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Corso colon 2005.indd

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E’ stato cioè dimostrato da più autori come i pezzi chirurgici ottenibili in chirurgia<br />

laparoscopica siano assolutamente sovrapponibili a quelli della chirurgia aperta con morbilità<br />

e mortalità inferiori. Allo stesso modo l’ipotesi sollevata inizialmente da Wexner della maggior<br />

frequenza di metastasi parietali sui tragitti dei trocar, ha trovato in numerosi e recenti reports<br />

una valida smentita con percentuali di incidenza quantomeno sovrapponibili.<br />

Così Chapmann in una systematic review del 2001 su Annals of Surgery riportava una<br />

percentuale del1’1.28% non dissimile da due significative serie pubblicate rispettivamente da<br />

Hughes nel 1983 e da Reilly nel 1996 su Disease of Colon e Rectum dello 0.81 e 0.64%, in<br />

chirurgia aperta. Lo stesso Wexner con Zmora in una ulteriore review sempre del 2001 su<br />

Surgical Endoscopy riportava su 1737 pazienti un tasso di port site metastases dell’1%; e<br />

molte ancora sono le testimonianze laparoscopiche con tassi inferiori al 1%.<br />

Nonostante questo dato confortante nel 2002 compariva su Surgical Endoscopy, ad opera di<br />

Wexner e Mavrantonis una ulteriore interessante review basata su un questionario attraverso<br />

il quale si è dimostrato un decremento negli ultimi tre anni nella percentuale dei chirurghi<br />

americani appartenenti alla North American members of the Society of American<br />

Gastrointestinal Endoscopic Surgeons ( SAGES ) ed alla American Society of Colon and<br />

Rectal Surgeons che fanno ricorso alla laparoscopica colorettale. Pur essendo l’85% di<br />

questi chirurghi dedito alla chirurgia laparoscopica, solo il 48% di questi esegue resezioni<br />

laparoscopiche nel 21% dei propi pz; nel 74% dei casi l’intervento laparoscopico è eseguito<br />

per patologia diverticolare, nel 68% per polipi e 61 % per adenomi villosi e nel 36% per M. di<br />

Crohn.<br />

Invece soltanto il15% opera pz con cancro, percentuale che si riduce al l ‘8.5 e 7% nel<br />

trattamento del cancro rettale rispettivamente alto e basso, con un numero di interventi<br />

comunque limitato.<br />

Infine sebbene il 56% dei partecipanti si sarebbe esso stesso sottoposto a procedura<br />

laparoscopica per un adenoma villoso del retto, solo il 9% avrebbe fatto altrettanto in caso di<br />

patologia maligna rettale.<br />

La spiegazione è in parte nella revisione pubblicata da Chapmann nel 2001 su Annals of<br />

Surgery.<br />

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