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trofi, <strong>in</strong>iziarono la costruzione delle strutture a servizio del<br />
rifugio e l’ampliamento del rifugio stesso per il quale era stata<br />
progettata anche l’elettrificazione, adducendo la corrente<br />
dal lago <strong>di</strong> Lova. Quattro mulattieri provvedevano al rifornimento<br />
<strong>di</strong> cibarie e quattro ragazze rifornivano <strong>di</strong> frutta e<br />
verdura con viaggi giornalieri.<br />
La vita scorreva tranquilla f<strong>in</strong>o a quando, il 27 settembre,<br />
la colonna che saliva al rifugio fu attaccata da una formazione<br />
partigiana proveniente dalla Valle <strong>di</strong> Scalve: <strong>in</strong> un brevissimo<br />
ma cruento conflitto rimasero sul terreno un<strong>di</strong>ci ufficiali<br />
tedeschi, due partigiani e un numero imprecisato <strong>di</strong> feriti.<br />
La sera stessa, prima <strong>di</strong> andarsene, i tedeschi imbottirono<br />
il rifugio <strong>di</strong> d<strong>in</strong>amite e lo fecero esplodere, <strong>di</strong>ssem<strong>in</strong>ando<br />
il pianoro a cent<strong>in</strong>aia <strong>di</strong> metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> oggetti <strong>di</strong> arredamento<br />
e serramenti. Al matt<strong>in</strong>o completarono l’opera cannoneggiando<br />
quanto era rimasto <strong>in</strong> pie<strong>di</strong>, risparmiando solo<br />
l’ampliamento che stavano attuando loro.<br />
Alla ricostruzione storica hanno fatto seguito i <strong>di</strong>scorsi<br />
ufficiali del S<strong>in</strong>daco <strong>di</strong> Borno, Antonella Rivadossi e del pre-<br />
Storia<br />
sidente del CAI <strong>di</strong> <strong>Brescia</strong>. Particolarmente attese dai bornesi<br />
erano le parole del dottor Carlo Fasser che non ha deluso:<br />
egli portava <strong>in</strong>fatti ufficialmente la notizia delle decisioni<br />
prese dal Direttivo e dall’Assemblea della Sezione bresciana<br />
per la restituzione al Comune <strong>di</strong> Borno dell’area sulla quale<br />
<strong>in</strong>sistono i ruderi del Rifugio Coppellotti e dell’accampamento<br />
tedesco.<br />
L’area <strong>in</strong>fatti era stata ceduta nel 1932 dal Comune <strong>di</strong><br />
Borno al CAI bresciano, <strong>in</strong> cambio del locale retrostante la<br />
chiesetta <strong>di</strong> S. Fermo, ex Rifugio Moren dal 1911 e nel 1921,<br />
r<strong>in</strong>novato dopo i danni <strong>di</strong> guerra, <strong>in</strong>titolato alla memoria <strong>di</strong><br />
N<strong>in</strong>o Coppellotti caduto al fronte nel 1915. Su quest’area,<br />
strategicamente più importante per l’accesso alle nostre<br />
“Piccole Dolomiti”, fu costruito il nuovo e ben più grande<br />
Rifugio Coppellotti <strong>di</strong> cui rimangono solo questi poveri resti<br />
ai pie<strong>di</strong> dei quali deponiamo oggi un giard<strong>in</strong>etto <strong>di</strong> stelle alp<strong>in</strong>e<br />
che, se salvate dalla furia <strong>di</strong>struggitrice dei raccoglitori<br />
<strong>di</strong> fiori, potranno ricrescere a perenne ricordo delle tragiche<br />
giornate del 1944.<br />
Curiosando <strong>in</strong> biblioteca, sfogliando pag<strong>in</strong>e <strong>in</strong>giallite <strong>di</strong> un Libro dei Verbali, anno 1944. In lettura ai soci, per ricordare...<br />
a cura <strong>di</strong> Silvio Apostoli<br />
Riunione del 30 <strong>di</strong>cembre 1944<br />
Presenti: Il Presidente Bonar<strong>di</strong> - il Vice Presidente Cavad<strong>in</strong>i - i Consiglieri Alber<strong>in</strong>i e Arietti.<br />
Il Presidente comunica che le vicende dei Rifugi Sezionali durante il periodo bellico sono state veramente <strong>di</strong>sastrose,<br />
giacché si è dovuto assistere impotenti, malgrado il vivo <strong>in</strong>teressamento della Presidenza e degli amici, alle sottrazio-<br />
<br />
popolata prima dai partigiani, poi dalle milizie che davano loro la caccia, giungendo a veri e propri fatti d’arme, non<br />
<br />
<br />
parte <strong>di</strong> quel patrimonio che era il nostro orgoglio. Si sta ora cercando se e come assicurare almeno gli elementi, perché<br />
vi sia memoria degli avvenimenti e possibilmente si possa ottenere almeno il riconoscimento del danno <strong>di</strong> guerra patito.<br />
<br />
rispettati i Rifugi del Cai, e, <strong>in</strong> ogni caso, assicurato quel risarcimento senza del quale non saranno possibili né ripa-<br />
<br />
agli <strong>in</strong>ventari e constatazioni risultanti dei fascicoli dei s<strong>in</strong>goli Rifugi.<br />
nengo<br />
dove ha sede la nostra Sezione come <strong>in</strong>quil<strong>in</strong>a dell’Infail. Ne risultò scard<strong>in</strong>ata la porta d’<strong>in</strong>gresso, <strong>in</strong>franti vetri<br />
con danni, non gravi, ai mobili. Però nella notte imme<strong>di</strong>atamente successiva venne dai ladri rubato l’orologio. Accorsi<br />
poi il Presidente col collega Cavad<strong>in</strong>i pensarono <strong>di</strong> mettere al sicuro presso il Cavad<strong>in</strong>i medesimo alcuni oggetti <strong>di</strong><br />
<br />
provveduto a riparare la porta e ripulire i locali. Purtroppo<br />
<br />
come per la mancanza <strong>di</strong> vetri, non è possibile tenere aperta<br />
la Sede anche per le <strong>di</strong>sposizioni del coprifuoco. Si è qu<strong>in</strong><strong>di</strong><br />
<br />
Segreteria che la sede resti aperta tutti i giorni dalle 15 alle