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Edizione del 28/05/2013 - Corriere

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CORRI R<br />

Martedì <strong>28</strong> maggio <strong>2013</strong><br />

Spaccio di cocaina tra Ercolano<br />

e Monteforte: in cella insospettabile<br />

MONTEFORTE IRPINO- Spacciavano cocaina e<br />

crack sull’asse Avellino-Ercolano. Le indagini <strong>del</strong>la<br />

Procura <strong>del</strong>la Repubblica di Avellino e dei militari<br />

<strong>del</strong>la Guardia di Finanza hanno consentito<br />

di sgominare un gruppo di pusher legato ad un<br />

nome noto nel panorama <strong>del</strong>lo spaccio nell’hinterland<br />

avellinese, Giulio Acierno, pregiudicato<br />

legato secondo gli inquirenti al clan Cava. Le indagini,<br />

coordinate dal pm Elia Taddeo hanno preso<br />

il via proprio dal periodo in cui il pluripregiudicato<br />

è stato scarcerato a seguito <strong>del</strong> maxiprocesso<br />

al clan Cava. Quello in cui Acierno è risultato<br />

assolto dall’accusa di aver fatto parte <strong>del</strong> sodalizio<br />

nell’ambito <strong>del</strong> traffico di droga tra Aiello<br />

Del Sabato e l’hinterland avellinese. Siamo nel<br />

periodo a cavallo tra il luglio <strong>del</strong> 2011 ed il no-<br />

Scarichi tossici nel Calore<br />

Blitz di Finanza e Wwf<br />

L’operazione «Green Irpinia» <strong>del</strong>la Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi<br />

