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La learning curve e l’apprendimento della chirurgia laparoscopica del<br />
<strong>colon</strong> e del retto.<br />
G. Spinoglio<br />
La curva di apprendimento in chirurgia è tornata alla ribalta prepotentemente con<br />
l’introduzione e lo sviluppo della tecnica laparoscopica ed in particolare della chirurgia<br />
laparoscopica avanzata. I fattori responsabili dell’enfatizzazione sono soprattutto<br />
riconducibili alla grande differenza tra l’approccio laparotomico e quello laparoscopico e ad<br />
una certa diffidenza e contestazione con cui la tecnica laparoscopica è stata accolta da<br />
una gran parte del mondo chirurgico nelle tappe del suo sviluppo.<br />
Differenze d’approccio<br />
Le differenze che più condizionano il chirurgo in laparoscopia possono essere così<br />
sintetizzate:<br />
Differente campo visivo: si passa da una normale visione binoculare<br />
grandangolare (35°) tridimensionale ad una visione bidimensionale con un campo<br />
ristretto da microchirurgia con 20 ingrandimenti sullo schermo. Il vantaggio della<br />
magnificazione dei particolari paga lo scotto di una mancata visione d’insieme di<br />
tutto il campo operatorio. Viene quindi richiesto un nuovo progetto mentale<br />
dell’intervento chirurgico che deve essere spezzettato in tappe successive che<br />
fondano la loro correttezza sul perfetto riconoscimento dei particolari anatomici<br />
senza la verifica dello “sguardo d’insieme” che, tanto spesso, viene in soccorso<br />
nella laparotomia.<br />
Differente approccio operativo e postura:da una visione diretta e verticale con<br />
una operatività dominata dal gesto diretto si passa ad un movimento degli arti che<br />
muovono lunghe leve coordinato da una visione indiretta su uno schermo. L’abilità<br />
tecnica dei movimenti corretti e l’acquisizione della sensibilità di palpazione con gli<br />
stessi richiede tempo ed esercizio continuo.La visione televisiva obbliga, peraltro,<br />
ad una attenzione continua con postura non abituale, attivazione di muscoli diversi<br />
ed abolizione dell’accomodazione oculare e, di conseguenza, comporta un<br />
aumento di fatica.<br />
Costituzione di equipe affiatata: la preparazione in sala operatoria di un<br />
intervento di chirurgia laparoscopica avanzata è più indaginosa per le tecnologia<br />
impiegate e per la mancanza d’abitudine. La possibilità di visione dell’operatore è<br />
affidata totalmente all’aiuto che tiene la telecamera: bisogna raggiungere una<br />
perfetta identità di progetto mentale su ciò che si vuole vedere, come lo si vuol<br />
vedere e quando lo si vuol vedere.<br />
Diffidenza nella chirurgia laparoscopica<br />
Per i motivi sopraccitati la chirurgia laparoscopica è stata accolta con diffidenza e con<br />
contestazione in alcuni casi. In realtà questo atteggiamento deriva, in gran parte, da una<br />
condizione psicologica che ha condotto a definire una unlearning curve che deve integrare<br />
la learning curve. Richard Bettis in Strategic Management Journal evidenzia come esista<br />
una “logica dominante” che è frutto di “preconcetti” che derivano dalla consuetudine<br />
dell’esercizio professionale. Questa logica dominante ostacola il regolare delinearsi della<br />
learnig curve e pone in vantaggio di apprendimento i cosiddetti “nuovi competitori”, cioè<br />
coloro che sono meno esperti. Può, quindi, risultarne un’avversione preconcetta<br />
all’innovazione per la mancanza di risultati gratificanti a breve. In realtà una maggiore<br />
esperienza è sempre un vantaggio, se opportunamente utilizzata, e non esiste un’età<br />
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