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Terry Brooks - 1996 - Il Primo Re Di Shannara ... - Liberi di Leggere

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interesse <strong>di</strong> quel genere: Bremen si chiese se, potendo tornare in<strong>di</strong>etro,<br />

Caerid avrebbe fatto la stessa scelta. Aprì la porta e girò a destra. <strong>Il</strong><br />

corridoio aveva il soffitto a volta, sorretto da grosse travi che<br />

splendevano <strong>di</strong> cera. Alle pareti erano appesi quadri e arazzi, in<br />

piccole nicchie illuminate da candele erano conservati mobili antichi e<br />

vecchie armature. <strong>Il</strong> tempo pareva prigioniero <strong>di</strong> quelle pareti dove<br />

nulla cambiava, tranne le ore del giorno e la successione delle<br />

stagioni. Si provava un grande senso <strong>di</strong> stabilità, a Paranor, la più<br />

grande e antica fortezza delle Quattro Terre, protezione dei<br />

<strong>di</strong>spensatori <strong>di</strong> conoscenza, custode dei manufatti e dei volumi più<br />

preziosi. I pochi progressi compiuti dalle Razze dopo essere uscite<br />

dalla barbarie portata dalle Gran<strong>di</strong> Guerre erano venuti da quel<br />

castello. Ora tutto rischiava <strong>di</strong> finire, <strong>di</strong> scomparire per sempre, e il<br />

solo Bremen pareva preoccuparsene. Arrivato alla porta della biblioteca,<br />

l'aprì senza fare rumore ed entrò. La stanza era piccola, ma stipata <strong>di</strong><br />

libri. Dopo la <strong>di</strong>struzione del vecchio mondo, i libri erano <strong>di</strong>ventati<br />

rari, e gran parte <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong>sponibili era stata compilata dai Drui<strong>di</strong>,<br />

che li avevano faticosamente scritti a mano, attingendo ai ricor<strong>di</strong> dei<br />

pochi che ancora ricordavano le conoscenze del passato. Quasi tutti i<br />

libri erano conservati lì, in quella stanza e in un'altra, e il druido<br />

responsabile della loro conservazione era Kahle <strong>Re</strong>se. Tutti erano<br />

preziosi, ma lo erano soprattutto le Storie dei Drui<strong>di</strong>, in cui erano<br />

elencati tutti i tentativi del Consiglio <strong>di</strong> recuperare le conoscenze<br />

scientifiche e magiche provenienti dai secoli precedenti le Gran<strong>di</strong><br />

Guerre e in seguito perdute. Quei libri contenevano tutti gli stu<strong>di</strong> con<br />

cui si era cercato <strong>di</strong> scoprire i segreti che avevano donato<br />

all'antichità i suoi più gran<strong>di</strong> progressi; vi erano elencate le ipotesi<br />

sulle leggi scientifiche e sulla costruzione degli strumenti che<br />

dovevano applicarle, come pure sui talismani e sulle evocazioni: tutto<br />

materiale che forse un giorno avrebbe trovato spiegazione. Le Storie dei<br />

Drui<strong>di</strong> erano i libri più importanti, agli occhi <strong>di</strong> Bremen, che aveva<br />

deciso <strong>di</strong> salvarli. Kahle <strong>Re</strong>se era in cima a una scala, intento a<br />

rimettere in or<strong>di</strong>ne una serie <strong>di</strong> volumi rilegati in cuoio e piuttosto<br />

squinternati, quando Bremen fece il suo ingresso. <strong>Il</strong> bibliotecario si<br />

girò e, quando lo riconobbe, trasalì per la sorpresa. Era un uomo<br />

minuto, <strong>di</strong> bassa statura, leggermente aggobbito dalla vecchiaia, ma<br />

ancora abbastanza agile per arrampicarsi sulle sue scalette. Aveva le<br />

mani impolverate e si era rimboccato le maniche della veste e le aveva<br />

fissate con delle spille. Batté un paio <strong>di</strong> volte gli occhi azzurri, poi<br />

sorrise, accentuando le rughe. Scese rapidamente a terra e raggiunse<br />

Bremen, per poi stringergli tutt'e due le mani. "Caro amico" lo salutò.<br />

La sua faccia affilata assomigliava alla testa <strong>di</strong> un uccello: occhi<br />

acuti e brillanti, naso a becco, bocca simile a una linea sottile e per<br />

barba un corto ciuffo ricciuto, sul mento a punta. "Lieto <strong>di</strong> vederti,<br />

Kahle" gli rispose Bremen. "Mi sei mancato. Le nostre conversazioni, il<br />

nostro almanaccare sui misteri del mondo, le nostre valutazioni sulla<br />

vita. Anche i nostri tentativi <strong>di</strong> scherzare. Li ricorderai certo." "Li<br />

ricordo, Bremen, li ricordo" rispose il bibliotecario, sorridendo.<br />

"Bene, eccoti qua." "Solo per pochi minuti, temo. Hai sentito?" Kahle<br />

<strong>Re</strong>se annuì. <strong>Il</strong> sorriso gli scomparve dal volto. "Sei venuto a metterci<br />

in guar<strong>di</strong>a sul Signore degli Inganni. Athabasca l'ha fatto per te. Hai

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