7° Congresso Nazionale
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<strong>7°</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> Associazione Italiana di Endourologia<br />
Materiali e Metodi: Tale posizione è stata adottata<br />
dal Nostro centro, a partire dal Marzo 2003. Sino<br />
al Dicembre 2006 94 pazienti sono stati sottoposti<br />
a PCNL in posizione supina per calcolosi. L’età<br />
media era di 51,8 (range 19-73). Tutti gli interventi<br />
sono stati eseguiti in anestesia generale. Per<br />
la nefroscopia rigida è stato utilizzato strumento<br />
Storz di 26 CH. Al termine di tutte le procedure è<br />
stato eseguito un controllo delle cavità renali con<br />
il nefroscopio flessibile. La litotrissia è stata effettuata<br />
prevalentemente con strumento balistico<br />
(Lithoclast) ed in alcuni casi con il laser ad Olmio.<br />
Risultati: Il diametro medio dei calcoli trattati era<br />
di 27,4 mm (10-50 mm) di cui 19 (21%) a livello<br />
del calice inferiore, 5 nel calice medio (5%), 6<br />
nel calice superiore(6%), 36 pielici (37%) e 28 a<br />
stampo (30%). In quattro casi era presente<br />
anche calcolosi ureterale. La durata media della<br />
procedura è stata di 93 minuti. In 32 procedure<br />
è stato necessario l’approccio combinato. Lo<br />
stone-free rate immediato è stato di circa l’80 %.<br />
In 5 casi è stato necessario eseguire un second<br />
look endoscopico nei giorni successivi con una<br />
percentuale totale di successo del 92%. Nel postoperatorio<br />
vi sono state: 5 complicanze minori<br />
(5%) (lombalgia e dislocazione JJ), 5 anemizzazioni<br />
(5 %) con necessità di trasfusioni e 2 fistole<br />
artero-venose con ricorso all’embolizzazione<br />
selettiva (2 %).<br />
Conclusioni: La posizione di Valdivia modificata<br />
secondo Galdakao è senz’altro una posizione<br />
particolarmente versatile da utilizzare in corso di<br />
interventi per urolitiasi di una certa dimensione,<br />
apportando una serie di vantaggi urologici ed<br />
anestesiologici rispetto al decubito prono tradizionale,<br />
consentendo inoltre il trattamento di<br />
calcolosi complessa non altrimenti aggredibile<br />
con il solo approccio percutaneo senza la necessità<br />
di accessi multipli.<br />
Comunicazioni Aula Verde<br />
18 Settembre 08.00-09.00<br />
Endourologia alta via 2<br />
C12<br />
EFFICACIA E SICUREZZA DI UNA NUOVA<br />
SORGENTE DI HOLMIUM:YAG LASER NEL<br />
TRATTAMENTO ENDOSCOPICO DELLA CAL-<br />
COLOSI URETERALE<br />
L. Ruggera 1 , M. Zanin 1 , A. Aloisi 1 , P. Beltrami 1 ,<br />
M.A. Cerruto 1 , W. Cecchetti 2 , F. Zattoni 1<br />
1 Divisione Clinicizzata di Urologia, Policlinico “G.B. Rossi”,<br />
Verona; 2 Dipartimento Chimica Fisica, Università Cà<br />
Foscari, Venezia<br />
Archivio Italiano di Urologia e Andrologia 2007, 79, 3, Supplemento 1<br />
Introduzione e Obiettivi: Nel corso dell’ultimo<br />
decennio l’holmium:YAG (Ho:YAG) laser ha<br />
diffusamente sostituito le altre forme di energia<br />
come metodica di prima scelta nella litotrissia<br />
ureterorenoscopica. Obiettivo di questo studio<br />
prospettico è stato la valutazione del grado di<br />
efficacia e di sicurezza di una nuova sorgente<br />
Holmium:YAG laser caratterizzata da ridotta<br />
potenza di esercizio.<br />
Metodi: Da gennaio 2006 a dicembre 2006, 66<br />
pazienti (43 maschi e 23 femmine) affetti da<br />
calcolosi ureterale singola o multipla sono stati<br />
sottoposti ad URS e litotrissia laser. L’età media<br />
dei pazienti è risultata di 48 anni (17-77).<br />
Complessivamente sono stati trattati 100 calcoli:<br />
49 localizzati nell’uretere distale, 12 nell’uretere<br />
iliaco e 39 nel tratto prossimale. Sede<br />
e dimensioni dei calcoli sono state ottenute<br />
dalla radiografia diretta dell’addome, dall’ecografia<br />
addominale o dall’urografia. Sono stati<br />
utilizzati ureteroscopi semirigidi di 9.5 o 8 F di<br />
calibro, con canale operativo rispettivamente<br />
di 5 e 4 F. La litotrissia è stata eseguita con un<br />
generatore Holmium:YAG laser di nuova generazione,<br />
utilizzando fibre da 365 Ìm. Energia e<br />
frequenza di ripetizione degli impulsi sono<br />
state rispettivamente di 0,8 J e 6-8 Hz, equivalenti<br />
ad una potenza rispettivamente di 4,8 or<br />
6,4 Watt. Il follow-up ha previsto l’esecuzione<br />
di una radiografia dell’addome e di un’ecografia<br />
addomino-pelvica a 48 ore e a 30 giorni di<br />
distanza.<br />
Risultati: La superficie mediana dei calcoli trattati<br />
è risultata di 49 mm2 [range interquartile<br />
(R.I.) 27-79 mm2]. La percentuale di successo<br />
ottenuta con un singolo trattamento è risultata<br />
del 100% per i calcoli dell’uretere distale, del<br />
92% per quelli del tratto intermedio e del 95%<br />
per quelli del uretere prossimale. La composizione<br />
chimica del calcolo è risultata di ossalato<br />
e/o fosfato di calcio nel 74% dei casi, acido<br />
urico nel 9,7%, cistina nel 1,7% e mista nel<br />
rimanente 14,6%. Il tempo operatorio mediano<br />
è risultato di 60 minuti (R.I. 50-90). Al termine<br />
della procedura è stato posizionato uno<br />
stent ureterale single J in 14 casi, un doppio J<br />
in 37 ed un catetere ureterale retto in 12. Nei<br />
rimanenti 3 casi non abbiamo ritenuto necessario<br />
drenare la via escretrice. Sono state registrate<br />
complicanze in 5 casi: iperpiressia in 3<br />
pazienti (solo in 1 caso >38°C), macroematuria<br />
persistente in 1 caso ed una abrasione della<br />
mucosa ureterale con iniziale falsa strada.<br />
Nessuno di questi pazienti ha richiesto manovre<br />
accessorie oltre alla semplice terapia sinto-