Lisa Jane Smith Il diario del vampiro La lotta - Liberi di Leggere
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Non potrò mai <strong>di</strong>rglielo, realizzò, con un moto <strong>di</strong> tristezza. Né <strong>di</strong> quella<br />
volta, né <strong>di</strong> qualsiasi altra cosa che Damon farà in futuro. Se <strong>lotta</strong> contro<br />
Damon, sarà la sua fine.<br />
Quin<strong>di</strong> non lo saprà mai, promise a se stessa. Non importa cosa dovrò<br />
fare, impe<strong>di</strong>rò loro <strong>di</strong> <strong>lotta</strong>re per causa mia. Non importa cosa dovrò fare.<br />
Per un attimo si sentì raggelare il sangue dalla paura. Cinquecento anni<br />
prima, Katherine aveva tentato <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re loro <strong>di</strong> combattere, ed era<br />
riuscita solo a spingerli verso uno scontro mortale. Ma lei non avrebbe<br />
commesso lo stesso errore, si <strong>di</strong>sse Elena risolutamente. Katherine aveva<br />
usato meto<strong>di</strong> sciocchi e ingenui. Chi altri se non una bambina sciocca si<br />
sarebbe uccisa nella speranza che i due pretendenti alla sua mano<br />
sarebbero <strong>di</strong>ventati amici? Era stato lo sbaglio peggiore <strong>di</strong> tutta l'intera<br />
spiacevole faccenda. Per quel suo gesto, la rivalità fra Stefan e Damon si<br />
era trasformata in un o<strong>di</strong>o implacabile. E per <strong>di</strong> più Stefan da allora era<br />
vissuto nel rimorso; incolpava se stesso <strong>del</strong>l'ingenuità e <strong>del</strong>la debolezza <strong>di</strong><br />
Katherine.<br />
Cercando un altro argomento <strong>di</strong> cui parlare, chiese a Stefan: «Pensi che<br />
sia stato qualcuno a invitarlo?»<br />
«Ovviamente, visto che era lì».<br />
«Allora è vero per... per persone come te. Devi essere invitato a entrare.<br />
Ma Damon è entrato nella palestra senza essere invitato».<br />
«Perché la palestra non è un posto dove abitano i vivi. Questo è l'unico<br />
criterio. Non importa se si tratta <strong>di</strong> una casa o <strong>di</strong> una tenda o <strong>di</strong> un<br />
appartamento sopra un magazzino. Se esseri umani viventi mangiano e<br />
dormono lì, dobbiamo essere invitati per entrare».<br />
«Ma io non ti ho invitato a entrare nella mia casa».<br />
«Sì che l'hai fatto. <strong>La</strong> prima sera, quando ti ho accompagnata a casa, tu<br />
hai aperto la porta e mi hai fatto cenno <strong>di</strong> entrare. Non deve essere un<br />
invito verbale. È sufficiente che ci sia l'intenzione. E la persona che ti<br />
invita non deve essere qualcuno che abita <strong>di</strong> fatto in quella casa. Qualsiasi<br />
essere umano può farlo».<br />
Elena stava pensando. «E se si tratta <strong>di</strong> una casa galleggiante?»<br />
«Stessa cosa. Anche se l'acqua in movimento può essere un ostacolo in<br />
sé. Per alcuni <strong>di</strong> noi, è quasi impossibile attraversarla».<br />
Elena ebbe un'improvvisa visione <strong>di</strong> lei, Mere<strong>di</strong>th e Bonnie che<br />
correvano per raggiungere Wickery Bridge. Perché in qualche modo lei<br />
sapeva che se fossero arrivate sulla riva opposta <strong>del</strong> fiume sarebbero state<br />
al sicuro da chiunque le stesse inseguendo.<br />
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