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Per una retorica del cibo nella poesia comicorealistica

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Giuseppe Crimi<br />

cio da Orvieto, O be’ signor, poi che mangiato avete 43 e, fino alla fine <strong>del</strong> XV<br />

secolo, il cosiddetto «Capitolo sulla virtù <strong>del</strong>le frutta» di Bernardo Giambullari<br />

44 . Dallo schema di componimenti affini a quelli di Pietro Canterino, alla fine<br />

<strong>del</strong> XIV secolo si originano brevi componimenti sui frutti, nei quali il frutto<br />

stesso, personificato, descrive se stesso e le proprie qualità (su questo aspetto è<br />

certa l’influenza dei regimina sanitatis <strong>del</strong>l’epoca): «Aranzo sonto de ogni<br />

tempo verde, / E fiori e fructo in mi may no se perde: / De mi se fa ranciata:<br />

ogniun lo saza / Che yo son freda e bona con la vernaza» 45 , «Nespola sonto che<br />

l’apayro l’inverno, / Quando lo richo gode e à sozorno: / E sonto fructo che<br />

sonto sazevole, / E a povera zente molto despiacevole» 46 .<br />

Anche il sonetto di Simone de’ Prodenzani Se voi sapeste la divotione, nel<br />

quale sono elencate le pietanze consumate durante le feste, rientra a suo modo<br />

nel tema <strong>del</strong>la presentazione 47 . Non dimentichiamo che cibi e vivande sono<br />

offerti, attraverso sonetti missivi, come nel caso di Bellincioni, con il sonetto Io<br />

ti mando dui pomi; e’ son granati 48 , e <strong>del</strong> Pistoia con i sonetti Io ti mando,<br />

madonna, un cestellino e Questi son fichi, ch’io ti mando in dono 49 .<br />

43 Ivi, pp. 764-65.<br />

44 B. GIAMBULLARI, Rime inedite o rare, con introduzione, note e indice generale di tutti i componimenti<br />

editi e inediti per cura di I. Marchetti, Firenze, Sansoni Antiquaria, 1955, pp. 208-14.<br />

45 F. NOVATI, Di due poesie <strong>del</strong> secolo XIV su “La natura <strong>del</strong>le frutta”. Nuove comunicazioni,<br />

in «Giornale storico <strong>del</strong>la letteratura italiana», XVIII (1891), p. 338.<br />

46 Ivi, p. 339. Testi simili nascono anche alla luce di testi appartenenti alla trattatistica:<br />

cfr. almeno M. TANAGLIA, De Agricoltura, testo inedito <strong>del</strong> secolo XV pubblicato e illustrato<br />

da A. Roncaglia, con introduzione di T. De Marinis, Bologna, Libr. Palmaverde, 1953. Nel<br />

Medioevo erano abbondanti frutta e verdura <strong>nella</strong> cena fiorentina: cfr. A. MOLINARI<br />

PRADELLI, Osterie e locande di Firenze, Roma, Newton Compton, 1982, p. 197.<br />

47 In Rime, edizione critica di F. Carboni, vol. II, Manziana, Vecchiarelli, 2003, p. 336.<br />

Da ricordare che nel banchetto offerto da Bergonzio Botta a Gian Galeazzo II Sforza, l’ordine<br />

<strong>del</strong>le portate era descritto con versi rimati (si legge in C. BENPORAT, Feste e banchetti.<br />

Convivialità italiana fra Tre e Quattrocento, Firenze, Olschki, 2001, pp. 260-65): inoltre il<br />

connubio <strong>cibo</strong>-<strong>poesia</strong> è esemplificato dal fatto che, nei banchetti nobili, alle “costruzioni” dei<br />

cibi erano uniti foglietti con versi relativi alle stesse pietanze servite (cfr. ivi, passim).<br />

48 Le rime, cit., parte I, CLXX, p. 230.<br />

49 In I sonetti faceti di Antonio Cammelli, secondo l’autografo ambrosiano editi e illustrati<br />

da E. Pércopo, Napoli, Jovene, 1908, CCXLIX, p. 289 e CCL, pp. 289-90. Si veda anche il<br />

sonetto Compar voi mi lasciasti a battezzare, nel quale tra le altre questioni si parla di formaggio<br />

da donare (in Sonetti <strong>del</strong> Burchiello <strong>del</strong> Bellincioni e di altri poeti fiorentini alla burchiellesca,<br />

Londra [ma Lucca o Livorno, s. e.], 1757, p. 210), quello di M. FRANCO Luigi, ancor non<br />

vengon que’ nocciuioli in cui si parla <strong>del</strong>l’invio di alcuni oggetti tra cui anche cibarie e la risposta<br />

di Pulci Com’io ti dissi, i’ ti mandai e’ nocciuoli (in PULCI – FRANCO, Il “Libro dei Sonetti”,<br />

cit., LXXV-LXXVI, pp. 73-74). Tommaso Baldinotti invia alcuni frutti e un cesto di pere<br />

(Mandovi certe frutte <strong>del</strong> giardino e Mandoti per presente apportatore, in T. BALDINOTTI, Rime<br />

volgari, cit., pp. XXXIV e 51-52). Nel sonetto Natura ci ha produtte al piacer vostro, le pere,<br />

inviate come dono, espongono le proprie qualità (ivi, p. XXXI), e in modo <strong>del</strong> tutto simile è<br />

composto quello di Gaspare Visconti Nespoli siamo, fructi de i bei rami (in Rime, a cura di A.<br />

Cutolo, Bologna, per i tipi <strong>del</strong>l’Antiquaria Palmaverde, 1952, p. 105).<br />

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