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9 Una Regola obbediente al Vangelo. Gli aspetti dell'obbedienza e ...

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figli (Prol. 14) 24 .<br />

Benedetto pone in capo <strong>al</strong>la sua <strong>Regola</strong> l’incisivo<br />

versetto 2 del Prologo: "perché tu possa far ritorno con la<br />

fatica <strong>dell'obbedienza</strong> a colui d<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e ti eri <strong>al</strong>lontanato con<br />

l'inerzia della disobbedienza”, che mette in rilievo fortissimo<br />

l'obbedienza come via del ritorno a Dio e come arma di quel<br />

servizio di Cristo che il monaco sceglie di intraprendere<br />

"rinunciando <strong>al</strong>la volontà propria".<br />

Il monaco si ritira nel chiostro per cercare Dio, e la via<br />

più diretta a trovare Dio nel monastero è l'obbedienza. San<br />

Benedetto reputa presunzione e vanagloria le mortificazioni<br />

che il monaco intraprende senza l'approvazione dell'autorità.<br />

L'obbedienza benedice gli sforzi e ne assicura il buon<br />

successo davanti a Dio. Il monaco, il qu<strong>al</strong>e vive nella luce di<br />

Dio, sa che ogni opera non approvata o permessa<br />

d<strong>al</strong>l'obbedienza è sterile per lui e per il regno celeste. E sa<br />

anche che deve obbedire volentieri e con prontezza ai<br />

superiori, senza cadere nel vizio della mormorazione, il<br />

qu<strong>al</strong>e spezzerebbe la dinamica d'amore <strong>dell'obbedienza</strong>:<br />

"Però questa stessa obbedienza riuscirà gradita a Dio, e<br />

insieme dolce per gli uomini, solo a condizione che la si<br />

compia senza esitazioni o lentezze, senza tiepidezza, e che<br />

non sia accompagnata da mormorazioni e dinieghi" (RB<br />

5,14). Si tratta di una fatica, un lavoro inteso in senso<br />

spiritu<strong>al</strong>e che accompagna tutto il cammino del monaco e lo<br />

conduce a Dio, e del qu<strong>al</strong>e rende bene l'idea la versione<br />

latina di oboedientiae laborem (Prol. 2).<br />

Al contrario, la disobbedienza è una inerzia a cui l'uomo<br />

è incline dopo il peccato e che lo porta a sprofondare nel<br />

dramma dell'<strong>al</strong>lontanamento da Dio. La rinuncia <strong>al</strong>la volontà<br />

propria è un principio di ascesi radicato nella tradizione<br />

monastica, ma Benedetto la richiede qui addirittura come un<br />

presupposto della scelta di vita del monaco.<br />

È proprio di Benedetto fin<strong>al</strong>izzare l'obbedienza <strong>al</strong><br />

servizio di Cristo, paragonandolo ad un servizio militare,<br />

24 Cf. D. G. TURBESSI: Regole monastiche antiche, 399-405.<br />

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