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FEBBRAIO 2004 - Mese Sport

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3 calcio<br />

Mario Ciani<br />

Gianni Guigou<br />

Punto e a capo?<br />

Se l’ultima prestazione è sempre<br />

la più indicativa, non ci sono<br />

dubbi. Per fortuna però non è sempre<br />

così, anzi, ma un messaggio<br />

chiaro e forte il derby con l’Empoli<br />

l’ha inviato: si può perdere contro<br />

chiunque, anche di goleada, ma<br />

con avversari che sul campo si<br />

dimostrano superiori, non per<br />

mancanza di grinta o determinazione.<br />

Non a caso le stesse doti<br />

emerse contro il Perugia appena tre<br />

settimane fa. Quindi parlare di<br />

squadra snaturata in così poco<br />

tempo non ha senso, ma neppure si<br />

può minimizzare l’accaduto.<br />

Contro Juventus, Milan e Inter i<br />

bianconeri hanno raccattato poco,<br />

in compenso hanno contribuito a…<br />

rilanciare l’immagine di Del Piero,<br />

ad organizzare la festa rossonera per<br />

la riconquista della vetta della classifica,<br />

ed infine a favorire l’ambientamento<br />

di Adriano. Davvero un bel<br />

gesto di altruismo per una squadra<br />

che non si era fatta illusioni, salvo<br />

quella di essere sottovalutata. Parlare<br />

quindi di rimpianti dopo aver<br />

subito 10 gol in 270 minuti (uno<br />

ogni 27!) non sarebbe giusto, allora<br />

limitiamoci a dire che se con l’Inter<br />

non c’è stata partita, contro le altre<br />

due hanno pesato un gol valido<br />

annullato, ed un rigore parato. Dettagli,<br />

in definitiva.<br />

Non sono dettagli invece alcune<br />

circostanze emerse nel corso del<br />

cosiddetto mercato di riparazione.<br />

La storia di Delli Carri, ad esempio,<br />

non ci è piaciuta. La società avrà<br />

avuto i suoi bravi motivi per liquidare<br />

un elemento che solo ora<br />

cominciava a fare bene, ma non<br />

avendoli spiegati abbiamo tutto il<br />

diritto di rimanere perplessi e sorpresi.<br />

E con noi quanti si sono trovati<br />

spiazzati da una decisione<br />

quantomeno precipitosa. Che poi<br />

l’ex granata, una volta indossata la<br />

maglia viola, si sia lasciato andare a<br />

qualche parola di troppo, rientra<br />

nel gioco delle parti. Nel cambio<br />

con Roque Junior è chiaro comunque<br />

che il Siena non ci ha rimesso,<br />

e così in genere neppure con l’arrivo<br />

di Junior e Juarez e prima ancora<br />

di Vergassola, che non si può<br />

mettere in croce per una prova<br />

andata a vuoto .<br />

L’esigenza primaria però era<br />

anche quella di ampliare una rosa<br />

fin troppo risicata e qui non siamo<br />

assolutamente convinti che i 21<br />

elementi attualmente in forza (più<br />

lo sfortunato Ardito) garantiscano<br />

quel ventaglio di opzioni tattiche<br />

che squalifiche ed infortuni mettono<br />

ripetutamente a rischio. In questo<br />

contesto si inserisce anche la<br />

cessione di Rubino, che si dimostra<br />

forse funzionale agli interessi della<br />

società e del giocatore, ma non<br />

della squadra, visto che ora bisogna<br />

andare a cercare un’altra punta<br />

disposta a fare panchina.<br />

Sulla bontà di certe scelte<br />

garantisce comunque il fiuto di<br />

Ricci e Papadopulo ( al di là del<br />

fascino di vedere la casacca bianconera<br />

sulle spalle di gente che ha<br />

vinto il titolo mondiale appena due<br />

anni fa), ma si fa onestamente fatica<br />

ad entrare in certi meccanismi di<br />

mercato. Basti pensare che ci sono<br />

società concorrenti per la salvezza<br />

