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Lisa Jane Smith Il diario del vampiro La lotta - Liberi di Leggere

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pozzo e osservarono il blocco <strong>di</strong> pietra, piatto e squadrato, posto quasi a<br />

livello <strong>del</strong> terreno.<br />

Matt si fermò a esaminare il terriccio e le erbacce circostanti. «È stato<br />

spostato <strong>di</strong> recente», concluse.<br />

Fu a questo punto che il cuore <strong>di</strong> Elena cominciò a martellare sul serio.<br />

Lo sentiva rimbombare in gola e nella punta <strong>del</strong>le <strong>di</strong>ta. «Solleviamolo»,<br />

<strong>di</strong>sse con una voce che era poco più <strong>di</strong> un sussurro.<br />

<strong>La</strong> lastra <strong>di</strong> pietra era così pesante che Matt non riuscì neanche a<br />

spostarla. Alla fine si misero tutti e quattro a spingere, puntellandosi contro<br />

il terreno <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> essa, finché, con uno scricchiolio, il blocco si spostò <strong>di</strong><br />

pochi centimetri. Dopo aver creato un sottile varco fra la pietra e il pozzo,<br />

Matt adoperò un ramo secco per fare leva e allargare l'apertura. Poi<br />

spinsero tutti insieme, ancora una volta.<br />

Quando l'apertura fu grande abbastanza per far passare la testa e le<br />

spalle, Elena si affacciò, guardando all'interno. Aveva quasi paura <strong>di</strong><br />

sperare.<br />

«Stefan?».<br />

I momenti che seguirono, sospesa su quell'apertura buia a guardare giù<br />

nell'oscurità, sentendo solo l'eco dei ciottoli che lei aveva smosso, furono<br />

angosciosi. Poi, incre<strong>di</strong>bilmente, si sentì un altro rumore.<br />

«Chi...? Elena?»<br />

«Oh, Stefan!». <strong>Il</strong> senso <strong>di</strong> sollievo le fece perdere il controllo. «Sì! Sono<br />

qui, siamo qui, e ti tireremo fuori. Stai bene? Sei ferito?». L'unica cosa che<br />

le impedì <strong>di</strong> cadere a sua volta nel pozzo fu l'intervento <strong>di</strong> Matt, che<br />

l'afferrò da <strong>di</strong>etro. «Stefan, aspetta, abbiamo una corda. Dimmi se stai<br />

bene».<br />

Ci fu un suono debole, quasi irriconoscibile, ma Elena sapeva cos'era.<br />

Una risata. <strong>La</strong> voce <strong>di</strong> Stefan era flebile ma comprensibile. «Sono stato...<br />

meglio», <strong>di</strong>sse. «Ma sono... vivo. Chi c'è con te?»<br />

«Sono io, Matt», intervenne il ragazzo, mentre lasciava Elena. Si chinò<br />

anche lui sulla cavità. Elena, quasi <strong>del</strong>irante per l'eccitazione, notò che<br />

aveva un aspetto leggermente stupito. «E Mere<strong>di</strong>th e Bonnie, che in<br />

seguito piegherà qualche cucchiaio per noi. Ti tiro giù la corda... cioè, a<br />

meno che Bonnie non ti faccia levitare fuori». Ancora in ginocchio, si<br />

voltò a guardare Bonnie.<br />

<strong>La</strong> ragazza gli <strong>di</strong>ede una pacca sulla testa. «Non scherzare su queste<br />

cose! Tiralo su!».<br />

«Sissignora», <strong>di</strong>sse Matt, in tono scherzoso. «Ecco, Stefan. Legala<br />

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