Nono, cuntame d'na volta... - hosted by PolesineInnovazione.it

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El filo’ e
le fole
assaggiare subito: “Mmm che buona! beeeh, che cattiva! Qui c’è qualcosa
che non va! Mi avete giocato un brutto scherzo!”, disse Barba Sucon
Suchela, “Stanotte verrò a mangiarti!”.
Giunta la notte, la mamma e la bambina chiusero porte e balconi, ma
dimenticarono di chiudere il foro del camino! La mamma ebbe un’idea:
mise la bambina a letto con lei e costruì una bambola di stoffa, piena di aghi
e spilli, e la mise nel letto della bambina.
A mezzanotte si sentì scricchiolare la scala e la vociona del Barba Sucon
Suchela: “Guarda che sono qui sul primo scalino!”.
La mamma disse alla bambina: “vai sotto! vai sotto!”.
E ancora “Guarda che sono qui sul secondo scalino!”.
“vai sotto! vai sotto!”.
“Guarda che sono qui sul terzo scalino!”.
“vai sotto! vai sotto!”.
Così continuando finché Barba Sucon Suchela arrivò vicino al lettino
della bambina. “Sono qua che ti mangio! Ahmmm!!”.
Barba Sucon Suchela mangiò la bambola con aghi e spilli, si bucò le
budella e morì.
Da allora la bambina e la mamma vissero felici e contente.
Pierin
A ghiera ‘na volta Pierin, ch’el viveva con la so fameia. I iera contadin
e i gheva un praro. Pierin ogni giorno d’istà el montea sul praro per
catarse i piri. Ma ‘na vecia, pasando d’lì un giorno, la s’è mesa a uclarghe
da sota l’albero: “ Pieriiin!! Butam sò un prin!!”. Pierin però el seva
che ‘sta vecia la ghiera ‘na strega, alora el se rifiutà per tre, quatro volte
de contentarla. Dopo però la vecia l’è riusì a farse butare do, tre pere;