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Alp<strong>in</strong>ismo<br />
<br />
Sulla nord del<br />
Cristallo, ti <strong>di</strong>scostasti dalla verticale per dare un’occhiata<br />
ad alcuni resti <strong>di</strong> guerra che erano affiorati <strong>in</strong> piena parete<br />
dal ghiaccio.<br />
La Piazzi, solitaria e possente montagna, era oggetto<br />
della mia ammirazione. Ogni qualvolta scendevo dal Foscagno<br />
mi fermavo, ne scrutavo il versante nord ammantato<br />
<strong>di</strong> ghiaccio che sognavo <strong>di</strong> poter scendere con gli sci.<br />
Sogno mai realizzato. Tu mi proponesti, era ferragosto del<br />
1998, <strong>di</strong> salirne lo spigolo nord. Fu quella una bella aerea<br />
salita. Il ghiaccio era liscio come un biliardo. Nel ripercorrere<br />
lo spigolo <strong>in</strong> <strong>di</strong>scesa ci colse, nelle ultime calate, un<br />
forte temporale che ci costr<strong>in</strong>se alla massima prudenza;<br />
tu mi sgridasti per la mia lentezza nelle manovre <strong>di</strong> corda.<br />
Io mi rifeci facendoti osservare che non avevi recuperato<br />
un mio chiodo da ghiaccio nuovo <strong>di</strong> zecca. Ci abbassammo<br />
sulla vedretta per aggirare il tratto roccioso f<strong>in</strong>ale<br />
e larghe crepacce ci sbarravano il passo. Ti <strong>di</strong>vertisti a<br />
fotografarmi mentre sbucavo con la testa da una larga<br />
crepaccia, da te saltata agevolmente e che <strong>in</strong>vece io non<br />
avevo osato saltare <strong>in</strong> quanto… il salto <strong>in</strong> lungo non era<br />
più il mio forte! Al bivacco Cantoni gustammo un favoloso<br />
m<strong>in</strong>estrone che tua mamma Lena ti aveva messo nello<br />
za<strong>in</strong>o. Ricordo ancora una bella e <strong>di</strong>vertente via sul granito<br />
dell’Albigna <strong>in</strong> Svizzera <strong>in</strong> compagnia, oltre che tua,<br />
anche <strong>di</strong> altri due “valfurv<strong>in</strong>i doc”, Ruggero Dei Cas, capo<br />
della stazione <strong>di</strong> soccorso <strong>di</strong> Valfurva, e la promettente<br />
guida Paolo Confortola, che poi con te prese parte alla<br />
Marco Confortola ieri<br />
spe<strong>di</strong>zione al K2 per il 50esimo anniversario della vittoria<br />
italiana del 1954. Al ritorno, a casa <strong>di</strong> mia figlia Elena, tra<br />
un sorso e l’altro <strong>di</strong> “bollic<strong>in</strong>e Franciacorta” mia moglie tra<br />
il faceto e l’ironico si rivolse a te con “hai chiesto aiuto a<br />
” Tu naturalmente<br />
hai smentito, ma forse… lo hai pensato per davvero!<br />
Io nel 1999, sulla soglia dei settant’anni, andai a fare<br />
un trekk<strong>in</strong>g <strong>in</strong> Patagonia attorno alle Torri del Pa<strong>in</strong>e, al<br />
Cerro Torre ed al Fitz Roy. Rimasto <strong>in</strong>cantato, quando ci<br />
<strong>in</strong>contrammo, ti spronai a metter il naso fuori dalle tue<br />
montagne. Allora mi rispondesti con aria un po’ <strong>di</strong> sufficienza:<br />
“<br />
ce ne sono qui <strong>di</strong> montagne!”. Quando ti conobbi fui io<br />
a ricredermi sul tuo conto, dopo sei stato tu a ricrederti,<br />
tanto che ad oggi hai mac<strong>in</strong>ato numerosi ottomila, anche<br />
se l’ultimo, il K2, ti è costato tanta sofferenza e purtroppo<br />
anche critiche. Ho seguito la tua ultima (per ora) impresa<br />
passo passo sul sito web e, conoscendo le tue gran<strong>di</strong><br />
doti <strong>di</strong> alp<strong>in</strong>ista, la tua grande forza <strong>di</strong> volontà e <strong>di</strong> altruismo,<br />
non ho mai messo <strong>in</strong> dubbio il fatto che sul K2 ti<br />
sia comportato, anche a rischio della tua vita, secondo le<br />
regole, non scritte, della montagna.<br />
Allora ebbi a scriverti che tra i gran<strong>di</strong> alp<strong>in</strong>isti ci sono<br />
sempre state polemiche e che, anche se comprensibilmente<br />
cosa <strong>di</strong>fficile, dovevi proseguire per la tua strada<br />
senza fare troppo caso a quanto era stato scritto o detto.<br />
Tu ami le tue montagne, la tua valle, la tua famiglia, i<br />
giovani per i quali tanto ti pro<strong>di</strong>ghi. Segui le tue aspirazioni,<br />
ma ricordati che la tua valle, la tua famiglia, i giovani<br />
ai quali hai già tanto donato ti aspettano sempre. Ed<br />
anch’io! Grazie per la tua s<strong>in</strong>cera amicizia.<br />
Con affetto, Giovanni a Marco sua prima Guida.<br />
<strong>Brescia</strong>, settembre 2012 Marco Confortola oggi<br />
Adamello 112 – pag. 51