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Lisa Jane Smith Il diario del vampiro La lotta - Liberi di Leggere

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<strong>La</strong> fatica <strong>di</strong> portare Stefan attraverso il bosco fu sufficiente a tenere la<br />

mente <strong>di</strong> tutti occupata per un po'. <strong>Il</strong> giovane rimase privo <strong>di</strong> sensi, e<br />

quando alla fine lo adagiarono sul se<strong>di</strong>le posteriore <strong>del</strong>la macchina <strong>di</strong> Matt<br />

si ritrovarono tutti esausti e pieni <strong>di</strong> livi<strong>di</strong>, e per <strong>di</strong> più bagnati, per essere<br />

stati a contatto con i suoi vestiti inzuppati d'acqua. Elena gli sistemò la<br />

testa sulle sue ginocchia mentre la macchina si <strong>di</strong>rigeva al pensionato.<br />

Mere<strong>di</strong>th e Bonnie li seguirono.<br />

«Le luci sono accese», <strong>di</strong>sse Matt, fermandosi davanti al grande e<strong>di</strong>ficio<br />

color ruggine. «Deve essere ancora sveglia. Ma la porta probabilmente<br />

sarà chiusa a chiave».<br />

Elena posò <strong>del</strong>icatamente la testa <strong>di</strong> Stefan e scivolò fuori <strong>del</strong>la<br />

macchina, e vide una <strong>del</strong>le finestre <strong>del</strong>la casa illuminarsi mentre la tenda<br />

veniva scostata. Poi vide apparire <strong>di</strong>etro i vetri la testa e le spalle <strong>di</strong><br />

qualcuno che guardava giù in strada.<br />

«Signora Flowers!», gridò Elena, facendole cenno con la mano. «Sono<br />

Elena Gilbert, signora Flowers. Abbiamo trovato Stefan, ci faccia<br />

entrare!».<br />

<strong>La</strong> figura alla finestra non si mosse né sembrò aver capito le sue parole.<br />

Eppure il suo atteggiamento fece intuire a Elena che stava ancora<br />

guardando verso <strong>di</strong> loro.<br />

«Signora Flowers, abbiamo portato Stefan», gridò <strong>di</strong> nuovo, in<strong>di</strong>cando<br />

l'abitacolo illuminato <strong>del</strong>la macchina. «<strong>La</strong> prego!».<br />

«Elena! È già aperta!», la voce <strong>di</strong> Bonnie arrivò dal portico sul davanti, e<br />

<strong>di</strong>strasse Elena dalla sagoma alla finestra. Quando la ragazza tornò a<br />

guardare in alto, vide che la tenda si stava richiudendo, poi la luce <strong>di</strong><br />

quella stanza al piano superiore si spense.<br />

Era strano, ma non aveva tempo <strong>di</strong> pensarci. Insieme a Mere<strong>di</strong>th, aiutò<br />

Matt a sollevare Stefan e a portarlo su per i gra<strong>di</strong>ni davanti al portone.<br />

All'interno, la casa era buia e silenziosa. Elena guidò gli altri su per la<br />

rampa che si trovava <strong>di</strong> fronte all'entrata, e fino al pianerottolo <strong>del</strong> secondo<br />

piano. Da lì entrarono in una camera da letto, ed Elena fece aprire a<br />

Bonnie la porta <strong>di</strong> quel che sembrava un ripostiglio. Si <strong>del</strong>ineò un'altra<br />

rampa <strong>di</strong> scale, molto buia e stretta.<br />

«Chi lascerebbe... il portone aperto... dopo tutto quel che è successo <strong>di</strong><br />

recente?», bofonchiò Matt mentre trascinavano il corpo esanime<br />

<strong>del</strong>l'amico. «Deve essere matta».<br />

«È matta», <strong>di</strong>sse Bonnie dall'alto, aprendo la porta in cima alle scale.<br />

«L'ultima volta che siamo state qui ci ha parlato <strong>di</strong> uno stranissimo...», la<br />

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