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<strong>di</strong> uscite tra canaloni, pietraie, radure e fitti boschi immag<strong>in</strong>ando<br />
la conformazione dei luoghi quando c’erano ancora le<br />
malghe: Maddalena, Cavrelle, Bianch<strong>in</strong>i, Buren, Margherita<br />
(etimologicamente Malga Rita), Romet, Paneghete ed altre<br />
m<strong>in</strong>ori con relativo bosco per ombreggiare le mandrie <strong>in</strong> siesta.<br />
Così scoprii anche quei quattro cippi che sul cr<strong>in</strong>ale dei<br />
Ronchi Fiorent<strong>in</strong>o segnavano il conf<strong>in</strong>e <strong>di</strong> <strong>Brescia</strong> nel 1553<br />
nel feudo della Serenissima (a mio parere). Questi corrispondono<br />
alle foto n 1, 4 e 5a 5b (due foto per un solo cippo scolpito<br />
su due facce) mentre il quarto non riuscii a fotografarlo<br />
perché era stato da poco asportato: visibili i segni dello scavo<br />
e delle ramaglie tagliate. Quello <strong>in</strong>vece della fotografia n<br />
4 l’ho sepolto io poco <strong>di</strong>stante da dove l’ho trovato già scalzato<br />
e pronto per essere portato via. A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> vent’anni<br />
lo spero ancora nella tomba <strong>in</strong> cui l’ho deposto perché<br />
possa essere recuperato. Il cippo della foto n 16 con la sigla<br />
C.N. si trova sul sentiero della Resistenza “Brigate Fiamme<br />
Ver<strong>di</strong> Dieci Giornate”: probabilmente <strong>in</strong><strong>di</strong>cava il conf<strong>in</strong>e del<br />
comune <strong>di</strong> Nave. Alcuni ultra anziani navensi <strong>di</strong> vent’anni fa<br />
attribuivano alla sigla le <strong>in</strong>iziali <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sertore della guerra<br />
1915-18 braccato ed ucciso dai carab<strong>in</strong>ieri come era norma<br />
a quei tempi. Purtroppo le fotografie <strong>di</strong> alcuni cippi sono<br />
andate perse. Non racconto la storia <strong>di</strong> altri cippi; lo farò<br />
dopo che questa pubblicazione sarà stata <strong>in</strong>oltrata agli organi<br />
competenti per esam<strong>in</strong>are il caso del loro recupero (<strong>di</strong><br />
alcuni cippi asportati si presume dove siano stati collocati).<br />
Dopo il dovuto riprist<strong>in</strong>o potrebbero essere assemblati <strong>in</strong><br />
una apposita aiuola museale riproducente il loro ambiente;<br />
l’<strong>in</strong>iziativa potrebbe essere descritta <strong>in</strong> un opuscolo storico<br />
realizzato da stu<strong>di</strong>osi competenti. Veramente vent’anni fa,<br />
all’annuncio dell’istituzione del Parco delle Coll<strong>in</strong>e, era stato<br />
ideato <strong>di</strong> <strong>in</strong>cludervi un sentiero archeologico percorrente la<br />
<strong>di</strong>slocazione <strong>di</strong> quasi tutti i cippi presentati. Il progetto topografico<br />
e descrittivo venne effettivamente stilato sotto l’egida<br />
del FAI (Fondo Ambiente Italiano), del Giornale <strong>di</strong> <strong>Brescia</strong> e<br />
della Fondazione CAB Istituto <strong>di</strong> Cultura G. Folonari per cui,<br />
con una prelim<strong>in</strong>are ispezione <strong>di</strong> Franco Sol<strong>in</strong>a e dei fratelli<br />
Storia<br />
Bonometti del Gruppo Amici della Montagna 1976, vennero<br />
effettuate due riuscitissime gite per conto del FAI ma purtroppo<br />
si presentò il problema della conservazione <strong>in</strong> loco<br />
dei cippi e della loro <strong>in</strong>tegrità. Motivo per cui si optò per il<br />
loro assemblaggio come sopra descritto.<br />
La cosa non ebbe <strong>in</strong>vece seguito per svariati motivi e<br />
situazioni deludenti dovute anche a persone menefreghiste.<br />
Così abbandonai l’idea che tuttavia riprendo ora, perché non<br />
resti un segreto da portarmi nell’al<strong>di</strong>là.<br />
<br />
Adamello 112 – pag. 11