REDAZIONE<br />

AVELLINO- L’hanno denominata operazione<br />

«Irpinia green», proprio<br />

perchè quella chiusa dai militari <strong>del</strong>la<br />

Gdf di Sant’Angelo dei Lombardi<br />

in collaborazione con le guardie ambientali<br />

<strong>del</strong> Wwf Italia ha inteso proprio<br />

preservare uno dei luoghi più<br />

incontaminati <strong>del</strong>la nostra provincia,<br />

l’Alta Irpinia. In particolare, nelle<br />

due distinte operazioni che i militari<br />

agli ordini <strong>del</strong> colonnello Costantino<br />

Catalano hanno messo a segno<br />

sul territorio di Cassano Irpino<br />

e di Andretta. A testimoniare la rilevanza<br />

nazionale <strong>del</strong>l’operazione, la<br />

presenza <strong>del</strong> presidente nazionale<br />

<strong>del</strong> Wwf Italia, Dante Caserta, insieme<br />

all’avvocato Patrizia Fantini e<br />

ai rappresentanti provinciali e regionali<br />

<strong>del</strong>l’associazione nazionale di<br />

tutela di fauna e ambiente. La sala<br />

<strong>del</strong>le conferenze <strong>del</strong> Comando Provinciale<br />

di Avellino, oltre ai simboli<br />

<strong>del</strong>le Fiamme Gialle c’è anche quello<br />

<strong>del</strong> Wwf. Sicuramente può sembrare<br />

«anomalo», anche perchè ci si<br />

immagina che il Wwf operi tradizionalmente<br />

con la Forestale. Ma è la<br />

stessa Fantini a spiegare, richiamandosi<br />

al magistrato ambientale<br />

Santoloci, che sull’ambiente ci si opera<br />

con tutte le forze di polizia.<br />

Due le operazioni che i militari <strong>del</strong>la<br />

Gdf hanno compiuto in collaborazione<br />

con il Wwf.<br />

A partire da una maxidiscarica scoperta<br />

nelle campagne adiacenti il Comune<br />

di Andretta Quella in cui i militari<br />

agli ordini <strong>del</strong> tenente Di Meo<br />

hanno scoperto di tutto. Infatti, oltre<br />

alla presenza di materiale bituminoso<br />

(composto da pezzi di manto<br />

stradale), vecchi pneumatici, telai<br />

di camion, motori, una cisterna<br />

arrugginita da oltre 30 quintali, elettrodomestici<br />

in disuso ed altri rifiuti<br />

ingombranti, venivano rilevati 250<br />

pannelli di eternit e numerose traversine<br />

ferroviarie in legno, connaturate<br />

da elevate percentuali di amianto.<br />

Ad aggravare ulteriormente<br />

la situazione riscontrata, è doveroso<br />

sottolineare come i suddetti materiali<br />

tossici, i quali avrebbero impiegato<br />

all’incirca 500 anni per dissolversi<br />

spontaneamente in natura, erano<br />

collocati a contatto diretto con<br />

il terreno agricolo, ed esposti, senza<br />

copertura alcuna, agli agenti atmosferici,<br />

permettendo, in tal modo,<br />

che i veleni dispersi potessero penetrare<br />

in profondità, così cagionando<br />

il possibile inquinamento <strong>del</strong>le falde<br />

acquifere sottostanti. In aggiunta,<br />

il fondo in parola, non era salvo<br />

dall’essere impiegato anche per pratiche<br />

di incendi dolosi, tra i cui resti<br />

è stato possibile rinvenire bombolette<br />

spray e materiale plastico in elevata<br />

quantità, il tutto a spregio <strong>del</strong>le<br />

basilari norme di sicurezza, e ad<br />

ulteriore nocumento <strong>del</strong>l’area boschiva<br />

circostante.<br />

Di pochi giorni fa, è, invece, la seconda<br />

operazione di servizio, frutto<br />

di una prolungata attività di intelligence<br />

e di appostamenti effettuati<br />

dalle Fiamme Gialle irpine, dietro la<br />

continua e qualificata assistenza fornita,<br />

oltre che da rappresentati <strong>del</strong><br />

WWF, anche da tecnici specializzati<br />

<strong>del</strong>l’ASL di Sant’Angelo dei Lombardi.Il<br />

blitz, ha preso il via, a seguito<br />

di alcuni sopralluoghi effettuati<br />

presso le sponde <strong>del</strong> fiume Calore,<br />

dove, in prossimità di un’azienda casearia<br />

sita nel Comune di Cassano<br />

Irpino (AV), era stata rinvenuta un’estesa<br />

contaminazione, connaturata<br />

dalla presenza di concentrazioni di filamenti<br />

di scarti di lavorazione industriale,<br />

in concomitanza <strong>del</strong>la persistenza<br />

di un cattivo odore, nonché,<br />

di svariate etichette riportanti il logo<br />

e la denominazione sociale <strong>del</strong>l’esercizio<br />

commerciale in parola.Al fine<br />

di un ulteriore riscontro circa l’ef-<br />

Rapina a mano armata<br />

Rubato tir carico di rame<br />

Rapina a mano armata ieri mattina sul raccordo autostradale Avellino-Salerno<br />

nei pressi di Atripalda.<br />

Un 39enne autotrasportatore di Nocera Inferiore ma residente a Pagani<br />

è stato bloccato da tre uomini armati di pistole, presumibilmente<br />

stranieri, mentre stava trasportando circa 250 chilogrammi di rame a<br />

bordo <strong>del</strong> suo camion, un Iveco Stralis. L’uomo è stato ritrovato dalla<br />

Polstrada su di una piazzola di sosta. Ha raccontato di esser stato sequestrato<br />

e poi abbandonato in quel punto. Il valore <strong>del</strong> materiale rubato<br />

e <strong>del</strong>l’autotreno sarebbe di circa 150mila euro. E’ subito scattata<br />

la caccia all’uomo, ma il vantaggio da parte dei rapinatori, ed il fatto<br />

che l’uomo comunque si trovava già da alcuni minuti in quella piazzola<br />

ha determinato di certo una possibilità da parte dei rapinatori di<br />

trovare una via di fuga, magari anche già preventivata prima di realizzare<br />

il colpo al tir carico di rame.<br />

vembre <strong>del</strong>lo stesso anno, data in cui Acierno torna<br />

in carcere, arrestato dalla Squadra Mobile di Avellino<br />

proprio mentre stava cedendo una dose<br />

di cocaina ad un commerciante di Monteforte Irpino.<br />

In quella occasione, Acierno, che era stato<br />

condotto a Bellizzi e condannato a sei anni di reclusione,<br />

aveva spiegato che cedeva stupefacente<br />

in cambio di carne e spesa quotidiana. In effetti<br />

non era proprio così, come è emerso dalle indagini<br />

affidate ai militari agli ordini <strong>del</strong> colonnello<br />

Catalano, che grazie ad intercettazioni ambientali<br />

e telefoniche, sono riusciti a stringere il<br />

cerchio sui tre elementi che componevano un<br />

gruppo di pusher collegato alla piazza di spaccio<br />

dei clan ercolanesi. Una vera e propria rotta <strong>del</strong>la<br />

cocaina. Quella che dalla città degli scavi giun-<br />

fettivo collegamento tra gli scarichi<br />

industriali ed il reflusso inquinante<br />

individuato, i militari accedevano<br />

presso l’impresa casearia, e immettevano<br />

uno specifico colorante naturale<br />

(fluorescina).all’interno dei locali<br />

aziendali adibiti allo smaltimento<br />

dei rifiuti industriali.<br />

Attestata la connessione in esame, a<br />

seguito <strong>del</strong>l’incremento <strong>del</strong>lo sversamento<br />

