Terry Brooks - 1996 - Il Primo Re Di Shannara ... - Liberi di Leggere
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dal castello, più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni prima. Nonostante il bando, però, Risca<br />
era rimasto suo amico. "Non faccio più parte <strong>di</strong> Paranor, Risca" gli fece<br />
notare Bremen. "Tuttavia, mi sembra davvero la mia casa. Come te la sei<br />
passata?" "Bene. Ma mi sono annoiato. <strong>Il</strong> mio talento serve a ben poco,<br />
entro queste mura. Tra i nuovi Drui<strong>di</strong>, ben pochi mostrano interesse per<br />
le arti militari. Per tenermi in forma, mi alleno con le Guar<strong>di</strong>e. Caerid<br />
mi mette alla prova tutti i giorni." L'elfo sbuffò. "Tutti i giorni mi<br />
fai fuori, inten<strong>di</strong> <strong>di</strong>re. Che ci fai, qui? Come sei riuscito a trovarci?"<br />
Risca si staccò da Bremen e si guardò attorno con aria da cospiratore.<br />
"Queste mura hanno orecchi, per chi sa ascoltarle..." A <strong>di</strong>spetto <strong>di</strong> se<br />
stesso, Caerid Lock fu costretto a ridere. "Hai fatto la spia... una<br />
delle <strong>di</strong>scipline che hai affilato come una lama nel tuo arsenale <strong>di</strong> arti<br />
militari!" Bremen sorrise al nano. "Sai perché sono venuto?" "So che hai<br />
un'u<strong>di</strong>enza con Athabasca. Ma prima volevo parlare con te. No, Caerid,<br />
puoi rimanere. Per te non ho segreti." <strong>Il</strong> nano guardò Bremen con grande<br />
serietà. "Ci può essere una sola ragione per il tuo ritorno, e non si<br />
tratta certo <strong>di</strong> buone notizie, ma sia come sia. Avrai bisogno <strong>di</strong><br />
alleati, e puoi contare su <strong>di</strong> me come portavoce al momento opportuno. Io<br />
ho un'anzianità, nel Consiglio, che pochi tuoi sostenitori possono<br />
metterti a <strong>di</strong>sposizione. Comunque, devi sapere com'è la situazione qui<br />
dentro: non è favorevole al tuo ritorno." "Spero <strong>di</strong> convincere<br />
Athabasca: il pericolo che incombe su <strong>di</strong> noi ci impone <strong>di</strong> lasciare da<br />
parte le <strong>di</strong>vergenze." Bremen aggrottò la fronte. "Non mi pare che sia<br />
tanto <strong>di</strong>fficile accettare questa semplice verità." Risca scosse la<br />
testa. "Lo sarà. Sii forte, Bremen. Non piegarti davanti a lui. Ad<br />
Athabasca non piace quello che rappresenti, ossia una sfida alla sua<br />
autorità. Non puoi <strong>di</strong>re o fare nulla per cancellare questa sua<br />
prevenzione. Perciò, come arma, la paura ti sarà più utile della<br />
ragione. Fagli capire bene il pericolo." Si rivolse a Caerid. "Tu gli<br />
daresti un consiglio <strong>di</strong>verso?" L'elfo esitò per un istante, poi scosse<br />
la testa. "No." Risca afferrò <strong>di</strong> nuovo le mani del druido. "Ti parlerò<br />
più tar<strong>di</strong>." Si avviò per il corridoio e presto scomparve nell'ombra.<br />
Bremen sorrise, nonostante tutto. Saldo <strong>di</strong> corpo e <strong>di</strong> mente,<br />
inflessibile in tutto: questo era Risca. Non sarebbe mai cambiato.<br />
Ripresero il cammino, il capitano e il vecchio, per corridoi in penombra<br />
e scale a chiocciola, penetrando sempre più nella rocca, finché non<br />
giunsero a un pianerottolo e a una porticina rinforzata da borchie e<br />
fasce <strong>di</strong> ferro. Bremen l'aveva già vista molte volte, negli anni<br />
trascorsi al castello: era l'entrata posteriore dello stu<strong>di</strong>o del Grande<br />
Druido; Athabasca l'aspettava lì dentro. Trasse un profondo respiro.<br />
Caerid Lock bussò tre volte, attese un istante, bussò una quarta.<br />
Dall'interno una voce ben nota <strong>di</strong>sse: "Avanti". <strong>Il</strong> capitano della<br />
Guar<strong>di</strong>a dei Drui<strong>di</strong> aprì la porticina, poi si fece <strong>di</strong> lato. "Mi è stato<br />
or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> attendere qui" <strong>di</strong>sse a bassa voce. Bremen annuì, <strong>di</strong>vertito<br />
dalla gravità che scorse sulla faccia dell'elfo. "Capisco" <strong>di</strong>sse.<br />
"Grazie <strong>di</strong> nuovo, Caerid." Poi, chinandosi perché l'architrave era molto<br />
basso, entrò nello stu<strong>di</strong>o. Anche la stanza gli era nota. Era lo stu<strong>di</strong>o<br />
personale del Grande Druido, rifugio e luogo d'incontro del capo del<br />
Consiglio. Si trattava <strong>di</strong> un'ampia stanza dall'alto soffitto, con<br />
finestre <strong>di</strong> vetro piombato, scaffali pieni <strong>di</strong> carte, oggetti, <strong>di</strong>ari,<br />
schedari e libri sparsi dappertutto. Sulla parete <strong>di</strong> fronte a lui c'era