Scarica il libro in pdf - 7 mosse x l'Italia
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7 <strong>mosse</strong> l’italia<br />
ne che desideriamo <strong>in</strong>contrare, ripopolando campagne e borghi<br />
dove le case costano 350 euro a metro quadro, lavorando quanto<br />
serve per i denari di cui abbiamo realmente bisogno, dicendo sì<br />
alla nostra vita <strong>in</strong> modo orig<strong>in</strong>ale e autentico. Con questa nuova<br />
solidità e la libertà che consegue alle nostre scelte, vivendo già<br />
oggi <strong>in</strong> modo diverso, più sim<strong>il</strong>e a come vorremmo <strong>il</strong> mondo,<br />
possiamo partecipare testimoniando, cioè dimostrando che esistono<br />
altre vite, altre scale di valori, la cui applicazione non è né<br />
utopistica né folle, solo diffic<strong>il</strong>e e lunga. Un buon motivo per<br />
<strong>in</strong>iziare <strong>il</strong> prima possib<strong>il</strong>e.<br />
Quel che ho molte volte affermato sui media, nei miei libri e<br />
sulla barca, non ha dunque nulla a che vedere con l’<strong>in</strong>dividualismo<br />
o <strong>il</strong> rifiuto di una prospettiva politico-f<strong>il</strong>osofica sociale. Al<br />
contrario. Tuttavia, non può esistere prospettiva politica senza<br />
<strong>in</strong>dividui che la pens<strong>in</strong>o, la sentano, la vivano, la <strong>in</strong>carn<strong>in</strong>o, la testimon<strong>in</strong>o,<br />
la rappresent<strong>in</strong>o, se ne facciano emblemi. è avvenuto<br />
per oltre sessant’anni, e <strong>il</strong> risultato è sotto i nostri occhi.<br />
Il vero <strong>in</strong>dividualismo da cui dobbiamo fuggire come la peste<br />
nera è l’ipocrisia di andare alle manifestazioni a urlare <strong>il</strong> nostro<br />
dissenso e poi tornare a casa e vivere come prima, facendo da<br />
spalla al sistema, sostenendolo con <strong>il</strong> nostro consumismo, <strong>il</strong> nostro<br />
spreco, la nostra superficialità, <strong>il</strong> nostro asservimento alle<br />
logiche del profitto smodato. Il vero <strong>in</strong>dividualismo è quello di<br />
pensare a un mondo migliore e, al tempo stesso, metterne <strong>in</strong> pratica<br />
uno peggiore. Le persone non devono essere solo una massa<br />
orientab<strong>il</strong>e. Se si vuole fare qualcosa di concreto per <strong>il</strong> cambiamento<br />
occorre sollecitarle <strong>in</strong>dividualmente, chiamarle alla loro<br />
responsab<strong>il</strong>ità.<br />
Il nostro Paese è povero, e si è <strong>il</strong>luso di essere ricco. Noi italiani<br />
siamo deboli, e ci immag<strong>in</strong>iamo forti. Siamo schiavi che ripetono<br />
uno schema prefissato assai più di quanto non siamo <strong>in</strong>novatori<br />
che cerch<strong>in</strong>o una soluzione orig<strong>in</strong>ale. è urgente, se non smettere<br />
di manifestare, urlare, lamentarsi, almeno associare a questi strumenti<br />
<strong>il</strong> lavoro, l’azione, <strong>in</strong>dividuale e concreta, che cambi la nostra<br />
vita da subito. Ognuno dentro di sé, poi sulla propria pelle, dunque<br />
nel suo perimetro. Per ogni perimetro che cambia, la geografia<br />
del Paese cambia. Per ogni uomo che cambia <strong>il</strong> mondo cambia.<br />
Occorre lavorare nelle famiglie, nella scuola, nel mondo delle<br />
associazioni, sui luoghi di lavoro, nella politica, e parlare di re-<br />
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