong>le non conformità<br />
7. Avvertimento e ritiro <strong>del</strong><strong>la</strong> denominazione Formaggio d’alpe<br />
ticinese DOP<br />
L’OIC registra le non conformità e dà avvertimenti che possono portare a un ritiro <strong>del</strong> diritto ad<br />
usare <strong>la</strong> denominazione “Formaggio d’alpe ticinese DOP” (in seguito DOP) <strong>per</strong> l’azienda<br />
interessata, secondo i principi seguenti:<br />
Tutte le non conformità sono notificate dall'OIC al detentore <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP e all’azienda interessata.<br />
Ogni non conformità dà luogo, secondo <strong>la</strong> sua gravità, all’attribuzione da uno a quattro punti di<br />
penalizzazione all’azienda interessata.<br />
Il ritiro <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP si applica nel caso in cui l’azienda:<br />
1. raggiunga o sorpassi il limite di quattro punti di penalizzazione nel<strong>la</strong> stagione in esame,<br />
2. raggiunga o sorpassi il limite di 6 punti nel corso di 3 stagioni<br />
3. ripeta <strong>per</strong> due stagioni consecutive <strong>la</strong> stessa non conformità di 2 punti<br />
4. ripeta <strong>per</strong> tre stagioni consecutive <strong>la</strong> stessa non conformità di 1 punto<br />
5. violi gravemente e/o ripetutamente le condizioni di adesione al<strong>la</strong> DOP, anche se il totale<br />
<strong>del</strong>le non conformità non raggiunge il limite di 4 punti,<br />
Il ritiro <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP comporta <strong>la</strong> rescissione immediata <strong>del</strong>l’accorso sottoscritto nel<strong>la</strong> domanda di<br />
adesione.<br />
Il ripristino <strong>del</strong><strong>la</strong> conformità è stabilito nell’apposita tabel<strong>la</strong> in calce.<br />
La decisione di rifiuto totale e parziale <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP è presa secondo i parametri <strong>del</strong><strong>la</strong> tabel<strong>la</strong><br />
seguente:<br />
Base rego<strong>la</strong>mentare<br />
(Elenco degli obblighi)<br />
Art. 1:<br />
Nome e protezione<br />
Art. 2, 10.2:<br />
Area geografica<br />
Art. 2:<br />
Zona di stagionatura<br />
Art. 3:<br />
Caratteristiche fisiche<br />
Art. 4:<br />
Caratteristiche<br />
chimiche<br />
Tipo di non conformità Punti<br />
Dicitura sullo scalzo non<br />
conforme<br />
Trasformazione in formaggio<br />
DOP di <strong>la</strong>tte non prodotto<br />
nell’azienda d’estivazione<br />
La stagionatura avviene fuori<br />
dal Ticino<br />
Caratteristiche fisiche <strong>del</strong><br />
prodotto non conformi<br />
Composizione chimica <strong>del</strong><br />
prodotto non conforme<br />
Termine <strong>per</strong> il<br />
ripristino <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
conformità<br />
4 Immediato<br />
4 Immediato<br />
1 Immediato<br />
Verifica<br />
SICL TI<br />
Commissione<br />
DOP<br />
Commissione<br />
DOP<br />
SICL TI<br />
Commissione<br />
DOP<br />
1 Immediato SICL TI<br />
1 Immediato<br />
Commissione<br />
DOP<br />
Rifiuto di<br />
certificazione<br />
Tutte le forme<br />
<strong>del</strong>l’anno<br />
Tutte le forme<br />
<strong>del</strong>l’anno<br />
Lotti non<br />
conformi<br />
Lotti non<br />
conformi<br />
Ininfluente<br />
Responsabilità<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 6 di 7
<strong>Manuale</strong> di controllo<br />
Base rego<strong>la</strong>mentare<br />
(Elenco degli obblighi)<br />
Art. 6:<br />
Foraggio grezzo<br />
Art. 7:<br />
Alimenti complementari<br />
Art. 8:<br />
Gestione dei pascoli<br />
Art. 9:<br />
Bestiame<br />
Art. 10 :<br />
Latte<br />
Art.11:<br />
Condizioni generali di<br />
fabbricazione<br />
Art. 12:<br />
Presami, colture e<br />
additivi<br />
Art. 13:<br />
Metodo di fabbricazione<br />
