FEBBRAIO 2004 - Mese Sport
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La pedana dinamometrica<br />
In questo numero concludiamo il<br />
discorso relativo agli aspetti diagnostici e<br />
valutativi della propriocezione nella prevenzione<br />
dei traumi sportivi, È ormai<br />
chiaro dunque che per ottenere la migliore<br />
prestazione sportiva nei gesti tecnici<br />
più precisi è necessario avere una perfetta<br />
gestione dei frequenti momenti di equilibrio<br />
instabile che avvengono in tutti gli<br />
sport che si basano su corsa e salti e con<br />
o senza l’uso della palla. Abbiamo visto<br />
negli interventi precedenti quali sono gli<br />
aspetti fisiologici che sovrintendono al<br />
controllo posturale e alla gestione del<br />
disequilibrio, specie in appoggio monopodalico.<br />
Per una corretta valutazione di<br />
tali meccanismi è molto utile, nella<br />
moderna medicina dello sport, fare uso di<br />
macchinari che aiutino i tecnici e gli atleti<br />
a migliorare le qualità propriocettive.<br />
Attraverso infatti i dati forniti da tali macchinari,<br />
è possibile da una parte avere una<br />
visione completa delle qualità del soggetto<br />
valutato e dall’altra creare di volta in<br />
volta esercizi sempre più complessi per<br />
mantenere e perfezionare tali qualità. Per<br />
questo motivo ho voluto completare questo<br />
argomento, traendo spunto da un<br />
intervento fatto da V.P. Ciccotti nel convegno<br />
della Performance dello scorso anno<br />
sulla prevenzione dei traumi sportivi.<br />
Fra l’altro vorrei aggiungere che da<br />
tale congresso è stato ricavato di recente,<br />
attraverso la Casa Editrice Ediermes di<br />
Milano, un corso su computer di formazione<br />
a distanza, di cui il sottoscritto è il<br />
responsabile, intitolato “Arto inferiore: la<br />
prevenzione dei traumi da attività fisica”:<br />
tale corso fra pochi giorni sarà usufruibile<br />
gratuitamente come corso ministeriale<br />
pilota su internet per l’aggiornamento di<br />
tutti i medici dello sport e che darà diritto<br />
anche a dieci crediti formativi.<br />
Per mantenere in perfetto equilibrio<br />
l’apparato locomotore, il nostro sistema<br />
nervoso è chiamato ad elaborare una<br />
quantità indescrivibile di informazioni<br />
visive, tattili e relative alla conoscenza<br />
della posizione del corpo nello spazio:<br />
segnali che devono essere correttamente<br />
elaborati ed integrati tra di loro.<br />
La propriocezione e i segnali che arrivano<br />
dalle strutture neuromuscolari rappresentano<br />
i principali sistemi di controllo<br />
dell’equilibrio: assicurano la stabilità<br />
delle articolazioni, regolano il tono<br />
muscolare che ci permette di stare in<br />
piedi e controllano i nostri movimenti.<br />
La propriocezione è caratterizzata da<br />
una componente subcosciente e una<br />
cosciente; la prima è alla base di una serie<br />
di meccanismi riflessi con un’importante<br />
attività a livello del midollo spinale, la<br />
54⏐timeout doc⏐GILBERTO MARTELLI⏐<br />
seconda invecerappresenta<br />
una migliore<br />
e più fine<br />
integrazione<br />
di segnali “finalizzati” che ci permettono<br />
di riconoscere la posizione di un arto<br />
nello spazio (joint position sense) e la<br />
velocità con cui spostiamo lo stesso arto<br />
intorno a noi (cinestesia). Molta importanza<br />
hanno a questo scopo le strutture<br />
propriocettive che si trovano nei tendini e<br />
nei legamenti, e altrettanta importanza, in<br />
senso negativo, rivestono tutti i traumi<br />
che si verificano con sempre maggior frequenza<br />
e che creano un progressivo e<br />
continuo peggioramento del disequilibrio.<br />
Anche la semplice riduzione del<br />
movimento (ipocinesia) può provocare<br />
effetti negativi importanti tra cui la riduzione<br />
dei meccanismi di controllo neuromuscolare<br />
.<br />
L’utilizzo di strumenti che permettono<br />
di incrementare le capacità di controllo<br />
