Terry Brooks - 1996 - Il Primo Re Di Shannara ... - Liberi di Leggere
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si voleva che la vita assumesse un significato. I risultati conseguiti<br />
da un uomo non avevano alcun valore, se non gli procuravano un beneficio<br />
personale. A che scopo perdere tempo nello stu<strong>di</strong>o, se non lo si poteva<br />
tradurre in qualcosa <strong>di</strong> pratico? Che senso aveva conoscere dei segreti<br />
della scienza e della magia se non si poteva metterli alla prova? Queste<br />
le domande che si erano rivolti i tre Drui<strong>di</strong>, dapprima separatamente,<br />
poi l'un l'altro quando s'erano accorti <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre una convinzione<br />
comune. Non erano i soli insod<strong>di</strong>sfatti, naturalmente. Altri nutrivano le<br />
medesime convinzioni. Ma nessuno con altrettanto fervore, ossia al punto<br />
<strong>di</strong> lasciarsi corrompere. Per i tre non c'era speranza <strong>di</strong> passare<br />
inosservati: il Signore degli Inganni aveva cercato per molto tempo<br />
persone come loro per ven<strong>di</strong>carsi dei Drui<strong>di</strong>. Infine li aveva trovati e<br />
fatti suoi. C'era voluto tempo, ma un poco alla volta li aveva<br />
conquistati, così come aveva fatto con coloro che l'avevano seguito<br />
quando aveva lasciato la rocca, più <strong>di</strong> tre secoli prima. <strong>Di</strong> uomini come<br />
quelli ce n'erano sempre: aspettavano soltanto che qualcuno li<br />
chiamasse, che qualcuno li usasse. Brona era stato molto astuto nei suoi<br />
approcci, non si era rivelato, all'inizio, ma aveva fatto u<strong>di</strong>re la sua<br />
voce come se fosse la loro, aveva fatto balenare <strong>di</strong>nanzi ai loro occhi<br />
infinite possibilità, il profumo del potere, la bellezza della magia.<br />
Aveva lasciato che si incatenassero a lui con le loro stesse mani, che<br />
si forgiassero catene fatte <strong>di</strong> attesa e avi<strong>di</strong>tà, che si rendessero suoi<br />
schiavi col cadere in balia <strong>di</strong> sogni illusori e desideri smodati. Alla<br />
fine, l'avrebbero supplicato <strong>di</strong> prenderli con sé, anche dopo avere<br />
scoperto la sua identità e il prezzo da pagare. Ora scivolarono lungo i<br />
corridoi <strong>di</strong> Paranor, con intenzioni malvage, votati a un'azione che li<br />
avrebbe condannati per sempre. Si staccarono in silenzio dalla scala e<br />
raggiunsero la porta dove montava <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a il giovane elfo. Si tennero<br />
nell'ombra, dove non giungeva la luce delle torce, e usarono piccole<br />
formule magiche fornite dal loro Signore - un dolce assaggio del potere<br />
- per nascondersi agli occhi della sentinella. Poi le furono addosso, e<br />
uno dei tre la colpì alla testa per farle perdere i sensi. Gli altri due<br />
si occuparono in fretta e furia dei chiavistelli che bloccavano la porta<br />
<strong>di</strong> pietra, li aprirono a uno a uno, sollevarono la saracinesca <strong>di</strong> ferro,<br />
tolsero dagli incastri la pesante sbarra, e alla fine, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni<br />
possibile pentimento, aprirono la porta, cosicché Paranor rimase aperto<br />
alla notte e agli esseri che attendevano all'esterno. I Drui<strong>di</strong> fecero un<br />
passo in<strong>di</strong>etro quando la prima mostruosità emerse alla luce, dondolando<br />
sui calcagni. Era un Messaggero del Teschio, gobbo e massiccio nel suo<br />
manto nero, gli artigli protesi innanzi a sé. Tutto spigoli e bor<strong>di</strong><br />
taglienti, tutto muscoli e pelle coriacea, riempì il passaggio e parve<br />
risucchiarne tutta l'aria. I suoi occhi rossi e ardenti come brace si<br />
fissarono per qualche istante sulle tre figure che si ritraevano<br />
istintivamente da lui, e con <strong>di</strong>sprezzo le spinse da parte per passare.<br />
Batté adagio le ali <strong>di</strong> pipistrello, poi, con un sibilo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione,<br />
afferrò la giovane guar<strong>di</strong>a elfa, le lacerò la gola e la scagliò a terra.<br />
I Drui<strong>di</strong> rabbrivi<strong>di</strong>rono quando vennero colpiti da un fiotto <strong>di</strong> sangue<br />
della vittima. <strong>Il</strong> Messaggero del Teschio fece un cenno all'esterno, e<br />
una fila <strong>di</strong> altre creature cominciò allora a riversarsi nel breve<br />
passaggio: forme abominevoli, irte <strong>di</strong> denti e <strong>di</strong> spine, storte,<br />
aggobbite e coperte solo da qualche chiazza <strong>di</strong> pelo arruffato, armate e