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V<strong>it</strong>a di<br />
campagna<br />
divenuto secco, il sapone così ottenuto veniva tagliato a pezzetti.<br />
Il bucato durava due o più giorni e impegnava tutte le donne di casa<br />
intorno al fuoco e ai mastelli. Poi si risciacquavano i panni nell’acqua<br />
corrente del fiume e, se l’acqua era torbida per le piene del Po, si ricorreva<br />
a quella dei larghi fossati o a quella del macero. Infine il bucato<br />
veniva steso ad asciugare sulle lunghe corde tese tra i pali o adagiato<br />
lungo i fianchi erbosi dell’argine. Per stirare si usava il ferro di ghisa<br />
riemp<strong>it</strong>o di braci di legna. Ogni tanto un pò di cenere o qualche piccola<br />
brace usciva dai fori della base lasciando una macchia o, peggio, una bruciatura<br />
sul capo stirato. Alla fine la biancheria veniva riposta nei cassetti<br />
e profumata con le mele cotogne.<br />
Altro combustibile occorreva per cuocere il pane. Per macinare il<br />
grano si andava al mulino, a piedi, con il grano sulle spalle, sulla carriola<br />
o sul tubo della biciletta da donna. Il mulino, per ogni quintale di grano,<br />
rest<strong>it</strong>uiva circa settantasette kg. di farina e vent<strong>it</strong>ré kg. di crusca.<br />
Le donne poi con il tamiso setacciavano la farina per ore, fino ad ottenere<br />
l’occorrente per una infornà. Si andava quindi a prendere il liev<strong>it</strong>o<br />
dal fornaio o dalla famiglia più vicina che avesse fatto il pane pochi<br />
giorni prima. Durante la notte si preparava l’impasto che sarebbe serv<strong>it</strong>o<br />
per la liev<strong>it</strong>azione e lo si riponeva nella spartura, una cassa appos<strong>it</strong>a.<br />
Ancor prima dell’alba si cominciava il lavoro di panificazione: per primo<br />
si formava il pastone che, coperto con una tovaglia e un sacco, veniva<br />
pestato e ri<strong>volta</strong>to più volte; la fase successiva prevedeva la gramolatura<br />
con la gramola da pan, un attrezzo di uso domestico che serviva per<br />
amalgamare bene la pasta da pane. Infine venivano confezionate le varie<br />
del pane che venivano cotte nel forno di pietra; le fornate si prenotavano<br />
e costavano un tanto l’una. Ogni venti/venticinque giorni si cuoceva una<br />
fornata sufficiente per una famiglia di sei/sette persone. Per far durare il<br />
pane se ne biscottava una parte; il pan biscoto veniva poi messo dentro<br />
grandi sacchi e si conservava a lungo. Il pane veniva poi tagliato con il