che hanno inteso potenziarsi con<br />

elementi che non hanno trovato<br />

spazio neppure nelle file dell’ultima<br />

in classifica, vedi Hubner dal-<br />

l’Ancona al Perugia…. Ma tant’è. A<br />

volte quello che risulta incomprensibile<br />

oggi, diventa evidente domani.<br />

E questo vale anche per alcune<br />

operazioni bianconere in uscita,<br />

sempre in ottica organico. Certo il<br />

gusto di comprare tanto per comprare<br />

non sembra appartenere alla<br />

logica di una società sempre più<br />

indirizzata verso scelte minime<br />

(non minori) ma oculate. L’importante<br />

è non tirare troppo la corda.<br />

Un altro argomento che in quest’ultime<br />

due settimane ha tenuto<br />

banco in casa bianconera, è stato<br />

l’inqualificabile episodio che ha<br />

visto per protagonista Materazzi<br />

nei confronti di Cirillo. Altri ne parlano<br />

più diffusamente a parte, qui<br />

ci preme solo ribadire un concetto,<br />

magari in controtendenza: siamo<br />

proprio sicuri che il ‘buonismo’ alla<br />

lunga paga? Che a rimanere in<br />

campo anche dopo aver preso una<br />

bottiglietta in testa come Buffon a<br />

Genova o un petardo come Gillet a<br />

Treviso, sia la soluzione migliore?<br />

O forse sarebbe meglio che ciascuno<br />

si assumesse la responsabilità<br />

del proprio gesto (anonimo o no)<br />

facendo perdere alla squadra del<br />

cuore punti e faccia? La correttezza<br />

delle vittime non si discute, ma<br />

questa non può andare a beneficio<br />

degli imbecilli. Che infatti ci riprovano<br />

sempre più spesso, a qualsiasi<br />

latitudine: tanto in campo c’è sempre<br />

qualcuno più sportivo… Ecco<br />

perché il difensore bianconero ha<br />

fatto bene a presentarsi davanti alla<br />

TV, checchè ne dicano quei pochi<br />

che hanno cercato di spostare l’in-<br />

teresse su questo presunto problema.<br />

Tutto ciò comunque succedeva<br />

ieri. Oggi c’è questa sorta di flessione<br />

da gestire e Papadopulo dovrà<br />

fare salti mortali per ridare alla<br />

squadra quell’identità che aveva<br />

all’inizio del campionato, pur in<br />

presenza di tanti (veri o presunti)<br />

problemi: dalla difesa che non convinceva,<br />

all’attacco che non segnava.<br />

Eppure quella squadra stava là,<br />

vendeva cara la pelle e soprattutto<br />

esprimeva buon gioco.<br />

Che sarebbe stata difficile si<br />

sapeva, né si poteva pretendere che<br />

il poker indiziato di retrocedere<br />

continuasse a tenere la ridicola<br />

media di 21 punti complessivi sui<br />

108 in palio nei 9 turni precedenti<br />

l’ultimo, cioè poco superiore al<br />

19% del totale. Per quanto tempo si<br />

poteva continuare a vivere sulle<br />

disgrazie altrui?<br />

Comunque se quello che ci<br />

voleva era un salutare bagno di<br />

umiltà, è il momento di approfittarne.<br />

Non pensiamo che questa<br />

squadra abbia esaurito il suo slancio,<br />

tanto più se può recuperare<br />

certe pedine, però intanto deve trovare<br />

alla svelta una dimensione<br />

difensiva nuova, altrimenti i confronti<br />

si sprecheranno.<br />

Si, il Siena c’è sempre e merita<br />

l’incondizionato sostegno di tutti.<br />

A cominciare dal confronto col<br />

Parma, da battere a tutti i costi unitamente<br />

all’emergente malumore.<br />

Come? Facendo esattamente il contrario<br />

di quello che ha fatto ad<br />

Empoli. ■<br />

Basta una sconfitta ‘pesante’<br />

ad agitare l’ambiente, ma nessuno deve mollare<br />

Un bagno<br />

di umiltà<br />

che può far bene

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