NN. 69/70 LUGLIO-AGOSTO/SETTEMBRE-OTTOBRE 2009
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innovamento e di ampliamento della didattica e della<br />
prassi, e il resoconto sulla progettazione e<br />
l’implementazione del prototipo sono ulteriori elementi<br />
di grande utilità, ben oltre i confini della pura originalità<br />
scientifica. Purtroppo esiste il pericolo che il valore del<br />
libro non venga colto neppure indirettamente da tutti<br />
coloro che restringono il proprio orizzonte di<br />
aggiornamento scientifico alle pubblicazioni in lingua<br />
inglese, e solo con grande ritardo riescono (talvolta) a<br />
prendere in considerazione contributi redatti in altre<br />
lingue, per quanto pregevoli essi possano essere. Si<br />
pensi all’abissale ritardo con cui la Skopostheorie è<br />
stata recepita in ambiente anglosassone e francofono, e<br />
all’effetto sconfortante che ne continua a derivare per<br />
tutti coloro che se la sono vista riproporre a ritroso<br />
persino negli anni 90 e oltre.<br />
Marcello Soffritti<br />
© Marcello Soffritti & inTRAlinea <strong>2009</strong>.<br />
This article can be freely reproduced under the following<br />
conditions: a) that no economic benefit be gained from the<br />
reproduction, b) that all citations and reproductions carry a<br />
reference to this original publication on inTRAlinea <strong>2009</strong><br />
[online] www.intralinea.it<br />
Il caso della narrazione voice-over in Blade<br />
Runner e della sua spiegabile scomparsa<br />
Abstract<br />
ENG: Following the methodological prescriptions of<br />
Gideon Toury’s Descriptive Translation Studies (DTS)<br />
approach, as he defined it in his 1995 homonym book,<br />
this paper investigates the use of voice-over narration<br />
in Ridley Scott’s Blade Runner, well-known film<br />
adaptation from Philip K. Dick’s Do Androids Dream of<br />
Electric Sheep?. In an acceptability-oriented translation,<br />
as the case studied is likely to be regarded, VO<br />
narration – usually considered a characteristic solution<br />
of film adaptation – is shown to be ruled by no fidelity<br />
constraints induced by the literary source, and rather to<br />
be adopted in accordance with norms originated in the<br />
target cultural system – quite binding and all-pervading<br />
in the case of the Hollywood cinema system and its<br />
genre subsystems. The dynamics over time of these<br />
relations, as the target cultural system evolves and the<br />
observed work describes its trajectory in it, accounts for<br />
the changes concerning VO narration, which occurred<br />
in Blade Runner 1982 first edition – and to a larger<br />
extent in earlier material then discarded – and was<br />
eliminated in 1992 and 2007 second and third editions.<br />
ITA: Condotto secondo la proposta metodologicale<br />
prescrizioni previste dalla definizione metodologica di<br />
Gideon Toury dei Descriptive Translation Studies (DTS),<br />
così come essa è sintetizzata e illustrata nel testo<br />
omonimo del 1995 da Gideon Toury, lo studio è<br />
dedicato all’adozione della narrazione voice-over in<br />
Blade Runner di Ridley Scott, adattamento<br />
cinematografico, com’è noto, del romanzo di Philip K.<br />
Dick Do Androids Dream of Electric Sheep?. Viene<br />
mostrato come in una traduzione acceptability-oriented,<br />
quale appare poter essere considerato il caso in<br />
oggetto, la narrazione VO, che pure è tra le soluzioni<br />
espressive più tipiche degli adattamenti, risponda non a<br />
vincoli di fedeltà o invarianza indotti dal romanzosource,<br />
quanto piuttosto a norme vigenti nel sistema<br />
culturale d’arrivo, quanto mai condizionanti almeno per<br />
il caso del sistema cinematografico holliwodiano e dei<br />
sui sottosistemi “di genere”. La dinamicità di tali<br />
rapporti nel corso del tempo, sulla base della storia<br />
evolutiva del sistema culturale stesso e soprattutto della<br />
traiettoria in esso dell’opera studiata, permette di<br />
rendere conto della storia delle varianti che investono la<br />
narrazione voice-over, presente nella prima edizione del<br />
film del 1982 – e ancor più ampiamente nel materiale<br />
prodotto in vista di questa prima edizione e scartato – e<br />
successivamente eliminata nelle riedizioni del 1992 e<br />
del 2007.<br />
Parole chiave/Keywords<br />
ENG: Descriptive Translation Studies, film adaptation,<br />
voice-over narrator, noir, Blade Runner<br />
ITA: Descriptive Translation Studies, adattamento<br />
cinematografico, narratore fuori campo, noir, Blade<br />
Runner<br />
1. Do Androids Tell of Electric Sheep?<br />
The script opened with a hoary voiceover<br />
that went something like, “It was<br />
a dirty town. It was a dirty job.<br />
Somebody had to do that job. I was<br />
that somebody. My name’s Rick<br />
Deckard” I mean, my God! (Sammon,<br />
2007: 253)<br />
Così Philip Dick, in una dichiarazione del 1980,<br />
descriveva l’incipit della sceneggiatura di Blade Runner,<br />
manifestando un giudizio nettamente negativo su<br />
questa prima versione che “overrelied on the old clichéridden<br />
Chandleresque figure”(2007: 253). L’autore di<br />
Do Androids Dream of Electric Sheep?, che allora per la<br />
prima volta[1] si trovava alle prese con un progetto, al<br />
quale non contribuì mai direttamente, di adattamento<br />
cinematografico di una sua opera, arrivò a comunicare<br />
pubblicamente attraverso la stampa[2] la sua<br />
contrarietà ad un’operazione che minacciava di ridursi<br />
ad un banale appiattimento del soggetto del suo<br />
romanzo ai più scontati cliché dei film noir americani,<br />
“on the level of ‘Philip Marlowe Meets the Stepford<br />
Wives’” (2007: 254)[3], ma ebbe modo in seguito, sulla<br />
base di una più tarda versione della sceneggiatura e<br />
soprattutto della visione in anteprima dei primi spezzoni<br />
ultimati del film, di correggere radicalmente la propria<br />
opinione e di riconoscere, con sincera ammirazione e<br />
non scontata gratitudine, il rivoluzionario valore del<br />
film.<br />
The impact of BLADE RU<strong>NN</strong>ER is simply<br />
going to be overwhelming, both on the<br />
public and on creative people—and, I<br />
believe, on science fiction as a field.<br />
[...] In all candor I must say that our<br />
field has gradually and steadily been<br />
deteriorating for the last few years.<br />
64<br />
OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove A<strong>NN</strong>O XIII – <strong>NN</strong>. <strong>69</strong>/<strong>70</strong> <strong>LUGLIO</strong>-<strong>AGOSTO</strong>/<strong>SETTEMBRE</strong>-<strong>OTTOBRE</strong> <strong>2009</strong>