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testo pdf - Piccolo Principe

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F E N A R E T E P R O J E C T<br />

di differenziare sé dall’altro da sé<br />

di rivedere quell’esperienza in maniera distaccata, così da rileggerla per<br />

trarne informazioni e conoscenze su di sé e sul mondo esterno<br />

di individuare i propri personali punti di forza e di debolezza.<br />

Conoscenze e punti di forza diventeranno la base su cui si poggeranno le informazioni,<br />

le tecniche e gli strumenti che l’educatrice pari professionale deve possedere.<br />

1.2.3 Le basi metodologiche su cui si poggia l’ipotesi di rielaborazione dell’esperienza:<br />

la teoria del ciclo della vita di Kohlrieser<br />

L’esistenza di ciascun individuo è costantemente percorsa da processi di attaccamento,<br />

legame, separazione e lutto, tali processi vengono collegati tra loro<br />

nella definizione di ciclo della vita. L’esistenza perciò è percorsa da molteplici<br />

cicli della vita, cioè ogni individuo vive periodi in cui si avvicina a qualcuno o<br />

qualcosa e costruisce un legame e momenti in cui si separa da qualcuno o qualcosa<br />

ed elabora il conseguente lutto. I quattro momenti del ciclo della vita sono<br />

strettamente collegati tra loro, poiché è necessario che si susseguano gli uni agli<br />

altri altrimenti il ciclo si interrompe e ciò comporta l’impossibilità di creare<br />

nuovi legami. Una potenziale peer educator è una persona che ha smesso di prostituirsi<br />

oppure che si prostituisce e vuole ricoprire un duplice ruolo. Nell’un<br />

caso come nell’altro la potenziale peer vuole intraprendere una nuova esperienza<br />

professionale dando forma ad una nuova immagine di sé, e ciò comporta la<br />

necessità di staccarsi dalla precedente immagine professionale e di sé.<br />

Ripensare a quello che è successo, sentire le emozioni che lo hanno accompagnato<br />

e caratterizzato, rivivere (nel senso di ricordare, riportare alla memoria)<br />

alcuni episodi di storia personale permette di distaccarsi. È perciò il passo necessario<br />

verso l’individuazione di una giusta distanza nei confronti della propria<br />

esperienza di prostituta e, di conseguenza, determina la possibilità di differenziare<br />

sé dall’altro da sé (il con<strong>testo</strong> è il medesimo, la prostituzione, ma gli individui<br />

sono diversi perché hanno esperienze, vissuti, problemi, risorse ... diversi).<br />

Il riconoscimento dell’unicità della propria esperienza e di sé come persona è un<br />

passaggio fondamentale rispetto alla professionalità della peer perché evita il<br />

rischio della generalizzazione della propria esperienza; cioè il rischio di considerate<br />

le future utenti come identiche a sé, sovrapponendo la propria alla loro<br />

esperienza e proponendo strategie standardizzate e soluzione preconfezionate.<br />

Distaccarsi significa saper differenziare gli assi temporali, cioè non confondere<br />

passato - presente - futuro. Quindi tracciare una distinzione tra il passato e il presente,<br />

una linea di demarcazione. Questa operazione può consentire alle persone<br />

di evitare la negazione del passato, perché la linea di demarcazione differenzia<br />

ed inoltre perché quella linea può essere considerata il confine da cui ci si<br />

può affacciare su quello che è stato. La linea di demarcazione diventa una con-<br />

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