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Manuale per la trasformazione del latte sulle alpi ticinesi - Agroscope

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<strong>Manuale</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

<strong>sulle</strong> <strong>alpi</strong> <strong>ticinesi</strong><br />

Un sostegno <strong>per</strong> il casaro, il pastore e il gestore


Prima edizione, giugno 2006<br />

Redazione L. Pillonel, <strong>per</strong> ordine di <strong>Agroscope</strong><br />

Liebefeld-Posieux Stazione<br />

federale di ricerche <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzine<br />

animale e <strong>la</strong>ttiera (ALP)<br />

Con <strong>la</strong> partecipazione di Scuo<strong>la</strong> agraria, Mezzana; SICL,<br />

Bellinzona; STEA, Capra Ticino,<br />

ALP<br />

Ringraziamenti O. Maricelli e S. Albinati <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

correzione <strong>del</strong>l'italiano


Prefazione I<br />

L'attività alpestre <strong>del</strong> nostro Cantone rappresenta una microeconomia che equivale ad una risorsa<br />

inestimabile da mantenere. L'alpe, oltre all'importanza <strong>del</strong> reddito economico <strong>per</strong> l'agricoltura, riveste<br />

un notevole valore ambientale, economico e turistico. I pascoli <strong>alpi</strong>ni rappresentano una gran parte<br />

<strong>del</strong>le nostre bellezze naturali e un grande spazio di svago e di riposo che deve essere mantenuto.<br />

E' quindi un impegno sociale fare in modo che i nostri <strong>alpi</strong> siano ancora sfruttati e curati, <strong>per</strong>ché sono<br />

tracce irripetibili <strong>del</strong> passato, le radici che rappresentano <strong>la</strong> nostra identità culturale.<br />

Il formaggio d'alpe ticinese fiore all'occhiello <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra agricoltura di montagna, ha acquisito un<br />

posto privilegiato in seno al patrimonio gastronomico e culturale <strong>del</strong> nostro Cantone.<br />

Questa reputazione deve essere mantenuta e rispettata, portando ai consumatori le garanzie di<br />

sicurezza e di igiene che hanno il diritto di aspettarsi.<br />

Il presente manuale, con <strong>la</strong> descrizione <strong>del</strong>le Buone pratiche di fabbricazione e di gestione <strong>del</strong>l'alpe,<br />

fornisce al casaro artigianale una documentazione re<strong>la</strong>tiva alle disposizioni essenziali da rispettare<br />

durante tutto il processo, che va dal<strong>la</strong> sanità <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> al<strong>la</strong> mungitura, al<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

fino al prodotto finito.<br />

Questa guida consacra <strong>la</strong> riconoscenza di una professione " di imprenditore artigianale", che conduce<br />

un'attività <strong>la</strong> quale esige <strong>del</strong>le competenze approfondite.<br />

L'attività <strong>del</strong> casaro artigianale alpestre, zoccolo <strong>del</strong><strong>la</strong> nostra tradizione, è meritevole, in quanto viene<br />

esercitata in regioni fragili dove l'agricoltura è confrontata con gli inconvenienti di natura geografica e<br />

ambientale.<br />

Con questo documento, s<strong>per</strong>iamo di aver soddisfatto le attese degli uni e degli altri, al fine che il<br />

<strong>la</strong>voro sull'alpe possa svolgersi in buone condizioni e <strong>per</strong>mettere al<strong>la</strong> filiera casearia alpestre di avere<br />

pienamente il suo posto nel paesaggio agro-alimentare.<br />

Bisogna ugualmente s<strong>per</strong>are che questa guida non rimanga fine a se stessa, ma che diventi un vero<br />

elemento catalizzatore, che <strong>per</strong>metta al gestore <strong>del</strong>l'alpe e al casaro di mantenersi al passo con i tempi.<br />

Desidero ringraziare calorosamente tutti quanti hanno partecipato all'e<strong>la</strong>borazione di questa guida (e<br />

qui cito in partico<strong>la</strong>re Laurent Pillonell <strong>del</strong><strong>la</strong> Stazione federale ALP di Liebefeld, il quale ne è stato il<br />

coordinatore principale) e ad incoraggiarli ad agire <strong>per</strong> fare in modo che <strong>la</strong> sua diffusione sia<br />

l'occasione di scambi tra i casari, ma anche con tutti gli attori <strong>del</strong><strong>la</strong> filiera casearia e i servizi preposti<br />

al controllo, al<strong>la</strong> consulenza e all'insegnamento.<br />

Siamo sicuri e fiduciosi che questa valida pubblicazione, se ben utilizzata, sarà un notevole supporto<br />

che contribuirà a mantenere e a migliorare ancora <strong>la</strong> qualità e <strong>la</strong> reputazione <strong>del</strong> formaggio prodotto<br />

sugli <strong>alpi</strong> <strong>del</strong> Cantone Ticino.<br />

Bellinzona, 22 agosto 2005<br />

SICL - SERVIZIO ISPEZIONE<br />

E CONSULENZA LATTIERA<br />

Renato Bontognali


Prefazione II<br />

È con piacere che salutiamo <strong>la</strong> pubblicazione <strong>del</strong> manuale <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>sulle</strong> <strong>alpi</strong><br />

<strong>ticinesi</strong>, realizzato dall'<strong>Agroscope</strong> Liebefeld-Posieux (ALP), nell'ambito <strong>del</strong> progetto ProAlp <strong>del</strong><br />

programma di col<strong>la</strong>borazione transfrontaliera tra Svizzera e Italia Interreg III A.<br />

Il progetto Pro-Alp iniziato nel 2004, mira a promuovere l'attività alpestre sull'arco <strong>alpi</strong>no, dal Vallese<br />

al Ticino in col<strong>la</strong>borazione con <strong>la</strong> Regione Piemonte.<br />

Al progetto partecipano <strong>per</strong> <strong>la</strong> parte svizzera il Servizio <strong>del</strong>l’agricoltura <strong>del</strong> Cantone Vallese, come<br />

"capofi<strong>la</strong>", l'<strong>Agroscope</strong> Liebefeld-Posieux - ALP e <strong>la</strong> Società ticinese di economia alpestre - STEA.<br />

Lo scopo di ProAlp è di valorizzare e garantire il mantenimento <strong>del</strong>l'attività alpestre. Le varie misure<br />

previste <strong>per</strong> raggiungere tale scopo spaziano dal censimento degli alpeggi, al monitoraggio dei<br />

prodotti, al<strong>la</strong> gestione <strong>del</strong> territorio e al<strong>la</strong> promozione <strong>del</strong>l'agriturismo di alpeggio.<br />

È in questo contesto che si situa il presente manuale, scaturito dal monitoraggio dei prodotti alpestri,<br />

eseguito da ALP, che ha evidenziato l'interresse <strong>per</strong> il Ticino di avere un documento esaustivo al<br />

servizio dei casari d'alpe, in partico<strong>la</strong>re, e di tutti gli attori <strong>del</strong>l'attività alpestre, in generale.<br />

Il progetto ProAlp ha così <strong>per</strong>messo di unire le sinergie di diversi enti, i due che partecipano a ProAlp,<br />

ALP e STEA, ma anche di altri enti interessati all'attività alpestre <strong>del</strong> Canton Ticino, quali l'Istituto<br />

agrario di Mezzana, il Servizio d'ispezione e consulenza <strong>per</strong> l’economia <strong>la</strong>ttiera e Capra Ticino, attori<br />

importanti nel contesto <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione, <strong>del</strong><strong>la</strong> consulenza, <strong>del</strong> controllo e <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione degli<br />

alpeggi <strong>ticinesi</strong>.<br />

Il presente manuale fornisce una metodologia o<strong>per</strong>ativa ed una base di riferimento <strong>per</strong> gli addetti al<br />

settore che <strong>per</strong>metterà caratterizzare e valorizzare le produzioni di alpeggio e <strong>la</strong> loro qualità.<br />

Il finanziamento <strong>del</strong><strong>la</strong> Confederazione nonché le energie economiche e <strong>la</strong>vorative infuse dai partner<br />

<strong>del</strong> progetto <strong>per</strong> raggiungere questo ottimo risultato <strong>per</strong>metteranno di sostenere le attività alpestri<br />

grazie ad un prodotto di alta qualità competitivo sul mercato dei formaggi svizzeri e, <strong>per</strong>ché no, in<br />

futuro anche europeo.<br />

Per il coordinamento ProAlp Svizzera<br />

Ing. Cristina So<strong>la</strong>ri


Prefazione III<br />

È proprio nelle regioni di montagna che l’agricoltore e l’<strong>alpi</strong>giano svolgono al meglio e in maniera<br />

preponderante i compiti attribuiti al primario dal<strong>la</strong> Costituzione federale, assumendo nel contempo un<br />

ruolo non indifferente nel contesto socio-economico di queste regioni. La loro presenza<br />

numericamente discreta aiuta a garantire una popo<strong>la</strong>zione attiva sufficiente, favorendo quindi <strong>la</strong><br />

decentralizzazione. Con il loro <strong>la</strong>voro contribuiscono inoltre a mantenere il territorio e a salvaguardare<br />

il paesaggio, non solo a vantaggio <strong>del</strong><strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione indigena ma anche dei molti turisti che <strong>sulle</strong><br />

nostre montagne cercano ristoro e svago, sia <strong>per</strong> praticare <strong>del</strong>lo sport, sia <strong>per</strong> trascorrere<br />

semplicemente dei momenti tranquilli, lontano dai traffici cittadini. Non dimentichiamo poi il loro<br />

impegno <strong>per</strong> trasmettere alle giovani generazioni <strong>la</strong> conoscenza <strong>del</strong>le tradizioni rurali e <strong>la</strong> tipicità dei<br />

prodotti agricoli regionali.<br />

Proprio in questo contesto il formaggio d’alpe ticinese è da considerare il principe dei prodotti<br />

tradizionali <strong>del</strong>le regioni <strong>alpi</strong>ne <strong>del</strong> Cantone. È infatti uno dei prodotti di base nell’economia di<br />

montagna che da sempre ha avuto un’importanza determinante nel<strong>la</strong> risorse finanziarie <strong>del</strong><strong>la</strong> maggior<br />

parte degli agricoltori <strong>ticinesi</strong>. Il formaggio, prodotto nelle vaste zone <strong>alpi</strong>ne non contaminate dalle<br />

industrie, può pure trasformarsi in un medium <strong>del</strong> territorio, capace assieme ai luoghi - paesaggi,<br />

ambienti, centri storici - di attirare i turisti sempre più al<strong>la</strong> ricerca <strong>del</strong>le radici <strong>del</strong> proprio passato e a<br />

frugare nel<strong>la</strong> loro memoria storica, fatta anche di profumi, sapori, odori e sa<strong>per</strong>i.<br />

È forse proprio <strong>per</strong> questo che all’economia alpestre negli ultimi decenni è stata riservata<br />

un’attenzione partico<strong>la</strong>re. Sono stati modernizzati gli edifici e le strutture e adottate nuove tecnologie<br />

di fabbricazione. I casari, grazie alle loro conoscenze e capacità, hanno saputo adattarsi alle nuove<br />

condizioni, migliorando <strong>la</strong> qualità dei nostri formaggi d’alpe ma salvaguardando <strong>per</strong>ò i metodi<br />

tradizionali di produzione.<br />

Se i responsabili <strong>del</strong>le aziende agricole montane e di quelle alpestri sapranno valorizzare al meglio i<br />

prodotti <strong>del</strong><strong>la</strong> terra, anche in futuro l’agricoltura di montagna avrà un ruolo forte nel contesto socioeconomico<br />

<strong>del</strong> nostro Cantone. Per questo non sono <strong>per</strong>ò sufficienti <strong>la</strong> passione <strong>per</strong> l’agricoltura e le<br />

conoscenze tramandate dagli avi ma sarà pure opportuno disporre di un’adeguata e valida formazione<br />

professionale.<br />

Quest’o<strong>per</strong>a è un tassello importante a sostegno <strong>del</strong>l’<strong>alpi</strong>giano e rappresenta un valido testo didattico,<br />

non solo <strong>per</strong> coloro che desiderano apprendere l’arte <strong>del</strong> casaro ma anche <strong>per</strong> chi già o<strong>per</strong>a in questo<br />

ambiente. Le indicazioni utili contenute aiutano a meglio valorizzare il <strong>la</strong>tte prodotto <strong>sulle</strong> <strong>alpi</strong> <strong>ticinesi</strong><br />

e a ottenere un formaggio tipico - ovviamente di quelli speciali, frutto di manualità, di tradizione e di<br />

sa<strong>per</strong>e - <strong>la</strong> cui caratteristica è riconducibile sia al<strong>la</strong> partico<strong>la</strong>rità <strong>del</strong><strong>la</strong> flora dei pascoli <strong>alpi</strong>ni, sia al<strong>la</strong><br />

tecnologia che agli usi locali di fabbricazione.<br />

Un grazie partico<strong>la</strong>re all’autore e a tutti coloro che hanno col<strong>la</strong>borato al<strong>la</strong> realizzazione di questo<br />

pratico prontuario ad uso dei casari, pastori e gestori <strong>del</strong>le aziende alpestri <strong>del</strong> Cantone Ticino e<br />

l’augurio che lo stesso possa trovare un’ottima accoglienza.<br />

Sezione <strong>del</strong>l’agricoltura<br />

Giovanni De Giorgi


INDICE<br />

1<br />

INDICE<br />

INTRODUZIONE 6<br />

1. LA SALUTE DEGLI ANIMALI 9<br />

1.1 UNGHIONI 9<br />

1.1.1 IL PANARITIUM (PANARIZIO, “PESCION”) 10<br />

1.1.2 CAMBIARE UNA MEDICAZIONE 11<br />

1.2 MASTITI 11<br />

1.2.1 CAUSE 11<br />

1.2.2 SINTOMI 12<br />

1.2.3 CONSEGUENZE PER IL CASARO 13<br />

1.2.4 CURE 13<br />

1.2.5 PREVENZIONI 14<br />

1.3 L’ASCIUTTA 14<br />

1.4 ABORTO 14<br />

1.5 L’ARTRITE-ENCEFALITE CAPRINA (CAE) 15<br />

1.5.1 SINTOMI 15<br />

1.5.2 TRASMISSIONE 16<br />

1.5.3 LOTTA 16<br />

1.6 ALCUNI DATI TECNICI 16<br />

2. LA MUNGITURA 17<br />

2.1 TECNICA DELLA MUNGITURA 17<br />

2.2 FUNZIONAMENTO E MANUTENZIONE DELLA MUNGITRICE 20<br />

2.2.1 PARTI PRINCIPALI DELLA MUNGITRICE 21<br />

2.2.2 MANUTENZIONE DELLA MUNGITRICE 23<br />

2.2.3 PULIZIA E DISINFEZIONE IMMEDIATA 24<br />

3. IL LATTE 27<br />

3.1 COMPOSIZIONE DEL LATTE 28<br />

3.1.1 GRASSI 28<br />

3.1.2 PROTEINE 29<br />

3.1.3 ZUCCHERI 30<br />

3.1.4 VITAMINE 30<br />

3.1.5 MINERALI 31<br />

3.1.6 ENZIMI 31<br />

3.1.7 COMPONENTI ODORANTI 31<br />

3.2 MICRORGANISMI DEL LATTE 32<br />

3.2.1 COSTITUZIONE E FORMA DEI BATTERI 32<br />

3.2.2 RIPRODUZIONE DEI BATTERI 33<br />

3.2.3 FATTORI CHE INFLUENZANO LO SVILUPPO DEI BATTERI 33<br />

3.2.4 BATTERI PIÙ IMPORTANTI DEL LATTE 34<br />

3.2.5 I BATTERIOFAGI 35<br />

3.3 CELLULE 37


2<br />

INDICE<br />

4. FILTRAZIONE, RAFFREDDAMENTO E STOCCAGGIO DEL LATTE 39<br />

4.1 FILTRAZIONE 39<br />

4.2 RAFFREDDAMENTO DEL LATTE DURANTE LA MUNGITURA 39<br />

4.3 STOCCAGGIO DEL LATTE 40<br />

5. I FERMENTI LATTICI 43<br />

5.1 COLTURA VEGETATIVA 44<br />

5.2 COLTURA LIOFILIZZATA “CHOOZIT MA 400-1 LYO 5 DCU” (EX EZAL) 44<br />

5.2.1 FORMAGGIO E FORMAGGELLA 44<br />

5.2.2 BURRO 45<br />

5.2.3 BÜSCION O FORMAGGINO ALTO 45<br />

5.3 COLTURE LIOFILIZZATE “MICROMILK T” E “MICROMILK ME” 46<br />

(EX CHEMIFERM) 46<br />

5.4 COLTURA LIOFILIZZATA “LB CASEI” 46<br />

6. LA FABBRICAZIONE DI FORMAGGIO D’ALPE TICINESE DOP 47<br />

6.1 PREPARAZIONE DEL LATTE 48<br />

6.1.1 SCREMATURA 48<br />

6.1.2 MATURAZIONE DEL LATTE 49<br />

6.2 COAGULAZIONE 49<br />

6.2.1 MESSA A CAGLIO 49<br />

6.2.2 DURATA DI COAGULAZIONE 50<br />

6.3 TAGLIO DEL COAGULO E SPINATURA 52<br />

6.3.1 TAGLIO DEL COAGULO 52<br />

6.3.2 SPINATURA PRIMA DEL FUOCO 53<br />

6.4 RISCALDAMENTO E SPINATURA FINALE 53<br />

6.4.1 RISCALDAMENTO 53<br />

6.4.2 SPINATURA FINALE 54<br />

6.5 ESTRAZIONE E MESSA IN FORMA 54<br />

6.6 PRESSATURA 56<br />

6.6.1 DIVERSI TIPI DI PRESSA 58<br />

6.7 L’IGIENE IN CASEIFICIO 59<br />

7. LA SALATURA E LA CURA IN CANTINA 61<br />

7.1 SALATURA 61<br />

7.1.1 PREPARAZIONE DELLA SALAMOIA 61<br />

7.1.2 TEMPO DI SALATURA 62<br />

7.2 MATURAZIONE IN CANTINA 62<br />

7.2.1 CLIMA DELLA CANTINA 63<br />

7.2.2 LAVORI IN CANTINA 63


3<br />

INDICE<br />

8. I DIFETTI DEL FORMAGGIO 65<br />

8.1 DIFETTI DI OCCHIATURA 65<br />

8.1.1 GONFIORE PRECOCE (MILLE BUCHI) 65<br />

8.1.2 MILLE BUCHI SENZA GONFIORE 65<br />

8.1.3 SENZA OCCHIATURA 65<br />

8.1.4 OCCHIATURA UNILATERALE 66<br />

8.1.5 FERMENTAZIONE BUTIRRICA (GONFIORE TARDIVO) 66<br />

8.1.6 FERMENTAZIONE PROPIONICA 67<br />

8.2 DIFETTI DI PASTA E DI COLORE 67<br />

8.2.1 PASTA SECCA E DURA 67<br />

8.2.2 PASTA CORTA E SFOGLIATA 67<br />

8.2.3 PASTA COLLANTE, PASTOSA 68<br />

8.3 DIFETTI DI GUSTO E AROMA 68<br />

8.3.1 GUSTO AMARO 68<br />

8.3.2 AROMA RANCIDO 68<br />

8.3.3 AROMA MARCIO, DI ESCREMENTI 68<br />

8.4 DIFETTI DELL’ESTERNO (CROSTA) 68<br />

8.4.1 ROSSO DEI BANCALI 68<br />

8.4.2 PELLE DI ROSPO 69<br />

8.4.3 IL FORMAGGIO TRASUDA 69<br />

8.4.4 IL PELO DI GATTO (MUCOR) 69<br />

8.4.5 IL FORMAGGIO NON ASCIUGA 70<br />

9. LA FABBRICAZIONE DEL BURRO 71<br />

9.1 ESTRAZIONE E STOCCAGGIO DELLA PANNA 71<br />

9.2 MATURAZIONE DELLA PANNA 71<br />

9.3 SCHEDA DI FABBRICAZIONE 72<br />

9.4 DIFETTI DEL BURRO 74<br />

10. LA FABBRICAZIONE DI RICOTTA DI SIERO 75<br />

10.1 PROCEDIMENTO 75<br />

10.2 DIFETTI 76<br />

11. ALTRI PRODOTTI CON LATTE DI MUCCA O MISTO 77<br />

11.1 FORMAGGELLA 77<br />

11.2 FORMAGGINO BASSO O ROBIOLA 79<br />

11.3 FORMAGGINO ALTO O BÜSCION 80<br />

11.4 FORMAGGIO DA SCIOGLIERE 81<br />

11.5 FORMAGGIO FRESCO TIPO “QUARK” 82<br />

11.6 YOGURT 83


4<br />

INDICE<br />

12. PRODOTTI CON LATTE DI CAPRA 85<br />

12.1 FORMAGGELLA 86<br />

12.2 FORMAGGINO BASSO O ROBIOLA 87<br />

12.3 FORMAGGINO ALTO O BÜSCION 88<br />

13. I CONTROLLI DELLA QUALITÀ DEL LATTE SULL’ALPE 89<br />

13.1 ASPETTI GENERALI 89<br />

13.1.1 ESIGENZE RELATIVE AL LATTE DEI SINGOLI ANIMALI 90<br />

13.2 PROVA DI SCHALM 90<br />

13.3 REDUTTASI 90<br />

13.4 REDUTTASI PREINCUBATA 91<br />

13.5 MISURA DELL’ACIDITÀ = TITOLAZIONE 92<br />

13.6 CONTROLLO DELL’ACIDITÀ CON CARTINA INDICATRICE DEL PH 93<br />

13.7 LATTOCOAGULATORE 94<br />

13.8 LATTOFERMENTATORE 94<br />

13.9 LA QUALITÀ DELL’ACQUA 99<br />

14. DIVERSI 101<br />

14.1 PRESTAZIONI DAL SERVIZIO COMPETENTE DELL'ODERR 101<br />

14.1.1 ANALISI 101<br />

14.1.2 CONSULENZA 101<br />

14.1.3 VENDITA MATERIALE DIVERSO 101<br />

14.1.4 FERMENTI LATTICI 101<br />

14.2 INDIRIZZI UTILI 102<br />

14.3 PREPARATIVI PER L’ESTATE 102<br />

14.3.1 PER IL RESPONSABILE DELL’ALPE 102<br />

14.3.2 PER IL CASARO 103<br />

14.4 RASSETTAMENTI PER L’INVERNO 103<br />

14.5 TRASPORTI DI BESTIAME CON LA REGA 044 654 32 70 104<br />

14.6 PROGRAMMI EXCEL PER LA RIPARTIZIONE DEL FORMAGGIO 105<br />

15. GLI OBBLIGHI DEL CASARO 107<br />

15.1 INTRODUZIONE AL CONCETTO DI ASSICURAZIONE QUALITÀ (AQ) 107<br />

15.2 AQ LATTE: VERIFICHE SCRITTE 109<br />

15.3 AQ FORMAGGIO: CONCETTO DI SICUREZZA E REGISTRO DI FABBRICAZIONE 112<br />

15.3.1 CONCETTO DI SICUREZZA 112<br />

15.3.2 REGISTRO DI FABBRICAZIONE 117<br />

15.4 ISPEZIONE 117<br />

15.5 RINTRACCIABILITÀ 117<br />

15.5.1 DEFINIZIONE 117<br />

15.5.2 APPLICAZIONI 118<br />

15.5.3 CONSEGUENZE 118<br />

15.6 PRESCRIZIONI PER LA DICHIARAZIONE DEI PRODOTTI LATTIERI PREIMBALLATI 119<br />

15.7 FORMULARI DA FOTOCOPIARE 121


5<br />

INDICE<br />

16. RIASSUNTO 123<br />

16.1 LA SALUTE DEGLI ANIMALI 123<br />

16.2 LA MUNGITURA 125<br />

16.3 FILTRAZIONE, RAFFREDDAMENTO E STOCCAGGIO DEL LATTE 127<br />

16.4 LA FABBRICAZIONE DI FORMAGGIO D’ALPE TICINESE DOP 128<br />

16.5 LA FABBRICAZIONE DEL BURRO 131<br />

16.6 LA FABBRICAZIONE DI RICOTTA DI SIERO 132<br />

16.7 DOCUMENTI OBBLIGATORI PER L’AUTOCONTROLLO 133<br />

17. ALLEGATI 135


INTRODUZIONE<br />

7<br />

INTRODUZIONE<br />

Il Ticino conta più di 100 <strong>alpi</strong>. La maggior parte di essi sono stati ristrutturati negli ultimi 10<br />

anni e possiedono un’attrezzatura moderna che <strong>per</strong>mette facilmente di <strong>la</strong>vorare nelle<br />

condizioni igieniche richieste. Però una struttura moderna da so<strong>la</strong> non è sufficiente. Ci vuole<br />

anche un <strong>per</strong>sonale qualificato e responsabile. Il sa<strong>per</strong>e centenario trasmesso dai nostri avi<br />

non basta più <strong>per</strong> produrre un formaggio che risponde alle esigenze di un consumatore<br />

moderno.<br />

La Scuo<strong>la</strong> agrico<strong>la</strong> di Mezzana offre un corso di casaro d’alpe <strong>del</strong><strong>la</strong> durata di 28 giorni<br />

effettivi. Questo corso prepara in modo ottimale i futuri casari ad affrontare le difficoltà che<br />

potranno incontrare sull’alpe. Gli studenti hanno l’opportunità di <strong>la</strong>vorare individualmente<br />

al<strong>la</strong> caldaia e di fare <strong>del</strong>le domande a un <strong>per</strong>sonale insegnante qualificato. Però a questo corso<br />

molto pratico mancava una base scritta, con un approccio magari più teorico. Il presente<br />

manuale cerca di completare questa mancanza.<br />

Dall’altra parte vi è ancora un 30% ca. dei casari d’alpe che non hanno seguito nessuna<br />

formazione <strong>del</strong> genere. Siccome <strong>la</strong> legge prevede che il casaro abbia un minimo di<br />

conoscenze nel campo <strong>del</strong>l’igiene, il manuale è stato concepito in modo da <strong>per</strong>mettere un<br />

apprendimento individuale minimo leggendo solo alcuni capitoli. Il riassunto che si trova al<strong>la</strong><br />

fine <strong>del</strong> manuale riprende i punti essenziali <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>, <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura e<br />

<strong>del</strong>lo stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte. È seguito da schede riassuntive <strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione <strong>del</strong> formaggio,<br />

<strong>del</strong> burro e <strong>del</strong><strong>la</strong> ricotta. La lettura dei capitoli 11 e 12 informa sugli altri prodotti tipici<br />

<strong>del</strong>l’alpe. Il capitolo 13 spiega l’utilità e il funzionamento dei diversi controlli che il casaro<br />

può o deve fare durante <strong>la</strong> stagione. Nel capitolo 15, ultimo ad essere essenziale al<strong>la</strong><br />

formazione autonoma, vengono descritti tutti gli obblighi <strong>del</strong> casaro. L’osservazione di questi<br />

obblighi <strong>per</strong>mette al casaro di garantire <strong>la</strong> qualità dei prodotti e all’alpe di essere conforme<br />

alle esigenze <strong>del</strong> servizio d’ispezione.<br />

Il presente manuale serve da:<br />

sopporto didattico <strong>per</strong> il corso di casaro d’alpe di Mezzana<br />

vademecum <strong>per</strong> il casaro all’alpe<br />

formazione autodidattica minima nel campo <strong>del</strong>l’assicurazione qualità<br />

A tutti una buona stagione e tanto successo con il formaggio.


Come leggere il testo<br />

Precisazioni concernenti <strong>la</strong> capra<br />

Descrizione <strong>del</strong>le tappe di <strong>trasformazione</strong><br />

Approfondimento <strong>del</strong><strong>la</strong> materia <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone interessate<br />

Osservazioni importanti<br />

Riassunto o enumerazione di punti importanti:<br />

•<br />

•<br />

8<br />

INTRODUZIONE


Capitolo 1 La salute degli animali<br />

1. La salute degli animali<br />

Il viaggio <strong>del</strong> casaro d’alpe non comincia solo all’arrivo <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte in caldaia, ma dal primo<br />

contatto con il fornitore di <strong>la</strong>tte, cioè il bestiame. Un formaggio di qualità si ottiene solo con<br />

un <strong>la</strong>tte munto da bovidi (mucche, capre, pecore, ecc.) sani. Non solo <strong>la</strong> qualità, ma anche <strong>la</strong><br />

quantità di <strong>la</strong>tte prodotta dipende fortemente dallo stato di salute <strong>del</strong> bestiame. Il primo<br />

compito <strong>del</strong> casaro è quello di produrre un formaggio di alta qualità, e quindi deve assicurarsi<br />

che il bestiame sia trattato con attenzione e curato in modo appropriato. Un modo ideale<br />

potrebbe essere quello di partecipare al<strong>la</strong> mungitura com’è spesso il caso su piccole <strong>alpi</strong>. Su<br />

quelle grandi, il casaro non ha più contatto con gli animali e deve quindi riporre una grande<br />

fiducia nei pastori e nell’ aiuto casaro. Questa necessità illustra l’importanza dei buoni<br />

rapporti tra il <strong>per</strong>sonale d’alpe. L’unione fa <strong>la</strong> forza.<br />

Se si può paragonare un’automobile ad una mucca, non basta solo un buon meccanico <strong>per</strong><br />

funzionare bene, ma necessita anche <strong>del</strong> carburante giusto. Su tante <strong>alpi</strong>, <strong>la</strong> cura dei pascoli,<br />

che spetta di solito ai contadini, non viene più fatta come prima. La diminuzione <strong>del</strong> bestiame<br />

in Ticino e l’evoluzione <strong>del</strong>le priorità nel settore primario <strong>la</strong>sciano che <strong>la</strong> natura, cioè il bosco,<br />

riprenda a poco a poco i suoi diritti. Il pastore è l’ultima <strong>per</strong>sona che può ancora, con una<br />

guida intelligente degli animali, influenzare parzialmente lo sviluppo <strong>del</strong><strong>la</strong> flora.<br />

Quest’aspetto <strong>per</strong>ò non viene trattato in questo manuale.<br />

1.1 Unghioni<br />

600 kg ripartiti su quattro arti, un terreno ciottoloso, grandi distanze da <strong>per</strong>correre <strong>per</strong> trovare<br />

erba, ecco che gli unghioni <strong>del</strong>le mucche sono messi a dura prova. Una mucca che ha un<br />

problema con gli unghioni soffre, zoppica, mangia meno e dà meno <strong>la</strong>tte. È quindi nell’<br />

interesse di tutti curar<strong>la</strong> il più rapidamente possibile.<br />

Un piede di mucca è un apparato locomotorio sensibile. Chi non ha seguito un corso speciale<br />

sul trattamento degli unghioni deve chiamare il proprietario o il veterinario in caso di<br />

problema. Prima di farlo <strong>per</strong>ò, può control<strong>la</strong>re che non si tratti solo di un sasso incastrato sotto<br />

o tra gli unghioni. Quest’o<strong>per</strong>azione è facilitata quando <strong>la</strong> mucca si riposa sdraiata, sia in<br />

stal<strong>la</strong> che sui pascoli.<br />

Lo stato generale degli unghioni dipende dall’eredità genetica, dal foraggiamento, dal tipo<br />

d’allevamento e dalle cure. Il <strong>per</strong>sonale <strong>del</strong>l’alpe ha poca influenza su questi fattori e non<br />

deve esitare ad annunciare una mucca che zoppica. Il problema trova spessissimo le sue<br />

origini nei mesi prima <strong>del</strong><strong>la</strong> stagione alpestre e i contadini che accusano senza riflessione il<br />

pastore o il suo cane sono in ma<strong>la</strong>fede.<br />

Unghioni troppo lunghi provocano un cambiamento <strong>del</strong><strong>la</strong> posizione naturale <strong>del</strong> piede e<br />

favoriscono lo sviluppo di ferite. Per diminuire questo rischio, è dovere morale <strong>del</strong> contadino<br />

tagliare gli unghioni <strong>del</strong>le sue mucche al più tardi due mesi prima di caricare l’alpe. Mucche<br />

con unghioni come quelli illustrati nel<strong>la</strong> figura 1 non sono adatte all’alpe. Se un tal caso si<br />

verifica malgrado tutto, il <strong>per</strong>sonale deve discutere con il proprietario <strong>per</strong> trovare una<br />

soluzione: o il contadino taglia gli unghioni, o paga qualcuno <strong>per</strong> farlo, o <strong>la</strong> mucca torna al<br />

piano.<br />

9


Capitolo 1 La salute degli animali<br />

Gli unghioni <strong>del</strong><strong>la</strong> capra<br />

Gli unghioni <strong>del</strong><strong>la</strong> capra sono più morbidi e crescono più velocemente. Si tagliano 1-<br />

3 volte durante e al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong> <strong>per</strong>iodo di stabu<strong>la</strong>zione invernale. Per il resto <strong>del</strong>l’anno,<br />

l’unghia si consuma da so<strong>la</strong>. Come <strong>per</strong> <strong>la</strong> mucca, <strong>la</strong> capra deve arrivare sull’alpe con<br />

degli unghioni curati. In caso contrario bisogna chiedere al proprietario di farlo il<br />

giorno stesso.<br />

Utilizzare un coltello <strong>per</strong> unghioni oppure <strong>del</strong>le<br />

forbici potatrici e tagliare sia le punte che lo<br />

strato corneo che si è rivoltato sotto il piede (2).<br />

Al<strong>la</strong> fine risulta una su<strong>per</strong>ficie liscia di supporto<br />

(3).<br />

1.1.1 Il panaritium (panarizio, “pescion”)<br />

Il panaritium è un‘infiammazione infettiva <strong>del</strong><strong>la</strong> pelle e dei tessuti sottocutanei che produce<br />

rapidamente <strong>del</strong> pus. L’origine <strong>del</strong>l’infezione è sempre una picco<strong>la</strong> piaga sul piede o tra gli<br />

unghioni da dove entrano dei batteri che provocano <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia. Queste piccole piaghe<br />

appaiono soprattutto <strong>sulle</strong> <strong>alpi</strong> sassose, durante <strong>per</strong>iodi di pioggia (pelle morbida) oppure<br />

durante <strong>per</strong>iodi di siccità (pelle secca). Il pastore deve quindi essere attento al<strong>la</strong> natura <strong>del</strong><br />

terreno e guidare <strong>la</strong> mandria di conseguenza. Ancora una volta, <strong>la</strong> colpa non è tutta <strong>del</strong> pastore<br />

in caso di infezione. Il sistema di difesa naturale <strong>del</strong>l’ animale e <strong>la</strong> robustezza dei suoi piedi<br />

sono fattori che incombono al contadino. Un bestiame sano, che ha ricevuto un’alimentazione<br />

equilibrata durante l’inverno e che è stato abituato al<strong>la</strong> pastura prima di salire sull’alpe sarà in<br />

grado di respingere meglio i germi infettivi rispetto ad una mucca mal curata.<br />

E` importante conoscere <strong>la</strong> differenza tra un panaritium e un problema di unghioni. Se il piede<br />

non è gonfio, non si tratta di un panaritium. I seguenti indici sono tipici <strong>per</strong> quest’ultimo:<br />

gonfiore tra tallone e Afterk<strong>la</strong>uen<br />

grande sensibilità <strong>del</strong><strong>la</strong> zona gonfia<br />

mucca zoppicante<br />

gonfiore <strong>del</strong><strong>la</strong> corona, no<strong>del</strong>lo e/o spazio interdigitale<br />

comportamento apatico, <strong>per</strong>dita di appetito<br />

febbre<br />

Il gonfiore può apparire entro un giorno. Se <strong>la</strong><br />

ma<strong>la</strong>ttia viene trattata subito, le probabilità di una<br />

guarigione veloce sono buone. Siccome l’infezione<br />

è contagiosa, soprattutto in zone umide come<br />

vicino a una fontana, <strong>la</strong> rapidità di reazione <strong>del</strong><br />

pastore è decisiva.<br />

Ci sono due medicamenti comunemente usati <strong>per</strong><br />

curare un panaritium: il sulfonamide e gli<br />

antibiotici. Il sulfonamide ha un’azione<br />

antibatterica e si somministra <strong>per</strong> via orale. Per<br />

combattere l’infezione efficacemente, ci vuole una<br />

certa concentrazione <strong>del</strong> principio attivo nel sangue, <strong>per</strong> cui bisogna seguire le indicazioni in<br />

modo rigoroso. Il sulfonamide non ha influenza sul <strong>la</strong>tte e non richiede l’intervento <strong>del</strong><br />

veterinario <strong>per</strong>ò è meno potente degli antibiotici e funziona solo se <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia non è ancora<br />

10


Capitolo 1 La salute degli animali<br />

troppo avanzata. Il trattamento con antibiotici dura circa 3 giorni e <strong>per</strong>mette quasi sempre una<br />

guarigione veloce. Nonostante i costi legati al veterinario e il divieto di <strong>la</strong>vorare il <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> 8<br />

giorni in totale (verificare sempre il tempo di attesa prescritto dal medicamento), questa<br />

soluzione viene spesso scelta. Spetta ai contadini decidere come curare le loro mucche,<br />

sapendo che il rischio di epidemia non è trascurabile. Di solito, il veterinario viene chiamato e<br />

al<strong>la</strong> fine decide lui come fare.<br />

Anche le capre, come pure i maiali, possono soffrire di questa ma<strong>la</strong>ttia. I sintomi<br />

sono gli stessi come pure <strong>la</strong> terapia.<br />

1.1.2 Cambiare una medicazione<br />

Può capitare che una medicazione fatta dal veterinario debba essere cambiata dopo alcuni<br />

giorni. Per ragioni evidenti di costi, il pastore o il casaro devono essere in grado di effettuare<br />

da soli questo <strong>la</strong>voro. Ecco le diverse tappe:<br />

a) eliminare i residui <strong>del</strong><strong>la</strong> medicazione precedente<br />

b) pulire e disinfettare <strong>la</strong> piaga secondo le indicazioni <strong>del</strong> veterinario<br />

c) coprire <strong>la</strong> piaga con parecchi strati di fascia di garza sterile<br />

d) ricoprire l’unghia ferita di ovatta<br />

e) comprimere l’ovatta con fascia di garza senza arrestare <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> sangue<br />

f) rivestire tutto il pacchetto con banda adesiva<br />

1.2 Mastiti<br />

La mammel<strong>la</strong> è l’unità di produzione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte. Esso è il secreto <strong>del</strong>le numerosissime cellule<br />

costituenti <strong>la</strong> ghiando<strong>la</strong> mammaria. Le cellule, nell’ordine di miliardi, concorrono a formare<br />

<strong>del</strong>le strutture cave denominate alveoli. Sotto l’azione <strong>del</strong>l’ormone oxitocina, le cellule <strong>del</strong>lo<br />

strato esterno si contraggono, producendo lo svuotamento degli alveoli. Dotti <strong>la</strong>ttiferi portano<br />

il <strong>la</strong>tte al<strong>la</strong> cisterna dove il <strong>la</strong>tte viene raccolto durante <strong>la</strong> mungitura. Il capezzolo <strong>per</strong>mette il<br />

deflusso <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> mezzo <strong>del</strong> dotto papil<strong>la</strong>re. Il dotto, normalmente chiuso <strong>per</strong> ritenere il<br />

<strong>la</strong>tte e impedire l’accesso ai batteri esterni, si apre sotto l’azione <strong>del</strong>l’oxitocina.<br />

La mammel<strong>la</strong> è dotata di un sistema immunitario che interviene di fronte ad azioni nocive di<br />

vario genere (fattori batterici e meccanici). Il numero dei globuli bianchi (cellule di difesa) nel<br />

tessuto ghiando<strong>la</strong>re e nel <strong>la</strong>tte aumenta ancora prima che esteriormente si possano avvertire<br />

dei sintomi. L’infiammazione corrispondente si chiama mastite.<br />

1.2.1 Cause<br />

I principali fattori predisponenti sono:<br />

• mungitrice difettosa o mal rego<strong>la</strong>ta<br />

• tecnica di mungitura inadeguata<br />

• mungitura in ambiente sporco e cattiva igiene<br />

• lesioni su<strong>per</strong>ficiali e traumi al<strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> e ai capezzoli<br />

• predisposizione genetica (es. forma <strong>del</strong> capezzolo)<br />

In circa l’80% dei casi, <strong>la</strong> mastite è di origine infettiva. Batteri, in partico<strong>la</strong>re Stafilococchi,<br />

entrano nel<strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> attraverso il dotto papil<strong>la</strong>re e provocano un’infezione. Uno stress<br />

meccanico (mungitrice mal rego<strong>la</strong>ta, lesione, trauma) può causare una mastite non infettiva.<br />

11


Capitolo 1 La salute degli animali<br />

1<br />

1.2.2 Sintomi<br />

3<br />

Tratta da «Tierhaltung B», Landwirtschaftliche Lehrmittelzentrale, 3052 Zollikofen<br />

4<br />

2<br />

Si distingue tra mastite cronica e acuta. In caso di mastite cronica, non ci sono sintomi<br />

facilmente visibili esteriormente. Ma nel <strong>la</strong>tte sono presenti i globuli bianchi in elevate<br />

concentrazioni (oltre 200'000 <strong>per</strong> mL). Essa si può rilevare soltanto con <strong>la</strong> prova di Schalm o<br />

mediante <strong>la</strong> conta <strong>del</strong>le cellule nel <strong>la</strong>boratorio.<br />

Una mastite acuta presenta i seguenti sintomi in forma più o meno accentuata:<br />

mammel<strong>la</strong>: gonfia, dolente, calda, indurita, con eventuale presenza di noduli e quarti<br />

asimmetrici<br />

<strong>la</strong>tte: sieroso, fioccoso, ev. contenente pus o sangue<br />

Nei casi gravi, l’intero organismo può amma<strong>la</strong>rsi e l’animale mostra febbre, inappetenza,<br />

malessere generale.<br />

Prova di Schalm, vedi fascicolo “Latte de qualità”<br />

12<br />

1. cellule <strong>la</strong>ttifere<br />

2. alveoli<br />

3. cisterna<br />

4. dotto papil<strong>la</strong>re<br />

o sfintere <strong>del</strong> capezzolo


Capitolo 1 La salute degli animali<br />

1.2.3 Conseguenze <strong>per</strong> il casaro<br />

• un numero di cellule su<strong>per</strong>iore a 750’000/mL comporta una diminuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione<br />

attorno al 12%<br />

• cagliata poco consistente e fragile, tempo di coagu<strong>la</strong>zione più lungo (scarsità di calcio)<br />

• acidificazione rallentata dovuta al<strong>la</strong> scarsità di <strong>la</strong>ttosio<br />

• diminuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> resa in formaggio<br />

• difetti di gusto (tendenza all’amaro)<br />

• conservazione compromessa (rancidità)<br />

• rischio <strong>per</strong> il consumatore, germi patogeni nel formaggio<br />

Modificazioni <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte in caso di mastite<br />

Costituenti Modificazione<br />

Sostanza secca ↓<br />

Caseina ↓<br />

Immunoglobulina ↑<br />

Grasso → *<br />

Zuccheri ↓<br />

Sale (Na, Cl) ↑<br />

Fosforo, Calcio, Potassio, Magnesio ↓<br />

Cellule ↑<br />

Capacità a cagliare ↓<br />

Vit. C e B2 ↓<br />

→ nessuna modificazione significativa<br />

↑ aumento<br />

↓ diminuzione<br />

* più soggetto al<strong>la</strong> rancidità<br />

1.2.4 Cure<br />

Si può provare a curare una mastite cronica mungendo a fondo <strong>la</strong> mucca e massaggiando una<br />

pomata riscaldante sul<strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> dopo ogni mungitura. Mastiti con prova di Schalm<br />

fortemente positivo (++ e +++) e mastiti acute vengono trattate con antibiotici su prescrizione<br />

veterinaria. In caso di complicazione, un’analisi di <strong>la</strong>boratorio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>per</strong>mette<br />

l’identificazione <strong>del</strong> tipo di microbo patogeno responsabile <strong>del</strong><strong>la</strong> mastite e l’uso di un<br />

antibiotico specifico.<br />

Punti da rispettare <strong>per</strong> <strong>la</strong> cura di mastiti:<br />

• svuotare bene il quarto affetto <strong>per</strong> eliminare i microbi<br />

• pulire e disinfettare bene <strong>la</strong> punta <strong>del</strong> capezzolo prima di applicare una medicazione<br />

intramammaria, <strong>per</strong> evitare di introdurre altri agenti patogeni<br />

• contrassegnare le mucche e mungerle <strong>per</strong> ultime<br />

• rispettare il tempo d’attesa che dipende sempre dall’antibiotico usato<br />

13


Capitolo 1 La salute degli animali<br />

1.2.5 Prevenzioni<br />

La prevenzione <strong>del</strong>le mastiti deve basarsi sull’osservanza <strong>del</strong>le seguenti regole:<br />

• stabu<strong>la</strong>zione in ambiente pulito, asciutto, con buona lettiera<br />

• controllo rego<strong>la</strong>re <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice con <strong>la</strong>ttodotto (2.2.2)<br />

• igiene <strong>per</strong>sonale e <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>, pulizia degli impianti (2.2.3)<br />

• trattamento <strong>del</strong>le mastiti nel<strong>la</strong> fase iniziale <strong>del</strong> decorso, secondo le indicazioni <strong>del</strong><br />

veterinario<br />

1.3 L’asciutta<br />

Il <strong>per</strong>iodo di asciutta di ca. 6-8 settimane prima <strong>del</strong> parto rende possibile:<br />

• <strong>la</strong> ricostruzione <strong>del</strong> tessuto mammel<strong>la</strong>re<br />

• <strong>la</strong> preparazione di sostanze nutritive <strong>per</strong> il vitello<br />

• <strong>la</strong> formazione di riserve <strong>per</strong> lo stress <strong>del</strong> parto e <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong><strong>la</strong> completa produzione di<br />

<strong>la</strong>tte<br />

Dei diversi metodi di messa in asciutta come <strong>per</strong> es.: preparazione all’asciutta durante alcune<br />

settimane, saltare dei turni di mungitura e asciutta improvvisa, quest’ultimo è quello più<br />

diffuso oggigiorno.<br />

Dopo l’ultima mungitura completa e minuziosa i capezzoli vengono disinfettati e non più<br />

toccati. Contemporaneamente viene ridotto l’apporto di concentrati. Si devono asciugare solo<br />

le bovine il cui <strong>la</strong>tte è in ordine (prova di Schalm). Se si riscontra <strong>la</strong> presenza di fiocchi o altre<br />

alterazioni visibili a occhio nudo, o se <strong>la</strong> prova risulta fortemente positiva (++ e +++), bisogna<br />

trattare prima il quarto interessato con un antibiotico a corta durata, e solo dopo asciugarlo.<br />

L’uso di antibiotici specifici <strong>per</strong> l’asciutta non è sistematico, ma raccomandabile <strong>per</strong> le<br />

mucche forti produttrici di <strong>la</strong>tte. Tocca al proprietario decidere <strong>del</strong> loro uso.<br />

1.4 Aborto<br />

Bisogna notificare al veterinario ufficiale ogni caso di aborto di bovine, che sono gravide da<br />

almeno tre mesi, come pure ogni aborto di capra, pecora o suina indipendentemente <strong>del</strong>lo<br />

stato di gravidanza.<br />

Gli annessi fetali devono essere conservati affinché il veterinario possa mandare un campione<br />

in <strong>la</strong>boratorio. Un campione di sangue verrà anche inviato. Entrambi servono a cercare<br />

eventuali agenti patogeni responsabili <strong>del</strong> parto precoce.<br />

Gli animali che hanno abortito o manifestano segni di aborto, devono essere immediatamente<br />

iso<strong>la</strong>ti dal<strong>la</strong> mandria, allontanati dal pascolo e stabu<strong>la</strong>ti separatamente. Ogni precauzione<br />

dev’essere presa <strong>per</strong> evitare il contagio di altri capi attraverso il feto, le p<strong>la</strong>cente e gli scoli<br />

vaginali. Il ritorno al pascolo comune non si fa prima dei risultati <strong>del</strong>le analisi.<br />