nel fiume di flussi di colore<br />

giallo, frutto <strong>del</strong>la reazione innestata<br />

dal colorante immesso nei locali<br />

caseari, lo stesso titolare <strong>del</strong>l’impresa,<br />

ammetteva la propria responsabilità<br />

realizzata per mezzo<br />

<strong>del</strong>l’attivazione manuale di un’elettropompa,<br />

debitamente occultata,<br />

mediante la quale, gli scarti <strong>del</strong>la produzione<br />

industriale venivano direttamente<br />

riversati sulle sponde <strong>del</strong>l’attiguo<br />

fiume Calore.Nel prosieguo<br />

<strong>del</strong>l’attività di servizio, a seguito di<br />

più approfonditi controlli presso lo<br />

stabilimento caseario, venivano, inoltre,<br />

ravvisate notevoli carenze di<br />

carattere igienico–sanitario, in virtù<br />

<strong>del</strong> rinvenimento, all’interno di un<br />

locale caldaia, non a norma secondo<br />

le disposizioni in materia di sicurezza<br />

impianti, di un cospicuo numero<br />

di prodotti alimentari in cattivo<br />

stato di conservazione, esposti,<br />

tra l’altro, alla costante presenza di<br />

animali selvatici.<br />

Nel complesso, la recente attività di<br />

collaborazione tra le Fiamme Gialle<br />

irpine e il WWF, ha condotto a risultati<br />

di assoluto rilievo, ancor più<br />

pregevoli qualora li si voglia considerare<br />

nel ristretto lasso di tempo in<br />

cui sono maturati. Infatti, oltre al deferimento<br />

di 3 persone alla Procura<br />

<strong>del</strong>la Repubblica di Sant’Angelo dei<br />

Lombardi, per violazioni alle norme<br />

di tutela ambientale ed all’individuazione<br />

di nr. 2 lavoratori in “nero”,<br />

ai sensi <strong>del</strong>la Legge 183/2010, il<br />

piano d’intervento congiunto, ha<br />

permesso di sottoporre a sequestro<br />

oltre 10.000 metri quadrati di terreno<br />

adibito a discarica abusiva a cielo<br />

aperto, 30.000 chilogrammi di rottami<br />

ferrosi, 20 traversine ferroviarie,<br />

250 pannelli di eternit, unitamente<br />

ad un ammontare complessivo<br />

circa 500 chilogrammi di amianto,<br />

scongiurando, al contempo,<br />

l’aggravarsi <strong>del</strong>lo stato d’inquinamento<br />

presente all’interno <strong>del</strong> fiume<br />

Calore, e consentendo di ritirare dal<br />

CRONACA 31<br />

geva fino a Monteforte, a casa di Acierno, all’epoca<br />

sottoposto agli arresti domiciliari e ad Avellino.<br />

In manette sono finiti anche due trentenni<br />

avellinesi. Si tratta di S.D, con qualche piccolo<br />

precedente per spaccio di banconote false e<br />

un insospettabile, S.L, che secondo le indagini<br />

<strong>del</strong>la Guardia di Finanza sarebbe stato il «corriere»<br />

<strong>del</strong>la droga che viaggiava sull’asse Ercolano-<br />

mercato un cospicuo quantitativo di<br />

prodotti alimentari, nocivi per la salute<br />

dei consumatori.<br />

L’importanza <strong>del</strong>l’intervento dalla<br />

Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi,<br />

a prescindere dai dati numerici,<br />

è ancor più apprezzabile, in virtù<br />

<strong>del</strong>la drammaticità <strong>del</strong>le situazioni<br />

riscontrate, sia in riferimento all’impiego<br />

di fondi agricoli per colture ad<br />

uso umano ed animale, utilizzati come<br />

discariche di rifiuti a cielo aperto,<br />

sia in merito all’utilizzo dei bacini<br />

fluviali come strumenti rapidi ed<br />

economici per lo smaltimento degli<br />

scarti di produzione aziendale.<br />

Il Coordinatore WWF di Avellino,<br />

