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V<strong>it</strong>a di<br />
campagna<br />
uova e farina. Ogni donna sapeva usare il mattarello o baco con abil<strong>it</strong>à e<br />
tirava una sfoglia di pasta perfettamente circolare, con il diametro, di<br />
oltre un metro e di uguale spessore in tutti i suoi punti; alla fine la sfoglia<br />
veniva distesa sul tavolo di servizio e, quando era sufficientemente<br />
asciutta, arrotolata su se stessa e tagliata con regolar<strong>it</strong>à, in modo che le<br />
tagliatelle fossero tutte di eguale larghezza. Ai bambini che gironzolavano<br />
attorno veniva concesso il pezzetto finale del rotolo di pasta da arrostire<br />
sul fuoco. In molte case c’era la bigolara, un utensile che serviva per<br />
confezionare i bigoli, una pasta simile agli spaghetti. Al primo si accompagnava<br />
di sol<strong>it</strong>o la polenta e quando il numero delle bocche da sfamare<br />
era elevato, una sola polenta non bastava.<br />
A cena, nelle famiglie povere si mangiavano gli avanzi del mezzogiorno,<br />
mentre nelle famiglie più benestanti si assaporavano i prodotti<br />
ricavati dal maiale: salame, pancetta, lardo, gustati con la polenta avanzata<br />
a mezzogiorno e scaldata sulla brace, oppure con un pò di pane<br />
secco.<br />
Il problema combustibile era risolto dai ragazzi che raccoglievano<br />
bruscoli e foglie nel bosco della golena, mentre gli adulti scavavano la<br />
torba nei momenti di secca del fiume e andavano a legna in quelli di<br />
piena.<br />
Il combustibile diventava importante quando si doveva fare il bucato.<br />
La biancheria personale veniva lavata di tanto in tanto, ma lenzuola,<br />
tovaglie e tende soltanto alcune volte all’anno; nel periodo da marzo a<br />
ottobre si mettevano i panni ad asciugare all’aperto.<br />
La preparazione del bucato richiedeva prima di tutto la scelta della<br />
legna che dava buona cenere per la lissia, poi occorreva separare i vari<br />
capi di biancheria. El saon per lavare si poteva fare anche con i grassi animali<br />
messi a bollire in un tegame grande con della soda; quando il tutto<br />
si era liquefatto, si chiudeva con un tappo il buco dell’acquaio, si metteva<br />
una pietra sopra e si lasciava lì il miscuglio fino alla mattina. Una <strong>volta</strong><br />
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