14


Capitolo 1 La salute degli animali<br />

1.5 L’artrite-encefalite caprina (CAE)<br />

L’artrite-encefalite caprina è causata da un virus. In Svizzera, in media l’ 83% dei capi sono<br />

positivi, di cui il 32% presenta dei sintomi clinici.<br />

1.5.1 Sintomi<br />

La ma<strong>la</strong>ttia provoca i sintomi seguenti:<br />

a) infiammazione <strong>del</strong>le artico<strong>la</strong>zioni = artrite<br />

b) infiammazione <strong>del</strong> cervello = encefalite<br />

c) infiammazione <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> = mastite<br />

d) infiammazione <strong>del</strong> polmone = polmonite<br />

e) dimagrimento cronico, diminuzione <strong>del</strong>le difese immunitarie<br />

a) Artrite<br />

soprattutto al carpo (“ginocchio”)<br />

generalmente capre di oltre 1 anno, soprattutto terza – quarta <strong>la</strong>ttazione<br />

decorso acuto = rapido, <strong>per</strong> esempio in seguito a stress oppure cronico = lento (forma<br />

più frequente)<br />

conseguenze <strong>del</strong>l’artrite: zoppia (non sempre), dimagrimento, diminuzione <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

produttività, pelo opaco<br />

b) Encefalite<br />

soprattutto capretti di 2-4 mesi<br />

decorso cronico<br />

assenza di febbre<br />

inizialmente debolezza degli arti posteriori, ma appetito e vivacità normali<br />

in seguito paralisi progressiva, incapacità a reggersi in piedi<br />

stadio finale: coricamento su un <strong>la</strong>to, flessione <strong>la</strong>terale <strong>del</strong><strong>la</strong> testa, movimenti rapidi<br />

degli arti<br />

forma tardiva in animali adulti rara<br />

c) Mastite<br />

mastite cronica<br />

assenza di febbre<br />

mammel<strong>la</strong> ingrossata e dura, non dolente, fredda oppure con noduli duri, palpabili<br />

<strong>la</strong>tte apparentemente normale, contenuto in cellule elevato, coagu<strong>la</strong>zione diminuita,<br />

quantità diminuita<br />

ev. presenza contemporanea di infezioni batteriche<br />

d) Polmonite<br />

capre e becchi di oltre 1 anno<br />

spesso in gravidanza avanzata<br />

dimagramento, pelo opaco<br />

diminuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> produttività<br />

difficoltà respiratorie, tosse, ma non sempre<br />

raramente febbre<br />

terapia senza successo<br />

facile da confondere con polmoniti causate da vermi o batteri<br />

15


Capitolo 1 La salute degli animali<br />

1.5.2 Trasmissione<br />

1.5.3 Lotta<br />

colostro, <strong>la</strong>tte → infezione diretta <strong>del</strong> capretto durante l’al<strong>la</strong>ttamento<br />

contatto diretto tra animali: secreti bronchiali, <strong>la</strong>crime, saliva, scolo nasale, feci, urina,<br />

scolo vaginale<br />

fecondazione naturale (s<strong>per</strong>ma)<br />

mani, vestiti, stivali <strong>del</strong> <strong>per</strong>sonale, attrezzi zootecnici, ecc.<br />

nessuna terapia<br />

prevenzione mediante vaccinazione impossibile (virus nascosto nelle cellule e protetto<br />

contro il sistema immunitario)<br />

interruzione <strong>del</strong><strong>la</strong> catena di infezione possibile mediante <strong>la</strong> separazione capra-capretto<br />

subito dopo il parto<br />

1.6 Alcuni dati tecnici<br />

MUCCA<br />

Tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong> Primi giorni di vita fino a 40 °C<br />

CAPRA<br />

corpo (anale) Manza 38.5-39.5 °C<br />

Mucca adulta 37.9-38.5 °C<br />

38.2-39.5 °C<br />

Pulsazioni Vitello 90 – 110 / min<br />

Mucca 65 – 75 / min<br />

70 – 90 / min<br />

Frequenza 10 – 45 aspirazioni / minuto<br />

15 – 25 aspirazioni / minuto<br />

respiratoria Più alta presso i giovani, con tempo<br />

caldo o verso <strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> gravidanza<br />

Acqua 50 – 70 litri / giorno<br />

(acqua <strong>del</strong>le piante inclusa)<br />

Più è calda, meno ne bevono<br />

1 L <strong>la</strong>tte ↔ 4 – 5 L d’acqua<br />

6 – 8 litri / giorno<br />

Ruminazione 40 – 50 50 – 60 movimenti <strong>per</strong> bolo<br />

Latte 300- 400 litri di sangue attraverso le 300- 400 litri di sangue attraverso<br />

cellule <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> <strong>per</strong> 1 litro di le cellule <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> <strong>per</strong> 1<br />

<strong>la</strong>tte<br />

litro di <strong>la</strong>tte<br />

Calori Ciclo 3 settimane (18-23 giorni) Ciclo una volta all’anno (agosto-<br />

Durata ca. 18 ore<br />

ottobre), secondo calore<br />

dopo 21 giorni se non<br />

co<strong>per</strong>ta<br />

Durata 32 – 40 ore<br />

16


Capitolo 2 La mungitura<br />

2. La mungitura<br />

Solo una mungitura corretta <strong>per</strong>mette di ottenere un <strong>la</strong>tte impeccabile da una mammel<strong>la</strong> sana.<br />

Questo capitolo descrive gli aspetti tecnici e igienici <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura e <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice , ai<br />

quali il <strong>per</strong>sonale <strong>del</strong>l’alpe deve essere attento.<br />

2.1 Tecnica <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura<br />

Una cattiva tecnica di mungitura è sicuramente tra le principali cause di infiammazioni<br />

mammel<strong>la</strong>ri <strong>per</strong> il fatto che gli errori che si possono commettere sono molteplici. È dunque di<br />

fondamentale importanza conoscere il <strong>del</strong>icato meccanismo di secrezione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

Il massaggio dei capezzoli di una bovina in <strong>la</strong>ttazione provoca degli impulsi nervosi che<br />

stimo<strong>la</strong>no <strong>la</strong> liberazione di oxitocina, un ormone prodotto da parte di una ghiando<strong>la</strong> situata nei<br />

pressi <strong>del</strong> cervello. L’oxitocina raggiunge le mammelle <strong>per</strong> via sanguigna e agisce <strong>sulle</strong><br />

cellule mioepiteliali che circondano gli alveoli. Le cellule mioepiteliali si contraggono e<br />

spingono il <strong>la</strong>tte fuori dagli alveoli verso il sistema dei dotti. Nello stesso tempo l’oxitocina<br />

provoca un ri<strong>la</strong>ssamento <strong>del</strong> muscolo che chiude il canale papil<strong>la</strong>re. Tale reazione fisiologica<br />

è chiamata discesa o eiezione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

Uno stato di eccitazione, di stress o di dolore provoca l’immissione di adrenalina (un altro<br />

ormone) da parte <strong>del</strong>le ghiandole surrenali. Quest’ultima agisce contro l’oxitocina provocando<br />

una vasocostrizione e si dice così che <strong>la</strong> bovina trattiene il <strong>la</strong>tte.<br />

La premessa essenziale è quindi l’assoluta tranquillità di cui deve godere <strong>la</strong> bovina durante<br />

<strong>la</strong> mungitura. I mungitori devono essere calmi e pazienti; urli e modi bruschi sono totalmente<br />

fuori luogo.<br />

La mungitura <strong>del</strong><strong>la</strong> capra<br />

Lo svolgimento <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura meccanica è quasi uguale sia <strong>per</strong> <strong>la</strong> capra che <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

mucca. L’unica differenze avviene al punto 3 qui sotto. Al contrario <strong>del</strong><strong>la</strong> mucca, <strong>la</strong><br />

capra non necessità di una stimo<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> provocare <strong>la</strong> discesa <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte prima <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

mungitura.<br />

La mungitura a mano si dovrebbe fare solo con <strong>la</strong> presa “a branca” seguendo <strong>la</strong> figura<br />

qui sotto. La presa dove il capezzolo viene premuto tra il pollice piegato e l’indice non è<br />

adatta all’anatomia <strong>del</strong><strong>la</strong> capra.<br />

Durante il <strong>per</strong>iodo di calore, <strong>la</strong> struttura <strong>del</strong> grasso e <strong>del</strong>le proteine <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte cambia<br />

leggermente e si possono formare <strong>del</strong>le pallottoline simili ai grani di grasso durante <strong>la</strong><br />

fabbricazione <strong>del</strong> burro. Esse possono bloccare il canale <strong>del</strong> capezzolo e <strong>la</strong>sciar credere<br />

che <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> sia vuota. Bisogna allora massaggiare <strong>la</strong> punta <strong>del</strong> capezzolo <strong>per</strong><br />

schiacciare <strong>la</strong> pallottolina fin quando non esce. Per evitare una mungitura parziale e<br />

diminuire il rischio di mastite, ci vuole una buona osservazione <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>,<br />

soprattutto in caso di mungitura meccanica.<br />

17


Capitolo 2 La mungitura<br />

Per una mungitura corretta, bisogna seguire minuziosamente i punti enumerati di seguito:<br />

1<br />

Mungere prioritariamente le mammelle sane con reazioni negative al<strong>la</strong> prova di Schalm e in<br />

seguito le mammelle a reazione positiva <strong>per</strong> evitare che batteri provenienti da quarti<br />

infiammati contaminino quarti sani. Le mucche trattate con antibiotici devono essere munte<br />

al<strong>la</strong> fine.Se questo non è possibile <strong>per</strong>ché le stesse non sono legate in stal<strong>la</strong> o <strong>per</strong> altri motivi,<br />

si può usare un secchio apposito <strong>per</strong> mungerle<br />

Contrassegnare le mucche con problema.<br />

Possibili veicoli di infezione:<br />

• mani <strong>del</strong> mungitore<br />

• tettarelle<br />

• materiale di pulizia <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>, se usato <strong>per</strong> più di una mucca<br />

2<br />

Prime spil<strong>la</strong>te<br />

• esame clinico <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> (ferita, zona indurita, ecc.)<br />

• mungere 2-3 spil<strong>la</strong>te di <strong>la</strong>tte nel bicchiere <strong>per</strong> <strong>la</strong> premungitura (il <strong>la</strong>tte che stagna nel<br />

capezzolo è ricco in batteri)<br />

• evitare che il <strong>la</strong>tte rifluisca nel<strong>la</strong> cisterna <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> sotto <strong>la</strong> pressione esercitata<br />

• prestare attenzione a variazioni di colore e al<strong>la</strong> presenza di fiocchi<br />

• non consegnare il <strong>la</strong>tte alterato<br />

• non mungere le prime spil<strong>la</strong>te sul<strong>la</strong> lettiera o <strong>sulle</strong> mani<br />

• effettuare <strong>la</strong> prova di Schalm se lo si ritiene necessario<br />

3<br />

Pulire i capezzoli e preparare le mammelle<br />

• utilizzare l’apposita carta o paglia di legno speciale<br />

• cambiare <strong>la</strong> carta o <strong>la</strong> paglia di legno dopo ogni mucca<br />

• <strong>la</strong>vare precedentemente le mammelle molto sporche con acqua tiepida e asciugare i<br />

capezzoli<br />

• non utilizzare mai stracci o tele<br />

• se necessario, preparare <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> fin quando il <strong>la</strong>tte non scende (soprattutto al<strong>la</strong> fine<br />

stagione, quando le mucche danno poco <strong>la</strong>tte)<br />

18


Capitolo 2 La mungitura<br />

4<br />

Applicazione <strong>del</strong>l’aggregato<br />

• solo quando i capezzoli si sono riempiti di <strong>la</strong>tte, altrimenti continuare <strong>la</strong> preparazione<br />

• evitare tempi d’attesa.<br />

• applicare l’aggregato di mungitura senza aspirare aria<br />

• assicurarsi che l’aggregato sia sospeso correttamente e control<strong>la</strong>re il flusso di <strong>la</strong>tte<br />

• le tettarelle non devono essere contorte<br />

5<br />

Tempo d’attesa<br />

Molta importanza va anche data al<strong>la</strong> rapidità <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura. Se si protrae oltre il limite di<br />

tempo in cui agisce l’oxitocina ossia ca. 6-7 minuti, non si otterrà <strong>la</strong> massima quantità di <strong>la</strong>tte<br />

che <strong>la</strong> vacca può produrre. Quindi <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> si prepara solo pochi secondi prima di<br />

applicare l’aggregato.<br />

Evitare <strong>la</strong> mungitura a secco che può danneggiare <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> e provocare <strong>del</strong>le mastiti. Per<br />

cui il mungitore si deve dedicare unicamente a questo <strong>la</strong>voro.<br />

6<br />

Sgoccio<strong>la</strong>tura meccanica verso <strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> discesa <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

• premere leggermente l’aggregato verso il basso con <strong>la</strong> mano<br />

• fare scendere il <strong>la</strong>tte che è rimasto nel<strong>la</strong> cisterna <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> mediante leggeri<br />

movimenti di pressione (non più di 20-30 secondi)<br />

• quando il <strong>la</strong>tte non scorre più, interrom<strong>per</strong>e il vuoto, aspettare un attimo<br />

• ritirare simultaneamente le 4 tettarelle evitando qualsiasi irruzione di aria<br />

7<br />

Controllo dei capezzoli<br />

• control<strong>la</strong>re che <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> sia vuota<br />

• disinfettare i capezzoli con una soluzione approvata subito dopo aver ritirato l’aggregato.<br />

Essa impedisce <strong>la</strong> penetrazione di batteri nel capezzolo<br />

• applicare una pomata sui capezzoli screpo<strong>la</strong>ti<br />

19


Capitolo 2 La mungitura<br />

Le 5 regole <strong>per</strong> una buona mungitura<br />

Rego<strong>la</strong> 1: evitare qualsiasi disturbo all’animale<br />

Rego<strong>la</strong> 2: stimo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> secrezione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte pochi secondi prima <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura<br />

Rego<strong>la</strong> 3: utilizzare <strong>la</strong> mungitrice meccanica seguendo le prescrizioni, mungere con<br />

<strong>del</strong>icatezza<br />

Rego<strong>la</strong> 4: eseguire <strong>la</strong> sgoccio<strong>la</strong>tura meccanica appena terminato il flusso rego<strong>la</strong>re<br />

<strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

Rego<strong>la</strong> 5: togliere <strong>la</strong> mungitrice immediatamente evitando <strong>la</strong> mungitura a secco<br />

2.2 Funzionamento e manutenzione <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice<br />

È utile rendersi conto che <strong>la</strong> mungitrice è una <strong>del</strong>le poche o forse l’unica macchina agrico<strong>la</strong><br />

che viene utilizzata due volte al giorno e <strong>per</strong> tutti i 365 giorni <strong>del</strong>l’anno. Per mungere<br />

correttamente bisogna innanzitutto avere a disposizione un impianto di mungitura conforme<br />

alle prescrizioni e istal<strong>la</strong>to in modo appropriato. Un controllo e una manutenzione rego<strong>la</strong>re<br />

sono indispensabili <strong>per</strong> <strong>la</strong> protezione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> e <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

Tipicità <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice <strong>per</strong> le capre<br />

Esistono impianti a secchio o a <strong>la</strong>ttodotto come <strong>per</strong> le mucche. Con un secchio si<br />

possono mungere due capre contemporaneamente. L’aggregato è applicato<br />

posteriormente e non <strong>la</strong>teralmente.<br />

La pompa <strong>del</strong> vuoto è rego<strong>la</strong>ta a ca. 40 kPa e il pulsatore esegue ca. 45 doppie<br />

pulsazioni al minuto.<br />

Mungitrice a secchio <strong>per</strong> le capre<br />

20


3<br />

Capitolo 2 La mungitura<br />

2.2.1 Parti principali <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice<br />

All’alpe <strong>la</strong> sa<strong>la</strong> di mungitura può essere fissa o mobile (carro) e di due tipi diversi:<br />

• mungitrice a secchio<br />

• mungitrice con <strong>la</strong>ttodotto<br />

Le parti importanti sono illustrate nelle figure seguenti.<br />

5<br />

2<br />

1<br />

1. Pompa <strong>del</strong> vuoto<br />

2. Manicotto d’iso<strong>la</strong>mento<br />

3. Separatore d’olio<br />

4. Riserva d’olio<br />

5. Condotta <strong>del</strong> vuoto<br />

6. Serbatoio <strong>del</strong> vuoto<br />

7. Rego<strong>la</strong>tore di vuoto<br />

8. Indicatore di vuoto (manometro)<br />

9. Pulsatore<br />

10. Valvo<strong>la</strong><br />

11. Raccoglitore<br />

12. Tettarelle<br />

4<br />

6<br />

16<br />

13<br />

7<br />

15<br />

21<br />

14<br />

17<br />

8<br />

Solo <strong>per</strong> mungitrice con <strong>la</strong>ttodotto:<br />

13. Separatore <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

14. Pompa <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

15. Filtro <strong>per</strong> <strong>la</strong>tte<br />

16. Vaso sanitario<br />

17. Condotta <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

7<br />

9<br />

11<br />

12


3<br />

Capitolo 2 La mungitura<br />

2<br />

1<br />

4<br />

5<br />

6<br />

9<br />

10<br />

7<br />

Pompa <strong>del</strong> vuoto adattata all’altitudine: <strong>la</strong> pompa <strong>per</strong>de 2% di potenza<br />

<strong>per</strong> ogni 100 m di dislivello<br />

Manicotto iso<strong>la</strong>nte protegge l’impianto contro l’elettricità<br />

Riserva d’olio lubrifica <strong>la</strong> pompa<br />

Separatore d’olio ricu<strong>per</strong>a l’olio usato<br />

Condotta <strong>del</strong> vuoto pendenza min. 0.5%. Valvo<strong>la</strong> di drenaggio a tutti i<br />

punti più bassi<br />

Serbatoio <strong>del</strong> vuoto stabilizza il vuoto e protegge <strong>la</strong> pompa dal<strong>la</strong><br />

sporcizia<br />

Rego<strong>la</strong>tore di vuoto rego<strong>la</strong> il livello <strong>del</strong> vuoto<br />

Indicatore di vuoto (manometro) montato in modo che sia ben visibile, valore giusto:<br />

44-46 kPa = 0.44-0.46 bar; <strong>la</strong> <strong>la</strong>ncetta non deve<br />

oscil<strong>la</strong>re<br />

Pulsatore esegue le <strong>del</strong>icate fasi di aspirazione e di massaggio<br />

Valvo<strong>la</strong> di ritenzione chiude l’accesso al secchio quando l’aria<br />

atmosferica entra <strong>per</strong> <strong>la</strong> fase di massaggio<br />

Raccoglitore riceve il <strong>la</strong>tte dalle 4 tettarelle e distribuisce le<br />

pulsazioni. L’entrata d’aria deve essere libera <strong>per</strong><br />

<strong>per</strong>mettere un’evacuazione rapida <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

Un’entrata ostruita può causare un riflusso <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

verso il capezzolo a una velocità di 60 km/h<br />

Tettarelle le gomme devono essere in uno stato ineccepibile<br />

22<br />

8<br />

Figure tratte da «Tierhaltung B», Landwirtschaftliche Lehrmittelzentrale, 3052 Zollikofen<br />

11<br />

12


Capitolo 2 La mungitura<br />

Solo <strong>per</strong> mungitrice con <strong>la</strong>ttodotto:<br />

Separatore <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte volume minimo di 18 L, verificare che non si formi<br />

schiuma<br />

Pompa <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte pompa il <strong>la</strong>tte verso <strong>la</strong> caldaia o i bidoni<br />

Filtro <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte da cambiare dopo ogni mungitura<br />

Vaso sanitario volume minimo di 3 L, sicurezza quando il<br />

separatore <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte trabocca<br />

Condotta <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte pendenza minima di 0.5%<br />

2.2.2 Manutenzione <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice<br />

Lavori giornalieri<br />

• Pulire immediatamente dopo l’uso l’impianto di mungitura e tutto il materiale che viene in<br />

contatto col <strong>la</strong>tte (vedi 2.2.3)<br />

• Control<strong>la</strong>re il livello <strong>del</strong> vuoto<br />

• Control<strong>la</strong>re l’ermeticità <strong>del</strong> sistema sotto vuoto: in caso contrario si osserva <strong>la</strong> formazione<br />

di schiuma nel separatore <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

Lavori settimanali<br />

• Control<strong>la</strong>re l’olio <strong>del</strong><strong>la</strong> pompa, se necessario riempire con olio <strong>per</strong> pompa <strong>del</strong> vuoto,<br />

svuotare il separatore d’olio<br />

• Control<strong>la</strong>re i battiti <strong>del</strong> pulsatore (60 doppie pulsazioni, min. 58, max. 62) - vedi dati<br />

fabbrica<br />

• Verificare lo stato <strong>del</strong>le parti in gomma<br />

Lavori mensili<br />

• Pulire <strong>la</strong> valvo<strong>la</strong> di rego<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> vuoto secondo le indicazioni. Sono sufficienti pochi<br />

grammi di polvere <strong>per</strong> aumentare il livello <strong>del</strong> vuoto<br />

• Pulire e control<strong>la</strong>re i pulsatori secondo le indicazioni<br />

• Pulire <strong>la</strong> condotta <strong>del</strong> vuoto: risciacquare con acqua calda, pulire con prodotto combinato,<br />

risciacquare (cominciare sempre dal<strong>la</strong> valvo<strong>la</strong> più vicina al<strong>la</strong> pompa <strong>per</strong> evitare un<br />

accumulo di sporcizia che potrebbe bloccare il <strong>la</strong>vaggio)<br />

Lavori semestrali<br />

• Cambiare le gomme <strong>del</strong>le tettarelle, oppure dopo due stagioni all’alpe (non su<strong>per</strong>are 2500<br />

mucche munte <strong>per</strong> aggregato)<br />

• Completare <strong>la</strong> riserva di pezzi di ricambio<br />

Lavori annuali<br />

• Fare control<strong>la</strong>re l’impianto di mungitura da un es<strong>per</strong>to qualificato<br />

23


Capitolo 2 La mungitura<br />

2.2.3 Pulizia e disinfezione immediata<br />

Il <strong>la</strong>tte rappresenta uno dei pi<strong>la</strong>stri più importanti <strong>del</strong><br />

reddito agricolo e anzitutto <strong>la</strong> materia prima <strong>del</strong> casaro.<br />

È dunque evidente, <strong>per</strong> un mungitore cosciente, <strong>la</strong><br />

responsabilità di eseguire una scrupolosa pulizia degli<br />

utensili dopo ogni uso. Il mantenimento <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità<br />

costituisce <strong>la</strong> principale condizione <strong>per</strong> garantire il<br />

potere concorrenziale dei prodotti caseari e di<br />

conseguenza il reddito agricolo.<br />

Risciacquo iniziale<br />

Un risciacquo immediato con acqua corrente evita che residui di <strong>la</strong>tte diventino secchi nei<br />

recipienti e nelle condotte.<br />

Pulizia e disinfezione<br />

• Utilizzare solo prodotti autorizzati (ALP Forum 2004, Nr.9). In generale si usa un<br />

prodotto combinato (pulizia e disinfezione in uno)<br />

• Preparare <strong>la</strong> soluzione secondo le prescrizioni d’uso (<strong>per</strong> esempio 10 L allo 0.5% = 50 g)<br />

• Secchio: <strong>la</strong>vaggio 5 min., tem<strong>per</strong>atura finale min. 50 °C<br />

Lattodotto: <strong>la</strong>vaggio 10 min., tem<strong>per</strong>atura finale min. 60 °C (vedi 15.2)<br />

• Pulire l’istal<strong>la</strong>zione da una a tre volte <strong>la</strong> settimana con un prodotto acido <strong>per</strong> eliminare <strong>la</strong><br />

pietra di <strong>la</strong>tte, di preferenza <strong>la</strong> sera; <strong>la</strong> capacità disinfettante <strong>del</strong> prodotto acido è più<br />

debole di quel<strong>la</strong> <strong>del</strong> prodotto combinato<br />

• Usare una spazzo<strong>la</strong> unicamente <strong>per</strong> questo <strong>la</strong>voro<br />

Risciacquo finale<br />

Risciacquare con acqua potabile immediatamente dopo <strong>la</strong> pulizia e <strong>la</strong> disinfezione<br />

Deposito<br />

Depositare il materiale in un luogo pulito, asciutto e senza odori<br />

24<br />

3 condizioni <strong>per</strong> una pulizia e<br />

una disinfezione impeccabili:<br />

• su<strong>per</strong>fici intatte<br />

• o<strong>per</strong>azioni corrette<br />

• prodotti appropriati


Capitolo 2 La mungitura<br />

La pietra <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

Le proteine e gli ioni di calcio contenuti<br />

nel <strong>la</strong>tte formano uno strato poco solubile,<br />

<strong>la</strong> pietra <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, che si attacca alle pareti<br />

degli utensili che vengono in contatto col<br />

<strong>la</strong>tte. La pietra <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte è un materiale<br />

poroso dentro il quale si possono rifugiare<br />

i batteri, al riparo dal disinfettante. Per<br />

eliminar<strong>la</strong>, ci vuole un prodotto acido che<br />

dissolva <strong>la</strong> pietra.<br />

25<br />

Gomma di una tettarel<strong>la</strong> co<strong>per</strong>ta di<br />

pietra <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte all’interno.<br />

Condotta <strong>del</strong> vuoto sporca


Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />

3. Il <strong>la</strong>tte<br />

Il termine “<strong>la</strong>tte” viene definito nell’ordinanza svizzera <strong>sulle</strong> derrate alimentari: «Il <strong>la</strong>tte è<br />

tutto il prodotto <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura di una o più mucche munte rego<strong>la</strong>rmente.»<br />

Il <strong>la</strong>tte rappresenta l’alimento principale <strong>per</strong> <strong>la</strong> vita <strong>del</strong> neonato <strong>per</strong>ché contiene tutti gli<br />

elementi di cui ha bisogno: acqua, proteine, zuccheri, grassi, vitamine, minerali e altre<br />

sostanze essenziali. Benché si presenti sempre più o meno <strong>del</strong>lo stesso colore, il <strong>la</strong>tte si<br />

differenzia a seconda <strong>del</strong>le specie ed è costituito in modo da rispondere ai bisogni specifici.<br />

Un <strong>la</strong>ttante esposto ad un ambiente aggressivo (renne, balene) riceve un <strong>la</strong>tte estremamente<br />

ricco di grasso e di proteine. Il <strong>la</strong>tte di vacca è ricco di proteine in modo da <strong>per</strong>mettere una<br />

rapida crescita <strong>del</strong> vitello; il <strong>la</strong>tte umano, invece, è più ricco di zuccheri che servono a<br />

costituire i tessuti <strong>del</strong> cervello.<br />

Genere di Sostanza Grasso % Zuccheri % Proteine % Caseina % Albumina e Ceneri %<br />

animale secca %<br />

Globulina %<br />

Mucca 12.8 3.9 4.8 3.4 2.7 0.7 0.7<br />

Capra 11.5 3.4 4.5 3.0 2.2 0.8 0.8<br />

Pecora 16.5 6.2 4.3 5.2 4.2 1.0 0.8<br />

Giumenta 9.7 1.1 6.3 2.0 1.3 0.7 0.3<br />

Bufa<strong>la</strong> 18.5 7.8 4.2 5.8 5.3 0.5 0.7<br />

Renna 32.7 18.1 2.6 10.5 8.4 2.1 1.5<br />

Scrofa 17.5 7.0 4.2 5.3 3.8 1.5 1.0<br />

Balena 37.4 22.2 1.7 11.9 8.2 3.7 1.6<br />

Donna 11.9 3.4 6.6 1.7 0.9 0.8 0.2<br />

Il sangue apporta i costituenti necessari al<strong>la</strong> fabbricazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte fino alle cellule <strong>la</strong>ttifere.<br />

Certi componenti passano direttamente dal sangue al <strong>la</strong>tte senza essere trasformati (es. acqua,<br />

enzimi, sali minerali, vitamine, immunoglobuline), mentre altri vengono costituiti nelle<br />

cellule <strong>la</strong>ttifere a partire da materiale fornito dal sangue (es. caseine da aminoacidi, grassi da<br />

acidi grassi e <strong>la</strong>ttosio da glucosio).<br />

Questo capitolo dà una descrizione <strong>del</strong><strong>la</strong> composizione chimica e batteriologica <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

Conoscenze minime di questo alimento appaiono indispensabili <strong>per</strong> capire e dominare i<br />

processi di <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

27


Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />

3.1 Composizione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

I componenti principali <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sono: acqua, zuccheri, grassi, proteine e minerali.<br />

Acqua<br />

87.2%<br />

Inoltre il <strong>la</strong>tte contiene più di 90 componenti secondari, tra i quali vitamine, enzimi e<br />

oligoelementi. La parte biologica <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte viene trattata al punto 3.2.<br />

3.1.1 Grassi<br />

Materia secca<br />

Zuccheri<br />

12.8% 4.8-4.9%<br />

Proteine<br />

3.2-3.4%<br />

I corpi grassi sono composti da una moleco<strong>la</strong> di glicerina e da<br />

diversi acidi grassi (di solito tre). Questo insieme viene<br />

chiamato trigliceride. I diversi grassi si differenziano mediante<br />

il tipo di acido grasso attaccato al<strong>la</strong> glicerina. Un enzima, <strong>la</strong><br />

lipasi (vedi 9.4), è capace di rom<strong>per</strong>e il legame tra <strong>la</strong> glicerina e<br />

gli acidi grassi, liberando questi ultimi nel <strong>la</strong>tte. Essi possono<br />

avere un cattivo odore e così cambiare le proprietà<br />

organolettiche <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte. Ad esempio l’acido butirrico procura il<br />

tipico odore di rancido <strong>del</strong> burro.<br />

Nel <strong>la</strong>tte, il grasso è dis<strong>per</strong>so in globuli, piccole particelle di forma sferica di un diametro da 1<br />

a 10 μm (1 μm = 0.001 mm) o leggermente più piccole <strong>per</strong> il <strong>la</strong>tte di capra. La su<strong>per</strong>ficie di<br />

questi globuli è co<strong>per</strong>ta da componenti, tra l’altro proteine, che formano una membrana<br />

protettrice che impedisce ai globuli stessi di sciogliersi e li protegge dall’azione <strong>del</strong><strong>la</strong> lipasi.<br />

Nel <strong>la</strong>tte fresco si formano dei grappoli di globuli che subiscono una spinta verticale più forte<br />

dei globuli individuali. I grappoli salgono al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e formano lo strato di panna.<br />

Questo fenomeno è indesiderabile <strong>per</strong> prodotti confezionati come lo yogurt o il <strong>la</strong>tte<br />

28<br />

Grasso<br />

3.9-4.0%<br />

Minerali<br />

0.7%<br />

Il <strong>la</strong>tte di capra si differenzia leggermente da quello di mucca. I componenti sono<br />

nel<strong>la</strong> maggior parte gli stessi, ma il rapporto tra di loro cambia, con conseguenze <strong>per</strong><br />

<strong>la</strong> tecnica di <strong>trasformazione</strong>.<br />

Se non precisato in altro modo, <strong>la</strong> descrizione dei vari componenti vale <strong>per</strong> entrambi.<br />

Glicerina<br />

Acido grasso 1<br />

Acido grasso 2<br />

Acido grasso 3<br />

Lipasi


Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />

pastorizzato. Il procedimento di omogeneizzazione rimedia al problema, distruggendo i<br />

grappoli e riducendo i globuli a una dimensione così picco<strong>la</strong>, da non riuscire più a risalire in<br />

su<strong>per</strong>ficie. Il grasso di tale <strong>la</strong>tte <strong>per</strong>ò, non è più protetto dal<strong>la</strong> sua membrana. Un <strong>la</strong>tte<br />

omogeneizzato deve allora <strong>per</strong> forza essere pastorizzato (trattamento termico di 72-75 °C <strong>per</strong><br />

20 secondi) <strong>per</strong> sopprimere l’attività <strong>del</strong><strong>la</strong> lipasi.<br />

La piccolezza dei globuli di grasso nel <strong>la</strong>tte caprino ha alcune conseguenze<br />

tecnologiche:<br />

• affioramento più debole <strong>del</strong> grasso<br />

• i globuli di grasso restano più difficilmente inglobati nel reticolo caseinico e<br />

sfuggono più facilmente nel siero di caseificazione (che è più bianco e più<br />

grasso)<br />

• <strong>la</strong> maggiore su<strong>per</strong>ficie dei globuli più piccoli li rendono più pronti all’attacco<br />

lipolitico con rapidi e facili irrancidimenti. (conduce anche allo sviluppo più<br />

rapido <strong>del</strong> sapore dei formaggi caprini).<br />

3.1.2 Proteine<br />

Le proteine sono <strong>del</strong>le lunghe catene formate da tanti piccoli “mattoni” legati tra loro,<br />

denominati amminoacidi. Di solito le proteine sono costituite da almeno 100 amminoacidi. Ci<br />

sono solo 20 diversi amminoacidi che si ripetono lungo <strong>la</strong> catena. Con questi soli 20 mattoni<br />

si possono formare una grandissima quantità di proteine diverse <strong>per</strong>ché l’ordine nel<strong>la</strong> quale<br />

sono legati tra di loro ha un’influenza primordiale <strong>sulle</strong> proprietà <strong>del</strong>le proteine.<br />

Alcuni amminoacidi trovati nelle proteine <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sono definiti essenziali, <strong>per</strong>ché<br />

indispensabili al<strong>la</strong> salute <strong>del</strong>l’uomo e <strong>per</strong>ché possono essere assunti solo con il cibo. Ciò vuol<br />

dire che il nostro corpo non è capace di produrre questi amminoacidi a partire da elementi di<br />

base. Siamo costretti a mangiare degli alimenti con <strong>del</strong>le proteine contenenti questo tipo di<br />

amminoacido. Perciò le proteine <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte hanno un alto valore biologico.<br />

Durante <strong>la</strong> stagionatura, certi microrganismi producono diversi enzimi che tagliano le proteine<br />

in catene più piccole. Questo processo, che si chiama proteolisi, è d’importanza fondamentale<br />

<strong>per</strong> lo sviluppo <strong>del</strong>l’aroma dei formaggi stagionati. Durante <strong>la</strong> proteolisi, alcuni amminoacidi<br />

vengono liberati e trasformati in composti che influenzano il sapore <strong>del</strong> formaggio.<br />

Ci sono tre gruppi di proteine <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte:<br />

• Caseina o proteina <strong>del</strong> formaggio (ca. 80%)<br />

• Albumina o proteina <strong>del</strong><strong>la</strong> ricotta (ca. 15%)<br />

• Globulina o proteina <strong>del</strong> sistema immunitario (ca. 5%)<br />

La caseina<br />

Questa proteina si trova nel <strong>la</strong>tte sottoforma di<br />

particelle sferiche di un diametro da 30 a 300 μm.<br />

L’acidificazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte o l’aggiunta di caglio<br />

provocano <strong>la</strong> floccu<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><strong>la</strong> caseina e il <strong>la</strong>tte<br />

passa dallo stato liquido allo stato ge<strong>la</strong>tinoso<br />

(cagliata). La caseina è costituita dalle frazioni α (60-<br />

75% <strong>del</strong> totale), β (22-25% <strong>del</strong> totale) e γ. La frazione<br />

29<br />

sieroproteine<br />

La chimosina<br />

La chimosina è l’enzima attivo <strong>del</strong><br />

caglio. Essa taglia <strong>la</strong> caseina in due<br />

pezzi cambiandone <strong>la</strong> struttura. Se<br />

combinata con un’acidificazione <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>tte, un nuovo complesso si forma<br />

tra gli ioni calcio e <strong>la</strong> caseina<br />

cambiata. Il <strong>la</strong>tte diventa ge<strong>la</strong>tinoso.


Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />

γ-caseinica si dis<strong>per</strong>de nel siero a seguito <strong>del</strong><strong>la</strong> messa a caglio. Poiché tale frazione sembra<br />

più elevata nei diversi tipi di <strong>la</strong>tte mastitici, <strong>la</strong> resa di formaggio può ridursi anche <strong>per</strong> questo<br />

motivo.<br />

L’albumina<br />

Le particelle <strong>del</strong>l’ albumina sono molto più piccole di quelle <strong>del</strong><strong>la</strong> caseina e non precipitano<br />

sotto l’azione <strong>del</strong> caglio. Rimangono quindi nel siero.<br />

Con aggiunta di acido e forte riscaldamento <strong>del</strong> siero, l’albumina precipita in fiocchi bianchi:<br />

<strong>la</strong> ricotta.<br />

La globulina<br />

La globulina (o immunoglobulina) è soprattutto importante <strong>per</strong> il vitello. La sua<br />

concentrazione aumenta drasticamente nel <strong>la</strong>tte dei primi giorni (colostro). La globulina<br />

fornisce anticorpi al vitello appena nato che di natura non possiede nessuna difesa<br />

immunitaria.<br />

3.1.3 Zuccheri<br />

Lo zucchero tipico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte è il <strong>la</strong>ttosio, diverso da quello comunemente impiegato in cucina<br />

(saccarosio). Il <strong>la</strong>ttosio è 4-5 volte meno dolce <strong>del</strong> saccarosio anche se altrettanto ricco di<br />

energia. Serve da alimento ai batteri <strong>la</strong>ttici che lo trasformano in acido <strong>la</strong>ttico (fermentazione).<br />

L’acidità scaturita dal<strong>la</strong> fermentazione fa aggregare le caseine (es. yogurt, <strong>la</strong>tte acidulo, alcuni<br />

formaggi) e facilita l’azione <strong>del</strong> caglio durante il processo di coagu<strong>la</strong>zione.<br />

Il <strong>la</strong>ttosio può anche essere convertito in acido propionico con sviluppo di gas carbonico<br />

(fermentazione propionica, formaggio tipo Emmental) oppure in acido butirrico con sviluppo<br />

di gas carbonico e idrogeno (fermentazione ,butirrica formaggio non idoneo al consumo).<br />

3.1.4 Vitamine<br />

Le vitamine sono essenziali al<strong>la</strong> crescita e al buon funzionamento <strong>del</strong> corpo umano e animale.<br />

Il <strong>la</strong>tte contiene <strong>la</strong> maggior parte <strong>del</strong>le vitamine conosciute finora in quantità variabile.<br />

Re<strong>la</strong>tivamente abbondante sono le vitamine A, B1, B2 e B12. Invece il bisogno di vitamine C e<br />

D non può essere co<strong>per</strong>to anche con grande consumo di prodotti <strong>la</strong>ttieri.<br />

Alcuni coloranti <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sono vitamine o derivati di vitamine. Il carotene (un precursore <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

vitamine A) dà il colore giallo al formaggio e al burro. Il carotene contenuto nell’erba viene<br />

distrutto facendo fieno, <strong>per</strong> cui il formaggio fatto in inverno appare più bianco.<br />

Il colore verdastro <strong>del</strong> siero viene dal<strong>la</strong> <strong>la</strong>ttof<strong>la</strong>vina, un derivato <strong>del</strong><strong>la</strong> vitamine B2.<br />

Il <strong>la</strong>tte di capra non contiene carotenoidi, ma direttamente <strong>la</strong> vitamine A, che è<br />

incolore. Quindi i prodotti a base di <strong>la</strong>tte di capra sono più bianchi.<br />

30


Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />

3.1.5 Minerali<br />

Il <strong>la</strong>tte contiene tutti i minerali di cui hanno bisogno uomo e animali. Ci sono <strong>per</strong>ò <strong>del</strong>le<br />

grandi differenze nelle loro concentrazioni. Calcio, fosforo, potassio, magnesio, cloro, zinco,<br />

iodio e sodio sono in quantità re<strong>la</strong>tivamente alta mentre c’è poco ferro, rame, manganese e<br />

fluoro. Un vitello, allevato con solo <strong>la</strong>tte, dà una carne bianca <strong>per</strong>ché gli manca il ferro che<br />

forma un complesso di colore rosso (emoglobina).<br />

Il calcio è l’elemento che più di ogni altro sale minerale interviene nel processo di<br />

coagu<strong>la</strong>zione: esso rappresenta l’elemento che salda le micelle di caseina tra di loro. Il calcio<br />

ionico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte si presenta <strong>per</strong> ca.il 35% sotto forma solubile, in equilibrio con il 65% <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

forma insolubile, cioè inclusa nel<strong>la</strong> micel<strong>la</strong> di caseina. L’equilibrio può essere spostato<br />

riscaldando, raffreddando oppure acidificando il <strong>la</strong>tte.<br />

Un <strong>la</strong>tte con una <strong>per</strong>centuale elevata di calcio solubile avrà una <strong>per</strong>centuale maggiore di<br />

proteine legate agli ioni calcio e trasportate con essi nel<strong>la</strong> fase acquosa, cioè il siero.<br />

Ad esempio, <strong>la</strong> conservazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte a 4 °C <strong>per</strong> 48 ore causa uno spostamento<br />

<strong>del</strong>l’equilibrio in modo irreversibile a sfavore <strong>del</strong><strong>la</strong> frazione insolubile e quindi<br />

compromettendo <strong>la</strong> resa.<br />

3.1.6 Enzimi<br />

Gli enzimi hanno un ruolo importante nel<strong>la</strong> maggior parte <strong>del</strong>le reazioni biochimiche. Sono<br />

degli agenti catalitici (biocatalizzatori), e<strong>la</strong>borati da cellule viventi, che sono insostituibili nel<br />

metabolismo positivo o distruttivo degli esseri viventi. Anche in bassissime concentrazioni gli<br />

enzimi risultano molto efficienti. È così che ad esempio un’unità di chimosina, l’enzima <strong>del</strong><br />

caglio, può reagire con 250'000 unità di caseina prima di essere danneggiata. Alcuni enzimi<br />

<strong>del</strong> <strong>la</strong>tte vengono secreti negli alveoli <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> mentre altri sono prodotti da batteri.<br />

3.1.7 Componenti odoranti<br />

Poche materie possono passare dal foraggio al <strong>la</strong>tte attraverso il sistema di digestione <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

mucca. Ad esempio <strong>la</strong> cipollina selvatica è una pianta che contiene dei prodotti odoranti che<br />

passano direttamente nel <strong>la</strong>tte. La lista degli alimenti vietati si trova nell’allegato 2<br />

<strong>del</strong>l’ordinanza concernente l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> produzione <strong>la</strong>ttiera.<br />

Oltre a quest’aspetto, il grasso <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte ha una grande capacità di assorbire odori dall’ aria<br />

ambientale. Chi ha già conservato il burro in frigorifero vicino a un sa<strong>la</strong>me o a <strong>del</strong>le cipolle è<br />

già stato confrontato col problema. Un formaggio trasportato nel baule di una macchina<br />

accanto a un bidone di nafta diventa inadatto al consumo entro pochi minuti. Anche il<br />

contadino che foraggia silo deve essere attento a non <strong>la</strong>sciare il <strong>la</strong>tte a contatto con l’aria.<br />

31


Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />

3.2 Microrganismi <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

Il <strong>la</strong>tte fresco non è mai sterile, ma contiene sempre una quantità molto variabile di<br />

microrganismi. Essi sono organismi di dimensioni microscopiche, come virus, batteri, lieviti e<br />

muffe. Di batteri se ne possono iso<strong>la</strong>re un po’ovunque: dall’aria, dall’acqua, dal suolo, dal<strong>la</strong><br />

pelle, dal tratto intestinale di uomini ed animali, anche da quasi qualsiasi su<strong>per</strong>ficie che non<br />

sia stata disinfettata. Essi svolgono ruoli fondamentali nel<strong>la</strong> vita terrestre contribuendo al<strong>la</strong><br />

fertilità <strong>del</strong> suolo o al benessere di uomini ed animali grazie al<strong>la</strong> loro azione nel tratto<br />

digestivo. Dall’antichità, l’uomo ha imparato a control<strong>la</strong>rli a fini domestici. Il vino, <strong>la</strong> birra,<br />

l’aceto, i crauti e il formaggio non esisterebbero senza il <strong>la</strong>voro dei microrganismi. Oggi<br />

quest’attività è diventata una scienza che porta il nome di biotecnologia. Diversi procedimenti<br />

industriali si basano sul<strong>la</strong> biotecnologia, ad esempio <strong>la</strong> purificazione <strong>del</strong>l’acqua nelle stazioni<br />

di depurazione, <strong>la</strong> produzione di biogas da rifiuti organici o <strong>la</strong> sintesi di p<strong>la</strong>stica<br />

biodegradabile.<br />

Purtroppo non tutti i microrganismi sono “utili”. Ve ne sono in grado di causare in animali e<br />

uomini ma<strong>la</strong>ttie, trasmesse o veico<strong>la</strong>te anche attraverso derrate alimentari. Essi vengono<br />

chiamati patogeni.<br />

Tra i microrganismi vi sono batteri che hanno enorme importanza nel<strong>la</strong> produzione e<br />

<strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, <strong>per</strong> cui è importante avere una più approfondita conoscenza di questi<br />

partico<strong>la</strong>ri esseri viventi.<br />

3.2.1 Costituzione e forma dei batteri<br />

I batteri sono organismi unicellu<strong>la</strong>ri che misurano alcuni millesimi di millimetro. Sono visibili<br />

solo con il microscopio. Si differenziano due forme di batteri d’importanza <strong>la</strong>ttiera:<br />

Bacilli a forme di bastoncino<br />

Cocchi o cellule sferiche<br />

diplococchi se appaiati, stafilococchi se uniti tra loro in ammassi<br />

disordinati, streptococchi se uniti tra loro a formare una catena<br />

Alcuni bacilli, quando incontrano <strong>del</strong>le condizioni<br />

sfavorevoli, formano all’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> una spora. Essa è una capsu<strong>la</strong> che contiene il<br />

materiale genetico <strong>del</strong> batterio e che è molto più resistente al calore, al freddo, al<strong>la</strong> siccità e ai<br />

prodotti chimici. Possono resistere a tem<strong>per</strong>ature sopra i 100 °C. Dis<strong>per</strong>si nell’ambiente,<br />

possono aspettare mesi fin quando non sono tornate le condizioni favorevoli allo sviluppo<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> forma vegetativa.<br />

32


Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />

3.2.2 Riproduzione dei batteri<br />

I batteri sono caratterizzati da una frenetica attività cellu<strong>la</strong>re, che li porta a moltiplicarsi molto<br />

velocemente. La moltiplicazione avviene <strong>per</strong> divisione: <strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> cresce, allungandosi, e si<br />

divide in due. Le nuove cellule possono staccarsi e rimanere libere oppure, pur essendo unità<br />

cellu<strong>la</strong>ri indipendenti, rimanere unite (streptococchi, stafilococchi).<br />

In condizioni ottimali certi batteri si possono dividere, cioè raddoppiare, ogni 20 minuti. In 10<br />

ore, una singo<strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> può generare più di un miliardo (mille milioni) di discendenti.<br />

Ordine di grandezza <strong>per</strong> lo sviluppo di batteri tipici<br />

Divisione ogni All’inizio Dopo 6 ore Dopo 24 ore<br />

Batteri <strong>la</strong>ttici 1 ora 100 6400 > 1 miliardo<br />

Batteri propionici 6 ore 100 200 1600<br />

Questa capacità di moltiplicarsi condiziona anche l’effettivo rischio legato al<strong>la</strong> presenza di<br />

patogeni in prodotti caseari. Prima, durante e dopo <strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte bisogna creare un<br />

ambiente il più ostile ed inadatto possibile al<strong>la</strong> moltiplicazione di eventuali patogeni.<br />

