Terry Brooks - 1996 - Il Primo Re Di Shannara ... - Liberi di Leggere
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alla magia come a una via per il futuro. Su questo punto, Bremen aveva<br />
<strong>di</strong>scusso all'infinito, ma invano. La maggioranza dei Drui<strong>di</strong> <strong>di</strong> Paranor<br />
era coriacea e chiusa alla possibilità <strong>di</strong> un cambiamento. Impara dai<br />
tuoi errori, ripetevano, non <strong>di</strong>menticare quanto sia pericolosa la<br />
pratica della magia. Meglio che scor<strong>di</strong> questi tuoi capricciosi interessi<br />
e ti de<strong>di</strong>chi a qualche stu<strong>di</strong>o più serio. Naturalmente, Bremen non era<br />
<strong>di</strong>sposto a farlo, o forse non poteva. Era contrario alla sua natura<br />
rinunciare a una possibilità soltanto perché in passato era andato<br />
incontro a un fallimento. Gli insuccessi del passato erano dovuti a una<br />
clamorosa incompetenza, ripeteva loro: una cosa che non si sarebbe<br />
certamente ripetuta una seconda volta. Alcuni erano d'accordo con le sue<br />
idee, ma alla fine, quando il Consiglio lo aveva espulso perché la sua<br />
insistenza era <strong>di</strong>venuta intollerabile, si era allontanato da solo.<br />
Allora si era <strong>di</strong>retto nella Terra dell'Ovest e per molti anni era<br />
vissuto con gli Elfi, stu<strong>di</strong>ando le loro arti, concentrandosi sui loro<br />
libri, cercando <strong>di</strong> ritrovare una parte <strong>di</strong> quello che avevano perso<br />
quando le creature <strong>di</strong> Faerie si erano ritirate <strong>di</strong> fronte agli uomini.<br />
Alcune conoscenze le possedeva già. <strong>Il</strong> segreto del Sonno Magico era già<br />
suo, anche se in forma ru<strong>di</strong>mentale. Per apprenderne tutti i particolari<br />
e conoscerne bene le conseguenze occorreva tempo, e quando poté<br />
cominciare a impiegarlo in modo efficace era già in età avanzata. Gli<br />
Elfi accolsero Bremen come un fratello in spirito e misero a sua<br />
<strong>di</strong>sposizione le loro conoscenze <strong>di</strong> magia spicciola e i loro libri, che<br />
più nessuno aveva letto. Col tempo, in mezzo a quel materiale<br />
<strong>di</strong>menticato riuscì a trovare veri tesori. Più tar<strong>di</strong> si recò nelle altre<br />
terre, e venne a conoscenza <strong>di</strong> altre pratiche magiche, anche se meno<br />
raffinate, che talvolta erano sconosciute agli stessi che le usavano.<br />
Per tutto quel tempo continuò a cercare la conferma della sua<br />
convinzione che il Signore degli Inganni e i suoi Messaggeri del Teschio<br />
esistevano ed erano i Drui<strong>di</strong> ribelli fuggiti da Paranor tanti secoli<br />
prima per essere infine sconfitti nella Prima Guerra delle Razze. Ma la<br />
prova era elusiva come il profumo dei fiori portato sulle ali del vento,<br />
che un momento c'è e il momento successivo è scomparso. L'aveva seguita<br />
instancabilmente, attraverso i regni e dall'uno all'altro confine, nei<br />
villaggi vicini e in quelli lontani, da una leggenda all'altra. Alla<br />
fine era andato a cercarla nello stesso <strong>Re</strong>gno del Teschio, nel cuore del<br />
territorio del Signore degli Inganni, nei cui sotterranei s'era confuso<br />
con i suoi neri servitori, in attesa dell'occasione favorevole per<br />
fuggire con la sua verità. Se fosse stato più robusto, sarebbe arrivato<br />
a quella verità già da tempo. Ma gli erano occorsi numerosi anni per<br />
procurarsi le conoscenze occorrenti per sopravvivere a un viaggio nel<br />
Nord. Anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> ricerche. Avrebbe impiegato meno tempo se il<br />
Consiglio lo avesse aiutato, se i Drui<strong>di</strong> avessero rinunciato alle paure<br />
e alle prevenzioni e preso in considerazione le altre possibilità come<br />
aveva fatto lui, ma questo non era successo. Sospirò, ripensando<br />
all'accaduto. Quando riandava al passato, veniva sempre colto dalla<br />
tristezza. Tanto tempo sprecato. Tante occasioni perse. Forse era già<br />
troppo tar<strong>di</strong>, per i Drui<strong>di</strong> <strong>di</strong> Paranor. Come convincerli del pericolo che<br />
li sovrastava? Avrebbero creduto al racconto delle sue scoperte? Dalla<br />
sua ultima visita al castello erano passati più <strong>di</strong> due anni. Forse<br />
alcuni lo credevano morto. Altri avrebbero preferito che lo fosse