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Nono, cuntame d'na volta... - hosted by PolesineInnovazione.it

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- 21 -<br />

V<strong>it</strong>a di<br />

campagna<br />

divenuto secco, il sapone così ottenuto veniva tagliato a pezzetti.<br />

Il bucato durava due o più giorni e impegnava tutte le donne di casa<br />

intorno al fuoco e ai mastelli. Poi si risciacquavano i panni nell’acqua<br />

corrente del fiume e, se l’acqua era torbida per le piene del Po, si ricorreva<br />

a quella dei larghi fossati o a quella del macero. Infine il bucato<br />

veniva steso ad asciugare sulle lunghe corde tese tra i pali o adagiato<br />

lungo i fianchi erbosi dell’argine. Per stirare si usava il ferro di ghisa<br />

riemp<strong>it</strong>o di braci di legna. Ogni tanto un pò di cenere o qualche piccola<br />

brace usciva dai fori della base lasciando una macchia o, peggio, una bruciatura<br />

sul capo stirato. Alla fine la biancheria veniva riposta nei cassetti<br />

e profumata con le mele cotogne.<br />

Altro combustibile occorreva per cuocere il pane. Per macinare il<br />

grano si andava al mulino, a piedi, con il grano sulle spalle, sulla carriola<br />

o sul tubo della biciletta da donna. Il mulino, per ogni quintale di grano,<br />

rest<strong>it</strong>uiva circa settantasette kg. di farina e vent<strong>it</strong>ré kg. di crusca.<br />

Le donne poi con il tamiso setacciavano la farina per ore, fino ad ottenere<br />

l’occorrente per una infornà. Si andava quindi a prendere il liev<strong>it</strong>o<br />

dal fornaio o dalla famiglia più vicina che avesse fatto il pane pochi<br />

giorni prima. Durante la notte si preparava l’impasto che sarebbe serv<strong>it</strong>o<br />

per la liev<strong>it</strong>azione e lo si riponeva nella spartura, una cassa appos<strong>it</strong>a.<br />

Ancor prima dell’alba si cominciava il lavoro di panificazione: per primo<br />

si formava il pastone che, coperto con una tovaglia e un sacco, veniva<br />

pestato e ri<strong>volta</strong>to più volte; la fase successiva prevedeva la gramolatura<br />

con la gramola da pan, un attrezzo di uso domestico che serviva per<br />

amalgamare bene la pasta da pane. Infine venivano confezionate le varie<br />

del pane che venivano cotte nel forno di pietra; le fornate si prenotavano<br />

e costavano un tanto l’una. Ogni venti/venticinque giorni si cuoceva una<br />

fornata sufficiente per una famiglia di sei/sette persone. Per far durare il<br />

pane se ne biscottava una parte; il pan biscoto veniva poi messo dentro<br />

grandi sacchi e si conservava a lungo. Il pane veniva poi tagliato con il

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