3.2.3 Fattori che influenzano lo sviluppo dei batteri<br />

Il <strong>la</strong>tte, all’uscita da una mammel<strong>la</strong> sana di un animale sano, contiene batteri in quantità<br />

limitata. A questi vanno subito ad aggiungersi quelli provenienti dal contatto con l’ambiente.<br />

Se gli o<strong>per</strong>atori nel<strong>la</strong> catena di processo, che va dal<strong>la</strong> mungitura al<strong>la</strong> cura <strong>del</strong> formaggio in<br />

cantina, agiscono attenendosi alle più elementari norme igieniche, tale numero rimarrà<br />

contenuto. Tenderà invece ad aumentare paralle<strong>la</strong>mente al<strong>la</strong> mancanza di igiene durante <strong>la</strong><br />

raccolta, <strong>la</strong> conservazione e <strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

A parte l’igiene che <strong>per</strong>mette di limitare l’infezione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte con batteri provenienti da<br />

contaminazioni esterne, ci sono diversi fattori che influenzano lo sviluppo dei batteri ormai<br />

presenti nel <strong>la</strong>tte. Il ruolo <strong>del</strong> casaro è di favorire <strong>la</strong> moltiplicazione control<strong>la</strong>ta dei batteri utili<br />

e di inibire quel<strong>la</strong> degli indesiderati, modificando i parametri adeguati. La pulizia, <strong>la</strong><br />

tem<strong>per</strong>atura e l’acidità sono i più importanti.<br />

L’alimentazione<br />

Come tutti gli esseri vivi, i batteri hanno bisogno d’acqua e di cibo (proteine, zuccheri, grassi,<br />

minerali, vitamine) <strong>per</strong> vivere. In assenza di questi elementi (su<strong>per</strong>fici pulite, asciutte) non si<br />

sviluppano più e dopo un po’ muoiono. Le spore di alcuni batteri possono <strong>per</strong>ò sopravvivere<br />

anni senza acqua.<br />

La tem<strong>per</strong>atura<br />

I batteri possono svilupparsi entro definiti limiti di tem<strong>per</strong>atura, variabili da una specie<br />

all’altra. Per ognuna di queste esiste una tem<strong>per</strong>atura ottimale, una tem<strong>per</strong>atura minima ed<br />

una massima <strong>per</strong> <strong>la</strong> moltiplicazione. In più esiste una tem<strong>per</strong>atura letale oltre <strong>la</strong> quale i batteri<br />

muoiono.<br />

33


Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />

Tem<strong>per</strong>ature <strong>per</strong> uno sviluppo osservabile<br />

Gruppo Ottimale Minima Massima<br />

Psicrotrofi 20-30 °C Sotto 7 °C 35-45 °C<br />

Mesofili 20-30 °C 10-20 °C 35-45 °C<br />

Termofili 37-45 °C 20-30 °C 50-60 °C<br />

Il pH<br />

Il pH è una misura <strong>del</strong>l’acidità di una soluzione acquosa. Una soluzione con pH 7 è neutra,<br />

una con pH più basso è acida e un pH più alto indica una soluzione basica. Molti patogeni non<br />

crescono a pH basso mentre i batteri <strong>la</strong>ttici privilegiano un ambiente acido. Nel formaggio ad<br />

esempio <strong>la</strong> moltiplicazione di Salmonel<strong>la</strong> si arresta al di sotto di un valore di pH pari a 5.5.<br />

L’ossigeno<br />

I batteri che hanno bisogno d’ossigeno <strong>per</strong> crescere si chiamano aerobi. Altri possono<br />

crescere solo se non c’è ossigeno e si dicono anaerobi. Ad esempio, <strong>la</strong> fermentazione corretta<br />

di insi<strong>la</strong>to si ottiene solo se non vi è contaminazione da ossigeno. Microbi anaerobi facoltativi<br />

possono svilupparsi in presenza d’ossigeno, anche se non ne hanno bisogno.<br />

Inibizione, concorrenza<br />

I batteri possono interferire tra di loro producendo sostanze naturali inibenti. Queste sostanze<br />

possono rallentare o fermare dei processi vitali di altri batteri. Tra quelli che rivestono<br />

un’importanza <strong>per</strong> il caseificio ci sono le specie di <strong>la</strong>ttici Streptococcus <strong>la</strong>ctis e Streptococcus<br />

cremoris che producono <strong>del</strong>le sostanze attive contro Staphylococcus aureus.<br />

La concorrenza <strong>per</strong> il cibo offre anche una possibilità di selezione dei batteri. Con l’uso di<br />

fermenti ben definiti, il casaro aumenta drasticamente <strong>la</strong> concentrazione di germi utili, non<br />

<strong>la</strong>sciando spazio vitale e cibo <strong>per</strong> microrganismi indesiderati.<br />

3.2.4 Batteri più importanti <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

I batteri <strong>la</strong>ttici<br />

Essi trasformano il <strong>la</strong>ttosio in acido <strong>la</strong>ttico, acidificando il <strong>la</strong>tte. In questo gruppo ci sono sia<br />

dei cocchi che dei bacilli. La tem<strong>per</strong>atura ideale di sviluppo è tra 25 e 50 °C. Tutti i batteri<br />

<strong>la</strong>ttici sono anaerobi o anaerobi facoltativi.<br />

I fermenti usati <strong>per</strong> iniziare <strong>la</strong> fabbricazione di formaggio, anche chiamati starter, sono<br />

costituiti da batteri <strong>la</strong>ttici.<br />

Origine: mammel<strong>la</strong>, mungitrice, lettiera, fermenti<br />

I batteri propionici<br />

Essi sono responsabili <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione <strong>del</strong>l’occhio e parzialmente <strong>del</strong>l’aroma <strong>del</strong>l’<br />

Emmental. Trasformano l’acido <strong>la</strong>ttico in acido propionico (→ aroma), acido acetico e<br />

diossido di carbonio (→ occhi). Il casaro aggiunge alcune gocce di una coltura speciale nel<br />

<strong>la</strong>tte di caldaia.<br />

Origine: terra, fermenti (usati nel<strong>la</strong> fabbricazione di Emmental)<br />

I batteri butirrici<br />

Essi provocano un gonfiore tardivo <strong>del</strong> formaggio e lo rendono inadatto al consumo.<br />

Trasformano l’acido <strong>la</strong>ttico in acido butirrico (→ cattivo odore di burro rancido), diossido di<br />

carbonio e idrogeno (→ gonfiore). Anche se tale formaggio non rappresenta nessun <strong>per</strong>icolo<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> salute, non ha più alcun valore commerciale. Siccome questa fermentazione appare solo<br />

34


Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />

dopo ca. 6 settimane in cantina, un casaro può <strong>per</strong>dere una notevole quantità di formaggio<br />

prima di accorgersi <strong>del</strong> problema e reagire di conseguenza.<br />

I butirrici si trovano nel<strong>la</strong> terra e nei foraggi acidificati (silo, avanzi di foraggio nel<strong>la</strong><br />

mangiatoia). Le spore che formano e che resistono a tutti i trattamenti usuali <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte all’alpe<br />

ne fanno un nemico temuto che fortunatamente si incontra raramente dove il foraggio insi<strong>la</strong>to<br />

è proibito.<br />

Origine: terra, insi<strong>la</strong>to, foraggio che fermenta in mangiatoia, pozzanghere di siero sul pascolo<br />

La somministrazione di insi<strong>la</strong>ti deve essere interrotta al più tardi 10 giorni prima <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

<strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte in formaggio<br />

I batteri putrefattivi<br />

Essi decompongono le proteine e provocano un cattivo odore di escrementi.<br />

Origine: terra, acqua sporca<br />

Escherichia coli<br />

Loro si nutrono di <strong>la</strong>ttosio e producono acido acetico, acido formico, acido <strong>la</strong>ttico, diossido di<br />

carbonio e idrogeno. Provocano il gonfiore <strong>del</strong> formaggio durante le prime ore. I coli<br />

provocano dei disturbi intestinali all’uomo e <strong>del</strong>le mastiti alle mucche.<br />

Origine: escrementi , terra, foraggio marcio, utensili sporchi<br />

Staphylococcus aureus<br />

La loro tem<strong>per</strong>atura ideale di crescita è 35-37 °C. Le tem<strong>per</strong>ature incontrate in caseificio sono<br />

<strong>per</strong>tanto favorevoli al<strong>la</strong> sua moltiplicazione. La sua patogenesi è essenzialmente dovuta al<strong>la</strong><br />

produzione di tossine che provocano dei disturbi <strong>del</strong> tratto intestinale.<br />

Origine: mastite, fosse nasali e go<strong>la</strong> di uomini amma<strong>la</strong>ti, infezioni cutanee<br />

3.2.5 I batteriofagi<br />

I batteriofagi sono i virus dei batteri. Sono 100 volte più piccoli e si riproducono all’interno<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> batterica, provocando <strong>la</strong> sua morte. Nel <strong>la</strong>tte <strong>la</strong> presenza di un batteriofago causa<br />

un rallentamento evidente nel processo di acidificazione.<br />

Attraverso un semplice test si può verificare <strong>la</strong> presenza <strong>del</strong> virus nel <strong>la</strong>tte.<br />

Procedura di analisi<br />

Introdurre 100 mL di <strong>la</strong>tte sterilizzato in due provette sterili (A e B). In esse si innestano i<br />

fermenti abituali in <strong>per</strong>centuale nota e determinata. Nel<strong>la</strong> provetta B si aggiunge inoltre l’1%<br />

<strong>del</strong> siero <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione che si sospetta essere inquinata dal fago. Le provette vengono<br />

poste in incubazione <strong>per</strong> 5 ore a 30 °C.<br />

Interpretazione<br />

Se il <strong>la</strong>tte <strong>del</strong><strong>la</strong> provetta B risulta essere più acido di quello <strong>del</strong><strong>la</strong> provetta A, i fermenti hanno<br />

<strong>la</strong>vorato correttamente e si può escludere <strong>la</strong> presenza di batteriofagi. Se l’acidità misurata<br />

nel<strong>la</strong> provetta A è almeno <strong>del</strong> 10% su<strong>per</strong>iore a quel<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> provetta B, è probabile <strong>la</strong> presenza<br />

di fagi nel siero.<br />

In questo caso occorre cambiare il ceppo di fermenti e disinfettare tutto il materiale e gli<br />

strumenti utilizzati nel caseificio.<br />

35


Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />

Staphylococcus aureus – un caso partico<strong>la</strong>re<br />

Di tutti quei microrganismi patogeni re<strong>per</strong>ibili nel <strong>la</strong>tte e nei <strong>la</strong>tticini, lo Staphylococcus<br />

aureus è il più significativo <strong>per</strong> il Ticino <strong>per</strong>ché è stato implicato in innumerevoli episodi<br />

di intossicazione. Altre specie come le Salmonel<strong>la</strong>, i Campilobatteri e le Listerie (pensa al<br />

“Vacherin Mont d’Or”) sono pure di notevole importanza, ma fortunatamente finora non si<br />

sono verificati in Ticino casi di infezioni alimentari dovuti a questi batteri. Le misure da<br />

mettere in atto <strong>per</strong> prevenire lo sviluppo e <strong>la</strong> produzione di tossine da parte di St. aureus,<br />

sono <strong>per</strong>altro efficaci anche contro le altre specie di patogeni.<br />

La contaminazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte può essere interna o esterna. Capi di bestiame, soprattutto<br />

caprini e bovini, affetti da mastiti da St. aureus possono evidentemente dare un <strong>la</strong>tte<br />

fortemente contaminato. In Ticino, nel 1988, ben 496 <strong>del</strong>le 1526 bovine (32%) affette da<br />

mastite, lo erano con St. aureus. Tassi di infezione così elevati, <strong>per</strong> evitare un ulteriore<br />

propagarsi <strong>del</strong>le infezioni, implicano una notevole disciplina di stal<strong>la</strong> durante <strong>la</strong> mungitura<br />

stessa e nell’attuazione dei <strong>la</strong>vori di pulizia, <strong>per</strong> esempio <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice.<br />

D’altra parte non bisogna dimenticare che lo St. aureus è presente nelle fosse nasali e nel<strong>la</strong><br />

go<strong>la</strong> di uomini amma<strong>la</strong>ti. È veico<strong>la</strong>to da tosse, starnuti, in generale da aerosol aria-saliva. È<br />

inoltre presente in un buon numero di infezioni cutanee, soprattutto <strong>sulle</strong> mani,<br />

nell’orecchio e nell’occhio, ed è veico<strong>la</strong>to dal contatto diretto con queste parti <strong>del</strong> corpo<br />

coinvolte e non adeguatamente protette.<br />

La crescita di St. aureus avviene fra i 15 e i 45 °C, con 35-37 °C come tem<strong>per</strong>atura<br />

ottimale. Le tem<strong>per</strong>ature abituali di “casata” fabbricazione di prodotti <strong>la</strong>ttieri sono <strong>per</strong>tanto<br />

molto favorevoli al<strong>la</strong> sua moltiplicazione. La sua patogenesi è essenzialmente dovuta al<strong>la</strong><br />

produzione di tossine, denominate enterotossine <strong>per</strong>ché attive a livello <strong>del</strong>l’intestino<br />

umano. È stato s<strong>per</strong>imentalmente appurato che <strong>la</strong> produzione e secrezione di tossine da<br />

parte di St. aureus avviene quando <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione cellu<strong>la</strong>re ha raggiunto <strong>la</strong> concentrazione<br />

tra 100'000 e 500'000 cellule <strong>per</strong> mL; quindi se le cellule di St. aureus inizialmente<br />

presente non possono moltiplicarsi <strong>per</strong>ché le condizioni sono sfavorevoli non vi potrà<br />

nemmeno essere accumulo di tossine. Poiché entrambi i processi di moltiplicazione<br />

cellu<strong>la</strong>re e di produzione di tossine sono inibiti a pH fra 5 e 5.5 e bloccati a pH inferiore a<br />

5.0, risulta evidente che <strong>la</strong> prima misura da adottare è quel<strong>la</strong> di raggiungere il più<br />

velocemente possibile questi valori di acidità.<br />

5 regole <strong>per</strong> combattere lo St. aureus<br />

• Un bestiame sano, prova di Schalm (vedi 13.2)<br />

• Igiene <strong>per</strong>sonale, <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura, <strong>del</strong><strong>la</strong> raccolta e <strong>del</strong><strong>la</strong> conservazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

• Raffreddamento immediato <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (minimo sotto 15 °C, idealmente sotto 10 °C)<br />

• Acidificazione rapida all’inizio <strong>del</strong><strong>la</strong> fabbricazione<br />

• Termizzazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> i formaggi freschi<br />

!<br />

Ognuno ha <strong>la</strong> possibilità di far control<strong>la</strong>re il <strong>la</strong>tte in <strong>la</strong>boratorio all’inizio <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

stagione. L’investimento si ripaga 100 volte se <strong>per</strong>mette di evitare brutte sorprese<br />

più tardi, quando <strong>la</strong> cantina è già a metà piena di formaggio.<br />

36


Capitolo 3 Il <strong>la</strong>tte<br />

3.3 Cellule<br />

Il <strong>la</strong>tte contiene sempre un certo numero di cellule. Si tratta di cellule <strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>tte ormai morte provenienti dal tessuto ghiando<strong>la</strong>re e di cellule difensive provenienti dal<br />

sangue (globuli bianchi). Durante una mastite il corpo invia una grande quantità di globuli<br />

bianchi negli alveoli <strong>per</strong> combattere i microrganismi estranei. Il numero di cellule eliminate<br />

aumenta anche rapidamente in caso di irritazione o lesioni <strong>del</strong> tessuto mammario (mungitrice<br />

difettosa, tecnica di mungitura errata, ferita dovuta a un colpo).<br />

Una vacca sana presenta un tenore in cellule decisamente inferiore a 200'000 cellule/mL <strong>per</strong><br />

ogni quarto.<br />

La mammel<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> capra è un organo molto efficace <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione di <strong>la</strong>tte. Basti<br />

pensare che una capra produce 20 volte il suo peso in <strong>la</strong>tte mentre una vacca arriva<br />

solo a sette volte il suo peso. Quindi <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> capra è molto più sollecitata.<br />

Contrariamente a quanto avviene nel<strong>la</strong> vacca, <strong>la</strong> quale secreta il <strong>la</strong>tte attraverso <strong>la</strong><br />

parete alveo<strong>la</strong>re <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>, <strong>la</strong> secrezione di <strong>la</strong>tte di capra avviene <strong>per</strong> rottura<br />

<strong>del</strong>le cellule <strong>del</strong><strong>la</strong> ghiando<strong>la</strong> mammaria. Questa differenza spiega in parte <strong>per</strong>ché il<br />

<strong>la</strong>tte di capra contiene un numero di cellule su<strong>per</strong>iore al <strong>la</strong>tte di vacca. La soglia <strong>per</strong><br />

<strong>la</strong> capra è di ca. 600'000 cellule contro 350'000 <strong>per</strong> <strong>la</strong> mucca. In modo generale si<br />

può dire che uno può togliere un + dal risultato <strong>del</strong><strong>la</strong> prova di Schalm prima di<br />

compararlo al<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> utilizzata <strong>per</strong> <strong>la</strong> mucca.<br />

Verso <strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>la</strong>ttazione le cellule nel <strong>la</strong>tte di capra aumentano in modo ancora<br />

più marcato che nel <strong>la</strong>tte di mucca.<br />

37


Capitolo 4 Filtrazione, raffreddamento e stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

4. Filtrazione, raffreddamento e stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

4.1 Filtrazione<br />

Il <strong>la</strong>tte deve essere filtrato durante o subito dopo <strong>la</strong><br />

mungitura con un filtro monouso. La filtrazione elimina<br />

le impurità (mosche, letame, grumi) che si trovano nel<br />

<strong>la</strong>tte. Gli elementi dissolti e i batteri passano attraverso il<br />

filtro.<br />

4.2 Raffreddamento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte durante <strong>la</strong> mungitura<br />

39<br />

Filtro <strong>per</strong> mungitrice con <strong>la</strong>ttodotto<br />

Il <strong>la</strong>tte <strong>del</strong><strong>la</strong> sera deve essere, se possibile, raffreddato già durante <strong>la</strong> mungitura. Diversi<br />

sistemi si incontrano <strong>sulle</strong> <strong>alpi</strong>:<br />

• scambiatore di calore (solo <strong>per</strong> mungitrice con <strong>la</strong>ttodotto)<br />

Il <strong>la</strong>tte viene pompato attraverso uno scambiatore di calore raffreddato con acqua corrente<br />

scambiatore di calore


Capitolo 4 Filtrazione, raffreddamento e stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

• Raffreddatore a scorrimento<br />

Il <strong>la</strong>tte scorre sul raffreddatore e si<br />

raffredda a una tem<strong>per</strong>atura di ca. 3 °C<br />

su<strong>per</strong>iore a quel<strong>la</strong> <strong>del</strong>l’acqua.<br />

raffreddatore a scorrimento<br />

• Raffreddatore a immersione<br />

Il <strong>la</strong>tte viene versato in un contenitore dove è instal<strong>la</strong>to un<br />

raffreddatore a immersione (circo<strong>la</strong>zione d’acqua fredda o<br />

elettrico).<br />

4.3 Stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

Il <strong>la</strong>tte deve essere mantenuto a tem<strong>per</strong>atura bassa durante <strong>la</strong> notte, idealmente sotto i 10 °C.<br />

Diversi sistemi sono possibili:<br />

Nelle conche:<br />

• Depositare le conche in acqua corrente fredda<br />

40<br />

Conche <strong>per</strong> lo stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte


Capitolo 4 Filtrazione, raffreddamento e stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

Nei bidoni:<br />

• Mettere i bidoni di <strong>la</strong>tte in una fontana con acqua<br />

corrente<br />

• Lasciar scorrere acqua lungo i bidoni mediante anelli<br />

bucati<br />

Nel<strong>la</strong> caldaia:<br />

• Utilizzare un raffreddatore elettrico con<br />

termostato. La tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte non<br />

deve scendere sotto i 6 °C.<br />

• Utilizzare una serpentina di rame collegata al<strong>la</strong> canna <strong>del</strong>l’acqua.<br />

• Per caldaie a doppio mantello, aprire il circuito <strong>del</strong>l’acqua fredda.<br />

!<br />

41<br />

Anello da raffreddamento<br />

I sistemi che usano acqua corrente funzionano solo se l’acqua esce con una tem<strong>per</strong>atura<br />

sufficientemente bassa. Se il <strong>la</strong>tte non può essere raffreddato abbastanza, occorre<br />

“casare” due volte al giorno.<br />

Vantaggi e svantaggi dei diversi sistemi di stoccaggio<br />

Vantaggio Svantaggio<br />

Bidoni - Buon mercato - Scrematura scomoda<br />

- Poco materiale - Acqua calda <strong>per</strong> <strong>la</strong> pulizia<br />

Conche - Buona scrematura - Spazio necessario<br />

- Acqua calda <strong>per</strong> <strong>la</strong> pulizia<br />

- Impegnativo<br />

Caldaia - Non necessita spazio<br />

supplementare<br />

- Scrematura facile<br />

- Nessuna pulizia in più<br />

Una tem<strong>per</strong>atura sotto 6 °C provoca:<br />

• Cattiva predisposizione a cagliare<br />

• Ev. dei danni ai globuli di grasso<br />

→ rancidità<br />

• Selezionedipsychrofili<br />

- Conservazione ridotta <strong>del</strong> burro<br />

(ossidazione <strong>del</strong> grasso dovuta<br />

al<strong>la</strong> presenza di rame)


Capitolo 4 Filtrazione, raffreddamento e stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

Il <strong>la</strong>tte <strong>del</strong><strong>la</strong> sera deve essere raffreddato a una tem<strong>per</strong>atura sotto i 10 °C il più<br />

velocemente possibile affinché non si sviluppino dei germi indesiderati. Se<br />

questa tem<strong>per</strong>atura non può essere raggiunta <strong>per</strong> ragioni tecniche, bisogna<br />

mettersi in contatto con il servizio competente <strong>del</strong>l'ODerr (SICL fino a fine<br />

2006) <strong>per</strong> valutare il rischio globale di contaminazione.<br />

Per maggiori dettagli sul<strong>la</strong> produzione e sullo stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, vedi il fascicolo “Latte di<br />

qualità – ne vale <strong>la</strong> pena”.<br />

42


Capitolo 5 I fermenti <strong>la</strong>ttici<br />

5. I fermenti <strong>la</strong>ttici<br />

Le colture o fermenti <strong>la</strong>ttici, chiamati anche starter, sono composti da batteri selezionati, i<br />

quali portano nel <strong>la</strong>tte <strong>la</strong> flora indispensabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> fermentazione e <strong>per</strong> <strong>la</strong> buona riuscita <strong>del</strong><br />

formaggio. Queste flore batteriche sono venute a mancare con l’introduzione dei cagli<br />

moderni, i quali contengono unicamente l’enzima coagu<strong>la</strong>nte, mentre anni fa con il sistema<br />

usato dai nostri avi, cioè mettendo a macerare nel<strong>la</strong> scotta <strong>del</strong>le porzioni di stomaci di vitello<br />

o capretto, oltre al presame, si otteneva anche una flora batterica.<br />

Quindi al giorno d’oggi è diventato indispensabile far capo a queste colture appositamente<br />

selezionate, le quali provocano una repentina acidificazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte impedendo e inibendo lo<br />

sviluppo di flore nocive come ad esempio degli Stafilococchi.<br />

Pure l’avvento <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura meccanica (dove <strong>la</strong> pulizia è scrupolosa) ha fatto sì che il <strong>la</strong>tte<br />

sia povero di batteri e quindi non adatto al<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione.<br />

Un <strong>la</strong>tte povero di batteri <strong>la</strong>ttici diventa facilmente terreno ideale <strong>per</strong> flore non desiderate, le<br />

quali non trovando concorrenza proliferano velocemente.<br />

!<br />

La produzione di formaggio senza l’uso di fermenti adeguati è irresponsabile. Nessuno<br />

può più <strong>per</strong>mettersi uno scandalo d’intossicazione alimentare. Recherebbe danno non<br />

solo al casaro responsabile, ma anche a tutto il settore <strong>del</strong>l’economia alpestre.<br />

I batteri <strong>la</strong>ttici hanno il compito di trasformare il <strong>la</strong>ttosio in acido <strong>la</strong>ttico, provocando un<br />

abbassamento <strong>del</strong> pH. Quest’aumento <strong>del</strong>l’acidità protegge il formaggio contro diversi germi<br />

non desiderati. I fermenti sono composti generalmente da streptococchi e da <strong>la</strong>ttobacilli. Gli<br />

streptococchi si sviluppano rapidamente e producono poca acidità. Preparano il terreno <strong>per</strong> i<br />

<strong>la</strong>ttobacilli che <strong>la</strong>vorano di preferenza ad un pH più basso. Ca. 1/3 <strong>del</strong> <strong>la</strong>ttosio viene<br />

trasformato dagli streptococchi, i 2/3 restanti dai <strong>la</strong>ttobacilli.<br />

I batteri <strong>la</strong>ttici più importanti <strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione di formaggio<br />

Sc. <strong>la</strong>ctis Sc. thermophilus Lb. helveticus Lb. <strong>la</strong>ctis<br />

Riproduzione (min) 15 – 20 15 – 20 35 – 45 35 – 45<br />

Tem<strong>per</strong>atura ottimale (°C) 28 – 30 42 42 – 45 42 – 45<br />

pH ottimale 6.0 6.0 – 6.8 5.2 – 5.5 5.1 – 5.3<br />

Fase ottimale: maturazione, coagu<strong>la</strong>zione cottura, pressa<br />

43


Capitolo 5 I fermenti <strong>la</strong>ttici<br />

5.1 Coltura vegetativa<br />

<strong>per</strong> formaggio<br />

La coltura vegetativa è una misce<strong>la</strong> di fermenti <strong>la</strong>ttici termofili<br />

ottenuti presso l’ALP (<strong>Agroscope</strong> Liebefeld-Posieux, ex-<br />

FAM). È stata messa a punto con l’es<strong>per</strong>ienza di diversi anni.<br />

Per il formaggio d’alpe è sicuramente <strong>la</strong> più adatta e<br />

affidabile.<br />

Modo d’uso<br />

1. Agitare bene <strong>la</strong> bottiglia prima di aprir<strong>la</strong> (senza formare<br />

schiuma).<br />

2. Aprire <strong>la</strong> bottiglia, prelevare il quantitativo necessario e<br />

richiuder<strong>la</strong> immediatamente.<br />

3. Usare 20-30 mL <strong>per</strong> ogni 100 litri di <strong>la</strong>tte.<br />

4. Misurare il quantitativo necessario utilizzando un misurino<br />

graduato <strong>per</strong> evitare errori.<br />

Raccomandazioni<br />

• È molto importante conservare <strong>la</strong> coltura a una tem<strong>per</strong>atura inferiore a 10 °C.<br />

• Aggiungere <strong>la</strong> coltura con il primo <strong>la</strong>tte versato in caldaia <strong>la</strong> mattina <strong>per</strong>ché i fermenti<br />

hanno bisogno di un certo tempo di adattamento prima di potersi sviluppare e <strong>la</strong>vorare.<br />

• Le scatole vuote in buono stato devono essere ritornate rego<strong>la</strong>rmente, almeno una volta al<br />

mese, mentre le bottiglie devono essere gettate.<br />

• Per <strong>la</strong> maturazione, vedi 6.1.2<br />

5.2 Coltura liofilizzata “CHOOZIT MA 400-1 LYO 5 DCU” (ex EZAL)<br />

<strong>per</strong> formaggio, formaggel<strong>la</strong>, büscion e burro<br />

La coltura CHOOZIT è una misce<strong>la</strong> di batteri mesofili.<br />

Quindi evitare tem<strong>per</strong>ature di riscaldamento <strong>del</strong><strong>la</strong> grana<br />

su<strong>per</strong>iori ai 42 °C.<br />

La ditta produttrice di questa coltura, allo scopo di<br />

garantire un’ottima acidificazione e <strong>per</strong> escludere<br />

eventuali batteriofagi (microrganismi capaci di uccidere<br />

i batteri <strong>la</strong>ttici), d’ora in avanti fornisce queste colture<br />

con due numerazioni da usare a giorni alterni ossia un<br />

giorno <strong>la</strong> MA 400-1 e l’altro <strong>la</strong> MA 400-2.<br />

5.2.1 Formaggio e formaggel<strong>la</strong><br />

Modo d’uso<br />

1. 1 bustina <strong>per</strong> 100 l (maturazione 30-35 minuti) oppure <strong>per</strong> 200 l (maturazione 45-60<br />

minuti).<br />

Nel caso di fabbricazione a partire da <strong>la</strong>tte fresco (una mungitura), versare <strong>la</strong> coltura nel<br />

primo bidone appena si è versato un po’ di <strong>la</strong>tte, in modo che i batteri <strong>la</strong>ttici possano<br />

iniziare a svilupparsi ed assicurare una buona partenza <strong>del</strong>l’acidificazione.<br />

44


Capitolo 5 I fermenti <strong>la</strong>ttici<br />

Se invece si fabbrica una volta al giorno, il mattino, bisognerà dapprima riscaldare il <strong>la</strong>tte<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> sera nel<strong>la</strong> caldaia fino a 30-33 °C poi aggiungere <strong>la</strong> coltura ed eseguire una<br />

maturazione.<br />

2. Aprire le bustine con <strong>del</strong>le forbici disinfettate, ma non prima di avere <strong>la</strong>vato le mani.<br />

3. Non versare il contenuto <strong>del</strong><strong>la</strong> bustina in un solo colpo; questo modo di procedere può<br />

favorire <strong>la</strong> formazione di grumi; bisogna spargere <strong>la</strong> polvere rapidamente sopra il <strong>la</strong>tte<br />

evitando <strong>la</strong> schiuma e l’elica di rimesco<strong>la</strong>mento.<br />

Raccomandazioni<br />

• Conservare <strong>la</strong> coltura a una tem<strong>per</strong>atura di + 4 °C.<br />

• Prima <strong>del</strong>l’utilizzazione verificare che <strong>la</strong> coltura si presenti sotto forma di polvere<br />

(scuotere leggermente <strong>la</strong> bustina prima di aprir<strong>la</strong>). Nel caso in cui <strong>la</strong> coltura, anziché<br />

essere in polvere fosse un blocco compatto, non deve essere utilizzata.<br />

• La tem<strong>per</strong>atura ideale <strong>per</strong> sciogliere <strong>la</strong> coltura è di 20-25 °C; il <strong>la</strong>tte troppo freddo<br />

aumenta <strong>la</strong> fase di <strong>la</strong>tenza a scapito di uno sviluppo rapido dei batteri acidificanti.<br />

• Non bisogna assolutamente diluire questa coltura con acqua.<br />

• Se una bustina viene usata più di una volta, conservar<strong>la</strong> in un sacchetto di p<strong>la</strong>stica a<br />

chiusura ermetica (tipo minigrip ® ). Al fine di evitare che si formi <strong>del</strong><strong>la</strong> condensazione<br />

all’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> bustina, <strong>la</strong> coltura deve essere tolta dal frigorifero ca. mezz’ora prima<br />

<strong>del</strong>l’utilizzazione<br />

5.2.2 Burro<br />

Modo d’uso<br />

1. Aggiungere 1 bustina ogni 20 litri di panna e mesco<strong>la</strong>re bene<br />

2. Se il burro è fabbricato 24 ore dopo l’aggiunta <strong>del</strong><strong>la</strong> coltura, <strong>la</strong> panna deve essere<br />

conservata a 15 °C. Abbassare <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura a 12 °C <strong>per</strong> un tempo di 48 ore.<br />

5.2.3 Büscion o formaggino alto<br />

In forma liofilizzata, <strong>la</strong> coltura si usa come <strong>per</strong> il formaggio (5.2.1). Solo il tempo di<br />

maturazione cambia a 1 ora.<br />

È pure possibile preparare una coltura vegetativa all’alpe.<br />

Modo d’uso<br />

1. Prendere i litro di <strong>la</strong>tte UHT (magro o parzialmente scremato), depositarlo a tem<strong>per</strong>atura<br />

ambiente (20-25 °C) <strong>per</strong> ca. 24 ore.<br />

2. Aprire il pacchetto di <strong>la</strong>tte e aggiungere 1 bustina di coltura, mesco<strong>la</strong>re capovolgendo più<br />

volte il cartone <strong>per</strong> ottenere una buona misce<strong>la</strong>zione.<br />

3. Lasciar riposare <strong>la</strong> misce<strong>la</strong> preparata 1 ora a tem<strong>per</strong>atura ambiente (20-25 °C).<br />

4. Mettere nel frigorifero a 3-4 °C.<br />

5. Aggiungere 1 dl di coltura <strong>per</strong> ogni 10 litri di <strong>la</strong>tte (maturazione 15 minuti)<br />

Raccomandazioni<br />

La coltura così riprodotta può essere conservata nel frigorifero <strong>per</strong> 3-4 giorni.<br />

45


Capitolo 5 I fermenti <strong>la</strong>ttici<br />

5.3 Colture liofilizzate “Micromilk T” e “Micromilk Me”<br />

(ex ChemiFerm)<br />

Termofile (T) <strong>per</strong> formaggelle e mesofile (Me) <strong>per</strong> büscion<br />

1 bustina <strong>per</strong> 250 litri di <strong>la</strong>tte.<br />

Maturazione <strong>per</strong> 40 minuti a 35 °C.<br />

Modo d’uso e raccomandazioni vedi 5.2.1<br />

5.4 Coltura liofilizzata “LB CASEI”<br />

Per <strong>la</strong> maturazione<br />

La coltura “LB CASEI” è una misce<strong>la</strong> di batteri e muffe che facilitano <strong>la</strong> maturazione interna<br />

ed esterna <strong>del</strong> prodotto.<br />

E’ adatta <strong>per</strong> formaggini tipo büscion, robiole e formaggel<strong>la</strong>, soprattutto all’inizio <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

stagione, <strong>per</strong>iodo più difficile <strong>per</strong>ché le cantine e il materiale non sono ancora contaminati da<br />

questi utili microrganismi.<br />

La muffa contenuta in questi fermenti rallenta <strong>la</strong> crescita <strong>del</strong> mucor e altre muffe colorate<br />

indesiderate.<br />

Modo d’uso<br />

1. 1 dose (provetta) è <strong>per</strong> 400 litri di <strong>la</strong>tte<br />

2. La coltura “LB CASEI” deve essere aggiunta direttamente nel <strong>la</strong>tte, senza creare grumi,<br />

nello stesso momento in cui vengono aggiunti gli altri fermenti.<br />

Raccomandazioni vedi 5.2.1.<br />

46


Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

6. La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

Latte di vacca oppure misto fino a 30% di capra<br />

Il formaggio si ottiene dal<strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><strong>la</strong> caseina, principalmente mediante l’aggiunta di<br />

caglio, seguita da diverse o<strong>per</strong>azioni che hanno tutte lo scopo di eliminare il siero dal<strong>la</strong><br />

cagliata. Si può definire uno schema generale di fabbricazione di formaggio con tutte le tappe<br />

essenziali.<br />

L’idea di questo capitolo non è solo di presentare <strong>la</strong> fabbricazione <strong>del</strong> formaggio d’alpe<br />

ticinese DOP, ma anche di approfondire tutti gli aspetti pratici e teorici <strong>del</strong>le singole fasi.<br />

Queste riflessioni valgono poi <strong>per</strong> gli altri tipi di formaggio presentati in questo manuale.<br />

Formaggi freschi<br />

PREPARAZIONE DEL LATTE<br />

(scrematura, maturazione, aggiunta di fermenti ed eventualmente di muffe)<br />

COAGULAZIONE<br />

ROTTURA DELLA CAGLIATA<br />

SPINATURA E EVENTUALE COTTURA DELLA CAGLIATA<br />

ESTRAZIONE DELLA CAGLIATA siero<br />

MESSA IN FORMA<br />

EVENTUALE PRESSATURA<br />

SALATURA<br />

MATURAZIONE Formaggi stagionati<br />

N.B.: I procedimenti di fabbricazione <strong>del</strong> formaggio d’alpe ticinese sono ben definiti<br />

nell’elenco degli obblighi <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP (vedi gli allegati). Non ci sono differenze significative<br />

tra <strong>la</strong> fabbricazione con <strong>la</strong>tte misto e <strong>la</strong>tte di vacca. Per cui le seguenti descrizioni si rivolgono<br />

a entrambi.<br />

47<br />

Ricotta


Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

6.1 Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

6.1.1 Scrematura<br />

SCOPO<br />

Il <strong>la</strong>tte di fabbricazione si screma <strong>per</strong> rego<strong>la</strong>re il contenuto in materia grassa <strong>del</strong> formaggio e<br />

soprattutto <strong>per</strong> depurare il <strong>la</strong>tte.<br />

Togliere <strong>la</strong> panna d’affioramento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di sera con una spannaro<strong>la</strong>. Se il <strong>la</strong>tte<br />

è stoccato in conche, prima staccare <strong>la</strong> panna dal<strong>la</strong> conca passando un dito<br />

lungo <strong>la</strong> parete.<br />

Un <strong>la</strong>tte troppo grasso può portare a dei difetti di gusto o di pasta. Con una scrematura di<br />

su<strong>per</strong>ficie d’un <strong>la</strong>tte raffreddato, si ottiene un tasso di materia grassa conforme <strong>per</strong> il<br />

formaggio d’alpe ticinese. Il quaderno degli obblighi richiede un minimo di 45% di grasso in<br />

materia secca, ciò che corrisponde a un tenore di ca. 3% di materia grassa in caldaia.<br />

Denominazione Tenore di grasso nel<strong>la</strong> % grasso<br />

sostanza secca (g/kg) nel <strong>la</strong>tte di caldaia<br />

Formaggio doppia panna Almeno 650 4.5 – 5-0<br />

Formaggio al<strong>la</strong> panna 550 – 649 3.8 – 4.0<br />

Formaggio grasso 450 – 549 2.9 – 3.1<br />

Formaggio ¾ grasso 350 - 449 2.1 – 2.2<br />

Formaggio ½ grasso 250 - 349 1.4 – 1.5<br />

Formaggio ¼ grasso 150 - 249 0.8 – 0.9<br />

Formaggio magro Meno di 150 < 0.8<br />

In generale, <strong>la</strong> separazione <strong>del</strong> grasso nel <strong>la</strong>tte aumenta con:<br />

• <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

• il rapporto tra su<strong>per</strong>ficie e quantità di <strong>la</strong>tte (conche o caldaia versus bidoni)<br />

• il tenore di grasso nel <strong>la</strong>tte<br />

• <strong>la</strong> dimensione dei globuli grassi<br />

I primi due punti sono i fattori influenzabili dal casaro. Una scrematura meccanica <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

mediante una centrifuga non è <strong>per</strong>messa dall’elenco degli obblighi DOP.<br />

L’altro scopo <strong>del</strong><strong>la</strong> scrematura è di fare un’epurazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte. Siccome i germi si<br />

concentrano nel<strong>la</strong> fase grassa <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, scremando si diminuisce in modo drastico <strong>la</strong> carica<br />

batterica <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di caldaia.<br />

Ripartizione dei germi in un cilindro di vetro con <strong>la</strong>tte <strong>la</strong>sciato riposare 15 ore a 15 °C<br />

strato di crema 96'500 germi/mL<br />

fase intermedia 2’800 germi/mL<br />

<strong>la</strong>tte magro 1'400 germi/mL<br />

48


Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

6.1.2 Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

SCOPO<br />

- arricchire il <strong>la</strong>tte in batteri <strong>la</strong>ttici (occupazione <strong>del</strong> terreno)<br />

- abbassare il pH il più velocemente possibile (pH basso sfavorevole al<strong>la</strong> maggior parte dei<br />

germi indesiderati)<br />

- migliorare <strong>la</strong> sineresi (spurgo <strong>del</strong> grano) durante <strong>la</strong> fabbricazione<br />

- ristabilire l’equilibrio fisico-chimico eventualmente <strong>per</strong>turbato dallo stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte al<br />

freddo<br />

Un <strong>la</strong>tte a maturazione troppo elevata provoca un rassodamento <strong>del</strong> grano e una sineresi<br />

troppo forti; il formaggio appiccica alle tele, i grani non si saldano bene e <strong>la</strong> pasta diventa più<br />

corta.<br />

Riscaldare il <strong>la</strong>tte a tem<strong>per</strong>atura di messa a caglio (31-33 °C). Bisogna<br />

riscaldare adagio e sempre mesco<strong>la</strong>ndo <strong>per</strong>ché un <strong>la</strong>tte surriscaldato<br />

caglierebbe male.<br />

All’inizio <strong>del</strong> riscaldamento aggiungere tutta o parte <strong>del</strong><strong>la</strong> coltura. Se il <strong>la</strong>tte di<br />

sera è stato raffreddato bene (sotto 10 °C), è anche possibile mettere una parte<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> coltura già <strong>la</strong> sera.<br />

Rimestare <strong>per</strong> 15-45 minuti. Più <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte è bassa,<br />

più lungo sarà il tempo di maturazione.<br />

Appena prima <strong>del</strong><strong>la</strong> messa a caglio, aggiungere, se necessario, il resto di<br />

coltura (in totale 20-40 mL / 100 L).<br />

N.B.: è consigliabile usare <strong>la</strong> dose massima i primi giorni <strong>del</strong><strong>la</strong> stagione <strong>per</strong><br />

assicurarsi un buon insediamento <strong>del</strong><strong>la</strong> flora batterica in caseificio.<br />

La quantità di coltura e il momento <strong>del</strong>l’aggiunta, il grado di coagu<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata e i<br />

tempi di spinatura sono fattori interdipendenti. Se si ottiene un formaggio di buona qualità,<br />

non bisogna cambiare abitudine, soprattutto <strong>per</strong> quanto riguarda l’aggiunta di coltura.<br />

6.2 Coagu<strong>la</strong>zione<br />

6.2.1 Messa a caglio<br />

SCOPO<br />

Il caglio provoca <strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, passo indispensabile all’eliminazione <strong>del</strong> siero.<br />

Le indicazioni di tem<strong>per</strong>atura valgono <strong>per</strong> <strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione. Un <strong>la</strong>tte<br />

poco maturo richiede una tem<strong>per</strong>atura di coagu<strong>la</strong>zione più alta (32-33 °C) di un<br />

<strong>la</strong>tte maturo (31-32 °C). Se <strong>la</strong> caldaia è esposta a tem<strong>per</strong>ature basse (caldaia a<br />

parete semplice, caseificio freddo) bisogna adattare <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura al momento<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> messa a caglio.<br />

Diluire il caglio in acqua potabile (10-20 volte il suo volume). Ci sono cagli di<br />

diversi tipi (polvere o liquidi) e forza. Il più comunemente usato è quello<br />

49


Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

liquido di forza 1:9’000. Con questo caglio prevedere 11-12 mL <strong>per</strong> 100 L di<br />

<strong>la</strong>tte. Per gli altri cagli, conformarsi alle istruzioni.<br />

Sempre col <strong>la</strong>tte tenuto in movimento, aggiungere lentamente <strong>la</strong> soluzione di<br />

caglio ripartendo<strong>la</strong> al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia.<br />

Fermare rapidamente e completamente <strong>la</strong> turbolenza <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte con una o due<br />

spannarole.<br />

Bisogna assolutamente coprire <strong>la</strong> caldaia ed evitare le correnti d’aria.<br />

Proteggere <strong>la</strong> caldaia dal calore <strong>del</strong> fuoco <strong>per</strong> evitare una coagu<strong>la</strong>zione<br />

irrego<strong>la</strong>re.<br />

Sulle <strong>alpi</strong> senza frigorifero o locale freddo, conviene utilizzare il caglio in polvere. Bisogna<br />

conservarlo in un posto fresco e secco. Per piccole quantità di <strong>la</strong>tte si consiglia di usare un<br />

caglio a debole forza. Le dosi si <strong>la</strong>sciano misurare più facilmente. Bisogna anche sa<strong>per</strong>e che <strong>la</strong><br />

forza <strong>del</strong><strong>la</strong> polvere diminuisce con l’età. Esiste un rischio di contaminazione se si formano dei<br />

grumi (umidità).<br />

Il caglio liquido è più comodo da misurare, <strong>per</strong>ò richiede un posto freddo e al riparo dal<strong>la</strong><br />

luce <strong>per</strong> il suo stoccaggio, idealmente un frigorifero. Una volta a<strong>per</strong>to, si conserva al massimo<br />

6 mesi in frigo.<br />

Il caglio e il suo titolo<br />

Il caglio è un sostanza che viene ricavata dal quarto stomaco <strong>del</strong> vitello, oppure <strong>del</strong>l’agnello o <strong>del</strong><br />

capretto. Il principio attivo <strong>del</strong> caglio è un enzima chiamato chimosina. Da alcuni anni, <strong>la</strong><br />

chimosina si ottiene anche da microrganismi modificati geneticamente. Per <strong>la</strong> fabbricazione di<br />

formaggio d’alpe <strong>per</strong>ò, si usa esclusivamente un presame a base di caglio animale.<br />

Il titolo rappresenta <strong>la</strong> quantità di <strong>la</strong>tte che viene coagu<strong>la</strong>ta da caglio al<strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di 35 °C, nel<br />

tempo di 40 minuti. Una forza di 1:9’000 significa che 1 parte (mL o g) di caglio coagu<strong>la</strong> 9'000<br />

parti (mL o g) di <strong>la</strong>tte (definizione secondo l’unità Soxhlet SU).<br />

6.2.2 Durata di coagu<strong>la</strong>zione<br />

SCOPO<br />

È il tempo necessario al caglio <strong>per</strong> far coagu<strong>la</strong>re il <strong>la</strong>tte. Nel frattempo, i fermenti <strong>la</strong>ttici<br />

continuano ad acidificare il <strong>la</strong>tte.<br />

La consistenza <strong>del</strong> coagulo al momento <strong>del</strong> taglio ha un’influenza decisiva sul<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><br />

formaggio. Errori di tipo sfoglia sono spesso dovuti a un tempo di coagu<strong>la</strong>zione troppo<br />

lungo (coagulo troppo duro).<br />

È molto importante prendere l’abitudine di tagliare il coagulo al momento giusto. Il quadro<br />

seguente descrive un modo semplice <strong>per</strong> trovare il momento ideale. Basta metterlo in pratica<br />

alcune volte all’inizio <strong>del</strong><strong>la</strong> stagione.<br />

50


Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

Con l’abitudine, il punto esatto <strong>del</strong><strong>la</strong> fine di coagu<strong>la</strong>zione si valuta con l’occhio e il dito. Per<br />

esempio sollevando <strong>la</strong> cagliata con un dito, essa deve spaccarsi in due pezzi lisci sopra di<br />

esso.<br />

Il tempo di coagu<strong>la</strong>zione è composto dal tempo di presa e dal tempo di rassodamento.<br />

Aggiunta di caglio Presa <strong>per</strong>cettibile<br />

tagliare<br />

Tempo di presa (P) Tempo di rassodamento<br />

Tempo di coagu<strong>la</strong>zione<br />

Fine <strong>del</strong><strong>la</strong> presa (P) Dopo ca. 22-25 minuti, mettere un dito nel <strong>la</strong>tte quando è<br />

ancora assolutamente liquido e aspettare fino a quando si<br />

sente una <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> struttura. Il <strong>la</strong>tte comincia<br />

a prendere.<br />

Fine <strong>del</strong><strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione Il momento <strong>del</strong> taglio dipende <strong>del</strong> grado di rassodamento<br />

