7° Congresso Nazionale
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metriosi vescicale. Successivamente al posizionamento<br />
dei trocar operativi ed all’induzione<br />
del pneumoperitoneo si procede alla repertazione<br />
dell’utero e degli annessi. Si procede<br />
quindi con l’ausilio della pinza bipolare alla<br />
creazione del piano vescico uterino con liberazione<br />
della parete posteriore della vescica. Si<br />
passa quindi al tempo endoscopico eseguito<br />
con resettore ed ottica 0°. Con l’ansa viene<br />
delimitato il nodulo endometriosico lasciando<br />
almeno 5 mm. di tessuto sano perilesionale;<br />
successivamente si approfondisce l’exeresi fino<br />
al pericistio. Il perfezionamento della cistectomia<br />
parziale avviene con l’asportazione della<br />
lesione per via laparoscopica con forbici monopolari.<br />
Al termine del tempo demolitivo, la sintesi<br />
dei margini di resezione si ottiene in duplice<br />
strato (mucosa-detrusore, detrusore-pericistio)<br />
con due suture continue di Vicryl 2/0. Il<br />
controllo della tenuta idraulica del reservoir<br />
vescicale avviene per via endoscopica.<br />
Discussione: Solitamente i casi di endometriosi<br />
vescicale di dimensioni considerevoli e le localizzazioni<br />
ureterali richiedono, per essere efficacemente<br />
e definitivamente trattati, l’approccio<br />
chirurgico.<br />
Il razionale della terapia chirurgica dell’endometriosi<br />
urinaria risiede nel fatto che una completa<br />
exeresi della malattia in un’unica procedura chirurgica,<br />
riduce in maniera statisticamente significativa<br />
la sintomatologia dolorosa e disfunzionale<br />
e previene le recidive. Il trattamento dell’endometriosi<br />
vescicale rimane comunque dettato<br />
dall’età dalla paziente, dal suo stato di salute<br />
generale, dal suo desiderio riproduttivo, dalla<br />
severità dei sintomi e dalla localizzazione della<br />
lesione; comprende sia opzioni mediche che<br />
chirurgiche; il trattamento deve quindi essere<br />
personalizzato e multidisciplinare.<br />
Conclusioni: La tecnica combinata endoscopica<br />
laparoscopica di cistectomia parziale per endometriosi<br />
vescicale consente una soddisfacente<br />
radicalità con buon esito curativo. A tale caratteristica,<br />
raggiungibile anche nell’approccio<br />
open, va sommata la mininvasività e la migliore<br />
tollerabilità, tipiche degli interventi endolaparoscopici.<br />
V13<br />
DIVERTICULECTOMIA VESCICALE LAPARO-<br />
SCOPICA EXTRAPERITONEALE<br />
A. Celia, G. Zeccolini, G. Breda<br />
Struttura Complessa di Urologia, Ospedale San<br />
Bassiano, Bassano del Grappa (Vicenza)<br />
<strong>7°</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> Associazione Italiana di Endourologia<br />
Introduzione: Il riscontro di un diverticolo<br />
vescicale è spesso occasionale, in corso di indagini<br />
eseguite per una sintomatologia disurica<br />
da ostruzione cervico-uretrale.<br />
L’indicazione al trattamento è legata alla presenza<br />
di infezione urinaria, calcoli o tumori<br />
endodiverticolari.<br />
Negli ultimi anni la letteratura ha dimostrato<br />
come l’approccio “Endo-Laparoscopico”, combinando<br />
la diverticulectomia laparoscopica con<br />
la resezione endoscopica della prostata, sia<br />
superiore all’approccio open per via del minore<br />
sanguinamento intraoperatorio, della minore<br />
somministrazione di farmaci antalgici e<br />
durata del ricovero.<br />
Materiale e Metodi: In questo video presentiamo<br />
i momenti salienti dell’intervento.<br />
Dopo aver eseguito la enucleazione endoscopica<br />
di 2 piccoli lobi prostatici con Laser Tulio, si<br />
prosegue in laparoscopia con accesso extraperitoneale.<br />
Successivamente si isola il diverticolo<br />
vescicale in sede posterolaterale destra.<br />
L’isolamento viene facilitato dalla distensione<br />
endoscopica del diverticolo.<br />
Dopo aver completato l’isolamento diverticolare,<br />
spegnendo la luce del laparoscopio, si evidenzia<br />
per trasparenza la luce intradiverticolare<br />
emessa dal resettore, a ulteriore facilitazione<br />
della manovra. Si incide per via endoscopica il<br />
colletto diverticolare con laser Tulio, e per via<br />
laparoscopica si completa l’escissione seguendo<br />
tale linea.<br />
Si completa l’asportazione del diverticolo. La<br />
breccia vescicale viene suturata in duplice strato:<br />
in continua lo strato mucoso ed in punti<br />
staccati lo strato detrusoriale-pericistico.<br />
L’intervento si conclude con il controllo della<br />
tenuta della sutura, il posizionamento di un<br />
drenaggio tubulare nel Retzius e la rimozione<br />
in endobag del diverticolo vescicale e dei lobi<br />
prostatici precedentemente enucleati.<br />
Risultati: Il tempo operatorio è di 2,5 ore e le<br />
perdite ematiche sono non significative (< di<br />
100 cc). Il catetere è stato rimosso in VIII giornata<br />
dopo il controllo cistografico risultato<br />
negativo per spandimenti del m.d.c.<br />
Conclusioni: La simultanea enucleazione endoscopica<br />
della prostata con Laser Tulio e la<br />
diverticulectomia laparoscopica extraperitoneale<br />
si è dimostrata una efficace strategia nel<br />
trattamento della ipertrofia prostatica benigna<br />
associata a voluminoso diverticolo vescicale.<br />
Tale combinazione consente inoltre la rimozione<br />
degli interi lobi prostatici enucleati con il<br />
Laser, risparmiando così l’uso del morcellatore.<br />
Archivio Italiano di Urologia e Andrologia 2007, 79, 3, Supplemento 1 23