Nono, cuntame d'na volta... - hosted by PolesineInnovazione.it

El filo’ e
le fole
La mama la g’disea ala putina: “ficat sota! ficat sota!”.
“Varda c’a so sul sgondo scalin!”
“ficat sota! ficat sota!”
“Varda ca so chi, sul terso scalin!”
“ficat sota! ficat sota!”
“Varda c’a so sul quarto scalin!”
“ficat sota! ficat sota!”
“Varda c’a so qua vissin al to leto!”
“ficat sota!”
“Varda c’a so vissin al to cusin!”
“ficat sota! ficat sota!
“Aaaammmm c’a t’magno!”
El magna la putina de strase e spili e lì el more!
E acsì la mama e la putina ià podesto vivre tranquile e in pace.
Versione in italiano
C’era una volta una mamma e una bambina che vivevano in una casetta.
A Carnevale la bambina aveva un gran desiderio di mangiare le frittelle, ma
erano talmente povere che non avevano la padella per friggerle. Così la piccola
andò lì vicino dove c’era la casa di un vecchio arrogante di nome
Barba Sucon Suchela e gli chiese di imprestargli la padella. Il vecchio
rispose: “Io ti presto la mia padella, però mi devi portare delle frittelle”.
Ritornata a casa, la bambina con la mamma si mise ad impastare e a friggere
le frittelle e soprattutto a mangiarle. Alla fine si accorsero che ne rimanevano
solo tre per il vecchio Barba Sucon Suchela. Allora la mamma e la
bambina andarono nella stalla, picchiano l’asino con un bastone e gli fecero
fare la cacca, con cui impastarono finte frittelle, le cosparsero di zucchero e
le mescolarono con quelle avanzate nella padella.
La bimba andò da Barba Sucon Suchela con le frittelle; il vecchio le volle
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