<strong>del</strong> coagulo. La durata di coagu<strong>la</strong>zione si calco<strong>la</strong><br />

moltiplicando il tempo di presa con un fattore costante.<br />

Per il formaggio d’alpe ticinese, usare un fattore tra 1.2 e<br />

1.5.<br />

Più il tenore in acqua <strong>del</strong> prodotto desiderato deve essere basso, più<br />

lungo sarà il tempo di presa e corto il tempo di rassodamento.<br />

Esempio: tempo di presa = 26 minuti → tempo di coagu<strong>la</strong>zione = 26 x 1.2 = 31 minuti<br />

La quantità di caglio, <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura e <strong>la</strong> maturazione<br />

<strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sono da rego<strong>la</strong>re in modo da avere una durata di<br />

coagu<strong>la</strong>zione di 30-35 minuti. La fermezza <strong>del</strong> coagulo<br />

al punto <strong>del</strong> taglio è determinante <strong>per</strong> il tenore in acqua<br />

e <strong>la</strong> struttura <strong>del</strong><strong>la</strong> pasta <strong>del</strong> formaggio.<br />

Un rassodamento debole <strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata è provocato da:<br />

• maturazione insufficiente: grado d’acidità basso<br />

• <strong>la</strong>tte con cattiva reazione al caglio: mastite, fine <strong>la</strong>ttazione, <strong>la</strong>tte surriscaldato o troppo<br />

raffreddato<br />

• non abbastanza caglio, caglio vecchio, conservato al<strong>la</strong> luce<br />

• termometro impreciso, confusione tra Réaumur e Celsius<br />

51<br />

L’azione <strong>del</strong> caglio aumenta con:<br />

• <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura<br />

• l’acidità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

• <strong>la</strong> forza <strong>del</strong> caglio


Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

6.3 Taglio <strong>del</strong> coagulo e spinatura<br />

6.3.1 Taglio <strong>del</strong> coagulo<br />

SCOPO<br />

La formazione di grani è necessaria <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere l’eliminazione di siero dal<strong>la</strong> massa<br />

caseosa.<br />

Introdurre <strong>la</strong> lira nel coagulo e tirare verso di sé con caute<strong>la</strong>. Arrivato al bordo,<br />

far girare <strong>la</strong> lira sull’asse <strong>del</strong> filo esterno e spingere fino al bordo opposto.<br />

Ripetere l’o<strong>per</strong>azione fin quando l’intera su<strong>per</strong>ficie è stata tagliata. La figura<br />

mostra un esempio di come si può fare (taglio in croce).<br />

N.B.: nei caseifici ristrutturati (iso<strong>la</strong>mento <strong>del</strong> locale, caldaia a doppia parete),<br />

il rivoltamento <strong>del</strong><strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata prima <strong>del</strong> taglio è diventato<br />

su<strong>per</strong>fluo. Questa tecnica si può ado<strong>per</strong>are se si nota un raffreddamento<br />

notevole <strong>del</strong><strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata.<br />

1 2 3<br />

4<br />

Rivoltare tutto il coagulo con due spannarole, tirando verso di sé. Allo stesso<br />

tempo, ridurre i grossi pezzi con <strong>la</strong> spannaro<strong>la</strong>. Questo <strong>la</strong>voro dovrebbe durare<br />

3 – 5 minuti.<br />

Formare i grani <strong>del</strong><strong>la</strong> taglia desiderata (grani di riso) con <strong>la</strong> lira. Affinché i<br />

grani siano di grandezza rego<strong>la</strong>re, è consigliabile avere una seconda <strong>per</strong>sona<br />

che contrasti, mediante una spannaro<strong>la</strong>, il movimento rotatorio impresso dallo<br />

spino al<strong>la</strong> massa caseosa oppure instal<strong>la</strong>re un frangicagliata (paletta di acciaio<br />

inox immersa in prossimità <strong>del</strong><strong>la</strong> parete <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia). Cominciare adagio <strong>per</strong><br />

poi aumentare <strong>la</strong> velocità dei movimenti a misura che i grani si rassodano –<br />

durata ca. 8-10 minuti.<br />

Se il coagulo è troppo molle, c’è formazione di polvere. Essa provoca una cattiva uscita <strong>del</strong><br />

siero nel<strong>la</strong> forma di formaggio. La pasta diventa localmente acida. Per di più, <strong>la</strong> resa<br />

diminuisce (aumento di grasso e proteine nel siero).<br />

Se il coagulo è troppo duro, c’è rischio di rivestimento <strong>del</strong> grano (formazione di una pellico<strong>la</strong><br />

attorno al grano), ciò conduce a una cattiva sineresi e a una pasta acida.<br />

È meglio cominciare con un coagulo abbastanza molle. Così, <strong>la</strong>vorando lentamente, è<br />

possibile formare dei grani molto rego<strong>la</strong>ri. Se <strong>per</strong> qualche ragione il coagulo è già troppo<br />

duro, bisogna <strong>la</strong>vorare più velocemente.<br />

52<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5


Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

Il siero deve essere giallo-verdastro. Un siero bianco significa:<br />

- <strong>la</strong>tte non abbastanza maturo<br />

- tem<strong>per</strong>atura di messa a caglio troppo bassa<br />

- <strong>la</strong>tte di mammel<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ta<br />

- tenore in grasso alto<br />

- taglio grosso<strong>la</strong>no, troppa polvere<br />

6.3.2 Spinatura prima <strong>del</strong> fuoco<br />

SCOPO<br />

Durante <strong>la</strong> spinatura, il siero esce dai grani (sineresi), i grani si rassodano e i batteri<br />

(soprattutto i mesofili) continuano a svilupparsi e ad acidificare <strong>la</strong> massa caseosa.<br />

Una volta che i grani hanno raggiunto <strong>la</strong> taglia desiderata, rimestare con l’elica<br />

elettrica o a mano <strong>per</strong> 5-15 minuti. Con lo spino meccanico, bisogna<br />

assolutamente istal<strong>la</strong>re un frangicagliata.<br />

Esiste anche una prova <strong>per</strong> determinare se <strong>la</strong> cagliata è pronta <strong>per</strong> il<br />

riscaldamento. Immergere <strong>la</strong> mano tesa nel<strong>la</strong> caldaia e tirare fuori un po’ di<br />

cagliata. Lasciar sgoccio<strong>la</strong>re un attimo e girare <strong>la</strong> mano con il palmo verso il<br />

basso. Se i grani rimangono attaccati al palmo, si può proseguire con il<br />

riscaldamento. Questa prova <strong>per</strong>ò dipende molto da come si sgoccio<strong>la</strong> <strong>la</strong><br />

cagliata prima di girare <strong>la</strong> mano e richiede parecchia es<strong>per</strong>ienza pratica.<br />

Se il <strong>la</strong>tte è maturo, ridurre il tempo di spinatura <strong>per</strong> evitare che <strong>la</strong> grana si asciughi troppo e<br />

diventi troppo acida (formazione di crepe). Con un <strong>la</strong>tte poco maturo bisogna fare il contrario,<br />

altrimenti il formaggio avrà poco sapore e il rischio di gusto amaro aumenta.<br />

Se <strong>la</strong> spinatura si fa a mano, si può anche <strong>la</strong>sciar riposare <strong>la</strong> cagliata 1-2 volte poco prima di<br />

cominciare <strong>la</strong> cottura. Al massimo dopo 2 a 3 minuti riprendere <strong>la</strong> spinatura con vigore, in<br />

caso contrario si formano degli ammassi dai quali il siero non esce bene. Il riposo promuove il<br />

rassodamento dei grani; col peso stesso dei grani, il siero viene pressato fuori. Mai <strong>la</strong>sciar<br />

riposare con lo spino meccanico. L’elica non ha abbastanza forza <strong>per</strong> disfare gli ammassi di<br />

grani.<br />

6.4 Riscaldamento e spinatura finale<br />

6.4.1 Riscaldamento<br />

SCOPO<br />

La cottura promuove l’asciugatura <strong>del</strong> grano. Inoltre i batteri termofili trovano condizioni<br />

ideali e portano avanti <strong>la</strong> fermentazione <strong>la</strong>ttica, mentre diversi germi patogeni vengono<br />

distrutti.<br />

Riscaldare <strong>la</strong> cagliata fino a 45-50 °C in 40-50 minuti. Bisogna cominciare<br />

lentamente, al massimo 2 °C ogni 5 minuti fino ai 40 °C <strong>per</strong> evitare un<br />

rivestimento <strong>del</strong> grano. Poi si può anche aumentare <strong>la</strong> velocità <strong>del</strong><br />

riscaldamento e <strong>del</strong><strong>la</strong> spinatura poiché i grani sono più resistenti e cominciano<br />

ad attaccare.<br />

53


Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

La tem<strong>per</strong>atura di cottura è da aumentare col peso <strong>del</strong>le forme di formaggio e col tenore in<br />

grasso. Naturalmente dipende anche <strong>del</strong>le abitudini <strong>del</strong>l’alpe. Inoltre si può riscaldare<br />

leggermente di più all’inizio stagione quando l’erba è giovane (mucche con diarrea, rischio di<br />

contaminazione a E. coli più alto).<br />

6.4.2 Spinatura finale<br />

SCOPO<br />

La spinatura finale porta a termine <strong>la</strong> sineresi e <strong>la</strong> selezione <strong>del</strong>le flore batteriche.<br />

Continuare a rimestare finché i grani sono asciutti in modo tale che, quando<br />

vengono pressati nel<strong>la</strong> mano, scorrono completamente se soffregati tra i palmi.<br />

Oppure quando <strong>la</strong> salsiccia formata dal<strong>la</strong> cagliata pressata nel<strong>la</strong> mano si rompe<br />

in due scuotendo<strong>la</strong>. Questi metodi dipendono naturalmente dal<strong>la</strong> pressione<br />

esercitata con <strong>la</strong> mano. Richiedono un po’ d’allenamento sotto <strong>la</strong> su<strong>per</strong>visione<br />

di una <strong>per</strong>sona es<strong>per</strong>ta.<br />

L’intera fabbricazione è da adattare in modo da avere un tempo di spinatura<br />

finale da 5 a 20 minuti.<br />

Se <strong>la</strong> spinatura dura troppo a lungo, i grani si asciugheranno troppo e non si salderanno bene<br />

sotto <strong>la</strong> pressa. La pasta sarà dura e asciutta.<br />

Se il tempo di spinatura è troppo corto, i grani conterranno ancora troppa acqua, ciò che porta<br />

ad un’i<strong>per</strong>acidificazione <strong>del</strong><strong>la</strong> pasta. Il formaggio asciugherà male, <strong>la</strong> sua su<strong>per</strong>ficie rimarrà<br />

bagnata. La pasta sarà acida e corta.<br />

6.5 Estrazione e messa in forma<br />

Estrazione dei formaggi uno a uno<br />

Togliere l’elica appena spento il motore. Aspettare fin quando <strong>la</strong> cagliata non<br />

si è depositata sul fondo <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia.<br />

Estrarre <strong>la</strong> cagliata con l'asticel<strong>la</strong> metallica e <strong>la</strong> te<strong>la</strong>, conservando, nel<strong>la</strong> te<strong>la</strong>, <strong>la</strong><br />

stessa posizione che aveva sul fondo <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia (non rivoltare <strong>la</strong> cagliata).<br />

Estrarre il formaggio dal siero, chiudere <strong>la</strong> te<strong>la</strong> con una mano e <strong>la</strong>sciar<br />

sgoccio<strong>la</strong>re un attimo.<br />

Comprimere il formaggio con il palmo <strong>del</strong><strong>la</strong> mano nelle forme apposite<br />

tenendo ancora <strong>la</strong> te<strong>la</strong> chiusa con l’altra mano. La massa di formaggio non<br />

deve spaccarsi o contenere vuoti. Ciò avrebbe come conseguenze inclusioni<br />

d’aria, cattiva coesione, formazione di nidi (buchi nel<strong>la</strong> pasta causati ad<br />

esempio dal siero rimasto). Far assumere al centro un maggior rilievo, <strong>per</strong><br />

consentire l’uniforme distribuzione <strong>del</strong> carico durante <strong>la</strong> pressatura.<br />

54


Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

Inserire il “resto”, cioè <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> massa di grumi che sfugge all’ultima<br />

estrazione, nell’ultima forma. Versare sopra un po’ di siero e ricoprire con <strong>la</strong><br />

te<strong>la</strong>.<br />

Lavorare celermente ma accuratamente <strong>per</strong> evitare che l’ultimo formaggio<br />

diventi troppo asciutto.<br />

Estrazione <strong>del</strong>l’intera massa di formaggio in una volta<br />

Togliere l’elica appena spento il motore. Aspettare fin quando <strong>la</strong> cagliata non si<br />

è depositata sul fondo <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia.<br />

Estrarre <strong>la</strong> cagliata con l’apparecchio <strong>per</strong> l'estrazione <strong>del</strong> formaggio,<br />

conservando, nel<strong>la</strong> te<strong>la</strong>, <strong>la</strong> stessa posizione che aveva sul fondo <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia<br />

(non rivoltare <strong>la</strong> cagliata).<br />

Annodare i capi <strong>del</strong><strong>la</strong> te<strong>la</strong> diagonalmente e tirare su con il paranco. Lasciar<br />

sgoccio<strong>la</strong>re il fagotto <strong>per</strong> un attimo.<br />

Premere e ripartire nel<strong>la</strong> prepressa prima di comprimere con un peso di ca. 1-2<br />

kg <strong>per</strong> chilo di formaggio.<br />

Dopo 5-10 minuti tagliare in cubi e mettere nelle forme apposite. Schiacciare<br />

leggermente i cubi nelle forme con il palmo <strong>del</strong><strong>la</strong> mano.<br />

Vantaggi <strong>del</strong><strong>la</strong> prepressa<br />

• Estrazione al momento giusto <strong>per</strong> tutte le forme<br />

• Uniformità <strong>del</strong> peso <strong>del</strong>le forme<br />

• Natura <strong>del</strong><strong>la</strong> pasta più rego<strong>la</strong>re<br />

• Raffreddamento <strong>del</strong> formaggio attenuato<br />

• Meno sforzo fisico<br />

• Meno scarti di formaggio<br />

Durante tutta <strong>la</strong> fase di messa in forma, non <strong>per</strong>dere tempo e impedire qualsiasi corrente<br />

d’aria (chiudere le porte) affinché <strong>la</strong> massa non si raffreddi. La tem<strong>per</strong>atura all’estrazione e<br />

durante i primi minuti in pressa hanno una grande influenza sul<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> formaggio.<br />

Estrazione con una pompa<br />

Per questa tecnica poco corrente all'alpe, vedi le istruzioni <strong>del</strong> fabbricante.<br />

55


Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

6.6 Pressatura<br />

SCOPO<br />

I grani si saldano tra di loro e le eventuali cavità si chiudono. Al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong> formaggio si<br />

forma una crosta. Grazie al<strong>la</strong> rivoltatura, l’acqua si riparte all’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> forma e <strong>la</strong> pasta<br />

diventa compatta.<br />

Tendere bene le tele <strong>per</strong> evitare <strong>del</strong>le pieghe che <strong>la</strong>scerebbero dei segni sul<br />

formaggio.<br />

Lasciare un dito di spazio tra <strong>la</strong> fascera e l’asse. Uno spazio troppo grande<br />

causa più scarti e promuove una pressatura storta. Se invece è troppo piccolo o<br />

assente, il siero si ingorga ed eventualmente il formaggio non viene pressato<br />

abbastanza. La crosta non si forma bene e <strong>la</strong> pasta potrà presentare tantissimi<br />

piccoli buchi.<br />

Cominciare con una pressione bassa, 1-2 kg <strong>per</strong> kg di formaggio, così che <strong>la</strong><br />

su<strong>per</strong>ficie non si asciughi troppo velocemente e impedisca l’ulteriore<br />

fuoriuscita <strong>del</strong> siero.<br />

Rivoltare il formaggio secondo <strong>la</strong> scheda seguente:<br />

Lavoro Tempo senza prepressa Tempo con prepressa<br />

1° rivoltatura 5 – 10 minuti 10 – 15 minuti<br />

2° rivoltatura 45 minuti - 1 ora 4 – 6 ore<br />

3° rivoltatura 4 – 6 ore ------<br />

Piazzare le presse nell’angolo più caldo <strong>del</strong> caseificio. Se il locale è troppo<br />

freddo, coprire <strong>la</strong> pressa con una p<strong>la</strong>stica e/o una co<strong>per</strong>ta. L’o<strong>per</strong>azione di<br />

rivoltatura deve farsi velocemente affinché il formaggio non raffreddi troppo.<br />

All’ultima rivoltatura, contrassegnare le forme con le marche <strong>del</strong> nome e <strong>del</strong><br />

numero <strong>del</strong>l’alpe come anche <strong>del</strong><strong>la</strong> data (o numero di casata). Quest'ultima<br />

deve <strong>per</strong>mettere <strong>la</strong> rintracciabilità <strong>del</strong> formaggio anche a distanza di mesi.<br />

Perciò, se si fabbrica più di una volta al giorno, bisogna completare <strong>la</strong> data con<br />

il numero di lotto.<br />

Per l’ultima pressatura, usare <strong>del</strong>le tele fresche e asciutte che vengono messe<br />

solo <strong>sulle</strong> facce <strong>del</strong><strong>la</strong> forma. Il bordo rimane in contatto diretto con <strong>la</strong> fascera,<br />

così che diventa liscio.<br />

Una buona tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong> formaggio sotto pressa è fondamentale. Essa <strong>per</strong>mette una<br />

rapida acidificazione e una buona sgoccio<strong>la</strong>tura. Un formaggio umido <strong>la</strong> mattina è un segno<br />

d’acidificazione insufficiente. Se <strong>la</strong> fermentazione è buona, non esce quasi più siero durante <strong>la</strong><br />

notte. Dopo 20-24 ore, il pH <strong>del</strong> formaggio deve scendere sotto un valore di 5.40. Il controllo<br />

si o<strong>per</strong>a con <strong>la</strong> cartina indicatrice dopo l’estrazione dalle fascere (13.6). Se il pH è troppo alto,<br />

<strong>la</strong>sciare le forme ancora <strong>per</strong> almeno 6 ore al caldo e ripetere <strong>la</strong> misura.<br />

56


!<br />

Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

Se il pH è ancora troppo alto, si possono cercare le cause nei seguenti punti:<br />

• <strong>la</strong>tte contaminato con germi non <strong>la</strong>ttici<br />

• coltura non abbastanza attiva<br />

• tempo di maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte insufficiente<br />

• residui di sostanze inibitrici (disinfettanti o antibiotici)<br />

In questo caso, far analizzare il formaggio prima di metterlo sul mercato (vedi 15.3.1).<br />

Se il formaggio incol<strong>la</strong>, grattare l’esterno <strong>del</strong><strong>la</strong> te<strong>la</strong> con un cucchiaio. Le cause di questo<br />

problema possono essere diverse:<br />

• <strong>la</strong>tte troppo maturo<br />

• troppi fermenti<br />

• rivestimento eccessivo <strong>del</strong> grano (riscaldamento troppo veloce <strong>del</strong> grano)<br />

• peso di pressatura troppo elevato<br />

• attesa troppa lunga prima <strong>del</strong><strong>la</strong> successiva rivoltatura<br />

• tele o grate mal pulite<br />

• calore troppo elevato sotto pressa<br />

Più le tele sono sciupate, più incol<strong>la</strong>no, più si deve grattare, più si sciupano,… È quindi<br />

importante pulirle bene fin dal<strong>la</strong> prima utilizzazione. Purtroppo non esiste un prodotto<br />

miracoloso che <strong>la</strong>va le tele senza sciuparle. Lo schema seguente vale come possibile metodo:<br />

1. acqua fredda: elimina il siero; togliere il grosso <strong>del</strong> formaggio<br />

2. acqua calda: disinfetta; grattare via il formaggio sfregando le tele<br />

3. acqua fredda: risciacquare <strong>la</strong> te<strong>la</strong><br />

Quando si fa troppa fatica ad eliminare tutte le incrostazioni, utilizzare un prodotto apposito<br />

<strong>per</strong> le tele di formaggio (p.e. P3 synkovite).<br />

Al posto di fascere e tele si possono<br />

anche usare <strong>del</strong>le forme di p<strong>la</strong>stica<br />

con grate e <strong>la</strong>stre che si incastrano<br />

una dentro l’altra.<br />

I vantaggi <strong>del</strong> sistema sono:<br />

• meno scarti<br />

• pulizia notevolmente facilitata<br />

• rivoltatura più veloce<br />

Gli svantaggi sono:<br />

• altezza <strong>del</strong>le forme variabile<br />

(contare ca. 60 L di <strong>la</strong>tte/forma)<br />

• cattiva aggregazione dei grani<br />

sul bordo <strong>del</strong><strong>la</strong> forma<br />

• formaggio più umido<br />

formaggio<br />

57<br />

grate<br />

Forma di p<strong>la</strong>stica<br />

<strong>la</strong>stre<br />

Le grate si <strong>la</strong>sciano pulire molto facilmente mediante acqua ben calda (> 60 °C) e un prodotto<br />

a base di acido fosforico <strong>del</strong> tipo “Ha<strong>la</strong>cid P” (seguire le indicazioni sull’imbal<strong>la</strong>ggio).<br />

Lasciar agire nel<strong>la</strong> soluzione <strong>per</strong> 15 minuti e poi eliminare gli avanzi di formaggio con una<br />

spazzo<strong>la</strong>.


Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

6.6.1 Diversi tipi di pressa<br />

Pressa ad aria con forme di p<strong>la</strong>stica<br />

Pressa ad aria con fascere<br />

58


Capitolo 6 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

6.7 L’igiene in caseificio<br />

Non è il caso di spiegare dettagliatamente come pulire tutti gli attrezzi usati in caseificio. Si<br />

tratta qui di dare <strong>del</strong>le linee generali di comportamento sul posto di <strong>la</strong>voro.<br />

Lavarsi le mani con un prodotto disinfettante, ogni volta dopo aver toccato qualsiasi<br />

oggetto possibilmente contaminante (animale, cantina, naso, carta igienica, ecc).<br />

Risciacquare ogni oggetto con acqua fresca subito dopo l’uso <strong>per</strong> togliere residui di<br />

<strong>la</strong>tte che potrebbero seccare e parte <strong>del</strong>le impurità prima <strong>del</strong> <strong>la</strong>vaggio con il prodotto<br />

combinato.<br />

Eliminare con caute<strong>la</strong> tutti i pezzettini di cagliata bloccati nei buchi al<strong>la</strong> base <strong>del</strong><strong>la</strong> lira<br />

Risciacquare con acqua pulita dopo il <strong>la</strong>vaggio con il prodotto combinato<br />

In caseificio, come anche <strong>per</strong> <strong>la</strong> mungitrice, usare 1-2 volte <strong>la</strong> settimana un prodotto<br />

acido <strong>per</strong> eliminare eventuali problemi di pietra <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

Pulire il pavimento almeno una volta al<strong>la</strong> settimana con un prodotto combinato; nei<br />

posti <strong>del</strong>icati come sotto <strong>la</strong> pressa anche tutti i giorni.<br />

Pulire i muri almeno una volta al mese con un prodotto combinato; nei luoghi più<br />

esposti come dietro <strong>la</strong> pressa anche più spesso.<br />

I batteri non si vedono, ma sono onnipresenti. Un’igiene rigorosa è una condizione<br />

incontestabile <strong>per</strong> assicurare un formaggio di qualità.<br />

CAPELLI<br />

ca. 1 milione di batteri/cm 2<br />

MANI E UNGHIE<br />

da 100 a 1000 batteri/cm 2<br />

(variabile a seconda<br />

<strong>del</strong> tipo di attività<br />

PELLE<br />

ferite, brufoli, ecc.<br />

59<br />

NASO / BOCCA<br />

starnuto, tosse (quantità a seconda<br />

<strong>del</strong>lo stato di salute)<br />

ORECCHIE<br />

quantità secondo lo stato di salute<br />

ASCELLE<br />

1-10 milioni di batteri/cm 2<br />

REGIONE INTIMA<br />

le feci contengono un numero<br />

molto elevato di batteri (miliardi)<br />

PIEDI / STIVALI<br />

batteri e funghi secondo l’igiene


Capitolo 7 La sa<strong>la</strong>tura e <strong>la</strong> cura in cantina<br />

7.1 Sa<strong>la</strong>tura<br />

7. La sa<strong>la</strong>tura e <strong>la</strong> cura in cantina<br />

SCOPO<br />

- migliorare il gusto<br />

- selezionare <strong>la</strong> flora microbica<br />

- migliorare <strong>la</strong> conservazione<br />

- contribuire al<strong>la</strong> formazione <strong>del</strong><strong>la</strong> crosta<br />

- spurgare il siero vicino al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie<br />

Effetto <strong>del</strong> tenore in sale sull’occhiatura (<strong>la</strong><br />

concentrazione in sale aumenta dall’alto verso il<br />

basso):<br />

Dopo l’estrazione dalle fascere, <strong>la</strong>sciare le forme in cantina <strong>per</strong> 12-24 ore.<br />

Questo tempo d’attesa serve al raffreddamento <strong>del</strong> formaggio. La crosta non<br />

deve assolutamente diventare secca o cornea.<br />

Immergere le forme di formaggio nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia. Sa<strong>la</strong>re <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie con un<br />

pugno di sale e rivoltare le forme dopo <strong>la</strong> metà <strong>del</strong> tempo.<br />

Dopo <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>tura è consigliato <strong>la</strong>sciar sgoccio<strong>la</strong>re il formaggio sempre sugli<br />

stessi assi <strong>per</strong> un giorno. Così si evita <strong>la</strong> formazione di pietra di sale su tutti gli<br />

assi.<br />

7.1.1 Preparazione <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia<br />

Contenitore Utilizzare un contenitore di poliestere o di cemento. Il volume <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

sa<strong>la</strong>moia deve essere su<strong>per</strong>iore di 2-3 volte quello <strong>del</strong> formaggio di un<br />

giorno.<br />

Tenore in sale La concentrazione di una sa<strong>la</strong>moia deve essere di 20-22 °Bé. Aggiungere<br />

27-28 kg di sale da cucina <strong>per</strong> ogni 100 litri d’acqua (22 °Bé). È meglio<br />

pastorizzare l’acqua prima. Il sale si dissolverà più facilmente in acqua<br />

calda.<br />

Sotto i 16 °Bé, il formaggio comincia ad assorbire acqua al posto di <strong>per</strong>der<strong>la</strong><br />

e di conseguenza ci saranno dei difetti al<strong>la</strong> crosta.<br />

Preparare <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia almeno due giorni prima <strong>del</strong>l’utilizzo e rimestare ogni<br />

tanto <strong>per</strong> facilitare lo scioglimento <strong>del</strong> sale.<br />

Tem<strong>per</strong>atura La tem<strong>per</strong>atura ideale di una sa<strong>la</strong>moia e di 12-15 °C. Sotto questa<br />

tem<strong>per</strong>atura, l’assorbimento di sale e l’uscita di siero saranno rallentati,<br />

mentre con tem<strong>per</strong>ature su<strong>per</strong>iori ai 16 °C, <strong>la</strong> qualità batteriologica <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

sa<strong>la</strong>moia sarà presto mediocre.<br />

61


Capitolo 7 La sa<strong>la</strong>tura e <strong>la</strong> cura in cantina<br />

Acidità L’acidità ideale è di 12-15 °SH o pH 5-5.2. Se su<strong>per</strong>a i 25 °SH, <strong>la</strong> solubilità<br />

<strong>del</strong> sale diminuisce e <strong>la</strong> concentrazione diventa troppo debole. L’acidità si<br />

misura con <strong>la</strong> fenolftaleina (vedi 13.5). L’acidità di una sa<strong>la</strong>moia fresca si<br />

può correggere con l’aggiunta di acido <strong>la</strong>ttico, acetico o citrico.<br />

Colore limpido e verdastro<br />

7.1.2 Tempo di sa<strong>la</strong>tura<br />

Il tempo che il formaggio deve rimanere in sa<strong>la</strong>moia <strong>per</strong> poter assimi<strong>la</strong>re il giusto quantitativo<br />

di sale varia da una qualità all’altra e dai seguenti punti:<br />

• concentrazione <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia in sale da cucina<br />

• tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia<br />

• turbolenza <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia<br />

• grandezza <strong>del</strong>le forme di formaggio<br />

• rapporto su<strong>per</strong>ficie/peso (cm 2 /g) <strong>del</strong> formaggio<br />

• contenuto in acqua <strong>del</strong> formaggio<br />

La grandezza <strong>del</strong><strong>la</strong> forma e <strong>la</strong> concentrazione <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia sono i fattori che più influenzano<br />

<strong>la</strong> durata <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>tura.<br />

Per una sa<strong>la</strong>tura con una sa<strong>la</strong>moia di 20-21 °Bé sono consigliate le seguenti durate:<br />

Peso <strong>del</strong> formaggio (kg) Durata <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza (ore)<br />

0.2 1<br />

0.5 1.5 – 2<br />

1.0 2 – 3<br />

2.0 5 – 8<br />

5.0 12 – 18<br />

7.0 24<br />

7.2 Maturazione in cantina<br />

La cantina è il <strong>la</strong>boratorio nascosto <strong>del</strong> casaro. I cambiamenti biochimici più importanti<br />

avvengono durante <strong>la</strong> maturazione. Il formaggio fresco si trasforma in formaggio stagionato<br />

caratterizzato da un sapore e da una struttura specifica. Durante questa fase, i grassi e le<br />

proteine vengono modificate da enzimi. Solo mediante una concordanza ottimale <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

fabbricazione, <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia, <strong>del</strong> clima <strong>del</strong><strong>la</strong> cantina e <strong>del</strong><strong>la</strong> cura <strong>del</strong> formaggio si ottiene un<br />

formaggio con gusto e apparenza irreprensibile. Una crosta sana non influenza solo l’aspetto<br />

esteriore ma anche il gusto e <strong>la</strong> natura <strong>del</strong><strong>la</strong> pasta. Alcuni enzimi passano attraverso <strong>la</strong> crosta e<br />

agiscono all’interno <strong>del</strong> formaggio, specialmente nelle zone vicine al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie.<br />

Le cure in cantina sono importanti almeno come il <strong>la</strong>voro in caseificio<br />

62


Capitolo 7 La sa<strong>la</strong>tura e <strong>la</strong> cura in cantina<br />

7.2.1 Clima <strong>del</strong><strong>la</strong> cantina<br />

Umidità<br />

Il grado ideale è di 90-95 % di umidità re<strong>la</strong>tiva.<br />

Le conseguenze di un’umidità rel. sono:<br />

Sotto l’ 80 % :<br />

- <strong>per</strong>dita di peso<br />

- crosta più spessa<br />

- sgrassatura<br />

Sopra il 97 %:<br />

- crosta bagnata, col<strong>la</strong>nte, puzzolente<br />

- colorazione sotto <strong>la</strong> crosta<br />

- crosta rugosa<br />

- degradazione <strong>del</strong>l’aroma<br />

Tem<strong>per</strong>atura<br />

La tem<strong>per</strong>atura in cantina deve rimanere il più constante possibile, idealmente tra i 12 e i 15<br />

°C.<br />

Se <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura è troppo bassa:<br />

- <strong>la</strong> maturazione <strong>del</strong> formaggio è frenata<br />

- il gusto è impuro<br />

- <strong>la</strong> muffa non cresce bene<br />

In caso di tem<strong>per</strong>atura troppo alta:<br />

- <strong>la</strong> fermentazione propionica viene favorita<br />

- <strong>la</strong> pasta è molle<br />

7.2.2 Lavori in cantina<br />

Non esiste un metodo universale di <strong>la</strong>voro in cantina. Ognuno ha le sue abitudini, che sono<br />

conseguenza <strong>del</strong>le condizioni di <strong>la</strong>voro e <strong>del</strong> clima <strong>del</strong><strong>la</strong> cantina. Le prime due o<strong>per</strong>azioni<br />

vengono proposte a titolo indicativo. Per le altre, si tratta di regole d’igiene da rispettare.<br />

Lasciare stare il formaggio fin quando non comincia ad appiccicarsi all’asse.<br />

Pulire tutta <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong> formaggio con un panno secco o appena umido e<br />

capovolgere <strong>la</strong> forma. Non bagnare <strong>la</strong> faccia che poi va a contatto con l’asse.<br />

All’inizio farlo un giorno sì e un giorno no. Quando <strong>la</strong> muffa si è ben formata,<br />

pulire 1-2 volte <strong>la</strong> settimana.<br />

Curare prima i formaggi più freschi <strong>per</strong> evitare eventuali infezioni.<br />

Girare poi cambiare gli assi quando sono sporchi, soprattutto quando il<br />

formaggio incol<strong>la</strong>.<br />

63<br />

bagnare il pavimento<br />

aerare senza fare corrente d’aria<br />

Instal<strong>la</strong>re un<br />

riscaldamento<br />

Aprire una<br />

finestra <strong>la</strong> mattina


Capitolo 7 La sa<strong>la</strong>tura e <strong>la</strong> cura in cantina<br />

Gli assi devono essere di abete rosso. Con abete bianco o <strong>la</strong>rice c’è il rischio di<br />

sviluppare il difetto rosso dei bancali. Una su<strong>per</strong>ficie non liscia <strong>del</strong> legno è<br />

vantaggiosa così che <strong>la</strong> faccia sull’asse può respirare.<br />

Se il clima <strong>del</strong><strong>la</strong> cantina è irrego<strong>la</strong>re, spostare rego<strong>la</strong>rmente le forme di<br />

formaggio.<br />

Utilizzare un materiale diverso da quello <strong>del</strong> caseificio (spazzole, recipienti,<br />

grembiuli). La cantina è una sorgente quasi infinita di muffe, batteri e lieviti<br />

che non devono contaminare il caseificio. Lavarsi mani e braccia prima di<br />

tornare nel caseificio.<br />

Tenere <strong>la</strong> cantina pulita, specialmente il pavimento e il tavolo di <strong>la</strong>voro.<br />

64


Capitolo 8 I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />

8. I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />

Come difetti vengono definiti tutti i fenomeni che diminuiscono il valore <strong>del</strong> formaggio.<br />

8.1 Difetti di occhiatura<br />

8.1.1 Gonfiore precoce (mille buchi)<br />

Caratteristiche <strong>del</strong> difetto<br />

Il formaggio gonfia già durante <strong>la</strong> pressatura o <strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza in sa<strong>la</strong>moia. Nel formaggio si<br />

formano tantissimi piccoli buchi dovuti al<strong>la</strong> produzione di gas carbonico da parte di<br />

microrganismi, specialmente E. coli.<br />

Origine e cause<br />

Sostanze inibitrici: antibiotici o detergenti nel <strong>la</strong>tte<br />

Latte: colostro o mastite da coli, raffreddamento insufficiente<br />

Diarrea: foraggio bagnato, erba giovane<br />

Disinfezione insufficiente: mungitrice, utensili<br />

Fermenti: fermenti deboli, presenza di batteriofagi<br />

Pressatura: raffreddamento troppo veloce sotto <strong>la</strong> pressa<br />

Acqua: qualità insufficiente<br />

8.1.2 Mille buchi senza gonfiore<br />

Caratteristiche <strong>del</strong> difetto<br />

Il formaggio presenta un’occhiatura identica al<br />

caso descritto sopra, ma senza gonfiore.<br />

La forma di sopra è normale mentre il <strong>la</strong>tte<br />

utilizzato <strong>per</strong> quel<strong>la</strong> sotto conteneva molta<br />

aria.<br />

Origine e cause<br />

Pressa: pressione insufficiente nelle prime ore<br />

Aria nel <strong>la</strong>tte: sistema <strong>del</strong> vuoto non<br />

ermetico, <strong>la</strong>tte fortemente sbattuto durante il<br />

trasporto, schiuma<br />

Aria nel formaggio: estrazione e messa in forma <strong>del</strong> formaggio non curate<br />

8.1.3 Senza occhiatura<br />

Caratteristiche <strong>del</strong> difetto<br />

Il formaggio non ha buchi. I ceppi di batteri che formano gas mancano oppure il formaggio<br />

non matura in condizioni ideali.<br />

Origine e cause<br />

Formaggio: troppo acido, cattiva sineresi durante <strong>la</strong> fabbricazione o <strong>la</strong> pressatura<br />

Coltura: troppo acida, troppi <strong>la</strong>ttobacilli<br />

cantina: troppo fredda<br />

65


Capitolo 8 I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />

8.1.4 Occhiatura uni<strong>la</strong>terale<br />

Caratteristiche <strong>del</strong> difetto<br />

I buchi sono distribuiti in modo uni<strong>la</strong>terale<br />

<strong>per</strong>ché <strong>la</strong> distribuzione <strong>del</strong>l’acqua nel<strong>la</strong> forma<br />

di formaggi è irrego<strong>la</strong>re.<br />

Origine e cause<br />

Fabbricazione: rassodamento irrego<strong>la</strong>re durante <strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione (gradiente di tem<strong>per</strong>atura<br />

nel<strong>la</strong> caldaia), grani di taglia irrego<strong>la</strong>re<br />

Pressatura: troppo tardiva, inclusione d’aria, rivoltatura non abbastanza frequente<br />

Sa<strong>la</strong>moia: forme appiccicate nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia, concentrazione <strong>del</strong> sale non uniforme (rimestare)<br />

8.1.5 Fermentazione butirrica (gonfiore tardivo)<br />

Caratteristiche <strong>del</strong> difetto<br />

I batteri butirrici provocano una<br />

fermentazione con produzione di acido<br />

butirrico, diossido di carbonio e idrogeno. Il<br />

formaggio ha un gusto sgradevole ed è<br />

fortemente gonfiato. I buchi sono di taglia e<br />

forma irrego<strong>la</strong>re e possono addirittura formare<br />

<strong>del</strong>le reti cavernose.<br />

Il gonfiore non appare prima di 5 settimane<br />

dopo <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia.<br />

100 spore di batteri butirrici <strong>per</strong> litro di <strong>la</strong>tte bastano già a provocare un gonfiore.<br />

Origine e cause<br />

Insi<strong>la</strong>to: oppure avanzi umidi di foraggio che fermentano<br />

Attesa: cessare il foraggiamento di insi<strong>la</strong>to almeno 10 giorni prima <strong>del</strong> carico<br />

Terra: foraggio sporco, patate, ecc., polvere nel <strong>la</strong>tte (tempo secco e ventoso)<br />

Escrementi: <strong>la</strong>tte sporco<br />

Disinfezione <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice: attenzione alle parti in gomma<br />

Igiene <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura: mani o mammelle sporche<br />

Igiene in caseificio: ovunque dove lo sporco o pezzettini di formaggio rimangono appiccicati<br />

(sotto <strong>la</strong> pressa, giunti di gomma, tombino, crepe <strong>del</strong> pavimento, ecc.)<br />

Qualità <strong>del</strong>l’acqua<br />

Siero: pozzanghere di siero rappresentano un grande rischio se entrano in contatto con le<br />

mucche. Queste ultime non devono assolutamente avere accesso al<strong>la</strong> mangiatoia dei maiali e<br />

ai suoi immediati dintorni.<br />

Fermenti: deboli, presenza di batteriofagi o di sostanze inibitrici<br />

66


Capitolo 8 I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />

8.1.6 Fermentazione propionica<br />

Caratteristiche <strong>del</strong> difetto<br />

I batteri propionici provocano una<br />

fermentazione con produzione di acido<br />

propionico e diossido di carbonio. Spesso si<br />

formano dei buchi grandi di bel<strong>la</strong> forma<br />

accompagnati da crepe importanti.<br />

Origine e cause<br />

Terra e escrementi: come 8.1.5<br />

Tem<strong>per</strong>atura di <strong>la</strong>vaggio: mungitrice,<br />

tem<strong>per</strong>ature finale inferiore a 55 °C<br />

Igiene e disinfezione: come 8.1.5<br />

8.2 Difetti di pasta e di colore<br />

8.2.1 Pasta secca e dura<br />

Un tenore basso in acqua e grasso e un’intensiva sineresi provocano una pasta secca e dura.<br />

Origine e cause<br />

Qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte: carica batterica elevata, maturazione eccessiva, troppi fermenti<br />

Fabbricazione: spinatura troppo lunga, tem<strong>per</strong>atura di cottura troppo elevata<br />

Cantina: troppo secca<br />

8.2.2 Pasta corta e sfogliata<br />

L’interno <strong>del</strong> formaggio si screpo<strong>la</strong> (crepe,<br />

sfoglie)<br />

Origine tecnologiche<br />

Coagulo: troppo duro<br />

Fabbricazione: troppo corta, sineresi<br />

insufficiente<br />

Pressa: cattiva uscita <strong>del</strong> siero, tem<strong>per</strong>atura<br />

troppo bassa<br />

Le crepe possono avere anche origini batteriologiche<br />

Latte: sporco, igiene <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura<br />

Fermenti: deboli<br />

Vedi anche il difetto di fermentazione propionica<br />

67


Capitolo 8 I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />

8.2.3 Pasta col<strong>la</strong>nte, pastosa<br />

Formaggi con un tenore alto in acqua e grasso sono più predisposti a questo difetto.<br />

Origine e cause<br />

Qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte: <strong>la</strong>tte mastitico, di fine <strong>la</strong>ttazione, non maturo, fermenti deboli<br />

Fabbricazione: cagliata tagliata troppo grossa o troppo fine (polvere), spinatura troppo corta,<br />

tem<strong>per</strong>atura di cottura troppo bassa, raffreddamento <strong>del</strong> formaggio sotto <strong>la</strong> pressa<br />

Cantina: troppo calda e umida<br />

8.3 Difetti di gusto e aroma<br />

8.3.1 Gusto amaro<br />

Il gusto amaro deriva da una certa decomposizione di proteine sotto l’azione di enzimi<br />

d’origine batteriologica. Una composizione sbagliata di fermenti e un tenore elevato in acqua<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata al momento <strong>del</strong>l'estrazione possono essere all’origine <strong>del</strong> problema. Bisogna<br />

sa<strong>per</strong>e che <strong>la</strong> ricerca non ha ancora chiarito tutti i segreti <strong>del</strong> difetto “amaro”.<br />

8.3.2 Aroma rancido<br />

La rancidità è provocata dall’enzima lipasi che rompe le molecole di grasso. Le origine <strong>del</strong><br />

difetto sono identiche a quelle <strong>per</strong> il burro (9.4).<br />

8.3.3 Aroma marcio, di escrementi<br />

I batteri <strong>del</strong><strong>la</strong> putrefazione provocano una forte decomposizione di proteine e un odore di<br />

marcio. Sono resistenti alle tem<strong>per</strong>ature alte e provengono da un’acqua di qualità<br />

insufficiente.<br />

8.4 Difetti <strong>del</strong>l’esterno (crosta)<br />

8.4.1 Rosso dei bancali<br />

Colorazione rossa dal<strong>la</strong> crosta verso l’interno<br />

<strong>del</strong> formaggio provocata da batteri che<br />

trasformano l’ammoniaca in nitrati, nitriti e<br />

azoto. A parte il difetto estetico, i nitrati e i<br />

nitriti possiedono pure una certa tossicità.<br />

Origine e cause<br />

Cantina: umida, gocce d’acqua sul<br />

formaggio, produzione di ammoniaca<br />

Assi: bagnate, di abete bianco, assi puliti con un prodotto contenente <strong>del</strong>l’acido nitrico<br />

Sa<strong>la</strong>moia: debole, sporca<br />

Le assi <strong>per</strong> il formaggio devono essere di abete rosso con un minimo di nodi.<br />

68


Capitolo 8 I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />

8.4.2 Pelle di rospo<br />

La crosta non è liscia, ma tutta rugosa, come<br />

una pelle di rospo.<br />

Origine e cause<br />

Formaggio: tenore in acqua troppo alto, pasta<br />

troppo acida<br />

Cantina: troppo umida e calda,<br />

rimesco<strong>la</strong>mento <strong>del</strong>l’aria insufficiente<br />

Sa<strong>la</strong>moia: troppo debole<br />

8.4.3 Il formaggio trasuda<br />

Il formaggio trasuda in su<strong>per</strong>ficie. Lo sviluppo<br />

<strong>del</strong>le muffe è rallentato e il formaggio diventa<br />

giallo.<br />

Origine e cause<br />

Formaggio: tenore in acqua basso e tenore in<br />

grasso alto<br />

Locale di pressatura: troppo secco, min. 60%<br />

rel. umidità<br />

Cantina: min. 90% rel. umidità<br />

Su<strong>per</strong>ficie: un formaggio a su<strong>per</strong>ficie liscia<br />

sgrassa più facilmente<br />

Tra il momento <strong>del</strong><strong>la</strong> pressatura e <strong>del</strong><strong>la</strong> messa in sa<strong>la</strong>moia, il formaggio non deve<br />

assolutamente asciugare. Misure: umidificare il formaggio con acqua e sale.<br />

8.4.4 Il pelo di gatto (Mucor)<br />

Gruppi di funghi dall’aspetto bianco ed<br />

esuberante con <strong>del</strong>le bollicine nere<br />

all’estremità di ogni fi<strong>la</strong>mento appaiono sul<strong>la</strong><br />

su<strong>per</strong>ficie <strong>del</strong> formaggio. Se si tratta di una<br />

forma passeggera, durerà una quindicina di<br />

giorni senza portare pregiudizio all’insieme<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> fabbricazione. La forma cronica,<br />

invece, è molto più preoccupante <strong>per</strong>ché può<br />

instal<strong>la</strong>rsi <strong>per</strong> due o tre anni. I formaggi<br />

infettati possono avere gusti cattivi, dovuti al<strong>la</strong><br />

presenza di sostanze e<strong>la</strong>borate nel corso <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

moltiplicazione di queste muffe.<br />

Ogni bollicina all’estremità di un fi<strong>la</strong>mento<br />

contiene dalle 10'000 alle 30'000 spore capaci di contaminare i prodotti alimentari. Queste<br />

spore sono in <strong>per</strong>manenza presenti nell’atmosfera, quasi ovunque.<br />

Bisogna tuttavia rassicurare i consumatori sull’innocuità dei formaggi contaminati dal Mucor.<br />

69


Capitolo 8 I difetti <strong>del</strong> formaggio<br />

Origine e cause<br />

Cantina: variazione climatiche favoriscono uno squilibrio <strong>del</strong>le flora di su<strong>per</strong>ficie,<br />

specialmente quando <strong>la</strong> cantina è troppo fredda (< 10 °C)<br />

Sa<strong>la</strong>moia: contaminata, bisogna pastorizzare l’acqua <strong>del</strong><strong>la</strong> nuova sa<strong>la</strong>moia<br />

Acqua: captazione sporca<br />

Formaggio: cattiva acidificazione, crosta mal asciutta<br />

8.4.5 Il formaggio non asciuga<br />

La crosta rimane rossa e <strong>la</strong> muffa fa fatica a<br />

crescere. Il formaggio si appiccica all’asse e<br />

alle mani. Il problema riguarda più <strong>la</strong><br />

formaggel<strong>la</strong> che il formaggio.<br />

Origine e cause<br />

Maturazione: troppo corta, soprattutto con<br />

l’uso di fermenti liofilizzati<br />

Locale di pressatura: troppo freddo, <strong>la</strong><br />

fermentazione si ferma troppo presto<br />

Cura in cantina: uso di acqua troppo sa<strong>la</strong>ta<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> sfregatura<br />

70


Capitolo 9 La fabbricazione <strong>del</strong> burro<br />

9. La fabbricazione <strong>del</strong> burro<br />

9.1 Estrazione e stoccaggio <strong>del</strong><strong>la</strong> panna<br />

La panna si ottiene dall’affioramento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte nelle conche o in caldaia (vedi 6.1.1) e, su<br />

alcune <strong>alpi</strong>, dal<strong>la</strong> centrifugazione <strong>del</strong> siero. La scrematrice è da rego<strong>la</strong>re in modo da produrre<br />

1-1.5 litri di panna <strong>per</strong> 100 litri di siero. La panna ha allora un tenore ideale di grasso (30%)<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione di burro.<br />

