Lisa Jane Smith Il diario del vampiro La lotta - Liberi di Leggere
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colonia a riempirle le narici, due lunghe <strong>di</strong>ta che le sollevavano il mento.<br />
Damon si piegò in avanti e, con un morso deciso, staccò l'altra estremità<br />
<strong>del</strong> grissino.<br />
In quel momento, solo pochi centimetri separarono le loro labbra. Stava<br />
per piegarsi a dare un secondo morso quando Elena recuperò le facoltà<br />
mentali quanto bastava per tirarsi in<strong>di</strong>etro, afferrare con la mano il pezzo<br />
<strong>di</strong> grissino e gettarlo via. <strong>Il</strong> giovane lo recuperò a mezz'aria, in una<br />
virtuosa esibizione <strong>di</strong> prontezza <strong>di</strong> riflessi.<br />
Aveva gli occhi ancora fissi su <strong>di</strong> lei. Elena riuscì finalmente a prendere<br />
un respiro e aprì la bocca, senza sapere bene perché. Forse per gridare. Per<br />
<strong>di</strong>re a tutta quella gente <strong>di</strong> scappare lontano, nella notte. <strong>Il</strong> cuore le<br />
martellava nel petto come un maglio meccanico, la vista si era annebbiata.<br />
«Calma, calma». Le tolse il piatto <strong>di</strong> mano e poi in qualche modo le<br />
prese il polso. Lo stringeva <strong>del</strong>icatamente, come aveva fatto Mary per<br />
misurare le pulsazioni <strong>di</strong> Stefan. Mentre Elena continuava a fissarlo a<br />
bocca aperta, le accarezzò il polso con il pollice, come per confortarla.<br />
«Calma. Va tutto bene».<br />
Cosa ci fai qui? Pensò la ragazza. L'ambiente intorno a lei le sembrava<br />
stranamente luminoso e innaturale. Sembrava uno <strong>di</strong> quegli incubi in cui<br />
tutto è normale, come se uno fosse sveglio, e poi all'improvviso succede<br />
qualcosa <strong>di</strong> spaventoso. Lui voleva ucciderli tutti.<br />
«Elena? Ti senti bene?». Sue Carson si stava rivolgendo a lei, la<br />
afferrava per le spalle.<br />
«Credo le sia andato <strong>di</strong> traverso qualcosa», <strong>di</strong>sse Damon, liberando il<br />
polso <strong>di</strong> Elena. «Ma ora è passato. Perché non ci presenti?».<br />
Lui voleva ucciderli tutti...<br />
«Elena, lui è Damon, ehm...». Sue aprì la mano per chiedere scusa, e<br />
Damon finì la frase per lei.<br />
«<strong>Smith</strong>». Sollevò un bicchiere <strong>di</strong> carta verso Elena. «<strong>La</strong> vita».<br />
«Cosa ci fai qui?», gli sussurrò la ragazza.<br />
«È uno studente <strong>del</strong> college», venne in aiuto Sue, quando fu evidente<br />
che Damon non aveva intenzione <strong>di</strong> rispondere. «Da... l'Università <strong>del</strong>la<br />
Virginia, vero? Dal "William and Mary"?»<br />
«Fra gli altri posti», <strong>di</strong>sse Damon, guardando sempre Elena. Non aveva<br />
rivolto neanche uno sguardo a Sue. «Mi piace viaggiare».<br />
<strong>Il</strong> mondo intorno a Elena era tornato come prima, ma era un mondo<br />
agghiacciante. C'erano persone tutte intorno a loro, che seguivano con<br />
interesse lo scambio <strong>di</strong> battute, impedendole <strong>di</strong> parlare liberamente. Ma<br />
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