Fate clic qui per scaricare il PDF - Frati Minori di Lombardia
Fate clic qui per scaricare il PDF - Frati Minori di Lombardia
Fate clic qui per scaricare il PDF - Frati Minori di Lombardia
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
che abbiamo una venerazione <strong>per</strong> la Bibbia talmente grande che neanche la sfogliamo <strong>per</strong><br />
evitare che si sgualciscano le pagine! Il carattere popolare va risco<strong>per</strong>to proprio dalla Bibbia, e<br />
non lo devo certo <strong>di</strong>re a voi francescani! Tutti ricordano la gioia con cui Francesco pronunciava<br />
la parola “Gesù” e le sue parole!<br />
Io penso che su questo ci sia molto cammino da fare. Anche i Sacramenti, nella maggior<br />
parte dei casi, sono dei veri e propri autogol. Ti ren<strong>di</strong> conto a naso che certe cose non<br />
funzionano. Certo, non significa abolire, ma certi piccoli cambiamenti, aggiustamenti,<br />
bisognerebbe avere <strong>il</strong> coraggio <strong>di</strong> farli.<br />
Non <strong>di</strong>co come a Bose, che hanno tolto la Messa feriale tenendola solo <strong>il</strong> giovedì, e tutti gli<br />
altri giorni c‟è la lectio <strong>di</strong>vina. Però nemmeno non provare nulla! A Camaldoli <strong>il</strong> mercoledì non<br />
celebrano la Messa e appunto fanno un momento <strong>di</strong> lectio, così come <strong>il</strong> sabato. Bisogna trovare<br />
<strong>il</strong> modo <strong>di</strong> dare l‟idea che quello è <strong>il</strong> cuore vero del Cristianesimo.<br />
Dobbiamo credere <strong>di</strong> più nella Bibbia e averne confidenza, sapendo che la Bibbia <strong>il</strong>lumina<br />
ogni situazione umana. Io altrimenti non mi spiego <strong>per</strong>ché noi baciamo la Bibbia. Non c‟è<br />
vicenda umana che non possa essere <strong>il</strong>luminata dal dettato biblico. Dobbiamo recu<strong>per</strong>are <strong>di</strong><br />
più questa fede nella Bibbia, credere <strong>di</strong> più nella Bibbia <strong>per</strong>ché altri possano credere attraverso<br />
la Bibbia. Su questo c‟è secondo me molto cammino da fare.<br />
Ad esempio riguardo al linguaggio, è giusto quello che usiamo? Quale linguaggio <strong>per</strong><br />
giungere alla gente? Cosa dobbiamo <strong>di</strong>re? Entriamo nella Bibbia, e nella misura in cui noi siamo<br />
fam<strong>il</strong>iari con la Bibbia ve<strong>di</strong>amo la capacità <strong>di</strong> <strong>il</strong>luminare ogni dettato umano. Nella Bibbia c‟è<br />
tutto: i profeti, Daniele, Salomone, i primi capitoli della Genesi, la storia del popolo <strong>di</strong> Israele; c‟è<br />
l‟amore, c‟è <strong>il</strong> sesso nella Bibbia, c‟è la violenza, <strong>per</strong>ché riflette la vita umana e <strong>per</strong>ché <strong>per</strong>mette<br />
alla vita umana <strong>di</strong> riflettere su se stessa. Ma bisogna che noi stessi ci cre<strong>di</strong>amo un pochino <strong>di</strong> più,<br />
è questo <strong>il</strong> nostro linguaggio, <strong>il</strong> linguaggio vero da usare.<br />
“Proviamo a offrire quella che è la vera forza nostra,<br />
che è la preghiera”<br />
Poi è necessario riconoscere che viviamo un tempo <strong>di</strong> precarietà. Su questo facciamo molta<br />
fatica noi. C‟è una grande precarietà dentro <strong>il</strong> tempo in cui viviamo, e questa tocca anche noi<br />
come Chiesa. Riguardo a tante cose nuove, Internet ad esempio, sicuramente non dobbiamo<br />
scomunicare né male<strong>di</strong>re nulla, ma bene<strong>di</strong>re. Poi, certo, sulla precarietà si può <strong>di</strong>r molto, ma<br />
dobbiamo avvertire questo atteggiamento <strong>di</strong> precarietà, dobbiamo avvertirlo come la nota<br />
caratteristica <strong>di</strong> questo tempo, dobbiamo averne <strong>per</strong>cezione. Lo vedete benissimo<br />
nell‟es<strong>per</strong>ienza comune: se non vedete una <strong>per</strong>sona da un paio <strong>di</strong> anni, non potete chiederle<br />
come stanno i figli. Può essere successo <strong>di</strong> tutto: che hanno <strong>di</strong>vorziato, che hanno cambiato<br />
sesso, religione, che sono andati a vivere chissà dove… La vita è molto precaria. Penso sia<br />
capitato anche a voi <strong>di</strong> incontrare gente che parla con <strong>il</strong> cane, ma non “bau bau”, no! «Saluta<br />
don Armando! È un prete bravo, ha scritto tanti libri», e <strong>il</strong> cane mi guarda così…!<br />
Secondo un‟indagine fatta da Autoscout, la gente parla con le macchine! Il 60% delle<br />
donne incoraggia la propria macchina; <strong>il</strong> 40% degli uomini bestemmia la propria macchina!<br />
Questo è <strong>il</strong> mondo nel quale ci troviamo! C‟è questo senso <strong>di</strong> precarietà che ci avvolge. E,<br />
vedete, <strong>per</strong> la precarietà la morale non serve a niente. Noi come Chiesa immaginiamo che la<br />
morale risolva tutti i problemi. Per nulla! La morale oggi è davvero sotto scacco. Anche i me<strong>di</strong>ci,<br />
ad esempio, sono sotto scacco: nel momento in cui ci sono queste Commissioni nazionali <strong>di</strong><br />
bioetica e si vanno ad analizzare ad esempio gli effetti collaterali <strong>di</strong> alcuni me<strong>di</strong>cinali, quando si<br />
mettono d‟accordo nel decifrare i limiti <strong>di</strong> un certo me<strong>di</strong>cinale, imme<strong>di</strong>atamente i produttori<br />
hanno la versione successiva del farmaco che ha già eliminato quegli effetti indesiderati.<br />
19<br />
Anno XXXIV ● N. 223 ● Marzo 2012