Siccome i batteri sono concentrati nel<strong>la</strong> panna (fino a 80 volte), è estremamente importante<br />

raffreddar<strong>la</strong> il più velocemente possibile (bidone sotto acqua fredda o in frigorifero). Non<br />

raffreddare mai in cantina a causa <strong>del</strong><strong>la</strong> presenza di muffe. Bisogna applicare una meticolosa<br />

igiene durante tutte le tappe di stoccaggio e fabbricazione <strong>del</strong><strong>la</strong> panna, e rispettivamente <strong>del</strong><br />

burro. Si farà specialmente attenzione al<strong>la</strong> pulizia <strong>del</strong>le unghie.<br />

La luce provoca l’ossidazione <strong>del</strong> grasso: <strong>la</strong> panna prende un gusto metallico. Il recipiente che<br />

contiene <strong>la</strong> panna deve quindi essere co<strong>per</strong>to o tenuto in un posto scuro (N.B.: anche l’olio di<br />

cucina è sensibile al<strong>la</strong> luce e dovrebbe essere conservato in un posto scuro).<br />

Per sicurezza, <strong>la</strong> panna può anche essere pastorizzata. Si<br />

riscalda <strong>la</strong> panna a 75 °C <strong>per</strong> 30 secondi in un bagnomaria<br />

e si raffredda immediatamente dopo.<br />

9.2 Maturazione <strong>del</strong><strong>la</strong> panna<br />

Dal<strong>la</strong> panna fresca oppure pastorizzata si<br />

ottiene un burro di panna dolce. Con<br />

l’acidificazione <strong>del</strong><strong>la</strong> panna mediante dei<br />

fermenti adeguati si fabbrica un burro di<br />

panna acida, che è quello trovato di solito<br />

sul mercato. L’acidificazione si fa anche in<br />

modo naturale, soprattutto se viene aggiunta panna di siero che è arricchita in batteri <strong>la</strong>ttici.<br />

71<br />

Effetti <strong>del</strong><strong>la</strong> pastorizzazione:<br />

• Elimina i batteri patogeni<br />

• Distrugge <strong>la</strong> lipasi<br />

• Prolunga <strong>la</strong> conservazione<br />

• Migliora <strong>la</strong> qualità<br />

Panna di <strong>la</strong>tte di capra<br />

Siccome i globuli di grasso <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di capra sono più piccoli, <strong>la</strong> salita <strong>del</strong><strong>la</strong> panna è<br />

molto più debole. L’affioramento in caldaia non funziona più, bisogna utilizzare<br />

<strong>del</strong>le conche oppure una scrematrice.<br />

I formaggi d’alpe <strong>ticinesi</strong> di <strong>la</strong>tte di capra sono prodotti con <strong>la</strong>tte non scremato,<br />

quindi non si fabbrica il burro.<br />

Vantaggi <strong>del</strong> burro di panna acida:<br />

• Diminuisce il rischio di batteri indesiderati<br />

• Prolunga <strong>la</strong> conservazione <strong>del</strong> burro<br />

• Migliora <strong>la</strong> qualità organolettica<br />

• Aumenta <strong>la</strong> resa


Capitolo 9 La fabbricazione <strong>del</strong> burro<br />

Acidificazione <strong>del</strong><strong>la</strong> panna<br />

Fermenti Quantità Incubazione<br />

CHOOZIT MA 400 1 bustina <strong>per</strong> 20 L di panna 10 ore a 35 °C<br />

Yogurt 1 cucchiaino <strong>per</strong> 1 L di panna 3 ore a 42 °C<br />

Aggiungere <strong>la</strong> coltura subito, al<strong>la</strong> prima panna ottenuta oppure dopo <strong>la</strong> pastorizzazione e<br />

rimesco<strong>la</strong>re bene.<br />

Subito dopo l’incubazione raffreddare <strong>la</strong> panna e proseguire come al solito. Con l’aggiunta di<br />

CHOOZIT, <strong>la</strong> panna sarà anche acidificata dopo 24 ore a 15 °C o 48 ore a 12 °C.<br />

9.3 Scheda di fabbricazione<br />

Panna La panna non si deve conservare più di 48h. Di solito il burro si<br />

fabbrica un giorno sì un giorno no all’alpe. Così una parte <strong>del</strong><strong>la</strong> panna è<br />

acidificata mentre l’altra è fresca <strong>del</strong> giorno.<br />

Tem<strong>per</strong>atura La tem<strong>per</strong>atura ideale dipende dal tipo di zango<strong>la</strong> e dal<strong>la</strong> densità <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

panna. Ci si trova di solito tra gli 8 e i 12 °C (più alta d’inverno, più<br />

bassa d’estate).<br />

Sbattimento Risciacquare <strong>la</strong> zango<strong>la</strong> con acqua fredda. Riempir<strong>la</strong> con panna fino a<br />

un massimo <strong>del</strong> 35% <strong>del</strong> volume totale (zango<strong>la</strong> cilindrica) oppure fino<br />

al<strong>la</strong> metà (zango<strong>la</strong> conica). Il vetro di spia <strong>del</strong><strong>la</strong> zango<strong>la</strong> diventa chiaro<br />

e <strong>la</strong> schiuma diminuisce notevolmente quando appaiono i primi grumi<br />

di burro. Fermare <strong>la</strong> zango<strong>la</strong> quando i pezzi di burro hanno raggiunto<br />

ca. <strong>la</strong> taglia di grani di riso. Il burro non si <strong>la</strong>scia più <strong>la</strong>vare bene se i<br />

grani si sono già saldati insieme.<br />

Il tempo di <strong>la</strong>vorazione ideale è di 40-50 minuti. Se dura meno di 30<br />

minuti, <strong>la</strong> resa diminuisce.<br />

Durata troppo corta di burrificazione<br />

• Panna troppo ricca di grasso<br />

• Acidità <strong>del</strong><strong>la</strong> panna troppo elevata<br />

• Tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong><strong>la</strong> panna troppo alta<br />

• Poca panna nel<strong>la</strong> zango<strong>la</strong><br />

• Alta velocità di rotazione<br />

Lavare Lasciar sco<strong>la</strong>re il <strong>la</strong>tticello attraverso un colino e risciacquare con acqua<br />

fredda <strong>per</strong> eliminare tutti gli avanzi di <strong>la</strong>tticello. Aggiungere una<br />

quantità di acqua equivalente al <strong>la</strong>tticello eliminato e girare <strong>la</strong> zango<strong>la</strong> a<br />

mano alcuni giri. Lasciar sco<strong>la</strong>re l’acqua e ripetere l’o<strong>per</strong>azione fin<br />

quando l’acqua esce limpida (da. 2 a 3 volte). La malleabilità <strong>del</strong> burro<br />

si <strong>la</strong>scia correggere con <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong>l’acqua (di solito 6-10 °C<br />

d’estate).<br />

72


Capitolo 9 La fabbricazione <strong>del</strong> burro<br />

Impastare a mano: impastare ca. 500g di burro <strong>per</strong> volta su una su<strong>per</strong>ficie<br />

disinfettata (legno o acciaio inox). Il burro deve diventare una massa<br />

compatta liscia e non ci devono più essere gocce d’acqua visibili.<br />

Con <strong>la</strong> zango<strong>la</strong>: impastare a giri lenti<br />

Mo<strong>del</strong><strong>la</strong>re Disinfettare le forme di legno con acqua bollente e poi riempirle con<br />

acqua fredda <strong>per</strong> alcuni minuti (diminuisce l’adesione <strong>del</strong> burro sul<br />

legno). Formare i panetti e impacchettarli in carta speciale <strong>per</strong> burro. Se<br />

le forme sono troppo molli, <strong>la</strong>sciarle riposare in acqua fredda e poi<br />

incartare.<br />

Se i pani vengono portati al<strong>la</strong> LATI, formare blocchi lisci con gli angoli<br />

ben sagomati di dimensioni ideali 22.5 x 25.5 x 17.5 cm (peso ca. 10<br />

kg). Per ogni panetto, indicare: tipo di burro, numero d’azienda o alpe,<br />

data di fabbricazione e peso.<br />

Stoccaggio Imbal<strong>la</strong>re il burro immediatamente con il materiale adeguato. Stoccarlo<br />

in un posto freddo, scuro e senza odori. La cantina non è adatta <strong>per</strong>ché<br />

il burro si contamina con le muffe. Il burro deve essere conservato al<br />

massimo a 2 °C. Se non è possibile, consegnarlo in valle il più spesso<br />

possibile (almeno una volta al<strong>la</strong> settimana).<br />

!<br />

È proibito mesco<strong>la</strong>re il burro di più fabbricazioni<br />

Pulizia Risciacquare tutti gli utensili con acqua calda subito dopo l’uso. Poi<br />

<strong>la</strong>vare con acqua calda addizionata di prodotto combinato e al<strong>la</strong> fine<br />

risciacquare bene con acqua fredda. Lasciar asciugare in un posto pulito<br />

e secco.<br />

Smontare e pulire <strong>la</strong> scrematrice dopo ogni uso.<br />

73<br />

Zango<strong>la</strong> cilindrica, <strong>la</strong> più commune all’alpe


Capitolo 9 La fabbricazione <strong>del</strong> burro<br />

9.4 Difetti <strong>del</strong> burro<br />

Gusto rancido<br />

La rancidità <strong>del</strong> burro è dovuta all’azione <strong>del</strong>l’enzima lipasi che rompe le molecole di grasso e<br />

libera degli acidi grassi (vedi 3.1.1).<br />

• Il tenore in lipasi <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte aumenta con mucche in calore oppure con disturbi ormonali.<br />

• Ci sono anche microrganismi che producono lipasi. Essi sono maggiormente psicrotrofi e<br />

si sviluppano sugli utensili mal puliti. Soprattutto il materiale di legno deve essere<br />

sterilizzato con acqua bollente.<br />

• I globuli di grasso sono protetti contro <strong>la</strong> lipasi da una membrana. Quest’ultima è più<br />

debole nel <strong>la</strong>tte di mucche in fine <strong>la</strong>ttazione oppure con mastite.<br />

• Anche una pompa mal rego<strong>la</strong>ta o troppo violenta (formazione di schiuma) può<br />

danneggiare questa membrana. L’uso <strong>del</strong><strong>la</strong> pompa è da limitare al minimo possibile.<br />

Se non bastano queste misure, <strong>la</strong> panna può venire pastorizzata <strong>per</strong> distruggere le lipasi.<br />

Gusto metallico o di sego<br />

Ossidazione <strong>del</strong> grasso mediante luce, aria, acqua o metalli pesanti (utensili). Mai aggiungere<br />

acqua nel<strong>la</strong> panna e conservar<strong>la</strong> sempre al riparo dal<strong>la</strong> luce. Usare esclusivamente utensili di<br />

legno o di acciaio inossidabile.<br />

Cattiva conservazione<br />

• I grani di burro non sono stati <strong>la</strong>vati abbastanza. Il risciacquo serve a eliminare il <strong>la</strong>tticello<br />

e a ridurre <strong>la</strong> concentrazione di proteine e <strong>la</strong>ttosio che potrebbero nutrire dei batteri.<br />

• Tem<strong>per</strong>atura di stoccaggio <strong>del</strong><strong>la</strong> panna e/o <strong>del</strong> burro troppo alta.<br />

Burro molle<br />

• Tem<strong>per</strong>atura di sbattimento troppo elevata<br />

• Quantità d’acqua eccessiva nel burro dovuta ad uno sbattimento oltre <strong>la</strong> taglia di grani di<br />

riso<br />

• Tem<strong>per</strong>atura di stoccaggio <strong>del</strong> burro troppo elevata<br />

74


Capitolo 10 La fabbricazione di ricotta di siero<br />

10. La fabbricazione di ricotta di siero<br />

Dopo l’estrazione <strong>del</strong><strong>la</strong> caseina, il siero contiene ancora <strong>la</strong> preziosa proteina albumina. La<br />

precipitazione di quest’ultima, insieme a una buona parte <strong>del</strong> grasso rimasto nel siero,<br />

fornisce <strong>la</strong> ricotta. Il rendimento è di ca. 4-6%.<br />

La ricotta, sebbene sia un prodotto secondario di valore economico minore, ha una grande<br />

tradizione su tutte le <strong>alpi</strong> Svizzere. Il principio di produzione è uguale ovunque: riscaldare il<br />

siero e aggiungere acido. La fabbricazione di ricotta, che a livello di manipo<strong>la</strong>zioni è assai più<br />

semplice di quel<strong>la</strong> <strong>del</strong> formaggio, rimane tuttavia piuttosto enigmatica. Parecchi parametri,<br />

conosciuti e sconosciuti, influenzano <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> prodotto: <strong>per</strong>ciò ci sono dei giorni dove <strong>la</strong><br />

ricotta non riesce bene, e non si capisce <strong>per</strong>ché. Ad esempio, nell’estate 2004, diverse <strong>alpi</strong><br />

<strong>ticinesi</strong> hanno smesso di produrre ricotta da agosto in poi, <strong>per</strong>ché non veniva più. Nessuno ha<br />

potuto spiegare il fenomeno. Con questo prodotto, si offre al casaro un’occasione unica <strong>per</strong><br />

giocare con i parametri e trovare “<strong>la</strong> sua” ricotta, adatta al suo siero e ai gusti dei consumatori:<br />

quando ritirare <strong>la</strong> caldaia dal fuoco, quando aggiungere l’acido, quando estrarre <strong>la</strong> ricotta, ecc.<br />

La ricetta data qui sotto ha solo un valore indicativo.<br />

10.1 Procedimento<br />

Bisogna riscaldare il siero subito dopo l’uscita <strong>del</strong> formaggio e il più velocemente possibile<br />

(coprire <strong>la</strong> caldaia). Sulle <strong>alpi</strong> grandi munite di una caldaia a vapore, <strong>la</strong> ricotta si fa di solito in<br />

una caldaia a gas più picco<strong>la</strong>. In questo caso si può anche usare <strong>la</strong> canna <strong>del</strong> vapore come<br />

complemento al gas (fino a ca. 80 °C).<br />

A ca. 75 °C si può aggiungere un 2-3% di <strong>la</strong>tte o <strong>la</strong>tticello di panna di <strong>la</strong>tte non acidificata <strong>per</strong><br />

affinare <strong>la</strong> struttura <strong>del</strong><strong>la</strong> ricotta (facoltativo).<br />

Togliere <strong>la</strong> schiuma ed eventualmente i residui di<br />

caseina che precipitano prima. Riscaldare fino a 90-94<br />

°C e aggiungere in un colpo solo l’acido diluito in<br />

acqua fredda.<br />

Lasciare salire <strong>la</strong> ricotta e ritirare dal fuoco dopo 2-3 minuti. Più lunga è <strong>la</strong> cottura, più<br />

asciutta e secca sarà <strong>la</strong> ricotta.<br />

Ritirare <strong>la</strong> ricotta a strati con <strong>la</strong> spannaro<strong>la</strong>, riempire nelle apposite forme e <strong>la</strong>sciar sgoccio<strong>la</strong>re<br />

ca. 12-24 ore.<br />

Se <strong>la</strong> ricotta è da sa<strong>la</strong>re <strong>per</strong> <strong>la</strong> conservazione, aspettare più a lungo prima di ritirar<strong>la</strong> con una<br />

te<strong>la</strong>. Appendere <strong>la</strong> ricotta <strong>per</strong> asciugare 1-2 giorni. La conservazione non sarà ottimale se <strong>la</strong><br />

ricotta è troppo umida. Impastare <strong>la</strong> ricotta con sale e pepe, riempire un secchio senza <strong>la</strong>sciare<br />

dei buchi d’aria, coprire <strong>la</strong> ricotta generosamente di pepe e chiudere ermeticamente.<br />

75<br />

Gli acidi più comunemente usati sono:<br />

acido acetico → 0.5 dL<br />

acido citrico → 2 cucchiai<br />

In 2-3 litri d’acqua <strong>per</strong> ogni 100 L di siero<br />

La ricotta di siero di capra è più fine. Prevedere <strong>del</strong>le tele o <strong>del</strong>le forme apposite con<br />

dei buchi più piccoli.


Capitolo 10 La fabbricazione di ricotta di siero<br />

10.2 Difetti<br />

Malgrado il <strong>la</strong>to misterioso <strong>del</strong><strong>la</strong> sua produzione, si possono citare alcuni punti di riferimento<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> ricotta.<br />

Non affiora<br />

• <strong>la</strong>tte troppo maturo<br />

• siero rimasto troppo a lungo a tem<strong>per</strong>atura di cottura al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> fabbricazione<br />

• <strong>la</strong>tticello troppo acido<br />

• tem<strong>per</strong>atura di precipitazione sotto i 90 °C<br />

• aggiunta troppo debole di acido<br />

A due colori<br />

• residui di rame nel siero<br />

• <strong>la</strong> schiuma non è stata tolta prima di mettere l’acido<br />

76


Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />

11. Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />

Le diverse fasi di fabbricazione sono state spiegate in dettaglio nei capitoli 6-8. Sul principio,<br />

le tappe di base sono uguali <strong>per</strong> tutti i formaggi, <strong>per</strong>ciò le ricette qui sotto descrivono alcuni<br />

punti specifici.<br />

11.1 Formaggel<strong>la</strong><br />

Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte È raccomandabile un trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

Il trattamento termico<br />

Il trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>per</strong>mette un controllo <strong>del</strong><strong>la</strong> carica batterica. Si differenzia<br />

tra <strong>la</strong> termizzazione e <strong>la</strong> pastorizzazione. Mentre <strong>la</strong> prima provoca solo una riduzione<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> carica batterica, <strong>la</strong> seconda distrugge <strong>la</strong> quasi totalità dei batteri e degli enzimi.<br />

La legge non definisce chiaramente come applicare una termizzazione. Il trattamento<br />

termico consigliato qui sotto assicura una termizzazione completa senza raggiungere il<br />

punto di pastorizzazione.<br />

• Portare il <strong>la</strong>tte ad una tem<strong>per</strong>atura su<strong>per</strong>iore a 60 °C <strong>per</strong> almeno 5 minuti e raffreddare<br />

subito.<br />

• Riscaldare e raffreddare il <strong>la</strong>tte velocemente<br />

• Non su<strong>per</strong>are i 65 °C<br />

Se il trattamento avviene in bidoni, utilizzare anelli di raffreddamento<br />

Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Aggiungere <strong>la</strong> coltura secondo le indicazioni <strong>del</strong> fabbricante<br />

(vedi anche 5.2 e 5.3).<br />

Tempo di maturazione 30-40 minuti a 35 °C.<br />

Messa a caglio 35 °C<br />

Dose di caglio 25 mL/100 litri<br />

Tempo di presa 10 minuti<br />

Tempo di rassodamento 20-25 minuti<br />

Tempo di coagu<strong>la</strong>zione totale 30-35 minuti<br />

Taglio In cubi di 1 cm di <strong>la</strong>to (noccio<strong>la</strong>).<br />

Rimesco<strong>la</strong>re <strong>per</strong> 10 minuti, interca<strong>la</strong>ndo 1-2 riposi di 2-3 minuti<br />

Lavaggio cagliata: togliere un 15-20% di siero e aggiungere un<br />

15-20% d’acqua a 38 °C.<br />

77


Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />

Cottura Riscaldare a 37-38 °C in 5-10 minuti. Al posto di accendere il<br />

gas, il riscaldamento si può anche o<strong>per</strong>are durante il <strong>la</strong>vaggio<br />

con l’aggiunta di acqua più calda (50-60 °C).<br />

Messa in forme Togliere il 30% di siero e procedere al<strong>la</strong> messa in forma<br />

rapidamente e in un locale caldo senza corrente d’aria. Bisogna<br />

assolutamente prevenire un raffreddamento troppo veloce <strong>del</strong><br />

formaggio (coprire, vicino al<strong>la</strong> caldaia,…). Riempire i cestini in<br />

più volte fino al massimo <strong>per</strong> ottenere al<strong>la</strong> fine una formaggel<strong>la</strong><br />

di altezza adeguata.<br />

Il “dé<strong>la</strong>ctosage” <strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata (aggiunta di acqua)<br />

Per i formaggi a pasta molle, <strong>la</strong> cagliata si riscalda poco o niente e <strong>la</strong> fabbricazione è assai<br />

più corta. La sineresi è allora debole e <strong>la</strong> pasta <strong>del</strong> formaggio contiene ancora tanto <strong>la</strong>ttosio<br />

e rimane troppo acida dopo <strong>la</strong> fermentazione. Per rimediare a questo problema, si aggiunge<br />

acqua al<strong>la</strong> cagliata, diminuendo così <strong>la</strong> concentrazione di <strong>la</strong>ttosio.<br />

Rivoltatura 1° giro appena possibile<br />

2° giro 20 minuti dopo<br />

3° giro al<strong>la</strong> sera<br />

La mattina dopo, control<strong>la</strong>re il pH con <strong>la</strong> cartina indicatrice.<br />

pH dopo 24 ore 5.20-5.30.<br />

Lasciare <strong>la</strong> formaggel<strong>la</strong> almeno 24 ore in caseificio.<br />

Sa<strong>la</strong>moia 4-5 ore <strong>per</strong> forme di ca. 2 kg<br />

Maturazione Uguale al formaggio d’alpe. Consumo dopo 3 settimane.<br />

78


Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />

11.2 Formaggino basso o robio<strong>la</strong><br />

La produzione di robiole, trattandosi di una<br />

fabbricazione che parte da <strong>la</strong>tte trattato termicamente<br />

e di un prodotto non acidificato, necessita di<br />

un’assoluta igiene sia nelle attrezzature sia nel<strong>la</strong><br />

manipo<strong>la</strong>zione e nello stoccaggio <strong>del</strong> prodotto.<br />

Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte È molto raccomandabile un trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (11.1).<br />

Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte raggiunta <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di 40 °C, aggiungere 20 cc di yogurt (2<br />

cucchiai da tavo<strong>la</strong>) ogni 10 litri di <strong>la</strong>tte e <strong>la</strong>sciar maturare a<br />

questa tem<strong>per</strong>atura <strong>per</strong> almeno 20 minuti.<br />

Messa a caglio 32-35 °C<br />

Dose caglio 15-20 mL/100 litri<br />

Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 30-50 minuti<br />

Taglio Da noccio<strong>la</strong> a noce. Dopo il taglio a croce con <strong>la</strong> lira, finire lo<br />

sminuzzamento con <strong>la</strong> spannaro<strong>la</strong>. Rimestare 5-10 minuti<br />

interca<strong>la</strong>ndo dei <strong>per</strong>iodi di riposo di 5-10 minuti in totale.<br />

Messa in forma Togliere il più siero possibile e riempire le forme apposite.<br />

Forme a robio<strong>la</strong><br />

Esistono diversi tipi di forme apposite <strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione di robio<strong>la</strong>. Per diminuire i<br />

costi, è anche possibile farle <strong>per</strong> conto proprio. Basta comprare da un montatore sanitario<br />

dei tubi in materiale di qualità alimentare con i tappi (lunghezza: 40-50 cm, diametro 70-<br />

80 mm) e bucarli. Fare ca. 6 buchi sul<strong>la</strong> circonferenza ogni 3-4 cm lungo il tubo.<br />

Forme comprate Forme fatte in casa<br />

Rivoltatura 1° giro subito finita <strong>la</strong> messa in forma<br />

2° giro dopo ca. 30 minuti<br />

3° giro al<strong>la</strong> sera<br />

Dopo 24 ore Sa<strong>la</strong>re a piacimento e confezionare. È consigliabile l’uso di<br />

guanti monouso <strong>per</strong> questa fase.<br />

Conservazione Mantenere <strong>la</strong> catena <strong>del</strong> freddo di 4 °C (mas. 7 giorni).<br />

79


Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />

11.3 Formaggino alto o büscion<br />

Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte È raccomandabile un trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (11.1).<br />

Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Aggiungere coltura CHOOZIT secondo le indicazioni <strong>del</strong><br />

fabbricante oppure 1-1.5% di coltura vegetativa mesofi<strong>la</strong> (5.2.3).<br />

Tempo di maturazione 1 ora a 20-26 °C<br />

Messa a caglio 20-26 °C<br />

Dose caglio 2-4 mL/100 litri<br />

Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 4-8 ore<br />

Taglio Dopo 12 ore tagliare il coagulo a croce.<br />

Messa in forma Dopo 24 ore, appendere <strong>la</strong> pasta in sacchetto a sgoccio<strong>la</strong>re in un<br />

locale con una tem<strong>per</strong>atura di 20-22 °C. Il pH deve essere di<br />

4.3-4.5.<br />

Dopo 48 o 60 ore Impastare, aggiungere 0.8-1.0% di sale da cucina e imbal<strong>la</strong>re.<br />

Conservazione Mantenere <strong>la</strong> catena <strong>del</strong> freddo di 4 °C (mas. 20 giorni)<br />

80


Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />

11.4 Formaggio da sciogliere<br />

Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Aggiungere coltura CHOOZIT. Maturazione secondo le<br />

indicazioni in 5.2.1.<br />

Messa a caglio 32 °C<br />

Dose caglio 13-15 mL/100 litri<br />

Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 30-35 minuti<br />

Taglio Del<strong>la</strong> taglia di chicchi di mais.<br />

È importante cominciare il taglio con un coagulo piuttosto<br />

morbido. Il processo di taglio dura 10 minuti, seguito da una<br />

spinatura di 20 minuti.<br />

Se il formaggio presenta <strong>del</strong>le sfoglie, togliere il 10% di siero e<br />

aggiungere il 10% d’acqua potabile a 32 °C (<strong>la</strong>vaggio <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

cagliata).<br />

Cottura Riscaldare fino a 40 °C in 30 minuti. Rimestare ancora fuori dal<br />

fuoco fino a raggiungere il grado di asciugamento giusto (da 10<br />

a 20 minuti).<br />

Messa in forme Identico al formaggio (vedi 6.5)<br />

Pressatura Identico al formaggio (vedi 6.6)<br />

Rivoltatura dopo utilizzazione <strong>del</strong><strong>la</strong> prepressa<br />

1° giro dopo 5-10 minuti<br />

2° giro dopo 1-2 ore<br />

3° giro dopo 6-8 ore<br />

Sa<strong>la</strong>moia Identico al formaggio (vedi 7.1)<br />

Maturazione Rivoltare <strong>la</strong> forma e sfregare con una spazzo<strong>la</strong> morbida e acqua<br />

sa<strong>la</strong>ta. Tutta <strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie, a parte il sotto, deve essere bagnata.<br />

L’umidità e il sale impediscono alle muffe di crescere. Dopo ca.<br />

10 giorni comincia ad apparire una crosta rossa.<br />

Frequenza <strong>del</strong><strong>la</strong> pulizia:<br />

dal 1° al 10° giorno: ogni giorno<br />

dal 11° al 30° giorno: 3 volte <strong>la</strong> settimana<br />

dal 31° giorno circa: 2 volte <strong>la</strong> settimana<br />

Il formaggio è pronto al consumo dopo un minimo di 2 mesi.<br />

81


Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />

11.5 Formaggio fresco tipo “quark”<br />

Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Pastorizzare il <strong>la</strong>tte a 72 °C <strong>per</strong> 15-20 secondi, oppure a 65 °C<br />

<strong>per</strong> 30 minuti.<br />

Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Nessuna<br />

Messa a caglio<br />

Acidificazione Acidificazione<br />

a freddo (lenta) a caldo (rapida)<br />

Tem<strong>per</strong>atura 18 – 22 °C 22 – 28 °C<br />

Dose di fermenti (mesofili) 0.5 – 1.0 % 3.0 – 4.0 %<br />

CHOOZIT<br />

1 busta <strong>per</strong> 50 L 1 busta <strong>per</strong> 50 L<br />

Dose di caglio 5 mL/1000 litri 10 mL/1000 litri<br />

Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 14 – 24 ore 8 – 13 ore<br />

Taglio Tagliare a croce<br />

Messa in forma Mettere <strong>la</strong> cagliata in un sacco di te<strong>la</strong> molto fine e <strong>la</strong>sciar<br />

sgoccio<strong>la</strong>re <strong>per</strong> 2-3 ore. Si può consumare al naturale o con<br />

aggiunta di frutta sotto forma di marmel<strong>la</strong>ta in ragione <strong>del</strong> 10%.<br />

Conservazione Mantenere <strong>la</strong> catena <strong>del</strong> freddo di 4 °C (max. 7 giorni).<br />

82


Capitolo 11 Altri prodotti con <strong>la</strong>tte di mucca o misto<br />

11.6 Yogurt<br />

Procedimento<br />

Far bollire il <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> 5-10 minuti e raffreddare subito a 45 °C. Aggiungere 1-3% di yogurt<br />

nature e mesco<strong>la</strong>re bene con il frullino. Versare in un thermos precedentemente disinfettato<br />

con acqua bollente. Dopo ca. 3 ore, estrarre lo yogurt e depositare subito al fresco (4 °C).<br />

Tutti gli utensili devono essere disinfettati con acqua bollente prima di entrare in contatto con<br />

il <strong>la</strong>tte.<br />

Difetti <strong>del</strong>lo yogurt<br />

Liquido - troppo poca sostanza secca (cuocere più a lungo)<br />

- tem<strong>per</strong>atura di maturazione troppo alta o bassa<br />

- maturazione troppo corta<br />

Fa fili - infezione con cocchi che fanno fili<br />

- yogurt di cattiva qualità<br />

Granuloso - tem<strong>per</strong>atura di maturazione troppo bassa<br />

Acido, amaro - maturazione troppo lunga<br />

- aggiunta di yogurt troppo elevata<br />

- tem<strong>per</strong>atura di maturazione troppo alta<br />

83


Capitolo 12 Prodotti con <strong>la</strong>tte di capra<br />

12. Prodotti con <strong>la</strong>tte di capra<br />

Il rapporto tra i diversi componenti <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di capra è leggermente diverso da quello di<br />

mucca. Queste differenze hanno un’influenza diretta sul<strong>la</strong> tecnica di <strong>trasformazione</strong>. Inoltre le<br />

differenze tra razze sono assai importanti, quindi i valori <strong>del</strong><strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> sono solo indicativi.<br />

Capra Mucca<br />

Grasso 3.4 % 3.9 %<br />

Proteine 3.0 % 3.3 %<br />

- da cui caseine 2.2 % 2.6 %<br />

- da cui albumine 0.8 % 0.7 %<br />

Zuccheri 4.5 % 4.8 %<br />

Minerali 0.8 % 0.8 %<br />

Sostanza secca 11.5 % 12.8 %<br />

Acidità 5.5 °SH 7.0 °SH<br />

Specificità e conseguenze tecniche <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di capra<br />

Le differenze di composizione tra il <strong>la</strong>tte di mucca e quello di capra portano a differenze<br />

tecnologiche fondamentali:<br />

• i coaguli <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di capra sono generalmente meno consistenti<br />

• il coagulo si forma più rapidamente, ma i tempi di rassodamento sono su<strong>per</strong>iori<br />

• <strong>la</strong> cagliata ha quindi una debole consistenza ed è meno resistente ai trattamenti meccanici<br />

• <strong>la</strong> cagliata non sopporta alti riscaldamenti<br />

• <strong>la</strong> sineresi è più veloce (tem<strong>per</strong>atura di cottura più bassa, tempo di fabbricazione più<br />

corto)<br />

• le rese sono inferiori <strong>del</strong> 10-15%<br />

• il trattamento termico o <strong>la</strong> pastorizzazione sono molto raccomandabili <strong>per</strong> i formaggi di<br />

capra<br />

Il cambiamento di regime tra il foraggiamento secco e quello verde è estremamente <strong>del</strong>icato<br />

da rego<strong>la</strong>re nel<strong>la</strong> capra. Il rapporto in materia azotata/energia è più debole <strong>per</strong> <strong>la</strong> capra che <strong>per</strong><br />

<strong>la</strong> vacca. Quando si passa al foraggiamento verde, se certe precauzioni non vengono prese, <strong>la</strong><br />

razione è squilibrata in favore <strong>del</strong><strong>la</strong> materia azotata e quindi con carenza di energia. Questo<br />

squilibrio provoca un eccesso di urea nel <strong>la</strong>tte, con una ri<strong>per</strong>cussione sull'attitudine <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

al<strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione diminuito e di conseguenza una cagliata che risulta più molle e fragile, e un<br />

siero biancastro. Quindi una buona rego<strong>la</strong> <strong>per</strong> il passaggio all'erba è di dare anche <strong>del</strong> fieno di<br />

ottima qualità <strong>per</strong> fare in modo che <strong>la</strong> capra mangi meno erba e inoltre quale complemento<br />

al<strong>la</strong> razione di base, somministrare 500 g/giorno di orzo o mais <strong>per</strong> riequilibrare l'energia.<br />

In caso di problemi, aumentare leggermente <strong>la</strong> dose di caglio, oppure <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura e il<br />

tempo di coagu<strong>la</strong>zione.<br />

85


Capitolo 12 Prodotti con <strong>la</strong>tte di capra<br />

12.1 Formaggel<strong>la</strong><br />

Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte È raccomandabile un trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (11.1).<br />

Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Aggiungere <strong>la</strong> coltura secondo le indicazioni <strong>del</strong> fabbricante<br />

(vedi anche 5.2 e 5.3).<br />

Tempo di maturazione 30-40 minuti a 34-38 °C.<br />

Messa a caglio 34-38 °C<br />

Dose caglio 15-25 mL/100 litri<br />

Tempo coagu<strong>la</strong>zione totale 35-40 minuti<br />

Taglio In cubi di 1 cm di <strong>la</strong>to (nocciole).<br />

Rimesco<strong>la</strong>re <strong>per</strong> 10 minuti, interca<strong>la</strong>ndo 1-2 riposi di 2-3 minuti.<br />

Cottura Portare a 35-38 °C in 5-10 minuti.<br />

Messa in forme Togliere il 30% di siero e procedere al<strong>la</strong> messa in forma<br />

rapidamente e in un locale caldo senza corrente d’aria. Bisogna<br />

assolutamente prevenire un raffreddamento troppo veloce <strong>del</strong><br />

formaggio (coprire, vicino al<strong>la</strong> caldaia,…). Riempire i cestini in<br />

più volte fino al massimo <strong>per</strong> ottenere al<strong>la</strong> fine una formaggel<strong>la</strong><br />

di altezza adeguata.<br />

Rivoltatura 1° giro appena possibile<br />

2° giro 20 minuti dopo<br />

3° giro al<strong>la</strong> sera<br />

La mattina dopo, control<strong>la</strong>re il pH con <strong>la</strong> cartina indicatrice.<br />

pH dopo 24 ore 5.20-5.30.<br />

Lasciare <strong>la</strong> formaggel<strong>la</strong> almeno 24 ore in caseificio.<br />

Sa<strong>la</strong>moia 4-5 ore <strong>per</strong> forme di ca. 2 kg<br />

Maturazione Uguale al<strong>la</strong> formaggel<strong>la</strong> di <strong>la</strong>tte di mucca<br />

86


Capitolo 12 Prodotti con <strong>la</strong>tte di capra<br />

12.2 Formaggino basso o robio<strong>la</strong><br />

La produzione di robiole, trattandosi di una fabbricazione che parte da <strong>la</strong>tte termizzato e di un<br />

prodotto non acidificato, necessita di un’assoluta igiene sia nelle attrezzature che nel<strong>la</strong><br />

manipo<strong>la</strong>zione e nello stoccaggio <strong>del</strong> prodotto.<br />

Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte È molto raccomandabile un trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (11.1).<br />

Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte raggiunta <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di 32-34 °C, aggiungere 20 cc di yogurt<br />

(2 cucchiai da tavo<strong>la</strong>) ogni 10 litri di <strong>la</strong>tte e <strong>la</strong>sciar maturare <strong>per</strong><br />

10 minuti.<br />

Messa a caglio 32-35 °C<br />

Dose di caglio 12-13 mL/100 litri<br />

Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 35-40 minuti<br />

Taglio Da noccio<strong>la</strong> a noce. Dopo il taglio a croce con <strong>la</strong> lira, finire lo<br />

sminuzzamento con <strong>la</strong> spannaro<strong>la</strong>. Rimestare 5-10 minuti<br />

interca<strong>la</strong>ndo dei <strong>per</strong>iodi di riposo di 5-10 minuti in totale.<br />

Messa in forma Togliere il più siero possibile e riempire le forme apposite.<br />

Rivoltatura 1° giro subito finita <strong>la</strong> messa in forma<br />

2° giro dopo ca. 30 minuti<br />

3° giro al<strong>la</strong> sera<br />

Dopo 24 ore Sa<strong>la</strong>re a piacimento e confezionare. È consigliabile l’uso di<br />

guanti monouso <strong>per</strong> questa fase.<br />

Conservazione Mantenere <strong>la</strong> catena <strong>del</strong> freddo di 4 °C (mas. 7 giorni).<br />

87


Capitolo 12 Prodotti con <strong>la</strong>tte di capra<br />

12.3 Formaggino alto o büscion<br />

Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte È raccomandabile un trattamento termico <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (11.1).<br />

Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Aggiungere coltura CHOOZIT secondo le indicazioni <strong>del</strong><br />

fabbricante oppure 1-1.5% di coltura vegetativa mesofi<strong>la</strong> (5.2.3).<br />

Tempo di maturazione: 0 - 180 minuti a 20-26 °C<br />

Messa a caglio 20-26 °C<br />

Dose caglio 2-4 mL/100 litri<br />

Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 4-8 ore<br />

Taglio Dopo 12 ore tagliare il coagulo a croce.<br />

Messa in forma Dopo 24 ore, appendere <strong>la</strong> pasta in sacchetto a sgoccio<strong>la</strong>re in un<br />

locale con una tem<strong>per</strong>atura di 20-22 °C. Il pH deve essere di<br />

4.3-4.5.<br />

Dopo 48 o 60 ore Impastare, aggiungere 0.8-1.0% di sale da cucina e imbal<strong>la</strong>re.<br />

Conservazione Mantenere <strong>la</strong> catena <strong>del</strong> freddo di 4 °C (mas. 20 giorni).<br />

88


Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />

13.1 Aspetti generali<br />

13. I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />

Per assicurare <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e <strong>del</strong> formaggio, il casaro d’alpe ha diversi strumenti<br />

d’analisi a sua disposizione. Essi fanno parte di un sistema d’autocontrollo che verrà definito<br />

nel capitolo 15. La figura seguente dà una visione d’insieme <strong>del</strong>le analisi più correnti. Il testo<br />

evidenziato indica le analisi utilizzate all’alpe e presentate nei prossimi sotto-capitoli.<br />

Cellule<br />

Prova di Schalm<br />

Prime spil<strong>la</strong>te nel recipiente<br />

* Conteggio in <strong>la</strong>boratorio<br />

Conduttività elettrica<br />

Sostanze estranee<br />

* Antibiotici<br />

Detergenti<br />

Metalli pesanti (cadmio, piombo, ecc.)<br />

Tossine (mediante batteri o funghi)<br />

Inquinamento (diossine, pesticidi, ecc.)<br />

FORMAGGIO<br />

SALAMOIA<br />

* controlli fatti 14 volte all’anno dal servizio competente <strong>del</strong>l'ODerr<br />

89<br />

LATTE<br />

Carica batterica<br />

Reduttasi<br />

Reduttasi preincubata<br />

Acidità<br />

Lattocoagu<strong>la</strong>tore<br />

Lattofermentatore<br />

* Impulsi<br />

Prova <strong>del</strong>le spore<br />

Aggiunta di acqua<br />

* Punto di conge<strong>la</strong>zione<br />

Controllo <strong>del</strong>l’acidità<br />

Cartina indicatrice <strong>del</strong> pH<br />

Tito<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> siero con soda caustica<br />

Apparecchio di misura <strong>del</strong> pH<br />

Controllo <strong>del</strong>l’acidità<br />

Tito<strong>la</strong>zione con soda caustica<br />

Apparecchio di misura <strong>del</strong> pH


Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />

13.1.1 Esigenze re<strong>la</strong>tive al <strong>la</strong>tte dei singoli animali<br />

Ancora prima di ricorrere ad analisi, il produttore di <strong>la</strong>tte deve rispettare le esigenze di base<br />

<strong>del</strong>l’ordinanza concernente l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> produzione <strong>la</strong>ttiera, articolo 18.<br />

E vietata in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> messa in commercio di:<br />

a. <strong>la</strong>tte di vacche che presentano sintomi di una ma<strong>la</strong>ttia trasmissibile all’uomo;<br />

b. <strong>la</strong>tte proveniente da quarti curati con medicamenti che richiedono un <strong>per</strong>iodo<br />

d’attesa <strong>per</strong> <strong>la</strong> fornitura <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte o che possono pregiudicare <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

durante il trattamento e il <strong>per</strong>iodo d’attesa prescritto;<br />

c. <strong>la</strong>tte proveniente da quarti visibilmente infiammati o che hanno reagito<br />

positivamente al<strong>la</strong> prova di Schalm (++, +++);<br />

d. <strong>la</strong>tte di vacche colpite da una ma<strong>la</strong>ttia che può alterare <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte come<br />

infezioni o diarrea con febbre, acetonemia, cisti ovariche, infezioni <strong>del</strong>l’apparato<br />

genitale con <strong>per</strong>dite, ferite a<strong>per</strong>te o purulente alle mammelle o nel<strong>la</strong> zona<br />

circostante;<br />

e. <strong>la</strong>tte di vacche prodotto nei primi otto giorni dopo il parto;<br />

f. <strong>la</strong>tte di vacche che vengono munte meno di due volte al giorno;<br />

g. <strong>la</strong>tte di mucche che producono meno di due litri di <strong>la</strong>tte al giorno;<br />

h. <strong>la</strong>tte non idoneo <strong>per</strong> l’utilizzazione prevista;<br />

i. <strong>la</strong>tte <strong>del</strong><strong>la</strong> premungitura<br />

13.2 Prova di Schalm<br />

Solo mammelle sane consentono una buona produttività <strong>la</strong>ttiera. Solo un controllo eseguito<br />

<strong>per</strong>iodicamente <strong>per</strong>mette di seguire il tenore in cellule e indirettamente <strong>la</strong> salute <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

mammel<strong>la</strong>.<br />

Le mucche appena arrivate sull’alpe mostrano una concentrazione di cellule più elevata. Ciò è<br />

dovuto allo stress <strong>del</strong> viaggio e <strong>del</strong> nuovo ambiente (altitudine, erba, combattimenti di rango,<br />

ecc.). Sull’alpe, <strong>la</strong> prova di Schalm si fa quindi:<br />

• 3-4 giorni dopo il carico, al più tardi dopo 7 giorni<br />

• 1 volta al mese<br />

• ogni volta che il numero di cellule su<strong>per</strong>a 150'000 / mL<br />

Su <strong>alpi</strong> con grande numero di capi, bisogna segnare solo le mucche con un risultato positivo.<br />

Le altre vengono considerate come negative.<br />

Per il materiale, procedura d’analisi e interpretazione dei risultati vedi da pagina 15 a 17<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> brochure “Qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, vale <strong>la</strong> pena”. La prova si fa prima <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura oppure al<br />

minimo due ore dopo.<br />

13.3 Reduttasi<br />

La prova <strong>del</strong><strong>la</strong> reduttasi è un indicatore <strong>del</strong>l’attività dei batteri. Misura <strong>la</strong> capacità di ridurre il<br />

Blu di Metylene che diventa allora incolore. Più <strong>la</strong> carica batterica <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte è elevata più<br />

rapida sarà <strong>la</strong> decolorazione <strong>del</strong> campione. I batteri che hanno una buona capacità di riduzione<br />

sono <strong>per</strong> esempio: batteri <strong>la</strong>ttici termofili, E. coli e stafilococchi.<br />

90


!<br />

Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />

Materiale<br />

1 provetta marcata a 40 mL<br />

1 pipetta graduata a 1 mL<br />

Blu di Metylene<br />

Termostato a 38 °C<br />

Procedura d’analisi<br />

Riscaldare 40 mL di <strong>la</strong>tte a 38 °C, aggiungere 1 mL di Blu di Metylene e mettere nel<br />

termostato a 38 °C.<br />

Tempo di Quantità appros-<br />

decolorazione simativa di germi<br />

> 7 ore < 100’000<br />

5.5 – 7 ore < 1 mio.<br />

2 – 5.5 ore 0.5 – 4 mio.<br />

20 min. – 2 ore 4 – 20 mio.<br />

< 20 min. > 20 mio.<br />

Interpretazione dei risultati<br />

Il <strong>la</strong>tte di buona qualità resta blu più di 6 ore, il <strong>la</strong>tte di caldaia più coltura ca. 3 ore.<br />

Nel caso in cui il <strong>la</strong>tte restasse blu <strong>per</strong> più di 12 ore, ciò indicherebbe una presenza di sostanze<br />

inibitrici (antibiotici, detergenti, ecc.).<br />

13.4 Reduttasi preincubata<br />

Il principio d’analisi di questa prova è uguale al<strong>la</strong> reduttasi. Il risultato <strong>del</strong><strong>la</strong> reduttasi<br />

preincubata è <strong>per</strong>ò molto utile al casaro <strong>per</strong>ché <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di 32 °C (tem<strong>per</strong>atura di<br />

preincubazione) ha una grande importanza nel processo di fabbricazione (tem<strong>per</strong>atura di<br />

maturazione, coagu<strong>la</strong>zione, taglio cagliata, spinatura).<br />

La reduttasi preincubata informa sull’attività <strong>del</strong><strong>la</strong> flora batterica, soprattutto di batteri<br />

mesofili, stafilococchi, mesococchi e E. coli. Sono batteri che causano difetti di gusto e di<br />

pasta nel formaggio.<br />

Materiale<br />

Come <strong>per</strong> <strong>la</strong> reduttasi, più un secondo termostato a 32 °C<br />

Il termostato<br />

Come termostato può servire sia un armadio<br />

apposito sia un scaldabiberon. Entrambi<br />

richiedono una sorgente d’elettricità.<br />

Procedura d’analisi<br />

Riscaldare 40 mL di <strong>la</strong>tte a bagnomaria a 32 °C e incubare nel termostato a 32 °C <strong>per</strong> 10 ore.<br />

Riscaldare il campione a 38 °C (bagnomaria), aggiungere 1 mL di Blu di Metylene e incubare<br />

a quest’ultima tem<strong>per</strong>atura.<br />

Interpretazione dei risultati<br />

I campioni di <strong>la</strong>tte che hanno una durata di decolorazione inferiore a 15 minuti sono<br />

considerati insufficienti. I risultati devono essere iscritti nel registro di fabbricazione.<br />

Per avere dei risultati attendibili bisogna eseguire questa prova rispettando scrupolosamente i<br />

tempi e le tem<strong>per</strong>ature. Quest’analisi è funzionale solo se si possono utilizzare due incubatrici<br />

senza dovere cambiare il rego<strong>la</strong>mento <strong>del</strong><strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura.<br />

91


Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />

13.5 Misura <strong>del</strong>l’acidità = tito<strong>la</strong>zione<br />

Questa prova <strong>per</strong>mette di misurare il livello d’acidità d’un campione liquido (<strong>la</strong>tte, siero,<br />

sa<strong>la</strong>moia). Si misura <strong>la</strong> quantità di soda caustica aggiunta <strong>per</strong> neutralizzare il campione. Il<br />

punto di neutralizzazione viene rive<strong>la</strong>to dal cambiamento di colore (da incolore a rosa) d’un<br />

indicatore che si chiama Fenolftaleina. I risultati vengono espressi in grado °SH (Soxhlet-<br />

