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Ecco dunque cosa siamo chiamati a fare anche in questa giornata; la tradizione non
affievolisca il nostro impegno alla verifica del nostro vivere “sine proprio”, anzi, in comunione
profonda con un cammino percorso dall‟intera fraternità provinciale, sentiamoci spronati a
vivere questa assemblea come un concreto strumento che può, alla luce delle indicazioni del
Capitolo provinciale, dare qualità alla nostra vita e missione dentro un contesto economico,
finanziario e sociale così fortemente segnato dalla crisi in atto che richiede anche a noi una
seria revisione dei nostri stili di vita. Il documento finale del Capitolo nella sua introduzione ci
ricorda che “il frutto capitolare raccoglie ed esprime il sentire profondo della Fraternità
Provinciale di voler vivere con responsabilità e coscienza il presente tempo storico….
occasione per vivere con coerenza e creatività il nostro essere frati minori”. Questa coerenza e
creatività – come dicevo all‟incontro di formazione degli economi locali dello scorso 9 Gennaio
a Brescia - siamo chiamati a mostrarla anche nella gestione della nostra economia che è a
servizio della nostra vita e missione. Condurre una vita povera e aperta alla condivisione è una
condizione fondamentale per rendere credibile nell‟oggi la nostra chiamata a testimoniare e
annunciare il vangelo.
C‟è un testo della scrittura che mi ha particolarmente colpito in questi ultimi tempi; sono
due versetti del capitolo 8 del libro di Giuditta: “Si era cinta i fianchi di sacco, portava le vesti
della sua vedovanza….era bella d‟aspetto e molto avvenente nella persona” (Gdt 8, 5.7). Si
coglie immediatamente un forte contrasto: vestiva di sacco, ma era molto bella d‟aspetto. C‟è
una bellezza che si mostra in una apparente non bellezza. Che sia proprio questa bellezza,
apparentemente non bella, quella che siamo chiamati a testimoniare con le nostre scelte di
povertà e di condivisione? Che sia proprio l‟avvenenza della povertà quella che rende ancora
più credibile la nostra testimonianza e il nostro annuncio del Vangelo? Non è proprio la Santa
Signora della Povertà che siamo chiamati a testimoniare e a vivere come frati minori? Che il
Signore ci aiuti e ci sostenga nel coraggio delle scelte necessarie e utili a far risplendere nella
nostra vita questa bellezza che può tornare così ad essere attraente per molti.
Prima di cedere la parola a fr. Renato Beretta perché animi e conduca questa giornata,
permettete una parola di ringraziamento allo stesso per tutto quello che ha fatto e sta facendo
per tutti noi compreso il complesso lavoro che il Ministro generale gli ha affidato nella cura
delle finanze della Custodia di Terra Santa e della provincia delle Marche. Un grazie sincero ai
due vice economi, fr. Ambrogio Pessina e fr. Michele Cafagna e a tutti i componenti del CAE;
un sincero e fraterno grazie a tutti coloro che a diverso titolo hanno lavorato per preparare
questa assemblea e ci permettono di vivere oggi questa giornata nella gioia dello stare
insieme; un grazie anche alla fraternità di Cividino che ha preparato la preghiera iniziale.
Oggi presentiamo ufficialmente la nuova edizione dello stato locale e personale della
Provincia. Ringrazio di cuore fr. Giuseppe Maffeis e fr. Luciano Pigni per il loro lavoro. Con tutta
probabilità sarà l‟ultima edizione di questo strumento di conoscenza e comunione; potrebbe
essere bello, in vista della nascita della nuova provincia, pensare ad una pubblicazione che
riprenda le tappe di questo lungo tratto di strada nel ricordo di tanti volti di nostri confratelli che
hanno costruito con noi la storia della nostra fraternità provinciale.
Auguro a ciascuno una serena giornata di lavoro e di fraternità invocando su tutti noi la
protezione della Vergine delle Grazie.
Anno XXXIV ● N. 223 ● Marzo 2012