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Antichi<br />
mestieri<br />
Il periodo di attiv<strong>it</strong>à delle compagnie di pesca andava dai primi di settembre<br />
a Natale, quando le anguille lasciano i luoghi di pastura per dirigersi<br />
verso il mare.<br />
Nel mese di agosto i pescatori di Pila e Scardovari interessati presentavano<br />
domanda alla cooperativa di appartenenza per far parte di una compagnia,<br />
precisando dove desideravano fare “la ferma”, cioè in quale laguna<br />
calare le proprie reti. A fine mese il consiglio decideva dove destinare ogni<br />
pescatore, in rapporto ai desideri espressi e alle disponibil<strong>it</strong>à dei s<strong>it</strong>i. Le<br />
lagune più importanti erano quella del Basson, del Canarin, di Scardovari.<br />
Naturalmente nella scelta giocavano simpatie, capac<strong>it</strong>à, interessi personali,<br />
ma tutto era accettato perché le difficoltà da superare erano molte e il<br />
gruppo doveva essere perfettamente affiatato.<br />
Si doveva stare insieme giorno e notte per qualche mese, dividendo<br />
lavoro, pasti e giaciglio: si dormiva infatti in quei capanni di canna di cui<br />
qualche esemplare è rimasto, a testimonianza di quell’epoca. A casa, a trovare<br />
moglie e figli, si andava una <strong>volta</strong> alla settimana, mentre tutti i giorni<br />
uno del gruppo andava a Pila a vendere il pesce.<br />
Formati i gruppi di dieci, venti persone ciascuno, si eleggevano il capo e<br />
il cuoco e si decideva quanti metri di rete ciascun pescatore dovesse mettere<br />
a disposizione e quanti dovesse tenerne di riserva. Naturalmente il capo<br />
era la persona con maggiore esperienza e con maggiore autorevolezza del<br />
gruppo. Si stabiliva il giorno e il luogo in cui incominciare a deporre le reti,<br />
in acqua, fissandole con i pali. Ciascuna rete aveva la maglia del dodici, era<br />
lunga circa duecento metri, ed era più alta di quelle che si usano oggi perché<br />
allora le lagune erano più profonde. Messe in fila cost<strong>it</strong>uivano il tresso,<br />
arrivando da una sponda all’altra dello specchio d’acqua. Lungo la rete, di<br />
tanto in tanto, c’era una trappola, il cogolo, dalla quale le anguille, una<br />
<strong>volta</strong> entrate, non potevano più uscire. Per un completo sbarramento si<br />
stendevano due/tre file di reti. La laguna era in comunicazione col Po o con<br />
uno dei suoi rami attraverso un’apertura dalla quale, assieme all’acqua