Henkel).<br />

Tito<strong>la</strong>zione di 10 mL di campione con soda caustica 0.25N<br />

1/10 mL di soda = 1 grado °SH<br />

Materiale<br />

1 provetta marcata a 10 mL<br />

1 pipetta apposita graduata a 4 mL<br />

0.25N soda caustica (da cambiare ogni anno)<br />

Fenolftaleina 2%<br />

Procedura d’analisi<br />

Versare 10 mL di campione nel<strong>la</strong> provetta e aggiungere 4-5 gocce di fenolftaleina. Aspirare <strong>la</strong><br />

soda caustica nel<strong>la</strong> pipetta e calibrare a 0 mL (in caso di contatto con gli occhi o <strong>la</strong> bocca,<br />

risciacquare abbondantemente con acqua fresca). Aggiungere poco a poco <strong>la</strong> soda al<br />

campione mesco<strong>la</strong>ndo spesso, fino all’inizio <strong>del</strong> cambiamento definitivo di colore (rosa).<br />

Interpretazione dei risultati<br />

I risultati più importanti sono riassunti nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong>.<br />

Le misurazioni <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte si fanno idealmente con dei campioni separati dei quarti <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

mammel<strong>la</strong>. Questa prova <strong>per</strong>ò non si usa molto all’alpe.<br />

Invece <strong>la</strong> prova <strong>del</strong> siero dà un’informazione indiretta sul<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong>l’acidificazione <strong>del</strong><br />

formaggio. Può essere utile <strong>per</strong> localizzare l’origine di una cattiva acidificazione <strong>del</strong><br />

formaggio (infezione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte in caldaia oppure <strong>del</strong> materiale <strong>per</strong> <strong>la</strong> pressatura).<br />

L’acidità <strong>del</strong> siero dipende da un caseificio all’altro: ciò è dovuto a molteplici fattori legati<br />

al<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e al<strong>la</strong> tecnica di fabbricazione. Eseguendo rego<strong>la</strong>rmente le prove di<br />

acidità è comunque possibile fissare dei parametri <strong>per</strong> il proprio caseificio.<br />

L’acidità <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia deve essere control<strong>la</strong>ta rego<strong>la</strong>rmente.<br />

92


Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />

Il grado d’acidità di diversi prodotti<br />

Acidità °SH<br />

1 – 6<br />

Latte<br />

Mastite, cattiva coagu<strong>la</strong>zione<br />

6 – 7 Fine <strong>la</strong>ttazione, coagu<strong>la</strong>zione debole<br />

7 – 8 Latte normale<br />

9 – 10 Colostro<br />

Formaggio e yogurt<br />

16 – 18 Siero incubato 8 ore a 38 °C<br />

45 – 60 Yogurt<br />

Sa<strong>la</strong>moia<br />

10 – 20 Acqua <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia<br />

13.6 Controllo <strong>del</strong>l’acidità con cartina indicatrice <strong>del</strong> pH<br />

Il valore <strong>del</strong> pH costituisce un’altra sca<strong>la</strong> di rappresentazione <strong>del</strong>l’acidità. Un pH di 7<br />

significa neutro, tra 1 e 7 acido e tra 7 e 14 basico. La misurazione con le cartine indicatrici è<br />

basata sul cambiamento di colore a contatto con <strong>la</strong>tte, siero, formaggio, sa<strong>la</strong>moia, ecc. La<br />

colorazione ottenuta deve essere comparata con <strong>la</strong> lettura <strong>del</strong><strong>la</strong> gamma di colori riportata<br />

sull’imbal<strong>la</strong>ggio.<br />

Materiale<br />

Cartina indicatrice (da conservare in un luogo asciutto)<br />

Procedura d’analisi<br />

Per i prodotti liquidi immergere <strong>la</strong> cartina <strong>per</strong> alcuni secondi.<br />

Per il formaggio, il pH si misura dopo 20 ore. È uno dei punti critici più importanti da<br />

sorvegliare ed annotare <strong>per</strong> l’assicurazione qualità come richiede <strong>la</strong> legge. Inserire <strong>la</strong> cartina<br />

ca. 2 cm nel<strong>la</strong> forma <strong>per</strong> ca. 30 secondi. Più il formaggio è asciutto, più lungo dovrà essere il<br />

tempo di contatto.<br />

Interpretazione dei risultati<br />

La tabel<strong>la</strong> presenta i risultati più importanti.<br />

Prodotto pH<br />

Latte fresco 6.6 – 6.7<br />

Latte maturo 6.2 – 6.4<br />

Formaggio a 20 ore 5.0 – 5.4<br />

Büscion a 20 ore 4.2 – 4.6<br />

Sa<strong>la</strong>moia 5.0 – 5.2<br />

Succo di limone 1.9<br />

Aceto 2.4 – 3.4<br />

Soda caustica 0.25N 13.4<br />

93


Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />

13.7 Lattocoagu<strong>la</strong>tore<br />

Questa prova ci informa sull'attitudine <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e <strong>del</strong>le colture al<strong>la</strong> fabbricazione come pure<br />

sul<strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>bilità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

Materiale<br />

1 provetta<br />

termostato a 38 °C<br />

Procedura d’analisi<br />

Dopo l’aggiunta di coltura e di caglio prelevare una provetta di 40 mL di <strong>la</strong>tte di caldaia,<br />

quindi depositar<strong>la</strong> nel termostato a 38 °C <strong>per</strong> 24 ore leggermente inclinata.<br />

Interpretazione dei risultati<br />

Il bastoncino deve essere uniforme, esente da buchi e da bolle di gas.<br />

Il sapore <strong>del</strong> siero deve essere acidulo e non dolciastro. Acidità a 22 ore: 45-50 °SH.<br />

L'importante è che i valori non varino troppo da un giorno all'altro (2-3°SH).<br />

13.8 Lattofermentatore<br />

Questa prova serve a determinare i tipi di batteri dominanti e <strong>la</strong> loro attività nel <strong>la</strong>tte.<br />

Materiale<br />

1 provetta<br />

termostato a 38 °C<br />

Procedura d’analisi<br />

Prelevare una provetta di 40 mL di <strong>la</strong>tte e depositar<strong>la</strong> nel termostato a 38 °C <strong>per</strong> 24 ore.<br />

Interpretazione dei risultati<br />

I campioni vengono valutati sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong><strong>la</strong> loro apparenza e consistenza dopo l’incubazione,<br />

ciò <strong>per</strong>mette di definire un tipo di fermentazione.<br />

Inoltre i campioni che raggiungono un grado di acidità su<strong>per</strong>iore a 15°SH sono da contestare.<br />

94


Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />

Descrizione <strong>del</strong> tipo Natura <strong>del</strong><strong>la</strong> coagu<strong>la</strong>zione dopo 24 ore<br />

Cause che hanno provocato una determinata coagu<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>tte<br />

l 1 Ancora completamente liquido; <strong>la</strong>tte contenente pochi<br />

<strong>la</strong>ttobacilli. In certi casi speciali <strong>la</strong>tte contenente antibiotici o<br />

proveniente da una vacca vicina all’asciutta.<br />

l 2 Percettibile solo un leggero coagulo; pochi <strong>la</strong>ttobacilli.<br />

l 3 Inizio di coagu<strong>la</strong>zione nettamente <strong>per</strong>cettibile. Il numero e il<br />

potere acidificante dei batteri non è sufficiente a provocare una<br />

coagu<strong>la</strong>zione completa.<br />

g 1 Il <strong>la</strong>tte è coagu<strong>la</strong>to uniformemente sotto forma ge<strong>la</strong>tinosa.<br />

Fermentazione <strong>la</strong>ttica ideale.<br />

g 2 Coagu<strong>la</strong>zione completa con qualche bollicina o striatura nel<br />

coagulo ge<strong>la</strong>tinoso. Prevalenza di una fermentazione <strong>la</strong>ttica.<br />

g 3 Coagu<strong>la</strong>zione completa con molte crepe, bollicine o striature.<br />

Fermentazione <strong>la</strong>ttica con sprigionamento di gas, il <strong>la</strong>tte è stato<br />

leggermente infettato da agenti di gonfiore.<br />

s 1 Coagulo leggermente fioccoso. Fermentazione <strong>la</strong>ttica impura.<br />

s 2 Coagulo in grossi fiocchi, leggera separazione di siero<br />

biancastro o verdastro. Fermentazione <strong>la</strong>ttica impura.<br />

s 3 Coagulo in grossi fiocchi e strappato, molto siero verdastro o<br />

<strong>la</strong>ttiginoso. Fermentazione impura, <strong>la</strong>tte infetto da agenti di<br />

gonfiore, infezione causata da utensili <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte mal puliti,<br />

stal<strong>la</strong>, mungitura o alimenti inadatti al foraggiamento di<br />

bestiame <strong>la</strong>ttifero.<br />

c 1 Il coagulo ge<strong>la</strong>tinoso inizia a contrarsi, con separazione <strong>del</strong><br />

siero. Leggera infezione dovuta a microbi produttori di enzima<br />

coagu<strong>la</strong>nte.<br />

c 2 Il coagulo si contrae fortemente. La metà <strong>del</strong><strong>la</strong> sezione<br />

traversale <strong>del</strong><strong>la</strong> provetta è riempita da siero biancastro o<br />

verdastro. Numerosi microrganismi produttori di enzima<br />

coagu<strong>la</strong>nte provenienti da utensili mal puliti.<br />

c 3 Coagulo contratto in un bastoncino, molto siero che si separa.<br />

Latte fortemente infetto da utensili o mungitrici meccaniche<br />

insufficientemente puliti, impiego di spazzole mal pulite o uso<br />

di stracci <strong>per</strong> <strong>la</strong> pulizia di recipienti. Eccezionalmente<br />

provocato da microrganismi provenienti dal<strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>.<br />

95


Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />

gfl 1 Bollicine di gas nel<strong>la</strong> panna, dove lo strato si solleva o si<br />

increspa. Sprigionamento di gas in seguito a leggera infezione<br />

provocata da agenti di gonfiore provenienti dal<strong>la</strong> stal<strong>la</strong>.<br />

gfl 2 Forte sprigionamento di gas. Separazione <strong>del</strong><strong>la</strong> caseina in parte<br />

spinta verso l’alto. Il coagulo è attraversato da siero che si è<br />

separato in grande quantità.<br />

Latte fortemente infettato da agenti di gonfiore a causa di<br />

diarrea <strong>del</strong>le vacche, <strong>del</strong>l’aria <strong>del</strong><strong>la</strong> stal<strong>la</strong> troppo calda e umida,<br />

di erba surriscaldata, di alimenti in decomposizione, <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

pulizia <strong>del</strong>le mammelle con degli stracci sporchi, <strong>del</strong>lo stato<br />

degli utensili <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice.<br />

gfl 3 Tutto il coagulo è gonfiato come una spugna. Fuoriesce pure<br />

dal<strong>la</strong> provetta. Forte infezione da agenti di gonfiore. Stesse<br />

cause che <strong>per</strong> il gfl 2, eventualmente pure causato da <strong>la</strong>tte<br />

contenente antibiotici.<br />

Latte proveniente dai seguenti campioni sono indesiderabili e addirittura <strong>per</strong>icolosi:<br />

l1, g3, s3, c2, c3, gfl 1-3.<br />

L’apprezzamento deve anche basarsi sui risultati ottenuti dopo 12 ore. Latte che presenta una<br />

coagu<strong>la</strong>zione netta o gonfiore dopo questo <strong>la</strong>sso di tempo deve essere considerato come<br />

assolutamente inadatto al<strong>la</strong> fabbricazione di formaggio.<br />

!<br />

Per risparmiare tempo e materiale, <strong>la</strong> prova <strong>del</strong><strong>la</strong> reduttasi e il <strong>la</strong>ttofermentatore possono<br />

essere fatti con lo stesso campione di <strong>la</strong>tte.<br />

96


Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />

97<br />

g1 g2 g3 c1 c2 c3


Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />

s1 s2 s3 gfl1 gfl2 gfl3<br />

98


Capitolo 13 I controlli <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte sull’alpe<br />

13.9 La qualità <strong>del</strong>l’acqua<br />

L’acqua utilizzata in caseificio deve soddisfare i requisiti batteriologici <strong>del</strong><strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione <strong>sulle</strong><br />

derrate alimentari. Questo vale in modo vinco<strong>la</strong>nte <strong>per</strong> l’acqua utilizzata <strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione<br />

di <strong>la</strong>tticini e <strong>per</strong> il risciacquo finale al momento <strong>del</strong><strong>la</strong> pulizia degli utensili che entrano in<br />

contatto diretto con il <strong>la</strong>tte e i <strong>la</strong>tticini.<br />

L’acqua proveniente dalle condutture deve essere sottoposta ad analisi batteriologica<br />

<strong>per</strong>lomeno una volta ogni tre anni. Nel<strong>la</strong> produzione di formaggi a pasta dura si devono<br />

inoltre analizzare i campioni di sporipari anaerobici.<br />

Se i requisiti batteriologici non sono soddisfatti, si può utilizzare solo acqua disinfettata<br />

mediante bollitura o altro metodo adeguato.<br />

Punti da rispettare <strong>per</strong> garantire una fornitura d’acqua sufficiente dal profilo quantitativo e<br />

qualitativo:<br />

1. sorgenti ben individuate, che scaturiscono da un terreno pulito, im<strong>per</strong>meabile e<br />

stabile;<br />

2. captazione circondata da una zona di recinzione sufficientemente protettiva;<br />

3. impianti di captazione e di distribuzione <strong>del</strong>l’acqua atti ad impedire ogni<br />

infiltrazione esterna, come pure ogni altra possibilità di inquinamento;<br />

4. se necessario camere di presa, raccolta, interruzione di pressione ed eventuali<br />

serbatoi accessibili <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>azioni di pulizia;<br />

5. tubazioni in materiale idoneo<br />

99


Capitolo 14 Diversi<br />

14. Diversi<br />

14.1 Prestazioni dal servizio competente <strong>del</strong>l'ODerr<br />

14.1.1 Analisi<br />

Analisi batteriologiche<br />

- carico di germi (impulsi)<br />

- numero di cellule<br />

- <strong>del</strong>votest (contenuto sostanze inibitrici)<br />

- germi tolleranti il sale<br />

- batteri propionici<br />

- batteri butirrici<br />

- lieviti<br />

- listeria<br />

- potabilità <strong>del</strong>l’acqua<br />

Analisi chimiche<br />

- contenuto in materia grassa <strong>del</strong> formaggio<br />

- contenuto in acqua <strong>del</strong> formaggio<br />

- misurazione <strong>del</strong> pH <strong>del</strong> formaggio<br />

Analisi fisiche<br />

- punto di conge<strong>la</strong>mento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

14.1.2 Consulenza<br />

- visita di consulenza su richiesta<br />

(tariffa cantonale Fr. 40.-- + trasferta forfetaria Fr. 20.--)<br />

14.1.3 Vendita materiale diverso<br />

- soluzione Schalm<br />

- soluzione Schalm concentrato<br />

- spritzer <strong>per</strong> soluzione Schalm<br />

- paletta <strong>per</strong> prova Schalm<br />

- fasce blu e rosse <strong>per</strong> contrassegnare le bovine<br />

- cartine <strong>per</strong> misurazione <strong>del</strong> pH<br />

- caglio liquido<br />

14.1.4 Fermenti <strong>la</strong>ttici<br />

- coltura vegetativa (<strong>per</strong> formaggio)<br />

- coltura liofilizzata mesofi<strong>la</strong> (<strong>per</strong> büscion)<br />

- coltura liofilizzata termofi<strong>la</strong><br />

- coltura liofilizzata LB CASEI (muffa)<br />

101


Capitolo 14 Diversi<br />

14.2 Indirizzi utili<br />

Servizio d’ispezione e di consulenza <strong>la</strong>ttiera<br />

SICL, Via Mirasole 22, 6500 Bellinzona 091 814 61 91<br />

Laboratorio <strong>per</strong> analisi <strong>del</strong> formaggio<br />

Anamedica SA, P. Grande 55d, 6512 Giubiasco 091 850 40 90<br />

Gife SA, Via Campagna 2E, 6934 Bioggio 091 604 64 84<br />

Materiale <strong>per</strong> il caseificio e diverse colture liofilizzate<br />

Bichsel AG, Kirchstutz 2, 3506 Grosshöchstetten 031 711 11 11<br />

Winkler AG, Thunstr. 18, 3510 Konolfingen 031 790 90 90<br />

Pacovis Amrein AG, Hühnerhubelstr. 95, 3123 Belp 031 818 51 11<br />

REGA <strong>per</strong> il bestiame 044 654 32 70<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> gente 1414<br />

14.3 Preparativi <strong>per</strong> l’estate<br />

14.3.1 Per il responsabile <strong>del</strong>l’alpe<br />

I <strong>la</strong>vori preparativi che secondo l’autore competono al responsabile <strong>del</strong>l’alpe sono descritti in<br />

questo sotto-capitolo (lista non esaustiva). Il pastore o il casaro devono control<strong>la</strong>re che questi<br />

punti siano stati rispettati.<br />

Il bestiame<br />

Contrassegnare le mucche asciutte o trattate con antibiotici.<br />

Sopprimere il foraggiamento di insi<strong>la</strong>ti almeno 10 giorni prima <strong>del</strong> carico.<br />

Tagliare gli unghioni al più tardi due mesi prima <strong>del</strong> carico.<br />

Portare il bestiame al pascolo almeno 3 settimane prima <strong>del</strong> carico.<br />

Preparare una farmacia <strong>per</strong> il bestiame.<br />

Mettere a disposizione una lista degli animali (numero progressivo, numero<br />

<strong>del</strong>l’orecchio) con il numero di telefono dei proprietari e informazioni utili (termine di<br />

gravidanza, ma<strong>la</strong>ttie,…).<br />

Verificare lo stato <strong>del</strong><strong>la</strong> gabbia <strong>per</strong> <strong>la</strong> cura degli unghioni.<br />

Rispondere alle esigenze <strong>del</strong>l’ufficio veterinario cantonale concernente l’alpeggio<br />

(certificato d’accompagnamento <strong>per</strong> animali ad unghia fessa,…).<br />

La mungitrice<br />

Fare il servizio annuale pochi giorni prima <strong>del</strong><strong>la</strong> stagione.<br />

Verificare e se necessario cambiare le gomme <strong>del</strong>le tettarelle.<br />

Lavare <strong>la</strong> condotta <strong>del</strong> vuoto e pulire i pulsatori.<br />

Preparare il carburante e le batterie <strong>per</strong> il generatore.<br />

102


Capitolo 14 Diversi<br />

Comprare filtri, carta <strong>per</strong> pulire <strong>la</strong> mammel<strong>la</strong>, liquido di Schalm, disinfettante <strong>per</strong> i<br />

capezzoli, prodotto acido e combinato <strong>per</strong> <strong>la</strong> pulizia.<br />

Il caseificio<br />

Verificare l’approvvigionamento in acqua, control<strong>la</strong>re e pulire le captazioni e le fontane.<br />

Eseguire <strong>la</strong> pulizia <strong>del</strong> camino.<br />

Organizzare le bombole di gas.<br />

Preparare una farmacia <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale.<br />

Comprare il sale <strong>per</strong> <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia, sapone e carta <strong>per</strong> le mani, guanti.<br />

Inoltre il gestore deve fornire una quantità sufficiente di fotocopie di tutti i documenti <strong>del</strong><br />

capitolo 15.7.<br />

14.3.2 Per il casaro<br />

Il bestiame<br />

Dopo 3-4 giorni dall'arrivo sull'alpe, control<strong>la</strong>re tutte le mucche con <strong>la</strong> prova di Schalm. Le<br />

mucche con <strong>la</strong>tte a reazione fortemente positiva (++ e +++) devono essere trattate dopo<br />

discussione con il proprietario. Mungere a fondo le mucche con reazione leggermente<br />

positiva.<br />

Il caseificio<br />

Pulire il caseificio (pressa, utensili, caldaia,…).<br />

Preparare <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia. Se si utilizza ancora <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia <strong>del</strong>l’anno precedente, togliere il<br />

deposito di fondo ed eliminare lo sporco in su<strong>per</strong>ficie.<br />

Ordinare le colture presso il servizio competente.<br />

Control<strong>la</strong>re e ordinare il materiale che manca (caglio, tele, fili <strong>per</strong> <strong>la</strong> lira, prodotto acido e<br />

combinato, spazzole, materiale <strong>per</strong> le diverse analisi di controllo, numeri <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

fabbricazione, ecc.).<br />

Verificare che ci sia un termometro di riserva.<br />

14.4 Rassettamenti <strong>per</strong> l’inverno<br />

Visto l’investimento economico assai importante sul<strong>la</strong> maggior parte <strong>del</strong>le <strong>alpi</strong>, il casaro e il<br />

responsabile <strong>del</strong>l’alpe devono prendere tutte le misure <strong>per</strong> mantenere il materiale e i locali in<br />

uno stato irreprensibile ed evitare dei danni durante l’inverno.<br />

Edifici e mungitrice<br />

Pulire i locali, idealmente con una macchina a pressione. Aerare bene <strong>per</strong> evitare lo<br />

sviluppo di muffe.<br />

Se necessario, decalcificare il serbatoio <strong>del</strong><strong>la</strong> caldaia secondo le indicazioni d’uso.<br />

Svuotare le condotte d’acqua e il boiler, aprire i rubinetti.<br />

Portare le batterie in valle.<br />

Lavare <strong>la</strong> condotta <strong>del</strong> vuoto <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice.<br />

Preparare <strong>la</strong> legna <strong>per</strong> <strong>la</strong> stagione successiva.<br />

103


Capitolo 14 Diversi<br />

Utensili<br />

Pulire tutti gli utensili di caseificio e immagazzinarli in un posto secco. Utilizzare un<br />

prodotto acido il penultimo giorno e un prodotto combinato l’ultimo giorno.<br />

Cambiare l’olio <strong>del</strong><strong>la</strong> centrifuga. L’olio vecchio contiene <strong>del</strong>l’acqua di condensazione che<br />

fa arrugginire <strong>la</strong> centrifuga. Dopo il cambio, far girare il motore a vuoto <strong>per</strong> alcuni minuti<br />

(ripartizione <strong>del</strong>l’olio).<br />

Distendere i fili <strong>del</strong><strong>la</strong> lira.<br />

Pulire le tele <strong>per</strong> formaggio e conservarle al riparo dai roditori.<br />

Svuotare e <strong>la</strong>vare il recipiente <strong>del</strong><strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia. Se non è troppo sporca, <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia può<br />

servire <strong>per</strong> due stagioni. In questo caso bisogna coprir<strong>la</strong> <strong>per</strong> l’inverno.<br />

Pulire le assi a formaggio con <strong>la</strong> macchina a pressione. Lasciar asciugare bene e<br />

immagazzinare in un posto secco e aerato.<br />

14.5 Trasporti di bestiame con <strong>la</strong> REGA 044 654 32 70<br />

Per poter usufruire dei servizi <strong>del</strong><strong>la</strong> REGA, ogni proprietario di mucca, anche se è celibe,<br />

deve essere tito<strong>la</strong>re di una tessera di sostenitore <strong>per</strong> famiglie.<br />

Le informazioni <strong>sulle</strong> condizioni di trasporto sono riprodotte qui sotto:<br />

104


Capitolo 14 Diversi<br />

14.6 Programmi Excel <strong>per</strong> <strong>la</strong> ripartizione <strong>del</strong> formaggio<br />

Il CD-ROM allegato contiene un programma Excel che <strong>per</strong>mette di calco<strong>la</strong>re <strong>la</strong> ripartizione<br />

dei prodotti <strong>del</strong>l’alpe secondo <strong>la</strong> produzione di <strong>la</strong>tte <strong>del</strong>le mucche di un proprietario (<strong>per</strong> le<br />

bogge). Esso prende in considerazione se una mucca viene asciugata prima <strong>del</strong><strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

stagione o se il <strong>la</strong>tte non viene trasformato (antibiotici) <strong>per</strong> un certo <strong>per</strong>iodo.<br />

Il programma offre anche un sostegno molto pratico <strong>per</strong> <strong>la</strong> distribuzione <strong>del</strong> formaggio a ogni<br />

contadino.<br />

105


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

15. Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

15.1 Introduzione al concetto di assicurazione qualità (AQ)<br />

I consumatori si aspettano, giustamente, che le derrate alimentari in vendita siano<br />

igienicamente sicure e idonee ad essere consumate. La qualità è sempre stata e rimane una<br />

nozione centrale nel<strong>la</strong> produzione casearia. La fabbricazione di prodotti di qualità è l’unica<br />

possibilità <strong>per</strong> affermarsi sui mercati <strong>del</strong> futuro, visto l’elevato livello dei costi nel nostro<br />

paese e <strong>la</strong> facilità <strong>del</strong>le importazioni sul nostro mercato.<br />

Assicurare <strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> produzione casearia significa che lo svolgimento <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione<br />

è control<strong>la</strong>to ad ogni punto critico e che vengono prese <strong>del</strong>le misure atte a prevenire o<br />

correggere rapidamente gli errori. Applicando correttamente l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità il<br />

produttore assume una maggiore responsabilità nel campo <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità e dimostra al<br />

consumatore che assume il suo dovere di diligenza e che rispetta le esigenze legali.<br />

SCOPO<br />

Protezione <strong>del</strong><strong>la</strong> salute Sopprimere o diminuire a un livello accettabile il rischio di<br />

ordine biologico, chimico o fisico <strong>per</strong> <strong>la</strong> salute.<br />

Qualità ineccepibile Formaggio di qualità rego<strong>la</strong>re, che corrisponde alle esigenze<br />

dei consumatori.<br />

Fiducia dei consumatori<br />

L’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità è organizzata su diversi livelli, partendo dalle basi legali <strong>per</strong><br />

arrivare ai documenti che descrivono concretamente i punti critici da osservare.<br />

Leggi, ordinanze, disposizioni<br />

Consulenza<br />

Autocontrollo e ispezione<br />

Le basi legali<br />

• Legge federale <strong>sulle</strong> derrate alimentari e oggetti d’uso e ordinanza <strong>sulle</strong> derrate alimentari<br />

• Ordinanza concernente l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> produzione <strong>la</strong>ttiera<br />

(916.351.021.1)<br />

• Ordinanza concernente l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> artigianale <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>tte (916.351.021.3)<br />

• Disposizioni concernenti l’alpeggio e il pascolo comune <strong>del</strong> bestiame nel cantone Ticino<br />

107


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

La consulenza<br />

Dei documenti di consulenza sono stati e<strong>la</strong>borati sul<strong>la</strong> base dei testi di legge. Sono soprattutto<br />

due che hanno un valore assai importante:<br />

Latte di qualità<br />

Produzione <strong>la</strong>ttiera<br />

ne vale <strong>la</strong> pena<br />

Vedi allegato<br />

Trasformazione artigianale <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

Il documento “Latte di qualità” presenta in modo molto illustrativo e comprensibile i diversi<br />

aspetti <strong>del</strong><strong>la</strong> gestione riguardanti <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione. Il capitolo II è stato redatto sul<strong>la</strong><br />

base di questo fascicolo.<br />

Il documento “Autocontrollo nell’AQ” va già un passo avanti e trasforma l’ordinanza in uno<br />

strumento di controllo <strong>per</strong> <strong>la</strong> gestione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità. Esso è ancora abbastanza generale e deve<br />

essere adatto ad ogni tipo di prodotto. Si basa sul<strong>la</strong> definizione di punti di controllo che sono<br />

<strong>del</strong>le tappe <strong>del</strong>icate <strong>del</strong><strong>la</strong> fabbricazione che possono avere un’influenza decisiva sul<strong>la</strong> qualità<br />

<strong>del</strong> prodotto finito. Le raccomandazioni inerenti a questi punti di controllo sono presentate al<br />

capitolo 15.3.1 <strong>per</strong> i diversi prodotti d'alpe <strong>ticinesi</strong>.<br />

Autocontrollo e ispezione<br />

Al terzo livello troviamo i documenti con i quali deve <strong>la</strong>vorare il casaro e i quali <strong>per</strong>mettono<br />

da una parte un autocontrollo (verifiche scritte) e dall’altra un controllo esterno mediante un<br />

servizio di ispezione (rapporto d’ispezione nelle aziende di estivazione).<br />

108<br />

Autocontrollo nell’AQ<br />

<strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

nell’azienda agrico<strong>la</strong>


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

15.2 AQ <strong>la</strong>tte: verifiche scritte<br />

Su ogni alpe, ad ogni momento devono esserci i documenti seguenti (da conservare<br />

due anni):<br />

Registro <strong>del</strong> controllo mensile sul<strong>la</strong> sanità <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> (AQ 1)<br />

Registro dei medicinali <strong>per</strong> le vacche da <strong>la</strong>tte (AQ 2)<br />

Inventario dei medicamenti veterinari<br />

Registro <strong>del</strong> controllo <strong>del</strong> processo di pulizia di impianti di mungitura <strong>per</strong><br />

aspirazione diretta (AQ 3)<br />

Registro di fabbricazione<br />

Certificato d’analisi <strong>del</strong> formaggio, se commercializzato prima di 60 giorni<br />

Certificato <strong>del</strong> servizio <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice (almeno una volta ogni due anni)<br />

Documenti da riempire dal casaro; Documenti registrati da conservare<br />

Gli originali da fotocopiare si trovano al capitolo 15.7.<br />

109


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

110


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

111


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

15.3 AQ formaggio: concetto di sicurezza e registro di fabbricazione<br />

15.3.1 Concetto di sicurezza<br />

Sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong> documento “Autocontrollo nell’AQ” sono state definite <strong>del</strong>le raccomandazioni<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione di formaggio, formaggel<strong>la</strong>, robio<strong>la</strong> e büscion.<br />

È il casaro ad avere <strong>la</strong> responsabilità di produrre un formaggio di qualità ineccepibile. Se<br />

nell’ambito <strong>del</strong><strong>la</strong> sorveglianza <strong>del</strong> processo di produzione si dovesse costatare che una <strong>del</strong>le<br />

raccomandazioni non è stata rispettata, è fortemente consigliato di prendere le misure<br />

seguenti:<br />

1. controllo batteriologico (Staphilococcus Aureus, Escherichia coli) <strong>del</strong> prodotto finito<br />

prima <strong>del</strong><strong>la</strong> commercializzazione;<br />

2. un prodotto non conforme, che dunque mette in <strong>per</strong>icolo <strong>la</strong> salute <strong>del</strong> consumatore, non<br />

deve essere commercializzato;<br />

3. le cause devono essere determinate e le misure di correzione e altre modifiche al<br />

processo di produzione registrate e archiviate <strong>per</strong> due anni (vedi 'registrazione in caso<br />

di problema maggiore', capitolo 15.7)<br />

112


!<br />

Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

CONCETTO DI SICUREZZA PER FORMAGGIO A PASTA SEMI<br />

DURA (durata di stagionatura su<strong>per</strong>iore a 60 giorni)<br />

Punti di controllo<br />

1) Filtrazione <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>tte<br />

2) Stoccaggio <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>tte<br />

.<br />

Raccomandazioni<br />

113<br />

Frequenza<br />

Correzione (C); Prevenzione (P);<br />

Misure (M)<br />

Tutto il <strong>la</strong>tte è filtrato A ogni fabbricazione C: Filtrare di nuovo<br />

P: Adattare o riadattare il materiale<br />

Sotto i 10°C *<br />

La tem<strong>per</strong>atura è control<strong>la</strong>ta<br />

al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong>lo stoccaggio<br />

Ogni giorno<br />

C: Raccorciare le durate di maturazione<br />

e di fabbricazione<br />

P: Rafforzare il raffreddamento,<br />

3) Riscaldamento<br />

4) Acidificazione<br />

Almeno 39°C A ogni fabbricazione<br />

migliorare <strong>la</strong> venti<strong>la</strong>zione dei locali<br />

P: assicurare l'approvvigionamento in<br />

energia; control<strong>la</strong>re i termometri;<br />

assicurare <strong>la</strong> messa a disposizione di<br />

un termometro di riserva<br />

Colture Test organolettico Ogni giorno P: Control<strong>la</strong>re <strong>la</strong> conservazione <strong>del</strong>le<br />

colture < 5° C<br />

Acidificazione<br />

finale<br />

Valori ideali:<br />

pH 24 ore:


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

CONCETTO DI SICUREZZA PER FORMAGGELLA<br />

Punti di controllo<br />

1) Filtrazione <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>tte<br />

2) Stoccaggio <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>tte<br />

3) Trattamento<br />

termico<br />

.<br />

Raccomandazioni<br />

Frequenza<br />

114<br />

Correzione (C); Prevenzione (P);<br />

Misure (M)<br />

Tutto il <strong>la</strong>tte è filtrato A ogni fabbricazione C: Filtrare di nuovo<br />

P: Adattare o riadattare il materiale<br />

Sotto i 10°C *<br />

La tem<strong>per</strong>atura è<br />

control<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong>lo<br />

stoccaggio<br />

Almeno 5 minuti<br />

sopra i 60 °C<br />

4) Acidificazione<br />

Colture Test organolettico o colture<br />

liofilizzate<br />

Acidificazione<br />

finale<br />

Valori ideali:<br />

pH 24 ore:


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

CONCETTO DI SICUREZZA PER FORMAGGINO TIPO BUSCION<br />

Punti di controllo<br />

1) Filtrazione <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>tte<br />

2) Stoccaggio <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>tte<br />

3) Trattamento<br />

termico<br />

.<br />

Raccomandazioni<br />

115<br />

Frequenza<br />

Tutto il <strong>la</strong>tte è filtrato A ogni<br />

fabbricazione<br />

Se fabbricato con <strong>la</strong>tte crudo<br />

non è ammesso nessuno<br />

stoccaggio, altrimenti sotto i<br />

10 °C<br />

Almeno 5 minuti<br />

sopra i 60 °C<br />

4) Fermenti <strong>la</strong>ttici Mesofi<strong>la</strong> o mesofi<strong>la</strong> +<br />

termofi<strong>la</strong>. Liofilizzate o se<br />

vegetative almeno 0.5-1.0 %<br />

5) Acidificazione Mantenere a una tem<strong>per</strong>atura<br />

non inferiore a 22° C<br />

<strong>per</strong> 48-60 ore pH < 4.8<br />

6) Sa<strong>la</strong>tura Da 0.5 a 1.0 % di sale da<br />

cucina<br />

7) Manipo<strong>la</strong>zioni Prestare partico<strong>la</strong>re<br />

attenzione al<strong>la</strong> pulizia <strong>del</strong>le<br />

mani e dei materiali e <strong>del</strong>le<br />

su<strong>per</strong>fici che vanno a<br />

contatto con il prodotto<br />

finito<br />

(evitare d'indossare maglioni<br />

di <strong>la</strong>na)<br />

8) Conservazione<br />

9) Controllo <strong>del</strong><br />

prodotto finito<br />

Catena <strong>del</strong> freddo 3-5° C<br />

Analisi batteriologica<br />

Ogni giorno<br />

A ogni<br />

fabbricazione<br />

Correzione (C); Prevenzione (P);<br />

Misure (M)<br />

C: Filtrare di nuovo<br />

P: Adattare o riadattare il materiale<br />

P: Rafforzare il raffreddamento,<br />

migliorare <strong>la</strong> venti<strong>la</strong>zione dei locali<br />

P: Riparare le istal<strong>la</strong>zioni; assicurare<br />

l'approvvigionamento in energia;<br />

control<strong>la</strong>re i termometri; assicurare <strong>la</strong><br />

messa a disposizione di un<br />

termometro di riserva<br />

Ad ogni uso P: Usare coltura secondo indicazioni<br />

<strong>del</strong> fabbricante<br />

Vegetativa test organolettico<br />

Conservazione < 5° C<br />

Control<strong>la</strong>re data di scadenza<br />

Ad ogni<br />

fabbricazione<br />

Ad ogni<br />

fabbricazione<br />

Ad ogni<br />

fabbricazione<br />

Una volta al<strong>la</strong><br />

settimana<br />

- ogni 2 mesi se<br />

prodotto con <strong>la</strong>tte<br />

crudo<br />

- ogni 4 mesi se<br />

prodotto con <strong>la</strong>tte<br />

trattato<br />

termicamente<br />

P: control<strong>la</strong>re pH o acidità prima <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

sa<strong>la</strong>tura<br />

P: aumentare o diminuire <strong>la</strong> dose<br />

P: Eliminare tutti i materiali logori e<br />

porosi<br />

Lavare tutto con un prodotto<br />

combinato rispettando le<br />

concentrazioni indicate dal<br />

fabbricante<br />

P: Control<strong>la</strong>re tem<strong>per</strong>atura frigo<br />

C: Riparare istal<strong>la</strong>zione<br />

M: Prodotti che su<strong>per</strong>ano le norme di<br />

qualità non devono essere<br />

commercializzati


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

CONCETTO DI SICUREZZA PER FORMAGGINO TIPO ROBIOLA<br />

Punti di controllo<br />

1) Filtrazione <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>tte<br />

2) Stoccaggio <strong>del</strong><br />

<strong>la</strong>tte<br />

3) Trattamento<br />

termico<br />

.<br />

Raccomandazioni<br />

116<br />

Frequenza<br />

Correzione (C); Prevenzione (P);<br />

Misure (M)<br />

Tutto il <strong>la</strong>tte è filtrato A ogni fabbricazione C: Filtrare di nuovo<br />

P: Adattare o riadattare il materiale<br />

Se fabbricato con <strong>la</strong>tte crudo<br />

non è ammesso nessuno<br />

stoccaggio, altrimenti<br />

sotto i 10 °C.<br />

Almeno 5 minuti<br />

sopra i 60 °C<br />

4) Fermenti <strong>la</strong>ttici Test organolettico <strong>del</strong>lo<br />

yogurt, oppure usare uno<br />

yogurt ancora chiuso nel suo<br />

imbal<strong>la</strong>ggio<br />

5) Sa<strong>la</strong>tura Da eseguire manualmente<br />

con sale da cucina<br />

6) Manipo<strong>la</strong>zioni Prestare partico<strong>la</strong>re<br />

attenzione al<strong>la</strong> pulizia <strong>del</strong>le<br />

mani e dei materiali e <strong>del</strong>le<br />

su<strong>per</strong>fici che vanno a<br />

contatto con il prodotto<br />

all’inizio <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro e dopo<br />

ogni manipo<strong>la</strong>zione<br />

7) Conservazione Catena <strong>del</strong> freddo 3-5° C<br />

8) Controllo <strong>del</strong><br />

prodotto finito<br />

Analisi batteriologica<br />

Ogni giorno<br />

A ogni fabbricazione<br />

P: Rafforzare il raffreddamento,<br />

migliorare <strong>la</strong> venti<strong>la</strong>zione dei locali<br />

P: Riparare le istal<strong>la</strong>zioni; assicurare<br />

l'approvvigionamento in energia;<br />

control<strong>la</strong>re i termometri; assicurare <strong>la</strong><br />

messa a disposizione di un<br />

termometro di riserva<br />

Ad ogni uso P: Usare coltura secondo indicazioni<br />

<strong>del</strong> fabbricante<br />

Vegetativa test organolettico<br />

Conservazione < 5° C<br />

Control<strong>la</strong>re data di scadenza<br />

Ad ogni<br />

fabbricazione<br />

Ad ogni<br />

fabbricazione<br />

Una volta al<strong>la</strong><br />

settimana<br />

- ogni 2 mesi se<br />

prodotto con <strong>la</strong>tte<br />

crudo<br />

- ogni 4 mesi se<br />

prodotto con <strong>la</strong>tte<br />

trattato<br />

termicamente<br />

P: aumentare o diminuire <strong>la</strong> dose<br />

P: Eliminare tutti i materiali logori e<br />

porosi<br />

Lavare tutto con un prodotto<br />

combinato rispettando le<br />

concentrazioni indicate dal<br />

fabbricante<br />

P: Control<strong>la</strong>re tem<strong>per</strong>atura frigo<br />

C: Riparare istal<strong>la</strong>zione<br />

M: Prodotti che su<strong>per</strong>ano le norme di<br />

qualità non devono essere<br />

commercializzati


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

15.3.2 Registro di fabbricazione<br />

La tenuta esatta di un controllo di fabbricazione è il solo modo di seguire, <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo di<br />

tempo prolungato, l’evoluzione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità di una produzione di formaggio. Esso <strong>per</strong>mette<br />

in <strong>la</strong>rga misura di poter determinare eventuali cause di difetti e partico<strong>la</strong>rità che presentano i<br />

formaggi in cantina o al momento di un rec<strong>la</strong>mo da parte <strong>del</strong> consumatore. Anche i punti di<br />

controllo vengono registrati su questo documento.<br />

Un registro di fabbricazione <strong>per</strong>mette pure al consulente d’avere una visione d’assieme<br />

sull’andamento <strong>del</strong><strong>la</strong> fabbricazione, con dei dati precisi e affidabili che <strong>per</strong>mettano di trarre<br />

<strong>del</strong>le conclusioni.<br />

Importante:<br />

contrassegnare il formaggio in modo da poter differenziare i diversi lotti fabbricati lo<br />

stesso giorno (numero di casata oppure data + n° di lotto)<br />

annotare immediatamente le osservazioni <strong>per</strong> non dimenticarle<br />

evitare di scrivere dati costanti, ma solo le modifiche<br />

annotare anche gli errori commessi e i contrattempi<br />

Gli originali da fotocopiare si trovano al capitolo 15.7.<br />

15.4 Ispezione<br />

Un'azienda che trasforma meno di 100'000 kg di <strong>la</strong>tte all'anno riceve una notifica. L'ispezione<br />

organizzata dal servizio competente <strong>del</strong>l'ODerr viene fatta in base al rischio legato alle<br />

specificità <strong>del</strong>l'azienda. La <strong>trasformazione</strong> di più di 100'000 kg di <strong>la</strong>tte all'anno richiede in più<br />

un'autorizzazione che deve essere rinnovata ogni anno mediante un'ispezione. Le strutture, i<br />

processi di fabbricazione e i diversi obblighi <strong>del</strong> casaro vanno control<strong>la</strong>ti. L’ispettore registra<br />

le sue osservazione in un rapporto che serve da base <strong>per</strong> l’ottenimento di un numero<br />

d’ammissione (CH xxxx) <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

Un rapporto vergine è riprodotto negli allegati.<br />

15.5 Rintracciabilità<br />

15.5.1 Definizione<br />

L'ordinanza <strong>sulle</strong> derrate alimentari e gli oggetti d'uso definisce <strong>la</strong> necessità <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

rintracciabilità (Cap. 5, Art. 50):<br />

«Le derrate alimentari, gli animali da reddito destinati al<strong>la</strong> produzione di derrate alimentari,<br />

nonché tutte le sostanze suscettibili di essere trasformate in derrate alimentari devono poter<br />

essere rintracciabili in tutte le fasi <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione, <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> e <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

distribuzione.»<br />

La "rintracciabilità" può essere definita come <strong>la</strong> possibilità di ricostruire e di seguire il<br />

<strong>per</strong>corso di un alimento […] o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un<br />

alimento, attraverso tutte le fasi <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione, <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> e <strong>del</strong><strong>la</strong> distribuzione<br />

mediante <strong>del</strong>le identificazioni registrate.<br />

117


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

15.5.2 Applicazioni<br />

È importante poter identificare ogni prodotto attraverso le registrazione scritte (registro di<br />

fabbricazione, documenti AQ), dal<strong>la</strong> loro fabbricazione fino al<strong>la</strong> distribuzione al consumatore,<br />

se no <strong>la</strong> rintracciabilità non è assicurata. Quindi, anche al momento <strong>del</strong><strong>la</strong> vendita, bisogna<br />

notare a chi è stato venduto ogni lotto. Per i piccoli clienti e <strong>per</strong> semplificare <strong>la</strong> procedura, si<br />

potrebbe ad esempio vendere prodotti appartenenti ad un unico lotto, durante un unico giorno.<br />

Per il formaggio<br />

Contrassegnare le forme come spiegato al capitolo 15.3.2.<br />

Per <strong>la</strong> formaggel<strong>la</strong><br />

Segnare le assi in cantina in modo da poter riconoscere ogni lotto.<br />

Per i formaggini<br />

Seguire le prescrizioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> dichiarazione dei prodotti preimbal<strong>la</strong>ti al capitolo 15.6.<br />

15.5.3 Conseguenze<br />

La rintracciabilità può a prima vista sembrare un impegno amministrativo pesante e poco<br />

pratico. Invece il casaro deve rendersi conto che essa serve soprattutto ai suoi interessi. In<br />

caso di intossicazione alimentare, <strong>la</strong> rintracciabilità <strong>per</strong>mette di identificare velocemente il<br />

lotto responsabile e di definire una zona temporale di rischio attorno al giorno di produzione<br />

di questo lotto. I costi d'investigazione rimangono cosi sotto controllo e un'eventuale<br />

distruzione <strong>del</strong><strong>la</strong> merce a grande sca<strong>la</strong> può essere evitata.<br />

È il dovere civile e morale <strong>del</strong> casaro di assicurare <strong>la</strong> rintracciabilità dei suoi prodotti !<br />

118


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

15.6 Prescrizioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> dichiarazione dei prodotti <strong>la</strong>ttieri preimbal<strong>la</strong>ti<br />

La dichiarazione dei prodotti <strong>la</strong>ttieri preimbal<strong>la</strong>ti è obbligatoria.<br />

ESEMPIO DI ETICHETTA<br />

Denominazione tradizionale e nome fantasia<br />

(facoltativo)<br />

Denominazione specifica<br />

Elenco degli ingredienti<br />

Datazione (+ n° di lotto se più di<br />

una fabbricazione al giorno)<br />

Modo di conservazione<br />

Peso netto<br />

Dati <strong>del</strong> prodottore<br />

Paese di produzione<br />

Formaggio fresco 1 , grasso 2 , al <strong>la</strong>tte di mucca e capra 3 termizzato 4 , all’aglio e pepe 5<br />

1 Consistenza<br />

Formaggio maturato Tenore di acqua nel formaggio<br />

sgrassato (tafs)<br />

extra duro fino a 500 g/kg<br />

duro fino a 540 g/kg<br />

semi-duro fino a 650 g/kg<br />

molle da 630 a 730 g/kg<br />

Formaggio fresco<br />

fresco<br />

Zincarlin<br />

„Il pascolo“<br />

FORMAGGIO FRESCO, GRASSO, AL LATTE<br />

DI MUCCA E CAPRA TERMIZZATO<br />

all’aglio e pepe<br />

Composizione: <strong>la</strong>tte di mucca e capra, sale,<br />

caglio, aglio, pepe<br />

DATA DI FABBRICAZIONE 15.07.05<br />

Da consumare entro il …………..<br />

CONSERVARE A 5 °C<br />

200 g<br />

Ninetto Vacalli<br />

Alpe Giornasco, 6998 Naido<br />

PRODOTTO IN VAL PIATTA - SVIZZERA<br />

1 - Denominazione specifica<br />

119


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

2 Tenore in grasso<br />

Tenore di grasso nel<strong>la</strong><br />

sostanza secca (g/kg)<br />

al<strong>la</strong> doppia panna Almeno 650<br />

al<strong>la</strong> panna 550 – 649<br />

grasso 450 – 549<br />

¾ grasso 350 - 449<br />

mezzo grasso 250 - 349<br />

¼ grasso 150 - 249<br />

magro Meno di 150<br />

3 Specie d’animale che ha(nno) prodotto il (i) <strong>la</strong>tte(i): …al <strong>la</strong>tte di mucca, capra, pecora.<br />

4 Trattamento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte: …<strong>la</strong>tte pastorizzato, termizzato, crudo<br />

(quest’ultimo solo se nel<strong>la</strong> fabbricazione è stato impiegato esclusivamente <strong>la</strong>tte crudo)<br />

5 Precisioni su un’eventuale aromatizzazione<br />

2<br />

3<br />

-<br />

Elenco<br />

Datazione<br />

degli ingredienti<br />

Tutti gli ingredienti e gli additivi devono essere dichiarati con <strong>la</strong> loro denominazione, in<br />

ordine di peso decrescente.<br />

La datazione deve dare informazioni sul<strong>la</strong> partita (data + n° di lotto se fabbricato più di una<br />

volta al giorno) e sul<strong>la</strong> data di consumo (data entro <strong>la</strong> quale una derrata alimentare deve essere<br />

consumata: dopo tale data è vietata <strong>la</strong> vendita ai consumatori).<br />

