01.06.2013 Views

Nono, cuntame d'na volta... - hosted by PolesineInnovazione.it

Nono, cuntame d'na volta... - hosted by PolesineInnovazione.it

Nono, cuntame d'na volta... - hosted by PolesineInnovazione.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

- 27 -<br />

V<strong>it</strong>a di<br />

campagna<br />

Erano numerose le persone che circondavano le stroliche, le indovine,<br />

che provenivano da Adria e dintorni. In piedi su una sedia nel centro del<br />

traffico, (a quel tempo non vi erano automobili!), quelle stroliche, parlando<br />

una lingua tutta loro, o esagerando il loro modo di parlare, leggevano<br />

la mano, annunciando alle ragazze un incontro fortunato e il matrimonio<br />

entro l’anno, ai giovanotti un’avventura amorosa, più o meno burrascosa,<br />

che comunque avrebbe condotto al matrimonio. Sia per gli uni<br />

che per gli altri, l’oroscopo prediceva infallibilmente una famiglia numerosa,<br />

come era d’obbligo in quell’epoca. Si poteva constatare la fiducia in<br />

quelle profezie dal modo in cui le ragazze stavano ad ascoltare a bocca<br />

aperta la parlantina dell’indovina, e dalla fretta di allontanarsi, liete o turbate,<br />

quando avevano delle rivelazioni segrete, bisbigliate in un orecchio.<br />

Non mancavano, nei giorni seguenti, le discussioni fra amiche, o le<br />

risate fatte alle spalle del giovanotto un po’ burlato dalla “maga”. Quelle<br />

donne di certo avevano una sicura intuizione psicologica e sapevano<br />

come guadagnarsi venti centesimi e farsi propaganda fra l’ingenua gioventù<br />

del paese. Bastava una data ed il nome di un innamorato, rivelati in<br />

segreto alla strolica da qualche interessato, per lasciar stupefatte le ingenue<br />

contadine, che si presentavano per farsi leggere il destino nelle lineee<br />

della mano.<br />

Le sagre ricorrevano allorchè ballava qualche soldo nelle tasche della<br />

gente ed i lavoratori intendevano concedersi un po’ di svago, dopo le fatiche<br />

e le pene dei mesi più tristi. Perciò non si lim<strong>it</strong>avano a godersi la<br />

sagra del proprio paese, ma si recavano al di là del fiume, sperando di trovare<br />

altre sagre e nuovi divertimenti. Fin dalle prime ore del pomeriggio,<br />

sotto il sole bruciante, si poteva vedere una folla di persone vest<strong>it</strong>e a festa<br />

affollarsi sulla calà e all’approdo dei traghetti, in attesa che il passo completasse<br />

la traversata. Al suo arrivo, la massa si precip<strong>it</strong>ava sul traghetto,<br />

azzuffandosi per entrare nell’imbarcazione e pigiandosi al massimo nei<br />

pochi metri quadrati della piattaforma. Per ev<strong>it</strong>are guai, il passatore era

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!