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Lisa Jane Smith Il diario del vampiro La lotta - Liberi di Leggere

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ucciderti; sta solo aspettando l'occasione giusta.<br />

Si impose <strong>di</strong> muoversi, anche se si sentiva rigida e impacciata come una<br />

marionetta. «Stefan», <strong>di</strong>sse, prendendo la sua mano fredda fra le sue,<br />

«an<strong>di</strong>amo a casa».<br />

Sentiva la tensione nel corpo <strong>del</strong> giovane, come una corrente elettrica<br />

che correva sotto la sua pelle. In quel momento era totalmente concentrato<br />

su Damon, e la luce nei suoi occhi era come una fiamma riflessa dalla lama<br />

<strong>di</strong> un pugnale. Non l'aveva mai visto in questo stato, non lo riconosceva.<br />

Ne ebbe paura.<br />

«Stefan», ripeté, chiamandolo come se si fosse smarrito nella nebbia e<br />

lei non riuscisse a trovarlo. «Stefan, ti prego».<br />

E lentamente, a poco a poco, sentì che lui reagiva. Lo sentì respirare e<br />

abbandonare lo stato d'allerta, scendendo a un livello inferiore d'energia.<br />

Distolto da quello stato <strong>di</strong> mici<strong>di</strong>ale concentrazione, si voltò a guardarla, e<br />

la vide.<br />

«Va bene», le <strong>di</strong>sse dolcemente, guardandola negli occhi. «An<strong>di</strong>amo».<br />

Mentre si allontanavano, Elena mantenne il contatto con Stefan,<br />

prendendolo sottobraccio e stringendogli una mano. Con la sola forza <strong>di</strong><br />

volontà, riuscì a non guardare al <strong>di</strong> sopra <strong>del</strong>la sua spalla mentre<br />

lasciavano la stanza, ma sentì la pelle <strong>del</strong>la schiena accapponarsi come se<br />

si aspettasse una coltellata.<br />

Invece sentì la voce pacata e ironica <strong>di</strong> Damon. «E lo sapevi che baciare<br />

una ragazza dai capelli rossi cura l'herpes labiale?». E poi la risata<br />

esagerata, compiaciuta, <strong>di</strong> Bonnie.<br />

Mentre uscivano, finalmente incontrarono il loro ospite.<br />

«Andate via così presto?», chiese Alaric. «Ma non ho ancora avuto<br />

modo <strong>di</strong> parlare con voi».<br />

Li guardò entrambi, con un'espressione <strong>di</strong> attesa e <strong>di</strong> rimprovero, come<br />

un cane che sa perfettamente che non sarà portato fuori a fare una<br />

passeggiata, eppure continua a sco<strong>di</strong>nzolare. Elena sentì la preoccupazione<br />

montargli nel petto al pensiero <strong>di</strong> lasciare lui e chiunque altro in quella<br />

casa. Lei e Stefan li stavano abbandonando nelle mani <strong>di</strong> Damon.<br />

Doveva solo sperare che la sua valutazione precedente fosse esatta e che<br />

lui volesse continuare quella messinscena. Adesso era già abbastanza<br />

occupata a portare Stefan fuori <strong>di</strong> lì prima che cambiasse idea.<br />

«Non mi sento molto bene», <strong>di</strong>sse, mentre prendeva la borsetta lasciata<br />

sull'ottomana. «Scusate». Strinse più forte il braccio <strong>di</strong> Stefan. Ci sarebbe<br />

voluto davvero poco per farlo tornare sui suoi passi in <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong><br />

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