4 - Modo di conservazione<br />

Per i formaggi freschi<br />

Da conservare a 5 °C<br />

5 - Peso netto<br />

6 – Dati <strong>del</strong> prodottore<br />

7 - Paese di produzione<br />

120


Capitolo 15 Gli obblighi <strong>del</strong> casaro<br />

15.7 Formu<strong>la</strong>ri da fotocopiare<br />

Questo capitolo contiene i documenti seguenti:<br />

• Controllo giornaliero <strong>del</strong>le fabbricazioni<br />

• Criteri da control<strong>la</strong>re una volta al<strong>la</strong> settimana<br />

• Registro <strong>per</strong> formaggel<strong>la</strong> e formaggini<br />

• Registrazioni in caso di problema maggiore<br />

• Controllo mensile <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong>le mammelle (AQ 1)<br />

• Giornale dei trattamenti (AQ 2)<br />

• Inventario dei medicamenti veterinari (AQ3)<br />

• Controllo <strong>del</strong> procedimento di pulizia <strong>del</strong>le sale di mungitura e degli impianti di<br />

mungitura con <strong>la</strong>ttedotto (AQ 4)<br />

• Contratto di <strong>la</strong>voro <strong>per</strong> l’alpe<br />

121


CONTROLLO GIORNALIERO DELLE FABBRICAZIONI dal ........………… al ……………………..<br />

Data No.Fab Latte Fermenti Fabbricazione Analisi Osservazioni**<br />

Caglio<br />

Spin.<br />

Latto-<br />

Latte Di cui Quantità<br />

Dose Matura-<br />

Coagu<strong>la</strong>-<br />

Riscalda Spin. Redut-<br />

PH a<br />

Stoc-caggio Forza:<br />

Taglio prima<br />

ferme<br />

da iscrive<br />

caldaia capra Formaggio coltura zione<br />

zione<br />

mento finale tasi<br />

20 ore<br />

………….<br />

fuoco<br />

tatore<br />

al verso<br />

<strong>del</strong> foglio<br />

l l Forme/kg Ore °C* dl Min. °C ml Min. °C Min. Min. Min. °C Min. Ore<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

* misurata <strong>la</strong> mattina; ** apparenza <strong>del</strong> formaggio sul<strong>la</strong> pressa, meteo, ecc.<br />

firma <strong>del</strong> responsabile AQ:


CRITERI DA CONTROLLARE UNA VOLTA ALLA SETTIMANA<br />

Sa<strong>la</strong>moia Cantina Frigorifero*<br />

Data<br />

Osservazioni<br />

Tem<strong>per</strong>atura Concentrazione Tem<strong>per</strong>atura Tem<strong>per</strong>atura<br />

°C °B °C °C<br />

Durata<br />

d’immersione<br />

ore<br />

*<strong>per</strong> <strong>la</strong> conservazione dei formaggini<br />

firma <strong>del</strong> responsabile AQ:


REGISTRO PER FORMAGGELLA E FORMAGGINI dal ……………….. al …………………..<br />

Prodotto* Latte Stoccaggio Coltura Termizzazione pH*** Osservazioni<br />

l ore °C** Tipo/Quantità Min. °C<br />

Data<br />

* F = Formaggel<strong>la</strong>, B = Büscion, R = Robio<strong>la</strong>; ** misurata <strong>la</strong> mattina; *** dopo 48 ore <strong>per</strong> Büscion; dopo 20 ore <strong>per</strong> formaggel<strong>la</strong><br />

firma <strong>del</strong> responsabile AQ:


Registrazioni in caso di problema maggiore<br />

Firma<br />

Idoneo al<strong>la</strong><br />

commercializzazione<br />

Misure di correzione Risultato <strong>del</strong><br />

controllo<br />

batteriologico<br />

Descrizione <strong>del</strong> problema<br />

Data Identificazione<br />

<strong>del</strong> lotto<br />

Numero di forme


Controllo mensile <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong>le mammelle<br />

Salute <strong>del</strong>le mammelle: le mammelle di tutte le vacche il cui <strong>la</strong>tte è commercializzato devono essere control<strong>la</strong>te con <strong>la</strong> prova di<br />

Schalm almeno una volta al mese.I risultati <strong>del</strong><strong>la</strong> prova di Schalm vanno annotati <strong>per</strong> scritto. La prova di Schalm può essere sostituita<br />

dal<strong>la</strong> determinazione, <strong>per</strong> ogni vacca, <strong>del</strong> numero di cellule in campioni di mungitura quotidiana eseguita dalle federazioni d’allevamento,<br />

oppure dal<strong>la</strong> misurazione <strong>per</strong>manente <strong>del</strong><strong>la</strong> conduttività <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di ogni quarto. Se il numero di cellule è su<strong>per</strong>iore a 150’000 o <strong>la</strong><br />

conduttività <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di un quarto diverge dal<strong>la</strong> norma nel<strong>la</strong> misura <strong>del</strong> 50 %, occorre sottoporre <strong>la</strong> vacca al<strong>la</strong> prova di Schalm e i risultati<br />

dei controlli devono essere annotati (art.12 e 13). Questo formu<strong>la</strong>rio deve essere conservato <strong>per</strong> almeno 3 anni.<br />

Anno N° <strong>del</strong>l’azienda Indirizzo <strong>del</strong>l’azienda Cantone Foglio<br />

Nome <strong>del</strong>l’animale o<br />

N° <strong>del</strong>l’animale<br />

© LBL, 2005<br />

Prova di Schalm<br />

Data<br />

a-sin. a-dest.<br />

p-sin. p-dest.<br />

negativa (–)<br />

/ legg. positiva (+)<br />

X positiva (++, +++)<br />

Esempio: ✗<br />

/<br />

12.08


Controllo mensile <strong>del</strong><strong>la</strong> salute <strong>del</strong>le mammelle (continua)<br />

Nome <strong>del</strong>l’animale o<br />

N° <strong>del</strong>l’animale<br />

© LBL, 2005<br />

Prova di Schalm<br />

Data<br />

a-sin. a-dest.<br />

p-sin. p-dest.<br />

negativa (–)<br />

/ legg. positiva (+)<br />

X positiva (++, +++)<br />

Esempio: ✗<br />

/<br />

12.08


Foglio<br />

Timbro BDTA o vignetta <strong>del</strong> marchio (facoltativo)<br />

Giornale dei trattamenti<br />

Questo giornale dei trattamenti può essere utilizzato <strong>per</strong> tutte le specie animali. Utilizzare un foglio <strong>per</strong> specie animale. È pure possibile riempire un foglio <strong>per</strong><br />

box o <strong>per</strong> animale. Giusta l’Ordinanza sui medicamenti veterinari (OMVet), ogni utilizzazione di medicamenti veterinari deve essere annotata nel giornale dei<br />

trattamenti. Questo formu<strong>la</strong>rio deve essere conservato <strong>per</strong> almeno 3 anni.<br />

Nome e indirizzo <strong>del</strong> gestore Animale / Specie<br />

Anno N° BDTA /<br />

N° <strong>del</strong>l’ azienda<br />

•<br />

Ripresa <strong>del</strong>lo<br />

smercio✱) Origine<br />

<strong>per</strong> il <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>del</strong> medicamento<br />

<strong>la</strong>tte (L) carne (C)<br />

Termini d’attesa<br />

in giorni✱)<br />

Medicamento veterinario<br />

Motivo <strong>del</strong> trattamento<br />

Ma<strong>la</strong>ttia<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

carne (C)<br />

<strong>per</strong> il<br />

<strong>la</strong>tte (L)<br />

dose<br />

denominazione<br />

commerciale<br />

Data <strong>del</strong> trattamento N° <strong>del</strong>l’animale /<br />

Nome <strong>del</strong>l’animale<br />

primo ultimo Figliata n° / Box n°<br />

Artico<strong>la</strong>zioni gonfie, febbre Mustermycin 5 ml 5 16.6. Dr. B. Meier<br />

Box 3<br />

<strong>la</strong>ttonzoli<br />

5.6. 10.6.<br />

✱ ) rispettare i termini d’attesa che possono variare a seconda degli organi o <strong>del</strong><strong>la</strong> localizzazione <strong>del</strong>l’iniezione e notificare nel giornale dei trattamenti<br />

se <strong>la</strong> macel<strong>la</strong>zione avviene prima <strong>del</strong><strong>la</strong> scadenza dei termini d’attesa.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Questo giornale dei trattamenti è ricosciuto da: OMVet, AQ-Latte, AQ-Carne svizzera, IP-Suisse, Sevice-M7, Coop Naturap<strong>la</strong>n,<br />

© LBL, 2005/II<br />

ASVNM, Agri Natura, Carne di manzo SwissPremium


Giornale dei trattamenti (continua)<br />

Ripresa <strong>del</strong>lo<br />

smercio✱) Origine<br />

<strong>per</strong> il <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>del</strong> medicamento<br />

<strong>la</strong>tte (L) carne (C)<br />

Termini d’attesa<br />

in giorni✱)<br />

Medicamento veterinario<br />

Motivo <strong>del</strong> trattamento<br />

Ma<strong>la</strong>ttia<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

carne (C)<br />

<strong>per</strong> il<br />

<strong>la</strong>tte (L)<br />

dose<br />

denominazione<br />

commerciale<br />

Data <strong>del</strong> trattamento N° <strong>del</strong>l’animale /<br />

Nome <strong>del</strong>l’animale<br />

primo ultimo Figliata n° / Box n°<br />

✱ ) rispettare i termini d’attesa che possono variare a seconda degli organi o <strong>del</strong><strong>la</strong> localizzazione <strong>del</strong>l’iniezione e notificare nel giornale dei trattamenti se <strong>la</strong> macel<strong>la</strong>zione avviene prima <strong>del</strong><strong>la</strong> scadenza dei termini d’attesa.<br />

© LBL, 2005/II


Foglio<br />

Inventario dei medicamenti veterinari<br />

Timbro BDTA o vignetta <strong>del</strong> marchio (facoltativo)<br />

Giusta l’ordinanza sui medicamenti veterinari (OMVet), <strong>la</strong> consegna di medicamenti veterinari <strong>per</strong> costituire una scorta è possibile solo con una convenzione<br />

Mvet fra il veterinario ed il detentore di animali. Per ogni specie animale (distinta convenzione Mvet), utilizzare un inventario. Questo formu<strong>la</strong>rio deve essere<br />

conservato <strong>per</strong> almeno 3 anni. Inoltre, ogni medicamento nell’azienda deve possedere un’indicazione d’utilizzazione.<br />

Nome e indirizzo <strong>del</strong> gestore Specie<br />

Anno N° BDTA /<br />

N° <strong>del</strong>l’azienda<br />

•<br />

Eliminazione / Distruzione o restituzione <strong>del</strong> medicamento<br />

Medicamento consegnato da:<br />

il (data) a (<strong>per</strong>sona) quantità<br />

Quantità<br />

consegnata<br />

Medicamento veterinario<br />

(denominazione commerciale)<br />

Data <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

consegna<br />

3.4. Ampi-Kur, iniettore antibiotico 4 iniez. Dr. B. Meier 18.6. Dr. B. Meier 1 iniez.<br />

Questo inventario dei medicamenti veterinari è riconosciuto da: OMVet, AQ-Latte, AQ-Carne svizzera, IP-SUISSE, Service-M7, Coop Naturap<strong>la</strong>n,<br />

ASVNM, Agri Natura, carne di manzo SwissPremium<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

© LBL, 2005/II


Inventario dei medicamenti veterinari (continua)<br />

Eliminazione / Distruzione o restituzione <strong>del</strong> medicamento<br />

il (data) a (<strong>per</strong>sona) quantità<br />

Medicamento consegnato da:<br />

Quantità<br />

consegnata<br />

Medicamento veterinario<br />

(denominazione commerciale)<br />

Data <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

consegna<br />

© LBL, 2005/II


Controllo <strong>del</strong> procedimento di pulizia <strong>del</strong>le sale di<br />

mungitura e degli impianti di mungitura con <strong>la</strong>ttedotto<br />

Procedimento di pulizia <strong>del</strong>le sale di mungitura e degli impianti di mungitura con <strong>la</strong>ttedotto: <strong>la</strong> durata di pulizia, <strong>la</strong><br />

tem<strong>per</strong>atura all’inizio ed al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>azione come pure <strong>la</strong> quantità di detergente usato devono essere<br />

control<strong>la</strong>ti rego<strong>la</strong>rmente e registrati almeno una volta al mese (art.25, cpv.4).Questo formu<strong>la</strong>rio deve essere<br />

conservato <strong>per</strong> almeno 3 anni.<br />

Anno N° <strong>del</strong>l’azienda Indirizzo <strong>del</strong>l’azienda Cantone Foglio<br />

Data<br />

© LBL, 2005<br />

Durata di pulizia<br />

in minuti<br />

Tem<strong>per</strong>atura di pulizia Quantità di<br />

°C inizio °C fine<br />

detergente<br />

(g, ml)<br />

Osservazioni


Controllo <strong>del</strong> procedimento di pulizia <strong>del</strong>le sale di mungitura e degli impianti di mungitura con <strong>la</strong>ttedotto (continua)<br />

Data<br />

© LBL, 2005<br />

Durata di pulizia<br />

in minuti<br />

Tem<strong>per</strong>atura di pulizia Quantità di<br />

°C inizio °C fine<br />

detergente<br />

(g, ml)<br />

Osservazioni


CONTRATTO DI LAVORO PER L’ALPE<br />

Tra il datore di <strong>la</strong>voro …………………………………………………………………………..………..<br />

E il <strong>la</strong>voratore: Cognome: ………………………………. Nome: ………………………………<br />

Stato civile: celibe coniugato/a divorziato/a vedovo/a<br />

Indirizzo: ……………………………………………….. Luogo di origine: …………………..<br />

Data di nascita: ……………………….. No AVS: ……………………………………………<br />

Permesso di <strong>la</strong>voro: domicilio dimora stagionale confinante altro<br />

I. ASSUNZIONE E TERMINI DI DISDETTA<br />

Il <strong>la</strong>voratore inizia il suo <strong>la</strong>voro verso il giorno …………….………… in qualità di<br />

casaro aiuto casaro pastore<br />

Il contratto è concluso a tempo determinato. Salvo accordo <strong>del</strong>le parti non esiste alcun <strong>per</strong>iodo di<br />

prova. Il contratto dura fino al<strong>la</strong> fine stagione e non è suscettibile di rescissione.<br />

II. PARTE CONCERNENTE IL CASARO<br />

Formazione professionale <strong>del</strong> casaro (specificare <strong>la</strong> formazione di base acquista ed eventuali altre<br />

formazioni):<br />

……………………………………………………………………………………………………………<br />

……………………………………………………………………………………………………………<br />

Formazione specifica nel settore <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione e/o <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte (specificare <strong>la</strong><br />

formazione o i corsi seguiti in questo settore):<br />

……………………………………………………………………………………………………………<br />

……………………………………………………………………………………………………………<br />

Nel<strong>la</strong> sua qualità di casaro, il <strong>la</strong>voratore si impegna ad applicare ed utilizzare il documento:<br />

“Trasformazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>sulle</strong> <strong>alpi</strong> <strong>ticinesi</strong>: manuale <strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione e vademecum <strong>per</strong> l’alpe. Un<br />

sostegno <strong>per</strong> il casaro, il pastore ed il gestore”.<br />

Questa disposizione è parte integrante <strong>del</strong> presente contratto di <strong>la</strong>voro.<br />

III. ACCORDI PARTICOLARI<br />

……………………………………………………………………………………………………………<br />

……………………………………………………………………………………………………………<br />

Data e luogo: …………………………………. Firma <strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro: ……………………….<br />

Data e luogo: …………………………………. Firma <strong>del</strong> <strong>la</strong>voratore: ……………………………..


Capitolo 16 Riassunto<br />

16.1 La salute degli animali<br />

16. Riassunto<br />

La mastite è un’infiammazione <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> dovuta a<br />

• mungitrice difettosa o mal rego<strong>la</strong>ta<br />

• tecnica di mungitura inadeguata<br />

• mungitura in ambiente sporco e cattiva igiene<br />

• lesioni su<strong>per</strong>ficiali e traumi al<strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> e ai capezzoli<br />

• predisposizione genetica (es. forma <strong>del</strong> capezzolo)<br />

Le conseguenze <strong>per</strong> il casaro sono notevoli:<br />

• fino al 35% in meno di <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> quarto infiammato<br />

• cagliata poco consistente, tempo di coagu<strong>la</strong>zione più lungo (scarsità di calcio)<br />

• acidificazione rallentata (scarsità di <strong>la</strong>ttosio)<br />

• diminuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> resa in formaggio<br />

• difetti di gusto (tendenza all’amaro)<br />

• conservazione compromessa (rancidità)<br />

• rischio <strong>per</strong> il consumatore, germi patogeni nel formaggio<br />

Una mastite si rive<strong>la</strong> grazie al<strong>la</strong> prova di Schalm. Mungere a fondo le mucche leggermente<br />

positive e massaggiare con una pomata riscaldante dopo ogni mungitura. Mastiti con prova di<br />

Schalm fortemente positiva (++ e +++) vengono trattate con antibiotici su prescrizione<br />

veterinaria. Il <strong>la</strong>tte di queste mucche non è più adeguato né al consumo, né al<strong>la</strong> fabbricazione.<br />

Punti da rispettare <strong>per</strong> <strong>la</strong> cura di mastiti:<br />

• svuotare bene il quarto affetto <strong>per</strong> eliminare i microbi<br />

• pulire e disinfettare bene <strong>la</strong> punta <strong>del</strong> capezzolo prima di applicare una medicazione<br />

intramammaria, <strong>per</strong> evitare di introdurre altri agenti patogeni<br />

• contrassegnare le mucche e mungerle <strong>per</strong> ultime<br />

• rispettare il tempo d’attesa che dipende sempre dall’antibiotico usato<br />

123


Capitolo 16 Riassunto<br />

124


Capitolo 16 Riassunto<br />

16.2 La mungitura<br />

Le 6 regole <strong>per</strong> una buona mungitura<br />

Rego<strong>la</strong> 1: evitare qualsiasi disturbo all’animale<br />

Rego<strong>la</strong> 2: stimo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> secrezione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte pochi secondi prima <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitura<br />

Rego<strong>la</strong> 3: utilizzare <strong>la</strong> mungitrice meccanica seguendo le prescrizioni, mungere con<br />

<strong>del</strong>icatezza<br />

Rego<strong>la</strong> 4: eseguire <strong>la</strong> sgoccio<strong>la</strong>tura meccanica appena terminato il flusso rego<strong>la</strong>re<br />

<strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

Rego<strong>la</strong> 5: togliere <strong>la</strong> mungitrice immediatamente evitando <strong>la</strong> mungitura a secco<br />

Rego<strong>la</strong> 6: seguire scrupolosamente le indicazioni <strong>del</strong> foglio allegato <strong>per</strong> assicurare<br />

un’igiene irreprensibile.<br />

Lavare l’impianto appena finita <strong>la</strong> mungitura.<br />

1. risciacquare bene.<br />

2. <strong>la</strong>vaggio automatico: acqua a ≥ 60 °C al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong> <strong>la</strong>vaggio, concentrazione <strong>del</strong><br />

prodotto combinato 50 g/10 L d’acqua, durata <strong>del</strong>l’azione 10 minuti, 1-3 volte <strong>la</strong><br />

settimana con prodotto acido.<br />

3. Al<strong>la</strong> fine risciacquare <strong>per</strong> 10 minuti con acqua potabile.<br />

Control<strong>la</strong>re il livello <strong>del</strong> vuoto (44-46 kPa oppure 0.44-0.46 bar) e l’ermeticità <strong>del</strong>l’impianto<br />

<strong>per</strong> evitare <strong>la</strong> formazione di schiuma nel <strong>la</strong>tte.<br />

125


Capitolo 16 Riassunto<br />

126


Capitolo 16 Riassunto<br />

16.3 Filtrazione, raffreddamento e stoccaggio <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

Filtrare il <strong>la</strong>tte durante o subito dopo <strong>la</strong> mungitura con un filtro monouso<br />

Raffreddare il <strong>la</strong>tte già durante <strong>la</strong> mungitura. Con una fabbricazione so<strong>la</strong> al giorno, il <strong>la</strong>tte<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> sera deve essere raffreddato ad una tem<strong>per</strong>atura inferiore a 10 °C il più presto possibile.<br />

È importante anche mantenere una tem<strong>per</strong>atura bassa durante tutto il <strong>per</strong>iodo di stoccaggio.<br />

L’importanza <strong>del</strong> raffreddamento è dovuta al<strong>la</strong> presenza di batteri nel <strong>la</strong>tte. All’uscita da una<br />

mammel<strong>la</strong> sana di un animale sano, il <strong>la</strong>tte contiene batteri in quantità limitata. A questi<br />

vanno subito ad aggiungersi quelli provenienti dal contatto con l’ambiente. Se gli o<strong>per</strong>atori<br />

nel<strong>la</strong> catena di processo, che va dal<strong>la</strong> mungitura al<strong>la</strong> cura <strong>del</strong> formaggio in cantina, agiscono<br />

attenendosi alle più elementari norme igieniche, tale numero rimarrà contenuto.<br />

I batteri sono caratterizzati da una incredibile capacità a moltiplicarsi. In condizioni ottimali<br />

certi batteri si possono dividere, cioè raddoppiare, ogni 20 minuti. In 10 ore, una singo<strong>la</strong><br />

cellu<strong>la</strong> può generare più di un miliardo (mille milioni) di discendenti.<br />

I batteri hanno un’influenza decisiva sul<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong> formaggio, <strong>per</strong> cui bisogna rispettare<br />

l’ordine e <strong>la</strong> pulizia durante tutte le tappe di produzione e di <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

127


Capitolo 16 Riassunto<br />

16.4 La fabbricazione di formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

Preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Scremare il <strong>la</strong>tte <strong>del</strong><strong>la</strong> sera togliendo <strong>la</strong> panna di su<strong>per</strong>ficie.<br />

- Rego<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> contenuto in grasso<br />

- Eliminazione dei germi concentrati nel<strong>la</strong> panna<br />

Maturazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte Aggiungere <strong>la</strong> coltura vegetativa (20-30 mL/100 litri) e<br />

riscaldare a 32 °C. Sempre rimestando, <strong>la</strong>sciar maturare <strong>per</strong> 15-<br />

45 minuti. Più <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di stoccaggio è bassa, più <strong>la</strong> durata<br />

di maturazione deve essere lunga.<br />

Messa a caglio Control<strong>la</strong>re che il <strong>la</strong>tte sia ancora a 32 °C e aggiungere,<br />

rimestando bene, 11-12 mL di caglio diluito in acqua fredda <strong>per</strong><br />

ogni 100 litri di <strong>la</strong>tte.<br />

Fermare subito tutta <strong>la</strong> massa di <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere una<br />

coagu<strong>la</strong>zione uniforme.<br />

Coprire <strong>la</strong> caldaia ed evitare le correnti d’aria.<br />

Tempo di coagu<strong>la</strong>zione 30-35 minuti<br />

Un rassodamento debole <strong>del</strong><strong>la</strong> cagliata è provocato da:<br />

• maturazione insufficiente: grado d’acidità basso<br />

• <strong>la</strong>tte con cattiva reazione al caglio: mastite, fine <strong>la</strong>ttazione, <strong>la</strong>tte surriscaldato o troppo<br />

raffreddato<br />

• non abbastanza caglio, caglio vecchio, conservato al<strong>la</strong> luce<br />

• termometro impreciso, confusione tra Réaumur e Celsius<br />

Taglio Prendere il coagulo quando è ancora abbastanza molle e <strong>la</strong>vorare<br />

lentamente <strong>per</strong> formare dei grani rego<strong>la</strong>ri dal<strong>la</strong> taglia di grani di<br />

riso.<br />

Tagliare in croce con <strong>la</strong> lira, rivoltare il coagulo con due<br />

spannarole e sminuzzare con <strong>la</strong> lira fino a raggiunger <strong>la</strong> taglia<br />

desiderata. Le tre o<strong>per</strong>azioni devono durare almeno 10 minuti.<br />

Rimestare <strong>per</strong> 20-30 minuti, instal<strong>la</strong>ndo un frangicagliata.<br />

Se il <strong>la</strong>tte è maturo, fare i grani più piccoli e ridurre il tempo di<br />

spinatura. Fare il contrario in caso di <strong>la</strong>tte poco maturo.<br />

128


Capitolo 16 Riassunto<br />

Un siero bianco significa:<br />

• <strong>la</strong>tte non abbastanza maturo<br />

• tem<strong>per</strong>atura di messa a caglio troppo bassa<br />

• <strong>la</strong>tte di mammel<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ta<br />

• tenore in grasso alto<br />

• rottura grosso<strong>la</strong>na, troppa polvere<br />

Cottura Riscaldare <strong>la</strong> cagliata fino a 45-50 °C in 40-50 minuti. Bisogna<br />

cominciare lentamente, non su<strong>per</strong>are i 40 °C nei primi 15 minuti<br />

<strong>per</strong> evitare un rivestimento <strong>del</strong> grano (cattiva uscita <strong>del</strong> siero).<br />

Una volta raggiunta <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura di cottura, continuare a<br />

rimestare finché i grani non sono asciutti in modo tale che,<br />

quando vengono pressati nel<strong>la</strong> mano, scorrono completamente<br />

se soffregati tra le mani (5-20 minuti).<br />

Se <strong>la</strong> spinatura dura troppo a lungo, i grani si asciugano troppo e non si saldano bene sotto<br />

<strong>la</strong> pressa. La pasta sarà corta e asciutta.<br />

Se il tempo di spinatura è troppo corto, i grani contengono ancora troppa acqua, ciò<br />

comporta un’i<strong>per</strong>acidificazione <strong>del</strong><strong>la</strong> pasta. Il formaggio asciuga male, <strong>la</strong> sua su<strong>per</strong>ficie<br />

rimane bagnata.<br />

Messa in forma Se risultano più di 3 forme, estrarre il formaggio dal<strong>la</strong> caldaia in<br />

una volta e utilizzare una prepressa. Tagliare <strong>la</strong> massa<br />

prepressata in cubi e distribuirli nelle fascere apposite.<br />

Bisogna assolutamente prevenire un raffreddamento troppo<br />

veloce <strong>del</strong> formaggio: coprire <strong>la</strong> pressa, impedire le correnti<br />

d’aria, piazzare <strong>la</strong> pressa al posto più caldo <strong>del</strong> caseificio,<br />

<strong>la</strong>vorare senza <strong>per</strong>dere tempo.<br />

Rivoltatura 1° giro dopo 10-15 minuti<br />

2° giro 4-6 ore dopo, contrassegnare le forme (numero<br />

progressivo o data, numero di ammissione <strong>del</strong> caseificio CH<br />

xxxx)<br />

La mattina dopo, control<strong>la</strong>re il pH con <strong>la</strong> cartina indicatrice.<br />

pH dopo 20 ore 5.00-5.39.<br />

Sa<strong>la</strong>moia Prima <strong>la</strong>sciare le forme in cantina <strong>per</strong> 12-24 ore. La crosta non<br />

deve assolutamente diventare secca o cornea.<br />

Immergere le forme di formaggio nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>moia. Sa<strong>la</strong>re <strong>la</strong><br />

su<strong>per</strong>ficie con un pugno di sale e rivoltare le forme dopo <strong>la</strong> metà<br />

<strong>del</strong> tempo.<br />

24 ore <strong>per</strong> una forma di 6-7 kg<br />

129


Capitolo 16 Riassunto<br />

Concentrazione in sale: 20 – 22 °Bé (27 kg di sale ogni 100 litri d’acqua)<br />

Min. 18 °Bé: se no cattivo assorbimento di sale<br />

Max. 22 °Bé: se no formaggio troppo sa<strong>la</strong>to<br />

Acidità: 15 – 20 °SH<br />

Tem<strong>per</strong>atura: 12 – 15 °C<br />

Volume: 2 – 3 volte il volume di formaggio di un giorno<br />

Maturazione cantina: 90 – 95 % umidità re<strong>la</strong>tiva, 12 – 15 °C<br />

Quando le forme cominciano ad appiccicare alle assi,<br />

capovolgere le forme un giorno sì e un giorno no e pulirle con<br />

uno straccio secco o appena umido oppure con una spazzo<strong>la</strong>.<br />

Cominciare con i formaggi più freschi.<br />

Non utilizzare lo stesso materiale <strong>per</strong> il caseificio e <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

cantina (contaminazione con muffe).<br />

Lavarsi le mani e le braccia prima di tornare nel caseificio<br />

Cantina<br />

Troppo umida → crosta col<strong>la</strong>nte → aerare senza fare<br />

degradazione <strong>del</strong>l’aroma corrente d’aria<br />

Troppo asciutta → <strong>per</strong>dita di peso, sgrassamento → bagnare il pavimento<br />

crosta più spessa<br />

Troppo calda → ferment. propionica favorita → aprire una finestra <strong>la</strong><br />

pasta molle mattina<br />

Troppo fredda → maturazione frenata → instal<strong>la</strong>re un<br />

gusto impuro riscaldamento<br />

muffa sviluppata male<br />

130


Capitolo 16 Riassunto<br />

16.5 La fabbricazione <strong>del</strong> burro<br />

Panna Da 100 litri di siero si ottengono 1-1.5 litri di panna. Conservare <strong>la</strong><br />

panna al riparo <strong>del</strong><strong>la</strong> luce, al massimo 48 ore prima di farne burro, di<br />

solito un giorno sì e un giorno no.<br />

Tem<strong>per</strong>atura La tem<strong>per</strong>atura ideale dipende dal tipo di zango<strong>la</strong> e dal<strong>la</strong> densità <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

panna. Si trova di solito tra gli 8 e i 12 °C.<br />

Sbattimento Risciacquare <strong>la</strong> zango<strong>la</strong> con acqua fredda. Riempir<strong>la</strong> con panna fino a<br />

un massimo <strong>del</strong> 35% <strong>del</strong> volume totale (zango<strong>la</strong> cilindrica) oppure fino<br />

al<strong>la</strong> metà (zango<strong>la</strong> conica). Il vetro di spia <strong>del</strong><strong>la</strong> zango<strong>la</strong> diventa chiaro<br />

e <strong>la</strong> schiuma diminuisce notevolmente quando appaiono i primi grumi<br />

di burro. Fermare <strong>la</strong> zango<strong>la</strong> quando i pezzi di burro hanno raggiunto <strong>la</strong><br />

taglia di grani di riso<br />

Il tempo di <strong>la</strong>vorazione ideale è di 40-50 minuti. Se dura meno di 30<br />

minuti, <strong>la</strong> resa diminuisce.<br />

Lavare Lasciar sco<strong>la</strong>re il <strong>la</strong>tticello attraverso un colino e risciacquare con acqua<br />

fredda <strong>per</strong> eliminare tutti gli avanzi di <strong>la</strong>tticello. Aggiungere una<br />

quantità di acqua equivalente al <strong>la</strong>tticello eliminato e girare <strong>la</strong> zango<strong>la</strong> a<br />

mano alcuni giri. Lasciar sco<strong>la</strong>re l’acqua e ripetere l’o<strong>per</strong>azione fin<br />

quando l’acqua esce limpida (ca. 2 a 3 volte). La malleabilità <strong>del</strong> burro<br />

si <strong>la</strong>scia correggere con <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong>l’acqua (6-10 °C).<br />

Impastare Impastare ca. 500g di burro a volta su una su<strong>per</strong>ficie disinfettata (legno<br />

o acciaio inox). Il burro deve diventare una massa compatta e liscia e<br />

non ci devono più essere gocce d’acqua visibili.<br />

Mo<strong>del</strong><strong>la</strong>re Disinfettare le forme di legno con acqua bollente e poi riempirle con<br />

acqua fredda <strong>per</strong> alcuni minuti. Formare i panetti e impacchettarli in<br />

carta speciale <strong>per</strong> burro. Se le forme sono troppo molli, <strong>la</strong>sciarle<br />

riposare in acqua fredda <strong>per</strong> 1 ora e poi incartare.<br />

Stoccaggio Imbal<strong>la</strong>re il burro immediatamente con il materiale adeguato. Stoccarlo<br />

in un posto freddo, scuro e senza odori. La cantina non è adatta <strong>per</strong>ché<br />

il burro si contamina con muffe. Il burro deve essere conservato al<br />

massimo a 2 °C. Se non è possibile, consegnarlo in valle il più spesso<br />

possibile (almeno una volta al<strong>la</strong> settimana).<br />

!<br />

Tempo troppo corto di burrificazione<br />

• Panna troppo ricca di grasso<br />

• Acidità <strong>del</strong><strong>la</strong> panna troppo elevata<br />

• Tem<strong>per</strong>atura <strong>del</strong><strong>la</strong> panna troppo alta<br />

• Poca panna nel<strong>la</strong> zango<strong>la</strong><br />

• Alta velocità di rotazione<br />

È proibito mesco<strong>la</strong>re il burro di più fabbricazioni<br />

131


Capitolo 16 Riassunto<br />

16.6 La fabbricazione di ricotta di siero<br />

Bisogna riscaldare il siero subito dopo l’uscita <strong>del</strong> formaggio e il più velocemente possibile<br />

(coprire <strong>la</strong> caldaia). Sulle <strong>alpi</strong> grandi munite di una caldaia a vapore, <strong>la</strong> ricotta si fa di solito in<br />

una caldaia a gas più picco<strong>la</strong>. In questo caso si può anche usare <strong>la</strong> canna <strong>del</strong> vapore come<br />

complemento al gas (fino a ca. 80 °C).<br />

A ca. 75 °C si può aggiungere il 2-3% di <strong>la</strong>tticello <strong>per</strong> affinare <strong>la</strong> struttura <strong>del</strong><strong>la</strong> ricotta<br />

(facoltativo).<br />

Togliere <strong>la</strong> schiuma ed eventualmente i residui di<br />

caseina che precipitano prima. Riscaldare fino a<br />

90-94 °C e aggiungere in un colpo l’acido diluito<br />

in acqua fredda.<br />

Lasciare salire <strong>la</strong> ricotta e ritirare dal fuoco dopo 2-3 minuti. Più dura <strong>la</strong> cottura, più asciutta e<br />

secca sarà <strong>la</strong> ricotta.<br />

Ritirare <strong>la</strong> ricotta a strati con <strong>la</strong> spannaro<strong>la</strong>, riempire nelle apposite forme e <strong>la</strong>sciar sgoccio<strong>la</strong>re<br />

ca. 24 ore.<br />

Se <strong>la</strong> ricotta è da sa<strong>la</strong>re <strong>per</strong> <strong>la</strong> conservazione, aspettare più a lungo prima di ritirar<strong>la</strong> con una<br />

te<strong>la</strong>. Appendere <strong>la</strong> ricotta <strong>per</strong> asciugare 1-2 giorni. La conservazione non sarà ottimale se <strong>la</strong><br />

ricotta è troppo umida. Impastare <strong>la</strong> ricotta con sale e pepe, riempire un secchio senza <strong>la</strong>sciare<br />

dei buchi d’aria, coprire <strong>la</strong> ricotta generosamente di pepe e chiudere ermeticamente.<br />

132<br />

Gli acidi più comunemente usati sono:<br />

acido acetico → 0.5 dL<br />

acido citrico → 2-3 cucchiai<br />

In 2-3 litri d’acqua <strong>per</strong> ogni 100 L di siero


Capitolo 16 Riassunto<br />

16.7 Documenti obbligatori <strong>per</strong> l’autocontrollo<br />

Su ogni alpe, in ogni momento devono esserci i documenti seguenti:<br />

Registro <strong>del</strong> controllo mensile sul<strong>la</strong> sanità <strong>del</strong><strong>la</strong> mammel<strong>la</strong> (AQ 1)<br />

Registro dei medicinali <strong>per</strong> le vacche da <strong>la</strong>tte (AQ 2)<br />

Inventario dei medicamenti veterinari (AQ 3)<br />

Registro <strong>del</strong> controllo <strong>del</strong> processo di pulizia di impianti di mungitura <strong>per</strong><br />

aspirazione diretta (AQ 4)<br />

Registro di fabbricazione<br />

Certificato d’analisi <strong>del</strong> formaggio, se commercializzato prima di 60 giorni<br />

Certificato <strong>del</strong> servizio <strong>del</strong><strong>la</strong> mungitrice (ogni anno)<br />

Documenti da riempire dal casaro; Documenti registrati da conservare<br />

133


Capitolo 17 Allegati<br />

17. Allegati<br />

• Lista di controllo <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte nelle aziende di estivazione<br />

• Elenco degli obblighi <strong>per</strong> <strong>la</strong> DOP<br />

• <strong>Manuale</strong> di controllo <strong>per</strong> <strong>la</strong> DOP<br />

• Latte di qualità – ne vale <strong>la</strong> pena<br />

• Mungere correttamente<br />

135


Assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> artigianale <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

Lista di controllo <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte nelle aziende di<br />

estivazione<br />

Ubicazione <strong>del</strong>l'azienda:<br />

………………………………………………. no. di ammissione: .............<br />

……………………………………………….<br />

Quantità di <strong>la</strong>tte trasformato nel <strong>per</strong>iodo di estivazione: …………………Kg<br />

Data <strong>del</strong>l'ispezione: ………………………………………………………<br />

Assortimento di prodotti:<br />

Abbreviazioni: S Spiegazioni<br />

OAQTAL Ordinanza sull'assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

<strong>trasformazione</strong> artigianale <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte <strong>del</strong> 13 aprile 1999<br />

(RS 916.351.021.3)<br />

➪ Le spiegazioni sono indicate con una freccia<br />

Osservazioni:<br />

Le celle su fondo grigio concernono le esigenze re<strong>la</strong>tive alle aziende munite di un numero di<br />

ammissione che autorizza ugualmente l'esportazione. Come pure, <strong>del</strong>le esigenze supplementari<br />

indicate in modo corrispondente sono valevoli <strong>per</strong> le aziende che trasformano più di 500'000 Kg<br />

di <strong>la</strong>tte <strong>per</strong> <strong>per</strong>iodo di estivazione.<br />

Apprezzamento <strong>del</strong>l'azienda<br />

1. Locali<br />

no.<br />

1.1<br />

Criteri / controlli<br />

Principi di base:<br />

• Dimensione degli spazi di <strong>la</strong>voro (<strong>la</strong>voro possibile<br />

in condizioni igieniche ineccepibile);<br />

• Possibilità di contaminazioni ridotte al minimo<br />

(disposizione <strong>del</strong>le su<strong>per</strong>fici di <strong>la</strong>voro; flusso dei<br />

prodotti; separazione <strong>del</strong> settore riservato al<strong>la</strong><br />

fabbricazione da quello utilizzato <strong>per</strong> cucinare nel<br />

locale dove è trasformato il <strong>la</strong>tte);<br />

• Se più di 500'000 Kg trasformati: locale separato<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte.<br />

Adem-piute costatazioni<br />

osservazioni<br />

si no<br />

art.<br />

OAQTAL<br />

1 Le aziende di estivazione devono avere il numero di ammissione unicamente se trasformano più di 3'000 Kg di <strong>la</strong>tte e<br />

ne commercializzano i prodotti.<br />

SICL Visto: ……….. data: ……………………… pag. 1 di 6<br />

59


no.<br />

1.2<br />

1.3<br />

Criteri / controlli<br />

Esigenze in materia di costruzione:<br />

• Le porte, il pavimento e le pareti <strong>del</strong> locale di<br />

<strong>trasformazione</strong> sono di un materiale facilmente<br />

<strong>la</strong>vabile. (Se il pavimento, le pareti, il p<strong>la</strong>fone sono<br />

in legno, devono essere in buono stato);<br />

• Eliminazione igienica dei resti di acqua nei locali<br />

dove sono depositati i <strong>la</strong>tticini;<br />

• Pareti e p<strong>la</strong>foni esenti da muffa;<br />

• I locali di produzione sono sufficientemente<br />

arieggiati e illuminati in modo naturale o artificiale.<br />

➪ l'illuminazione è considerata sufficiente se i<br />

<strong>la</strong>vori possono essere effettuati in modo sicuro e se<br />

<strong>la</strong> pulizia può essere control<strong>la</strong>ta.<br />

Protezione contro gli animali:<br />

• Nessun accesso <strong>per</strong> gli animali ai locali di<br />

immagazzinamento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e i <strong>la</strong>tticini come pure<br />

al settore di <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte durante <strong>la</strong><br />

fabbricazione;<br />

• Se più di 500'000 Kg trasformati: nessun accesso di<br />

animali al locale di <strong>trasformazione</strong>;<br />

• Nessun roditore, insetti o altri parassiti nei locali di<br />

produzione.<br />

2. Istal<strong>la</strong>zioni e apparecchi<br />

no.<br />

2.1<br />

2.2<br />

Criteri / controlli<br />

Principi di base:<br />

• Istal<strong>la</strong>zioni e attrezzature necessarie a disposizione<br />

<strong>per</strong> l'immagazzinamento, raffreddamento e<br />

trasformazioni adeguate <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte come pure <strong>per</strong><br />

l'immagazzinamento dei prodotti;<br />

• Utilizzati unicamente <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> e<br />

l'immagazzinamento <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e dei <strong>la</strong>tticini;<br />

• Dispositivo appropriato <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione di acqua<br />

calda;<br />

• Istal<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> il <strong>la</strong>vaggio <strong>del</strong>le mani (sapone e<br />

materiale usa e getta <strong>per</strong> asciugarsi).<br />

Esigenze tecniche:<br />

• Materiale adatto agli alimenti (resistenti al<strong>la</strong><br />

corrosione facile da pulire e disinfettare);<br />

➪ le istal<strong>la</strong>zioni e le attrezzature tradizionali in<br />

legno sono autorizzate unicamente se in buono<br />

stato.<br />

• Lubrificanti adatti agli alimenti nel caso una<br />

contaminazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte o dei <strong>la</strong>tticini è possibile.<br />

➪ Il grasso <strong>per</strong> <strong>la</strong> mungitura non è un<br />

lubrificante adatto agli alimenti.<br />

data <strong>del</strong>l'ispezione …………………………………<br />

Adem-piute costatazioni<br />

osservazioni<br />

si no<br />

Adem-piute costatazioni<br />

osservazioni<br />

si no<br />

art.<br />

OAQTAL<br />

60, 61<br />

SICL Visto: ……….. data: ……………………… pag. 2 di 6<br />

62<br />

art.<br />

OAQTAL<br />

56,57<br />

58


no.<br />

2.2<br />

Criteri / controlli<br />

• Se un istal<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> <strong>la</strong> pastorizzazione in continuo<br />

a disposizione:<br />

- esigenze in materia di omologazione<br />

- controllo abituale<br />

➪ consultare <strong>la</strong> lista di controllo <strong>per</strong> i caseifici e<br />

le <strong>la</strong>tterie<br />

• Unicamente termometri elettronici o di sicurezza,<br />

<strong>la</strong>ddove entrano in contatto con il <strong>la</strong>tte o i <strong>la</strong>tticini.<br />

3. Pulizia e disinfezione<br />

no.<br />

3.1<br />

3.2<br />

Criteri / controlli<br />

Principi di base:<br />

• Pulizia <strong>del</strong>le istal<strong>la</strong>zioni degli utensili dei locali di<br />

produzione;<br />

• Dopo <strong>la</strong> pulizia e <strong>la</strong> disinfezione chimica le<br />

istal<strong>la</strong>zioni e gli utensili sono risciacquati con<br />

acqua potabile;<br />

• I rifiuti sono conservati in un recipiente chiuso e<br />

evacuati giornalmente.<br />

Dispositivi e prodotti di pulizia e disinfezione:<br />

• Unicamente detergenti riconosciuti dal<strong>la</strong> FAM <strong>per</strong><br />

<strong>la</strong> pulizia <strong>del</strong>le su<strong>per</strong>fici che entrano in contatto con<br />

il <strong>la</strong>tte e i <strong>la</strong>tticini;<br />

• Dispositivi appropriati <strong>per</strong> <strong>la</strong> pulizia e <strong>la</strong><br />

disinfezione;<br />

• Utensili di pulizia in stato ineccepibile dal punto di<br />

vista igienico.<br />

data <strong>del</strong>l'ispezione …………………………………<br />

Adem-piute costatazioni<br />

osservazioni<br />

si no<br />

Adem-piute costatazioni<br />

osservazioni<br />

si no<br />

4. Materie ausiliarie, additivi e materiale di fabbricazione<br />

no.<br />

4.1<br />

4.2<br />

Criteri / controlli<br />

Prodotti tossici, prodotti di pulizia e di<br />

disinfezione:<br />

• Immagazzinamento in un locale o armadio<br />

separato;<br />

• Prodotti <strong>del</strong><strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse di tossicità 1 e 2 tenuti sotto<br />

chiave;<br />

• Contaminazione esclusa <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e dei <strong>la</strong>tticini<br />

tramite questi prodotti.<br />

Materie ausiliarie:<br />

• Sale commestibile secondo l'ODerr;<br />

• Utilizzazione di colture di batteri <strong>la</strong>ttici attivi <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

fabbricazione di prodotti a fermentazione <strong>la</strong>ttica.<br />

Adem-piute costatazioni<br />

osservazioni<br />

si no<br />

art.<br />

OAQTAL<br />

art.<br />

OAQTAL<br />

63, 65<br />

SICL Visto: ……….. data: ……………………… pag. 3 di 6<br />

64<br />

art.<br />

OAQTAL<br />

51<br />

53, 54


no.<br />

4.3<br />

Criteri / controlli<br />

Materiale d'imbal<strong>la</strong>ggio:<br />

• Impeccabile dal punto di vista igienico e protezione<br />

sufficiente dei <strong>la</strong>tticini;<br />

• Stoccaggio appropriato;<br />

• Imbal<strong>la</strong>ggio riutilizzabile pulito e disinfettato prima<br />

di essere reimpiegato;<br />

• Gli involucri e gli imbal<strong>la</strong>ggi monouso non devono<br />

essere riutilizzati.<br />

5. Etichettatura, raffreddamento e trasporto dei <strong>la</strong>tticini<br />

no.<br />

5.1<br />

5.2<br />

5.3<br />

Criteri / controlli<br />

Etichettatura:<br />

• Ogni unità di produzione deve essere identificata<br />

tramite una numerazione progressiva o <strong>la</strong> data di<br />

fabbricazione;<br />

• I prodotti sono muniti <strong>del</strong> numero di ammissione<br />

<strong>del</strong>l'azienda conformemente alle prescrizioni.<br />

Panna di <strong>la</strong>tte:<br />

• Tem<strong>per</strong>atura di immagazzinamento <strong>del</strong><strong>la</strong> panna<br />

destinata al<strong>la</strong> fornitura:<br />

10° C al massimo in caso di fornitura giornaliera<br />

8° C al massimo in caso di consegna non<br />

giornaliera.<br />

Trasporto di <strong>la</strong>tticini:<br />

• Per mezzo di veicoli e istal<strong>la</strong>zioni ineccepibili dal<br />

punto di vista igienico.<br />

data <strong>del</strong>l'ispezione …………………………………<br />

Adem-piute costatazioni<br />

osservazioni<br />

si no<br />

Adem-piute costatazioni<br />

osservazioni<br />

si no<br />

art.<br />

OAQTAL<br />

SICL Visto: ……….. data: ……………………… pag. 4 di 6<br />

55<br />

art.<br />

OAQTAL<br />

71<br />

69<br />

70


Assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità<br />

6. Personale<br />

no.<br />

6.1<br />

6.2<br />

6.3<br />

Criteri / controlli<br />

Responsabilità:<br />

• La <strong>per</strong>sona responsabile a seguito una formazione<br />

in materia d'igiene o un corso di casaro d'alpe;<br />

• Conoscenze dei provvedimenti in caso di <strong>per</strong>icolo<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> salute umana dovuti ai <strong>la</strong>tticini (obbligo di<br />

informazione, identificazione dei lotti);<br />

• Conservazione <strong>del</strong>le registrazioni AQ e dei risultati<br />

di analisi durante un <strong>per</strong>iodo di almeno due anni.<br />

Stato di salute:<br />

• Il <strong>per</strong>sonale conosce le misure da adottare <strong>per</strong><br />

impedire <strong>la</strong> contaminazione dovuta agli agenti<br />

infettivi (obbligo di informazione, trasmissione di<br />

agenti patogeni, ferite <strong>del</strong><strong>la</strong> pelle);<br />

Igiene:<br />

• Conoscenze dei principi di base in materia di igiene<br />

(<strong>la</strong>vaggio <strong>del</strong>le mani; proibizione di fumare, di<br />

mangiare e bere durante <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte<br />

e nei locali dove sono immagazzinati il <strong>la</strong>tte e i<br />

<strong>la</strong>tticini);<br />

• Abiti da <strong>la</strong>voro adeguati e puliti;<br />

• Se più di 500'000 Kg trasformati: copricapo idoneo<br />

e pulito;<br />

• Conoscenze <strong>del</strong>le istruzioni in materia di<br />

comportamento <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone estranee all'azienda.<br />

