intervista su - Snowdonia.it
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J Dilla<br />
[aka Jay Dee]<br />
Hip-hop SOUL<br />
- Gabriele Marino<br />
Recentemente [SA 54, aprile 2009] abbiamo cercato di mappare il microcosmo-<br />
Madlib: uno degli artisti black più interessanti degli ultimi anni, certamente uno<br />
dei più ingombranti e decisivi. Il <strong>su</strong>o ultimo lavoro è un disco bello e importante,<br />
vera chiu<strong>su</strong>ra di un cerchio, personale tributo all’altra colonna del black sound non<br />
allineato di questi anni: J Dilla. Quel disco, Beat Konducta Vol. 5-6, e l’usc<strong>it</strong>a per<br />
Rapster di due asciutte antologie celebrative sono il volano perfetto per ricordare in<br />
maniera altrettanto essenziale v<strong>it</strong>a e musica di questo grandissimo artista<br />
una Vi Ta<br />
Dilla nasce Jay Dee e cioè James Dew<strong>it</strong>t<br />
Yancey nel 1974 a Detro<strong>it</strong>. La madre, Maureen (un<br />
rapporto il loro, forse inev<strong>it</strong>abilmente, bellissimo e<br />
morboso), ha trascorsi da cantante lirica, il padre<br />
Beverly <strong>su</strong>ona il basso in un gruppo jazz e canta in<br />
un gruppo doo-wop. Fin dai primi mesi di v<strong>it</strong>a James<br />
mostra un’inclinazione per la musica che già nei primi<br />
anni diventerà esclusiva e ossessiva: i giocattoli<br />
non gli interessano. Ascolta così e accumula e colleziona<br />
dischi, studia da autodidatta vari strumenti, <strong>su</strong><br />
tutti la batteria, comincia ad armeggiare con musicassette,<br />
giradischi, registratori e microfoni: la strada<br />
è segnata, totale nerdismo musicale. Nel 1989<br />
la prima crew, i Senepod (dopeness al contrario),<br />
assieme a quei compagni di quartiere che nel ‘95<br />
diventeranno con lui gli Slum Village: T3 e Baatin.<br />
Nel 1992 l’illuminazione <strong>su</strong>lla via di Damasco:<br />
conosce il (giovane) veterano Amp Fiddler, che<br />
lo inizia alle arti della postazione sampler/drum machine<br />
della Akai, la m<strong>it</strong>ica MPC60: è una rivoluzione,<br />
si apre il sipario.<br />
James si chiude in casa e comincia a fare esperimenti.<br />
Riferimenti adolescenziali sparsi: Dj Premier,<br />
Diamond D, il collettivo Native Tongues,<br />
Pete Rock <strong>su</strong> tutti. Tra i tantissimi che lo vanno a<br />
trovare a casa, curiosi, anche Kariem Riggins e<br />
Marshall Mathers: il futuro Eminem. Nel 1993<br />
Jay Dee, come adesso si fa chiamare, fonda il primo<br />
vero gruppo, 1st Down, un duo col conc<strong>it</strong>tadino<br />
Phat Kat al microfono. Esce un singolo autoprodotto,<br />
No Place to Go, e poi nel ‘95 un altro per la<br />
PayDay, che però fallisce. Il duo si scioglie, ma i due<br />
continueranno a incrociarsi spesso. Nel ‘95 si fissa la<br />
formazione Slum Village e grazie all’interessamento<br />
di Fiddler, che legge bene le capac<strong>it</strong>à di Jay, i tre cominciano<br />
a registrare materiale. Il disco, Fan-Tas-<br />
Tic Vol. 1, è pronto nel ‘97, ma già da un anno<br />
circola in bootleg, e finirà col non essere pubblicato<br />
ufficialmente fino al 2005 (per Counterflow).<br />
Fiddler è una figura fondamentale, perché presenta<br />
Jay Dee a Q-Tip degli A Tribe Called Quest,<br />
ed è da questa conoscenza che si svilupperà tutta<br />
la carriera di produttore “per altri” del nostro. Da<br />
metà Novanta Jay diventa infatti uno dei vertici fissi<br />
di due collettivi produttivi, come si dice, seminali,<br />
entrambi con Q-Tip di mezzo, entrambi smembratisi<br />
coi Duemila, gli Ummah, che grav<strong>it</strong>ano proprio<br />
attorno alla Tribe, e i Soulquarians, con gente del<br />
calibro di Talib Kweli, Common, Mos Def,<br />
Erykah Badu, Questlove e D’Angelo. Dee<br />
mantiene una posizione defilata, poco esposta, tanto<br />
che spesso il <strong>su</strong>o nome non figura <strong>su</strong>i dischi, ma il<br />
<strong>su</strong>o apporto è decisivo. Concentrato <strong>su</strong> un uso dei<br />
campioni inu<strong>su</strong>ale, r<strong>it</strong>mi, accordi di piano, bassi, colpi<br />
di batteria, tutto strano, produce e remixa Pharcyde<br />
(la perla Runnin è del ‘95, e te lo dice chiaro e<br />
tondo pure nel testo, ma potrebbe essere stata fatta<br />
ieri e da Timbaland), Tribe e Q-Tip, De La Soul,<br />
Common, Busta Rhymes (ogni <strong>su</strong>o disco vede,<br />
anche se occulto, lo zampino Jay Dee), Erykah Badu<br />
(con cose come Didn’t cha Know, languido gelatinoso<br />
miagoloso perfetto pezzo soul), Roots, Guru,<br />
Proof (assieme a Dee anche nell’effimera esperienza<br />
dei 5 Elementz), lo stesso Fiddler. Il nostro<br />
tocca anche punte high-commercial con Jamiroquai,<br />
Janet Jackson (il clamoroso appiccicoso<br />
remix di Got Til Is Gone), Poe, 2Pac, ma a livello<br />
economico i r<strong>it</strong>orni sono per lui modesti.<br />
Nel 2000 esce finalmente il primo disco ufficiale<br />
degli Slum, Fantastic Vol. 2 (GoodVibe). Il Vol. 1<br />
era circolato molto e seguendo i giri giusti, ottimo<br />
biglietto da vis<strong>it</strong>a, Dee nel frattempo aveva avviato<br />
le <strong>su</strong>e frequentazioni importanti, e così <strong>su</strong> questo<br />
Vol. 2 finiscono col fare cameo D’Angelo, Common,<br />
Pete Rock, Jazzy Jeff, Q-Tip, Busta Rhymes, Questlove.<br />
Il disco rielabora materiale da quello precedente,<br />
ma si nota <strong>su</strong>b<strong>it</strong>o una maggiore compless<strong>it</strong>à<br />
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