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Proverbi e
modi di dire
che d’sole an ghin sia.
S’a piove a Santa Bibiana (due dicembre), a piove quaranta dì e na
stmana.
Modi di dire
Sono davvero numerose e stravaganti le espressioni usate nel dialetto
bassopolesano per definire comportamenti, abitudini, situazioni, quasi
tutte frutto dell’esperienza pratica.
Se uno appariva noioso, prolisso nei discorsi, al punto da descrivere ogni
minimo dettaglio, si diceva “el tira fora i ossi d’paladin”; di una persona
opportunista si diceva “el dà ‘na bota sul sesto e una sul mandgo”.
Chi aveva la sfortuna di avere un brutto aspetto veniva preso di mira e
spesso si sentiva dire “l’è fat sù col forcòn” oppure “ l’è fato fa un copo”,
anche se valeva sempre il detto “ bruto in fassa, belo in piassa”.
La salute era importante, perciò quando uno aveva l’aria di stare poco
bene, gli si diceva “at gà ‘na siera da pumi coti, a tiè mloco”, e l’altro
rispondeva “ a stago acsì-csò”. Se non ci si vedeva bene si era “ orbo
fa un palpio” e allora bisognava “andare a palpeto” alla ricerca degli
oggetti.
A uno malmesso al punto da sembrare avvizzito come la frutta e gli
ortaggi dell’orto si ripeteva “ l’è ‘ndà in canòn”. Chi dava di matto era
considerato “ mat fa ‘na cioca”, bizzoso come una chioccia che cova.