7. Latte e acqua<br />

no.<br />

7.1<br />

7.2<br />

Criteri / controlli<br />

Latte:<br />

• Latte proveniente unicamente da aziende di<br />

estivazione;<br />

• La durata di immagazzinamento e <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura<br />

massima sono rispettate;<br />

• Se <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte di capra, di pecora o di bufa<strong>la</strong> è<br />

trasformato, le esigenze riguardanti il numero di<br />

germi, re<strong>la</strong>tive al <strong>la</strong>tte di fabbricazione sono<br />

adempiute.<br />

• Nel caso di formaggio a base di <strong>la</strong>tte non<br />

pastorizzato con una durata di stagionatura<br />

inferiore a 60 giorni: il <strong>la</strong>tte di fabbricazione deve<br />

soddisfare alle esigenze concernenti Staf. a<br />

coagu<strong>la</strong>si positiva.<br />

Acqua:<br />

• Analisi batteriologica (almeno ogni 3 anni). Nel<br />

caso di fabbricazione di formaggio a pasta dura e<br />

semidura, analisi di sporigeni anaerobi.<br />

data <strong>del</strong>l'ispezione …………………………………<br />

Adem-piute costatazioni<br />

osservazioni<br />

si no<br />

Adem-piute costatazioni<br />

osservazioni<br />

si no<br />

art.<br />

OAQTAL<br />

44,46<br />

SICL Visto: ……….. data: ……………………… pag. 5 di 6<br />

66<br />

67, 68<br />

art.<br />

OAQTAL<br />

48, 49, 50<br />

52


no.<br />

7.2<br />

Criteri / controlli<br />

• L'acqua <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione e il risciacquo dopo <strong>la</strong><br />

pulizia deve adempiere alle esigenze<br />

batteriologiche (risultati di analisi o misure<br />

corrispondenti)<br />

8. Sorveglianza <strong>del</strong> processo di produzione<br />

no.<br />

8.1<br />

8.2<br />

Criteri / controlli<br />

Concetti re<strong>la</strong>tivi all'assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità:<br />

• Concetti re<strong>la</strong>tivi all'assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità<br />

esistenti <strong>per</strong> ogni prodotto fabbricato;<br />

• I punti critici di ogni unità di produzione sono<br />

sorvegliati e registrati<br />

➪ L'efficacia dei concetti deve essere provata<br />

tramite i risultati d'analisi se,<br />

a) Per i formaggi a pasta dura e semidura o <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

ricotta, <strong>del</strong>le esigenze minori sono state fissate <strong>per</strong><br />

certi punti critici <strong>per</strong> rapporto ai concetti che<br />

figurano nell'ordinanza;<br />

b) altri prodotti sono fabbricati<br />

Conoscenze esatte <strong>del</strong>le misure da intraprendere<br />

allorquando un punto critico si allontana dal<br />

margine di tolleranza <strong>del</strong> valore prescritto:<br />

• Il prodotto in questione è contrassegnato e ritirato<br />

dal<strong>la</strong> vendita;<br />

• Le verifiche complementari o i controlli analitici<br />

dei prodotti finiti sono effettuati e documentati;<br />

• Nessun prodotto che possa mettere in <strong>per</strong>icolo <strong>la</strong><br />

salute dei consumatori è messo in vendita;<br />

• Le misure correttive necesarie sono applicate e<br />

documentate;<br />

• Nessun prodotto a base di <strong>la</strong>tte contenente sostanze<br />

inibitrici è messo in vendita.<br />

data <strong>del</strong>l'ispezione …………………………………<br />

Adem-piute costatazioni<br />

osservazioni<br />

si no<br />

Adem-piute costatazioni<br />

osservazioni<br />

si no<br />

art.<br />

OAQTAL<br />

art.<br />

OAQTAL<br />

45, 71<br />

72, 73<br />

SICL Visto: ……….. data: ……………………… pag. 6 di 6


Formaggio d’alpe ticinese<br />

Registrata quale denominazione di origine protetta<br />

Ein Amt des Eidgenössischen Volkswirtschaftsdepartements<br />

Un Office du Département fédéral de l’économie<br />

Un Ufficio <strong>del</strong> Dipartimento federale <strong>del</strong>l’economia<br />

In Uffizi dal Departament federal d‘economia<br />

Elenco degli obblighi<br />

in virtù <strong>del</strong><strong>la</strong> decisione <strong>del</strong> 15 febbraio 2002 <strong>del</strong>l’Ufficio federale <strong>del</strong>l’agricoltura, modificato sul<strong>la</strong><br />

base <strong>del</strong><strong>la</strong> decisione <strong>del</strong> 14 luglio 2005.<br />

Sezione 1 Disposizioni generali<br />

Art. 1 Nome e protezione<br />

1 Formaggio d’alpe ticinese, denominazione di origine protetta (DOP).<br />

2<br />

Al<strong>la</strong> denominazione è aggiunto il nome <strong>del</strong>l’alpe (dicitura sullo scalzo) dove il formaggio è prodotto.<br />

3 Elenco degli <strong>alpi</strong> ammessi, con <strong>la</strong> dicitura sullo scalzo ed il comune d’appartenenza. Sono<br />

ammesse in aggiunta le diciture sullo scalzo antecedenti <strong>la</strong> DOP:<br />

AZIENDE D’ESTIVAZIONE COMUNE<br />

N° Toponimo Dicitura scalzo<br />

1 Arena Arena Vergeletto<br />

2 Bol<strong>la</strong> e Carassina Carassina Olivone<br />

3 Bol<strong>la</strong> e Froda Bol<strong>la</strong> e Froda Peccia<br />

4 Bresciana Bresciana Aqui<strong>la</strong><br />

5 Brunescio Brunescio Broglio<br />

6 Cadonigo Cadoni Prato Lev.<br />

7 Camadra Camadra Ghirone<br />

8 Campo La Torba Campo La Torba Fusio<br />

9 Caneggio Caneggio Medeglia / Robasacco<br />

10 Cari Carì Campello / C<strong>alpi</strong>ogna<br />

11 Cattogno Cattogno Vergeletto<br />

12 Cava / Sceng Cava Biasca<br />

13 Cava<strong>la</strong>sca Cava<strong>la</strong>sca Ghirone<br />

14 Cè Cè Airolo<br />

15 Cedullo Cedullo San Nazzaro<br />

16 Cioss prato / Cruina / Corno Cioss-prato Bedretto<br />

17 Cottino Cottino Bogno<br />

18 Crestumo / Angone Crestumo Anzonico<br />

19 Cristallina Cristallina Bedretto<br />

20 Croce Gualdo e Tarco Croce Leontica<br />

21 Cruina di Osco Cruina Bedretto<br />

22 Davrosio Davrosio Capriasca<br />

23 Duragno Duragno Mezzovico<br />

24 Fieud Fieud Airolo


Elenco degli obblighi <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese 15 febbraio 2002, stato 14 luglio 2005<br />

25 Foppa Foppa Rivera<br />

26 Formazzora Formazzora Bedretto<br />

27 Fortunei / San Gottardo Fortunei Airolo<br />

28 Fümegna Fümegna Lavertezzo<br />

29 Garina / Püsced Garina / Püsced Corzoneso / Ludiano<br />

30 Garzotto / Motterascio Garzotto /Greina Aqui<strong>la</strong><br />

31 Gera e Lambro Geira Dalpe<br />

32 Gesero Gesero Arbedo<br />

33 Giumello Giumello S. Antonio<br />

34 Gorda Gorda Aqui<strong>la</strong><br />

35 Grossalp Grossalp Bosco Gurin<br />

36 Lucomagno Pian Segno Lucomagno Segno Olivone<br />

(Casaccia)<br />

37 Màgeno Màgeno Breno<br />

38 Magnello Magnello Campo Vallemaggia<br />

39 Manegorio Manegorio Bedretto<br />

40 Mognora / Rüscada Mognora / Rüscada Vogorno / Cugnasco<br />

41 Monda Monda Bellinzona<br />

42 Mornera Mornera / Piè Moretti Monte Carasso<br />

43 Mügaia Mügaia Sonogno<br />

44 Nara Nara Rossura<br />

45 Neggia Neggia Indemini /<br />

Vira Gambarogno<br />

46 Pairolo Piancabel<strong>la</strong> Pairolo Piancabel<strong>la</strong> Sonvico / Cimadera<br />

47 Pertusio Pertusio Olivone<br />

48 Pescedo Salei Salei Comologno<br />

49 Pesciüm Pesciüm Airolo<br />

50 Pian Beccaro (Pian Bachei) Pian Beccaro Vergeletto<br />

51 Pian Daioss / Sorda / Laveggia Piandaios Ponto / Valentino<br />

52 Pian Laghetto Pian Laghetto Castro<br />

54 Pietrarossa Pietrarossa Valcol<strong>la</strong><br />

55 Piora Piora Quinto<br />

56 Piotta e Croslina Piotta / Croslina Chironico<br />

57 Pontino Pontino Airolo<br />

58 Porcareccio Porcareccio Vergeletto<br />

59 Prato Garzonera P Prato / G Prato / L Prato Quinto<br />

60 Predasca Predasca Campo Blenio<br />

61 Quarnei(Cusie, Pozzo Vipeira) Quarnei Malvaglia<br />

62 Ravina Ravina Airolo<br />

63 Redorta (Püscen Negro / Redorta Sonogno<br />

Fornaa)<br />

64 Rideigra Rideigra Olivone<br />

65 Robiei / Lielp Robiei / Lielp Bignasco / Cavergno<br />

66 Rompiago Rompiago Capriasca<br />

67 Santa Maria - Di Go<strong>la</strong> di Lago / Santa Maria Camignolo / Capriasca<br />

Moschera<br />

68 Serodano Serodano Peccia<br />

69 Sfille Sfille Campo Vallemaggia<br />

70 Sorescia Sorescia Airolo<br />

71 Stabiello Stabiello Bedretto<br />

72 Vacarisc / Mogno<strong>la</strong> Vacarisc Fusio<br />

73 Valdo (Veld) / Conscina Er Marcia Gerra Verzasca<br />

Registro <strong>del</strong>le denominazioni di origine e <strong>del</strong>le indicazioni geografiche 2<br />

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Elenco degli obblighi <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese 15 febbraio 2002, stato 14 luglio 2005<br />

74 Valleggia Valleggia Bedretto<br />

75 Vogornesso / Cabione Vegorness Sonogno<br />

76 Zalto Zalto Capriasca<br />

77 Zaria Zaria Fusio<br />

Art. 2 Area geografica<br />

1 La zona di produzione e di <strong>trasformazione</strong> comprende le aziende d’estivazione ubicate nei<br />

comuni <strong>del</strong> Cantone Ticino elencati all’articolo 1.<br />

2 La stagionatura avviene nel Cantone Ticino.<br />

Sezione 2 Descrizione <strong>del</strong> prodotto<br />

Art. 3 Caratteristiche fisiche<br />

Il Formaggio d’alpe ticinese è un formaggio grasso a pasta semidura con crosta naturale. È<br />

fabbricato con <strong>la</strong>tte di vacca o con una misce<strong>la</strong> sino al 30 <strong>per</strong> cento di <strong>la</strong>tte di capra. Esso si<br />

presenta come una forma ben proporzionata di colore uniformemente marrone-grigio con un<br />

peso da 3 a 10 kg, un diametro da 25 a 50 cm e un’altezza da 6 a 10 cm.<br />

Art. 4 Caratteristiche chimiche<br />

Contenuto di materia grassa: dopo 2 mesi da 315 a 355 g/kg<br />

dopo 8 mesi da 334 a 375 g/kg<br />

Contenuto d’acqua: dopo 2 mesi da 340 a 380 g/kg 1<br />

dopo 8 mesi da 321 a 353 g/kg<br />

Contenuto di sale: dopo 2 mesi da 8.0 a 16.0 g/kg<br />

dopo 8 mesi da 8.0 a 18.0 g/kg<br />

Contenuto di grasso nel<strong>la</strong> sostanza secca: da 492 a 549 g/kg.<br />

Art. 5 Caratteristiche organolettiche<br />

Occhiatura: ben ripartita e ridotta<br />

Pasta: fine, consistente e compatta, di colore dal giallo chiaro (con <strong>la</strong>tte di capra) al<br />

paglierino (puro vaccino)<br />

Gusto: formaggio giovane gusto dolce, franco e aromatico<br />

formaggio stagionato gusto pronunciato e saporito<br />

1 Il contenuto d’acqua dopo 2 mesi si riferisce al<strong>la</strong> <strong>per</strong>centuale sul peso totale <strong>del</strong> formaggio.<br />

Registro <strong>del</strong>le denominazioni di origine e <strong>del</strong>le indicazioni geografiche 3<br />

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Elenco degli obblighi <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese 15 febbraio 2002, stato 14 luglio 2005<br />

Sezione 3 Descrizione <strong>del</strong> metodo di fabbricazione<br />

Art. 6 Foraggio grezzo<br />

1 Il foraggio grezzo fresco proviene esclusivamente dai pascoli naturali <strong>del</strong>l’alpe.<br />

2 In via eccezionale è autorizzato l’uso di foraggi conservati (fieno) non prodotti direttamente<br />

nell’azienda d’estivazione. Questo uso deve essere giustificato da condizioni climatiche (siccità<br />

o nevicate o eccessive piogge) e sanitarie eccezionali e deve essere limitato nel tempo. In ogni<br />

caso <strong>la</strong> qualità dei foraggi conservati deve essere ineccepibile. È vietato l’uso di foraggi conservati<br />

<strong>per</strong> anticipare o prolungare <strong>la</strong> stagione alpestre.<br />

3 L’utilizzo di foraggi insi<strong>la</strong>ti (erba o mais) è vietato. Da almeno 10 giorni prima <strong>del</strong> carico<br />

<strong>del</strong>l’alpe gli animali devono essere afforaggiati senza l’utilizzo di insi<strong>la</strong>ti.<br />

Art. 7 Alimenti complementari<br />

A complemento <strong>del</strong><strong>la</strong> razione foraggiera è ammessa <strong>la</strong> somministrazione di foraggi concentrati<br />

composti esclusivamente da una misce<strong>la</strong> di cereali o contenenti anche una misce<strong>la</strong> di sali minerali<br />

e vitamine. Essa non deve su<strong>per</strong>are il 10 <strong>per</strong> cento <strong>del</strong><strong>la</strong> sostanza secca assunta, ma al<br />

massimo 2 kg/giorno.<br />

Art. 8 Gestione dei pascoli<br />

1 Per <strong>la</strong> concimazione dei pascoli, che producono i foraggi grezzi freschi, devono essere utilizzati<br />

in primo luogo i concimi prodotti sull’alpe, con un’adeguata distribuzione <strong>del</strong> letame e <strong>del</strong><br />

co<strong>la</strong>ticcio. L’utilizzazione di concimi minerali non di sintesi è ammessa sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong>le norme<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione biologica.<br />

2 Previa <strong>la</strong> consulenza e <strong>la</strong> valutazione <strong>del</strong> servizio cantonale competente nel<strong>la</strong> lotta alle malerbe<br />

è ammesso l’utilizzo di prodotti chimici unicamente <strong>per</strong> interventi puntuali (pianta <strong>per</strong> pianta)<br />

contro le infestanti come romici, rododendri, felci.<br />

Art. 9 Bestiame<br />

1 I bovini presenti nelle aziende d’estivazione devono appartenere almeno <strong>per</strong> il 70 <strong>per</strong> cento al<strong>la</strong><br />

razza bruna. Per i caprini sono ammesse tutte le razze.<br />

2 Un primo controllo <strong>del</strong>le mammelle deve essere eseguito entro 7 giorni dal carico <strong>del</strong>l’alpe. In<br />

seguito questi controlli devono avvenire almeno ogni 30 giorni.<br />

Art. 10 Latte<br />

1 Gli animali devono essere munti due volte al giorno nell’azienda d’estivazione dove il <strong>la</strong>tte viene<br />

trasformato in formaggio. È possibile utilizzare dei carri di mungitura mobili.<br />

2 Il trasporto <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte è possibile soltanto nel quadro <strong>del</strong>l’azienda d’estivazione.<br />

Art. 11 Condizioni generali di fabbricazione<br />

1 La fabbricazione <strong>del</strong> Formaggio d’alpe ticinese è autorizzata tra il 1° giugno e il 30 settembre.<br />

Per gli <strong>alpi</strong> al sud <strong>del</strong> Monte Ceneri (Sottoceneri) il carico è ammesso dal 15 maggio.<br />

Registro <strong>del</strong>le denominazioni di origine e <strong>del</strong>le indicazioni geografiche 4<br />

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Elenco degli obblighi <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese 15 febbraio 2002, stato 14 luglio 2005<br />

2 Per <strong>la</strong> fabbricazione viene utilizzato <strong>la</strong>tte crudo. La materia prima può variare nel<strong>la</strong> sua composizione<br />

dal 100 <strong>per</strong> cento al 70 <strong>per</strong> cento di <strong>la</strong>tte di vacca e dallo 0 <strong>per</strong> cento al 30 <strong>per</strong> cento<br />

di <strong>la</strong>tte di capra.<br />

3 L’unico intervento ammesso sul <strong>la</strong>tte, prima <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione, è <strong>la</strong> scrematura di un’unica<br />

mungitura, <strong>per</strong> affioramento, al fine di diminuire <strong>la</strong> <strong>per</strong>centuale di grasso e nello stesso tempo <strong>la</strong><br />

carica batterica.<br />

4 La fabbricazione <strong>del</strong> formaggio avviene al più tardi 18 ore dopo <strong>la</strong> prima mungitura, in caldaie<br />

di rame. Nel<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione vanno rispettate le norme sull’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità nel<strong>la</strong> produzione<br />

<strong>la</strong>ttiera e <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> artigianale <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte e l’ordinanza concernente<br />

l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> artigianale <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, aziende d’estivazione.<br />

Art. 12 Presami, colture e additivi<br />

1<br />

È autorizzato soltanto il presame a base di caglio naturale, animale, in polvere o liquido, non di<br />

organismi geneticamente modificati.<br />

2 L’inocu<strong>la</strong>zione viene effettuata con una misce<strong>la</strong> di fermenti <strong>la</strong>ttici specifica <strong>per</strong> il formaggio<br />

d’alpe in dosi consigliate dal Servizio ispezione e consulenza <strong>la</strong>ttiera (SICL). I fermenti <strong>la</strong>ttici<br />

devono essere approvati e control<strong>la</strong>ti dal SICL.<br />

3 Non è autorizzato nessun altro additivo o coadiuvante.<br />

Art. 13 Metodo di fabbricazione<br />

La coagu<strong>la</strong>zione avviene ad una tem<strong>per</strong>atura tra i 30 - 35°C <strong>per</strong> 25 – 45 minuti. Il taglio <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

cagliata è realizzato con <strong>la</strong> lira.<br />

Lavorazione nel<strong>la</strong> caldaia: tem<strong>per</strong>atura tra i 41 - 50°C, <strong>per</strong> 20 – 50 minuti<br />

Spinatura fuori fuoco: <strong>la</strong>vorazione effettuata con lo spino (rimesco<strong>la</strong>tore)<br />

Prelievo: con il telo. Per caldaie di capacità su<strong>per</strong>iore ai 2'000 litri è<br />

<strong>per</strong>messo il prelievo <strong>per</strong> caduta o con <strong>la</strong> pompa.<br />

Messa in forma: manuale<br />

Pressatura: in presse meccaniche, rivoltando il formaggio dopo 20 minuti<br />

nonché 4 e 8 ore. La durata <strong>del</strong><strong>la</strong> pressatura è di circa 12<br />

ore.<br />

Spurgo: naturale<br />

Sa<strong>la</strong>tura: a secco o in sa<strong>la</strong>moia (immersione in soluzione salina satura<br />

dal 18 al 24 <strong>per</strong> cento) <strong>per</strong> circa 24 ore a seconda <strong>del</strong>le dimensioni<br />

<strong>del</strong> formaggio, acidità: pH < 5,4; tem<strong>per</strong>atura tra 10<br />

– 16°C.<br />

Registro <strong>del</strong>le denominazioni di origine e <strong>del</strong>le indicazioni geografiche 5<br />

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Elenco degli obblighi <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese 15 febbraio 2002, stato 14 luglio 2005<br />

Art. 14 Metodo di stagionatura<br />

Durata minima: fino al 60° giorno di vita <strong>del</strong> formaggio.<br />

Tem<strong>per</strong>atura: da 10 a 16°C<br />

Umidità: 85 – 95 <strong>per</strong> cento<br />

O<strong>per</strong>azioni: il formaggio viene trattato (voltato, pulito) mediamente<br />

una volta al<strong>la</strong> settimana. Pulizia a secco o umida con sale.<br />

Stoccaggio: su assi d’abete o di <strong>la</strong>rice<br />

Sezione 4 Esame <strong>del</strong> prodotto finito<br />

Art. 15 Tassazione<br />

1 La tassazione è effettuata a partire dal 60 o giorno dall’organo di controllo designato. La stessa<br />

può essere eccezionalmente anticipata, a partire dal 45° giorno, previa presentazione <strong>del</strong>le analisi<br />

previste dall’ordinanza concernente l’assicurazione <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>trasformazione</strong> artigianale<br />

<strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, aziende d’estivazione.<br />

2<br />

Una seconda tassazione può essere effettuata dopo lo scarico dall’alpe, prima <strong>del</strong><strong>la</strong> commercializzazione.<br />

Art. 16 Criteri di tassazione<br />

1 Occhi<br />

La nota massima di 4 punti corrisponde ad un’occhiatura <strong>per</strong>fetta, ben ripartita e ridotta. Vengono<br />

assegnati da 3 a 2 punti se sono presenti piccoli difetti fino al limite <strong>del</strong>l’ammissibile.<br />

2 Pasta<br />

La nota massima di 6 punti corrisponde ad una pasta di <strong>per</strong>fetta consistenza, cremosa, e<strong>la</strong>stica<br />

e con una struttura normale. Vengono assegnati da 5 a 3 punti se sono presenti piccoli difetti<br />

fino al limite <strong>del</strong>l’ammissibile.<br />

3 Gusto e aroma<br />

La nota massima di 6 punti corrisponde ad un gusto dolce, franco e aromatico (formaggio fresco)<br />

e gusto pronunciato e saporito (formaggio maturo). Vengono assegnati da 5 a 2 punti se<br />

sono presenti piccoli difetti fino al limite <strong>del</strong>l’ammissibile (leggermente amaro, sa<strong>la</strong>to, acido, piccante)<br />

4 Aspetto esteriore, forma e idoneità al<strong>la</strong> conservazione<br />

La nota massima di 4 punti corrisponde ad una forma <strong>per</strong>fetta e ad un’idoneità al<strong>la</strong> conservazione<br />

ottima. Vengono assegnati da 3 a 2 punti se sono presenti piccoli difetti (poco curato,...).<br />

5 I criteri di tassazione saranno ulteriormente precisati nel manuale di controllo.<br />

Registro <strong>del</strong>le denominazioni di origine e <strong>del</strong>le indicazioni geografiche 6<br />

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Elenco degli obblighi <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese 15 febbraio 2002, stato 14 luglio 2005<br />

Art. 17 C<strong>la</strong>ssificazione<br />

Hanno diritto al<strong>la</strong> denominazione d’origine protetta “Formaggio d’alpe ticinese” i formaggi che<br />

ottengono una nota minima di 16.5, una nota minima di 4 punti <strong>per</strong> il gusto e aroma e adempiono<br />

le condizioni <strong>del</strong> presente elenco degli obblighi.<br />

Sezione 5 Etichettatura e certificazione<br />

Art. 18 Rintracciabilità<br />

Immediatamente dopo <strong>la</strong> fabbricazione ogni forma di formaggio deve essere identificata in modo<br />

in<strong>del</strong>ebile con il nome <strong>del</strong>l’alpe posto sullo scalzo, il numero di ammissione <strong>del</strong>l’azienda e un<br />

numero di produzione cronologico.<br />

Art. 19 Marchiatura<br />

1 Ogni partita di formaggio che soddisfi i requisiti <strong>del</strong> presente elenco degli obblighi è etichettata<br />

con il logo <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP. L’etichettatura è eseguita prima <strong>del</strong><strong>la</strong> messa in commercio.<br />

Logo <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP:<br />

2 Oltre al logo <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP e al nome <strong>del</strong>l’alpe è consentito l’utilizzo di altri marchi.<br />

Art. 20 Organismo di certificazione<br />

1<br />

L’organismo di certificazione è: Organisme Intercantonale de Certification (OIC), Jordils 1, CP<br />

128, 1000 Lausanne 6, SCS 054.<br />

2 Le esigenze minime <strong>per</strong> il controllo figurano nel manuale di controllo <strong>del</strong> “Formaggio d’alpe<br />

ticinese” approntato dall’organismo di certificazione nonché dal raggruppamento richiedente e<br />

sono applicabili a tutte le imprese <strong>del</strong> settore.<br />

Registro <strong>del</strong>le denominazioni di origine e <strong>del</strong>le indicazioni geografiche 7<br />

Ufficio federale <strong>del</strong>l’agricoltura, CH – 3003 Berna


<strong>Manuale</strong> di controllo<br />

<strong>Manuale</strong> di controllo<br />

Formaggio d'alpe ticinese<br />

DOP<br />

Accepté par <strong>la</strong> STEA le 30 mars 2005<br />

Accepté par l’OIC le 11 mai 2005<br />

17-05-05<br />

MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 1 di 7


<strong>Manuale</strong> di controllo<br />

Piano di controllo <strong>del</strong> Formaggio d'alpe ticinese DOP<br />

Art. 1<br />

Alpi ammessi<br />

Base: (Elenco degli obblighi)<br />

Art. 2 :<br />

Area geografica, controllo dei flussi, tracciabilità<br />

Art. 3:<br />

Caratteristiche fisiche<br />

Art. 4 :<br />

Caratteristiche chimiche<br />

Art. 5:<br />

Caratteristiche organolettiche<br />

Art. da 6 a 9 :<br />

Condizioni generali di produzione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte, gestione dei<br />

pascoli e degli animali<br />

Art. 6.3 :<br />

<strong>la</strong>ttifere: cessazione foraggiamento insi<strong>la</strong>ti 10 gg. prima<br />

<strong>del</strong> carico<br />

Art. 7:<br />

Alimenti complementari<br />

Art. 8:<br />

Gestione dei pascoli, concimazione<br />

Art. 9.1:<br />

% razza bruna<br />

Art. da 10 a 12:<br />

Condizioni generali di fabbricazione <strong>del</strong> Formaggio<br />

d’Alpe Ticinese<br />

Art. 11 :<br />

Periodo di fabbricazione <strong>del</strong> Formaggio d'alpe ticinese<br />

Art. 13 :<br />

Metodo di fabbricazione <strong>del</strong> Formaggio d'alpe ticinese<br />

Art. 14:<br />

Stagionatura di 60 gg. min.<br />

Art. 14 :<br />

Metodi di stagionatura, stoccaggio , tem<strong>per</strong>atura,<br />

umidità o<strong>per</strong>azioni<br />

Art. 15 :<br />

Tassazione<br />

Art. 3, 5, 16 e 17:<br />

Caratteristiche organolettiche, tassazione<br />

Art. 18:<br />

Presenza <strong>del</strong> marchio di rintracciabilità<br />

Art. 19:<br />

Marchiatura<br />

Tipo di controllo<br />

codice<br />

MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 2 di 7<br />

1, 11<br />

8, 11<br />

2, 11, 19<br />

12<br />

19<br />

3, 8<br />

3, 8, 13<br />

3, 8, 14<br />

3, 8, 15<br />

16<br />

4, 5, 8, 11<br />

5, 8, 11<br />

6, 8<br />

8, 11<br />

9<br />

19<br />

19<br />

10, 11, 17<br />

18


<strong>Manuale</strong> di controllo<br />

Controlli <strong>sulle</strong> aziende d’estivazione<br />

I documenti si applicano alle aziende di estivazione aderenti al<strong>la</strong> DOP:<br />

♦ Elenco degli obblighi <strong>del</strong> Formaggio d'alpe ticinese, in partico<strong>la</strong>re da Art. 6 a 12.<br />

1. Ispezione sul posto <strong>del</strong> processo e <strong>del</strong>le instal<strong>la</strong>zioni<br />

Codice Punti da control<strong>la</strong>re Aziende interessate Frequenza Esecuzione Documenti emessi Su<strong>per</strong>visione OIC<br />

codice<br />

1<br />

codice<br />

2<br />

codice<br />

3<br />

codice<br />

4<br />

codice<br />

5<br />

codice<br />

6<br />

codice<br />

7<br />

codice<br />

8<br />

codice<br />

9<br />

codice<br />

10<br />

Art. 1<br />

Alpi ammessi<br />

Art. 3:<br />

Caratteristiche fisiche<br />

Controllo in cantina<br />

Art. 6 – 9<br />

Foraggio grezzo, alimenti<br />

complementari, gestione<br />

pascoli e bestiame.<br />

Controllo sul posto<br />

Tutte<br />

Tutte<br />

Tutte<br />

Art. 10 – 12<br />

Latte, condizioni generali di<br />

fabbricazione, presami,<br />

Tutte<br />

colture e additivi.<br />

Controllo sul posto<br />

Art. 11.1:<br />

Periodo di fabbricazione<br />

Tutte<br />

Registro di fabbricazione<br />

Art. 13:<br />

Metodo di fabbricazione:<br />

<strong>la</strong>vorazione nel<strong>la</strong> caldaia,<br />

Tutte<br />

prelievo, messa in forma,<br />

pressaggio, sa<strong>la</strong>tura.<br />

Controllo sul posto<br />

Art. 6 a 13: Aziende d’estivazione<br />

non conformi<br />

nell’anno precedente<br />

Art. 2 e 14:<br />

Luogo e durata <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

stagionatura: (60 giorni<br />

minimo, in Ticino)<br />

Constatazione sul posto<br />

Registro di cantina<br />

Art. 14:<br />

Metodo di stagionatura,<br />

stoccaggio, tem<strong>per</strong>atura,<br />

umidità, o<strong>per</strong>azioni<br />

Controllo sul posto<br />

Art. 18:<br />

Presenza <strong>del</strong> marchio di<br />

rintracciabilità<br />

Tutte<br />

Tutte<br />

Tutte<br />

Almeno 1volta<br />

ogni 2 anni<br />

Almeno 1volta<br />

ogni 2 anni<br />

Almeno 1volta<br />

ogni 2 anni<br />

Almeno 1volta<br />

ogni 2 anni<br />

Almeno 1volta<br />

ogni 2 anni<br />

Almeno 1volta<br />

ogni 2 anni<br />

Sistematico anno<br />

successivo<br />

Almeno 1volta<br />

ogni 2 anni<br />

Almeno 1volta<br />

ogni 2 anni<br />

Almeno 1volta<br />

ogni 2 anni<br />

2. Controllo dei flussi - Provenienza<br />

Codice Punti da control<strong>la</strong>re<br />

codice<br />

11<br />

Art. 1, 2, 3, 10.2, 11.1, 14, 18:<br />

Controllo dei flussi, tracciabilità:<br />

Rapporto TSM8<br />

Registro di cantina<br />

Aziende<br />

interessate<br />

SICL TI<br />

SICL TI<br />

SICL TI<br />

SICL TI<br />

SICL TI<br />

SICL TI<br />

SICL TI<br />

SICL TI<br />

SICL TI<br />

SICL TI<br />

Frequenza Esecuzione<br />

Tutte 1 volta all'anno Commissione DOP<br />

Rapporto<br />

d’ispezione<br />

Rapporto<br />

d’ispezione<br />

Rapporto<br />

d’ispezione<br />

Rapporto<br />

d’ispezione<br />

Rapporto<br />

d’ispezione<br />

Rapporto<br />

d’ispezione<br />

Rapporto<br />

d’ispezione<br />

Rapporto<br />

d’ispezione<br />

Rapporto<br />

d’ispezione<br />

Rapporto<br />

d'ispezione<br />

Documenti<br />

emessi<br />

Documenti e<br />

commento<br />

commissione<br />

DOP<br />

Esame dei<br />

rapporti<br />

Esame dei<br />

rapporti<br />

Esame dei<br />

rapporti<br />

Esame dei<br />

rapporti<br />

Esame dei<br />

rapporti<br />

Esame dei<br />

rapporti<br />

Esame dei<br />

rapporti<br />

Esame dei<br />

rapporti<br />

Esame dei<br />

rapporti<br />

Esame dei<br />

rapporti<br />

Su<strong>per</strong>visione OIC<br />

Esami dei rapporti<br />

MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 3 di 7


<strong>Manuale</strong> di controllo<br />

3. Analisi<br />

Codice Punti da control<strong>la</strong>re<br />

codice<br />

12<br />

Art. 4 :<br />

Contenuto di materia grassa nel<strong>la</strong><br />

sostanza secca e di acqua e sale<br />

nel fresco<br />

Contenuto di materia grassa:<br />

dopo 2 mesi da 308.7 a 362.1<br />

g/kg<br />

Contenuto d’acqua dopo 2 mesi<br />

da 333.2 a 387.6 g/kg<br />

Contenuto di sale dopo 2 mesi da<br />

7.84 a 16.32 g/kg<br />

Contenuto di grasso nel<strong>la</strong><br />

sostanza secca da 450 a 549<br />

g/kg<br />

Aziende<br />

interessate<br />

Tutte<br />

4. Controlli complementari<br />

Frequenza Esecuzione<br />

Almeno ogni 5<br />

anni<br />

Commissone<br />

DOP<br />

Codice Punti da control<strong>la</strong>re Aziende interessate Frequenza Esecuzione<br />

codice<br />

13<br />

codice<br />

14<br />

codice<br />

15<br />

codice<br />

16<br />

Art. 6.3:<br />

Cessazione foraggiamento<br />

con insi<strong>la</strong>ti 10 gg. prima <strong>del</strong><br />

carico<br />

Dichiarazione <strong>del</strong> gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Art. 7:<br />

Alimenti complementari<br />

Foraggi concentrati e una<br />

misce<strong>la</strong> di cereali e<br />

me<strong>la</strong>ssa < 5 %<br />

Dichiarazione <strong>del</strong> gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Art. 8:<br />

Gestione dei pascoli,<br />

concimazione<br />

Dichiarazione <strong>del</strong> gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Art. 9.1:<br />

Verifica <strong>del</strong><strong>la</strong> % <strong>del</strong><strong>la</strong> razza<br />

Dichiarazione <strong>del</strong> gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

5. Rintracciabilità<br />

Tutte Annualmente<br />

Tutte Annualmente<br />

Tutte Annualmente<br />

Tutte Annualmente<br />

Commissione<br />

DOP<br />

Commissione<br />

DOP<br />

Commissione<br />

DOP<br />

Commissione<br />

DOP<br />

Codice Punti da control<strong>la</strong>re Aziende interessate Frequenza Esecuzione<br />

codice<br />

17<br />

codice<br />

18<br />

Art. 18:<br />

Presenza <strong>del</strong> marchio di<br />

rintracciabilità<br />

Tutte 1 volta l'anno Commissione DOP<br />

Art. 19:<br />

Marchiatura Tutte 1 volta l'anno Commissione DOP<br />

6. Test <strong>del</strong> prodotto finale<br />

Documenti<br />

emessi<br />

Rapporto<br />

d’analisi<br />

Documenti<br />

emessi<br />

Dichiarazione<br />

gestore d’alpe<br />

Dichiarazione<br />

gestore d’alpe<br />

Dichiarazione<br />

gestore d’alpe<br />

Dichiarazione<br />

gestore d’alpe<br />

Documenti<br />

emessi<br />

Rapporto<br />

commissione<br />

DOP<br />

Rapporto<br />

commissione<br />

DOP<br />

Su<strong>per</strong>visione OIC<br />

Esame dei<br />

rapporti<br />

Su<strong>per</strong>visione OIC<br />

Esame dei rapporti<br />

Esame dei rapporti<br />

Esame dei rapporti<br />

Esame dei rapporti<br />

Su<strong>per</strong>visione OIC<br />

Esame dei rapporti<br />

Esame dei rapporti<br />

La tassazione <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP è il test organolettico finale <strong>del</strong> prodotto, ai sensi <strong>del</strong>l’ordinanza<br />

<strong>del</strong>l’11 giugno 1999 sul controllo <strong>del</strong>le DOP e IGP.<br />

MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 4 di 7


<strong>Manuale</strong> di controllo<br />

6.1 Tassazione<br />

I lotti di ogni produttore (almeno 1 controllo annuale) di Formaggio d'alpe ticinese DOP sono<br />

sottoposti a una tassazione che attribuisce il diritto al<strong>la</strong> denominazione Formaggio d'alpe ticinese<br />

DOP, se:<br />

• il totale dei punti ottenuti non è inferiore a 16.5 e<br />

• <strong>la</strong> nota minima <strong>per</strong> il “gusto e aroma” raggiunge i 4 punti.<br />

Codice Punti da control<strong>la</strong>re Aziende interessate Frequenza Esecuzione Documenti emessi Su<strong>per</strong>visione OIC<br />

codice<br />

19<br />

Art. 3, 5, 15, 16 e 17:<br />

Tassazione e caratteristiche<br />

fisiche<br />

Rego<strong>la</strong>mento di tassazione<br />

I lotti di ogni<br />

produttore sono<br />

tassati<br />

1 volta<br />

all’anno<br />

Commissione<br />

di tassazione<br />

Rapporto di<br />

tassazione<br />

Eventuale<br />

Rappresentante<br />

<strong>del</strong>l’OIC<br />

La Commissione di tassazione è composta giusta il rego<strong>la</strong>mento <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione di<br />

tassazione <strong>per</strong> il Formaggio d’alpe ticinese DOP<br />

MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 5 di 7


<strong>Manuale</strong> di controllo<br />

Gestione <strong>del</strong>le non conformità<br />

7. Avvertimento e ritiro <strong>del</strong><strong>la</strong> denominazione Formaggio d’alpe<br />

ticinese DOP<br />

L’OIC registra le non conformità e dà avvertimenti che possono portare a un ritiro <strong>del</strong> diritto ad<br />

usare <strong>la</strong> denominazione “Formaggio d’alpe ticinese DOP” (in seguito DOP) <strong>per</strong> l’azienda<br />

interessata, secondo i principi seguenti:<br />

Tutte le non conformità sono notificate dall'OIC al detentore <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP e all’azienda interessata.<br />

Ogni non conformità dà luogo, secondo <strong>la</strong> sua gravità, all’attribuzione da uno a quattro punti di<br />

penalizzazione all’azienda interessata.<br />

Il ritiro <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP si applica nel caso in cui l’azienda:<br />

1. raggiunga o sorpassi il limite di quattro punti di penalizzazione nel<strong>la</strong> stagione in esame,<br />

2. raggiunga o sorpassi il limite di 6 punti nel corso di 3 stagioni<br />

3. ripeta <strong>per</strong> due stagioni consecutive <strong>la</strong> stessa non conformità di 2 punti<br />

4. ripeta <strong>per</strong> tre stagioni consecutive <strong>la</strong> stessa non conformità di 1 punto<br />

5. violi gravemente e/o ripetutamente le condizioni di adesione al<strong>la</strong> DOP, anche se il totale<br />

<strong>del</strong>le non conformità non raggiunge il limite di 4 punti,<br />

Il ritiro <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP comporta <strong>la</strong> rescissione immediata <strong>del</strong>l’accorso sottoscritto nel<strong>la</strong> domanda di<br />

adesione.<br />

Il ripristino <strong>del</strong><strong>la</strong> conformità è stabilito nell’apposita tabel<strong>la</strong> in calce.<br />

La decisione di rifiuto totale e parziale <strong>del</strong><strong>la</strong> DOP è presa secondo i parametri <strong>del</strong><strong>la</strong> tabel<strong>la</strong><br />

seguente:<br />

Base rego<strong>la</strong>mentare<br />

(Elenco degli obblighi)<br />

Art. 1:<br />

Nome e protezione<br />

Art. 2, 10.2:<br />

Area geografica<br />

Art. 2:<br />

Zona di stagionatura<br />

Art. 3:<br />

Caratteristiche fisiche<br />

Art. 4:<br />

Caratteristiche<br />

chimiche<br />

Tipo di non conformità Punti<br />

Dicitura sullo scalzo non<br />

conforme<br />

Trasformazione in formaggio<br />

DOP di <strong>la</strong>tte non prodotto<br />

nell’azienda d’estivazione<br />

La stagionatura avviene fuori<br />

dal Ticino<br />

Caratteristiche fisiche <strong>del</strong><br />

prodotto non conformi<br />

Composizione chimica <strong>del</strong><br />

prodotto non conforme<br />

Termine <strong>per</strong> il<br />

ripristino <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

conformità<br />

4 Immediato<br />

4 Immediato<br />

1 Immediato<br />

Verifica<br />

SICL TI<br />

Commissione<br />

DOP<br />

Commissione<br />

DOP<br />

SICL TI<br />

Commissione<br />

DOP<br />

1 Immediato SICL TI<br />

1 Immediato<br />

Commissione<br />

DOP<br />

Rifiuto di<br />

certificazione<br />

Tutte le forme<br />

<strong>del</strong>l’anno<br />

Tutte le forme<br />

<strong>del</strong>l’anno<br />

Lotti non<br />

conformi<br />

Lotti non<br />

conformi<br />

Ininfluente<br />

Responsabilità<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 6 di 7


<strong>Manuale</strong> di controllo<br />

Base rego<strong>la</strong>mentare<br />

(Elenco degli obblighi)<br />

Art. 6:<br />

Foraggio grezzo<br />

Art. 7:<br />

Alimenti complementari<br />

Art. 8:<br />

Gestione dei pascoli<br />

Art. 9:<br />

Bestiame<br />

Art. 10 :<br />

Latte<br />

Art.11:<br />

Condizioni generali di<br />

fabbricazione<br />

Art. 12:<br />

Presami, colture e<br />

additivi<br />

Art. 13:<br />

Metodo di fabbricazione<br />

Art. 14:<br />

Metodo di stagionatura<br />

Tipo di non conformità Punti<br />

Distribuzione non autorizzata di<br />

foraggi conservati (Art. 6.2)<br />

Distribuzione di insi<strong>la</strong>ti durante<br />

<strong>la</strong> stagione d’alpeggio (Art. 6.3)<br />

Termine <strong>per</strong> il<br />

ripristino <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

conformità<br />

2 Immediato<br />

4 Immediato<br />

Alimenti non autorizzati 2 Immediato<br />

Quantità di alimenti<br />

complementari eccessiva<br />

Utilizzo di prodotti non<br />

autorizzati<br />

Meno <strong>del</strong> 70% <strong>del</strong><strong>la</strong> mandria<br />

appartiene al<strong>la</strong> razza bruna<br />

(Art. 9.1)<br />

Controllo <strong>del</strong>le mammelle non<br />

fatto rego<strong>la</strong>rmente (Art. 9.2)<br />

Animale non munta due volte al<br />

giorno<br />

Mancato rispetto <strong>del</strong> <strong>per</strong>iodo di<br />

fabbricazione (Art. 11.1)<br />

2 Immediato<br />

2 Immediato<br />

2<br />

Stagione<br />

successiva<br />

Verifica<br />

SICL TI<br />

Commissione<br />

Rifiuto di<br />

certificazione<br />

Responsabilità<br />

MC Formaggio d'alpe ticinese FAT-S-MC17-05-05 Pagina 7 di 7<br />

DOP<br />

SICL TI<br />

Commissione<br />

DOP<br />

SICL TI<br />

Commissione<br />

DOP<br />

SICL TI<br />

Commissione<br />

DOP<br />

SICL TI<br />

Commissione<br />

DOP<br />

SICL TI<br />

Commissione<br />

DOP<br />

Ininfluente<br />

Tutte le forme<br />

<strong>del</strong>l’anno<br />

Ininfluente<br />

Ininfluente<br />

Ininfluente<br />

Ininfluente<br />

2 Immediato SICL TI Ininfluente<br />

1 Immediato SICL TI Ininfluente<br />

2 Immediato<br />

SICL TI<br />

Commissione<br />

DOP<br />

Trattamento termico (Art. 11.2) 4 Immediato SICL TI<br />

Quantità su<strong>per</strong>iore al 30% di<br />

<strong>la</strong>tte di capra (Art. 11.2)<br />

Scrematura <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte non<br />

naturale (Art. 11.3)<br />

Latte conservato più di 18 ore<br />

(Art. 11.4)<br />

Lavorazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>tte in caldaie<br />

non di rame (Art. 11.4)<br />

2 Immediato<br />

SICL TI<br />

Commissione<br />

DOP<br />

Lotti non<br />

conformi<br />

Tutte le forme<br />

<strong>del</strong>l’anno<br />

Ininfluente<br />

Lotti non<br />

conformi<br />

1 Immediato SICL TI Ininfluente<br />

2 Immediato SICL TI<br />

4<br />

Stagione<br />

successiva<br />

SICL TI<br />

Ogni altra non conformità 1 Immediato SICL TI<br />

Utilizzo di presami e/o di colture<br />

e/o d’additivi non autorizzati<br />

Tem<strong>per</strong>atura di coagu<strong>la</strong>zione e<br />

di riscaldamento al di fuori dei<br />

limiti<br />

Prelievo e messa in forma non<br />

conforme<br />

2 Immediato SICL TI<br />

1 Immediato SICL TI<br />

1 Immediato SICL TI<br />

Ogni altra non conformità 1 Immediato SICL TI<br />

Meno di 60 giorni 4 Immediato<br />

Assi non d’abete o <strong>la</strong>rice 1<br />

Stagione<br />

successiva<br />

Commissione<br />

DOP<br />

Ininfluente<br />

Lotti non<br />

conformi<br />

Tutte le forme<br />

<strong>del</strong>l’anno<br />

Ininfluente / lotti<br />

non conformi<br />

Lotti non<br />

conformi<br />

Lotti non<br />

conformi<br />

Lotti non<br />

conformi<br />

Lotti non<br />

conformi<br />

Lotti non<br />

conformi<br />

SICL TI Ininfluente<br />

Ogni altra non conformità 1 Immediato SICL TI Ininfluente<br />

Art. 18:<br />

Rintracciabilità Non conformità 1 Immediato<br />

Art. 19:<br />

Marchiatura<br />

Abuso <strong>del</strong> logo DOP Fd’AT 4 Immediato<br />

SICL TI<br />

Commissione<br />

DOP<br />

Commissione<br />

DOP<br />

Lotti non<br />

conformi<br />

Tutte le forme<br />

<strong>del</strong>l’anno<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe<br />

Gestore<br />

<strong>del</strong>l’alpe

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