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sicurezza meccanica che però potrebbe rendere molto più difficoltoso il controllo<br />

ottimale della capnia.<br />

Frequenza respiratoria<br />

L’aumento della frequenza respiratoria nella fase di pneumoperitoneo rappresenta il<br />

meccanismo fondamentale di compensazione dell’aumentata richiesta di ventilazione<br />

alveolare, e dovrà essere tanto più marcato quando i vincoli di sicurezza meccanica del<br />

sistema respiratorio abbiano imposto un volume corrente ridotto.<br />

I comuni apparecchi per anestesia non sono molto tolleranti nei confronti di una<br />

frequenza respiratoria elevata, in quanto la via espiratoria presenta una struttura<br />

piuttosto complessa e quindi una discreta resistenza al flusso. In presenza di un tempo<br />

espiratorio ridotto, l’alta resistenza può comportare facilmente una iperinflazione<br />

polmonare dinamica, con un effetto di PEEP intrinseca che può sfuggire all’operatore,<br />

quando manchino i mezzi idonei di verifica (funzione di occlusione manuale di fine<br />

espirazione) e monitoraggio (rappresentazione grafica del segnale di flusso-tempo e/o<br />

del loop flusso-volume). La PEEP intrinseca così generata può compromettere sia<br />

l’emodinamica che la sicurezza meccanica del setting ventilatorio prescelto.<br />

Fortunatamente la ridotta compliance del sistema respiratorio legata al<br />

pneumoperitoneo velocizza considerevolmente l’espirazione, rendendo meno probabili<br />

l’iperinflazione dinamica e la PEEP intrinseca.<br />

Pertanto, con l’instaurarsi del pneumoperitoneo, dopo avere eventualmente<br />

riaggiustato al basso il volume corrente, bisognerà semplicemente aumentare la<br />

frequenza respiratoria tanto da mantenere adeguati valori di PaCO2, con i seguenti<br />

accorgimenti:<br />

verificare l’assenza di iperinflazione dinamica sul tracciato di flusso-tempo, e/o sul<br />

loop flusso-volume, e meglio ancora con una manovra di occlusione di fine<br />

espirazione;<br />

ricordare che le alterazioni indotte dal pneumoperitoneo a CO2 possono modificare<br />

la relazione tra ETCO2 e PaCO2, e che quindi non ci si potrà fidare ciecamente del<br />

dato non invasivo di ETCO2, ma bisognerà procedere a un controllo<br />

emogasanalitico;<br />

ricordare che la sospensione anche temporanea dell’insufflazione peritoneale (in<br />

particolare in caso di laparotomia di servizio) immediatamente ripristina le<br />

condizioni meccaniche antecedenti al pneumoperitoneo: l’espirazione risulterà<br />

rallentata, e quindi l’elevata frequenza respiratoria genererà immediatamente<br />

iperinflazione dinamica e PEEP intrinseca.<br />

A seconda del grado di assorbimento di CO2, delle scelte operate sul volume corrente,<br />

e della compromissione dell’efficienza del polmone come scambiatore, l’aumento<br />

necessario in frequenza respiratoria può essere considerevole.<br />

Rapporto Inspirazione-Espirazione (I:E)<br />

La necessità di aumentare la frequenza respiratoria e i limiti meccanici dei sistemi per<br />

anestesia sconsigliano di scostare il rapporto I:E dal valore “normale” di 1:2, tanto in<br />

aumento quanto in riduzione.<br />

Manovre di reclutamento<br />

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