Nono, cuntame d'na volta... - hosted by PolesineInnovazione.it

Filastrocche e
cantilene
Due bambini, stando uno di fronte all’altro contemporaneamente, mettevano
una mano sulla propria testa, poi una sul mento, poi le incrociavano.
Quindi ponevano entrambe le mani sul petto, infine le battevano
sulle gambe ad ogni tic, tac di questa canzone:
“Ero in bottega, tic e tac
che lavoravo, tic e tac
ma non pensavo, tic e tac
alla prigione, tic e tac
ma un brutto giorno, tic e tac
venne la polizia, tic e tac
mi portò via, tic e tac
da casa mia, tic e tac.
Ma io furbone, tic e tac
presi un bastone, tic e tac
e glielo diedi, tic e tac
su quel testone, tic e tac!”
Accarezzando il palmo della mano si diceva:
“Manina bela
fata a penela,
dov’ ieto stà?
Al marcà.
Cos’at comprà? Pan, vin, late… cate, cate, cate!”.
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