Terry Brooks - 1996 - Il Primo Re Di Shannara ... - Liberi di Leggere
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attenzione. Batté le palpebre per schiarirsi la vista e scrutò<br />
minuziosamente la <strong>di</strong>stesa buia, ma non vide nulla. Poi colse <strong>di</strong> nuovo lo<br />
stesso movimento, una brevissima palpitazione del buio tra le ombre <strong>di</strong><br />
un lungo solco scavato dalle piogge nel terreno. Era così lontano da non<br />
potergli rivelare la propria natura, ma aveva un forte sospetto su quale<br />
potesse essere. Sentì una morsa <strong>di</strong> gelo allo stomaco, perché aveva già<br />
visto quel genere <strong>di</strong> movimenti: sempre <strong>di</strong> notte, sempre nel vuoto <strong>di</strong><br />
qualche luogo desolato ai confini delle Terre del Nord. Mantenendo<br />
un'assoluta immobilità, continuò a scrutare nel buio, augurandosi <strong>di</strong><br />
essersi sbagliato. <strong>Il</strong> movimento si ripeté, questa volta più vicino.<br />
Qualcosa si sollevò da terra, rimase sospeso sul mosaico grigio della<br />
pianura ammantata dalla notte, poi tornò a tuffarsi verso terra. Poteva<br />
essere un grande uccello da preda alla ricerca <strong>di</strong> cibo, ma non lo era.<br />
Era un Messaggero del Teschio. Kinson attese ancora qualche istante,<br />
perché voleva accertarsi della <strong>di</strong>rezione della creatura. Ancora una<br />
volta l'ombra si staccò da terra e s'innalzò alla luce delle stelle,<br />
seguendo il solco per poi allontanarsene, ma muovendosi costantemente in<br />
modo da avvicinarsi al punto dove si nascondevano il druido e l'uomo<br />
della Frontiera. Si abbassò <strong>di</strong> nuovo e scomparve fra le ombre del<br />
terreno. Con un tuffo al cuore, Kinson comprese cosa stava facendo il<br />
Messaggero del Teschio. Seguiva una traccia. Quella <strong>di</strong> Bremen. Si girò<br />
<strong>di</strong> scatto, ma il vecchio era già al suo fianco, e scrutava lontano,<br />
nella notte. "Stavo giusto..." "... per chiamarmi" terminò il druido.<br />
"Lo so." Kinson tornò a guardare le Pianure. Nulla si muoveva. "L'hai<br />
visto?" chiese sottovoce. "Sì" rispose il druido, in tono calmo ma<br />
vigile. "Uno <strong>di</strong> loro mi insegue." "Ne sei certo? Segue proprio la tua<br />
traccia, non quella <strong>di</strong> un altro?" "Temo <strong>di</strong> non essere stato abbastanza<br />
cauto, nell'attraversare le pianure" ammise Bremen, e i suoi occhi<br />
brillarono. "<strong>Il</strong> Messaggero sa che mi <strong>di</strong>rigevo da questa parte, e cerca<br />
<strong>di</strong> scoprire dove mi trovo. Non mi sono fatto scoprire da nessuno, mentre<br />
ero nel <strong>Re</strong>gno del Teschio, perciò deve avermi visto per caso. Avrei<br />
dovuto essere più cauto nell'attraversare le pianure, ma credevo <strong>di</strong><br />
essere ormai al sicuro." Continuarono a guardare e il Messaggero del<br />
Teschio uscì <strong>di</strong> nuovo dal buio, s'innalzò per qualche momento, si lasciò<br />
scivolare nell'aria senza rumore, poi si tuffò ancora una volta fra le<br />
ombre. "C'è ancora tempo, prima che ci raggiunga" sussurrò Bremen. "Ma<br />
penso che dovremmo metterci in marcia. Nasconderemo le tracce del nostro<br />
passaggio per confonderlo, se dovesse decidere <strong>di</strong> seguirci. Paranor e i<br />
Drui<strong>di</strong> ci attendono. An<strong>di</strong>amo, Kinson." Insieme si alzarono e s'immersero<br />
nell'ombra degli alberi, per poi scendere lungo l'altro versante<br />
dell'altura. Scesero senza fare alcun rumore, con movimenti agili ed<br />
esperti, e le loro sagome scure sembravano sfiorare appena il terreno.<br />
In pochi secon<strong>di</strong> scomparvero alla vista.<br />
2<br />
Camminarono per tutto il resto della notte al riparo dei gran<strong>di</strong> alberi<br />
della foresta. Kinson apriva la strada, Bremen lo seguiva passo passo,<br />
come un'ombra. Nessuno dei due parlava perché erano abituati al silenzio<br />
e alla reciproca presenza. Non rividero il Messaggero del Teschio. Per<br />
celare le loro tracce, il druido si servì della magia, ma solo quanto<br />
bastava a nascondere il loro passaggio senza richiamare l'attenzione.<br />
Comunque, pareva che il cacciatore alato non intendesse scendere più a