7° Congresso Nazionale
7° Congresso Nazionale
7° Congresso Nazionale
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
34<br />
<strong>7°</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> Associazione Italiana di Endourologia<br />
Si eseguiva quindi ureteroscopia retrograda che<br />
consentiva di raggiungere il calice medio, attraverso<br />
un colletto ristretto, da cui, mediante<br />
cestello si estraevano tutti i calcoli in esso contenuti<br />
e portati nella pelvi renale dove venivano<br />
estratti con il nefroscopio attraverso il tramite<br />
percutaneo.<br />
Sotto la guida dell’ureteroscopio si accedeva<br />
con il nefroscopio al calice superiore dove si<br />
eseguiva trissia completa, balistica e a ultrasuoni,<br />
dei frammenti litiasici residui.<br />
Al controllo endoscopico e radiologico non si<br />
evidenziavano calcoli residui.<br />
Si terminava la procedura posizionando stent<br />
ureterale JJ e nefrostomia.<br />
V19<br />
TRATTAMENTO MEDIANTE APPROCCIO<br />
ENDOSCOPICO COMBINATO ANTERO-<br />
RETROGRADO IN POSIZIONE SUPINA IN<br />
PAZIENTE CON NEOVESCICA AFFETTO DA<br />
CALCOLOSI URETERALE<br />
C.M. Scoffone, M. Poggio, C. Cracco , R.M. Scarpa<br />
Clinica Urologica, Università di Torino, Ospedale San<br />
Luigi di Orbassano (Torino)<br />
VIDEO<br />
In questo video presentiamo il caso di un<br />
paziente portatore di derivazione urinaria ortotopica<br />
(VIP) in seguito a cistoprostatectomia<br />
radicale per carcinoma vescicale, pervenuto<br />
alla nostra attenzione per insufficienza renale<br />
acuta e riscontro di idronefrosi bilaterale con<br />
riscontro di litiasi ureterale destra. In urgenza<br />
veniva sottoposto a posizionamento di stent<br />
endoureterali tipo JJ per via anterograda e<br />
nefrotomie bilaterali, essendo impossibilitati a<br />
trattare il paziente per via retrograda. Dopo<br />
alcuni giorni si assisteva a risoluzione del quadro<br />
di insufficienza renale.<br />
Alcune settimane dopo veniva sottoposto a<br />
trattamento della calcolosi già nota.<br />
Si posiziona il paziente in posizione supina sec.<br />
Valdivia-Uria mod. Galdakao. Si posiziona<br />
camicia nefrostomica (30 Ch) a destra e<br />
mediante nefroscopio rigido si rimuove lo stent<br />
endoureterale precedentemente posizionato. Si<br />
procede quindi a ureteroscopia flessibile per<br />
via anterograda incontrando a livello iliaco un<br />
calcolo impattato che ostruisce completamente<br />
il deflusso urinario. Si procede quindi a laserizzazione<br />
di tale calcolo e ad asportazione dei<br />
frammenti con cestello. Si posiziona quindi<br />
stent endoureterale per via anterograda.<br />
Archivio Italiano di Urologia e Andrologia 2007, 79, 3, Supplemento 1<br />
Conclusioni: La posizione supina del paziente<br />
permette di trattare i pazienti endoscopicamente<br />
per via combinata anterograda e retrograda<br />
in maniera sicura ed efficace, soprattutto<br />
nei casi in cui sarebbe impossibile il solo<br />
approccio retrogrado.<br />
V20<br />
PERCUTANEA “ENDOVISION”: QUANDO<br />
L’ACCESSO È DAVVERO CORRETTO<br />
A. Frattini, S. Ferretti, P. Salsi, F. Dinale,<br />
M. Ciuffreda, P. Cortellini<br />
U.O. Urologia, Azienda Ospedaliero - Universitaria di<br />
Parma<br />
VIDEO<br />
Obiettivi: Una delle maggiori cause di sanguinamento<br />
durante la puntura percutanea e’ l’incongrua<br />
puntura al calice renale.<br />
La procedura percutanea standard sotto guida<br />
fluoroscopica permette un accesso abbastanza<br />
corretto ma senza la sicurezza di una puntura<br />
renale trans-papillare.<br />
L’approccio ecoguidato è in grado di identificare<br />
meglio la papilla, ma non in grado di confermare<br />
la penetrazione dell’ago attraverso una<br />
teorica linea avascolare. Presentiamo qui la<br />
nostra personale tecnica di accesso al rene per<br />
via percutanea.<br />
Materiale e Metodi: Come illustrato nel video, la<br />
posizione supina nell’accesso percutaneo permette<br />
l’utilizzo contemporaneo dell’ureteroscopio<br />
flessibile per la selezione del calice corretto<br />
per la puntura percutanea.<br />
Il controllo diretto della perforazione indotta<br />
dall’ago sulla papilla renale (endovision) conferma<br />
o esclude il corretto accesso precedentemente<br />
eseguito sotto controllo radiologico<br />
biplanare.<br />
Abbiamo effettuato tali procedure di nefrolitotrissia<br />
percutanea in 12 pazienti.<br />
Risultati: Nessuna procedura è stata interrotta o<br />
convertita a cielo aperto. Tutti i pazienti sono<br />
risultati liberi da calcoli dopo una sola procedura.<br />
La durata media della procedura “endovision”<br />
è risultata 12 minuti più lunga rispetto<br />
alla procedura standard in posizione supina.<br />
L’esposizione a radiazioni ionizzanti e’ risultata<br />
inferiore rispetto all’intervento standard.<br />
Conclusioni: Possiamo concludere che 1) talvolta<br />
una puntura effettuata su guida radiologica,<br />
ed interpretata come corretta, corrisponde in<br />
realta’ per esempio ad una perforazione transcaliceale<br />
dell’infundibolo. 2) la procedura