neuromuscolare favorendo il lavoro dei<br />
sistemi di propriocezione rappresenta<br />
quindi una via per risolvere problematiche<br />
riabilitative e un valido mezzo di<br />
ripristino delle capacità motorie o di prevenzione<br />
di traumi e ricadute.<br />
Strumenti adeguati ed esercizi appropriati<br />
rappresentano un binomio inscindibile<br />
al fine di assicurare un perfetto controllo<br />
ed allenamento all’equilibrio Per<br />
decenni gli strumenti utilizzati per allenare<br />
le capacità propriocettive si sono limitati<br />
alle tavole basculanti classiche costituite<br />
da un piano oscillante nello spazio.<br />
L’associazione ad un sistema elettronico<br />
(pedana dinamometrica) ne ha rappresentato<br />
l’evoluzione naturale completandone<br />
e migliorandone l’uso fino a determinarne<br />
modificazioni radicali vere e proprie. Il<br />
feedback elettronico amplifica in maniera<br />
esponenziale le richieste che vengono<br />
fatte nell’unità di<br />
tempo al sistema<br />
posto in equilibrio<br />
instabile sulla<br />
tavola: le modificazioni<br />
corporee<br />
disegnano tracce<br />
sul video che<br />
descrivono graficamente<br />
la capacità<br />
di controllo<br />
della posizione e<br />
di recupero del<br />
disequilibrio in relazione ad un percorso<br />
imposto dall’operatore. È ovvio che maggiore<br />
è la difficoltà richiesta dall’esercizio,<br />
maggiore sarà la quantità di informazioni<br />
che dovrà essere gestita ai vari livelli<br />
di integrazione. La duttilità delle tavole<br />
elettroniche permette di elaborare tragitti<br />
diversificati: dalla semplice linea retta, a<br />
percorsi disegnati per le specifiche<br />
necessità di allenamento o recupero del<br />
soggetto. Ulteriore vantaggio ed espressione<br />
di coinvolgimento è la possibilità di<br />
trasformare l’allenamento propriocettivo<br />
in un gioco interattivo: il software di una<br />
pedana dinamometrica fra le più moderne<br />
consente di utilizzare i movimenti di<br />
basculamento per controllare la traiettoria<br />
di una navicella spaziale che a video<br />
se la deve cavare contro orde di inferociti<br />
alieni.<br />
La difficoltà imposta può raggiungere<br />
la massima espressione in termini di controllo<br />
del disequilibrio attraverso l’esclusione<br />
del feedback visivo: è possibile<br />
infatti eseguire un tracciato, conosciuto o<br />
sconosciuto, avendo come unico elemento<br />
di ritorno un suono. In tal modo la<br />
modificazione istantanea della tavola percepita<br />
attraverso un segnale acustico,<br />
capace di informare su entità e qualità del<br />
disequilibrio mediante toni cupi e acuti in<br />
stereofonia, comporta un “superlavoro” a<br />
carico dei segnali propriocettivi. È possibile<br />
l’allenamento di un solo segmento<br />
corporeo introducendo uno o più vincoli<br />
atti a limitare opportunamente i movimenti<br />
del soggetto.<br />
Le molteplici possibilità di archiviazione<br />
offerte dal sistema elettronico rappresentano<br />
l’ultimo ma non meno importante<br />
elemento che, garantendo la<br />
possibilità di monitorare i progressi raggiunti,<br />
offre interessanti risvolti anche in<br />
chiave valutativa e motivazionale.<br />
In conclusione l’utilizzo della pedana<br />
dinamometrica basculante elettronica<br />
modifica e amplifica le possibilità di allenamento<br />
offerte dai sistemi classici e permette<br />
l’introduzione di meccanismi di<br />
allenamento specifici per un sistema<br />
quale quello<br />
propriocettivo<br />
che troppo spesso<br />
è stato messo<br />
in disparte. La<br />
notevole mole di<br />
informazioni<br />
fornita attraverso<br />
il feedback visivo<br />
e gli altri<br />
componenti del<br />
sistema elettronico<br />
permette di<br />
allenare livelli importantissimi atti a gestire<br />
il disequilibrio offrendo la possibilità di<br />
ridurre l’occasione di traumi accidentali e<br />
le loro spiacevoli conseguenze. ■