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Assemblea Economica
Monza, 14 Marzo - Saluto del Ministro Provinciale
Carissimi fratelli
buona giornata a tutti e per tutti il saluto e l‟augurio: “Il Signore vi dia pace”. L‟importante e
tradizionale appuntamento della Assemblea economica della Provincia ci vede quest‟anno
riuniti - fratelli del Definitorio, guardiani ed economi delle fraternità locali, responsabili di
amministrazioni di attività provinciali e autorizzate - nella fraternità di Monza che ringraziamo di
vero cuore, nelle persone del guardiano e dell‟economo, per l‟accoglienza e la disponibilità.
Questa modalità di verifica e di programmazione della nostra vita di povertà vede
impegnata la fraternità provinciale ormai da più di trent‟anni (qualche vignetta presentata alle
passate assemblee ci aiuta a fare memoria sorridendo). È un prezioso patrimonio di esperienza
di fraternità, di discernimento e di trasparenza che crediamo possa essere di aiuto alla
costituzione della nuova provincia e in specie alla impostazione della rendicontazione
economica e patrimoniale sia provinciale che locale. Nel corso degli anni questa assemblea
ha assunto forme diverse di partecipazione, variando anche modalità di presentazione dei
bilanci consuntivi e preventivi e delle diverse attività, rinnovando schemi di svolgimento e di
maturazione delle indicazioni per le decisioni ultime del definitorio. Tuttavia è rimasto invariato,
e ha ancora oggi una sua validità, il significato profondo di questo nostro trovarci: si tratta,
come sapete e come avete visto dall‟ordine del giorno, di prendere visione e di offrire
indicazioni e suggerimenti sul bilancio economico e patrimoniale sia consolidato che
preventivo della Provincia. In sostanza siamo chiamati a compiere un atto di vero
discernimento e di verifica comunitaria sul come stiamo vivendo il nostro voto di povertà come
fraternità provinciale, come fraternità locali e come singoli frati minori.
Questo scopo fondamentale è sempre stato richiamato dai Ministri provinciali nel saluto a
questo incontro. Fr. Pierantonio Norcini introducendo l‟Assemblea del 1 marzo del 1983 tenutasi
a Monza ricordava che: “ Il servizio dell‟economia… è quello di creare le condizioni per la
scelta dei valori più alti della povertà e della fraternità. Il nostro discorso (sull‟uso dei beni) senza
questa seconda parte è dimezzato e carente, e non ci fa avvicinare alla pienezza, non
difende e non esprime la povertà, che deve essere nostra e propria” (Atti Provincia 68, p. 32).
L‟Assemblea di Baccanello del 6 marzo del 1990 veniva introdotta da fr. Arcangelo Zucchi con
queste parole: “Il senso e lo scopo di questa giornata è quello di programmare insieme –
partendo dalla dimensione economica e dall‟uso dei beni che ci sono affidati – come vivere la
nostra fedeltà incondizionata a Madonna Povertà. Questo non va dimenticato anche se passa
attraverso tante necessità e mediazioni” (Atti Provincia 73, p. 82). Dopo aver citato il cantico a
Madonna Povertà della prima lettera di Chiara a S. Agnese di Praga (cfr. 1 LAg 15 – 18), fr.
Tarciso Colombotti, aprendo l‟Assemblea di Cermenate del 6 Marzo del 1996, si domandava:
“Tutto questo dovrà proprio restare solo e sempre un sogno? Se oggi qui, insieme, abbiamo il
coraggio di fare un salto di qualità nello stile di vita povera, ci avvicineremo di più al sogno e
saremo più capaci di credere che è possibile; sarà anche meno lontano il tempo nel quale
avverrà il passaggio dal sogno alla realtà” (Atti Provincia 76, p. 120). “Ci proponiamo oggi –
diceva fr. Roberto Ferrari all‟Assemblea di Cividino del 16 Marzo del 2004 – di vivere la nostra
chiamata in conformità al Vangelo. Le scelte di povertà e di condivisione dovrebbero sempre
più caratterizzare il nostro essere frati minori concretamente, iniziando dal nostro contesto
regionale, con i suoi notevoli sviluppi e sconcertanti arretratezze e povertà” (Atti Provincia 83,
p.111).
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Anno XXXIV ● N. 223 ● Marzo 2012