7° Congresso Nazionale
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Materiali e Metodi: con un doppio ciclo di congelamento<br />
sono state create 4 criolesioni bilateralmente<br />
in tessuto sano di rene porcino.<br />
Sono state eseguite, sotto visione diretta, biopsie<br />
con ago 16 G prima e dopo la crioablazione.<br />
Ogni campione bioptico è stato valutato<br />
per numero di glomeruli e arteriole. Successivamente,<br />
10 pazienti con piccole masse renali<br />
sono stati sottoposti a trattamento crioablativo<br />
laparoscopico utilizzando un doppio ciclo<br />
di congelamento e scongelamento. Un ago 18<br />
G è stato utilizzato per prelevare un singolo<br />
campione della lesione prima e dopo il trattamento.<br />
L’anatomopatologo ha valutato i campioni<br />
per valutare l’accuratezza istologica delle<br />
due tecniche di prelievo del tessuto tumorale.<br />
Risultati: Sono state ottenute 200 biopsie da<br />
tessuto renale porcino. Il numero medio di glomeruli<br />
per campione pre e post crioablazione è<br />
stato rispettivamente 9.6, e 7.8 (p=0.04). Il<br />
numero medio di arteriole per il gruppo pre e<br />
post crioablazione è stato rispettivamente 2.3<br />
and 1.9 (p=0.04). Durante l’applicazione clinica,<br />
6/10 biopsie pre-crioablazione, e 7/10 postcrioablazione<br />
risultavano diagnostiche<br />
(p=0.639). In tutti i 10 casi è stato possibile<br />
eseguire una diagnosi istopatologica: RCC convenzionale<br />
(7/10), variante papillare RCC<br />
(1/10), angiomiolipoma (1/10), and oncocitoma<br />
(1/10).<br />
Conclusioni: Il modello porcino ci ha permesso<br />
di stabilire la concreta possibilità di effettuare<br />
una diagnosi istologica dopo la crioablazione.<br />
La nostra iniziale esperienza clinica dimostra<br />
che la biopsia post crioterapia ha un accuratezza<br />
diagnostica simile a quella pre crioablazione.<br />
Il vantaggio della biopsia post-crioterapia è<br />
una teoretica riduzione del rischio di disseminazione<br />
tumorale e di emorragia.<br />
Golden video<br />
17 Settembre 2007 17.30 – 18.30<br />
V1<br />
NEFROLITOTRISSIA PERCUTANEA (PCNL)<br />
IN ETÀ PEDIATRICA: IL GOLD STANDARD<br />
A. Frattini, S. Ferretti, P. Salsi, F. Dinale,<br />
P. Granelli, P. Cortellini<br />
U.O. Urologia, Azienda Ospedaliera Universitaria<br />
di Parma<br />
VIDEO<br />
La PCNL in età pediatrica è una procedura<br />
infrequente perché la patologia litiasica nell'in-<br />
<strong>7°</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> Associazione Italiana di Endourologia<br />
fanzia è un evento raro. La risoluzione endourologica<br />
è però da considerarsi di prima scelta<br />
sia per la minor invasività sia per l'elevata frequenza<br />
di recidive e quindi di trattamenti ripetuti.<br />
In questo video illustriamo la tecnica percutanea<br />
ideale in termini di risultati e complicanze.<br />
Materiali e Metodi: La paziente di 11 anni è<br />
posta in decubito supino con l'arto inferiore<br />
controlaterale divaricato in modo tale da consentire<br />
l'introduzione dell'ureteroscopio flessibile.<br />
Il corretto accesso percutaneo transpapillare<br />
al calice prescelto, ecograficamente o<br />
radiologicamente, avviene sotto diretto controllo<br />
visivo transureterorenoscopico (procedura<br />
Endovision). La dilatazione del tramite è<br />
eseguita con set da mini-percutanea 14 Fr<br />
(MIPP set). La litotrissia si esegue con laser ad<br />
olmio (fibra 600 micron) in modo da consentire<br />
una fine frantumazione del calcolo, mentre<br />
il controllo ureteroscopico consente il continuo<br />
monitoraggio della clearance dei frammenti<br />
da ogni singolo calice. Al termine della<br />
procedura, in assenza di sanguinamento<br />
importante, si lascia a dimora soltanto un catetere<br />
ureterale a singolo pig-tail.<br />
Risultati: Nessun tipo di complicanza.<br />
Rimozione del monoJ dopo circa 36 ore.<br />
Discussione: Il mini accesso e quindi la minor<br />
invasività è certamente da preferirsi, quando<br />
possibile, in età pediatrica. Il controllo dell'accesso<br />
con tecnica Endovision consente la certezza<br />
di una corretta puntura transpapillare<br />
garantendo il presupposto più importante per<br />
la riduzione di complicanze emorragiche; tale<br />
metodo inoltre diminuisce l'esposizione radiologica<br />
in modo efficace. La possibilità dell'ureteroscopia<br />
contestuale consente il completo<br />
dominio della via escretrice aumentando la<br />
percentuale di stone-free. La PCNL tubeless è<br />
inoltre da preferirsi giacché molto spesso la<br />
nefrotomia percutanea è mal tollerata dai piccoli<br />
pazienti.<br />
Riteniamo, quindi, che la PCNL supina tubeless,<br />
con accesso Endovision, sia da considerarsi<br />
la terapia gold standard nelle calcolosi<br />
renali di grosse dimensioni in età pediatrica.<br />
V2<br />
E-TURP: EVOLUZIONE TECNICA DELLA<br />
TURP<br />
G. Breda, A. Celia, G. Zeccolini, S. El Dahshan<br />
Struttura Complessa di Urologia, Ospedale San<br />
Bassiano, Bassano del Grappa (Vicenza)<br />
Archivio Italiano di Urologia e Andrologia 2007, 79, 3, Supplemento 1 5