7° Congresso Nazionale
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<strong>7°</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> Associazione Italiana di Endourologia<br />
1° Tempo: paziente in posizione litotomica;<br />
posizionamento di cateterino ureterale 5 Ch<br />
per l’opacizzazione della via escretrice sinistra.<br />
2° Tempo: paziente in posizione prona; puntura<br />
ecoguidata di un calice inferiore con ago<br />
18G e creazione del tramite nefrostomico.<br />
Litotrissia dei calcoli maggiori con Swiss<br />
Lithoclast Master tramite nefoscopio rigido e<br />
dei calcoli minori in calici di difficile accesso<br />
con laser HolmiumYag tramite nefoscopio<br />
Circon ACMI con doppia deflessione.<br />
3° Tempo: creazione di secondo accesso ecoguidato<br />
da un calice medio e ripetizione della<br />
procedura.<br />
Si ottiene bonifica dei calcoli inferiori, calici<br />
medi, pelvi e parte dei calici superiori.<br />
Per l’alto rischio della manovra dovuto alla presenza<br />
di urine purulente in calice superiore, si<br />
decide di soprassedere alla terza puntura<br />
sovracostale, ove permane duplice calcolosi di<br />
2 cm.<br />
Risultati: La procedura è stata portata a termine<br />
in 108 minuti senza nessuna complicanza. È<br />
stata ottenuta la bonifica del 90% della calcolosi.<br />
Il paziente è stato dimesso in 5 a giornata<br />
post operatoria.<br />
La procedura è stata completata dopo 20 gg,<br />
con la bonifica dei calici superiori mediante<br />
PCNL con accesso intercostale.<br />
Conclusioni: La procedura di PCNL con litotrissia<br />
ad energia balistica ed ultrasuoni combinata<br />
rappresenta il “gold standard” per le calcolosi<br />
a stampo complesse e l’ausilio di nefoscopi<br />
flessibili e del laser può risultare utile nella loro<br />
gestione. L’accesso ecoguidato ai calici rende<br />
rapida, precisa e con minima esposizione ai<br />
raggi-X la creazione del tramite nefrostomico,<br />
rendendo ancora meno invasiva la procedura<br />
di PCNL.<br />
Video Aula Arancione<br />
19 SETTEMBRE 08.00-09.00<br />
Incontinenza - Laparoscopia<br />
V23<br />
IMPIANTO SIMULTANEO DI PROTESI PENIE-<br />
NA E SLING BULBO-URETRALE INAVNCE<br />
ATTRAVERSO UN UNICO ACCESSO PENO-<br />
SCROTALE<br />
I. Morra, F. Ragni, L. Rolle, A. Tamagnone,<br />
D. Fontana, R.M. Scarpa<br />
Divisione Universitaria di Urologia, Dipartimento di<br />
Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino,<br />
Azienda Ospedaliera S. Luigi - Orbassano<br />
Archivio Italiano di Urologia e Andrologia 2007, 79, 3, Supplemento 1<br />
Introduzione: L’incontinenza urinaria e la disfunzione<br />
erettile costituiscono due importanti<br />
problemi della prostatectomia radicale. I trattamenti<br />
conservativi sia per il deficit erettile<br />
che per l’incontinenza urinaria rappresentano<br />
il primo approccio terapeutico.<br />
In caso di insuccesso la prostesi peniene gonfiabile<br />
rappresenta il gold standard per il trattamento<br />
del deficit erettile.<br />
Per il trattamento dell’incontinenza urinaria<br />
da sforzo post-prostatectomia le soluzioni proponiobili<br />
sono il bulking uretrale, lo sling e lo<br />
sfintere artificale (AUS).<br />
L’AUS è ritenuto attualmente il miglior trattamento<br />
per l’elevata percentuale di successi<br />
anche se recentemente lo sling bulbo-uretrale<br />
ha dimostrato di essere una valida soluzione<br />
miniinvasiva per il trattamento delle forma<br />
lievi e moderate.<br />
In questo video descriviamo la nostra tecnica<br />
per l’impianto contemporaneo di protesi<br />
peniena tricomponente (AMS CX 700) e sling<br />
bulbo-uretrale Invance attraverso una unica<br />
incisione peno-scrotale.<br />
Descrizione della tecnica: I pazienti sottoposti a<br />
questo intervento presentavano una incontinenza<br />
lieve o moderata associata a deficit erettile<br />
non responsivo alla terapia farmacologica.<br />
Si pone il paziente in posizione litotomica dorsale<br />
e dopo accurata preparazione cutanea<br />
viene inserito un catetere di 16 fr. Un’unica<br />
incisione a V rovesciata a livello peno scrotale<br />
consente l’esposizione dei corpi cavernosi e<br />
del corpo spongioso uretrale.<br />
Il primo tempo chirurgico prevede l’inserimento<br />
di 3 viti in titanio con sutura precaricata<br />
in prolene su ciascun ramo discendente dell’osso<br />
pubico. Durante questa manovra e’<br />
necessario far attenzione a non lesionare i<br />
corpi cavernosi.<br />
Il posizionamento delle viti avviene mediante<br />
utilizzo di trapano monouso “INVANCE”. Il<br />
tessuto adiposo che ricopre il muscolo bulbospongioso<br />
viene lasciato in sede.<br />
Il secondo tempo prevede il posizionamento<br />
della prostesi peniena tricomponente AMS CX<br />
700 “inhibizone” mediante due corporotomie<br />
longitudinali di 2 cm ciascuna.<br />
Si sviluppano gli spazi nei corpi cavernosi ed<br />
eseguite le misurazioni dei corpi cavernosi si<br />
applicano i cilidri della protesi.<br />
Si apre quindi la fascia trasversalis a livello<br />
dell’anello inguinale medialmente al funicolo<br />
spermatico e si posiziona il serbatoio nello<br />
spazio retropubico.