Fabrizio Lullo, ha specificato “è fondamentale<br />

una collaborazione attiva<br />

da parte dei cittadini, che segnalino<br />

abusi di ogni genere, e <strong>del</strong>le forze<br />

<strong>del</strong>l'ordine, nel caso di specie, il<br />

Comando Provinciale <strong>del</strong>la Guardia<br />

di Finanza di Avellino, a cui rivolgiamo<br />

i nostri più sentiti ringraziamenti<br />

per la sensibilità, professionalità<br />

e la prontezza dimostrate nel<br />

corso <strong>del</strong>l’intensa e proficua attività<br />

di collaborazione".<br />

AVELLINO- Una vera e propria task<br />

force contro i reati predatori,<br />

quella messa in campo dai militari<br />

<strong>del</strong>la Compagnia di Avellino. A partire<br />

da due uomini di nazionalità romena,<br />

poco più che trentenni ed entrambi<br />

provenienti dal casertano,<br />

con numerosi precedenti per furto e<br />

tantissimi “alias” (i falsi nomi dati<br />

ai vari controlli di polizia) sono stati<br />

denunciati per aver esercitato l’attività<br />

di raccolta e trasporto di materiali<br />

ferrosi e rifiuti speciali senza la prescritta autorizzazione<br />

ma, soprattutto, per ed esser stati sorpreso in<br />

possesso di chiavi alterate e grimal<strong>del</strong>li atti allo scasso<br />

(vari cacciaviti e piede di porco), nonché di armi improprie<br />

(2 coltelli) che avevano opportunamente occultato<br />

nell’abitacolo <strong>del</strong> veicolo sul quale viaggiavano (veicolo<br />

sequestrato unitamente ai 50 kg di materiali ferrosi trasportati,<br />

ad alcune collanine in oro e 530 € di dubbia pro-<br />

QUINDICI<br />

Omicidio Siniscalchi<br />

L’Antimafia chiede<br />

il processo all’ex boss<br />

Il 10 giugno Felice Graziano,<br />

alias Felicione,<br />

collaboratore di giustizia<br />

<strong>del</strong>la camorra quindicese,<br />

dovrà comparire<br />

davanti al Gup <strong>del</strong> Tribunale<br />

di Napoli per rispondere<br />

<strong>del</strong>l’accusa di<br />

omicidio. Quello avvenuto<br />

in località Ponte di<br />

Quindici nell’ambito<br />

<strong>del</strong>la faida tra il suo clan<br />

e gli avversari dei Cava,<br />

quello di Guerino Siniscalchi<br />

avvenuto nel 1992. Il pm<br />

<strong>del</strong>la Dda ha chiesto per questa<br />

vicenda la condanna <strong>del</strong> collaboratore<br />

di giustizia. Anche se la requisitoria<br />

ci sarà il 10 giugno. «Voglio<br />

precisare che decidemmo di<br />

uccidere Guerino Siniscalchi in<br />

quanto questi era obiettivo più facile.<br />

Preciso sul punto che nei giorni<br />

precedenti, io e mio cugino....avevamo<br />

deciso di uccidere<br />

il figlio..., ma poi desistemmo da<br />

tale intento in quanto era spesso<br />

in compagnia <strong>del</strong>la cugina.......e,<br />

pertanto, non volevamo commettere<br />

tale omicidio alla presenza di<br />

Monteforte. Con l’incensurato che a bordo <strong>del</strong>la<br />

sua vettura, modificata all’uopo, avrebbe trasportato<br />

la sostanza stupefacente e l’altro avellinese<br />

invece con il compito di fare da «staffetta»,<br />

qualche chilometro avanti, per evitare che ci potesse<br />

essere qualche controllo da parte <strong>del</strong>le forze<br />

<strong>del</strong>l’ordine. Che invece stavano già con il fiato<br />

sul collo, tanto che nell’ambito <strong>del</strong>le indagini,<br />

sono stati ascoltati anche i clienti <strong>del</strong>la rete di<br />

spaccio. Almeno quindici gli episodi contestati<br />

nell’ambito <strong>del</strong>l’indagine da parte <strong>del</strong>la Procura<br />

