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Per una retorica del cibo nella poesia comicorealistica

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Giuseppe Crimi<br />

così le lasagne che si accompagnino al cappone 54 ; oppure il Burchiello richiede<br />

<strong>del</strong> <strong>cibo</strong> insieme ad altri oggetti in Mandami un nastro da orlar bicchieri e utilizza<br />

il sonetto Da parte di Giovanni di Maffeo 55 per richiedere un cesto di funghi.<br />

In condizioni più umili si trova il Bellincioni, il quale nel sonetto El tuo<br />

cornigeron, non cornacchione 56 chiede a Gaspare Visconti un’oca per Ognissanti,<br />

in Se mai impetroron grazie i miei sonetti 57 un’oca a messer Bergonzio<br />

Botta, nel sonetto O Fiesole con Piero è ’l Bellincione richiede <strong>cibo</strong> a Lucrezia<br />

Tornabuoni per la villa dei Medici a Careggi (agli, cipolle ed insalata) 58 e in I’ fo<br />

<strong>del</strong>le pensate di fanello, inviato a Giovanni di Tommaso Ridolfi, richiede insalata<br />

59 ; analogamente il Pistoia chiede le vivande per <strong>una</strong> cena in Mandara’mi il<br />

giubon <strong>del</strong> mio somieri e Mandara’mi un piatel di gelatina 60 . Gustosa la corona<br />

di sonetti tra Simone de’ Prodenzani e un certo Pavolpietro nel quale assistiamo<br />

ad <strong>una</strong> richiesta di <strong>una</strong> tinca, seguìta da un invio di due lucci 61 .<br />

Connesso all’area <strong>del</strong>la cucina è il pucciano A far la salsa, sì com’io smiraglio<br />

e il suo rifacimento quattrocentesco A far la salsa, s’i’ bene smiraglio 62 ,<br />

testimoni di un genere che doveva circolare più ampiamente, mentre la parodia<br />

dei ricettari che si trovavano nel Trecento e nel Quattrocento è rappresentata dal<br />

54 F. SACCHETTI, Il Libro <strong>del</strong>le Rime, edited by F. Brambilla Ageno, Firenze-<strong>Per</strong>th,<br />

Olschki-University of Western Australia, 1992, CCLXXXIX, p. 446. Il cappone, come è stato<br />

esemplificato anche altrove, è pietanza che spesso indica l’abbondanza: cfr. Brunetto Latini,<br />

Tesoretto, vv. 1471-1486: «E ho viste persone / ch’a comperar capone, / pernice e grosso<br />

pesce, / lo spender no·lli ’ncresce, / ché, come vol sien cari, / pur trovinsi i danari; / sì pagan<br />

mantenente / e credon che la gente / lili ponga in llarghezza. / ma bene è gran vilezza / ingolar<br />

tanta cosa / che già fare non osa / conviti né presenti, / ma colli suoi propî denti / mangia e<br />

divora tutto: / ecco costume brutto!» (in Poeti <strong>del</strong> Duecento, cit., to. II, p. 227) e G. BETTI, El<br />

libro de’ ghiribizzi, a cura di A. Lanza, in «Letteratura Italiana Antica», II, 2001, p. 26: «I’ sì<br />

ho inteso per molte ragioni / che la miglior vivanda che l’uom prenda, / stando a riposo o<br />

andando a vicenda, / è ’l sí cibarsi di grassi capponi» (2377).<br />

55 I sonetti <strong>del</strong> Burchiello, cit., CLV, p. 153.<br />

56 BELLINCIONI, Le rime, cit., parte II, V, pp. 6-7. Su questo sonetto si vedano, per il rapporto<br />

<strong>cibo</strong>-anfibologie, i vv. 5-6: «Noi ti ristorerem poi con sonetti: / Se non v’è oca, a noi<br />

dona ocazzo. / Come poveri, abbián nel mio palazzo / Agli e cipolle, e anche due porretti».<br />

57 BELLINCIONI, Le rime, cit., parte II, VI, p. 8.<br />

58 Ivi, LXXXIII, pp. 88-89.<br />

59 Ivi, CXLIX, p. 205. La risposta E tuoi pensier son pur di strano uccello si legge alla<br />

pagina successiva.<br />

60 In I sonetti faceti di Antonio Cammelli, cit., CCCXLI, p. 372 e CCCXLII, p. 374.<br />

61 Si leggono tra le Rime varie, nell’edizione citata <strong>del</strong>le Rime, vol. II, pp. 513-24.<br />

62 In E. PASQUINI, Il «secolo senza <strong>poesia</strong>» e il crocevia di Burchiello, in ID., Le botteghe<br />

<strong>del</strong>la <strong>poesia</strong>, Bologna, Il Mulino, 1991, p. 61. Questo tipo di sonetti rappresentano la trasposizione<br />

in versi <strong>del</strong>le ricette che si trovavano nei libri di cucina diffusi nel Trecento e nel<br />

Quattrocento. Si pensi già nell’antichità al testo pseudo-virgiliano Moretum, nel quale è descritta<br />

la preparazione di un formaggio aromatizzato.<br />

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