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Testimonianze di vita Fraterna
50°
ordinazione
sacerdotale
di fr.
Pierantonio
Norcini
17
Marzo
2012
Varese
Omelia del Ministro Provinciale
Letture della quarta domenica di quaresima rito ambrosiano anno B
“Fare memoria dei doni del Signore è il modo migliore per
magnificarlo e per confessare il suo Nome e la sua santità” così
scriveva il cardinale Carlo Maria Martini a frate Pierantonio
esattamente venticinque anni nella occasione della celebrazione del
giubileo sacerdotale. E noi questa sera insieme a te, carissimo fr.
Pierantonio, dopo altri venticinque anni di ministero, rendiamo grazie
al Signore per il dono del tuo sacerdozio volendo con te ancora una
volta magnificare il Signore e restituire nella lode il grande dono
ricevuto.
L‟occasione del cinquantesimo della tua ordinazione
sacerdotale, avvenuta il 17 Marzo 1962 nel Duomo di Milano per
l‟imposizione delle mani del cardinal Giovanni Battista Montini, ci
vede radunati in questa celebrazione eucaristica da te presieduta e
ci consente di ringraziare anche te per tutto il bene compiuto
nell‟esercizio del ministero sacerdotale lungo questi cinquant‟anni; un
ministero vissuto nel continuo servizio dei fratelli con l‟annuncio della
Parola, con la celebrazione dei sacramenti, in particolare la cura per
la celebrazione eucaristica e il sacramento della riconciliazione; un
ministero vissuto in questi ultimi anni a servizio di questa comunità
della Brunella. A nome mio personale – ed è per me un momento
importante – e a nome di tutta la fraternità provinciale voglio davvero
esprimerti il grazie più sincero augurandoti ogni bene nel Signore e un
servizio ministeriale ancora ricco di tante soddisfazioni.
Pregare e riflettere sul ministero sacerdotale è verificare la vita
e la missione dell‟intera comunità cristiana a cui il ministro ordinato
consegna tutta la sua esistenza. Vorrei così rileggere sotto questo
particolare profilo il testo evangelico che abbiamo appena
proclamato nella nostra assemblea in questa quarta domenica di
quaresima che con questa celebrazione solennemente iniziamo.
Vorrei innanzitutto sottolineare l‟inizio del brano evangelico:
“Passando, il Signore Gesù vide un uomo cieco dalla nascita”. Gesù
vede uno che non vede e pian piano lo conduce alla luce della
fede. È il percorso dell‟uomo che incontra il Signore, che dalla non
fede in Lui arriva a credere e a riconoscerlo per quello che è
veramente: “Credo, Signore”. Il Signore Gesù sostiene il cammino
dell‟uomo nella ricerca della fede non solo con le parole ma con dei
segni concreti che esprimono la salvezza che lui opera: il fango sugli
occhi che rimanda al gesto del Padre Creatore; l‟invito a lavarsi nella
piscina dell‟Inviato segno e anticipo del battesimo che salva. La
comunità dei credenti, e nella comunità il presbitero, accompagna il
cammino di coloro che, ancora ciechi spiritualmente, si aprono al
dono della fede e desiderano incontrarsi con l‟Inviato, con il Signore
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Anno XXXIV ● N. 223 ● Marzo 2012