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Premessa<br />

Si è svolto il 20 Settembre scorso, all’Au<strong>di</strong>torium San<br />

Barnaba a <strong>Brescia</strong>, un <strong>in</strong>contro dal titolo: Scaliamoci. L’<strong>in</strong>contro<br />

<strong>in</strong>seguiva l’idea <strong>di</strong> parlare della vita delle persone con<br />

Sclerosi Multipla utilizzando la metafora dell’alp<strong>in</strong>ismo. Scalatori<br />

e persone con Sclerosi Multipla hanno raccontato le<br />

loro emozioni <strong>in</strong> relazione a temi come: la gestione dell’ignoto,<br />

la qualità del durante, i rapporti umani, temi che, sia pure<br />

<strong>in</strong> modo provocatorio, sono comuni ad entrambi gli ambiti.<br />

Introduzione<br />

<br />

menti <strong>di</strong> un vangelo apocrifo)<br />

La sala è ancora vuota. O quasi. E sembra dest<strong>in</strong>ata<br />

a restarlo. Forse ho bisogno <strong>di</strong> un caffè. Supero le porte<br />

dell’au<strong>di</strong>torium e mi immetto sul piazzale esterno. Il<br />

piazzale è denso <strong>di</strong> ragazzi rumorosi, <strong>in</strong>tenti a badare a<br />

loro stessi. Apparire, rafforzare la posizione nel gruppo,<br />

sedurre forse. Supero le porte del bar antistante. Considero<br />

che il mondo è un posto pieno <strong>di</strong> porte. E non sempre,<br />

forse quasi mai, sta a noi decidere quali varcare.<br />

Potrei forse fermarmi qui e forse già sarebbe tutto chiaro,<br />

ma mi hanno chiesto <strong>di</strong> raccontare e cercherò <strong>di</strong> farlo.<br />

Proverò a <strong>di</strong>re <strong>di</strong> un <strong>in</strong>contro che ha parlato del senso <strong>di</strong><br />

una porta che siamo chiamati a varcare, quello che accade<br />

quando l’abbiamo varcata, chi siamo prima, dopo e durante.<br />

Quando è nata l’idea della serata anche e soprattutto <strong>di</strong> questo<br />

avrei voluto parlare. Sapevo che sarebbe stata un’impresa<br />

<strong>di</strong>ffi cile, non c’è dubbio e non pensiate che sia facile<br />

neppure ora scriverne, parlarne sarebbe stata un’impresa<br />

<strong>di</strong>ffi cile <strong>di</strong>cevo, ma non ero solo, anzi, non ero neppure io a<br />

doverlo fare. La porta si chiama ‘sclerosi multipla’ e a raccontare<br />

il prima, il dopo e il durante c’erano loro, le persone che<br />

con la SM (abbreviazione confi denziale) vivono e convivono.<br />

Persone gran<strong>di</strong>. Persone belle. Persone forti. Perfetti<br />

sconosciuti che ho imparato a rispettare subito e ad amare<br />

poco dopo. Insieme a loro sul palco sedevano anche alcuni<br />

scalatori, coraggiosi e <strong>di</strong>sponibili. Ora possiamo <strong>di</strong>rlo, ora<br />

che la sala si è riempita <strong>di</strong> persone perplesse e si è svuotata<br />

<strong>di</strong> persone commosse, ora possiamo <strong>di</strong>rlo: è stata una<br />

serata <strong>in</strong>tensa, i miei nuovi amici, affi ancati dai miei vecchi<br />

amici, hanno toccato un po’ tutti, hanno regalato ai presenti<br />

un’istantanea <strong>in</strong> movimento che raffi gura la loro vita, un’immag<strong>in</strong>e<br />

che mette al centro la forza e la <strong>di</strong>gnità dell’uomo,<br />

elementi che la malattia non affi evolisce ma ad<strong>di</strong>rittura forse<br />

esalta. Ovvio <strong>di</strong>rete voi. Non troppo <strong>di</strong>co io, non mi era ovvio<br />

prima e non lo è neppure adesso. Forza e <strong>di</strong>gnità sono<br />

qualità che vanno coltivate, annaffi ate ogni giorno, r<strong>in</strong>corse<br />

quando fuggono. E non è sempre facile correre se stai seduto<br />

su una se<strong>di</strong>a a rotelle.<br />

pag. 16 – Adamello 112<br />

<strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Inselv<strong>in</strong>i<br />

La genesi e l’idea<br />

La missione <strong>di</strong> ogni uomo consiste nell’essere una forza<br />

della natura e non un grumo agitato <strong>di</strong> guai e <strong>di</strong> rancori che<br />

<br />

<br />

Nasce così questo <strong>in</strong>contro, sulla scia <strong>di</strong> questo aforisma.<br />

Nasce per caso e non per caso prosegue. Da quando ci<br />

siamo <strong>in</strong>contrati per la prima volta, anzi da quando il gruppo<br />

<strong>di</strong> lavoro (bellissimo) si è composto, lo sforzo è stato orientato<br />

a preparare un convegno fra appassionati scalatori della<br />

vita, un <strong>in</strong>contro che, attraverso testimonianze <strong>in</strong> cordata <strong>di</strong><br />

alp<strong>in</strong>isti e persone con sclerosi multipla, potesse parlare <strong>di</strong><br />

vita vissuta e dell’energia che la anima. Nella sua forma più<br />

<strong>in</strong>tima. Di seguito riporto la presentazione che era allegata al<br />

volant<strong>in</strong>o, la riporto <strong>in</strong>tegralmente, perché, rileggendola, mi<br />

è parso che rappresenti ancora bene lo spirito del gruppo <strong>di</strong><br />

lavoro.<br />

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ma come un essere umano che decide dove vuole arrivare

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