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Terry Brooks - 1996 - Il Primo Re Di Shannara ... - Liberi di Leggere

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cinque in gruppo, con Bremen in testa, Risca e Tay Trefenwyd ai suoi<br />

fianchi, Kinson un passo <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> loro e Mareth per ultima. <strong>Il</strong> sole era<br />

già alto in cima ai Denti del Drago e illuminava le valli boscose, il<br />

cielo era luminosissimo, <strong>di</strong> un profondo colore turchino e senza traccia<br />

<strong>di</strong> nubi. <strong>Il</strong> gruppo si <strong>di</strong>resse a sud, passando per sentieri poco battuti,<br />

costeggiando corsi d'acqua larghi e placi<strong>di</strong>, per poi inoltrarsi nelle<br />

basse colline coperte <strong>di</strong> cespugli che dalla foresta portavano al Passo<br />

<strong>di</strong> Kennon. Verso mezzogiorno erano quasi al Passo e l'aria era gelida e<br />

tagliente. Guardandosi alle spalle, potevano ancora vedere le mura<br />

massicce <strong>di</strong> Paranor ergersi sul loro promontorio roccioso, in mezzo<br />

all'antica foresta. L'intensa luce del sole dava alla pietra della rocca<br />

un aspetto severo e implacabile: in mezzo alla grande <strong>di</strong>stesa <strong>di</strong> alberi,<br />

il castello era come il mozzo centrale <strong>di</strong> una grande ruota. Si girarono<br />

a guardarlo, uno dopo l'altro, immersi ciascuno nei propri pensieri,<br />

ripensando agli eventi <strong>di</strong> anni lontani. La sola Mareth non mostrava<br />

alcun interesse, teneva lo sguardo deliberatamente rivolto avanti e il<br />

suo viso minuto era una maschera impenetrabile. Poi entrarono nel Passo<br />

vero e proprio, le cui pareti <strong>di</strong>rupate si levavano quasi verticali<br />

attorno a loro: gran<strong>di</strong> lastre <strong>di</strong> pietra, qua e là scheggiate dalle lente<br />

oscillazioni della scure del tempo, che impe<strong>di</strong>vano <strong>di</strong> vedere Paranor.<br />

Solo Bremen conosceva la loro destinazione, ma la tenne per sé finché<br />

non si accamparono, quella notte, sul Fiume Mermidon, dopo essere<br />

felicemente scesi dal Passo ed essere rientrati nella protezione della<br />

foresta sottostante. Kinson gli aveva chiesto la loro destinazione<br />

quando era rimasto solo con lui e Risca gliel'aveva chiesta davanti a<br />

tutti, ma Bremen aveva preferito non rispondere. La ragione la sapeva<br />

solo lui e la tenne per sé, senza dare spiegazioni ai compagni. Nessuno<br />

cercò <strong>di</strong> fargli cambiare idea. Ma quella notte, dopo che ebbero acceso<br />

il fuoco e cucinato la cena (il primo pasto caldo <strong>di</strong> Kinson da parecchie<br />

settimane), Bremen rivelò finalmente dove fossero <strong>di</strong>retti. "Adesso vi<br />

spiegherò dove stiamo andando" annunciò con tranquillità. "Dobbiamo<br />

raggiungere il Perno dell'Ade." Sedevano attorno al piccolo fuoco,<br />

avevano cenato e ciascuno era occupato in qualche cosa. Risca affilava<br />

la daga. Tay beveva birra da un otre e tracciava figure in terra.<br />

Kinson, con un punteruolo e una striscia <strong>di</strong> cuoio lunga e sottile,<br />

riparava gli stivali che s'erano scuciti. Mareth se ne stava a parte,<br />

isolata dal gruppo, e li osservava con quel suo sguardo strano,<br />

imperturbabile, che tutto coglieva e nulla restituiva. Quando Bremen<br />

ebbe terminato, scese il silenzio. Tutti lo fissarono. "Intendo parlare<br />

con gli spiriti dei morti per scoprire come proteggere le Razze.<br />

Cercherò <strong>di</strong> sapere come dobbiamo procedere. Cercherò <strong>di</strong> scoprire il<br />

nostro destino." Tay Trefenwyd si schiarì piano la gola. "<strong>Il</strong> Perno<br />

dell'Ade è proibito ai mortali. Anche ai Drui<strong>di</strong>. Le sue acque sono<br />

velenose. Un sorso e sei morto." Guardò Bremen preoccupato, poi <strong>di</strong>stolse<br />

gli occhi. "Ma tu lo sai già. Vero?" Bremen annuì. "E' pericoloso andare<br />

al Perno dell'Ade e ancor più pericoloso evocare i suoi morti. Ma io ho<br />

stu<strong>di</strong>ato la magia che protegge il mondo dell'oltretomba e i suoi punti<br />

<strong>di</strong> contatto con il nostro, ho percorso le strade esistenti tra i due e<br />

sono ritornato vivo." Sorrise all'elfo. "Ho fatto molta strada<br />

dall'ultima volta che ci siamo visti, Tay." Risca brontolò: "Non sono<br />

certo <strong>di</strong> voler sapere il mio destino". "Neanch'io" intervenne Kinson.

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