di Avellino.<br />

Quella che ha portato il Gip <strong>del</strong> Tribunale di Avellino<br />

Giovanfrancesco Fiore, che ha firmato le<br />

misure cautelari nei confronti dei tre indagati.<br />

Ieri mattina, i tre indagati sono comparsi anche<br />

davanti al Gip che ha firmato le misure cautelari.<br />

L’unico a rispondere alle domande <strong>del</strong> magistrato<br />

è stato il trentenne S.L, che ha ammesso<br />

di recarsi ad Ercolano per acquistare droga per uso<br />

personale. E’ assistito dal penalista Annibale<br />

Schettino. Gli altri due hanno scelto di non rispondere<br />

alle domande <strong>del</strong> Gip.<br />

ANTIBRACCONAGGIO,<br />

I DATI DELLA CAMPANIA:<br />

111 DENUNCE DEL WWF<br />

Antibracconaggio il Wwf fornisce i dati<br />

<strong>del</strong> contrasto in Campania. 111 denunce<br />

in tutto, di cui 34 nei confronti<br />

di persone, 77 nei confronti di ignoti;<br />

318 sequestri di fauna selvatica di<br />

cui 295 relativi a fauna particolarmente<br />

protetta e 23 a fauna protetta e<br />

non protetta; 261 sequestri di mezzi<br />

da caccia per un bottino letale fatto di<br />

3.429 cartucce, 4 armi da sparo, 94 tra<br />

reti e tagliole, 89 gabbie trappole, 46<br />

richiami <strong>28</strong> lacci per cinghiali; 35 i blitz<br />

per la difesa <strong>del</strong> territorio di cui 25 contro<br />

i rifiuti e 10 a cave, attività artigianali<br />

ed altri illeciti; 9 azioni contro mal-<br />

una testimone oculare , nè tantomeno<br />

uccidere anche tale donna.<br />

Allora io e altri uomini <strong>del</strong> mio<br />

gruppo decidemmo di uccidere il<br />

padre, Guerino Siniscalchi. Infatti,<br />

sapevamo che questi ogni giorno,<br />

alle 18/18:30 ,direi con precisione<br />

svizzera, si recava con la sua<br />

autovettura A112 presso il bar pasticceria<br />

«Santaniello» di Lauro».<br />

Questo il racconto <strong>del</strong>l’ex boss ai<br />

pm <strong>del</strong>la Dda di Napoli. Per lui,<br />

dopo quello di Vincenzo Cava e<br />

Nunziante Scibelli, è il terzo processo<br />

per omicidio nell’ambito <strong>del</strong>la<br />

faida.<br />

trattamenti di animali. Una<br />

grande operazione contro i<br />

‘ladri di Natura’, in difesa<br />

<strong>del</strong> territorio, <strong>del</strong>la legalità<br />

e <strong>del</strong> Bene Comune, messa<br />

in campo grazie all’azione<br />

<strong>del</strong>le Guardie volontarie <strong>del</strong> WWF Italia<br />

- guidate da Mario Minoliti, Coordinatore<br />

<strong>del</strong>la Guardie WWF in Campania<br />

- degli uomini <strong>del</strong>le forze <strong>del</strong>l’ordine<br />

e dei partecipanti <strong>del</strong> Campo<br />

di Vigilanza Ambientale e antibracconaggio.<br />

È questo solo un esempio<br />

<strong>del</strong>l’attività che le Guardie WWF svolgono<br />

in tutta Italia dove sono presenti<br />

con 50 nuclei in 15 regioni, dal Piemonte<br />

alla Sicilia e prestano da 25 anni<br />

il proprio impegno volontario per<br />

complessivamente 55mila ore di servizio<br />

l’anno (145 in media al giorno<br />

complessive)<br />

Task force <strong>del</strong>l’Arma contro i furti in villa<br />

Pioggia di denunce nell’hinterland<br />

venienza). Due donne originarie <strong>del</strong>l’ex<br />

Yugoslavia, di 25 e 20 anni, entrambe<br />

residenti nel casertano e già pregiudicate<br />

per furto, sono state denunciate<br />

per possesso ingiustificato di chiavi alterati<br />

e grimal<strong>del</strong>li e per porto di oggetti<br />

atti ad offendere, giacché sorprese a diporto<br />

tra le abitazioni e i negozi di Atripalda<br />

in possesso occulto di forbici e<br />

cacciaviti; Due uomini napoletani di<br />

45 e 30 anni, già pregiudicati per furto,<br />

sono stati denunciati a piede libero per<br />

detenzione e porto di arnesi atti allo scasso, giacché sorpresi<br />

in possesso di 5 cacciaviti, occultati nell’abitacolo<br />

<strong>del</strong>l’autovettura sulla quale viaggiavano; 2 ragazze romane,<br />

di 25 e 20 anni ma già pregiudicate per furto, sono<br />

state proposte per l’emissione <strong>del</strong> foglio di via obbligatorio<br />

dal comune di Atripalda, giacché sorprese mentre<br />

s’aggiravano con fare sospetto tra negozi e gioiellerie<br />

di Atripalda, senza alcun giustificato motivo.

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