Art. 14:<br />
Metodo di stagionatura<br />
Tipo di non conformità Punti<br />
Distribuzione non autorizzata di<br />
foraggi conservati (Art. 6.2)<br />
Distribuzione di insi<strong>la</strong>ti durante<br />
<strong>la</strong> stagione d’alpeggio (Art. 6.3)<br />
Termine <strong>per</strong> il<br />
ripristino <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
conformità<br />
2 Immediato<br />
4 Immediato<br />
Alimenti non autorizzati 2 Immediato<br />
Quantità di alimenti<br />
complementari eccessiva<br />
Utilizzo di prodotti non<br />
autorizzati<br />
Meno <strong>del</strong> 70% <strong>del</strong><strong>la</strong> mandria<br />
appartiene al<strong>la</strong> razza bruna<br />
(Art. 9.1)<br />
Controllo <strong>del</strong>le mammelle non<br />
fatto rego<strong>la</strong>rmente (Art. 9.2)<br />
Animale non munta due volte al<br />
giorno<br />
Mancato rispetto <strong>del</strong> <strong>per</strong>iodo di<br />
fabbricazione (Art. 11.1)<br />
2 Immediato<br />
2 Immediato<br />
2<br />
Stagione<br />
successiva<br />
Verifica<br />
SICL TI<br />
Commissione<br />
Rifiuto di<br />
certificazione<br />
Responsabilità<br />
MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 7 di 7<br />
DOP<br />
SICL TI<br />
Commissione<br />
DOP<br />
SICL TI<br />
Commissione<br />
DOP<br />
SICL TI<br />
Commissione<br />
DOP<br />
SICL TI<br />
Commissione<br />
DOP<br />
SICL TI<br />
Commissione<br />
DOP<br />
Ininfluente<br />
Tutte le forme<br />
<strong>del</strong>l’anno<br />
Ininfluente<br />
Ininfluente<br />
Ininfluente<br />
Ininfluente<br />
2 Immediato SICL TI Ininfluente<br />
1 Immediato SICL TI Ininfluente<br />
2 Immediato<br />
SICL TI<br />
Commissione<br />
DOP<br />
Trattamento termico (Art. 11.2) 4 Immediato SICL TI<br />
Quantità su<strong>per</strong>iore al 30% di<br />
<strong>la</strong>tte di capra (Art. 11.2)<br />
Scrematura <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte non<br />
naturale (Art. 11.3)<br />
Latte conservato più di 18 ore<br />
(Art. 11.4)<br />
Lavorazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte in caldaie<br />
non di rame (Art. 11.4)<br />
2 Immediato<br />
SICL TI<br />
Commissione<br />
DOP<br />
Lotti non<br />
conformi<br />
Tutte le forme<br />
<strong>del</strong>l’anno<br />
Ininfluente<br />
Lotti non<br />
conformi<br />
1 Immediato SICL TI Ininfluente<br />
2 Immediato SICL TI<br />
4<br />
Stagione<br />
successiva<br />
SICL TI<br />
Ogni altra non conformità 1 Immediato SICL TI<br />
Utilizzo di presami e/o di colture<br />
e/o d’additivi non autorizzati<br />
Tem<strong>per</strong>atura di coagu<strong>la</strong>zione e<br />
di riscaldamento al di fuori dei<br />
limiti<br />
Prelievo e messa in forma non<br />
conforme<br />
2 Immediato SICL TI<br />
1 Immediato SICL TI<br />
1 Immediato SICL TI<br />
Ogni altra non conformità 1 Immediato SICL TI<br />
Meno di 60 giorni 4 Immediato<br />
Assi non d’abete o <strong>la</strong>rice 1<br />
Stagione<br />
successiva<br />
Commissione<br />
DOP<br />
Ininfluente<br />
Lotti non<br />
conformi<br />
Tutte le forme<br />
<strong>del</strong>l’anno<br />
Ininfluente / lotti<br />
non conformi<br />
Lotti non<br />
conformi<br />
Lotti non<br />
conformi<br />
Lotti non<br />
conformi<br />
Lotti non<br />
conformi<br />
Lotti non<br />
conformi<br />
SICL TI Ininfluente<br />
Ogni altra non conformità 1 Immediato SICL TI Ininfluente<br />
Art. 18:<br />
Rintracciabilità Non conformità 1 Immediato<br />
Art. 19:<br />
Marchiatura<br />
Abuso <strong>del</strong> logo DOP Fd’AT 4 Immediato<br />
SICL TI<br />
Commissione<br />
DOP<br />
Commissione<br />
DOP<br />
Lotti non<br />
conformi<br />
Tutte le forme<br />
<strong>del</strong>l’anno<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe<br />
Gestore<br />
<strong>del</strong>l’alpe